Nuovi presidi in due scuole piacentine. Alla Dante Carducci arriva Monica Caiazzo. Adriana Santoro dall’Isii Marconi all’istituto comprensivo Parini di Podenzano

E’ stato pubblicato oggi dall’Ufficio Scolastico regionale dell’Emilia Romagna il decreto relativo alle conferme ed agli spostamenti dei dirigenti scolastici, quelli che un tempo venivano chiamati presidi.

Due le novità che emrgono dal documento ufficiale. La prima è la nomina di Monica Caiazzo quale nuova dirigente della scuola media Dante Carducci (proviene dal Quinto Circolo). Dopo la reggenza di un anno del professor Alberto Mariani (nominato nel 2024 alla guida del Raineri Marcora) la media torna ad avere un preside effettivo.

Altra novità il trasferimento della professoressa Adriana Santoro dall’Isii Marconi all’istituto comprensivo Parini di Podenzano.




A rischio l’Orto-Frutteto di Santa Maria di Campagna. L’allarme lanciato dall’associazione Cosmonauti

«Abbiamo trasformato un luogo abbandonato in un’oasi di biodiversità aperta a tutta la popolazione, ma ad oggi non abbiamo alcuna risposta dall’Amministrazione Comunale, né certezze sul futuro». Oggetto è l’Orto-Frutteto di Santa Maria di Campagna, a parlare Cosmonauti Aps, l’associazione di promozione sociale che dal 2017 custodisce lo spazio verde di via Tramello, situato a pochi passi dal centro storico di Piacenza.

Un impegno – evidenzia l’associazione – che si è tradotto in oltre 4mila ore di volontariato dedicate alla manutenzione quotidiana e alla riqualificazione dello storico “polmone urbano”, a partire dal recupero dei rifiuti presenti – cinque i carichi smaltiti nel tempo – e da potature e sfalci stagionali.

Numerosi gli interventi messi a punto – spiega Giulio Merli, fondatore di Cosmonauti – per preservare l’area e renderla accessibile; si va dalla realizzazione di un impianto di irrigazione goccia a goccia alla nuova cartellonistica, passando per la sistemazione delle recinzioni e alla costruzione di strutture coperte in bioedilizia: «Nell’ultimo anno abbiamo messo a dimora quattrocento piante e aperto i cancelli in oltre cento giornate, soprattutto nei fine settimana, per poter consentire a chiunque di poter accedere liberamente».

«Qui abbiamo investito 65mila euro di finanziamenti attratti da vari sostenitori – proseguono Javier D’Argenio e Lucia Rossetti, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione – destinandoli in toto alla cura del frutteto e all’organizzazione di circa sessanta tra eventi e attività gratuiti aperti a tutta la cittadinanza. Solo l’ortoterapia per persone con disabilità conta più di 1.600 ore di laboratorio, in particolare rivolte a giovani con disturbo dello spettro autistico».

Nella sintesi di bilancio rientrano anche le collaborazioni con le scuole del territorio e decine di partnership con soggetti attivi sui temi dell’ambiente, della sostenibilità e dell’inclusione: «Un percorso – continuano soci e socie – che ha anche consentito a una zona colpita dal degrado di diventare un corridoio biologico, in grado di adempiere da ecosistema per varietà vegetali e specie animali che potrebbero non essere presenti nel raggio di molti chilometri; una realtà preziosa per la città e che potrebbe scomparire».

L’associazione teme di vedere vanificato il proprio lavoro: il prossimo 14 settembre scade la concessione quinquennale in comodato gratuito per uso pubblico, stipulata tra l’Ordine dei Frati Minori di Santa Maria di Campagna – proprietario dello spazio verde – e il Comune di Piacenza, premessa all’autorizzazione accordata all’associazione piacentina per la gestione del frutteto, nel rispetto degli obiettivi previsti: garantirne il presidio, la manutenzione, il miglioramento e la fruizione da parte della cittadinanza, con particolare attenzione alle categorie fragili e ai giovani.

«Senza un rinnovo – chiariscono Javier D’Argenio e Lucia Rossetti, rispettivamente presidente e vice presidente dell’associazione – la prospettiva è quella di interrompere le attività, con il rischio di disperdere un’esperienza che negli ultimi otto anni ha rappresentato un esempio di gestione virtuosa e partecipata del verde urbano». Da qui l’appello per salvaguardare il frutteto e la richiesta che venga ufficialmente riconosciuto il valore sociale di ciò che è stato fatto: «Un accordo pluriennale – concludono – sosterrebbe la continuità del progetto, permettendoci di pianificare investimenti, eventi e attività educative con una prospettiva stabile; al momento dall’Amministrazione Comunale non abbiamo ricevuto riscontro, né alcuna garanzia per il domani».




Magazzino  BSB- Unieuro. Accordo secondo livello della Filt Cgi: 1900€ di premio

Siglato accordo di 2 livello tra FILT CGIL e BSB, azienda che lavora in appalto per la multinazionale Unieuro leader delle vendite di elettrodomestici e di elettronica, accordo che prevede per più di 300  lavoratori  del magazzino centrale di Piacenza un importo di più di 1900€ tra Premio di Produzione e presenza  per l’anno 2025.
“Come FILT CGIL – dichiara il sindacato – siamo estremamente soddisfatti di continuare a difendere il salario dei lavoratori e  dal  caro vita con accordi di sito innovativi e redistributivi della ricchezza prodotta dai lavoratori”.




Nuovo prefetto a Piacenza. Ponta trasferito a Lecco. Arriva da Monza Patrizia Palmisani

Alla vigilia della visita del ministro degli Interni Matteo Piantedosi a Piacenza, prevista per domani, quest’oggi il Consiglio dei Ministri ha deciso per una serie di spostamenti di prefetti.
Il dott. Paolo Giuseppe Alfredo Ponta lascia così la nostra provincia dopo nemmeno due anni (era arrivato a novembre 2023) ed è destinato a svolgere le funzioni di Prefetto di Lecco. Al suo posto arriva la dottoressa Patrizia Palmisani che reggeva la prefettura di Monza e della Brianza.

In questi ultimi mesi il prefetto Ponta si è trovato ad affrontare una serie di situazioni “complicate” a partire dalla vicenda della procedura di interdittiva antimafia che ha interessato il cantiere di piazza Cittadella, con la relativa eco mediatica rispetto alla quale Ponta aveva deciso di prendere pubblicamente posizione per chiarire l’evoluzione dell’iter.
Altro tema caldo è stato quello dell’ordine pubblico con alcuni gravi e preoccupanti episodi verificatisi in città e che saranno trattati proprio domani durante l’incontro con il ministro Piantedosi.
Chi è il nuovo prefetto
La dr.ssa Patrizia Palmisani, nata a Roma è coniugata ed ha due figli. E’ laureata in giurisprudenza con lode alla Sapienza di Roma e ha conseguito, successivamente, un master di II livello in mediazione, conciliazione e negoziazione. Dopo una breve esperienza quale vice direttore dell’Amministrazione Penitenziaria, entra nella carriera prefettizia nel 1988 e viene assegnata, dapprima all’Ufficio coordinamento e, successivamente, in diversi Uffici del Dipartimento delle Politiche del Personale dove si occupa della gestione del personale civile del Ministero dell’Interno oltre a ricoprire diversi altri incarichi.

Nel 2007 viene collocata fuori ruolo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e assegnata alla conferenza stato-città ed autonomie locali. Dal 2008, sempre presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ricopre l’incarico di vice capo di gabinetto del Dipartimento per gli Affari Regionali.

Nominata Prefetto nel 2012, al rientro nel Ministero dell’Interno, le viene attribuito l’incarico di referente per la Performance e successivamente, nel 2014, viene destinata al Dipartimento dei Vigili del Fuoco con l’incarico di Direttore dell’Ufficio Centrale Ispettivo.
Con decorrenza 29 giugno 2015 è stata nominata Prefetto della Provincia di Lodi.

Dal 26 marzo 2019 svolgeva le funzioni di Prefetto di Monza e della Brianza.




Controlli nelle comunità per minori: sequestrate dosi “farlocche” di droga

Nella giornata odierna la polizia di Stato ha condotto un servizio di controllo straordinario del territorio, con particolare attenzione alle comunità per minori presenti nel territorio cittadino. L’operazione ha visto impegnati gli agenti della Squadra Mobile, della questura di Piacenza e della polizia locale.

Durante l’attività sono state identificate numerose persone, in gran parte di origine straniera. In una delle comunità ispezionate, gli agenti hanno rinvenuto diversi involucri termosaldati, apparentemente simili a dosi di sostanza stupefacente. Tuttavia, gli accertamenti effettuati con Narcotest hanno dato esito negativo. Secondo gli inquirenti, le dosi potrebbero essere state utilizzate per truffare persone tossicodipendenti, simulando la vendita di droga.

Nel corso dei controlli, è stato inoltre rintracciato in città un cittadino tunisino del 1997, con numerosi precedenti specifici in materia di stupefacenti e risultato irregolare sul territorio nazionale. L’uomo è stato messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione, in esecuzione di un provvedimento di espulsione. Verrà accompagnato al Centro di permanenza per il rimpatrio di Gorizia, in vista del suo rimpatrio nel paese di origine.




Presentato il programma di Fol In Fest 2025

È stato presentato questa mattina a Palazzo Rota Pisaroni il programma di Fol In Fest 2025, rassegna della montagna per parlare di montagna che si terrà dal 23 al 27 luglio nei comuni Alta Val Tidone, Morfasso, Ferriere e Ottone.

Conclusi gli eventi di anteprima iniziati nel febbraio scorso con ospite Fausto Biloslavo – e proseguiti attraverso varie tappe, dal Pasolini di Mino Manni alla premiazione delle migliori start up per la montagna all’Università Cattolica, per citarne solo alcuni tra i più seguiti – Fol in Fest è pronto a dare inizio alla nuova edizione. Lo scenario, dal 23 al 27 luglio, saranno ancora una volta i comuni più “alti” della provincia di Piacenza: Alta Val Tidone, Morfasso, Ferriere e Ottone. Sono loro in prima fila, con le relative amministrazioni, per promuovere una riflessione sui problemi e sulle opportunità del vivere in montagna.

Consolidando la formula degli anni passati, anche nel 2025 il festival unirà momenti di spettacolo ad altri di approfondimento. In particolare, l’edizione ormai alle porte si concentrerà su “L’anima e gli idoli di oggi – Fra tradizione e progresso”. Come sottolinea il direttore artistico Massimo Polledri nella brochure di presentazione, il tema di quest’anno «mette a confronto ciò che ci rende unici e responsabili — l’anima — con ciò che rischia di dominarci: gli idoli moderni. Tecnologia, denaro, ambientalismo radicale e controllo sociale diventano simboli di un potere totalizzante. Il festival offre un percorso di pensiero nel cuore di un cambio d’epoca».

Nel corso di cinque giornate fitte di eventi Fol in Fest vedrà tra gli ospiti i giornalisti Gianluigi Paragone e Francesco Borgonovo, l’attore Alessandro Preziosi nelle Confessioni di Sant’Agostino e il concerto del gruppo evergreen Le Orme, l’economista Ettore Gotti Tedeschi e una serie di focus sulla vita in montagna, come la camminata con lo scrittore Emiliano Cribari e un incontro che analizzerà Ottone come territorio di pregio ambientale segnato da stagionalità e declino demografico, grazie allo studio del Laboratorio di Urbanistica della sede piacentina del Politecnico di Milano.

Promosso direttamente dai quattro Comuni coinvolti e messo a punto con l’Associazione Novecento, Fol in Fest ha il patrocinio del Ministero del Turismo, della Provincia di Piacenza, del Festival Montagna Mia e del Parco Culturale Ecclesiale “Terre di passo” della Diocesi di Piacenza-Bobbio. Numerosi gli sponsor, pubblici e privati: Regione Emilia-Romagna, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Banca di Piacenza, Camera di Commercio dell’Emilia e Allied Gruppo ALS.

Proprio nella sede della Fondazione a Palazzo Rota Pisaroni, questa mattina in un incontro con la stampa è stato illustrato nei dettagli il programma, alla presenza del presidente Roberto Reggi e del consigliere d’Amministrazione Robert Gionelli, affiancati dal direttore artistico di Fol In Fest Massimo Polledri, dai sindaci Franco Albertini (Alta Val Tidone) e Carlotta Oppizzi (Ferriere) dalla vicesindaca Lucia Girometta (Ottone) e dalla consigliera Bianca Rapaccioli (Morfasso) e da Camillo Mozzoni, per l’Associazione Novecento.

«Il recentissimo Rapporto 2025 redatto da Uncem, l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, ci dice che la montagna si sta ripopolando, interrompendo un lungo esodo che durava da decenni – commenta il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi -. La gente sta riscoprendo questi luoghi straordinari, ma la fragilità dei territori resta. Ogni occasione per discuterne, a maggior ragione in un contesto aggregativo come il Fol in Fest, rappresenta un contributo importante».

IL PROGRAMMA

FOL IN FEST 2025

L’ANIMA E GLI IDOLI DI OGGI – Tra tradizione e progresso

DAL 23 AL 27 LUGLIO 2025

Alta Val Tidone • Morfasso • Ottone • Ferriere

www.folinfest.it

MERCOLEDÌ 23 LUGLIO

Ore 18:00, Piazza Centrale – Pecorara

Inaugurazione quarta edizione Fol in Fest

Videomessaggi di saluto: Tommaso Foti, Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e Pnnr; Eugenia Roccella, Ministro per la Famiglia, la Natalità e le pari opportunità; Vincenzo Colla, Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna.

Incontro con i Sindaci dei Comuni del Fol in Fest insieme a: Mons. Adriano Cevolotto, Vescovo Diocesi Piacenza-Bobbio; Ludovico Albasi, Consigliere regionale Emilia-Romagna; Giancarlo Tagliaferri, Consigliere regionale Emilia-Romagna; Fabrizio Bertola, Imprenditore; Marco Invernizzi, Scrittore e giornalista; Pietro Polieri, Università Aldo Moro di Bari. Modera: Gian Luca Rocco, direttore di Libertà.

Ore 21:30, Piazza Martiri della Libertà – Nibbiano

Le Confessioni di Sant’Agostino

Recital di Alessandro Preziosi

L’attore dà corpo e voce a un Agostino immerso nei suoi pensieri più intimi, con un’interpretazione che coniuga rigore e spontaneità. L’adattamento attraversa i momenti

salienti delle Confessioni fino alla struggente epifania della conversione, in un flusso ritmico che tiene il pubblico sospeso tra parola e silenzio, tra fede e sentimento.

GIOVEDÌ 24 LUGLIO

Ore 18:00, Piazza Combattenti – Nibbiano

Incontro sul tema

Nietzsche e le profezie sul crollo degli idoli della civiltà occidentale

Lo scrittore ed economista Ettore Gotti Tedeschi (in videocollegamento) dialoga con il prof. Pietro Polieri, docente di Antropologia culturale all’Università Aldo Moro di Bari, su uno dei nodi cruciali del pensiero contemporaneo: il declino dei valori fondanti dell’Occidente e l’attualità delle intuizioni nietzschiane.

Ore 21:30, Piazza della Chiesa – Nibbiano

Spettacolo teatrale

Moriremo domani

regia di César Brie

Compagnia teatrale “L’isola del Tesoro”

“Moriremo domani” è un canto fragile e intenso alla giovinezza perduta, un mosaico di ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza degli attori-autori. Attraverso storie personali e oggetti simbolici, lo spettacolo rievoca sogni, amori e disillusioni, tracciando un commiato sincero e poetico a chi eravamo e a chi credevamo di diventare.

VENERDÌ 25 LUGLIO

Ore 8:15 – 13:30

In cammino con Emiliano Cribari

Ore 8:15 ritrovo dei partecipanti presso Agriturismo Del Conte, Rocchetta di Morfasso

Un percorso ad anello di circa 9 km con partenza dall’Agriturismo del Conte (Rocchetta di Morfasso), guidato dallo scrittore, fotografo ed escursionista Emiliano Cribari. Si attraversano boschi silenziosi e paesaggi panoramici dell’Appennino Piacentino, in un’esperienza che intreccia natura, memoria e spiritualità. Tappa centrale è l’oratorio di Santa Franca, luogo carico di suggestione e silenzio, dedicato a una delle sante più amate delle valli piacentine. Lungo il percorso, pause panoramiche e cenni storici, per un cammino che invita alla riflessione e alla connessione con il territorio.

Difficoltà media: circa 9 km, ascesa totale 350 metri. È richiesta buona abitudine alle camminate in salita. Scarponcini da trekking obbligatori, consigliati i bastoncini. Per motivi organizzativi è utile prenotare (tel. 338.6576961).

Ore 13:30 Agriturismo del Conte, Rocchetta di Morfasso

A pranzo con Emiliano Cribari

Un pranzo di racconti, aneddoti e domande con lo scrittore, fotografo ed escursionista Emiliano Cribari che parlerà della sua esperienza di fondatore di Cammino 23, realtà con cui ha dato vita al progetto delle camminate letterarie. Info e prenotazioni: Agriturismo del Conte (tel. 0523.1411898)

SABATO 26 LUGLIO

Ore 11:30, Giardini G. Caproni – Ottone

Rigenerazione e riattivazione territoriale nei contesti collinari e montani: Ottone

Con Prof. Marco Maneggi e Giovanni Lanza – Dipartimento di Architettura del

Politecnico di Milano

Presentazione dei progetti del Laboratorio di Urbanistica del Politecnico di Milano (sede di Piacenza), con focus su Ottone: territorio di pregio ambientale, ma segnato da stagionalità e declino demografico.

Ore 18:00, Giardini G. Caproni – Ottone

Moderno sarà lei

Presentazione del libro di Gianluigi Paragone.

Sarà presente l’autore. Un libro schierato: difende identità, tradizione, rispetto per la Terra e il saper fare italiano. Denuncia i rischi di una modernità snaturata, tra cibi sintetici, umanoidi e intelligenze artificiali. Un confronto diretto tra mondo autentico e mondo moderno. Se questa è la modernità… Moderno sarà lei.

Ore 21:30, Giardini G. Caproni – Ottone

Surrogato d’amore

Spettacolo di e con Paola Giacometti

Esplora con ironia e leggerezza la dipendenza affettiva e il bisogno di sentirsi amati. Un monologo brillante su passioni travolgenti e relazioni che, a volte, sono solo un surrogato dell’amore vero.

DOMENICA 27 LUGLIO

Ore 18:00, Piazza ex Municipio – Ferriere

Aretè. La decadenza e il coraggio

Incontro con Francesco Borgonovo

Vicedirettore de La Verità e firma di Panorama, Borgonovo riflette in questo saggio sulla perdita del coraggio nella civiltà occidentale, riscoprendo l’aretè come forza interiore e dono di sé. Un atto di resistenza alla decadenza, come sottolinea Richard Millet nella prefazione.

Ore 21:30, Piazza delle Miniere – Ferriere

Le Orme – Live

Tra le band italiane più longeve e simbolo del prog rock, Le Orme celebrano nel 2025

i 60 anni di attività con una nuova tournée che ripercorre, tra citazioni e rivisitazioni, il

loro ricco repertorio segnato da complesse e molteplici sperimentazioni.musicali.

Dal 7 al 20 luglio – Ferriere in occasione di Fol in Fest

Corso Internazionale di Musica

La 39ª edizione del corso, a cura del Maestro Uri Chameidis e in collaborazione con l’Accademia Elikon di Milano, coinvolge una trentina di giovani (6-18 anni), italiani e stranieri, in un percorso creativo tra musica, teatro e arti figurative, con lezioni, attività, prove ed esibizioni.

sabato 19 luglio, Piazza del Municipio

Concerto finale




Visita a sorpresa del ministro Giuli a Piacenza: “L’ex Hotel San Marco sarà epicentro dell’itinerario verdiano”

Sopralluogo a sorpresa, nella mattinata di oggi, lunedì 14 luglio, del ministro della Cultura Alessandro Giuli all’ex Albergo San Marco, nel cuore del centro storico di Piacenza, accompagnato dal collega Tommaso Foti, piacentino, ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione.

L’ex hotel San Marco di proprietà in maggioranza dell’Ausl di Piacenza ed in minoranza del comune è da anni in stato di abbandono ma resta un edificio dal grande valore simbolico sia per la sua struttura sia perchè era l’albergo dove era solito soggiornare il maestro Giuseppe Verdi.

Ad accogliere il ministro, giunto in forma riservata e senza preavvisi alla stampa, oltre all’on. Foti, il sindaco Katia Tarasconi, l’assessore alla Cultura Adriana Fantini, il Vicepresidente dell’Assemblea Regionale Giancarlo Tagliaferri, Anna Coccioli Mastroviti della Soprintendenza e la direttrice generale dell’Ausl di Piacenza, Paola Bardasi.

«Questo luogo ha delle potenzialità straordinarie – ha dichiarato Giuli durante la visita – e ci sono tutte le migliori intenzioni per intervenire immediatamente e iniziare un percorso di rigenerazione e valorizzazione. Diventerà uno degli epicentri, forse l’epicentro, di un grande e complesso itinerario verdiano».

Il ministro ha poi definito l’edificio «storia della tradizione culturale verdiana incastonata in questa meravigliosa città», sottolineando l’impegno del Ministero a seguire e valorizzare ogni luogo legato alla figura di Verdi, «a partire dalle tracce più importanti».

Soddisfatto il sindaco Tarasconi, che sui social ha commentato: «All’hotel San Marco di Piacenza, Giuseppe Verdi aveva il suo appartamento e il suo ufficio. Oggi l’abbiamo visitato con il ministro della Cultura Alessandro Giuli e con il ministro degli Affari europei Tommaso Foti. Un altro passo avanti sostanziale verso il recupero e la valorizzazione del luogo verdiano per eccellenza nel cuore del nostro centro storico. Un luogo straordinario per la memoria culturale e artistica di Piacenza che ci vede tutti uniti per la sua rinascita».

Il tour piacentino del ministro è poi proseguito a Villanova d’Arda, con la visita a Villa Verdi a Sant’Agata, da poco acquisita nel patrimonio del ministero. Il tour prevedeva anche una visita alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, saltata per ragioni di tempo.




Dazi Usa al 30%: si rischia il caos, l’Europa giochi unita e ad armi pari

“I dazi al 30% all’Europa annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump vanno oltre ogni più cupa previsione e sono assolutamente inaccettabili. Per l’agricoltura europea e per quella italiana, sarebbero una condanna che va a colpire non solo il settore primario, ma l’economia di interi Paesi”.  Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta la lettera di annuncio dei dazi USA inviata alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

“Le nostre imprese – aggiunge Giansanti – non potrebbero sopportare un carico di questo tipo e la questione non riguarda solo la filiera agroalimentare. Come Europa dobbiamo essere uniti nel negoziato e trovare una soluzione che non affossi l’economia del nostro continente”. “Nessuno si aspettava i dazi americani corrispondenti a quelli del Messico e del Sudafrica e francamente noi europei, che siamo una grande potenza economica, politica e un grande alleato degli Usa, ci aspettavamo un trattamento diverso – ha rimarcato Giansanti -. Mi auguro un ripensamento americano – ha precisato – i dazi a questi livelli creerebbero un caos globale, non solo nei rapporti tra Ue e Usa”.

Secondo il presidente di Confagricoltura, la chiave per disinnescare la crisi potrebbe essere l’apertura di un confronto sulle barriere non tariffarie, ancora molto diffuse nel settore agricolo. Ma la questione va ben oltre il semplice scambio di merci: “L’obiettivo americano non è tanto imporre maggiori dazi, ma riuscire ad aprire il mercato europeo e rafforzare l’economia americana. O la Ue dimostra di essere veramente solidale con una politica economica in grado di sostenere il suo sistema produttivo – conclude Giansanti – oppure resteremo solo un grande condominio”.

Marco Casagrande, direttore di Confagricoltura Piacenza, interviene con una riflessione sull’economia locale: “il nostro territorio è particolarmente vocato a produzioni agroalimentari di pregio: i nostri salumi e formaggi Dop, i vini Doc e i trasformati del pomodoro, giusto per citarne alcuni, hanno nel mercato americano un interlocutore privilegiato. Non sappiamo quale impatto reale potrebbe avere una politica protezionistica di questo tipo su produzioni considerate di alta gamma, certo è che l’atteggiamento americano, che vorrebbe rafforzare l’economia chiudendo le frontiere, ricalca una ricetta proposta anche in salsa nazionale e non si discosta troppo dal mantra del localismo esasperato, della guerra ai cibi trasformati, della disintermediazione rispetto alla filiera industriale. Una visione miope di cui auspichiamo nessuno sia ancora succube ora che la viviamo anche come minaccia esterna. Un’agricoltura forte e competitiva, come in generale un’economia forte, vive di filiere globali e interconnesse. I nostri prodotti vincono sui mercati quando sono migliori e non si deve impedire loro di confrontarsi con il mondo”.




Coldiretti Piacenza sui Dazi Usa: “Rischi per il Made in Italy”

I dazi al 30% annunciati dal presidente Usa Donald Trump sui prodotti europei potrebbero costare alle famiglie statunitensi e all’agroalimentare italiano oltre 2,3 miliardi di euro. Emerge da una stima Coldiretti, effettuata sulla base dell’impatto per le filiere nazionali già sperimentato in occasione delle tariffe aggiuntive imposte dal tycoon nel suo primo mandato, che aveva portato a un calo delle vendite a doppia cifra per i prodotti colpiti. L’impatto in termini di prezzi maggiorati per i consumatori americani si tradurrebbe inevitabilmente in ricadute anche sulle aziende italiane, vista la richiesta di “sconti” da parte degli importatori riscontrata nelle scorse settimane. La diminuzione dei consumi porta inevitabilmente a prodotto invenduto per le imprese tricolori, costrette a dover cercare nuovi mercati. Il tutto senza dimenticare il pericolo falsi, con gli Stati Uniti primo produttore mondiale di falso cibo Made in Italy. L’eventuale scomparsa di molti prodotti italiani dagli scaffali rappresenterebbe un assist per la già fiorente industria del tarocco, stimata in un valore di 40 miliardi.
Al danno immediato in termini di un probabile calo delle esportazioni andrebbe ad aggiungersi quello causato dalla mancata crescita, con il cibo Made in Italy in Usa che quest’anno puntava a superare il traguardo dei 9 miliardi di euro, dopo aver raggiunto lo scorso anno il valore record di 7,8 miliardi di euro, grazie a un incremento delle vendite del 17% rispetto al 2023, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.

A pesare è anche il fatto che le nuove tariffe aggiuntive andrebbero a sommarsi a quelle già esistenti, penalizzando in particolar modo alcune filiere cardine, a partire da quelle già sottoposte a dazio. Con il dazio al 30%, le tariffe aggiuntive per alcuni prodotti simbolo del Made in Italy arriverebbero al 45% per i formaggi, al 35% per i vini, al 42% per il pomodoro trasformato, al 36% per la pasta farcita e al 42% per marmellate e confetture omogeneizzate, secondo una proiezione Coldiretti.

“Le ricadute di questo scenario si avvertono anche nel nostro territorio, dove le esportazioni agroalimentari rappresentano un fattore importante per le imprese agricole e la filiera agroindustriale – afferma il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli –. Le nostre eccellenze, dal Grana Padano DOP ai salumi piacentini DOP, dal pomodoro da industria ai vini dei Colli Piacentini, sono espressione di qualità riconosciuta e contribuiscono a valorizzare il nome del Made in Italy nel mondo. Ma senza adeguate tutele rischiano di perdere competitività proprio quando i mercati internazionali diventano più incerti”.

“Imporre dazi al 30% sui prodotti agroalimentari europei – e quindi italiani – sarebbe un colpo durissimo all’economia reale, alle imprese agricole che lavorano ogni giorno per portare qualità e identità nel mondo, ma anche ai consumatori americani, che verrebbero privati di prodotti autentici o costretti a pagarli molto di più oltre ad alimentare il fenomeno dell’italian sounding – afferma il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini – Purtroppo non possiamo che constatare, laddove dovessero essere confermati i dazi il primo agosto, il totale fallimento della politica esercitata da Von der Leyen a danno dei settori produttivi e delle future generazioni. La Presidente deve spendersi per una soluzione vera, come non ha ancora fatto. In un momento delicatissimo per gli equilibri geopolitici ed economici globali, colpisce la totale assenza di coraggio e di visione strategica da parte dell’Europa. Mentre il mondo si riarma, le filiere si ricompongono e le grandi potenze investono nel rafforzamento della propria sovranità alimentare ed energetica, Bruxelles pensa a tagliare risorse proprio ai settori produttivi più strategici come l’agricoltura e dell’economia reale”.

“Dopo la decisione europea di aumentare il proprio contributo alla Nato per superare quello degli Stati Uniti – afferma il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo – la scelta americana di colpire il nostro agroalimentare con dazi punitivi appare profondamente ingiusta e del tutto asimmetrica. Non si può chiedere all’Europa maggiore responsabilità strategica e poi penalizzarla economicamente sul commercio. Serve uno scatto di lucidità da parte di tutti: ci auguriamo che un supplemento di razionalità, non solo diplomatica, riporti la discussione sul terreno del buon senso e dell’equilibrio tra alleati”.




Confagricoltura Piacenza: “Al via la raccolta del pomodoro da industria”

Inizia in questi giorni nel piacentino la raccolta del pomodoro da industria, a renderlo noto è Confagricoltura Piacenza che fornisce le prime anticipazioni. “Questa fase è il momento della verifica finale – commenta Umberto Gorra, presidente di Confagricoltura Piacenza e coltivatore di pomodoro – iniziamo con qualche giorno di anticipo rispetto alla programmazione, le temperature di giugno hanno favorito la maturazione. La raccolta ci vedrà impegnati per tutta l’estate ed è presto per dire come andrà la campagna, ora si parte con le varietà precoci, i primi pomodori raccolti sembra diano soddisfazione”. Nella nostra provincia le superfici sono tali da non poter esprimere un giudizio univoco. La siccità che alcuni terreni hanno sofferto nelle settimane scorse – evidenzia l’associazione degli imprenditori agricoli – ha creato qualche difficoltà con l’esigenza di incrementare irrigazioni di soccorso, sostituire manichette che erano state ostruite dall’apparato radicale di piantine assetate e gestire alcune fitopatologie agevolate dalle alte temperature, ma nel complesso si respira l’adrenalina di una fase che entusiasma perché vede il frutto di mesi di lavoro e fatiche. “Prudenza, esperienza e costanza – frena Giovanni Lambertini, presidente della sezione di prodotto pomodoro da industria a livello regionale e provinciale – incominciamo una maratona, vediamo come andrà. Possiamo solo dire che le condizioni di giugno sono state impegnative: tra siccità e temperature, ma per ora non abbiamo contezza della qualità e delle quantità che si realizzeranno nell’arco di un paio di mesi almeno. Dalla prossima settimana si apriranno i cancelli di tutte le fabbriche. La capacità produttiva è uno degli elementi, poi ci sono le condizioni di campo e la valutazione in fabbrica. Le superfici nella nostra provincia, con oltre 10.000 ettari, sono già di per sé importanti, in aggiunta, quest’ano il sentore è che, complice la pessima campagna 2024, si sia voluto recuperare un po’ destinando qualche ettaro in più, anche anche i conferimenti saranno dunque una fase delicata in cui è richiesto coordinamento”.