Ancora in calo la popolazione

In provincia di Piacenza calano i residenti. Diminuiscono anche gli stranieri. Aumentano i profughi

Continua il calo della popolazione piacentina. Una conferma che arriva dalle rilevazioni  delle  anagrafi  comunali validate  dall’Ufficio  Statistica  della Regione. Al  31 dicembre 2016 la popolazione residente in provincia di Piacenza ammontava a 287.246 unità, di cui 139.903 maschi (il 48,7%) e 147.343 femmine (il 51,3%). Dai dati emerge anche una diminuzione degli stranieri ed una crescita di alcuni paesi della montagna, in parte dovuta all’arrivo dei profughi.

La variazione rispetto al 2015 è negativa dello 0,2%, pari  a 456 residenti  in  meno. Ma il calo è ancora più significativo si confronta il 2016 con il 2010,  anno  in  cui  si  è  raggiunto  il  livello  massimo  di popolazione nell’ultimo decennio. In questo caso all’appello mancano circa 2.700 abitanti.

Anche la popolazione straniera che, negli ultimi anni, aveva rimpolpatoi numeri dei residenti risulta invece in calo di 592 unità  rispetto all’anno  precedente (-1,4%). In totale gli stranieri  residenti  sono  40.281 pari al 14,0%  sul  totale  della popolazione .

E’ quindi il secondo  anno  consecutivo, da  quando  vengono  rilevati  i  residenti  stranieri  nella  nostra provincia che  si  verifica una diminuzione  delle presenze di origine estera. Rispetto  al  2014, l’anno  di  picco,  i residenti stranieri sono circa 1.000 in meno anche se bisogna considerare che nel frattempo alcuni di loro hanno acquisto la cittadinanza italiana.

La perdurante crisi economica e la difficoltà nel trovare lavoro hanno comunque giocato un ruolo importante in questo trend negativo.

Guardando più nel dettaglio i dati si scopre che nel comune di  Piacenza la popolazione totale è  rimasta di fatto invariata (102.499), mentre è diminuita di quasi il 2% quella straniera (-359 residenti). Stessa  dinamica demografica anche  a  Fiorenzuola (stabile  la  popolazione  totale,  calo  del  2,7%  di quella non italiana). I residenti stranieri sono invece aumentati dello 0,4% a Castel San Giovanni e dello 0,5  a Rottofreno.

Dopo anni di spopolamento delle montagne c’è da registrare la crescita di comuni montani come Coli (+3,8%), Zerba (+1,3%) e Cerignale (+0,8%).  Coli  in  particolare  conosce  un  incremento  molto consistente della  popolazione  straniera  (+40,4%),  fenomeno  sperimentato comunque anche  da  altri comuni  dell’Appennino  (Morfasso,  Vernasca,  Gropparello),  in  alcuni  casi  legato  all’arrivo  di  profughi.

Per  il resto, le dinamiche della popolazione all’interno delle diverse sub -aree della provincia  proseguono anche nel 2016 secondo i  trend consolidati:  da un lato il  calo della montagna ( Farini, Cortebrugnatella, Piozzano, Pecorara, Ferriere in particolare), dall’altro la  crescita della cintura del  capoluogo (soprattutto  Gragnano, Pontenure, Podenzano, in controtendenza invece Calendasco,  – 1,4%) . Da segnalare infine  anche l’evoluzione non positiva rilevata per la Bassa Val d’Arda,  con  la  diminuzione di popolazione registrata per  San  Pietro in Cerro ( – 2,0 %) , Villanova ( – 1,7%), e Castelvetro  ( – 1,5%) .




L’agricoltura torna di moda fra i giovani

Negli ultimi due anni in Emilia Romagna hanno aperto i battenti più di due imprese agricole al giorno. È quanto emerso da una analisi di Coldiretti regionale.

In base ai dati delle domande di primo insediamento del Piano regionale di Sviluppo rurale – rileva Coldiretti Emilia Romagna – da quando sono partiti i bandi (fine del 2015) ad oggi, si sono insediati nel settore agricolo emiliano romagnolo 745 giovani imprenditori, un numero destinato ad aumentare con i prossimi bandi.

Il crescente interesse delle nuove generazioni per il lavoro nei campi – informa Coldiretti Emilia Romagna – è confermato dai dati di Movimprese dell’Unione regionale delle Camere di Commercio: nel primo trimestre del 2017 nella nostra regione il settore agricolo è l’unico settore che ha fatto registrare un aumento delle imprese under 35, con una crescita del 2,8 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contro un calo medio di tutte le imprese giovanili regionali del 4,7 per cento. Con questo incremento – sottolinea Coldiretti – le giovani imprese agricole si portano al 7,3 per cento del totale dell’imprenditoria giovanile regionale, raggiungendo la parità con le imprese industriali in senso stretto.

Sulla base dei dati dei due bandi finora conclusi in Emila Romagna e in previsione dei prossimi quattro bandi, Coldiretti regionale stima che ci siano opportunità di insediamento nell’agricoltura emiliano romagnola per oltre 2.000 giovani agricoltori. Secondo il delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Andrea Mingardi, “il ritorno dei giovani in agricoltura non è solo un interesse generico per la campagna e la vita bucolica, ma è soprattutto una scelta imprenditoriale determinata anche dalle forti innovazioni che corrono sui campi con l’applicazione di nuove tecnologie all’avanguardia che mettono alla prova i giovani della generazione digitale, sia sul fronte economico sia sul fronte di tutela ambientale”.




Chiuso il ponte sul Trebbia

E’ scattata alle 9 di questa mattina, come previsto e come ampiamente annunciato, la chiusura del ponte sul fiume Trebbia. Tutto è filato liscio senza ripercussioni sostanziali al traffico. All’imbocco del ponte, sia a Piacenza sia a San Nicolò sono state posizionate alcune pattuglie della Polizia Municipale che hanno fornito indicazioni ai pochi automobilisti e camionisti che non sapevano dello stop al transito e che non avevano notato i numerosi i cartelli posizionati sugli incroci e le rotonde, come quelli all’uscita dell’autostrada (vedi foto sotto).

I lavori avranno una durata complessiva di 105 giorni (fino al 14 settembre 2017) e vengono eseguiti dalla T.M.G. di Berbenno di Valtellina e dalla C.D.F. di Podenzano che già stamattina hanno incominciato a scaricare il materiale necessario per installare i ponteggi a sbalzo e montare i grossi tubi in acciaio destinati alla condotta acquedottistica che correrà lungo l’intero ponte.

La Provincia di Piacenza ha predisposto una apposita pagina web con tutte le informazioni necessarie su percorsi alternativi stradali (tangenziale sud-ovest Ponte Paladini o autostrada fino a Castel San Giovanni), sulle modifiche subite dalle linee autobus e sul potenziamento dei treni.

 




Raccolta fondi per il comitato “No al bitume”

Si è tenuta nei giorni scorsi la “Cena di sostegno alla causa legale” intentata dal Comitato “No al Bitume – Si al Parco del Trebbia” contro l’Autorizzazione Unica Ambientale rilasciata dal comune di Gossolengo per la installazione del mega impianto di produzione conglomerati bituminosi (meglio conosciuto come “Bitumificio”) nella località di Ponte Nuovo in pieno Parco del Trebbia.

Ancora una volta, a distanza di oltre due anni dall’avvio della lotta, la cittadinanza ha risposto con una partecipazione al di sopra di ogni aspettativa, facendo registrare il tutto esaurito. Oltre 70 persone hanno riempito il ristorante manifestando in modo allegro ma deciso il loro sostegno all’azione di contrasto allo progetto.

“Come Comitato – recita una nota stampa – abbiamo colto l’occasione per ragguagliare la cittadinanza circa gli ultimi sviluppi della vicenda che, nostro malgrado, continua a vedere una Amministrazione Comunale palesemente schierata con la ditta proponente e contro il volere dei propri cittadini. A questo proposito è stata data evidenza dell’ultima ed ennesima autorizzazione rilasciata il 14 aprile da parte della Amministrazione Comunale  alla modifica dell’Autorizzazione Unica Ambientale del 24 luglio 2015 a seguito di una istanza di variante in corso d’opera del progetto presentato dalla ditta proponente. Autorizzazione che come chiaramente illustrato verrà anch’essa impugnata a giorni di fronte al Tribunale Amministrativo di Parma”.

“Un iter autorizzativo – prosegue il comunicato – che ancora una volta ha visto un comportamento arrogante da parte della Amministrazione Comunale che, pur in presenza di una ordinanza del Tribunale Ammnistrativo Regionale (emessa il 23 Febbraio scorso) con la quale si evidenziavano lacune nell’iter autorizzativo originale seguito, non esitava a concedere l’autorizzazione alla variante senza peraltro concedere un lasso di tempo sufficiente ai cittadini per presentare le loro osservazioni”.

Il Comitato “No al Bitume – Si al Parco del Trebbia” continua nella sua campagna di raccolta fondi a sostegno della causa legale e ricorda che è possibile contribuire a questa lotta di civiltà anche tramite versamenti on-line sul conto corrente nr. 302847/06 aperto c/o Cariparma a Gossolengo intestato a “Comitato No al Bitume – Si al Parco del Trebbia” – Codice IBAN IT25K0623065320000030284706.




Gli antichi Egizi erano molto più europei che non africani

Scoperta davvero inaspettata quella fatta da un gruppo di studiosi dell’Università di Tubinga in Germania e dell’istituto Max Planck di Jena. Gli scienziati sono riusciti a ricavare ed analizzare il DNA di antiche mummie egizie, databili in un periodo compreso fra il 1400 a.C e il 400 d.C.  provenienti dal sito archeologico di Abusir el Meleq, circa ottanta chilometri a sud del Cairo.

La scoperta sorprendente è che, dal punto di vista genetico, queste mummie sono parenti strette non del popolo africano e sub sahariano bensì di quello turco, sud-mediterraneo ed europeo.

Lo studio è stato pubblicato su “Nature Communications”.

Questi risultati ci permettono di gettare una nuova luce sulla storia di questo antico paese e ci dicono anche che il Dna di questi antichi egizi non ha praticamente tracce di “sangue” africano e sub sahariano mentre quello degli attuali abitanti del Delta del Nilo ne contiene circa il 15/20%.

La possibilità di analizzare Dna così antichi era stata messa in dubbio dai più a causa di fattori quali l’alta umidità tipica del paese e l’uso di sostanze chimiche durante la mumificazione. Invece il team di scienziati è riuscito ad analizzare parti di mummie provenienti dal sito archeologico e conservate in musei di Tübingen e Berlino (dove erano state portate ad inizio del 900). Mentre i tessuti molli non hanno permesso di ricavare alcuna informazione genetica queste sono arrivate da ossa e denti.

Dai 151 campioni prelevati i ricercatori sono riusciti a estrarre e sequenziare il genoma mitocondriale di 90 individui e quello nucleare di tre.




Servizio Civile: tre posti in Provincia

Tre giovani dai 18 ai 28 anni potranno svolgere il servizio civile presso la Provincia di Piacenza per un periodo di 12 mesi e per un totale di 1400 ore. La Regione Emilia Romagna ha infatti approvato la graduatoria dei progetti di Servizio Civile Nazionale, tra cui quello proposto dall’Ente di via Garibaldi dal titolo “Giovani che informano la cittadinanza”. Possono candidarsi tutti ad eccezione degli appartenenti ai corpi militari e alle forze di polizia. Possono partecipare alla selezione i giovani senza distinzione di sesso che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età, in possesso dei seguenti requisiti: cittadini italiani o cittadini degli altri Paesi dell’Unione europea; cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia; non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata.

I requisiti di partecipazione devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda e, ad eccezione del limite di età, mantenuti sino al termine del servizio.

Come si diceva il Servizio Civile avrà la durata di 12 mesi, per un totale annuo di 1400 ore distribuite su 5 giorni lavorativi a settimana e i volontari percepiranno un assegno mensile pari ad Euro 433,80.

La domanda di partecipazione va presentata entro e non oltre le ore 14:00 del 26 giugno 2017, esclusivamente secondo le modalità indicate nel bando.

Le domande pervenute oltre il termine o trasmesse con modalità diverse da quelle indicate nel bando, non saranno prese in considerazione.

E’ possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di Servizio Civile Nazionale da scegliere tra i progetti inseriti nell’avviso e tra quelli inseriti nei restanti avvisi provinciali dell’Emilia-Romagna in corso. La presentazione di più di 1 domanda comporta l’esclusione dalla partecipazione a tutti i progetti. Sul sito della Provincia di Piacenza è possibile scaricare il bando e la relativa modulistica.




I norvegesi Ulver in concerto a Fontanellato

Il Labirinto della Masone torna a ospitare un progetto musicale che travalica i confini di genere e, come i precedenti, destinato a stupire: dopo il successo, nella passata stagione, dei concerti di AIR e Sunn O))), saranno i norvegesi Ulver ad esibirsi sabato 3 giugno, nell’unica data italiana del loro tour europeo.

Indicati come i primi veri agitatori della scena black, gli Ulver hanno sempre saputo rinnovarsi e rimanere dinamici, diventando prima un pilastro del metal più classico, poi di quello più avanguardista, fino a cambiare totalmente pelle: passando per folk, ambient e trip-hop, hanno sconfinato nell’elettronica e nel prog, fino a includere nel loro sound anche echi di musica da camera.
Nascono nel 1992 a Oslo. Scelgono di chiamarsi Ulver (“lupi” in norvegese) guidati sin dai primi passi da un preciso concept, al cui centro c’è l’uomo, animale capace di elevarsi al di sopra della natura, eppur sempre piccolo e inerme al cospetto di forze senza nome, più grandi e antiche di lui. Imprevedibili, mutevoli e capaci di reinventarsi a più riprese, nel pantheon del concettualismo sonoro d’essai, gli Ulver ricoprono da sempre un ruolo di primo piano ben delineato, quello di chi manifesta chiaramente la propria idiosincrasia nei confronti delle cosiddette vie maestre e segue, quasi per legge, impervi sentieri isolati.

Nella maestosa cornice del Labirinto della Masone, gli Ulver presenteranno i brani del nuovo album, The Assassination of Julius Caesar, uscito il 7 aprile.
Alle varie anime del Labirinto (parco di bambù, museo, biblioteca, sede della collezione d’arte e della casa editrice di Franco Maria Ricci) si aggiunge quella di luogo di eventi unici, destinati ad appassionati di musica e arte, con il preciso intento di sorprendere.
La stessa intenzione anima anche gli Ulver, sia nel loro ultimo lavoro in studio, che quasi provocatoriamente definiscono “il nostro album pop”, sia nei live, caratterizzati da un’accurata scelta delle location e da una nuova spettacolare produzione.
Un sodalizio tra arte, musica e cultura, che conferma il Labirinto della Masone come sede perfetta per eventi originali, di livello internazionale, caratterizzati da un’atmosfera fortemente evocativa.

INFORMAZIONI PRATICHE

Indirizzo: Labirinto della Masone, Strada Masone 121, Fontanellato (PR)
Apertura cancelli: ore 20.00
Inizio live: ore 22.00
Prezzo: 28,00 € + diritti di prevendita
Biglietti disponibili online sul sito http://www.vivaticket.it/ita/event/ulver/95834
e nei punti vendita del circuito Vivaticket
Informazioni: www.labirintodifrancomariaricci.it e prenotazioni@francomariaricci.com




Bala cui Rat

Giugno è ormai da diversi anni il mese di Dal Mississippi al Po, e anche se per l’edizione 2017 la sezione internazionale del festival musicale e letterario organizzato da Fedro slitta a metà luglio e si trasferisce a Fiorenzuola d’Arda, con il primo giorno del mese prenderà il via una delle rassegne collaterali in musica più amate e longeve: “Bala cui Ratt”, che si snoderà lungo i cinque giovedì del mese (con un fuori programma martedì 27) ed avrà come location La Muntà, la celebre scalinata di Via Mazzini, nel centro storico di Piacenza.

Diventata ormai uno degli eventi più apprezzati dell’estate piacentina, la rassegna si carica quest’anno anche di un ulteriore significato, essendo l’unico appuntamento piacentino di tutto il festival. Il cartellone musicale di Bala cui Ratt è, come lo è stato negli anni passati, piuttosto eterogeneo, e spazia dal folk, al funky, dal blues al rock.

Si partirà proprio con il rock-blues: giovedì primo giugno, a partire dalle 22, si esibirà il duo composto da Paolo Bonfanti & Roberto Bongianino, che da anni collaborano a diversi progetti e che a Piacenza si esibiranno in acustico con chitarre e fisarmonica. Chitarrista tra i più noti ed apprezzati, Paolo Bonfanti è stato il frontman dei Big Fat Mama, uno dei più importanti gruppi della scena rock-blues italiana ed ha preso parte al progetto Downtown, un supergruppo formato da Dick Heckstall-Smith (Colosseum, Alexis Korner, John Mayall) al sax, Mickey Waller (Jeff Beck, Ron Wood, Rod Stewart) alla batteria e Bob Brunning (Savoy Brown) al basso, vere e proprie leggende del blues inglese, con cui ha suonato in Italia e all’estero. Accanto alle collaborazioni internazionali, Paolo ha incrociato il sentiero anche del nostro Fabio Treves e dei Red Wine Serenaders, in entrambi i casi vecchie conoscenze di Dal Mississippi al Po. Anche la sua carriera solista, gli ha regalato non poche soddisfazioni, portandolo ad esempio a partecipare al “South by Southwest” di Austin, in Texas e ad accompagnare con la sua band il grande Roy Rogers -virtuoso della chitarra slide e produttore di John Lee Hooker, durante i suoi tour italiani.

Negli ultimi anni Paolo ha diviso il suo tempo tra la musica e la didattica, pubblicando ben quattro volumi di tecnica chitarristica. La sua carriera live si articola in diversi progetti, tra cui quello, ormai collaudatissimo che porterà dal vivo alla Muntà questo giovedì e che vedrà al suo fianco il fisarmonicista Roberto Bongianino, un progetto davvero insolito ed innovativo. Bongianino, che ha alle spalle oltre trent’anni di concerti in Italia e Europa e lavori in studio di registrazione con gruppi musicali folk, blues, rock, jazz, tango e pop, nonché collaborazioni con artisti americani e inglesi nei loro tour italiani, è uno dei pochissimi musicisti che sono stati in grado di inserire la fisarmonica in contesti insoliti, come appunto il rock e il blues.

Bala cui Ratt proseguirà giovedì 8 giugno e sul palco della scalinata di Via Mazzini si esibirà il Tiz Rooster quartet, ma il prossimo appuntamento con la musica di Dal Mississippi al Po è previsto per sabato 3, quando prenderà il via anche la rassegna “Notte Blues sul Po” al circolo Arci Amici del Po di Monticelli d’Ongina (PC) che si aprirà con il live dei Bayou Moonshiners di Max Lazzarin e Stephanie Ocean Ghizzoni, vincitori dell’Italian Blues Challenge 2016.




Matrimonio a Pontenure si trasforma in rissa

Doveva essere il giorno più bello per due sposini ed invece il loro matrimonio si è trasformato in un incubo, o meglio in una mega rissa.
Il tutto è avvenuto durante il ricevimento a Pontenure nel tardo pomeriggio di domenica. Un paio di invitati ventenni avrebbero incominciato a litigare con il gestore del locale, un 42enne di origini straniere che sembra non avesse gradito alcuni atteggiamenti dei giovani. La situazione è pian piano degenerata fino a trasformarsi in una violenta rissa intorno alle 22. Sono volati calci e pugni fra invitati e personale del locale. L’intera scena è stata ripresa dal cellulare di uno degli ospiti ed ha incominciato a girare sul web dove non è difficile trovarla ed assistere a scene davvero violente e poco nuziali.
Sul posto sono intervenute varie pattuglie dei carabinieri e l’ambulanza del 118 che ha medicato due ragazzi ed una ragazza, poi giudicati guaribili in sette giorni.
Più che le bomboniere quattro invitati (tutti poco più che ventenni) si sono portati a casa una bella denuncia per rissa e lesioni personali aggravate. Denunciati anche il titolare del locale e un suo dipendente.

Insomma un matrimonio davvero indimenticabile … purtroppo però per i motivi sbagliati.




Regia unica per il turismo di Parma, Piacenza e Reggio

Natalia Maramotti è il Presidente di Destinazione Turistica Emilia. L’Assessore al Turismo del Comune di Reggio Emilia è stata eletta stamattina, in occasione dell’insediamento della DTE. Era presente l’Assessore regionale al Turismo Corsini. I rappresentanti di Piacenza, Parma e Reggio Emilia hanno eletto anche il Cda, costituito di 9 membri. Alla DTE hanno aderito 94 enti locali. Informalmente è già stata approvata – anche se la ratifica formale avverrà durante la prima seduta del Consiglio d’amministrazione – l’assegnazione della vicepresidenza alla Provincia di Piacenza.

Comincia così a muovere i primi passi Destinazione Turistica Emilia (DTE): stamattina a Parma, all’Auditorium dell’Itc Bodoni, alla presenza dell’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini si è insediata l’Assemblea dei soci. Per Piacenza vi hanno preso l’assessore alla Cultura Tiziana Albasi (anche in rappresentanza del sindaco Paolo Dosi) e, per l’Amministrazione provinciale, il presidente Francesco Rolleri ed il consigliere delegato Stefano Perrucci.

La sede legale sarà a Parma. Alla DTE hanno aderito le  tre Province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, e  91 Comuni. L’Assemblea ha eletto  come Presidente Natalia Maramotti, che è Assessore al Turismo del Comune di Reggio Emilia.

Nella stessa seduta l’Assemblea ha scelto anche i membri del Consiglio di amministrazione, composto di 9 membri, rispettivamente:

– per il territorio di Piacenza il Sindaco di Piacenza Paolo Dosi, il Presidente della Provincia Francesco Rolleri ed il Sindaco di Bobbio Roberto Pasquali

per il territorio di Parma l’Assessore al Turismo del Comune di Parma Cristiano Casa, il Sindaco di Salsomaggiore Terme e Presidente della Provincia Filippo Fritelli, il Sindaco di Monchio delle Corti Claudio Moretti. Per il territorio di Reggio Emilia L’Assessore al Turismo del Comune di Reggio Emilia Natalia Maramotti (Presidente), Il sindaco di Quattro Castella Andrea Tagliavini ed il Sindaco di Ventasso Antonio Manari.

“Questa mattina a Parma è stato messo l’ultimo tassello, essenziale, per rispondere agli impegni presi così come alle aspettative create su tutto il territorio dal nuovo ente pubblico strumentale che assorbe le funzioni delle Unioni di prodotto e delle Province – ha commentato l’assessore regionale a Turismo e commercio Andrea Corsini – Si apre così una nuova era turistica per la nostra regione, un risultato senza precedenti che, attraverso coesione e sinergia, intende attribuire più forza e competitività al sistema dell’organizzazione turistica complessiva”.

Particolare soddisfazione è stata espressa dagli amministratori piacentini. A cominciare, spiega Tiziana Albasi, da un risultato importante: “L’introduzione del diritto di voto ad ogni Comune partecipante, non più in proporzione alla ricettività calcolata sui posti letto, come originariamente previsto dalla Regione, ma con criteri di assoluta parità. Inoltre, si è sancito di estendere la rappresentanza di ogni territorio, all’interno del Cda, a tre enti pubblici: per Piacenza si tratterà del Comune capoluogo, della Provincia e del Comune di Bobbio”.
Destinazione turistica Emilia

Le Destinazioni Turistiche sono enti pubblici strumentali degli enti locali, istituiti Con la legge regionale n.4/2016. Si tratta di organismi istituzionali di area vasta per la realizzazione e la promozione di prodotti turistici specifici e integrati che connotano e danno identità ad un’area, combinando fra loro varie tipologie di prodotto turistico. Ad essi vengono affidate le competenze turistiche che erano in capo alle Province e alle Unioni di Prodotto, operando così una semplificazione istituzionale.

La Destinazione Turistica Emilia sarà pertanto il nuovo organismo comune dei territori delle Province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia. Nella Destinazione turistica sarà istituita una Cabina di Regia con funzioni di concertazione sulle linee strategiche e programmatiche per le attività di promo – commercializzazione.