Piacenza. Ritorno alla bassa crescita, ma il sistema socio economico provinciale conferma la sua resilienza

E’ stato presentato questa mattina in Provincia il Rapporto congiunturale n. 47 – Dati a consuntivo 2024 di Piacenz@ Economia Lavoro e Società
Nel corso del 2024 è proseguita – in un contesto ancora segnato da incertezze geopolitiche e inflattive – la fase di crescita dell’economia internazionale e nazionale, non discostandosi molto però dai ritmi (contenuti) già sperimentati nel 2023, e che ci avevano riportato ai valori pre-pandemici. A livello globale il Pil ha segnato un +3,3% (da +3,1% un anno prima), mentre più vicino a noi la variazione del prodotto si è attestata nell’area Euro a +0,9% (da +0,4% nel 2023) e in Italia a + 0,7% (come l’anno precedente).
Il numero 47 di Piacenz@, nel riportare i dati a consuntivo dell’anno 2024, conferma il ritorno alla bassa crescita anche per il nostro sistema economico locale (e regionale). Secondo le ultime stime di aprile di Unioncamere Emilia-Romagna su dati Prometeia, il valore aggiunto piacentino – conclusasi nel 2023 (+0,3%) la fase di recupero post-covid – avrebbe infatti sperimentato nel 2024 una variazione che non è andata oltre lo 0,5 per cento (+0,6% in Emilia-Romagna), e che proseguirebbe, pur con una leggera accelerazione (+0,7%, come in regione), anche nel 2025.
Come spesso ci capita di osservare, anche in questo caso il sistema socio-economico provinciale sembra comunque aver reagito alle diverse sollecitazioni mostrando in generale (nel bene e ne male) una maggior resilienza, facendo quindi meglio in parecchie occasioni – come evidenzia il quadro di sintesi delle dinamiche dei principali settori riportato più sotto – dell’economia regionale (e nazionale).
Così è stato, a livello imprenditoriale, per la produzione industriale rilevata nell’indagine campionaria del sistema camerale, che nel 2024 ha chiuso a Piacenza ancora con un risultato positivo (+0,3%), certamente in decisa decelerazione a confronto con il +2,8% del 2023 e il +6,8% del 2022, tuttavia in controtendenza rispetto al dato negativo registrato ancora per l’Emilia-Romagna (-3,2%, dopo il -0,5% del 2023). Risultati migliori si rilevano da noi pure per il fatturato complessivo (+0,5% nel piacentino, -3,1% in regione) e – soprattutto – per il fatturato con l’estero (+1,9% contro -0,2%).
Il buon andamento della manifattura piacentina sui mercati esteri nel 2024 è del resto confermato anche dai dati ISTAT sulle esportazioni provinciali (circa 6,9 miliardi di euro), in crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente, ad un ritmo superiore a quello di molte province vicine e in controtendenza a confronto con la flessione rilevata a livello regionale (-2%) e nazionale (-0,4%). Bene qui hanno fatto il settore alimentare (+ 7,3%, dopo il +17,5% del 2023), meccanico (+6,9%, in accelerazione rispetto al +3,2% di un anno prima) e dei prodotti in metallo (+8,8%), per citare i comparti più rappresentativi dell’economia locale. In aumento sono risultate comunque anche le esportazioni del tessile-abbigliamento (+10,2%), riconducibili alle attività dei poli logistici provinciali.
Sempre sul versante delle imprese, il 2024 riserva invece al piacentino un’inversione del trend per le vendite del commercio al dettaglio (-1,2%, dopo il +1,1% nel 2023 – sempre a prezzi correnti, cioè al lordo dell’inflazione) e per il volume d’affari del settore delle costruzioni (-1,7%, dopo lo sviluppo positivo degli anni precedenti trainato dai superbonus statali), mentre la produzione dell’artigianato manifatturiero, già debolmente negativa nel 2023 (-0,8%), accentua il calo l’anno successivo (-4,5%).
Si inverte la tendenza a consuntivo 2024 anche per il turismo provinciale, che – in accordo con quanto già osservato nel primo semestre (cfr. Piacenz@ n. 46) – conferma di aver concluso, dopo tre anni di espansione, la sua fase di sviluppo e di recupero dai minimi del Covid. La flessione degli arrivi (-4,3%) e delle presenze (-5,6%) interviene tuttavia in un contesto che è ancora di crescita dei flussi turistici regionali, essendo questi contraddistinti da aumento medio dei turisti del 2,7% e dei pernottamenti del 3,6%. A livello locale, tiene soprattutto il comparto extra-alberghiero, con gli arrivi in aumento del 7% e le presenze invariate.
Anche lo stock delle imprese registrate alla Camera di Commercio dell’Emilia per il territorio di Piacenza – sono 28.622 al 31.12.2024 – mostra una diminuzione, 51 unità in meno rispetto alla consistenza dell’anno precedente, comunque inferiore al calo di ben 375 imprese rilevato nel passaggio 2023/22. Le flessioni sono sempre concentrate a livello del settore agricolo e del commercio, e tra le imprese individuali, mentre continua l’espansione delle imprese a titolarità straniera, di quelle dei servizi e delle società di capitali. Stabili le imprese artigiane e quelle condotte da giovani “under 35”.
Passando invece al mercato del lavoro, anche quello piacentino – allineandosi alle dinamiche più generali che si rilevano a livello nazionale – ha proseguito nel 2024 lungo il suo sentiero di crescita, facendo in generale meglio delle province vicine e della regione. La rilevazione campionaria sulle forze di lavoro dell’ISTAT (RCFL) mostra nella media del 2024 ancora dei progressi per il tasso di occupazione (72,2%, +1,6 punti rispetto al 2023, 5° posto nella graduatoria nazionale), per quello di attività (76,2%, +0,7 punti, 3° posto in classifica), e per il tasso di disoccupazione, che arriva adesso al 5,3% (dal 6,4% nel 2023).
La rilevazione Unioncamere-Inps indica dal canto suo un significativo aumento degli addetti alle localizzazioni d’impresa, pari al 2,2% (oltre 2.400 addetti in più rispetto al 2023, con incrementi in particolare nei servizi e nell’industria), mentre il saldo tra avviamenti e risoluzioni dei rapporti di lavoro dipendente risulta sempre positivo anche nel 2024, +1.971 posizioni, seppur inferiore a quello osservato nell’anno precedente (+2.716).
In questo contesto favorevole, va in controtendenza solo il dato della Cassa integrazione, che nel corso del 2024 vede un aumento di circa il 20% delle ore autorizzate ai lavoratori dipendenti delle imprese in difficoltà del nostro territorio, portandosi a quota 1,2 milioni. La variazione è perfettamente allineata a quella nazionale, e molto inferiore a quella media dell’Emilia-Romagna (+55%), evidenziando per Piacenza una situazione non particolarmente preoccupante (sia in termini di valori assoluti che in termini di ore per occupato dipendente), specialmente se paragonata con quella delle altre province (in particolare di Reggio Emilia, Modena e Bologna, dove sono stati raggiunti 12-14 milioni di ore), anche se suona come un campanello d’allarme il dato relativo alla dinamica del secondo semestre (+56% rispetto allo stesso periodo del 2023).
In sintonia con gli sviluppi dell’occupazione, il 2024 consegna al territorio piacentino anche una crescita dal punto di vista demografico. Alla fine dello scorso anno, secondo i dati di fonte regionale, i residenti in provincia di Piacenza ammontavano complessivamente a 288.187, circa un migliaio in più rispetto al termine del 2023 (+0,3%), cosa che ha consentito finalmente (dopo cinque anni) di superare i livelli pre-covid. L’incremento di popolazione si deve anche in questa occasione alla componente dei cittadini italiani “nati all’estero” (+1.886, dove un peso preponderante hanno le acquisizioni di cittadinanza da parte degli stranieri), che è andata a più che controbilanciare le perdite di popolazione dovute al calo dei cittadini italiani “nati in Italia” (-791) e alla leggera flessione degli stranieri stessi (-149).

Per quanto riguarda infine l’inflazione, secondo i dati ISTAT più recenti, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) rilevato nel capoluogo ha evidenziato una dinamica crescente nel periodo compreso tra l’ultimo trimestre del 2024 e il primo di quest’anno, passando da un +0,9% tendenziale a settembre ad un +2,1% a marzo, per poi scendere leggermente a +1,8% ad aprile. L’accelerazione – di poco superiore a quella nazionale e regionale – si deve in particolare alla progressiva attenuazione della flessione dei prezzi dei beni energetici, che anzi tornano a mostrare negli ultimi mesi decise variazioni in campo positivo, ma anche alla crescita dei prezzi dei prodotti alimentari, da +1,7% di dicembre a +3,5% di aprile.




Inaugurata in questura a Piacenza una stanza per proteggere e ascoltare le donne vittime di violenza

Nella giornata odierna, è stata inaugurata, alla presenza delle massime Autorità civili e militari, in collaborazione con Soroptimist International club Piacenza, “una stanza tutta per sé”, realizzata utilizzando alcuni locali posti al primo piano della Questura.
Il progetto, seguito dal personale della Divisione Anticrimine della Questura e denominato una stanza tutta per sé, ha lo scopo di sostenere la donna nel delicato e incisivo momento della denuncia di violenze e abusi alle Forze dell’ordine. Una stanza tutta per sé, dal libro della nota scrittrice britannica Virginia Woolf, è un invito per le donne a lottare per la propria libertà, contro ogni forma di limitazione o privazione, partendo dall’essere ascoltata in una stanza dedicata che tenga conto del particolare momento di fragilità.
La stanza per l’audizione alla donna che denuncia atti persecutori, maltrattamenti, stalking e ogni altro atto di violenza è un ambiente protetto e dedicato che tende ad un approccio meno traumatico con gli investigatori e a trasmettere una sensazione di accoglienza delle persone, mettendole a proprio agio nell’atto di formalizzare una denuncia.
Presso la Questura di Piacenza la stanza è stata intitolata “La casa di Atena”, per richiamare la forza e l’intraprendenza della dea greca, quale simbolo di protezione e sicurezza che la stanza intende offrire alle donne vulnerabili, rappresentando un rifugio da cui poter ripartire ed è costituita da uno spazio che è stato altresì attrezzato per accogliere i bambini spesso vittime di “violenza assistita”, testimoni silenziosi e inconsapevoli di violenze fisiche e/o psicologiche subite dalla propria madre.
A fine 2024 sono state 44 le stanze realizzate in tutte le questure in collaborazione con Soroptimist, a cui si aggiunge anche quella di Piacenza. Nell’ambito della stessa donazione è stato anche previsto il “kit una stanza tutta per sé portatile”, con la donazione di un computer da utilizzare per verbalizzare e registrare le denunce delle vittime.
Nell’anno 2024 sono state 40 le richieste di ammonimento per violenza in ambito domestico e 26 gli ammonimenti adottati con provvedimento del Questore mentre nel primo semestre del 2025 sono state 16 le richieste pervenute e 9 quelle ritenute di essere accolte con un provvedimento.
Sono state altresì presentate ulteriori 21 richieste per stalking di cui 6 meritevoli di trattazione e di conseguente provvedimento del Questore; nel primo semestre 2025 sono state presentate 13 istanze di cui 4 provvedimenti di ammonimento adottati.




“Piazza Cittadella devastata”. Il centrodestra attacca il sindaco Tarasconi dopo le sue dichiarazioni sul futuro del cantiere

La sorprendente intervista rilasciata dal sindaco di Piacenza Katia Tarasconi a Marcello Pollastri di Libertà, apre, per la prima volta, allo scenario di una risoluzione contrattuale con Piacenza Parcheggi. Un radicale cambio di rotta che arriva dopo che la Giunta aveva deciso di tirare dritto nonostante la falsa polizza fideiussoria, le proteste dei cittadini che chiedevano di salvare le piante e tanti grandi e piccoli intoppo incontrati strada facendo.
Le odierne dichiarazioni infiammano la polemica politica. I capigruppo di Fratelli d’Italia, Civica Barbieri-Liberi e Lega – Sara Soresi, Patrizia Barbieri e Luca Zandonella – reagiscono duramente, accusando l’amministrazione di aver perso occasioni cruciali per salvare Piazza Cittadella da uno “sfacelo urbanistico ed economico”. Di seguito il testo integrale della nota congiunta.
“Apprendiamo con stupore le dichiarazioni del Sindaco che, solo oggi, parla della possibilità di risolvere il contratto con Piacenza Parcheggi, sostenendo la necessità di una “base giuridica solida e a prova di giudizio”.

Dichiarazioni sorprendenti, perché quella base giuridica solida esisteva già. La Giunta Tarasconi ha infatti avuto ben due occasioni concrete per procedere alla risoluzione del contratto, senza costi per l’Amministrazione e con la possibilità di richiedere il risarcimento dei danni: la prima, quando emerse la questione della fideiussione falsa; la seconda, quando il concessionario non depositò le necessarie garanzie di bancabilità. In entrambe le circostanze, l’attuale Giunta avrebbe potuto legittimamente risolvere il contratto a costo zero, tutelando così il Comune e i piacentini, e avviando addirittura un’azione risarcitoria nei confronti del concessionario. Soprattutto, avrebbe potuto farlo prima di ridurre Piazza Cittadella a un desolante cumulo di macerie e cemento, evitando il disastro urbanistico ed economico che oggi è sotto gli occhi di tutti.

E invece si è scelto di non agire, accontentandosi di una generica dichiarazione unilaterale del concessionario, priva di reale valore giuridico. Ad oggi, non abbiamo nemmeno la certezza che il Comune detenga le garanzie bancarie previste dal contratto.

Ma c’è di più: quella “base giuridica” di cui oggi parla il Sindaco era già stata predisposta dall’Amministrazione Barbieri, al termine di un approfondito e complesso lavoro tecnico e politico condotto dal tavolo interassessorile, coordinato per la parte giuridica dall’Avvocato Vezzulli e per quella politica dall’allora Vicesindaco Elena Baio. Frutto di questo lavoro fu la formale notifica, il 13 giugno 2022 – tredici giorni prima dell’insediamento della Giunta Tarasconi – dell’avvio della procedura di risoluzione per inadempimento contrattuale.

L’attuale Sindaco ha deciso di archiviare quel percorso, rimuovendo i tecnici che se ne erano occupati e sostenendo, senza fornire concrete motivazioni giuridiche, che l’interesse pubblico a proseguire con il contratto permanesse. Una scelta giustificata unicamente come “decisione politica”, che ha di fatto trascinato il Comune – e con esso la città intera – in una situazione di crescente difficoltà. A peggiorare ulteriormente la vicenda è arrivato poi il cosiddetto “addendum”, sottoscritto proprio da questa Amministrazione, che ha reso ancora più gravosa l’eventuale risoluzione del contratto per il Comune, non prevedendo nemmeno la possibilità di sollevare penali al Concessionario.

Non possono infine passare sotto silenzio ulteriori incongruenze: per mesi abbiamo ascoltato rassicurazioni sul rispetto del cronoprogramma, mentre il cantiere risultava evidentemente fermo. Oggi apprendiamo improvvisamente che i lavori sono in ritardo di 181 giorni. Allo stesso modo, si parla di “monitoraggio vero”, quando dopo oltre sei mesi non si è stati ancora in grado di applicare le dovute penali nonostante sia stata riscontrata la presenza nel cantiere di una ditta mai autorizzata.

La verità è una sola: il Sindaco ha compreso solo ora il rischio di arrivare alle elezioni del 2027 con una Piazza Cittadella devastata e cerca tardivamente di correre ai ripari, improvvisandosi paladina dei cittadini. Ma è troppo tardi: la piazza è distrutta, le attività commerciali sono allo stremo, i residenti esasperati, il centro storico impoverito.

L’intera responsabilità politica, tecnica e amministrativa di questo disastro è della Giunta Tarasconi e l’unico atto di dignità politica possibile sarebbe quello di rassegnare le dimissioni. Ben sappiamo che ciò non avverrà, perchè occorrerebbe il coraggio di assumersi fino in fondo la responsabilità delle proprie azioni: qualità che, purtroppo, questa Amministrazione ha dimostrato di non possedere sin dal primo giorno”.




Anche a Piacenza il tennis per non vedenti

Sta per concludersi a Piacenza il terzo anno consecutivo del corso di Blind Tennis dedicato ai soci dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI). Un’iniziativa che dimostra come anche chi è ipovedente o non vedente possa praticare uno sport come il tennis, grazie all’ausilio di una speciale pallina sonora, realizzata in spugna e di dimensioni maggiori rispetto a quella tradizionale. Questa consente ai giocatori di percepirne i movimenti e i rimbalzi attraverso il suono.

Il Blind Tennis, nato in Giappone nel 1984, si basa sulle regole del tennis convenzionale, con tre principali adattamenti: la possibilità di colpire la pallina dopo due o tre rimbalzi, un campo più corto con linee tattili, e appunto l’utilizzo della pallina sonora. Colpire un oggetto in volo rappresenta una sfida straordinaria per chi non può vederlo, ma proprio questa difficoltà diventa il motore di una crescita personale per gli atleti coinvolti.

Tra i protagonisti del progetto c’è Andrea Gregori, tennista ipovedente piacentino, che dal 2016 pratica questa disciplina partecipando a tornei internazionali, due campionati mondiali e a diverse competizioni nazionali. È stato proprio lui, dopo i primi allenamenti a Bologna, a credere nel potenziale di portare il Blind Tennis a Piacenza. Nel 2017 ha avviato una prima sperimentazione locale grazie al sostegno dell’UICI. Dopo lo stop imposto dalla pandemia, l’attività è ripartita con slancio, anche grazie alla collaborazione con Bionsait.

L’associazione sportiva dilettantistica Bionsait, nata a Milano nel 2022 per iniziativa di Viviana Sacco e Maria Esther Nakano, è impegnata nella promozione dello sport tra le persone con disabilità visiva, con l’obiettivo di abbattere stereotipi culturali e sociali. A Piacenza, Bionsait si occupa della realizzazione pratica del corso. Il progetto ha coinvolto sette atleti, dai 16 ai 59 anni, offrendo non solo un’opportunità sportiva, ma anche momenti di socialità e condivisione.

Il percorso è stato possibile grazie al sostegno dell’Unione Ciechi Piacenza, che attraverso i rapporti con l’Assessorato allo sport ha individuato gli spazi idonei al Centro Sportivo Farnesiana. Fondamentale anche il contributo della Direzione Nazionale UICI, che ha finanziato in parte il progetto, rendendolo più accessibile per i soci.

Viviana Sacco, presidente di Bionsait, sottolinea l’importanza dello sport per le persone con disabilità: «Lo sport è uno strumento fondamentale per accrescere autonomia e indipendenza. Permette di sviluppare mobilità e capacità di orientamento nello spazio, semplificando la vita quotidiana. Se si comincia da piccoli, questi benefici si amplificano».

Accanto agli aspetti atletici, emerge anche il valore umano e relazionale dell’iniziativa. Olimpia Di Luccio, una delle partecipanti, evidenzia come il corso aiuti ad affrontare con maggiore forza anche le difficoltà della vita quotidiana: «Con il tennis impariamo colpi come dritto e rovescio, ma soprattutto a rispondere ai colpi che la vita ci riserva, diventando più attenti, concentrati, e positivi».

Il progetto rappresenta un modello di sport realmente inclusivo, che supera le barriere fisiche e mentali. «Sono orgoglioso che la mia città continui a credere in questo percorso – afferma Andrea Gregori – e mi auguro che sempre più cittadini si avvicinino a conoscerci e a partecipare. Inclusione significa questo: condividere spazi, progetti e passioni, senza barriere».




Farnesiana due nuovi murales ispirati a equità e inclusione sociale

L’arrivo dell’estate porta in dono al quartiere Farnesiana due nuove opere nell’ambito del bando comunale “UAU PC! Urban Art Unites Piacenza”. A inaugurarle questa mattina insieme agli autori, Fabio Guarino e Lisa Gelli (affiancati dal direttore artistico del progetto Cesare Bettini, di Urban Utopia per Doc Servizi), il sindaco Katia Tarasconi, l’assessore a Politiche Giovanili e Agenda 2030 Francesco Brianzi, i rappresentanti delle istituzioni locali e delle forze dell’ordine – tra cui il consigliere Gabriele Scagnelli per la Provincia, il questore Ivo Morelli e il vice prefetto Francesca Filice Vaccari, che ha portato il saluto del prefetto Paolo Ponta – con la partecipazione dei sodalizi promotori, l’associazione Besuricando e la cooperativa Doc Creativity, unitamente ai rappresentanti delle diverse realtà del territorio che ne hanno sostenuto la realizzazione: Abicoop Piacenza, Avis provinciale, Superborgo Srl per i supermercati Conad Farnesiana e Besurica, Centro Edile 3.0.
L’iniziativa, cofinanziata dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, è il frutto di un percorso di workshop e laboratori creativi in collaborazione con il liceo Cassinari, con particolare attenzione ai giovani per raccogliere idee e promuovere sinergie creative.
“La partecipazione è il cuore di questo progetto – sottolinea il sindaco Tarasconi – che proprio per questo appartiene idealmente a tutti ed è il risultato, di grande potenza espressiva, di un impegno corale nel prendersi a cuore gli spazi pubblici, come un vero gesto d’amore nei confronti della città. In questo senso, un ringraziamento importante va a tutti i partner che hanno reso possibile, con il loro contributo, questa nuova tappa di UAU PC!”.
“L’obiettivo del bando comunale dedicato alla Street Art – ricorda l’assessore Brianzi – è proprio quello di sensibilizzare la collettività sui temi cardine che ispirano e orientano l’Agenda 2030: equità, sostenibilità, integrazione. Alla bellezza dell’arte che rigenera e impreziosisce i luoghi, si aggiunge il valore di un progetto pensato e costruito insieme alle persone che vivono il territorio e sono incentivate a prendersi cura dei beni comuni e delle aree condivise, proteggendoli dal degrado e dall’abbandono. Ringrazio il Servizio Piacenza Giovani e la Commissione Urban Art comunale per il supporto, così come gli uffici comunali Verde e Lavori Pubblici che hanno rimesso a nuovo le porte da calcetto e la recinzione del campo da gioco di via Pastore, nell’impegno condiviso con gli assessori Matteo Bongiorni e Mario Dadati”.
I nuovi murales adornano, rispettivamente, il campetto sportivo nell’area verde tra via Pastore e via San Giovanni Bosco e la facciata del palazzo Acer al civico 6 di via Pastore, all’angolo con via Zani. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 cui danno risalto attengono alla parità di genere (n.5), alla riduzione delle disuguaglianze attraverso l’inclusione sociale (n. 10) e dalla creazione di città e comunità sostenibili grazie a interventi di rigenerazione urbana (n.11).
Il primo si intitola “EquiGioco” e riprende un elemento grafico che richiama fortemente i Cavalli del Mochi, unitamente a una figura che rappresenta Madre Natura, fondendo le sfumature del rosa e dell’azzurro in un racconto visivo e simbolico che celebra la parità tra i generi e il delicato rapporto tra la città e l’ecosistema. Il campo da gioco diventa così, nell’intento delle studentesse del liceo Cassinari che hanno partecipato all’elaborazione creativa, un invito a crescere e imparare insieme, sperimentando i valori dell’inclusione, del rispetto e del senso di appartenenza al quartiere e alla città.
“Colori per il futuro”, il murale che campeggia sull’edificio Acer di via Pastore 6, rappresenta invece in un girotondo di bambini e di tonalità l’impegno della comunità verso un domani condiviso. Le figure, vestite di abiti dai colori vibranti, sono decorate con motivi riconducibili a segni urbanistici e botanici, rilevati nel quartiere e in città. Complessivamente, l’opera evoca la pluralità culturale e l’appartenenza al territorio, con riferimenti chiari alla gioia del gioco e all’importanza del dialogo tra le generazioni: un gesto spontaneo che diventa atto di coesione, fiducia e speranza per il futuro della comunità.




Maxi operazione della polizia: 28 indagati per droga, estorsione, usura e sfruttamento della prostituzione

Una vasta e articolata operazione della Polizia di Stato di Piacenza, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha portato alla luce una fitta rete criminale attiva nel traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, usura, sfruttamento della prostituzione e detenzione illegale di armi. Ventotto le persone complessivamente indagate, molte delle quali giovani, italiani e albanesi, in apparenza insospettabili, ma coinvolti a vario titolo in un sistema criminale ben strutturato. L’indagine ha portato alla denuncia di 28 persone, a 4 arresti in flagranza, a un mandato di arresto europeo (eseguito) e a sequestri per circa 6 kg di marijuana e cocaina;
40.670 euro in contanti, provento dell’attività illecita, un fucile ad anima alterata. Sono state effettuate intercettazioni su 26 utenze, tra cui 5 ambientali e una intercettazione telematica e sono stati sottoposti a analisi forense 5 smartphone e 2 telefoni GSM.
L’indagine partita nel 2021
Tutto ha avuto inizio nel febbraio 2021 in seguito ad un semplice controllo di due persone fermate con una decina di grammi di marijuana.

Da lì, la Squadra Mobile ha ricostruito una filiera dello spaccio dai consumatori finali fino al grossista, un giovane albanese, poi emerso come il principale indagato. Un vero e proprio “re dello spaccio” che in una delle intercettazioni effettuate ha affermato di aver movimentato “100 kg di erba in un anno solo a Piacenza”.

A maggio 2021 è stata fermata una Porsche Cayenne con tre cittadini albanesi a bordo, uno dei quali ricercato per traffico internazionale.

La vera svolta arriva a settembre 2021, con la denuncia di un giovane spacciatore italiano, travolto dai debiti e vittima di minacce e aggressioni, che ha deciso di collaborare con le forze dell’ordine. Il giovane, dopo aver fallito nel suo tentativo di effettuare il salto di qualità e passare ad un livello superiore dello smercio di sostanza, aveva accumulato debiti per più di 100.000 euro con diverse persone appartenenti alla rete criminale, sia per l’acquisto di droga sia per interessi usurai. Dopo svariate minacce ed aggressioni nei suoi confronti e del suo nucleo familiare, si era deciso a denunciare.

Violenza e intimidazione 
L’indagine ha documentato l’esistenza di un sistema criminale nel quale il commercio di droga a credito generava debiti spesso non onorabili, sfociando in minacce, pestaggi, incendi e richieste estorsive. In un caso, un assuntore abituale di cocaina, in piena dipendenza, ha ceduto al fornitore l’auto, il ricavato della vendita e persino il bancomat collegato al conto su cui i genitori versavano denaro.

Uno dei principali esecutori delle intimidazioni era un giovane italiano arrestato in flagranza a Gragnano Trebbiense mentre cedeva cocaina dopo un rifornimento nell’Oltrepò pavese. Oltre ad essere coinvolto in episodi di violenza e minacce, utilizzava la droga come forma di pagamento per operai impegnati nella ristrutturazione della sua abitazione. Un altro spacciatore è stato arrestato in via Emilia Pavese, insieme a una complice, dopo un tentativo di fuga culminato in un incidente con le auto della Polizia.

La cocaina proveniva da spacciatori nordafricani attivi nei campi dell’Oltrepò pavese, mentre la marijuana veniva consegnata tramite grossisti attivi nelle Province di Modena e Reggio Emilia. Un grosso carico di marijuana è stato intercettato all’ingresso del casello autostradale di Piacenza, dopo un lungo pedinamento.

Prostituzione e armi
L’indagine ha portato alla luce anche episodi di sfruttamento della prostituzione: ragazze brasiliane e rumene venivano fatte arrivare a Piacenza da un membro del gruppo che gestiva appuntamenti e spostamenti con l’obiettivo di massimizzare i profitti.

Particolarmente preoccupante è stata la scoperta del possesso di armi da fuoco illegali, usate per minacciare soggetti con cui gli indagati avevano avuto contrasti, segno della forte propensione alla violenza e della pericolosità del gruppo. Per comunicare venivano anche utilizzati svariati social network.

Le indagini, come si diceva, si sono avvalse di intercettazioni ambientali e telefoniche, ma anche di pedinamenti, acquisizione di filmati e altri strumenti investigativi tradizionali. La Procura ha emesso il provvedimento di chiusura delle indagini per tutti i soggetti coinvolti. La Divisione Anticrimine della Questura sta valutando l’applicazione di misure di prevenzione personale, per arginare il rischio di nuove condotte criminali da parte degli indagati.




Piazza Duomo, da lunedì APU attiva 24 ore su 24. Oggi sarebbero quasi 60 le sanzioni al giorno

Scatterà lunedì 23 giugno l’attivazione dell’Area Pedonale Urbana (APU) in piazza Duomo: il transito sarà vietato 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana, fatta eccezione per i veicoli autorizzati. Una misura già annunciata e che ora entra nella sua fase operativa, con l’obiettivo di tutelare uno degli spazi urbani più importantidella città.

In vista dell’entrata in vigore del divieto, è utile conoscere un dato che aiuta a comprendere la rilevanza dell’intervento. Tra il 9 e il 15 giugno, nella settimana di monitoraggio che precede l’avvio delle sanzioni, le telecamere già attive agli ingressi della piazza – finora in funzione solo per la lettura delle targhe – hanno registrato una media di quasi 60 accessi non autorizzati al giorno. Una stima che si traduce in oltre 400 potenziali infrazioni in unasettimana.

Gli ingressi in questione sono quelli da via Romagnosi, via Pace e via del Cementificio, punti sensibili dell’area pedonale dove sarà più forte l’attenzione anche nei controlli successivi. La rilevazione ha permesso di fotografare in modo oggettivo i comportamenti reali prima dell’attuazione del provvedimento.

“Si tratta di una scelta coerente con l’idea di città che stiamo portando avanti – spiega il vicesindaco e assessore alla Viabilità Matteo Bongiorni – in cui il centro storico venga sempre più percepito come uno spazio di qualità, da vivere in sicurezza e con rispetto. Piazza Duomo è un luogo simbolico: proteggerlo significa valorizzarlo”.

L’Amministrazione ricorda che da lunedì 23 giugno le sanzioni saranno pienamente operative e invita cittadini e operatori a verificare i propri titoli di accesso. Restano naturalmente validi i permessi già rilasciati per le categorie aventi diritto, come residenti, mezzi di soccorso, disabili e soggetti con esigenze particolari.




Alle 22 in piazza Duomo si inaugura il video mapping Laudato Si’ sulla Cattedrale

Sarà presentato oggi, in occasione della prima serata dei Venerdì Piacentini, il video mapping “Laudato Si’ – Il Cantico Della Rinascita” che abbellisce la facciata della cattedrale di Piacenza, interessata da restauri. Al taglio del nastro, in Piazza Duomo, alle ore 22,  saranno presenti il vescovo Cevolotto, il Sindaco Tarasconi e dell’Assessore al Commercio Fornasari.

In occasione dell’Anno Giubilare 2025 e nell’ambito delle iniziative culturali e spirituali promosse dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio, si realizza, – su iniziativa dell’Opera della Cattedrale e dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi – un progetto di video mapping architettonico sulla facciata della Cattedrale di Piacenza, monumento simbolo della città e del territorio.

“La Cattedrale di Piacenza – ha detto Giovanni Struzzola, presidente dell’Opera della Cattedrale –  diventa palcoscenico di un’installazione multimediale a forte impatto emotivo e simbolico. Attraverso un video mapping architettonico di grande suggestione, la facciata della Cattedrale si trasforma in una tela viva per raccontare la bellezza del Creato, la sua fragilità e la possibilità di una rigenerazione spirituale ed ecologica”.

Il tema scelto per la proiezione è ispirato all’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, e dal Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi con un messaggio profondo di conversione ecologica e armonia tra uomo e creato.

“La narrazione visiva – spiega l’architetto Manuel Ferrari direttore dell’Ufficio Beni Culturale Ecclesiastici della Diocesi – si articola attorno ai quattro elementi naturali – Terra, Aria, Acqua e Fuoco – e ne rappresenta dapprima le forme deturpate e sofferenti come segno della crisi ecologica in atto (es. inquinamento degli oceani, desertificazione, incendi, smog), per poi trasformarle, attraverso la figura di San Francesco d’Assisi, in immagini di rinascita, cura e bellezza, in un crescendo di luce e speranza”.

“A ogni “ferita” – aggiunge l’architetto Manuel Ferrari – fà però seguito una trasformazione: la presenza luminosa di San Francesco interverrà simbolicamente per guidare la rinascita del Creato, rigenerando ogni elemento in forme di armonia, bellezza e cura”.

“L’obiettivo – aggiunge il Presidente dell’Opera Struzzola – è quello di sensibilizzare la cittadinanza e i visitatori su tematiche ambientali urgenti, con un linguaggio accessibile, immersivo ed emotivamente coinvolgente, valorizzando allo stesso tempo il patrimonio storico-artistico della Cattedrale”.

Per la realizzazione del progetto, c’è stata la collaborazione con professionisti del settore (visual designer, artisti digitali, tecnici del suono e della luce) e il sostegno degli sponsor.




Università di Medicina in Inglese: proseguono i lavori di ristrutturazione della nuova sede di Piacenza

Avanzano a buon ritmo gli interventi di adeguamento e ristrutturazione del nuovo Campus medico-sanitario dell’Università di Parma a Piacenza, destinato a ospitare il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicine and Surgery e i corsi delle Professioni sanitarie.
La nuova sede, in via San Bartolomeo 40, sorge all’interno dell’ex Centro di formazione di Crédit Agricole Italia, oggi oggetto di un’importante opera di riconversione a uso universitario.
Nei giorni scorsi il Rettore Paolo Martelli ha effettuato un sopralluogo al cantiere insieme al Direttore generale dell’Ateneo Candeloro Bellantoni, al Dirigente dell’Area Edilizia Alessandro Bertani, al Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia Stefano Bettati e al Presidente del corso in Medicine and Surgery Antonio Percesepe. Presenti, per Crédit Agricole Italia, anche il Condirettore generale Roberto Ghisellini e il Responsabile Immobili Davide Messina, insieme ai rappresentanti dell’impresa esecutrice.
“L’ex Centro di formazione di Crédit Agricole Italia risponde perfettamente alle esigenze dei nostri corsi – ha commentato il Rettore Martelli –. Si tratta di una struttura moderna, ben organizzata e dotata degli spazi necessari. I lavori procedono spediti, e quanto visto durante la visita lascia ben sperare. Il nostro obiettivo è iniziare le attività già a ottobre, con l’avvio del nuovo anno accademico proprio qui, in via San Bartolomeo. Se tutto andrà come previsto, sarà un traguardo realistico”.
La scelta della sede è avvenuta tramite un avviso pubblico per manifestazione d’interesse pubblicato dall’Università. L’accordo prevede un utilizzo del Campus per sei anni.
Il complesso di via San Bartolomeo si articola in due edifici principali e comprende una sala conferenze, aule didattiche, sale studio, uffici, spazi per l’accoglienza e le pause, oltre a un ampio parcheggio interrato riservato.

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Dismissione dell’ex centrale nucleare di Caorso (PC), entrano nel vivo i lavori di demolizione dell’attuale deposito

Sono entrati nel vivo i lavori di demolizione della copertura del deposito temporaneo Ersma dell’ex centrale nucleare di Caorso (PC). Una volta completata questa operazione, entro l’autunno, il deposito sarà completamente ristrutturato entro il 2027, pronto per entrare in esercizio nel primo semestre 2028. La nuova struttura, con una capacità fino a 2.100 metri cubi, avrà infatti il compito di accogliere esclusivamente i rifiuti a bassa e media attività prodotti esclusivamente dalla dismissione della centrale.

E’ la principale novità emersa dalla riunione, questa mattina al cinema Fox di Caorso, del Tavolo per la trasparenza sulla dismissione della centrale nucleare, convocato dall’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo. All’incontro erano presenti il sindaco Roberta Battaglia, il management di Sogin (la società pubblica responsabile dello smantellamento), funzionari dell’Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione) e di Arpae, e i rappresentanti dei Comuni della Bassa Piacentina, delle sigle sindacali e di Legambiente.

“Il Tavolo per la trasparenza– spiega Priolo- non è solo un momento di informazione, ma uno spazio concreto di confronto tra istituzioni, enti e comunità locali. Oggi abbiamo avuto conferma di importanti passi avanti nel programma di smantellamento della centrale e condiviso la necessità di mettere in campo una visione concreta di sviluppo, per restituire valore a questo territorio. Nel frattempo – ricorda l’assessore – l’accordo su come investire le risorse riservate alle misure di compensazione e riequilibrio ambientale legate alla dismissione della centrale, condiviso con i comuni della Bassa piacentina e del fiume Po, è un punto di partenza fondamentale per costruire una nuova visione sostenibile e partecipata».

Lo smantellamento dell’edificio reattore

Dallo scorso novembre sono iniziate le operazioni di rimozione dei sistemi e componenti interni al reattore. Si tratta di un passaggio cruciale, che segna l’avvio delle attività “al cuore” dell’impianto. I materiali via via smantellati saranno trasportati attraverso un corridoio confinato (“waste route”) verso l’edificio turbina, dove saranno decontaminati e ridotti di volume per lo stoccaggio.

La ristrutturazione dei tre depositi temporanei per i rifiuti radioattivi

Il deposito temporaneo Ersma sarà internamente completamente ristrutturato e, a partire dal 2028, accoglierà esclusivamente rifiuti a bassa e media attività prodotti esclusivamente dalla dismissione della centrale. Parallelamente, proseguono gli adeguamenti al deposito Ersba1, mentre Ersba2 è già operativo. L’adeguamento dei tre depositi consente di evitare la costruzione di nuove strutture di stoccaggio temporaneo. Al loro interno saranno accolti i rifiuti radioattivi pregressi, tra cui i residui del trattamento all’estero dei fanghi e delle resine ridotti del 90% di volume, e quelli prodotti dalle attività di decommissioning, in vista del loro successivo conferimento al Deposito Nazionale, una volta disponibile.

Formazione e valorizzazione del sito

Accanto a questa complessa attività di smantellamento, ha sede a Caorso la Radwaste Management School, che ha un ruolo strategico per la formazione tecnica e l’aggiornamento del personale impiegato nel settore della gestione dei rifiuti radioattivi. Sogin ha inoltre ribadito l’impegno per definire, in linea con le indicazioni ministeriali, un programma di valorizzazione industriale del sito, una volta concluso il decommissioning.

Accanto agli aggiornamenti tecnici, il Tavolo ha anche rappresentato l’occasione per rilanciare la sinergia tra dismissione e valorizzazione del territorio. È stato infatti ribadita la centralità dell’accordo di programma tra Regione Emilia-Romagna e Sogin – con un primo finanziamento di circa 4 milioni di euro derivanti dalla metà del 2% dei costi di dismissione rendicontati – per sostenere interventi nei dieci Comuni piacentini aderenti al Contratto di Fiume della Media Valle del Po. Tra i progetti previsti: percorsi ciclopedonali, recupero di lanche e aree golenali, valorizzazione dei cammini storici e del patrimonio ambientale e fluviale.