Carabinieri del NAS arrestano primario a Piacenza per truffa e peculato

I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Parma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Piacenza, hanno arrestato un medico primario dell’Ospedale “Guglielmo da Saliceto” di Piacenza, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale piacentino.

Il dirigente medico, Direttore di Unità Operativa Complessa, è gravemente indiziato di peculato continuato e truffa aggravata ai danni dell’Azienda Usl di Piacenza. Secondo le indagini, avviate nel marzo 2025, il professionista – pur formalmente autorizzato all’attività intramoenia e beneficiario di un’indennità annua di esclusività pari a circa 18.000 euro – avrebbe effettuato prestazioni mediche private in giornate e orari non autorizzati, in alcuni casi coincidenti con il normale orario di servizio.

Le visite, non registrate e non comunicate alla struttura sanitaria, venivano svolte in totale autonomia, con prenotazioni gestite direttamente sul telefono cellulare personale e pagamenti effettuati solo in contanti, eludendo ogni tracciabilità e i canali ufficiali previsti per l’attività privata in ospedale.

Un episodio emblematico riguarda il periodo tra il 17 e il 22 maggio 2025, durante il quale il medico avrebbe effettuato 37 visite, incassando 3.510 euro. Il compenso medio per ciascuna prestazione era di circa 100 euro.

Le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno inoltre evidenziato che il medico si sarebbe appropriato anche di farmaci destinati alla dotazione ospedaliera, utilizzandoli per i pazienti seguiti privatamente, in alcuni casi omaggiandoli.

Nel corso della perquisizione domiciliare, effettuata questa mattina con il supporto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Piacenza, i militari hanno rinvenuto e sequestrato 30.950 euro in contanti.

Al termine degli accertamenti, l’indagato è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Le indagini proseguono per verificare eventuali ulteriori episodi e coinvolgimenti.




Camera di Commercio dell’Emilia: Un progetto di sviluppo per l’Appennino

Si protrarrà per tre anni il nuovo progetto che la Camera di Commercio dell’Emilia dedica all’Appennino piacentino, parmense e reggiano.

Un’iniziativa di ricerca e animazione territoriale che, per ciascun anno, sarà dedicata a specifiche tematiche, a partire dal focus sull’economia montana, sullo stato delle imprese e del lavoro, con una contemporanea valutazione delle criticità e dei bisogni del tessuto imprenditoriale in aree in cui non si è invertita la tendenza allo spopolamento, ma anche delle possibili azioni che possono ridare slancio a questi territori.

“L’obiettivo primario – sottolinea il Vicepresidente Vicario della Camera di Commercio dell’Emilia, l’imprenditore piacentino Filippo Cella – è quello di individuare concrete prospettive di rilancio senza le quali il tessuto produttivo e il sistema dei servizi continueranno ad impoverirsi, con conseguenze negative non solo sulla montagna e sui suoi abitanti, ma con un impatto rilevante anche sul resto del territorio, con ulteriori concentrazioni di attività, residenze e servizi non facilmente sostenibili”.

“Proprio per questo – prosegue Cella – il nostro progetto si muove in linea con le Strategie Territoriali per le Aree Montane e Interne (STAMI) attivate dalla Regione Emilia Romagna, puntando a dare ulteriore impulso a politiche territoriali che, stimolando nuovo sviluppo in Appennino, generino un sostenibile equilibrio su tutto il territorio”.

“Un’iniziativa che vuole anche contribuire a rafforzare la coesione sociale delle comunità appenniniche e, più in generale, il benessere di tutti i territori provinciali, su cui stiamo lavorando anche attraverso analisi e approfondimenti specifici”.

“Vi sono – secondo Cella – possibilità che non si legano solo alle risorse locali della montagna, ma anche opportunità d’insediamenti che siano semplicemente compatibili e non intacchino queste stesse risorse; centri di ricerca e innovazione, ad esempio, così come le possibilità di smart working, non hanno particolari impatti, ma richiedono infrastrutture, in prevalenza immateriali, che oggi sono molto carenti, quando non del tutto assenti”.

“Per questo progetto – prosegue il Vicepresidente Vicario della Camera di Commercio dell’Emilia – ci avvaliamo delle competenze del Laboratorio di Economia Locale (LEL) dell’Università Cattolica; una realtà che ha sede proprio a Piacenza e che vanta un’esperienza pluriennale in materia di analisi territoriali e supporto tecnico-scientifico”.

La prima annualità del progetto camerale, come si è detto, è dedicata all’economia e al lavoro; “avremo poi altri approfondimenti sui giovani e sul sistema dei servizi e, così come avverrà in questa prima fase, tutti gli stakeholders – conclude Cella – saranno coinvolti, proprio perché l’obiettivo non è semplicemente quello di un censimento, ma l’individuazione di strategie che possano consentire di attrarre nuovi investimenti per lo sviluppo dell’Appennino”.




Moda con anima e radici: il progetto “Lasabi” di Sabina Ferri a Pianello

Nuova puntata della rubrica l’Azienda del mese nata dalla collaborazione editoriale fra QuotidianoPiacenzaOnline e Confcommercio Piacenza. Come sempre il nostro giornale cerca di farvi conoscere più da vicino realtà storiche o di particolare interesse fra quelle iscritte all’associazione di strada Bobbiese

Ci sono legami così forti che alla fine prevalgono su tutto il resto. Così è stato per Sabina Ferri che dopo anni di lavoro nel campo del commercio, fra Milano, Pavia, Venezia, Parma, ha deciso di tornare bella sua Pianello Val Tidone, vicino alla famiglia ed agli amici.

«Un ritorno alle origini – lo descrive Sabina – dopo aver lavorato con crescenti responsabilità per vari gruppi e piccole e grandi catene. Esperienze che mi hanno fatto crescere molto, come quando lavoravo per un importante gruppo svedese e mi confrontavo con colleghi provenienti un po’ da tutto il mondo. Appena potevo però tornavo a casa, a Pianello per stare vicino ai miei genitori ed uscire con i miei amici. Ho sempre amato molto il mio paese e così sotto sotto avevo il desiderio di tornare a viverci. Anzi forse avrei dovuto farlo prima!».

Il primo maggio del 2024 Sabina ha dato concretezza a questo suo desiderio ed ha inaugurato il suo negozio “Lasabi” che si trova in piazza degli Apini a Pianello, appena superato il ponte.

«Alla mia veneranda età, compiuti i 53 anni, ho deciso che era il momento per dare vita al mio progetto, di mettermi a lavorare per me stessa. Ho aperto questo negozietto che è un po’ come il salotto di casa mia posizionato sulla piazza del paese, intimo ed accogliente».

Perché parla di progetto?

«Perché dietro a tutto, oltre alla mia pluriennale esperienza nel settore dell’abbigliamento, c’è un lavoro di attenta ricerca e selezione. Gli articoli che vendo sono  prettamente made in Italy ed anzi direi per la stragrande maggioranza prodotti da aziende emiliane. Quindi c’è anche un aspetto di territorialità, di filiera corta. L’idea è proprio quella di lavorare con aziende vicine che hanno fatto dell’alta qualità la loro cifra stilistica oltre che essere ovviamente attente a tutto ciò che è moda, cambiamento».

Il contrario del fast fashion insomma …

«Direi proprio di si! A partire dai tessuti. Io tratto abbigliamento prodotto con fibre naturali come il lino, il cotone, la seta, la viscosa d’estate estate tessuti e lane, cachemire, cotone pesante d’inverno. E’ uno degli elementi cardine della “filosofia” che ho scelto di sposare e che vede la sostenibilità al centro. Questo vale tanto per i materiali quanto per i processi produttivi. Ho puntato su aziende che sono in larga parte locali, artigianali e condotte da donne. Ad esempio c’è una ragazza del posto che produce borse accessori e borse intrecciando pellami provenienti da scarti di lavorazione. Un’altra di Milano invece realizza sempre borse con tessuti riciclati. Due esempi di ricerca, sostenibilità e riciclo». 

Il suo è un negozio di abbigliamento esclusivamente femminile. Quale è il suo target?

«Tendenzialmente donne fra i 30 ed i 70 anni, anche se oggi è molto più difficile incasellare, classificare. Ho anche clienti più giovani a cui magari piace un jeans, una maglietta, un top. Allo stesso tempo ho avuto anche qualche cliente uomo che ha comprato magari un pantalone, nato come capo femminile ma assolutamente indossabile».

La sua clientela è locale o proviene anche da altre zone?

«Devo dire che gli abitanti del posto mi hanno dato una grande mano e fiducia nel primo anno, sostenendomi. In questo secondo anno la clientela si sta ampliando a persone che provengono da tutta la provincia e non solo. Nel periodo estivo Pianello ha tanti villeggianti, proprietari di seconde case che vengono da Piacenza come da Milano e da altre città vicine e così la clientela si amplia. Inoltre sto facendo parecchio lavoro sui social, per farmi conoscere. Ci vuole tempo ma alla fine le soddisfazioni arrivano».

Quindi è contenta della scelta?

«L’inizio è stato promettente e posso dire di essere contenta. Chiaramente mi farebbe piacere se ingranasse ancora di più così da poter crescere ulteriormente».

Il sito online che apporto vi dà?

«Rientra anche lui nella parte per così dire social. Mi serve come vetrina. Chi magari vede una foto su Instagram approfondisce su web, cercando prezzi, informazioni e taglie. Arrivano anche ordini ma per ora mia clientela preferisce venire, toccare e provare di persona».

 




Violenza a Piacenza; il Ministro Tommaso Foti (FdI): “Sforzo collettivo per un ritorno alla ragione” 

L’onorevole Tommaso Foti ministro per gli Affari Europei, le politiche di coesione e il Pnrr interviene sui recenti episodi di violenza che si sono susseguiti a Piacenza negli ultimi giorni, attraverso una nota stampa.

“Lasciamo perdere di sostituirci a coloro che meritoriamente indagano per fare chiarezza sugli episodi di violenza – non di razzismo – più gravi che si sono susseguiti in questi giorni a Piacenza. E’ un esercizio tanto inutile quanto destinato ad esacerbare ulteriormente gli animi. Dobbiamo invece e per contro chiederci la ragione per la quale episodi di violenza si susseguano con un ritmo che la nostra città non ha mai conosciuto. La guerra per bande, soprattutto all’interno degli extra comunitari, è un dato oramai acquisito, ancorché sottovalutato nella sua evoluzione. Ma proprio perché tale è lo stato delle cose serve un supplemento di prevenzione e di vigilanza per evitare che la violenza imploda con una virulenza che potrebbe farci scappare anche il morto. E analogamente non è pensabile che i cittadini, tutti i cittadini – piacentini e non – abbiano timore di utilizzare gli spazi pubblici a loro destinati, proprio per paura di essere vittime di violenza o coinvolti, loro malgrado, in risse, accoltellamenti e quanto altro di peggio si porta a dietro la delinquenza. Ma proprio perché la situazione è in ebollizione e si rischia che deflagri, un appello al ritorno alla ragione, alla civile convivenza, al rispetto delle leggi e delle regole, appare dovuto. Non è il tempo di incendiari: occorre dare un segnale forte che la Piacenza che ci appartiene – anche con quella tranquillità che alcuni deploravano, ma che piaceva alla stragrande maggioranza dei cittadini – non sia relegata ad un ricordo del passato. E allora ognuno, per la sua parte, si attivi. Perché non è più tempo di sottovalutare, minimizzare, fare finta di non vedere. E per un ritorno alla ragione, in primo luogo, devono impegnarsi le forze politiche e sociali – tutte e senza divisioni dettate dal retaggio ideologico – perché Piacenza non è la riserva indiana di una fazione, ma è dei suoi cittadini, che giustamente reclamano di essere abbandonati a se stessi e che, invece e per contro, devono avvertire che così non è. Ma serve dimostralo con i fatti, non con la retorica delle prediche inutili”




Cristina Dodici e Leonardo Bragalini nel Consiglio Generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano

Cristina Dodici e Leonardo Bragalini entrano a far parte del Consiglio Generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’elezione, all’unanimità, è avvenuta ieri sera a Palazzo Rota Pisaroni e completa l’iter di rinnovo degli organi che, dall’aprile scorso, ha portato alla composizione del nuovo “parlamentino” dell’ente, alla conferma del presidente uscente Roberto Reggi e all’annuncio del nuovo Consiglio di Amministrazione fino alla nomina del Collegio sindacale. L’elezione di due consiglieri generali si è resa necessaria proprio in virtù del passaggio al CdA di Enrica De Micheli e Luigi Salice, entrati nella squadra del presidente insieme a Mario Magnelli, Luigi Grechi. Robert Gionelli, Luca Groppi, Giovanna Palladini ed Elena Uber. 

«Ho già espresso il mio benvenuto ai nuovi consiglieri e sono certo che grazie alla loro esperienza, professionalità e conoscenza del territorio sapranno fornire un contributo importante in termini di idee e azioni da realizzare a servizio delle comunità di Piacenza e Vigevano – commenta il presidente Roberto Reggi –. Il nostro Consiglio Generale ha una composizione variegata ed esprime competenze trasversali alle diverse aree di intervento della Fondazione. Le sfide attuali e future sui temi strategici ci richiamano a un impegno importante e rendono indispensabile un grande lavoro di squadra, per svolgere al meglio l’attività istituzionale».

Indicata dai sindaci del territorio insieme all’altro candidato Roberto Antenucci, Cristina Dodici è imprenditrice nel settore del co-packing e della logistica agro-industriale. Parallelamente all’attività in azienda, nel corso degli anni ha ricoperto molteplici incarichi istituzionali, in Confindustria Piacenza e in Confindustria regionale e nazionale soprattutto nell’ambito della logistica, e in Camera di Commercio in qualità di consigliera generale. Per dieci anni è stata inoltre presidente della Fondazione Its di Piacenza e consigliera di amministrazione della Fondazione ITL.

L’altro nuovo ingresso, Leonardo Bragalini, è storico dell’arte e imprenditore in ambito editoriale. Dal 2005 al 2020 è stato membro del CdA della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, assumendo la carica di vicepresidente dal 2005 al 2015. Appassionato di pittura del XIX e XX secolo ha condotto numerose ricerche su autori dell’Ottocento e portato avanti collaborazioni con diversi periodici di cultura locale. Bragalini è uno dei due membri cooptati; l’altra candidata era Letizia Anelli.

Ad oggi dunque il nuovo Consiglio Generale risulta composto da sette donne e otto uomini: Daniela Boffino, Leonardo Bragalini, Valter Bulla, Rossella Buratti, Luigi Cavanna, Vincenzo Cerciello, Francesca Colla, Cristina Dodici, Ivano Fortunati, Fabio Leggi, Carlo Marini, Mauro Monti, Anna Muselli, Maria Grazia Sabato e Elena Sisaro.

 




Il piacentino Federico Arcuri in mostra a Trieste

E’ stata inaugurata la scorsa settimana la personale dell’artista piacentino Federico Arcuri. Intitolata la Solitudine delle Attese resterà aperta fino al 31 agosto presso il Grand Hotel Duchi d’Aosta a Trieste. Francesca Schillaci, nel contributo che pubblichiamo qui sotto, descrive la mostra.

L’arte urbana di Federico Arcuri
Flussi di persone in movimento. Si incrociano, alcune si conoscono, altre si ignorano.
Un fluire continuo di masse scandisce un tempo dentro uno spazio, la città, che diventa la cornice di un racconto. Immobilizzare un attimo fuggente, un frammento di transitorietà è uno dei talenti di Federico Arcuri.
La mostra è curata da Barbara Fogar, presenta Paolo Cervi Kervischer e sarà visitabile fino al 31 agosto. Opere di medio e grande formato, principalmente in bianco e nero con giochi di sfumature in grigio dipinti in acrilico, rappresentano la visione della realtà dell’artista che si dipana tra la città, come spazio della “fissazione”.
Flussi di persone in movimento. Partendo dalle fotografie che Arcuri scatta in diversi momenti della sua vita, inizia un processo di osservazione dell’immagine nella sua totalità, per traslarla e reintepretarla sulla tela.
La città diventa il luogo dell’appartenenza, una sorta di teatro nel quale nutrire l’ossessione dell’osservazione. Le persone vengono interiorizzate come esseri fluttuanti e allo stesso tempo decadenti, desiderosi di andare ovunque e in nessun luogo allo stesso tempo. L’artista ne fissa il movimento, rende immutabile la loro transitorietà. Non manca Trieste negli scorci dell’artista che nei suoi viaggi ha scelto anche i palazzi austroungarici tracciandone i lineamenti nei minimi dettagli.
Le geometrie e le architetture urbane fissano lo spazio e il tempo amplificando la sensazione della solitudine e dell’inquietudine che diventano, sulla tela, una visione universale in cui lo sguardo dell’osservatore si specchia e si riconosce. Il gioco delle contraddizioni e degli opposti diventa necessario per accogliere l’altro da sé, in quella forma di osservazione che scava e ama, tanto quanto rigetta e rinnega, portando l’artista a raggiungere il suo personale equlibrio pittorico. Arcuri si muove attraverso differenti stili e necessarie contaminazioni partendo dall’illustrazione per passare all’Art director e alla pittura in bianco e nero, fatti di gesso, carta, scritte a plotter e segni graffianti.
Arcuri è un artista in costante movimento che traduce il suo pensiero nel segno dell’erranza e della falsa apparenza.




Confindustria Piacenza segue con attenzione la situazione di MCM

Confindustria Piacenza segue con la massima attenzione la delicata fase che sta attraversando MCM, azienda storica del nostro territorio, ed è attivamente impegnata nella ricerca di soluzioni concrete che possano garantire la continuità produttiva e occupazionale.
«Auspichiamo che l’impresa – da sempre fiore all’occhiello e punto di riferimento della meccatronica piacentina – possa proseguire nella propria attività, continuando a esportare nel mondo un know-how riconosciuto e apprezzato a livello internazionale», le parole del presidente Nicola Parenti.
«MCM rappresenta un presidio strategico per l’economia locale: un’eccellenza tecnologica che custodisce un patrimonio di competenze altamente specializzate, frutto di decenni di esperienza e innovazione. Con la sua dimensione e peso specifico, l’azienda costituisce un pilastro per centinaia di famiglie delle vallate piacentine e della città. Il suo processo produttivo alimenta un indotto fondamentale per il sistema della subfornitura meccanica della provincia, composto da una rete capillare di microimprese industriali e artigianali. Questa categoria di imprese costituisce l’elemento fondante della ricchezza industriale del nostro territorio».
Confindustria Piacenza rinnova la propria disponibilità a collaborare con tutte le parti coinvolte per sostenere ogni iniziativa utile alla salvaguardia di questa realtà produttiva di primaria importanza per il nostro territorio.




Cadeo, arrestato giovane spacciatore: sequestrate dosi di cocaina e hashish

Nel primo pomeriggio di lunedì 30 giugno, i Carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda hanno arrestato un giovane di 29 anni, accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione si è svolta a Cadeo, in Strada Sant’Anna, dove alcuni cittadini avevano segnalato movimenti sospetti alle forze dell’ordine.
I militari dell’Aliquota Radiomobile, giunti rapidamente sul posto, hanno individuato un uomo che, alla loro vista, ha tentato di darsi alla fuga. Bloccato dopo un breve inseguimento, è stato identificato come uno straniero senza fissa dimora sul territorio italiano.
La perquisizione personale ha permesso di rinvenire oltre 17 grammi di cocaina, suddivisi in 24 dosi pronte per lo spaccio, e circa 4 grammi di hashish, anch’essi già confezionati in due dosi. Tutta la droga è stata sequestrata e repertata.
Dopo le formalità di rito, il giovane è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Piacenza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Caldo estremo: arriva l’ordinanza regionale. Stop al lavoro in edilizia e agricoltura dalle ore 12.30 alle ore 16

Stop al lavoro, in condizioni di caldo estremo o anomalo in determinate fasce orarie, nei cantieri edili e affini, in agricoltura, nel florovivaismo e nei piazzali della logistica.
Con un’ordinanza regionale, scatta in Emilia-Romagna – a partire da mercoledì 2 luglio – il divieto di lavorare in questi settori, in condizioni di esposizione prolungata al sole e svolgendo attività fisica intensa, dalle ore 12.30 alle ore 16, nei giorni e nelle aree in cui le mappe nazionali online del rischio segnalano un livello ‘Alto’. La misura resta in vigore fino al 15 settembre 2025, salvo revoca anticipata.
La Regione ha ritenuto necessario emanare un provvedimento a tutela della salute e dell’igiene pubblica, finalizzato a ridurre l’impatto dello stress termico ambientale sulla salute dei lavoratori impegnati all’aperto senza possibilità di ripararsi dal sole e dalla calura. La prolungata esposizione al sole rappresenta un pericolo per la salute dei lavoratori, perché può causare stress termico e colpi di calore, con esiti talvolta anche gravi.
“Tutelare i lavoratori per noi è una responsabilità e su questo abbiamo registrato grande disponibilità delle associazioni imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali, per un’assunzione comune nello spirito del Patto per il Lavoro e per il Clima- evidenziano il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, e l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia-. Benché in Emilia-Romagna molte aziende si siano già attivate per trovare soluzioni adeguate- hanno puntualizzato-, serviva un atto in grado di garantire omogeneità delle misure sul territorio regionale e piena tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, compresa la possibilità di astensione dal lavoro nelle ore più calde della giornata. Gli aspetti fondamentali sono la flessibilità in entrata e in uscita dal luogo di lavoro, la rimodulazione degli orari, prevista peraltro dalla contrattazione”.
L’ordinanza
La misura prevede che è fatto divieto di lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12.30 alle ore 16, nei settori agricolo e florovivaistico, nei cantieri edili e affini, nonché nei piazzali della logistica (limitatamente a quelli destinati in via esclusiva e permanente al deposito merci, con esclusione delle pertinenze dei magazzini coperti), ad ogni lavoratrice e lavoratore, senza alcuna differenza di ruoli, inquadramento e applicazione contrattuale, nei giorni e nelle aree in cui la mappa del rischio pubblicata sul sito internet http://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ – riferita a: ‘lavoratori esposti al sole’ con ‘attività fisica intensa’ ore 12 – segnali un livello di rischio “Alto”. L’Inail, nell’ambito del progetto Worklimate (Inail-Cnr), ha reso disponibile sul sito web www.worklimate.it le mappe nazionali di previsione del rischio di esposizione al caldo, al fine di contenere tale rischio per i lavoratori, tanto più per chi svolge attività fisica intensa.
Con riferimento alle attività svolte dai concessionari di pubblico servizio o connesse a ragioni di pubblica utilità e pronto intervento, i datori di lavoro adottano idonee misure organizzative finalizzate a salvaguardare le prestazioni dei servizi pubblici essenziali.
La mancata osservanza degli obblighi indicati dall’ordinanza comporterà le sanzioni previste per legge (art. 650 c.p.), se il fatto non costituisce più grave reato.
L’ordinanza è pubblicata sul sito della Regione Emilia-Romagna al link https://www.regione.emilia-romagna.it/stop-al-lavoro-in-condizioni-di-caldo-estremo (dove è possibile scaricarla e dove saranno pubblicate tutte le ulteriori informazioni) e sarà trasmessa, per gli adempimenti di legge, ai prefetti e a tutti sindaci dei comuni emiliano-romagnoli, alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dei datori di lavoro e delle associazioni di categoria.




Camion si ribalta lungo il Passo Penice (PC). Interviene il Soccorso Alpino

Nel pomeriggio di oggi la stazione Monte Alfeo del Soccorso Alpino è stata attivata dalla Centrale Operativa del 118 per un incidente avvenuto in una zona boschiva nei pressi della strada statale 481, lungo il Passo Penice, nel territorio comunale di Bobbio (PC).
Un camion che stava percorrendo la salita si è ribaltato, probabilmente a causa del peso del carico che ha compromesso la stabilità del mezzo, facendolo finire fuori strada nella boscaglia sottostante. Alla guida un uomo di 62 anni, originario di Lecco, che fortunatamente è rimasto all’interno della cabina senza essere sbalzato all’esterno.
Sul posto sono intervenuti i tecnici del Soccorso Alpino che hanno collaborato con l’équipe tecnica e sanitaria dell’elisoccorso EliParma. Dopo le prime valutazioni mediche, è stato deciso di trasportare l’infortunato, cosciente e collaborativo, all’ospedale Maggiore di Parma per accertamenti.
Presenti anche i Vigili del Fuoco e i carabinieri di Bobbio, oltre al personale dell’ambulanza intervenuto per i primi soccorsi.