Alessia: nove mesi in Cina, al confine con la Russia. Meno 40 gradi e dodici ore di lezione al giorno

Ad ispirarla è stata una frase di Marcel Proust “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. Alessia Casali, 18 anni, piacentina, studentessa del Colombini, ad un certo punto ha deciso di lasciare la sua comoda casa a Ivaccari e di partecipare, per un anno scolastico, ad un programma di scambio interazionale.

Si è iscritta ad Intercultura, ha vinto una borsa di studio e la ”roulette” delle assegnazioni l’ha portata in Cina a Huanan, 1.650 chilometri da Pechino, 17 ore d’auto, praticamente sul confine con la Russia, non lontanissima da Vladivostock. Una località davvero remota dove d’inverno la temperatura tocca i meno 40 gradi.

Alessia è rientrata da poco in Italia (lo scorso giugno). Ha visto online la nostra rubrica “Generazione Erasmus” e ci ha contattato per raccontarci la sua storia (chiunque volesse fare come lei, studente liceale o universitario può scriverci a redazione@piacenzaonline.info)

Alessia partiamo dall’inizio. Come mai hai deciso di andare a trascorrere un anno all’estero?

Sono sempre stata interessata, da quando ero più piccola. Volevo mettermi alla prova, fare qualcosa di diverso da quello che facevano i miei compagni e volevo imparare un’altra lingua. Quindi ho deciso di partire.

Sei partita con Intercultura giusto? Come hai conosciuto l’associazione?

Si con Intercultura. L’ho conosciuta in ambito scolastico. Vado al Colombini ed un giorno è venuto un loro rappresentante che ci ha presentato l’associazione. Da lì ho iniziato ad interessarmi ed ho deciso di partecipare.

Hai concorso per una borsa di studio?

Si ho vinto una borsa di studio per un valore di 10 mila euro.

Solitamente Intercultura chiede di scegliere dieci possibili destinazioni in ordine decrescente. Tu cosa avevi scelto?

Avevo scelto Austria, Germania, Svizzera, Olanda. Portogallo, Argentina Cina, Svezia, Filippine Brasile.

Quindi per te l’opzione Cina era un’eventualità molto remota. Non te lo aspettavi?

No, non me la sarei mai aspettata infatti era la mia settima scelta. E’ stato un po’ uno shock all’inizio.

Nonostante l’iniziale disorientamento hai deciso comunque di proseguire su questa strada?

Si ho deciso di andare avanti perché per me la cosa fondamentale era partire. La meta non contava più di tanto. Non nascondo che all’inizio avevo paura. La Cina è molto diversa da noi. Quindi avevo molto timore ma questo non mi ha fermato. Sono andata lo stesso.

La reazione dei tuoi genitori?

All’inizio è stato spiazzante anche per loro perché la Cina è molto lontana ed anche molto diversa. Poi mi hanno vista felice e si sono tranquillizzati.

L’impatto come è stato una volta arrivata? Innanzitutto hai fatto un lungo viaggio. Da sola?

Ventiquattro, venticinque ore di volo. Abbiamo fatto scalo a Dubai.  Ero con tutti i ragazzi di Intercultura che andavano in Cina. Eravamo novanta.

Sono arrivata e … c’erano tutte delle scritte in cinese, tutti mi parlavano in cinese, perché nessuno sapeva parlare inglese. Scioccante.

Poi ci hanno diviso. Io sono andata in una cittadina dove c’era solo un altro italiano. Altre 24 ore in treno per arrivarci.

Ho fatto molta fatica all’inizio. Poi, pian piano è migliorato tutto.

In che famiglia sei capitata?

Ho fatto un programma “boarding school” quindi vivevo in un college dal lunedì al venerdì e al sabato e domenica ero in famiglia.

Il papà era il preside della mia scuola. Poi avevo una mamma ed una sorellina più piccola, di sette anni.

Come è stato vivere con loro?

Bello, anche se ero con loro solo in alcuni week-end, perché in Cina al sabato e alla domenica si va a scuola. Nonostante la diversità … mi son sentita a casa. All’inizio è stato difficile soprattutto per quanto riguarda il cibo e la lingua. La lingua è l’ostacolo più grosso alla fine. Loro non parlano l’inglese. Ma sono riuscita ad ambientarmi bene.

Come è organizzata la scuola? Quante ore si fanno?

Noi stranieri facevamo dodici ore. Dalle 7,30 di mattina alle 19,30. I cinesi iniziano invece alle 5,30 del mattino e finiscono alle 22,30.

Ma cosa fanno a scuola durante tutte queste ore? Studiano e basta o fanno anche attività?

No, no. Non ci sono attività. Studiano continuamente perché per loro lo studio è molto importante per il futuro, per avere un buon lavoro. Si studiano grossomodo le stesse materie che si studiano in Italia ma molto intensificate. Quello che studiano nelle scuole superiori, in matematica, da noi lo si studia all’università.

Quindi hai trovato la scuola più difficile della nostra?

Si, molto difficile. Io ho fatto molta più fatica.

Come hai fatto ad affrontare per dodici ore al giorno una scuola oltretutto in una lingua che all’inizio non conoscevi?

Sono arrivata ad agosto e da agosto a dicembre ho studiato solo cinese per dodici ore al giorno, quindi – dopo quel periodo – lo sapevo già parlare bene. Da dicembre in poi ho iniziato a seguire le normali lezioni. Studiandolo per così tante ore al giorno il cinese, alla fine, lo impari. Poi ovviamente essendo in Cina tutti ti parlano in quella lingua. Visto che nessuno parla inglese è scattato un meccanismo di sopravvivenza … per farmi capire.

Quanti giorni alla settimana frequentavate le lezioni?

Sette giorni su sette.  Ma visto che eravamo stranieri facevamo un week-end si ed uno no.

Vuoi dire che loro studiano senza sosta?

Si. Non fanno mai pausa, mai vacanza a parte il Capodanno cinese e le vacanze estive.

All’inizio come è stato, anche dal punto di vista emotivo, la mancanza della famiglia …? Li sentivi via Skype?

Si via Skype una volta a settimana. All’inizio è stato difficile soprattutto verso dicembre, durante le feste italiane. A Natale sono andata a scuola … mi mancava un po’ casa. All’inizio si è stato difficile perché ero da sola (a parte un altro ragazzo italiano) ad affrontare tutto. Alla fine quando ho dovuto lasciare la Cina per tornare in Italia … non avrei voluto più partire.

C’erano anche altri ragazzi stranieri oltre a voi due italiani?

Si nel college c’erano delle ragazze thailandesi, dei ragazzi americani e inglesi.

Hai anche ottenuto una certificazione?

Si di lingua cinese, l’HSK 5, penultimo livello di competenze in lingua cinese per stranieri.

Come è stato, una volta rientrata, riabituarsi a vivere in Italia?

Onestamente? Difficile! Dopo aver vissuto in un college rientrare in una famiglia è stato complicato. Poi chiaramente è andata bene, mi sono riadattata.

Il prossimo traguardo, una volta fatta la maturità?

Voglio frequentare l’università di lingue orientali a Venezia.

Cosa sogni di fare da grande?

Vorrei fare l’interprete, la mediatrice.




Bigletteria mobile Seta: orari e località

Nei mesi di agosto e settembre Seta allestirà una biglietteria mobile che sarà operativa in oltre 40 località dei bacini provinciali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza.
Presso la postazione attrezzata mobile Seta sarà possibile acquistare o ricaricare gli abbonamenti ordinari annuali per il servizio di trasporto pubblico, evitando così di doversi recare presso la biglietteria centrale del capoluogo ed usufruendo delle agevolazioni previste per chi acquista o rinnova la tessera in anticipo (http://www.setaweb.it/super-abbonamento). La postazione mobile di Seta sarà attrezzata con computer e stampanti per il rilascio immediato delle tessere di nuova emissione: il pagamento potrà avvenire esclusivamente mediante carte bancarie.

In provincia di Piacenza le date e le località in cui sarò operativa la biglietteria mobile di Seta sono le seguenti.

Seta Mobile a Pianello Val Tidone
Il presidente di Seta Vanni Bulgarelli ed il vicesindaco di Pianello Val Tidone, Daniela Pilla

Venerdì 18 agosto: Agazzano (Piazza Europa)

Sabato 19 agosto: Gossolengo (Piazza Roma)

Lunedì 21 agosto: Rivergaro (Piazza della Pesa)

Martedì 22 agosto: Castell’Arquato (Piazza San Carlo)

Mercoledì 23 agosto: Podenzano (Piazza Nuova angolo Via Montegrappa)
Giovedì 24 agosto: Bettola (Piazza Colombo)

Venerdì 25 agosto: Pontenure (Piazza Re Amato)

Sabato 26 agosto: Cortemaggiore (Piazza Patrioti – fronte Municipio)

Gli orari di apertura della biglietteria mobile Seta, validi per tutte le località del piacentino, sono dalle ore 9,30 alle 13,00 e dalle ore 14,00 alle 17,00.




Tre minorenni autori delle scritte sulle colonne del Gotico. I genitori pagheranno la pulizia

Sono tre minorenni, due ragazze ed un ragazzo gli autori delle scritte, eseguite con vernice spray nera, con cui era stata imbrattata parte del lastricato e del colonnato di palazzo Gotico.

La polizia municipale di Piacenza aveva incominciato le indagini partendo dal testo delle scritte : si trattava degli auguri di compleanno rivolti ad una ragazza di nome Aurora, che nei primi giorni del mese aveva festeggiato il diociottesimo compleanno.

La sezione di polizia giudiziaria della municipale, si è incentrata sugli accertamenti anagrafici: dalla consultazione della banca dati si è avuta la conferma dell’identità completa della giovane, che proprio nei giorni indicati nelle scritte era diventata maggiorenne.

Minorenni gli autori delle scrtte sotto Palazzo Gotico a PiacenzaConvocata presso il Comando di via Rogerio, la ragazza ha ammesso che i festeggiamenti per il compleanno, avvenuti la sera stessa della data impressa sul selciato di Palazzo Gotico, erano terminati insieme ad alcuni amici ed amiche in piazza Cavalli. La ragazza ha anche confermando che le scritte erano state realizzate proprio in quel momento. Proseguendo nel racconto, la neo-diciottenne ha fornito gli elementi utili per rintracciare gli autori materiali del vandalismo. I tre – come si diceva due ragazze ed un ragazzo, tutti minorenni – sono stati tutti convocati ed indagati, con trasmissione del fascicolo alla Procura minorile di Bologna.

I genitori si sono da subito dichiarati disponibili a rifondere il danno, chiedendo inoltre di poter incontrare gli assessori competenti per porgere le loro scuse. La pulizia delle scritte – che è già stata effettuata – è costata circa 600 euro.




Generazione Erasmus: l’esperienza di Marta in Canada

Sono sempre più numerosi gli studenti liceali piacentini che scelgono di trascorrere all’estero un periodo variabile fra un mese ed un intero anno scolastico.

Ragazzi che vengono “adottati” da famiglie generalmente volontarie che cioè non ricevono alcun rimborso in cambio dell’ospitalità che offrono. Le mete più gettonate sono gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, la Nuova Zelanda, l’Irlanda e l’Inghilterra. Ma non mancano destinazioni più inusuali come il Sudafrica, la Costarica, la Thailandia.

L’organizzazione più famosa che opera in questo settore è Intercultura, una Onlus costituita da volontari che offre decine e decine di mete e soprattutto tantissime borse di studio (utili per coprire le spese di queste esperienze di vita all’estero che sarebbero altrimenti parecchio onerose per le famiglie d’origine).

Ci sono numerose altre organizzazioni come ad esempio le milanesi Astudy e STS che sono entrambe emanazione di due organizzazioni scandinave che offrono uguale serietà, rispetto ad Intercultura, ma programmi maggiormente personalizzati e più possibilità di scelta per quanto riguarda le mete. Il periodo trascorso all’estero viene – per legge – riconosciuto pienamente dalle scuole d’origine.

Mentre per gli studenti universitari esiste il famoso programma di scambio Erasmus per i liceali (solitamente al quarto anno e quindi ancora minorenni) questi percorsi sono l’occasione ideale per frequentare scuole organizzate in maniera totalmente diverse rispetto a quella italiana (generalmente molto più moderne) e per confrontarsi con nuove culture.  Il tutto viene fatto con il supporto di “step family” famiglie adottive che accolgono i ragazzi come veri e propri figli ed offrono loro un ambiente “protetto”.

Attraverso questa rubrica cercheremo, nei prossimi mesi, di raccontare le storie di tanti liceali (ma anche universitari piacentini) che hanno deciso di vivere uno scampolo della loro vita all’estero. La chiameremo Generazione Erasmus proprio perché il programma europeo compie 30 anni esatti dalla sua nascita ed è ormai diventato per tutti sinonimo della mobilità studentesca. (Chi volesse contribuire raccontando la propria storia può contattarci via email: redazione@piacenzaonline.info)

Ad inaugurare questa rubrica ci aiuta Marta Silvani, diciotto anni, studentessa piacentina del classico Gioia che è appena rientrata da un breve programma estivo di Intercultura in Canada (nella foto di copertina Marta è la seconda da sinistra).

Come è andata Marta?

È stato meraviglioso, mi sono sentita messa alla prova ma al contempo accolta e accompagnata da persone amiche in un’esperienza che non mi sarei mai aspettata!

Tu avevi scelto il Canada. Soddisfatta della scelta? Cosa ti ha colpito di più di questo paese?

Mi ha colpito la gentilezza della società canadese. Tanto per dire fanno sempre la fila per il pullman e non c’è rischio che, se chiedi indicazioni per la strada al primo sconosciuto che incontri, tu non riceva in cambio un sorriso e l’aiuto migliore che l’altro possa darti!

Per di più l’organizzazione e la pulizia dei luoghi pubblici sono impressionanti.

Ora che sei tornata a Piacenza, cosa ti manca?

Mi mancano un sacco tutti i miei amici, nonostante venissimo da parti opposte del mondo. Eravamo 14 Italiani, 8 Giapponesi, 2 Tedesche, 1 Guatemalteca ed 1 ragazza di Hong Kong; un gruppo estremamente compatto. Quei ragazzi mi hanno fatto sentire come a casa.

A proposito di casa, come era la tua famiglia ospitante.

La situazione non era meno multietnica: avevo una sorella giapponese, una brasiliana, una messicana ed un fratello tedesco. Tutti loro sono ormai come parte della mia famiglia, insieme alla dolcissima signora che ci ospitava.

Qualche aspetto negativo?

Nel complesso, non mi pento di un singolo momento trascorso a Montreal, né tantomeno di aver tentato il concorso: credo sia stato il mese più bello della mia vita!




Al via il teatro itinerante del Festival Lultimprovincia

Anche in questa edizione il festival LULTIMAPROVINCIA si muoverà tra Piacenza e provincia con un cartellone diversificato nel periodo che va dal 18 agosto al 10 settembre (vedi il programma Lultima 2017).

Un teatro itinerante, che si muove, che va verso un pubblico che a volte per limiti territoriali non ha possibilità di frequentare ed apprezzare spettacoli teatrali professionali di qualità.

Il Festival cercherà di mettere in primo piano tutte quelle commistioni di linguaggi che in questi anni hanno segnato la programmazione del festival e che vanno dal teatro comico al teatro acrobatico, dal clown al circo, al teatro per ragazzi, anche per celebrare le ultime esperienze della compagnia nell’ambito del nuovo circo e nell’ambito di una ricerca teatrale che sperimenta commistioni di linguaggi e nuove vie narrative.

Nelle piazze e nei cortili saranno presentati 17 spettacoli, realizzati da 15 compagnie, mentre saranno 9 i paesi coinvolti, tra cui Bobbio che si avvicina della rassegna per la prima volta.

Proprio il paese dell’alta val Trebbia aprirà la programmazione con la compagnia francese Circo Zoe, che torna al festival dopo il grande successo nella passata stagione, e lo spettacolo “Opera Guitta” de Ass. Longuel con il Trio Trioche, uno dei migliori gruppi di teatro comico musicale che sarà il giorno seguente a Travo con lo spettacolo cult “Troppe Arie”.
Oltre la compagnia francese altri spettacoli di teatro circo saranno presentati da Onarts (Travo), Giulio Lanzafame (Castell’Arquato), Nando e Maila (Ponte dell’Olio).

I 3Chefs, clown che vantano la collaborazione con il Cirque du Soleil, saranno in scena a Rivergaro, e aprono una nutrita squadra di clown presenti al festival: i provocatori Madame Rebinè (S.Nicolò), Michele Cafaggi con la poesia delle sue bolle di sapone (Castell’Arquato), gli ingenui Claudio&Consuelo con il loro circo “riciclato” (Rottofreno) ed i giovani ed atletici di Colletivo Clown (Vigolzone). Chiude la squadra lo spettacolo/studio con Bossi e Pisi di Manicomics (Gragnano) a conferma che Lultimaprovincia è sicuramente punto di riferimento nazionale per il teatro clown.

Il teatro di prosa è presente con due spettacoli dedicati ai ragazzi che vedranno in scena i divertentissimi Fratelli Caproni (Podenzano) e i poetici Lagru Ragazzi (Gragnano), mentre due spettacoli sono dedicati ad un pubblico più grande: il coinvolgente “Promessi” di Teatro Invito e Il Tempo di Agnese spettacolo fortemente emotivo di Officna M.




Lega Nord: “uova contaminate scandalo figlio della globalizzazione”

Tre lotti di prodotti alimentari derivati da uova provenienti da Germania, Belgio e Olanda e indirizzati in Emilia-Romagna, nei giorni scorsi, sono stati sottoposti in via precauzionale a fermo cautelativo. Le partite sono state sottoposte a fermo in quanto le uova con cui i prodotti sono preparati provengono probabilmente dalle zone coinvolte dal caso Fipronil.

Per la Segreteria provinciale e il Dipartimento agricoltura della Lega Nord si tratta «dell’ennesimo scandalo alimentare che il consumatore italiano subisce in nome del libero mercato e della globalizzazione. Nella nostra regione, fortunatamente, i controlli hanno scoperchiato questa terribile piaga, innescando tutte le procedure di sicurezza che sono previste in questi casi, grazie anche alla collaborazione con i Nas. Peccato però che, secondo la documentazione in possesso delle autorità competenti, risulterebbe che il commercio di Fipronil nel Belpaese andasse avanti da almeno un anno: perché è stato messo in luce solo adesso? Ricordiamo – evidenzia il Carroccio – che il Fipronil è una sostanza tossica che, se mangiata in quantità considerevole, può avere effetti pericolosi su tiroide, fegato e reni, provocando anche nausea, vomito e convulsioni epilettiche».

«La forsennata globalizzazione alimentare ha già portato i suoi malsani frutti anche in passato. È sufficiente pensare – prosegue la Lega Nord – alla carne di maiale contaminata da diossina, in seguito esportata nelle nostre città. Oppure a quando gli italiani corsero il rischio dell’encefalopatia spongiforme bovina, una malattia neurologica cronica e degenerativa conosciuta come morbo della mucca pazza. In Inghilterra infatti i bovini – poi commerciati nel Belpaese – venivano alimentati con farina animale di scarsa qualità, modificata con solventi potenzialmente pericolosi o cancerogeni. Ad oggi, in Gran Bretagna si sono verificati quasi duecentomila casi di mucca pazza negli animali. Eppure, il libero scambio che piace tanto alle multinazionali prosegue senza sosta».

«Sul settore del food italiano e padano, purtroppo, grava il peso delle politiche scellerate dei burocrati di Bruxelles – conclude la nota del Carroccio -, che impone regole assurde e controproducenti per la qualità delle pietanze che mangiamo. Mancano standard di controllo uniformi e rispettosi dei Paesi che vogliono tenere alta l’asticella della salubrità, oggi più che mai compromessa dagli accordi che l’Ue sta negoziando con gli Stati Uniti e il Canada per il totale abbattimento delle dogane fisiche ed economiche. Non solo: dal primo gennaio del prossimo anno sarà possibile portare sulle tavole scarafaggi, cavallette, grilli o formiche, a causa di un pacchetto di norme approvato nel novembre del 2015 dal Parlamento Europeo. L’Europa che vogliamo è quella che esclude e disincentiva chi non rispetta le filiere alimentari basate su una passione secolare e una tradizione incontaminata».




Non si fermano all’alt della Municipale. Inseguimento in zona stazione

Movimentato inseguimento avvenuto nei giorni scorsi in zona stazione. Una pattuglia del Nucleo Operativo Sicurezza Tattica (Nost) della Polizia Municipale stava effettuando una normale attività di verifica della circolazione stradale, con un posto di controllo in viale Sant’Ambrogio.
Ad un certo punto gli agenti hanno intimato l’alt al conducente di una Fiat Uno, ma questi, dopo aver finto di accostarsi a destra, all’arrivo dei poliziotti ha proseguito la marcia ed ha svoltato in una via laterale, ignorando il reiterato alt intimato dagli agenti.
La pattuglia della municipale, dopo aver diramato la ricerca alle altre macchine in servizio, si è messa alla ricerca dell’utilitaria che ha rintracciato poco distante, in via Crescio. Alla vista degli agenti, il conducente si è nuovamente allontanato con manovre spericolate, lungo via Crescio ed imboccando poi via Torricelle in retromarcia, in senso contrario. La sua corsa è terminata contro un palo dell’illuminazione pubblica. Dopo un ulteriore tentativo di fuga, gli uomini della municipale sono infine riusciti a bloccare l’uomo, mentre nel frattempo altre pattuglie erano giunte in via Torricelle a supporto dei colleghi.

Gli agenti, dopo essersi assicurati che le due persone a bordo dell’auto non fossero ferite, li hanno accompagnati al comando per l’identificazione e la stesura dei verbali. Il conducente, un piacentino di cinquantatré anni residente a Piacenza, è stato sanzionato poiché il veicolo non era assicurato, oltre a non essersi fermato all’alt e per altre violazioni al Codice della strada. In totale dovrà pagare oltre mille euro. L’auto è stata sottoposta a sequestro amministrativo.
La donna che viaggiava sulla uno come passeggera, una trentatreenne di nazionalità domenicana residente in Spagna, è risultata in regola con i documenti personali.




La Granfondo Scott Piacenza premia lo spirito di squadra

La Granfondo Scott Piacenza fa spazio alle squadre. I ciclisti che vogliono aderire all’iniziativa devono formare una squadra composta da sei elementi, in cui sia inserita almeno una donna; possono essere tesserati anche per team diversi. L’iscrizione deve essere effettuata entro il 1 settembre e la somma cumulativa da versare è 190 euro.
I componenti delle diverse squadre prenderanno il via insieme ai partecipanti in forma individuale alla manifestazione, la classifica finale della prova “spirito di squadra” verrà stilata sul tempo dell’ultimo concorrente di ciascun team che taglia il traguardo e, il ritardo tra il primo ciclista e l’ultimo ciclista di una stessa squadra non può essere superiore ad un minuto.
Verranno premiate le prime tra squadre del percorso lungo (130 chilometri) e del percorso medio (100 chilometri), mentre tutte le squadre iscritte parteciperanno all’estrazione di numerosi premi.
Per effettuare l’iscrizione alla manifestazione ci si può collegare al sito dell’evento: http://www.granfondoscott.com/spiritodisquadra.html




Chiusura di Palazzo Farnese a Ferragosto, Polledri risponde a Trespidi

A seguito della nota del consigliere del Gruppo Liberi, Massimo Trespidi nella quale afferma che è inutile richiamare il brand se poi i Musei di Palazzo Farnese sono chiusi nella giornata di Ferragosto, l’assessore alla Cultura Massimo Polledri precisa quanto segue: “E’ vero che domani i Musei Farnesiani rimarranno chiusi – spiega – ma il fatto non è certamente dovuto alla volontà dell’Amministrazione. Si tratta di una scelta obbligata, perché il numero dei sorveglianti delle sale della vignolesca mole, da cinque è passato a tre e avendo inoltre parzialmente esternalizzato il servizio di sorveglianza, la cooperativa Xenia ha esaurito i fondi per il pagamento degli straordinari agli addetti, in quanto l’evento su Guercino della primavera scorsa ha reso necessario un impegno finanziario di gran lunga superiore a quello degli altri anni”.

Nel ribadire che non si tratta di una scelta ma di una necessità, Polledri fa riferimento anche agli anni in cui lo stesso Trespidi ha ricoperto il ruolo di assessore alla Cultura: “Credo che anche allora – commenta – i Musei Farnesiani chiudessero in giornate come quella di Ferragosto e dovendo comunque oggi più che nei primi anni Duemila quando lo stesso Trespidi era assessore, fare di necessità virtù, penso sia meglio chiudere a Ferragosto quando la città è spettrale essendo chiuso ovunque, piuttosto che in altri periodi in cui la presenza turistica è certamente più numerosa”.




Motociclista cade in una scarpata a Ferriere. Salvato dal soccorso alpino

La stazione Monte Alfeo del soccorso alpino di Piacenza è intervenuta questo pomeriggio per per soccorrere un motociclista enduro caduto in una scarpata  in un sentiero che collega le frazioni di Colla di Brugneto e Salsominore, nel comune di Ferriere.

L’uomo, un trentacinquenne residente in provincia di Piacenza, stava percorrendo con la sua moto fuoristrada il sentiero quando, per cause ancora da chiarire, ha perso il controllo del mezzo rovinando in una scarpata per oltre quindici metri. In conseguenza alla caduta ha subito avvertito un fortissimo dolore alla schiena ed agli arti inferiori.

Gli amici che erano con lui hanno immediatamente avverito la centrale del 118, che ha mobilitato i tecnici del Soccorso Alpino, la Croce Rossa di Marsaglia ed i Vigili del Fuoco.

Nel frattempo da Pavullo si é alzato in volo l’elisoccorso con a bordo personale tecnico e sanitario del SAER.

I tecnici del soccorso alpino sono riusciti a raggiungere l’uomo dopo un lungo e  difficile avvicinamento; lo hanno messo in sicurezza ed hanno atteso l’arrivo del personale dell’eliambulanza. I sanitari hanno stabilizzato e sedato  il trentacinquenne. Per riportare il ferito sul sentiero è stato peredisposto un recupero con la tecnica del contrappeso, manovra particolarmente delicata considerato il terreno impervio. Il motociclista è stato poi recuperato dall’elicottero tramite verricello e  trasportato all’ospedale Maggiore di Parma, con sospetto di fratture e traumi multipli agli arti inferiori nonchè diverse escoriazioni.