Cinquant’anni di storia per il bar Centrale di Agazzano, oggi Bottega Storica con Rosa Verani

Nuova puntata della rubrica l’Azienda del mese nata dalla collaborazione editoriale fra QuotidianoPiacenzaOnline e Confcommercio Piacenza. Come sempre il nostro giornale cerca di farvi conoscere più da vicino realtà storiche o di particolare interesse fra quelle iscritte all’associazione di strada Bobbiese

Da qualche giorno nel bar Centrale di Agazzano fa bella mostra di sé la targa di Bottega Storica, un riconoscimento attribuito al locale per i suoi cinquanta anni di attività continuativa. Dal 2003 lo gestisce Rosa Verani che lo ha rilevato dai precedenti conduttori. La signora Rosa veniva da alcune esperienze del settore ed aveva lavorato in un albergo ed in un ristorante della zona, fino alla decisione di compiere il grande passo e di mettersi in proprio.
I muri, originariamente degli Anguissola Scotti (proprietari del castello di Agazzano), erano stati acquistati nel 1947 dalla famiglia Guglielmetti che ha mandato avanti il bar per svariati anni. Dietro il bancone si erano succeduti i nonni, poi i figli e la terza generazione, quella delle figlie, che fino alla decisione di cedere in affitto l’attività. Dopo tre gestioni è così arrivata la signora Verani, che ha colto al volo l’opportunità di rilevare il Centrale, in piazza Europa 24.
«Quando sono arrivata – racconta la signora Verani – era già un bar gelateria con annesso laboratorio di produzione. Era il 21 dicembre del 2003».
Agazzano è un po’ il centro di riferimento per tante località di villeggiatura che soprattutto d’estate, ma anche nei week-end, attirano nel piacentino turisti e proprietari di seconde case provenienti da Piacenza ed anche da Milano, basti citare Rezzanello, Monticello Piozzano e Momeliano.
Picchi di lavoro che si riflettono anche sul bar Centrale. Se autunno e inverno vedono un lavoro più tranquillo, in particolare durante la settimana, la bella stagione si traduce in un notevole aumento di avventori anche grazie a una ventina di tavoli che vengono posizionati sulla piazza.
Normalmente il locale è portato avanti dalla signora Rosa con l’aiuto della figlia più piccola, Irene, e, quando serve, del marito Ernesto Alberici, che viene distolto dalla meritata pensione per dare una mano. Così come, al bisogno, vengono reclutate anche le due figlie maggiori e il figlio. Quest’ultimo abita ancora con i genitori nell’appartamento sopra al bar. Un’altra colonna portante dell’esercizio è Lela (Manuela Rossi), una collaboratrice che non fa mai mancare il suo sostegno e, pur avendo un’altra occupazione, interviene nei fine settimana, nei festivi e quando ce n’è bisogno. In estate arriva inoltre il supporto di alcune ragazze stagionali.
Se d’estate il locale fa spesso il tutto esaurito nei mesi più freddi ci sono soprattutto i clienti fissi che frequentano il bar per colazione, per un panino a pranzo o per un aperitivo. In occasioni particolari come festività, Natale, Pasqua vengono organizzati degli aperitivi rinforzati.
«Facciamo super aperitivi per le feste, per i compleanni. Offriamo tutto quello che si può organizzare: panini, tramezzini e d’estate anche insalatone, prosciutto e melone. Tutti piatti freddi non avendo una cucina attrezzata e la relativa licenza. Ogni tanto proponiamo serate a tema e con la musica. Il clou resta l’estate ma anche d’inverno capita che l’aperitivo del venerdì sera si prolunghi…».
Fino a qualche anno fa, come in molti bar di paese, non era inusuale trovare seduti ai tavoli uomini intenti a giocare a carte, in particolare a briscola.
«Una tradizione che si è quasi interamente persa con il Covid. Purtroppo la pandemia ha cambiato la nostra società, ha inciso sui comportamenti. Ora organizziamo dei tornei di calciobalilla, di burraco, ma i giochi di carte intesi come una volta sono calati».
Dopo i suoi primi cinquant’anni di attività il bar Centrale guarda al domani e la signora Verani non nasconde il desiderio che la figlia continui a gestire il locale anche quando lei deciderà di andare in pensione.
«Spero di sì, ma sarà una sua scelta. Mi farebbe comunque molto piacere».