A Nibbiano una Fiera di grandi numeri, tradizione e comunità
Una festa corale quella andata in scena a Nibbiano: il ritrovo di un’intera comunità attorno alle antiche usanze, ai sapori di una volta, alle radici identitarie da cui guardare al futuro. È questo il filo conduttore che ha caratterizzato la giornata della Grande Fiera nel suggestivo borgo dell’Alta Val Tidone.
“È una manifestazione storica che si era purtroppo persa nel tempo e che oggi è tornata ai suoi antichi splendori, crescendo edizione dopo edizione senza smarrire le radici ma arricchendosi sempre di nuove proposte”. Con queste parole il Sindaco Franco Albertini ha dato il benvenuto a partecipanti e ospiti, a partire dal Ministro Tommaso Foti, che ha sottolineato come “venire a questa festa è un inno all’ottimismo e alla fiducia”.
Molti gli amministratori presenti: dal consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri alla presidente della Provincia Monica Patelli, fino a sindaci e consiglieri dei comuni limitrofi; e ancora autorità civili e militari e i rappresentanti delle numerose associazioni coinvolte, a partire dal neonato Comitato Eventi Alta Val Tidone. “È una giornata che unisce tutta la comunità – ha ricordato il presidente del sodalizio Andrea Albertini – e noi ci mettiamo a disposizione per renderla indimenticabile per i visitatori”.
Visitatori che già dalle prime ore del mattino hanno affollato le vie del borgo per ammirare le oltre 70 bancarelle, la tradizionale fiera dell’agricoltura e del bestiame e la nuova mostra di trattori d’epoca, introdotta nel 2023. “Abbiamo accolto con entusiasmo il suggerimento di uno studente – ha raccontato il Sindaco, che in occasione della fiera ha premiato con una targa il ragazzo oggi tredicenne – il quale desiderava vedere in azione i mezzi agricoli di un tempo. L’iniziativa ha riscosso subito grande interesse, diventando un vero successo e un tuffo nei ricordi”. Nell’area del campo sportivo, accanto a buoi e cavalli, è stata così allestita anche un’esposizione di trattori storici, tra cui una rarissima Marinoni del 1962 di Gianluigi Varesi.
L’improvviso temporale del pomeriggio non ha fermato i festeggiamenti, che sono proseguiti la sera tra gli stand gastronomici del Comitato Eventi Alta Val Tidone – con piatti tipici come i tagliolini al Nero di Pecorara – lo spettacolo musicale, le danze con Matteo Bensi e gli immancabili fuochi d’artificio conclusivi.
Grande successo anche per la mostra fotografica diffusa Rivivere il perduto paese, che ha proposto oltre 900 immagini su una quarantina di pannelli: un viaggio nella memoria collettiva, non con nostalgia ma con gioia, per ritrovare volti, luoghi e storie di un tempo.