Gossolengo, droga nel garage di casa: quattro giovani arrestati per spaccio

Stavano confezionando dosi di droga nel garage di casa, ma sono stati sorpresi dai Carabinieri e arrestati in flagranza di reato. È successo nel tardo pomeriggio di giovedì 10 luglio a Gossolengo, dove i militari della Stazione di Rivergaro hanno fatto irruzione in un garage annesso a un’abitazione privata, sorprendendo quattro giovani mentre suddividevano e confezionavano sostanze stupefacenti.

I quattro, tutti operai di età compresa tra i 18 e i 19 anni e residenti tra Piacenza e Gossolengo, erano finiti da tempo sotto osservazione da parte dei Carabinieri, grazie ad alcune segnalazioni che avevano fatto scattare un’attività di monitoraggio culminata poi nella perquisizione dell’immobile.

All’interno dell’autorimessa i militari hanno rinvenuto circa 100 grammi di hashish e 20 grammi di cocaina, già pronti per lo spaccio sul mercato locale. Particolare il metodo di utilizzato per nascondere la droga: la sostanza, una volta confezionata sottovuoto in sacchetti di plastica, veniva immersa in flaconi di ammorbidente per eludere eventuali controlli con l’ausilio di cani antidroga.

Oltre allo stupefacente, i Carabinieri hanno sequestrato anche materiale per il confezionamento e 2.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio.

Dopo le formalità di rito, i quattro giovani sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo, celebrato nella giornata di ieri e conclusosi con la convalida degli arresti.




Piacenza. Online il bilancio di metà mandato della giunta Tarasconi

E’ online, sul sito www.comune.piacenza.it il Bilancio di metà mandato dell’Amministrazione Tarasconi. Un documento agile, pensato per essere letto facilmente dai dispositivi tecnologici e dallo smartphone, che in poco meno di 50 pagine riassume progetti avviati e in corso, attuazione delle linee programmatiche della Giunta e, con una prospettiva di più lungo termine, iniziative e percorsi di cui si sono poste le basi affinché trovino compimento nel prossimo biennio.
“Il 14 luglio ricorrono tre anni esatti dalla presentazione della squadra di governo della città – spiega il sindaco – Ecco perché, proprio a ridosso del terzo “compleanno” della Giunta, ci tenevamo a dare un segno concreto delle tappe raggiunte insieme sin qui e dei traguardi che ci stiamo impegnando a conseguire. E’ un atto dovuto nel nome della trasparenza e del rispetto nei confronti della nostra comunità, che in questo resoconto sintetico, ma il più possibile esaustivo, può trovare non solo gli elementi per valutare il nostro operato, ma anche uno strumento informativo utile per conoscere meglio il territorio e l’attività del Comune”.
Si mettono in luce, infatti, anche aspetti importanti relativi alla riorganizzazione dell’ente e all’innovazione in atto sia per quanto riguarda i servizi rivolti alla collettività, sia dal punto di vista gestionale, con riferimento ad esempio ai grandi progetti finanziati dal Pnrr, allo sviluppo delle partnership tra pubblico e privato e all’impulso dato ai processi partecipativi: “Elementi chiave – rimarca Katia Tarasconi – di una rigenerazione urbana che va di pari passo con la promozione dell’inclusione sociale, lo sviluppo economico, la sostenibilità ambientale e la tutela della sicurezza. Non a caso, i sei capitoli che compongono il testo non riflettono una suddivisione tra le deleghe degli assessori, ma restituiscono l’intento di lavorare in modo coordinato e condiviso, guardando insieme agli obiettivi per il domani di Piacenza”.
Si parte da “La città e il suo Comune” – panoramica sulla situazione economico-finanziaria, le iniziative di sostegno al tessuto produttivo, ma anche gli interventi in settori di rilievo fondamentale quale i servizi cimiteriali e la rete delle farmacie – per proseguire con “La città che cresce e pianifica il suo futuro”, guardando al territorio che cambia, seguendo i dettami dei Piani urbanistico generale e del Piano urbano del traffico, attraverso il recupero di spazi dismessi (dalla Manifattura Tabacchi alle ex Scuderie di Maria Luigia) e a riqualificazioni di impatto come quella del Polisportivo.
“La città sostenibile” getta lo sguardo sulla tutela degli spazi verdi e le nuove piantumazioni, sul progetto di restituzione alla fruizione pubblica dell’ex Acna, sui parchi gioco e sulla street art, sulle aree pedonali in centro storico e sulla tecnologia smart che ottimizza le risorse energetiche, mentre “La città da vivere insieme” ripercorre i grandi eventi culturali, artistici e sportivi che fanno crescere l’attrattiva di Piacenza e ne restituiscono la vitalità come laboratorio di partecipazione.
Il capitolo “La città che ha cura di persone e spazi” unisce la dimensione sociale del sostegno alle fragilità e dell’inclusione, declinata lungo le direttrici del Peba, delle politiche di genere ma anche attraverso progetti regionali come “On the Road” e “Vega” che integrano l’impegno per la sicurezza affiancandosi al presidio del territorio garantito dalla Polizia Locale e dall’implementazione dei sistemi di videosorveglianza.
Infine, “La città giovane”: dal rapporto sempre più stretto e costruttivo con le Università aventi sede in città, alla rete degli sportelli Piacenza Orienta e Piacenza Talenti, sino alla promozione delle start-up e delle idee under 35.
“Il tutto – conclude il sindaco – nell’ottica della sostenibilità e dei principi cardine dell’Agenda 2030 in cui crediamo fortemente, avendo voluto farne la cifra distintiva del nostro cammino”.




Piacenza mappa i suoi impianti sportivi

Un censimento completo e una classificazione puntuale e innovativa di tutti gli impianti sportivi comunali. E’ questo il cuore della delibera approvata nelle scorse ore dalla giunta, che segna un passo decisivo nella gestione e valorizzazione delle strutture dedicate allo sport sul territorio del Comune.

La mappatura riguarda oltre 50 impianti tra campi, palazzetti, piscine e palestre, suddivisi per rilevanza economica e funzione sociale. L’obiettivo è duplice: fotografare lo stato dell’arte delle strutture comunali e gettare le basi per interventi di riqualificazione e gestione che guardino al futuro, a beneficio non solo dell’attuale Amministrazione ma anche di quelle che seguiranno.

“Questo importante e complesso lavoro di classificazione dettagliata – sottolinea l’assessore allo Sport Mario Dadati – rappresenta uno strumento prezioso per programmare investimenti e scelte strategiche in un’ottica di trasparenza e di equità tra discipline sportive diverse”.

Gli impianti sono stati suddivisi in tre categorie: impianti a rilevanza economica, che potranno attrarre investimenti anche privati e saranno affidati con procedure di evidenza pubblica; impianti privi di rilevanza economica, destinati soprattutto alle attività dilettantistiche, educative e sociali, per i quali sono previste forme semplificate di gestione e possibilità di convenzioni con associazioni sportive; palestre scolastiche, riservate prioritariamente all’attività didattica ma assegnabili anche a società sportive locali in orario extrascolastico.

Tra i criteri di valutazione adottati figurano la funzione prevalente dell’impianto, la capacità di generare redditività con attività collaterali, lo stato di manutenzione e la sostenibilità energetica. Non meno importante è il riferimento alle Linee guida ex articolo 5 del decreto legislativo 38 del 2021, che consentono procedure semplificate per affidare la gestione degli impianti alle associazioni sportive senza scopo di lucro che presentino progetti di rigenerazione o riqualificazione finalizzati all’inclusione sociale e giovanile.

Questa fotografia aggiornata del patrimonio sportivo comunale rappresenterà uno strumento operativo per garantire una gestione efficiente e trasparente, promuovere la pratica sportiva come leva di aggregazione e benessere e programmare interventi di ammodernamento anche in partnership con il Terzo Settore.

La delibera recepisce le più recenti normative nazionali in materia di sport e servizi pubblici locali e, secondo la sindaca Katia Tarasconi, “rappresenta un passo in avanti fondamentale e operativo per una città che vuole continuare a investire nello sport come elemento chiave di coesione sociale”.




Bando della Camera di Commercio dell’Emilia per l’efficientamento energetico delle imprese

La Camera di Commercio dell’Emilia promuove l’efficientamento energetico delle imprese e l’incentivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (CERS).

“Con questo intervento – sottolinea il Vicepresidente Vicario della Camera di Commercio dell’Emilia, l’imprenditore piacentino Filippo Cella – andiamo ad intervenire su una voce di costo particolarmente rilevante per le imprese, ma è evidente che puntiamo ad incidere positivamente anche su quella sostenibilità ambientale dei processi produttivi sulla quale si orientano crescenti investimenti da parte del sistema imprenditoriale”.

“Per questo – prosegue Cella –, insieme ai progetti atti a ridurre i consumi, andiamo a sostenere le spese orientate all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e, contestualmente, a promuovere nuove realtà territoriali (le CER e le CERS, appunto) che sanciscano nuove collaborazioni tra mondo dell’impresa, amministrazioni locali e i soggetti più sensibili nell’ambito dei contesti comunitari”.

Il bando sull’efficientamento energetico comporta un investimento camerale di 1,5 milioni di euro ed è destinato a sostenere le spese delle imprese per l’acquisto – installazione di collettori solari termici e/o impianti di cogenerazione e trigenerazione, impianti fotovoltaici, pompe di calore per la climatizzazione degli ambienti di lavoro, sistemi di accumulo dell’energia, macchinari e attrezzature a minor consumo rispetto a quelle già installate, sistemi di domotica per il risparmio energetico e corpi illuminanti a basso consumo (led).

“E’ un ventaglio di possibilità molto ampio – spiega il Presidente della Camera di Commercio dell’Emilia, Stefano Landi – perché in questo modo si possono cogliere esigenze e possibilità di investimento molto differenziate tra le imprese, tutte chiamate a contribuire a quello sviluppo sostenibile che, oltre ad una riduzione dei costi di produzione, assicuri vantaggi collettivi sulla tutela dell’ambiente”.

Il bando camerale (da oggi disponibile integralmente sul sito dell’Ente) prevede un contributo massimo del 50% a fondo perduto (con un tetto di 14.000 euro) sulle spese sostenute dalle imprese (ivi incluse anche quelle di consulenza), a condizione che l’investimento minimo non sia inferiore a 5.000 euro e che i progetti prevedano una riduzione dei consumi energetici pari almeno al 10% o un’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili pari almeno al 5% dell’energia utilizzata dall’impresa prima dell’intervento.

Le domande di contributo potranno essere presentate – esclusivamente in via telematica – a partire dal prossimo 2 settembre.

Parte, inoltre, dal 22 luglio la possibilità di presentare domanda per l’accesso ai contributi riservati alle Comunità Energetiche Rinnovabili che si costituiscano entro il 30 giugno 2026, siano partecipate da almeno da 10 soggetti e la maggioranza sia rappresentata da micro, piccole e medie imprese.

“A questo sostegno – osserva il Vicepresidente Vicario Filippo Cella – affiancheremo un importante investimento per l’attivazione di un servizio di consulenza per quanti siano interessati alla creazione di nuove Comunità Energetiche Rinnovabili e, inoltre, uno specifico strumento di promozione che partirà da tavoli tecnici che realizzeremo con i comuni capoluogo”.

Anche per il bando sulle Comunità Energetiche Rinnovabili è previsto un contributo a fondo perduto (50% sulla spesa e max 15.000 euro).

Entrambi i bandi camerali saranno presentati in webinar il 16 luglio alle ore 11. Tutte le informazioni sul sito www.emilia.camcom.it.




Lotta alle zanzare e prevenzione dell’infezione da West Nile virus nell’uomo

Come ogni anno il Comune, seguendo le indicazioni della Regione Emilia-Romagna e di concerto con l’Ausl, ha messo a punto una serie di interventi diretti e indicazioni di buone pratiche da realizzare contro la proliferazione delle zanzare, da parte sia dell’ente che della cittadinanza. Stante infatti l’incidenza sul territorio comunale di almeno il 70% delle aree private, su cui il Comune non può direttamente intervenire, è fondamentale la collaborazione dei cittadini per l’adozione di comportamenti e azioni utili a contrastare la proliferazione di tali insetti.

In particolare, alla luce di una recente nota da parte della Regione Emilia-Romagna, che segnala per la circolazione del virus West Nile nel Piacentino un livello di rischio 2 (probabilità di epidemia bassa/moderata), invitando quindi gli enti del territorio ad adottare misure specifiche preventive e di contenimento del fenomeno, stamani è stata emanata un’ordinanza sindacale che dispone interventi adulticidi contro la zanzara culex e la prevenzione dell’infezione da West Nile virus nell’uomo. Nello specifico, il provvedimento prevede l’adozione di alcune misure precauzionali: continuare ad attuare rigorosamente gli interventi di lotta antilarvale; effettuare interventi straordinari preventivi con adulticidi qualora sia in programma una manifestazione che comporti il ritrovo di molte persone nelle ore serali, in aree all’aperto presso le quali non si effettui il trattamento larvicida preventivo; sensibilizzare i proprietari di equidi in merito all’importanza di vaccinare i propri animali.

Il Piano regionale di sorveglianza delle arbovirosi per il 2025, come quelli precedenti, è basato sulla sorveglianza entomologica e veterinaria che prevede la ricerca del virus sia nelle zanzare, che ne sono vettore, sia negli uccelli selvatici, principalmente i corvidi, nei quali il virus si moltiplica fino a renderli “serbatoi” in grado di infettare le zanzare. Ovviamente, se le evidenze rese disponibili dal Piano regionale dovessero richiederlo, potranno essere adottate ulteriori specifiche ordinanze sindacali, graduate in base al livello di rischio riscontrato. Maggiori dettagli e informazioni sulle modalità delle operazioni di disinfestazione e sulle prescrizioni da seguire, sono disponibili alle pagine web https://salute.regione.emilia-romagna.it/campagne/zanzare-spuntiamolawww.zanzaratigreonline.it/it/comunicazione/campagna-informativa, nonché sul sito www.comune.piacenza.it.




Piacenza: Poste Italiane cerca portalettere (a tempo determinato)

Anche in provincia di Piacenza Poste Italiane è alla ricerca di portalettere da inserire con contratto a tempo determinato che si occuperanno del recapito postale (pacchi, lettere, buste, raccomandate, etc.) nell’area territoriale di propria competenza.

Per candidarsi è sufficiente inserire, entro mercoledì 16 luglio, il proprio curriculum vitae sulla pagina web del sito posteitaliane.it, nella sezione “Carriere” dedicata a “Posizioni Aperte” in cui sono indicati i requisiti per partecipare alla selezione. In fase di candidatura, sarà possibile indicare l’area territoriale di preferenza.

I requisiti richiesti per la candidatura sono il possesso di un diploma di scuola media superiore o diploma di laurea, anche triennale, è inoltre richiesta la patente di guida, in corso di validità, idonea alla conduzione dei mezzi aziendali. Non è richiesta alcuna conoscenza specialistica pregressa, il patrimonio di competenze ed esperienze che ognuno porta con sé è infatti per Poste Italiane un valore chiave.

Il Gruppo, che vede nella sua presenza capillare sul territorio uno dei propri asset strategici, rappresenta una realtà di primo piano nel panorama nazionale grazie anche all’attenzione che rivolge a temi di impatto sociale determinanti quali la sostenibilità, l’innovazione digitale e la coesione nazionale.




Grave incidente sulla tangenziale di Piacenza

Grave incidente stradale la scorsa notte sulla tangenziale sud di Piacenza a pochi metri dallo svincolo per lo stadio. Per cause in corso di accertamento due auto si sono violentemente scontrate fra loro ed una delle due si è ribaltata andando a finire contro il muro laterale di contenimento. Dei tre occupanti che viaggiavano sulle auto due hanno riportato ferite serie. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i sanitari del 118 e le forze dell’ordine per i rilievi.




Chiusura del ponte sul Nure. Nuova riunione in prefettura

Si è tenuto oggi un nuovo incontro istituzionale per fare il punto sulle misure da adottare a seguito della chiusura dello storico ponte sul torrente Nure. Al tavolo, convocato per affrontare le criticità derivanti dal blocco della circolazione, hanno preso parte i responsabili territoriali di Anas, l’assessore regionale alla protezione civile Irene Priolo, la presidente della Provincia Monica Patelli, i sindaci dei comuni coinvolti, le forze dell’ordine, i soccorsi e le aziende del trasporto pubblico.

Tutti i partecipanti hanno condiviso l’assoluta urgenza dei lavori, ritenuti indifferibili per garantire l’efficienza dell’infrastruttura e la sicurezza dei cittadini. È stata decisa, in tal senso, la deviazione del traffico pesante – privo di necessità di carico o scarico sul territorio – lungo il percorso autostradale. Le limitazioni verranno comunicate nei prossimi giorni.

Per evitare il sovraccarico della viabilità locale, si sta anche valutando l’introduzione di fasce orarie riservate alle operazioni di carico e scarico merci. Sul fronte del trasporto ferroviario, Regione ed enti competenti stanno lavorando a un piano per potenziare le fermate dei treni regionali sulla tratta Milano-Bologna. L’obiettivo è arrivare a trenta soste giornaliere nelle stazioni dei comuni coinvolti, rispetto alle attuali sette.

Tra le ipotesi allo studio, anche l’esenzione dal pedaggio autostradale per i veicoli che percorrono il tratto tra Piacenza Sud e Fiorenzuola d’Arda. Da parte sua, Anas ha garantito il massimo impegno per ottimizzare i tempi dei lavori, limitando la chiusura del ponte al periodo strettamente necessario per il completamento dell’intervento.




Riforma Cra. E’ scontro fra Regione e sindacati sulla sospensione degli accreditamenti

E’ polemica fra i sindacati e la regione sulla sospensione degli accreditamenti delle CRA.

Nel primo pomeriggio è arrivato il durissimo comunicato a firma dei sindacati CGIL, CISL UIL, SPI CGIL – FNP CISL – UIL PENSIONATI FP CGIL – CISL FP FISASCAT CISL – UIL FPL UILTUCS UIL.

“Dopo mesi di incontri inconcludenti, la giunta de Pascale cala la maschera. La delibera che avrebbe dovuto regolare dal 2025 il nuovo sistema di accreditamento (DGR 1638/2024) con procedure trasparenti e miglioramenti dei servizi per anziani e disabili e per le lavoratrici ed i lavoratori che assicurano le prestazioni, frutto anche di un faticoso percorso di confronto con le organizzazioni sindacali, è stata sospesa “fino al 31.12.2026, o, comunque, fino all’eventuale nuovo termine disposto da sopravvenute disposizioni normative e atti della competente Amministrazione statale”. Una resa totale a favore dei gestori dei servizi socio-sanitari accreditati e a danno dell’utenza e del personale impegnato nelle CRA, nei servizi di assistenza domiciliare, nei centri diurni e nelle strutture socio sanitarie riabilitative.
In pratica, i gestori di questi servizi, dopo oltre dieci anni ininterrotti di rinnovi, ottengono un’ulteriore proroga dei contratti di servizio, senza una scadenza precisa e senza che venga loro chiesto alcun miglioramento qualitativo, incassando però tutti gli aumenti di rette richiesti, sia a carico dell’utenza sia a carico del Fondo Regionale per la non autosufficienza, incrementato grazie all’aumento dell’addizionale IRPEF ed all’introduzione dei ticket sui farmaci.
Questa scelta avviene dopo approfondimenti giuridici e richieste di chiarimenti al Ministero, giustificando così, sul piano giuridico, una precisa rivendicazione dei gestori, che fanno capo prevalentemente alle centrali cooperative, venendo meno ad ogni impegno assunto nei confronti di Cgil Cisl Uil come ribadito nell’ambito del complesso confronto sul bilancio 2025 della Regione.
Se tutto può restare invariato per almeno due anni, allora la Regione deve avere il coraggio anche di farsi carico dell’aumento delle rette già disposto dal 2024 e che, dal 2025 non può più contare nemmeno sulla restituzione a favore dei redditi medio bassi.
Nel frattempo, però, in assenza di qualsivoglia prospettiva di miglioramento delle condizioni di lavoro per operatori socio sanitari e infermieri, continuerà la fuga da queste professioni, mettendo di fatto in discussione la tenuta stessa del sistema ed il ruolo di governo pubblico indispensabile a fronte dell’impiego di risorse pubbliche, frutto della fiscalità generale che grava quasi esclusivamente su lavoro dipendente e pensioni.
L’assessora Conti smentisce se stessa ad ogni incontro, evidenziando una palese difficoltà ad affrontare una delle sfide più rilevanti di questo tempo, quella dell’invecchiamento e della fragilità, smentendo la storia dell’Emilia Romagna, dove le criticità, che si aggravano giorno dopo giorno, si fronteggiano confrontandosi a viso aperto con le organizzazioni sindacali.
Cgil Cisl Uil non resteranno inermi di fronte a questa deriva e si batteranno a tutti i livelli ed in tutte le sedi, valutando ogni iniziativa utile a difendere i diritti delle persone anziane e con disabilità e delle lavoratrici e dei lavoratori indispensabili ad assicurare servizi di qualità”.

A stretto giro è arrivata la risposta della Regione.

“La sospensione degli accreditamenti fino al 31 dicembre 2026 è un atto dovuto per l’Emilia-Romagna come per tutte le Regioni, che segue l’approvazione della legge nazionale 193, decisa dal Governo. Di fronte a questo scenario, penalizzante per il nostro territorio, abbiamo però reagito subito e l’assessora Conti ha immediatamente convocato tavoli con sindacati, Anci e gestori, chiedendo pareri legali per tutelare il nostro modello”.

Così il presidente della Regione, Michele de Pascale, interviene sulla sospensione della delibera  1638/24 e la presa di posizione di Cgil, Cisl e Uil.

“Di fronte a una norma statale così stringente abbiamo inoltrato un quesito formale al Ministero- prosegue de Pascale-, che ci ha risposto di voler avviare un confronto tecnico: finché il Governo non scioglierà il nodo, i termini restano sospesi. Forzare la mano significherebbe esporre i Comuni a ricorsi milionari e bloccare nuovi investimenti. La nostra scelta non è quella della sudditanza ai gestori privati ma è quella della massima tutela del servizio e degli anziani. Su questo punto non arretriamo. Isabella Conti ha la mia fiducia, confermata dal lavoro di concertazione meticoloso che ha condotto con il mondo sindacale senza perdere mai di vista il confronto con il territorio e i suoi servizi per gli anziani”.
 
Il presidente e l’assessora sottolineano di aver concordato con le sigle sindacali una tabella di marcia precisa, che prevede già a partire dalla prossima settimana l’invio delle simulazioni sull’applicazione graduale della delibera 1638/24 e il 29 luglio, per poi aprire, proprio con l’assessora Conti, una discussione puntuale insieme alle rappresentanze sindacali.  “In quei documenti avremmo mostrato come intendiamo finanziare la formazione e l’assunzione di operatori socio-sanitari in tre anni, a garanzia di un salto di qualità reale nei servizi”.
 
De Pascale e Conti rimarcano che, nonostante la sospensione imposta da Roma, la Regione ha continuato a mettere risorse sul tavolo: “Abbiamo destinato oltre 135 milioni di euro nel triennio 2025-2027 alla non autosufficienza, potenziato l’assistenza domiciliare con 15 milioni aggiuntivi e stanziato 3 milioni all’anno, misura unica in Italia, per i caregiver familiari”.
 
“La data per un confronto era già stata fissata dall’assessora Conti con numeri e soluzioni sul tavolo- conclude de Pascale-. Considero il confronto coi sindacati una strada maestra, discutendo dei margini di azione che le leggi e le risorse umane e finanziare ci offrono. Mi auguro quindi che si possa recuperare una discussione serena”.

Infine sul tema sono intervenute le cooperative, molte delle quali sono impegnate in prima persona nella gestione delle RSA.

La posizione dell’Alleanza delle Cooperative dell’Emilia-Romagna sulla decisione della Regione
La decisione della Regione Emilia-Romagna di prorogare a fine 2026 la riforma dell’accreditamento per i servizi per anziani e disabili è coerente con la norma nazionale che non solo stabilisce quei termini ma demanda proprio al livello nazionale la competenza a fissare i criteri del nuovo sistema di accreditamento. La proroga dei contratti con gli attuali gestori dei servizi socioassistenziali è quindi un atto dovuto.
Lo chiarisce l’Alleanza delle Cooperative Italiane dell’Emilia-Romagna, alle cui centrali (Legacoop, Confcooperative e Agci) sono associate la maggior parte delle cooperative che gestiscono i servizi in accreditamento.
Relativamente all’adeguamento delle tariffe, l’Alleanza delle Cooperative Italiane dell’Emilia-Romagna ribadisce che, se nel precedente mandato si era registrato un aumento a parziale copertura dell’inflazione e dei costi energetici, oggi viene riconosciuto il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, firmato da Cgil, Cisl e Uil a inizio 2024. Quel contratto ha previsto un incremento di oltre il 14% dei salari di soci e lavoratori. Si è trattato di una scelta responsabile, adottata per contrastare gli effetti devastanti dell’inflazione e consentire il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori. Un impegno assunto in sintonia con le richieste avanzate dal personale.
Negli anni, i gestori dei servizi hanno fatto fronte ai costi crescenti riducendo i margini e impegnando patrimonio accantonato, coerentemente con la propria natura mutualistica.
L’Alleanza delle Cooperative Italiane dell’Emilia-Romagna, pur non volendo entrare nella dialettica tra sindacato e Regione, esprime apprezzamento per il percorso fatto dall’amministrazione regionale a tutela del sistema socio-assistenziale e ribadisce il proprio impegno al miglioramento delle condizioni di lavoro del personale, in gran parte soci delle cooperative, in un momento inoltre in cui si registra una forte crisi del lavoro sociale. Le cooperative sono alla continua ricerca di soluzioni organizzative innovative per aumentare la qualità del servizio e la capacità di dare risposte ai bisogni crescenti delle fasce fragili della popolazione.

ANCI Emilia-Romagna

Sull’accreditamento socio sanitario della Regione Emilia-Romagna c’è da registrare la nota dell’ANCI Emilia-Romagna.

“ANCI Emilia-Romagna, pur non entrando nel merito della nota delle organizzazioni sindacali, che in modo condivisibile affrontano una questione complessa, rileva che la Regione aveva dapprima intrapreso il percorso dell’avvio delle procedure ad evidenza pubblica, ma in conseguenza della sopravvenuta legge statale, ha chiesto chiarimento al Ministero competente, che tuttavia non ha fornito un’indicazione univoca e tale da scongiurare possibili contenziosi da parte dei soggetti privati, fondati proprio sulla prevista sospensione al 2026.

ANCI Emilia-Romagna, in ragione di quanto sopra, ha per tanto condiviso le valutazioni e le argomentazioni della deliberazione regionale di uniformare la sospensione regionale alla sospensione statale al 31/12/2026, anche in base al fatto che i tempi necessari all’espletamento di tutte le procedure per il Nuovo accreditamento socio sanitario, introdotto dalla richiamata deliberazione regionale 1638/24, non avrebbero comunque permesso di rispettare il termine del 31/12/2025 rendendo quindi necessarie altre proroghe.

I Comuni anche attraverso ANCI hanno potuto sempre contare su un confronto costruttivo con la Regione su una materia complessa ma così importante per il benessere della Comunità. ANCI ha inoltre chiesto alla Regione di intervenire nei confronti del Governo per il rispetto dei tempi stabiliti dalla norma statale mettendo così le Regioni e le amministrazioni locali in condizioni di dare attuazione al sistema dell’accreditamento socio-sanitario”.

 




Arti Marziali, doppia medaglia per Lorenzo Giorgiutti (Yama Arashi) nel Brazilian jiu jitsu

Yama Arashi in evidenza a Cornaredo nella seconda edizione del “Milano BJJ Summer Cup” di brazilian jiu jitsu con oltre 700 atleti al via. La palestra piacentina era rappresentata da Lorenzo Giorgiutti in forza al Team Lutador d’Elite. Per la prima volta, Lorenzo ha combattuto nelle cinture blu nella specialità “gi” e in quella “no gi” che si differenziano per l’abbigliamento che permette di usare tecniche diverse: nella prima gli atleti indossano gli abiti tradizionali come nel karate e nel judo, mentre nella seconda usano maglietta e pantaloncini aderenti. Fresco di passaggio di cintura lo scorso maggio, Giorgiutti ha dimostrato il suo valore e i suoi progressi conquistando un oro e un argento.
“In tutta la stagione – le parole dell’insegnante Emanuele Baldanti – Lorenzo ha avuto una crescita costante in entrambe le specialità e anche in questa occasione, nonostante la nuova categoria gli presentasse avversari più esperti rispetto alla precedente, è riuscito a centare il podio in entrambe le specialità”. Dal canto suo, il direttore tecnico della Yama Arashi Gianfranco Rizzi si congratula con Lorenzo e con l’insegnante Emanuele Baldanti “che lo sta allenando con competenza e tanta passione”.

Nella foto, a destra Lorenzo Giorgiutti (Yama Arashi)