Vergante in visita a Anpas e Croce Bianca

Incontro fra i vertici di ANPAS (Comitato Provinciale di Piacenza) e della P.A. Assistenza Croce Bianca, con il comandate della polizia municipale di Piacenza Piero Romualdo Vergante.
Ad accogliere il comandante, presso la sede di Via Emilia Parmense, vi erano Paolo Rebecchi, coordinatore del Comitato Provinciale (nonché responsabile regionale della protezione civile di Anpas Emilia Romagna) ed il neo presidente della P.a. Croce Bianca di Piacenza Fabrizio Velieri.
L’incontro è stato organizzato per presentare l’importante realtà territoriale al comandante Vergante che ha visitato gli uffici, la centrale Operativa, “il capiente auditorium” adibito principalmente alla formazione del personale operativo ed il parco mezzi.
Il comandante della Municipale Piero Vergante in visita a Anpas e Croce BiancaVelieri, da poco presidente della Assistenza, ha esposto il volume di attività di Croce Bianca mentre Paolo Rebecchi ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra i vari enti che operano sulla strada: “per noi è fondamentale conoscere e collaborare con enti e forze dell’ordine con i quali condividiamo interventi spesso anche non semplici in scenari sempre più complessi; la sicurezza deve essere il primo fondamento per i nostri operatori quando svolgono servizi di emergenza”.
Rebecchi ha inoltre rimarcato la positiva intraprendenza del nuovo comandante con il quale si sta collaborando ad iniziative locali di rilievo.




Server comunali in tilt per un black out elettrico

La questione dell’appalto per i servizi informatici in comune torna di attualità. Nei mesi scorsi l’ex capogruppo in del Movimento 5 Stelle Mirta Quagliaroli aveva presentato un esposto in procura sul bando Help Desk per i servizi informatici del Comune, aggiudicato, durante la giunta Dosi ad una società di Torino, l’unica ad aver partecipato.
Un altro esposto, sulla medesima vicenda, era stato presentato dagli ex consiglieri pentastellati anche all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione).
Una vicenda tornata di assoluta attualità dopo che, nello scorso week-end i server del comune sono andati totalmente in tilt.
La causa di questo black out informatico sarebbe legato all’interruzione di energia elettrica che venerdì notte ha colpito varie zone della città. A spiegarlo è l’assessore Filiberto Putzu con una nota stampa che pubblichiamo di seguito.

In relazione agli articoli apparsi sulla stampa locale, inerenti ai disservizi riscontrati nella giornata di sabato 5 Agosto presso gli uffici comunali di viale Beverora, l’assessore Filiberto Putzu (con delega ai Servizi al Cittadino), anche per conto del sindaco Patrizia Barbieri (con delega personale all’Innovazione dei Servizi Informativi), precisa quanto segue.
“Un’area importante della città di Piacenza è stata oggetto di interruzione di energia elettrica nel tardo pomeriggio/sera di venerdì 4 agosto. Il black out ha investito anche la zona di viale Beverora, sede di Uffici comunali e Centro Elaborazione Dati (Ced) dell’Ente. L’interruzione di alimentazione elettrica è perdurata per un tempo prolungato e ha comportato, nella notte di venerdì, il conseguente spegnimento dei sistemi informatici comunali, piattaforma con un sistema di 140 macchine virtuali. Tale problema – proseguono gli amministratori comunali – è stato segnalato dal cluster di monitoraggio e dal gruppo di continuità. La segnalazione è stata presa in carico dal servizio di reperibilità di presidio e con tempismo sono iniziate le operazioni di ripristino, prolungatesi per tutta la notte e per la successiva giornata di sabato. Il Presidio informatico è stato costantemente in contatto con i fornitori degli applicativi più importanti, per assicurare il corretto svolgimento delle operazioni necessarie al ritorno della normale operatività”.
“Gli Sportelli Polifunzionali – prosegue, anche a nome del sindaco, l’assessore Putzu – sono stati costantemente informati delle operazioni in corso e, in ragione di ciò, hanno attuato le procedure di gestione in emergenza sui procedimenti erogabili allo sportello. In particolare sono state attivate procedure manuali per il rilascio di carte di identità cartacee e certificati di stato Civile a soggetti per i quali era possibile attestarne i requisiti. Si è provveduto inoltre ad informare l’utenza in transito al Quic di eventuali soluzioni alternative alle richieste. Ove necessario, per impedimenti tecnici il personale in servizio ha comunque utilizzato, anche fuori orario di lavoro, i propri telefoni cellulari privati per il transito delle comunicazioni, rimanendo a disposizione oltre il normale orario di apertura previsto. Nella mattinata di lunedì 7, a circa un’ora dall’apertura degli sportelli, l’operatività è ripresa in modo regolare. Per la giornata di domani, giovedì 10 agosto – concludono sindaco e assessore – è calendarizzato un incontro tra il Presidio informatico comunale e i fornitori degli applicativi, per verificare tempi e modi di quanto effettuato”.

 




Ponte di Ferragosto per gli uffici comunali

L’Amministrazione comunale ha disposto, nella giornata di lunedì 14 agosto, la parziale chiusura degli uffici, garantendo tuttavia l’apertura al pubblico degli Sportelli Polifunzionali di viale Beverora dalle 8.15 alle 13.30 e del Servizio di Polizia Municipale, con orari e servizi invariati.

Aperti sabato 12 agosto, dalle 8.30 alle 18, gli sportelli Quinfo, che rimarranno invece chiusi da domenica 13 a martedì 15 agosto, mentre lo sportello per l’accoglienza turistica Iat sarà aperto al pubblico sabato 12 agosto dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, domenica mattina dalle 9.30 alle 12.30 e martedì 15 dalle 9.30 alle 12.30 (osservando la consueta chiusura nella giornata di lunedì).

Resteranno chiusi al pubblico, nel giorno di ferragosto, i Musei Civici di Palazzo Farnese, aperti invece domenica 13 con il consueto orario del fine settimana: dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18. Riaprirà invece martedì 22 agosto il Museo di Storia Naturale, chiuso dal 9 al 21 per manutenzione delle collezioni e dei reperti.




Donna attaccata da due rottweiler a Caorso. E’ grave.

Una donna è stata attaccata questa mattina, a Caorso (Piacenza), da due rotweiller e ferita gravemente. I due cani – a quanto sembra – erano fuggiti da una abitazione situata in prossimità del municipio. La signora, 53 anni, residente in paese, stava passeggiando insieme ad una anziana in piazza della Rocca quando è stata attaccata dai due cani. In suo soccorso sono scesi in strada alcuni dipendenti del comune, che avevano sentitole sue grida d’auto. Hanno tentato di allontanare rottweiiler colpendoli con una bicicletta e con un bidone. Solo l’arrivo del proprietario, a cui erano sfuggiti, ha permesso di staccare gli animali dalla donna che, nel frattempo, aveva riportato profonde ferite a volto, collo, braccia e addome. Per prestarle soccorso sono è intervenuta l’automedica del 118 e la Pubblica Assistenza oltre ai carabinieri che stanno indagando sull’accaduto. La donna è stata trasportata in ospedale dove si trova ricoverata in gravi condizioni. Non sarebbe però in pericolo di vita.




L’assessorato c’è … la riqualificazione non ancora

E’ passato ormai un mese dall’insediamento della nuova giunta comunale di Piacenza. Alcuni assessori, in questo scorcio d’estate, sono più volte comparsi sui giornali per presentare iniziative o progetti.

Se Massimo Polledri, Luca Zandonella, Filiberto Putzu, Paolo Mancioppi hanno brillato per “attivismo”, più sottotraccia, fin qui, è apparsa la pattuglia femminile. Gli assessori silenti evidentemente preferiscono studiare dossier e lavorare nelle stanze di palazzo prima di “uscire” pubblicamente.

Durante la campagna elettorale la coalizione guidata da Patrizia Barbieri (risultata poi vincente) aveva puntato su alcuni temi fra cui spiccavano la sicurezza ed il decoro urbano.

Mentre l’assessore Zandonella, supportato dal comandante della Polizia Municipale Piero Vergante, ha premuto il pedale dell’acceleratore e sguinzagliato agenti nelle zone più critiche della città, sul fronte decoro cittadino non si nota un gran fervore.

L'assessore Erika OpizziLe deleghe relative ad arredo e riqualificazione urbana sono state affidate ad Erika Opizi, giovane esponente di Fratelli d’Italia a cui tocca il non facile compito di mettere mano alle situazioni critiche presenti a Piacenza che sono tante, magari piccole, ma comunque tante. Un’eredità della giunta Dosi che la Opizi ha accettato “con beneficio di inventario” e che tutti si augurano affronti il prima possibile, lavorando di concerto con i suoi colleghi.

 Il desolante percorso di un turista

Ci siamo calati nei panni di un turista in arrivo a Piacenza ed abbiamo fotografato gli elementi “indecorosi” più facilmente visibili in una rapida camminata fra piazzale Marconi e Piazza Cavalli (vedi le foto sotto).

  • Come immediato biglietto da visita, appena uscito dalla stazione, il visitatore viene accolto da carcasse di biciclette che se non fossero tristi sarebbero quasi naif.
  • A seguire le famose “scale immobili” che conducono nello sporco e maleodorante sottopassaggio e permettono sbucare nei giardini Margherita.
  • Tralasciando le discutibili frequentazioni del parchetto cittadino, e limitandoci agli aspetti di “arredo urbano”, è questione di pochi passi per incappare in quella che un tempo era una fontana ed ora è ridotta ad immobile e putrido stagno.
  • Chi volesse (a suo rischio e pericolo) fermarsi su una panchina per qualche minuto di meditazione … troverebbe indubbie difficoltà viste le condizioni in cui parte di esse si trovano.
  • Nelle aiuole al posto di decorativi fiori crescono meno deperibi lattine e bottiglie vuote di birra, oltre a seggiole e biciclette abbandonate.
  • Proseguendo in via Alberoni prima (ed in via Roma poi), non si può fare a meno di notare i colonnotti pendenti, proprio davanti all’Urban-Center del comune. Si trovano in questo stato ormai da parecchio tempo senza che nessuno si sia preso la briga di intervenire.
  • A proposito di colonnotti sarebbe curioso capire chi – della passata amministrazione – abbia autorizzato, in via Legnano, i gestori di un bar a bucare le antiche pietre del selciato stradale per posizionare il recinto che delimita il plateatico.
  • Giunti in piazza Duomo salta agli occhi il lastricato stradale rappezzato alla bell’e meglio con un lastrone che spunta, pericolosamente disallineato rispetto agli altri.
  • Poco distante il selciato di vicolo Sant’Apollonia è ormai più simile ad una pietraia, con i sassi che si staccano e sono accumulati lungo il marciapiede.
  • Il percorso si conclude all’ombra di Alessandro e Ranuccio, dove, sfidando la siccità di questa estate, il verde ormai cresce rigoglioso. Non si sa mai che i due cavali farnesiani decidano di scendere dai piedistalli per brucare un po’ di erba!




Pulizia strade e svuotamento cassonetti al centro dell’incontro fra assessori e Iren

Si è discusso di alcune criticità emerse nel servizio di pulizia di strade, quartieri e piazze, (in particolare in centro storico ed in piazza Cavalli) e della frequenza e degli orari di svuotamento dei cassonetti e dei cestini rifiuti nel corso dell’incontro svoltosi stamane, in  viale Beverora, fra gli assessori Paolo Mancioppi (ambiente) e Filiberto Putzu (valorizzazione centro storico) ed i rappresentanti di Iren, Marco Conti (coordinatore dell’Area Emilia) e Sauro Avarucci e Domenico Mazzocchi (responsabili a livello locale del Servizio di raccolta differenziata e dell’ufficio Gestione servizi).

I responsabili di Iren hanno garantito la massima disponibilità per una valutazione approfondita degli argomenti affrontati, per un miglioramento del servizio che venga incontro anche alle esigenze che alcuni cittadini hanno recentemente segnalato sulla stampa locale.

Iren opera nei settori dell’energia elettrica e termica per teleriscaldamento, del gas e della gestione dei servizi idrici integrati, ambientali e tecnologici. Il Gruppo, di cui il Comune di Piacenza è socio azionista, opera in un bacino multiregionale e ha sede a Reggio Emilia con poli operativi a Torino, Genova, Parma e Piacenza.

Nella nostra città, Iren gestisce i servizi di raccolta rifiuti e pulizia delle strade, nonché il servizio di raccolta gratuita dei rifiuti ingombranti a domicilio. Iren ha inoltre organizzato a Piacenza anche tre centri di raccolta dei rifiuti ingombranti e differenziati.

Si ricorda che per segnalazioni e richiesta di informazioni e/o interventi è disponibile il numero verde 800212607 e l’indirizzo di posta elettronica ambiente.emilia@gruppoiren.it.

Ricevuta la segnalazione l’intervento sarà effettuato da Iren entro 48-72 ore.




Gli alpini vigilano contro gli incendi

Le Penne nere impegnate sul territorio nell’opera di prevenzione degli incendi

L’assessore alla Protezione Civile di Piacenza Paolo Mancioppi ha incontrato, nel fine settimana appena trascorso, al deposito di via Pennazzi, un gruppo di volontari dell’Associazione nazionale Alpini, in partenza per una missione di controllo anti-incendio sul territorio locale. Attività che, di recente, li ha visti prestare servizio anche in Puglia.
“Volentieri ho accolto l’invito che mi era stato rivolto a visitare la sede – spiega l’assessore – non solo per rendermi personalmente conto di come funzioni la struttura e dei mezzi a disposizione, ma innanzitutto per sottolineare l’attenzione dell’Amministrazione comunale nei confronti di un comparto di importanza cruciale per la tutela delle persone e dell’ambiente. Nell’incontrare i volontari appartenenti al Corpo degli Alpini, simbolicamente ho voluto ringraziare tutti coloro che si impegnano per la Protezione Civile, mettendo a disposizione tempo, passione e competenze a protezione della collettività”.
“Ho già avuto modo – rimarca Mancioppi – di confrontarmi con l’assessore regionale Paola Gazzolo in merito alla realizzazione del futuro Polo nazionale a Montale: un percorso che questa Amministrazione seguirà con attenzione, perché crediamo fortemente che Piacenza possa e debba diventare un punto di riferimento per la Protezione Civile italiana, valorizzando sia la collocazione geografica strategica, sia l’esperienza e le capacità del nostro Coordinamento territoriale”.




Linee di azione comuni fra le Polizie Municipali della provincia

Nei giorni scorsi, presso il Comando della Polizia Municipale di via Rogerio, si è svolto un momento di approfondimento sulla legge 48/2017 – che ha introdotto nuovi strumenti di tutela della sicurezza urbana e misure a garanzia del decoro di particolari luoghi – al quale hanno preso parte, oltre al comandante Piero Romualdo Vergante, i comandanti dell’Unione dei Comuni Val Tidone e dell’Unione Bassa Val d’Arda e Fiume Po, Marco Andolfi e Massimo Misseri, nonché i rappresentanti dell’Unione Valnure Valchero, dell’Unione Valtrebbia Val Luretta e della Polizia Municipale di Fiorenzuola d’Arda, Cadeo e Alseno.
Scopo dell’incontro, individuare una linea comune sull’applicazione della nuova normativa relativa alla sicurezza urbana tra i vari presidi provinciali della Polizia Municipale. La legge 48/2017, tra le altre cose, ha infatti introdotto l’ordine di allontanamento (oda) per chiunque ponga in essere condotte che impediscano la libera accessibilità e la fruizione delle infrastrutture e di particolari luoghi quali stazioni ferroviarie, piazze, aree verdi e monumentali, siti storici e turistici (l’elenco delle aree cittadine è disponibile sul sito web del Comune di Piacenza all’indirizzo, www.comune.piacenza.it/comune/stampa/comunicati/decreto-sicurezza-la-201cmappa201d-urbana-a-piacenza), ovvero violi le norme poste a tutela del commercio e del decoro urbano. “Nell’incontro – sottolinea il comandante Vergante – sono stati inoltre affrontati in modo costruttivo tutti gli aspetti della nuova legge, cercando di adottare iniziative e procedure uniformi e condivise. A questo momento di incontro ne seguiranno altri, in modo da poter affrontare altre tematiche professionali e tecniche in maniera sinergica, per dare alla collettività risposte omogenee e aumentare sempre di più la collaborazione tra i Corpi di Polizia Municipale della provincia”.




Orario estivo per alcuni servizi dell’Ausl

Orario estivo e chiusure ferragostane anche per alcuni servizi dell’Azienda Usl di Piacenza. In particolare:

– lunedì 14 agosto saranno chiusi gli sportelli Cup territoriali, l’Ufficio relazioni con il pubblico, le segreterie dei dipartimenti territoriali site in piazzale Milano, la segreteria della Medicina legale e l’Ufficio accettazione del Laboratorio analisi. Nella stessa giornata non sarà attivo nemmeno il Cuptel (numero gratuito di prenotazione 800.651.941).

– fino al 18 agosto, lo sportello Cartelle cliniche dell’ospedale di Piacenza sarà aperto da lunedì a venerdì dalle ore 8.15 alle 13.30.

– fino al 2 settembre il servizio Cuptel (numero gratuito di prenotazione 800.651.941) sarà attivo, nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17.
Il sabato mattina sono operativi gli sportelli CUP di Piacenza, Fiorenzuola, Castelsangiovanni e Bobbio.




L’assessore Garetti ricorda la tragedia della Pertite e si augura che presto quegli spazi tornino ai cittadini

Si è tenuta questa mattina, in piazzetta Pescheria, la cerimonia di commemorazione della tragedia della Pertite. Come è noto l’esplosione devastò la fabbrica di caricamento proiettili di via Emilia Pavese, causando 47 morti ed il ferimento di centinaia di persone. A tenere il discorso ufficiale in questo 77° anniversario è stato l’assessore comunale Paolo Garetti.
Questo il suo discorso:
Con sincera commozione, e profondo senso di vicinanza a tutti coloro che furono toccati da quella immane tragedia, tributiamo l’omaggio della comunità piacentina alle vittime della devastante esplosione che l’8 agosto del 1940 sventrò lo stabilimento della Pertite. Una pagina di storia che ha segnato duramente la nostra città nel ricordo, mai sopito, delle 47 persone che persero la vita quel giorno, tra centinaia di feriti che rischiarono di non riabbracciare più i propri cari.
L’orologio batteva le 14.42, quando l’attività della fabbrica di caricamento proiettili – che all’epoca impiegava un migliaio di lavoratori – si arrestò brutalmente, annichilita dal fragore dello scoppio cui seguì, pochi istanti dopo, un secondo boato a squarciare il silenzio dei quartieri circostanti. Nelle case di Sant’Antonio e dell’Infrangibile i vetri andarono in frantumi, mentre una coltre densa si levava dalle macerie e la polvere si depositava sulle strade, sopra i tetti, nei cortili delle abitazioni.
Sono trascorsi 77 anni, da quel pomeriggio. Forse non abbiamo respirato l’odore acre del fumo, né abbiamo sentito il fragore delle sirene nella corsa disperata verso l’ospedale. Forse non abbiamo pianto il mancato ritorno a casa di un padre, di una madre, di un figlio o di una sorella. Eppure siamo qui, oggi, partecipi di quello stesso sgomento, ancora una volta attoniti nell’ascoltare o rileggere i racconti dei testimoni. Consapevoli di un dolore che ci appartiene, ci accomuna, al quale non potremo mai dirci estranei.
E’ il sentimento di cordoglio che ci unisce, idealmente, anche ai familiari dei 13 operai che nel settembre del 1928 restarono uccisi da un’altra deflagrazione – tre furono i feriti – nello stabilimento di via Emilia Pavese, triste presagio di quanto, dodici anni più tardi, si sarebbe ripetuto in circostanze che le cronache del tempo e le successive ricostruzioni non riuscirono mai del tutto a chiarire, sospese tra l’ipotesi di un drammatico incidente o di un vile attentato.
L’8 agosto del 1940, in un’Italia alla vigilia dell’entrata in guerra, fioriva la fervida attività dell’industria bellica e l’economia del nostro territorio traeva impulso dagli insediamenti militari che ne hanno storicamente caratterizzato l’identità, dando occupazione – nell’Arsenale e nelle sedi distaccate – a tremila persone. Oggi rendiamo onore ai loro colleghi caduti mentre tra quei capannoni maneggiavano polvere da sparo e materiale esplosivo: prime vittime civili di un conflitto che avrebbe portato sofferenza e distruzione in città e nelle nostre vallate, caduti sul lavoro “come in trincea”. Così recita la lapide che ne elenca i nomi, al cospetto della quale ci ritroviamo come ad ascoltare un monito di pace.
Lo facciamo nella ricorrenza in cui si celebra, memori della tragedia di cui fu teatro 61 anni fa la miniera belga di Marcinelle, il sacrificio del lavoro italiano nel mondo. E in quell’intrecciarsi di destini prematuramente strappati ai propri affetti, nella dignità di quella fatica quotidiana che sfidava la mancanza di tutele e di regole per la sicurezza, riscopriamo purtroppo un insegnamento attuale, che ci spinge a riflettere sulle statistiche di cui l’Anmil, presente come sempre al nostro fianco in quest’occasione, si fa portavoce denunciandone l’enormità inaccettabile in un Paese civile.
Oggi come allora: quanto coraggio, quanta onesta umanità spinse numerosi dipendenti della Pertite a ritornare in fabbrica quanto prima, in alcuni casi accettando di affrontare lunghi trasferimenti per non perdere il proprio impiego, pur nell’incertezza delle condizioni in cui avrebbero dovuto operare. Con rispetto ne ripercorriamo il cammino, rivolgendo un pensiero carico d’affetto a quanti, nei detriti e nell’ossatura nuda e violata dello stabilimento, videro sepolti in pochi attimi i propri sogni. Tra loro i 39 ragazzi che, non ancora compiuti i 15 anni, da quel giorno furono orfani.
Credo che sia un segno di speranza dedicato anche a loro, a quei bambini costretti a crescere troppo in fretta, l’idea che in futuro si possano restituire alla vita e alla condivisione della comunità gli spazi oggi abbandonati delle aree militari dismesse, di cui la Pertite è certamente simbolo. Perché abbiamo il dovere – e la responsabilità – di valorizzare i luoghi custodi di memoria, se davvero vogliamo che le nuove generazioni non dimentichino ma possano costruire, conoscendo ciò che è stato, un domani diverso.

(Foto Lunini)