I Virtual Tour di Alta Val Tidone: “un nuovo modo di vivere e promuovere il territorio”

“Un nuovo progetto di comunicazione e valorizzazione del nostro territorio che da oggi potrà essere gustato anche da remoto, scoprendone le bellezze, anche quelle più nascoste, con l’invito a venirci a trovare”.

Così si esprime il sindaco Franco Albertini presentando la messa online di cinque Virtual Tour realizzati negli scorsi mesi dal Comune di Alta Val Tidone in collaborazione con la società I.A.M.G. Project di Stradella e da oggi pubblicati sul portale turistico www.visitaltavaltidone.it olre che all’indirizzo https://360.iamg-project.com/virtual-tours/
I Virtual Tour pubblicati, a cui ne seguiranno altri nel mese di settembre, hanno un filo logico nella visita al territorio di Alta Val Tidone, che parte da una suggestiva veduta dall’alto. Il Virtual Tour aereo si apre con una spettacolare immagine a perpendicolo sopra la Diga del Molato, luogo ed elemento simbolo dell’alta valle. Da qui, “navigando” nei cieli di Alta Val Tidone si aprono i collegamenti alle visite virtuali di Caminata, Nibbiano, Trevozzo e Strà. Orientarsi all’interno del tour è facile e alla portata di tutti. Grazie alla mappa interattiva, puoi spostarti tra le varie tappe del percorso oppure cliccare sugli hotspot presenti nelle scene per esplorare scorci caratteristici. Il tour è disponibile anche in modalità VR che attraverso il proprio smartphone e il Cardboard permette una fruizione ancora più immersiva.
Ognuno di questi Virtual Tour racconta con immagini originali e schede descrittive i tesori dei singoli borghi. A Caminata il focus è sulla chiesa parrocchiale dei SS. Timoteo e Sinfroniano, riedificata nel 1796 in stile neoclassico. Dal borgo, adagiato su una terrazza naturale di fronte al Monte Bissolo (mt. 560) si naviga fino al torrente Tidone, lungo le cui sponde si trova il crocevia di sentieri: Sentiero del Tidone, via degli Abati e Sentiero dei Celti e dei Liguri, a simboleggiare i tanti percorsi e itinerari che costellano il territorio di Alta Val Tidone, percorribili a piedi, in bici o a cavallo.
Nibbiano, borgo medievale sulle rive del Tidone, si scopre con due suggestive viste dall’alto, una sulla piazza centrale, Martiri della Libertà, sulla torre civica e il castello Malvicini Fontana  e l’altra sulla chiesa di San Pietro, risalente alla fine del XVI Secolo. A Trevozzo si scopre, in particolare, la chiesa di Santa Maria Assunta, costruita alla fine del XVII sec. sui resti dell’antica pieve di S. Maria Campagnola del XIV sec. , la cui abside venne inglobata nella sacrestia. A Strà, infine, non poteva mancare una visita virtuale al Santuario della Beata Vergine delle Genti, con vista interna ed esterna.
“Questi tour sono solo un assaggio del nostro territorio, la cui promozione e valorizzazione turistica è sempre stata uno dei principali obiettivi del nostro mandato” aggiunge il Sindaco Albertini, che annuncia che nel mese di settembre verranno pubblicati gli altri virtual tour. “Ci auguriamo possano essere una efficace anteprima e una valida vetrina per invogliare tutti a venire a visitare l’Alta Val Tidone”.

 




Piacenza. In lieve calo le imprese attive (-0,2%)

Confermando l’andamento del primo trimestre, è risultato in lievissimo calo, alla fine del giugno scorso, il numero delle imprese attive in provincia di Piacenza rispetto allo stesso periodo del 2024.

I dati elaborati dalla Camera di commercio dell’Emilia, infatti, evidenziano una flessione dello 0,2%, corrispondente a 41 unità in meno, a fronte di dati nazionale e regionale che mostrano, invece, flessioni più marcate (rispettivamente -0,6 e -0,8%).

Le realtà piacentine si sono così attestate a 25.608.

Dall’analisi dei settori viene confermata la maggiore incidenza di quello del Commercio (21,1% sul totale delle imprese attive), nonostante il calo dell’1,9% che ha portato le imprese del settore a 5.410 (-103 unità rispetto al primo semestre del 2024).

Seguono i servizi alle imprese, che contano 4.945 unità (il 19,3% sul totale) e hanno fatto segnare un aumento dell’1,8%, corrispondente a 88 unità in più in un anno.

Fatta eccezione per il commercio, tutto l’ambito dei servizi ha mostrato buoni andamenti, con una crescita dell’1,6% del numero delle imprese nel segmento alloggio e ristorazione (1.901 imprese attive) e in quello dei servizi alla persona (1.885 imprese attive e +1,0%).

Di segno opposto, invece, gli andamenti per le costruzioni (4.625 unità e -0,2%), l’agricoltura (attestata a 4.308 imprese, con un -1,6%) e la manifattura, che ha fatto segnare un lieve ribasso (-0,5%) e si è portata a 2.381 imprese attive.

Osservando le imprese in base alla natura giuridica, le società di capitale attive a Piacenza, che rappresentano il 23,3% del totale, sono risultate 5.966, in crescita del 2,3% rispetto al 2024. Le società di persone, che rappresentano il 15,4% del totale delle imprese piacentine si sono attestate a 3.935, in calo del 2,1% rispetto al secondo trimestre dell’anno scorso. Le imprese individuali, che rappresentano il 59,6% del totale, sono risultate 15.252 e in calo dello 0,6% rispetto al 2024.




Il progetto Bottega XNL-Fare Teatro si aggiudica il Premio Radicondoli per il Teatro

Nei giorni scorsi il progetto Bottega XNL-Fare Teatro è stato insignito del Premio Radicondoli per il Teatro, che viene assegnato alle iniziative che abbiano saputo dare “positivo impulso al teatro, alla cultura teatrale”.

A ricevere il premio è stata la sua ideatrice e direttrice artistica Paola Pedrazzini, nel corso di una partecipata cerimonia che si è svolta a Palazzo Bizzarrini di Radicondoli, il bel centro toscano in provincia di Siena, nell’ambito dell’omonimo festival diretti da Massimo Luconi.

Giunto alla sua XVI edizione e organizzato dal Festival di Radicondoli insieme al Comune e a Radicondoli Arte, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, il premio Radicondoli è un riconoscimento che nasce dal mondo del teatro, particolarmente apprezzato dagli addetti ai lavori. Ogni anno viene assegnato sia a un Maestro sia a un progetto significativo nel panorama del teatro contemporaneo, da una giuria di critici che, per il 2025, era formata da Sandro Avanzo, Rossella Battisti, Claudia Cannella, Enrico Marcotti, Valeria Ottolenghi ed Elena Lamberti.

Al fianco di Paola Pedrazzini, a ricevere quest’anno il Premio Radicondoli, il Maestro Danio Manfredini, attore, cantante, regista fra i più stimati del panorama teatrale italiano.

«Nato come uno dei progetti di punta del Centro per le arti contemporanee della Fondazione di Piacenza e Vigevano, nell’ottica di investire sui giovani e sulla loro formazione umana e professionale anche nel settore delle arti, il progetto Bottega XNL è ed è stato per il nostro ente una scommessa sui cui abbiamo investito con convinzione – sottolinea il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi -,  siamo perciò particolarmente orgogliosi di questo premio, che rappresenta una conferma del valore  dell’iniziativa e un riconoscimento per l’ottimo lavoro svolto dalla direttrice Paola Pedrazzini, a cui vanno le nostre congratulazioni».

«Sono emozionata e molto felice per questo riconoscimento – ha detto al momento della premiazione Paola Pedrazzini ideatrice e direttrice artistica del progetto Bottega XNL-Fare Teatro – oltre alla giuria del premio Radicondoli, desidero ringraziare di cuore la Fondazione di Piacenza e Vigevano e nello specifico il presidente Roberto Reggi e il vicepresidente Mario Magnelli per aver creduto con lungimiranza ed entusiasmo al progetto dall’inizio e avergli dato vita; desidero ringraziare i tre meravigliosi Maestri che hanno dato corpo al progetto declinandolo, ciascuno con la sua specifica linea artistica e pedagogica: grazie a Marco Baliani che ha accolto il mio invito e si è messo in gioco quando il progetto era ancora solo su carta, dandomi fiducia; grazie a Fausto Russo Alesi per aver raccolto il testimone di Baliani e portato la sua profondità e sensibilità nel progetto; grazie a Leonardo Lidi per il gioioso entusiasmo con cui ha affrontato questo quarto anno di Bottega XNL-Fare Teatro!; desidero infine ringraziare i giovani attori e attrici allievi e allieve che hanno partecipato a questa avventura di alta formazione-produzione e fruizione artistica con i loro sogni e il loro talento!».

Avviato nel 2022 e giunto quest’anno alla sua quarta edizione, Bottega XNL-Fare Teatro è una palestra di formazione, alta e professionalizzante, per giovani attori e attrici che hanno avuto modo di lavorare concretamente su alcuni dei maggiori capolavori del teatro classico sotto la guida esperta di grandi Maestri, secondo il modello ispiratore delle botteghe rinascimentali. Dalle prime due edizioni, condotte da Marco Baliani, hanno così preso vita le tragedie di Sofocle Antigone (2022) ed Edipo Re (2023). Sotto la direzione di Fausto Russo Alesi, nel 2024, l’Ifigenia in Aulide di Euripide, mentre quest’anno, con il testimone di Maestro passato nelle mani di Leonardo Lidi, i 15 giovani attori e attrici selezionati hanno lavorato sul testo di Baccanti di Euripide. Per tutti gli spettacoli la fase di formazione degli allievi e di produzione dell’opera teatrale si è svolta a Piacenza, a XNL, mentre la fase di fruizione artistica, ovvero la presentazione in prima nazionale è avvenuta nell’ambito del Festival di Teatro Antico di Veleia.

Durante la consegna del premio, per mano del presidente di Radicondoli Arte Marco Rossi, la giuria si è soffermata sulla qualità del progetto Bottega, sull’ottima reputazione che si è conquistato in pochi anni dalla sua attivazione e, sopra tutto, ha celebrato il cammino professionale e artistico della sua direttrice Paola Pedrazzini, ricostruendone i passaggi principali a partire dai primi passi mossi a Fiorenzuola, animando la stagione teatrale del capoluogo della Valdarda. Sono stati quindi ricordate le direzioni artistiche di Monza, del Festival del Teatro Antico di Veleia, di Pulcheria, la pluriennale collaborazione con Marco Bellocchio a Bobbio e i grandi successi di pubblico e di critica riscossi dalle iniziative che ha finora diretto.

Il nome del progetto Bottega XNL e della sua direttrice artistica Paola Pedrazzini, si aggiungono dunque all’albo d’oro dei vincitori in cui, nelle passate edizioni, sono entrati i nomi prestigiosi dei Maestri Antonio Latella, Serena Sinigaglia, Maria Consagra, Claudio Morganti, Peter Stein, Fausto Malcovati e, fra i progetti, “NeXtwork” (premio a Luca Ricci e Teatro dell’Orologio), “Aldo Morto” (premio a Daniele Timpano e Teatro dell’Orologio), “La Corte Ospitale” di Rubiera, Rai5.




Manifattura piacentina: segni di tenuta nel 2025, fiducia per il secondo semestre

Nel primo semestre del 2025 l’industria manifatturiera piacentina ha mostrato una crescita moderata, confermando la propria capacità di adattamento in uno scenario economico complesso e instabile. È quanto emerge dall’ultima indagine congiunturale realizzata dall’Ufficio Studi di Confindustria Piacenza, che ha coinvolto un campione di aziende rappresentative di circa 4 miliardi di euro di fatturato e 8.000 addetti.

Un settore che tiene, ma con luci e ombre

Il fatturato complessivo delle imprese manifatturiere ha registrato un incremento dell’1,27% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il motore principale è stato il mercato interno (+1,35%), mentre le esportazioni, storicamente trainanti per il territorio, hanno segnato un modesto +0,56%.

Analizzando i singoli comparti, spicca la buona performance dell’alimentare (+2,91%) e delle industrie varie (+4,53%), con quest’ultima sostenuta da un forte recupero dell’export (+8,51%). Segnali negativi invece dal settore meccanico, che rappresenta una parte consistente dell’economia locale e che ha subito un calo del fatturato dello 0,77%, penalizzato soprattutto dalla flessione delle vendite estere (-1,77%). Nonostante questo, le aziende meccaniche inserite in filiere legate alla difesa, all’aerospazio e alle infrastrutture energetiche sembrano godere di buone prospettive grazie alla domanda crescente in questi ambiti.

Occupazione stabile, ma con segnali misti

L’occupazione nel settore manifatturiero è risultata sostanzialmente stabile (-0,05%), dopo otto semestri consecutivi di crescita. I comparti più penalizzati sono stati le industrie varie (-2,60%) e l’alimentare (-1,80%), mentre crescono lievemente il meccanico (+0,71%) e i materiali edili (+1,67%).

Uno sguardo ottimista verso il secondo semestre

Le previsioni per il secondo semestre 2025 appaiono più fiduciose rispetto al recente passato. Il 37% delle imprese prevede un aumento del fatturato (contro il 15% che teme un calo), e il saldo positivo risulta in miglioramento rispetto alla precedente indagine. Stesso trend per gli ordini totali: il 38% prevede una crescita, il 15% una diminuzione. Anche sul fronte occupazionale, il 24% degli imprenditori si aspetta un aumento degli addetti, mentre solo il 4% ipotizza una riduzione.

Un contesto globale in chiaroscuro

Lo scenario macroeconomico europeo contribuisce al cauto ottimismo. La Germania, grazie a nuovi investimenti pubblici, e la Spagna, in crescita anche nel settore automotive, offrono opportunità concrete per l’export piacentino. Inoltre, la riduzione dei tassi da parte della BCE dovrebbe agevolare il credito e sostenere gli investimenti.

Tuttavia, permangono alcune criticità: la svalutazione del dollaro e i nuovi dazi USA penalizzano la competitività delle imprese italiane, mentre il costo dell’energia resta elevato. Il lento esaurimento degli effetti del PNRR potrebbe rappresentare un’occasione mancata per la produttività del sistema Paese.




Due ragazze creano scompiglio sul Facsal: fermate dai carabinieri

Serata movimentata quella di ieri, lunedì 28 luglio, presso il chiosco di viale Pubblico Passeggio, dove due ragazze, in evidente stato di alterazione psicofisica hanno creato scompiglio tra i clienti del locale.

Tutto è iniziato intorno alle 22:50 circa con la richiesta d’aiuto da parte di un dipendente del locale, che segnalava la presenza di clienti molto agitati. Poco dopo, numerose chiamate giunte al 112 hanno riferito di una lite in corso tra due persone. Sono prontamente intervenute due “gazzelle” del Radiomobile di Piacenza.

All’arrivo dei militari, le due ragazze, di 18 e 19 anni, residenti in città, stavano spintonando i dipendenti del chiosco e minacciando i presenti con atteggiamento aggressivo. Invitate più volte a calmarsi e a fornire le proprie generalità, hanno opposto un netto rifiuto. Nonostante i ripetuti tentativi di dialogo, le due giovani hanno continuato a mostrare comportamenti violenti. A fatica i militari son riusciti a riportare la calma, e le ragazze sono state quindi bloccate e condotte in caserma per l’identificazione e gli accertamenti. Durante il tragitto, una delle due ha danneggiato il finestrino dell’auto di servizio. In seguito, sono state affidate al personale sanitario del 118 e trasportate all’ospedale di Piacenza, ma hanno rifiutato di farsi visitare e si sono allontanate poco dopo. Al termine dell’intervento e dopo le numerose testimonianze raccolte sul posto dai militari per chiarire quanto accaduto, le due giovani sono state denunciate a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e rifiuto di fornire le proprie generalità. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito.




La ricca offerta di Bobbio Classica 2025

Si rinnova con la stagione estiva, da oltre vent’anni, l’appuntamento con “Bobbio Classica”, la rassegna di musica di qualità organizzata dall’associazione Ponte Musicale con il sostegno principale di Comune di Bobbio, Banca di Piacenza e Regione Emilia Romagna e che si avvale della direzione artistica di Maria Ernesta Scabini.

Caratteristica dell’edizione 2025 – che apre come sempre il 16 agosto – una concentrazione degli appuntamenti nella prima settimana, per poi tornare a fine mese e concludere una prima parte del Festival il 7 settembre. L’omaggio al repertorio sacro, invece, verrà reso il giorno di San Colombano, patrono della città (23 novembre), e in concomitanza con la festività dell’Immacolata (8 dicembre).

Location atipiche come il Ponte del Diavolo, insieme ai centri più caratteristici della città quali la Basilica di San Colombano e il suo Chiostro, e l’Auditorium Philippe Daverio, accoglieranno una ricca offerta musicale con – come tradizione – protagonisti di grande fama.

La manifestazione ha anche il sostegno di Laura abbigliamento, Meandri abbigliamento, Gli Amici di Bea, Marghe e Susi abbigliamento per bambini, Rocca Costruzioni, Monica intimo-mare, Miro Oreficeria, Artevi Salumeria, Cantine Malaspina.

IL PROGRAMMA

Sono bel dodici gli appuntamenti in cartellone. Ecco il dettaglio del programma.

Sabato 16 agosto – Nell’insolita cornice del Ponte del Diavolo sul Trebbia, l’arpa di Davide Burani aprirà il Festival con un programma dedicato alle trascrizioni per arpa di alcune pagine del melodramma italiano. Alcune delle trascrizioni sono a cura dell’esecutore stesso.

Domenica 17 agosto – Nel suggestivo Chiostro di San Colombano si proseguirà con Mihaela Costea, primo violino dell’orchestra Toscanini e solista di fama internazionale, accompagnata al pianoforte da Franca Moschini con un programma che accosta la monumentalità corrusca della sonata Kreutzer di Beethoven, all’intimismo sofferto e decadente di un altro capolavoro della letteratura cameristica romantica, la sonata in re minore di Brahms.

Lunedì 18 agosto – In omaggio al patrimonio artistico della città di Bobbio, il terzo concerto si svolgerà nella Basilica di San Colombano, dove l’illustre organista Fausto Caporali accosterà ad un excursus che parte dal primo barocco fino al novecento italiano, improvvisazioni in stile su tema dato dal pubblico.

Martedì 19 agosto – L’auditorium Philippe Daverio ospiterà il violoncellista Lambetro Curtoni, giovane ma già affermato a livello internazionale, accompagnato al pianoforte da Giovanni Doria Miglietta, con un programma che accosterà un compositore non troppo noto in Italia come l’inglese di epoca vittoriana Charles Stanford con un classico del grande repertorio, la sonata in mi minore di Brahms.

Mercoledì 20 agosto – Sempre all’auditorium Philippe Daverio Danilo Rossi, già prima viola dell’Orchestra del Teatro alla Scala, accompagnato al pianoforte dal suo storico partner Stefano Bezziccheri col quale ha formato un acclamatissimo duo, accosterà ad una prima parte dedicata a due protagonisti assoluti del romanticismo come Schuman e Brahms, una seconda parte più “estiva” e disinvolta con brani di Piazzolla, Kreisler e altri.

Giovedì 21 agosto – “Bobbio Classica” porge la massima attenzione alla musica contemporanea, che quest’anno verrà proposta (location, l’auditorium Philippe Daverio) dal Gruppo Italiano di Musica Oggi (GAMO) di Firenze. Verranno eseguiti brani di Sonia Bo, Giuseppe Colardo, Martino Faggiani e dei compositori che hanno frequentato il corso di perfezionamento tenutosi nella scorsa edizione a Bobbio.

Mercoledì 22 agosto – La famiglia Bach sarà il tema del recital pianistico di Orazio Sciortino proposto all’auditorium Philippe Daverio. Si partirà con il sommo Johannes per poi inoltrarsi nelle inquietudini preromantiche del figlio Carl Philipp, la dolcezza galante di Johan Christian e un altro tipo di intimismo preromantico di Friedemann.

Domenica 31 agosto – Gli allievi dell’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma, accompagnati al pianoforte dal direttore didattico Francesco Izzo, proporranno un programma di arie d’opera che spazierà da Mozart al primissimo Verdi, con alcune proposte di raro ascolto.

Domenica 7 settembre, all’auditorium Philippe Daverio, si chiuderà la prima parte del Festival con il recital del grande soprano Carmela Remigio, accompagnata al pianoforte da Martino Faggiani, che proporrà arie da concerto di Mozart e Beethoven per concludere con la grande scena tragica de “Il Pirata” di Vincenzo Bellini.

Domenica 23 novembre, nella ricorrenza di San Colombano, patrono della città, nella suggestiva cornice della Cripta dell’Abbazia, il soprano Anna Simboli, specialista del repertorio barocco, e Francesco Moi (organo), presenteranno un programma che alternerà momenti esclusivamente organistici con l’esecuzione di brani di Girolamo Cavazzoni, autore dal quale prende avvio la letteratura strumentale, con brani spirituali compresi tra sedicesimo e diciassettesimo secolo tra i quali spicca, oltre alla figura centrale di Claudio Monteverdi, quello di una compositrice, Lucrezia Orsina Vizzana.

Lunedì 8 dicembre chiusura del Festival al santuario di Nostra Signora dell’Aiuto, con il ritorno di Lamberto Curtoni, questa volta in versione solistica, che presenterà “In scordatura”, un programma che parte da autori quali Gabreli e Bach per concludere con una composizione dello stesso Curtoni.

Dal 19 al 23 agosto, inoltre, si terrà un “Masterclass di Composizione” con i docenti Sonia Bo e Giuseppe Colardo.

L’ingresso è libero. In caso di maltempo i concerti programmati nel Chiostro si terranno nell’Auditorium Santa Chiara. Per informazioni: Comune di Bobbio (0523962813 – www.comune.bobbio.pc.it): Associazione Ponte Musicale (3473158284 – www.pontemusicale.it).




Insediamento per Patrizia Palmisani, nuovo prefetto di Piacenza

Rafforzare la coesione sociale partendo da sicurezza, sanità, scuola e lavoro. È questo l’obiettivo tracciato dal nuovo prefetto di Piacenza, Patrizia Palmisani, che oggi si è ufficialmente insediata, succedendo a Paolo Ponta, destinato alla Prefettura di Lecco. A poche ore dal suo arrivo, il prefetto ha incontrato la stampa, dopo una prima visita istituzionale alla presidente della Provincia, Monica Patelli.

Sicurezza reale e percepita: due piani da affrontare con pari impegno

Tra i temi affrontati, quello della sicurezza occupa un posto centrale. Palmisani ha evidenziato come i dati a disposizione mostrino una contrazione dei reati a Piacenza, ma ha subito chiarito che il problema non può essere affrontato solo con le statistiche: «Il vero nodo oggi è la sicurezza percepita. I cittadini devono potersi sentire sicuri nelle strade, nelle piazze, nei quartieri. Anche se i numeri sono rassicuranti, non possiamo permetterci di sottovalutare la percezione delle persone. È su questo che dobbiamo lavorare, insieme a sindaci, forze dell’ordine, istituzioni e comunità locali».

Giovani e anziani al centro dell’attenzione

Una particolare attenzione sarà dedicata alle categorie più fragili. Sul fronte giovanile, il prefetto ha sottolineato la necessità di contrastare i fenomeni di disagio e devianza, promuovendo una sana socialità e rafforzando l’educazione al rispetto: «Dobbiamo insegnare ai ragazzi il valore della convivenza e del rispetto dell’altro, a partire dalle famiglie e dalle scuole».

Altrettanto importante sarà la tutela degli anziani, troppo spesso vittime di truffe. Palmisani ha definito questi reati «odiosi», capaci di lasciare ferite ben più profonde del solo danno economico: «Un anziano truffato perde fiducia, si sente vulnerabile. Dobbiamo fare di tutto per proteggerli».

Movida e lavoro: prevenzione e cultura della legalità

Anche il tema della movida è stato toccato con fermezza: «Socializzare è importante, ma sempre nel rispetto delle regole. La cosiddetta malamovida non è ancora un fenomeno diffuso a Piacenza, ma proprio per questo dobbiamo prevenire. Lavoreremo con associazioni, commercianti e istituzioni per costruire una rete di prevenzione efficace».

Grande rilievo anche alla sicurezza sul lavoro, considerata un punto focale per l’intero territorio: «Non possiamo accettare che si continui a morire lavorando. Serve un cambio di passo culturale, che coinvolga anche i più giovani. La cultura della sicurezza va insegnata fin dalla scuola».

Protezione civile e pianificazione del rischio

Palmisani ha poi indicato nella protezione civile un altro caposaldo dell’azione prefettizia. «Dobbiamo essere pronti ad affrontare qualsiasi emergenza. Pianificheremo esercitazioni, aggiorneremo i piani di emergenza per le aziende a rischio di incidente rilevante e per i siti di stoccaggio dei rifiuti. La prevenzione è la nostra prima linea di difesa».

Legalità, trasparenza, presenza sul territorio

Nel suo nuovo ruolo, il prefetto ha ribadito l’importanza del rispetto della legalità e del dialogo con le istituzioni locali, soprattutto dopo le tensioni che hanno accompagnato il passaggio di consegne con il predecessore. Nei prossimi giorni è previsto un primo incontro con i sindaci del territorio, dove si parlerà anche del cantiere del ponte di Pontenure. «Le speranze di ridurre i tempi dei lavori sono poche – ha detto – ma cercheremo di ottenere l’esenzione del pedaggio per i mezzi che dovranno percorrere viabilità alternative».

Un impegno condiviso con la Provincia

A caprire la giornata di insediamento, era stato l’incontro istituzionale con la presidente della Provincia, Monica Patelli. Palmisani e Patelli hanno rinnovato l’impegno per una collaborazione stretta tra le istituzioni, fondata su ascolto, sinergia e vicinanza al territorio. Un’intesa che si muove nella direzione della coesione sociale come risposta alle sfide del presente.

Patrizia Palmisani, 65 anni, è in servizio al Ministero dell’Interno dal 2007. Dopo aver ricoperto il ruolo di prefetto a Lodi dal 2015 al 2019 e successivamente a Monza e Brianza, è stata nominata prefetto di Piacenza lo scorso 14 luglio.




Continua il ping pong politico su piazza Cittadella

Continua il ping pong politico su piazza Cittadella che vede contrapposte la maggioranza di centro sinistra e la minoranza di centro destra. Questo pomeriggio i grippi consiliari di Fratelli d’Italia, Lega e Civica Barbieri Sindaco-Trespidi con Liberi hanno tenuto un incontro con la stampa presso la Sala Cattivelli del Comune di Piacenza in Piazza Cavalli. Dopo poche ore ai giornalisti  è arrivata la convocazione per domani da parte della maggioranza consiliare. 

Qui sotto intanto potete ascoltare Patrizia Barbieri e Sara Soresi che fanno un sunto di quanto è stato detto. A seguire la presa di posizione di Alternativa per Piacenza.

Sulla vicenda interviene anche Alternativa per Piacenza che “si dissocia” da questi batti e ribatti in corso fra maggioranza e minoranza di centro destra.

“Alternativa per Piacenza ritiene inutile, in questo momento, inserirsi nello stuccoso dibattito sul rimpallo di responsabilità sul progetto di Piazza Cittadella tra questa Amministrazione, la maggioranza che la sostiene e l’opposizione di destra.
Crediamo che le responsabilità della “politica” nel disastro annunciato di Piazza Cittadella siano chiare e di averlo ben documentato da almeno due anni sia attraverso il nostro programma elettorale della campagna 2022 [libro giallo], sia con le prese di posizione dei nostri due Consiglieri di minoranza in Consiglio Comunale, sia attraverso le dimissioni del nostro Consigliere dalla Presidenza della commissione 5 sulla legalità.
Gli unici che riteniamo abbiano in questo momento diritto di parola sono quelle Associazioni e quei Cittadini che in tutti questi anni si sono battuti per ostacolare democraticamente un progetto che, nato vecchio e obsoleto – e peggio gestito negli anni – non avrebbe potuto far altro che arrivare al disastro odierno.
Associazioni e cittadini che sono arrivati financo ad autotassarsi per proporre ricorso contro l’abbattimento degli alberi in Piazza Cittadella e che hanno saputo mobilitare una grande coscienza critica in città, purtroppo inascoltata.
Oggi quello che più ci interessa è il futuro di questa piazza “violentata” che merita di essere immaginato in modo completamente diverso da come si è ritenuto di gestire l’attuale progetto.
Ci si augura che dalla situazione corrente si sappia prendere coscienza di un metodo di amministrare la cosa pubblica quanto meno distante anni luce dai cittadini e dalla loro voglia/diritto di coinvolgimento.
Sentiamo parlare di un piano “B” sul futuro della Piazza di cui nessuno ne conosce il contenuto tranne che nelle “segrete stanze”. Renderlo pubblico e soprattutto condividerlo con la cittadinanza quanto prima e non a decisione presa crediamo sia un primo passo per dimostrare di aver recepito la lezione.
Un altro forte segnale di discontinuità, nella gestione della cosa pubblica, ci auguriamo di vederlo nella analisi e discussione sulle osservazioni al Piano Urbanistico Generale che nei prossimi mesi vedrà uffici tecnici e Consiglio Comunale impegnati.
Sappiamo che molte Associazioni e Cittadini che si sono battuti per Piazza Cittadella hanno presentato decine di osservazioni puntuali al documento in fase di approvazione. Auspichiamo che questa volta la “politica” sappia interpretare e valorizzare gli sforzi competenti dei tanti cittadini che hanno voluto dare il proprio contributo, non relegando tale sforzo a mero esercizio tecnico.
Un segnale di vera partecipazione che non riparerà il danno inferto a Piazza Cittadella ma che potrebbe simboleggiare un cambio di paradigma indispensabile nella gestione amministrativa laddove l’attenzione possa finalmente spostarsi dalle solite interlocuzioni esclusive con i portatori legittimi di interessi economici ad un reale coinvolgimento di Associazioni e cittadini che tali interessi non rappresentano ma che hanno a cuore il futuro della città”.



Undici lavoratori in nero in due locali notturni a Sarmato e Fiorenzuola

Lavoro nero, mancate tutele per i dipendenti e gravi violazioni in materia di sicurezza. Sono questi gli esiti dei controlli effettuati nella serata del 25 luglio dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Piacenza, con il supporto delle stazioni territorialmente competenti, in due locali notturni situati nei comuni di Sarmato e Fiorenzuola d’Arda. Un’operazione mirata a contrastare il lavoro sommerso e a garantire il rispetto della normativa nei settori più a rischio.
I militari hanno rilevato complessivamente 11 lavoratori impiegati “in nero” e hanno emesso sanzioni per un totale di 56.732 euro, oltre ad aver disposto la sospensione di un’attività imprenditoriale.
A Sarmato, in un locale gestito da una cittadina straniera di 28 anni residente a Piacenza, sono stati trovati due dipendenti – uno italiano e uno marocchino – completamente privi di regolare assunzione, pari al 100% del personale in servizio al momento del controllo. È emerso inoltre che le retribuzioni venivano corrisposte in contanti, in violazione delle disposizioni sulla tracciabilità dei pagamenti.

Ben più ampio il numero di lavoratrici identificate all’interno di un night club a Fiorenzuola d’Arda, riconducibile a un 57enne residente nella provincia di Reggio Emilia. Qui, su 19 dipendenti presenti, 9 sono risultate irregolari: si tratta di tre italiane, tre rumene, due cubane e una nigeriana. Anche in questo caso, la percentuale di lavoratrici non in regola ha fatto scattare il provvedimento di sospensione dell’attività.




Polizia Locale di Piacenza. Secondo il sindacato CSA: “Servono cambiamenti radicali, situazione interna ancora problematica”

Nonostante i miglioramenti numerici grazie a nuove assunzioni e l’incremento di ufficiali, il Comando della Polizia Locale di Piacenza continua a presentare criticità strutturali e organizzative gravi, irrisolte da anni. A sostenerlo è il sindacato CSA attraverso un articolato comunicato firmato dal coordinatore provinciale Federico Coratella, che fa il punto su una situazione definita “ben lontana dal benessere che si vuole far credere esista”.
Al centro della denuncia, l’assenza di specializzazioni tra gli agenti, costretti a operare “in tuttologia”, affrontando ogni tipo di attività senza una distinzione precisa di competenze. “Un modello ormai obsoleto – spiega il CSA – che non può più funzionare, specie nei corpi di polizia locale delle città capoluogo”.
Il sindacato segnala poi la mancanza di un nucleo operativo in borghese per il controllo della microcriminalità e del rispetto dei regolamenti comunali. Un servizio che il CSA giudica “indispensabile per un adeguato controllo del territorio”. A ciò si aggiunge l’obsolescenza del servizio di fotosegnalamento e l’assenza di celle di sicurezza per trattenere le persone fermate, elementi che contribuiscono a rendere il quadro complessivo ancora più preoccupante.
Non mancano poi riferimenti a problematiche interne al corpo. Secondo quanto denunciato, persistono dinamiche di favoritismi e “orticelli” che generano disparità di trattamento tra gli operatori. “Seppur possa sembrare un luogo comune – scrive il CSA – questa situazione crea malessere diffuso e disservizi per la collettività, influendo negativamente sul buon funzionamento della pubblica amministrazione”.
A destare particolare preoccupazione è anche la gestione del comando. Il CSA rileva che, nonostante alcune aperture da parte del direttore generale, in termini economici e di ascolto, “non c’è stato un vero cambio di marcia”. Nel mirino anche la figura del comandante della polizia locale, che – secondo il sindacato – sarebbe stato recentemente oggetto di segnalazioni da parte dei media locali. “Se tali vicende venissero confermate – avverte Coratella – l’amministrazione dovrebbe valutare l’ipotesi di un allontanamento. Un ruolo apicale deve godere della piena autorità e stima da parte del corpo”.
Altro nodo irrisolto è quello delle rotazioni e degli spostamenti interni, troppo frequenti secondo il CSA, soprattutto nei confronti dei nuovi assunti ai quali spesso “non è stata garantita una formazione specifica e continuativa nei reparti di prima assegnazione”. Questo continuo rimescolamento ostacolerebbe una crescita professionale equilibrata e strutturata.
Il sindacato propone invece un modello organizzativo basato su specializzazioni specifiche nelle materie tipiche della polizia locale e su un “riconoscimento meritocratico delle professionalità” fondato su criteri chiari, equi e trasparenti. Un approccio che tenga conto anche dell’esperienza e delle condizioni fisiche degli operatori, e non solo delle simpatie personali o delle valutazioni soggettive.
Preoccupante, infine, il dato relativo al malcontento diffuso tra i nuovi agenti, molti dei quali – denuncia il CSA – “vorrebbero già andarsene”. Una fuga che rappresenta, secondo il sindacato, la cartina tornasole di un clima lavorativo che necessita di profonde trasformazioni. Per fotografare realmente lo stato d’animo interno, il CSA propone di effettuare un “vero sondaggio anonimo” tra il personale, i cui risultati siano resi pubblici e analizzati con imparzialità.
“Il corpo della Polizia Locale – conclude Coratella – è composto per la stragrande maggioranza da personale che svolge il proprio dovere con efficienza, ma servono cambiamenti radicali per garantire una crescita equa e tutelare lavoratori e cittadini. Il CSA continuerà a lavorare con questi obiettivi. Alla politica chiediamo coerenza e impegno per andare in questa direzione”.