Dal Consiglio Provinciale l’ok alla variazione di bilancio

Il Consiglio Provinciale è tornato a riunirsi in forma mista (in presenza e mediante piattaforma informatica) nel pomeriggio di ieri.

Il consueto spazio iniziale per le comunicazioni è stato incentrato soprattutto su viabilità e sanità. Sulla paventata decurtazione del 70% delle risorse di fonte statale destinate agli interventi di manutenzione straordinaria della viabilità di competenza delle Province (per l’ente di Corso Garibaldi si tratterebbe di oltre 3 milioni in meno sui 4,2 milioni previsti per il 2025 e il 2026), conseguenti ai tagli previsti dalla legge di bilancio per il 2025 e al c.d. Decreto Milleproroghe (complessivamente, a livello nazionale, pari a 195 milioni per il 2025, 190 milioni per il 2026, 275 milioni per il 2029, 93,5 milioni di euro per il 2030, 202,1 milioni per il 2031, 98,5 milioni per il 2033 e 79 milioni per l’anno 2034), hanno espresso la propria forte preoccupazione la presidente della Provincia Patelli e la consigliera Pompini, mentre il consigliere Morganti si è detto fiducioso sul prossimo ripristino delle risorse.

Per chiedere un aggiornamento sulla situazione della viabilità di competenza – in Val d’Aveto la S.P. n. 586R, in Val d’Arda la S.P. n. 47 – interessata dalle frane più impattanti, sono intervenuti i consiglieri Bonini e Papamarenghi (che ha elogiato il fresco ripristino della circolazione lungo la S.P. n. 21 nei pressi della Diga di Mignano): nonostante gli importanti lavori già svolti e in corso (apprezzati anche dal consigliere Morganti), la notevole complessità delle due situazioni non consente ad oggi – come spiegato dal dirigente del servizio Viabilità Marenghi – di fare previsioni precise sul pieno ripristino dei collegamenti.

Prendendo spunto dalle prime notizie circolate in merito alla nuova inchiesta che ha toccato l’Ausl di Piacenza, hanno preso la parola – con accenti diversi – i consiglieri Papamarenghi, Bonini, Galvani e Calza, mentre la presidente Patelli ha assicurato il suo interessamento anche in veste di presidente della CTSS.

Passato poi all’esame dell’ordine del giorno, come primo punto il Consiglio Provinciale ha approvato all’unanimità le variazioni a Bilancio di previsione 2025-2027, Dup e allegati: non vengono aggiornate – in quanto la riduzione per 2025 e 2026 è stata comunicata dal MIT solo il 19 maggio scorso – le previsioni relative ai fondi per i programmi straordinari per la manutenzione della rete viaria di cui Decreto 26 aprile 2022.

Nelle voci più significative, la proposta di variazione riguarda tra l’altro:

– l’applicazione di un avanzo di 201mila euro per far fronte al caro materiali;

– interventi relativi a edilizia scolastica PNRR (277mila euro) e viabilità stradale (950 mila da rimodulazione fondi protezione civile e 396mila euro da fondi PNC per le aree interne);

– lo stanziamento di fondi statali per la progettazione di opere di viabilità (345mila per lavori lungo la S.P. n.4 di Bardi e la S.P. n. 6 di Carpaneto) e di edilizia scolastica (350mila euro per la progettazione di fattibilità tecnico economica ed esecutiva dell’adeguamento sismico dell’edificio scolastico superiore “Volta” di Borgonovo);

– l’incremento (per 111mila euro) delle spese per manutenzione ordinaria e riparazioni degli edifici adibiti a caserme;

– un intervento di manutenzione ordinaria della viabilità (130mila euro) finanziato da proventi da attività estrattive di cava.

In aggiunta sono state apportate alcune integrazioni al Programma delle opere pubbliche che riguardano altre opere viabilistiche e interventi di ripristino dei danni dovuti a diverse calamità che hanno interessato le vallate piacentine.

Voto unanime favorevole, a seguire, anche per lo schema di convenzione tra la Provincia di Piacenza e la società Autovia Padana S.p.A. che disciplina i reciproci rapporti in merito alla gestione e alla manutenzione dei cavalcavia esistenti e scavalcanti la viabilità autostradale dell’A21 Piacenza-Brescia.

Il Consiglio ha inoltre approvato all’unanimità l’acquisizione gratuita e la consegna alla Provincia di Piacenza, da parte della società Autovia Padana S.p.A., di due aree (una nel territorio comunale di Monticelli, una in quello di Castelvetro) di pertinenza rispettivamente delle Strade Provinciali n. 588R dei Due Ponti e n. 462R di Val d’Arda, e da oltre vent’anni ininterrottamente di uso pubblico. L’acquisizione rappresenta, pertanto, una presa d’atto dello stato di fatto.

L’ultimo ok unanime dell’assemblea è stato per l’adeguamento del compenso per il Collegio dei revisori dei conti agli importi minimi previsti dalle disposizioni ministeriali vigenti dal 2018.

 

 

 




Conad Centro Nord continua a crescere

Si è tenuta oggi a Rezzato (Brescia) l’Assemblea dei Soci per l’approvazione del Bilancio 2024 di Conad Centro Nord, da cui emerge un consolidamento del percorso di crescita della cooperativa, con i principali indicatori economici e finanziari in positivo uniti a un incremento dell’impronta dell’insegna in tutti i territori di appartenenza tra Emilia (province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza) e Lombardia.

Il fatturato della rete di vendita si è attestato a 2.153 milioni di euro, in crescita del 3,17% rispetto al 2023, proseguendo così lo sviluppo dell’insegna. Positivi anche gli altri parametri finanziari della Cooperativa, a partire dall’utile consolidato, pari a 27,4 milioni di euro, e il patrimonio netto, che ammonta a 405 milioni (+22 milioni sul 2023). Nel 2024 la rete di vendita si è estesa con 10 nuove aperture – di cui 1 Conad Superstore a Monticelli (Parma), un Conad a Reggiolo (Reggio Emilia), 4 PetStore e 3 Bar – oltre a 5 ristrutturazioni di punti vendita esistenti. I collaboratori di rete di Conad Centro Nord sono 7.496, mentre i soci imprenditori affiliati alla cooperativa sono 337.

Per il prossimo futuro, la cooperativa prevede un altro step di crescita, anche grazie a nuovi investimenti sulla rete nel triennio 2025-2027 per 282,8 milioni di euro, con 22 nuove aperture di punti vendita, a cui si aggiungono 19 aperture dei cosiddetti concept store – PetStore, Parafarmacie, bar e distributori di carburanti – e progetti di ristrutturazione della rete di vendita esistente. L’ampliamento della rete di vendita permetterà di creare nuove opportunità occupazionali per oltre 600 persone.

“I risultati raggiunti nel 2024 confermano la solidità del nostro modello cooperativo e la capacità di rispondere con efficacia alle esigenze dei territori in cui operiamo. La crescita del fatturato, il rafforzamento del patrimonio e il consolidamento del nostro ruolo nelle Comunità sono indicatori di un percorso che guarda al futuro con ambizione e responsabilità” ha affermato Ivano Ferrarini, Amministratore Delegato di Conad Centro Nord. “Grazie al lavoro instancabile dei nostri soci, continuiamo a espandere la nostra rete di vendita, contribuendo a costruire valore duraturo per le Comunità e le piccole e medie imprese del territorio”.

Lo sviluppo di Conad Centro Nord nei prossimi anni sarà caratterizzato da quattro obiettivi strategici: l’ambizione di diventare sempre più leader di convenienza nel mercato di qualità, il consolidamento del ruolo di leadership di fiducia nel territorio, l’incremento dell’attrattività dell’insegna in ottica di recruiting e nei confronti degli imprenditori sui territori, e la focalizzazione su investimenti sostenibili in grado di recuperare efficienza dentro e fuori al punto vendita e portare redditività.

“Vorrei ringraziare i nostri soci, i veri protagonisti della nostra cooperativa grazie al loro contributo fatto di lavoro, passione e impegno quotidiano” ha dichiarato Luca Signorini, Presidente di Conad Centro Nord. “Grazie alla loro dedizione e alla capacità di interpretare al meglio le esigenze delle Comunità, possiamo continuare a collaborare con successo a un progetto di sviluppo comune fondato su un sistema solido di principi e valori, radici forti e indispensabili che si riflettono nel nostro modo di essere e di lavorare”.

Nel corso del 2024, Conad Centro Nord ha affrontato con determinazione uno scenario economico e sociale complesso, caratterizzato da una perdita del potere d’acquisto nell’ultimo triennio di circa 20 punti percentuali a fronte di salari sostanzialmente stabili.

In questo senso, hanno rivestito un fattore di crescita fondamentale lo sviluppo della MDD, che ha raggiunto quota 32,6% nel LCC (Largo Consumo Confezionato), e il potenziamento dell’offerta dei prodotti locali, che ha permesso a Conad Centro Nord di continuare a garantire costante supporto per la filiera agroalimentare regionale e locale, con acquisti da oltre 600 produttori locali con rapporti di collaborazione duratura e un giro d’affari di oltre 250 milioni di euro, a cui si aggiungono le ricadute sull’indotto.

Nel corso del 2024 si sono consolidate le iniziative a favore dei consumatori dando nuovi stimoli alle vendite multicanale. Durante l’anno, la cooperativa ha promosso 27 azioni a sostegno del potere d’acquisto dei consumatori nei punti vendita Conad, con 1.200 referenze in offerta ogni giorno con uno sconto medio del 30% (nelle grandi superfici), e ha favorito la convenienza continuativa attraverso diverse iniziative, tra cui:

– Bassi & Fissi, una campagna permanente che offre centinaia di prodotti indispensabili con un prezzo ribassato di circa il 20% rispetto alla controparte IDM

– Convenienti Sempre, paniere composto da oltre 800 prodotti di marca offerti a cadenza bimestrale, con uno sconto medio continuativo del 15%

– Offerta quotidiana di referenze a prezzi scontati continuativi nel comparto ortofrutta – compresa una selezione di prodotti di stagione con un prezzo fisso a 0,99 euro – e carni

In occasione dell’Assemblea di bilancio, Conad Centro Nord ha presentato la sua prima Relazione di Sostenibilità, segnando l’avvio di un percorso di rendicontazione trasparente e dettagliata sull’impegno ambientale, sociale ed economico. A questo proposito, è in fase di definizione una strategia pluriennale con obiettivi concreti di miglioramento ESG, supportata dalla realizzazione di una matrice di doppia materialità.

Nel 2024 sono stati investiti oltre 3,3 milioni di euro in iniziative sociali a favore delle comunità, delle scuole, dello sport e delle fasce più fragili, promuovendo anche lo sviluppo delle produzioni locali attraverso il programma “Valori del Territorio”. Sul fronte ambientale, si registrano significative riduzioni di emissioni (-29%), consumi idrici (-36%) e rifiuti (-9%), grazie a interventi su logistica, packaging sostenibile e lotta allo spreco alimentare, con quasi 400 tonnellate di cibo recuperate e donate. L’impegno per la sostenibilità coinvolge anche il benessere animale, garantito da standard superiori alla normativa lungo tutta la filiera.

Inoltre, nel corso dello scorso anno Conad Centro Nord ha inserito, in collaborazione con Transcoop, il primo mezzo ad alimentazione elettrica nella flotta che si occupa delle consegne presso i punti vendita della cooperativa nelle province di Parma e Reggio Emilia. Dotato di un’autonomia pari a 300km, il mezzo percorre circa 60.000 km all’anno, generando un risparmio in termini di Co2, su base annua, pari a 93 tonnellate.

Conad Centro Nord ha compiuto un ulteriore passo in avanti anche sul fronte dell’e-commerce: il servizio è attivo in 106 punti vendita della rete di vendita della cooperativa, con un fatturato in crescita di oltre il 35% rispetto all’anno precedente e uno scontrino medio di circa 84 euro. Il servizio di Home Delivery si conferma centrale, incidendo per il 73% sul fatturato totale dell’e-commerce.

Conad Centro Nord è presente nelle province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza in Emilia-Romagna, nelle province lombarde e in alcune aree della Città Metropolitana di Milano, con 266 punti di vendita per una superficie di 298.350 mq, così suddivisi per insegna: 4 Spazio Conad, 48 Conad Superstore, 115 Conad, 63 Conad City, 7 Sapori & Dintorni, 27 Margherita, 2 Tuday Conad – a cui si aggiungono 28 Parafarmacie, 26 PetStore, 2 ottici e 1 piattaforma di distribuzione carburanti.

La rete di vendita è servita dai 3 Centri di Distribuzione di Campegine (Reggio Emilia), Nocetolo (Reggio Emilia) e Calcinate (Bergamo).

CONAD CENTRO NORD A PIACENZA

A Piacenza e provincia, Conad Centro Nord è la seconda realtà della GDO con una quota di mercato del 17,75%, ed è presente con 13 punti vendita – tra cui 6 Conad Superstore, 5 Conad, 1 Sapori & Dintorni, 1 Margherita – per 17.054 mq di superficie, con un fatturato complessivo di 131,4 milioni di euro (+7,7%). I soci sono 16, i dipendenti 496.

In provincia, la Cooperativa prevede di investire entro il 2027 circa 7 milioni di euro, con l’apertura di un nuovo punto vendita a Borgonovo Val Tidone, generando nuove opportunità occupazionali per circa 30 persone.




Appaltone servizi energetici: il Comune di Piacenza avvia la gara da 91 milioni di euro

È stato definito “appaltone” dell’efficienza energetica, e ora è ufficialmente ai blocchi di partenza: il Comune di Piacenza (con la determina numero 1591 del 12 giugno) ha approvato l’avvio della gara per l’affidamento in concessione, tramite Finanza di progetto, di un maxi servizio integrato che unisce riqualificazione energetica, pubblica illuminazione, mobilità elettrica e smart city. Un investimento complessivo stimato in oltre 91 milioni di euro, con durata della concessione pari a 14 anni e mezzo.

Il progetto prevede interventi su edifici comunali, impianti termici ed elettrici, rete di illuminazione pubblica e semaforica, oltre all’installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici e alla gestione di infrastrutture digitali come fibra ottica e dispositivi intelligenti per l’illuminazione adattiva.

La proposta, promossa dalla società Edison Next Government S.r.l., è stata dichiarata di pubblico interesse lo scorso novembre dal Consiglio comunale.

Dopo la validazione del progetto di fattibilità tecnico-economica, si apre ora la fase di gara, che sarà aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il canone annuo massimo previsto è di 6,5 milioni di euro (Iva inclusa), con l’obiettivo di generare risparmi rispetto agli attuali costi di gestione.

“L’iniziativa – scrive il Comune – punta a migliorare la qualità dei servizi pubblici, ridurre i consumi e le emissioni, e valorizzare tecnologie sostenibili attraverso investimenti privati, mantenendo il controllo pubblico sulle prestazioni”.

Il bando sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla piattaforma “Appalti e Contratti” e sugli altri canali previsti dalla normativa.

 




Inchiesta Ausl Piacenza. ApP, AVS e Rifondazione chiedono subito la convocazione della Commissione 5 “Prevenzione e contrasto delle mafie e della corruzione”

Alternativa per Piacenza, Alleanza Verdi e Sinistra [AVS] e prendono posizione sull’inchiesta della magistratura che ha investiti (nuovamente) l’Ausl di Piacenza

“Alla luce dell’inchiesta giudiziaria che coinvolge i vertici dell’Azienda Sanitaria Locale, riteniamo di estrema urgenza la convocazione immediata della Commissione 5 “Prevenzione e contrasto delle mafie e della corruzione, promozione della cultura della legalità” del Consiglio Comunale di Piacenza.
È necessario aprire uno spazio di maggiore confronto sulla situazione nella quale attualmente versa la gestione della nostra Azienda Sanitaria Locale e il suo sistema di controllo. Ciò non solo in seguito ai più recenti fatti che l’hanno coinvolta, ma soprattutto in vista della costruzione del Nuovo Ospedale attraverso un partenariato pubblico-privato, che in assenza di un robusto sistema di controllo interno potrebbe esporre ad ulteriori criticità. Un’opera che, ricordiamo, prevede un investimento complessivo superiore ai 300 milioni di euro.

Riteniamo che, in questo difficile e critico momento, il Consiglio Comunale abbia il dovere, oltre che il diritto, di essere coinvolto in ogni fase dell’iter con tempestività e che un confronto nel merito delle decisioni sia non più rimandabile.
Vorremmo evitare il ripetersi di situazioni che hanno visto il nostro Consigliere Luigi Rabuffi di fatto costretto ad abbandonare la Presidenza della Commissione 5 ad Agosto 2023, in aperta polemica con l’Amministrazione, a poche ore di distanza dal voto del Consiglio comunale sul piano di riequilibrio di piazza Cittadella laddove era stato impedita la convocazione e calendarizzazione della Commissione stessa.

La guida della Commissione è oggi presieduta da esponenti dell’opposizione di destra ma l’operato degli ultimi mesi risulta quanto meno discutibile, e soprattutto non ha prodotto alcun passo avanti concreto né sul piano della sua efficacia né su quello del controllo democratico delle scelte strategiche.

Per questo motivo chiediamo con urgenza al Presidente del Consiglio Comunale e alla nuova Presidenza della Commissione 5 di procedere immediatamente alla convocazione di una seduta straordinaria aperta, nella quale si definisca un percorso condiviso per ristabilire il pieno esercizio del ruolo di controllo dei consiglieri comunali, e dunque dei cittadini da essi rappresentati, sulle principali scelte strategiche per la città”.

 

 




L’inchiesta sull’Ausl di Piacenza “divide” i sindacati

L’inchiesta sull’Ausl di Piacenza non divide solo la politica con la destra che chiede l’immediato commissariamento dell’azienda sanitaria e la sinistra che assume una posizione più attendista e posticipa eventuali decisioni alle (lontane) risultanze processuali. Anche i sindacati assumono posizioni fra loro molto distanti con la CGIL che ricalca più o meno la linea del sindaco Tarasconi e dell’assessore Fabi ed esprime “fiducia nella magistratura” e “stima e fiducia nei confronti del personale sanitario” (più sotto il comunicato).

Di tenore ben diverso il comunicato diffuso dalla Cisl in cui si evidenzia “la necessita di interventi urgenti, profondi e capillari per ripristinare un modello di governance in grado di leggere tempestivamente i segnali e di adottare tutte le misure preventive, organizzative e di controllo del caso”.

INDAGINE SU APPALTI AUSL: “TANTO TUONÒ CHE PIOVVE” – NON DA OGGI LA CISL LANCIA ALLARMI RIPETUTI

La notizia dell’ultima indagine della Procura che coinvolge 20 persone tra vertici AUSL, dipendenti e manager di società private per presunte irregolarità nell’aggiudicazione di gare d’appalto per un valore di 7 milioni di euro, oltre alla gestione di fondi PNRR per 17 milioni, non rappresenta per la CISL di  Parma e Piacenza un fulmine a ciel sereno, né può essere considerata un episodio a se stante, slegato da quelli precedenti, ma è purtroppo l’ennesima conferma che un ambiente di lavoro e una cultura lavorativa disfunzionali, soprattutto se radicati, costituiscono circostanze e fattori che possono aumentare il rischio di abusi di varia natura.

Al di là di quelle che saranno le (eventuali) responsabilità accertate dalla Magistratura e fatta sempre salva la presunzione di innocenza dei soggetti indagati fino a quando non ne venga accertata definitivamente la colpevolezza, come CISL e CISL Funzione Pubblica di Parma e Piacenza, crediamo che si debba avere comunque  il coraggio di affermare che i molti – troppi episodi – avvenuti ed emersi all’interno dell’Azienda USL di Piacenza testimonino il fatto che ci si trovi davanti a un fenomeno complesso e radicato e ad una situazione fuori controllo – come affermano Michele Vaghini ed Elisabetta Oppici della Segreteria Confederale CISL Parma e Piacenza – che necessita di interventi urgenti, profondi e capillari per ripristinare un modello di governance in grado di leggere tempestivamente i segnali e di adottare tutte le misure preventive, organizzative e di controllo del caso: a pagare le conseguenze di questo clima di instabilità e incertezza in continua crescita non devono essere le tantissime lavoratrici e lavoratori che, pur in un contesto non semplice, con profondo senso del dovere, spirito di abnegazione e integrità etica, continuano a garantire la tenuta dei servizi – sottolinea Giovanni Oliva, Segretario Generale della CISL Funzione Pubblica di Parma-Piacenza, né le migliaia di cittadini – soprattutto i più fragili ed anziani – che quotidianamente accedono ad essi per i propri bisogni di cure.

Come CISL Confederale e come categoria della Funzione Pubblica, pur avendo sempre manifestato piena fiducia nella Magistratura e tenuto sempre doverosamente conto del fatto che vige il principio della presunzione di innocenza sancito dalla legge, avevamo già manifestato le nostre preoccupazioni e sollevato criticità nella gestione dell’Azienda Sanitaria piacentina, chiamando a responsabilità tutti gli attori istituzionali, attraverso le nostre recenti prese di posizione, in particolare in ordine a:

Lo scandalo delle molestie sul lavoro che aveva visto come vittime, le lavoratrici dell’Azienda USL di Piacenza, che proprio ieri hanno chiesto a gran voce tramite una raccolta firme, una presa di posizione forte e l’adozione di interventi a tutela della dignità e dell’integrità delle donne che operano all’interno dell’AUSL;
Le criticità organizzative dei Centri di Assistenza Urgenza (CAU) con le conseguenti ripercussioni sull’efficienza della medicina territoriale, come segnalato dalla FNP CISL;

Quest’ultima indagine coordinata dalla Procura della Repubblica e svolta dalle Fiamme Gialle, che ha il merito di aver fatto emergere procedure con profili di criticità relative alla gestione di risorse pubbliche  da parte dell’AUSL di Piacenza anche con riferimento alla realizzazione e ammodernamento di strutture sanitarie territoriali, conferma purtroppo i nostri timori e le nostre denunce: la CISL aveva percepito un clima di opacità che oggi trova riscontro nelle contestazioni mosse dalla Procura: ribadito il fatto che in alcun modo il sindacato vuole assurgere al ruolo di “tribunale” e che come CISL non intendiamo in alcun modo emettere sentenze politiche sommarie, riteniamo invece che quello che occorre fin da subito è un atto di grande responsabilità e coraggio, in primis da parte dell’Azienda, che deve avere la capacità di mettersi in discussione ora,(se non ora, quando?)  senza attendere gli esiti dei procedimenti giudiziari perché un conto sono le singole responsabilità che dovessero essere eventualmente accertate a seguito di sentenza, un conto è la responsabilità politica che è in capo a chi realizza la governance di un’azienda pubblica e quindi alla capacità di gestire la cosa pubblica garantendo efficacia, efficienza, trasparenza, nel pieno rispetto dei diritti di lavoratrici e lavoratori, in primis quello ad operare in un ambiente in grado di preservarne la dignità e il benessere.

Crediamo anche che quanto avvenuto non debba essere conservato nella memoria collettiva solo per una manciata di giorni o fino alla prossima tempesta mediatica: siamo invece convinti che rappresenti un fenomeno complesso  che deve essere preso in carico globalmente e che chiama tutti a responsabilità: ecco perché come CISL e come CISL Funzione Pubblica abbiamo deciso di non spegnere i riflettori sulla situazione delle lavoratrici dell’AUSL di Piacenza e alla loro accorata richiesta di azioni concrete in difesa della loro dignità ed integrità. La CISL Funzione Pubblica sta valutando tutte le iniziative utili a sostegno delle loro legittime rivendicazioni perché i temi della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro impongono a tutti, anche al sindacato, di interrogarsi e di operare affinché vengano adottati  strumenti in grado di prevenirli e contrastarli perché violenze e molestie pregiudicano non solo la sfera individuale della vittima  ma anche la vita relazionale, producendo un pericoloso “effetto domino” che coinvolge l’intera collettività.

La notizia dell’ultima indagine della Procura che coinvolge 20 persone tra vertici AUSL, dipendenti e manager di società private per presunte irregolarità nell’aggiudicazione di gare d’appalto per un valore di 7 milioni di euro, oltre alla gestione di fondi PNRR per 17 milioni, non rappresenta per la CISL di  Parma e Piacenza un fulmine a ciel sereno, né può essere considerata un episodio a se stante, slegato da quelli precedenti, ma è purtroppo l’ennesima conferma che un ambiente di lavoro e una cultura lavorativa disfunzionali, soprattutto se radicati, costituiscono circostanze e fattori che possono aumentare il rischio di abusi di varia natura.

Al di là di quelle che saranno le (eventuali) responsabilità accertate dalla Magistratura e fatta sempre salva la presunzione di innocenza dei soggetti indagati fino a quando non ne venga accertata definitivamente la colpevolezza, come CISL e CISL Funzione Pubblica di Parma e Piacenza, crediamo che si debba avere comunque  il coraggio di affermare che i molti – troppi episodi – avvenuti ed emersi all’interno dell’Azienda USL di Piacenza testimonino il fatto che ci si trovi davanti a un fenomeno complesso e radicato e ad una situazione fuori controllo – come affermano Michele Vaghini ed Elisabetta Oppici della Segreteria Confederale CISL Parma e Piacenza – che necessita di interventi urgenti, profondi e capillari per ripristinare un modello di governance in grado di leggere tempestivamente i segnali e di adottare tutte le misure preventive, organizzative e di controllo del caso: a pagare le conseguenze di questo clima di instabilità e incertezza in continua crescita non devono essere le tantissime lavoratrici e lavoratori che, pur in un contesto non semplice, con profondo senso del dovere, spirito di abnegazione e integrità etica, continuano a garantire la tenuta dei servizi – sottolinea Giovanni Oliva, Segretario Generale della CISL Funzione Pubblica di Parma-Piacenza, né le migliaia di cittadini – soprattutto i più fragili ed anziani – che quotidianamente accedono ad essi per i propri bisogni di cure.

Come CISL Confederale e come categoria della Funzione Pubblica, pur avendo sempre manifestato piena fiducia nella Magistratura e tenuto sempre doverosamente conto del fatto che vige il principio della presunzione di innocenza sancito dalla legge, avevamo già manifestato le nostre preoccupazioni e sollevato criticità nella gestione dell’Azienda Sanitaria piacentina, chiamando a responsabilità tutti gli attori istituzionali, attraverso le nostre recenti prese di posizione, in particolare in ordine a:

Lo scandalo delle molestie sul lavoro che aveva visto come vittime, le lavoratrici dell’Azienda USL di Piacenza, che proprio ieri hanno chiesto a gran voce tramite una raccolta firme, una presa di posizione forte e l’adozione di interventi a tutela della dignità e dell’integrità delle donne che operano all’interno dell’AUSL;
Le criticità organizzative dei Centri di Assistenza Urgenza (CAU) con le conseguenti ripercussioni sull’efficienza della medicina territoriale, come segnalato dalla FNP CISL;

Quest’ultima indagine coordinata dalla Procura della Repubblica e svolta dalle Fiamme Gialle, che ha il merito di aver fatto emergere procedure con profili di criticità relative alla gestione di risorse pubbliche  da parte dell’AUSL di Piacenza anche con riferimento alla realizzazione e ammodernamento di strutture sanitarie territoriali, conferma purtroppo i nostri timori e le nostre denunce: la CISL aveva percepito un clima di opacità che oggi trova riscontro nelle contestazioni mosse dalla Procura: ribadito il fatto che in alcun modo il sindacato vuole assurgere al ruolo di “tribunale” e che come CISL non intendiamo in alcun modo emettere sentenze politiche sommarie, riteniamo invece che quello che occorre fin da subito è un atto di grande responsabilità e coraggio, in primis da parte dell’Azienda, che deve avere la capacità di mettersi in discussione ora,(se non ora, quando?)  senza attendere gli esiti dei procedimenti giudiziari perché un conto sono le singole responsabilità che dovessero essere eventualmente accertate a seguito di sentenza, un conto è la responsabilità politica che è in capo a chi realizza la governance di un’azienda pubblica e quindi alla capacità di gestire la cosa pubblica garantendo efficacia, efficienza, trasparenza, nel pieno rispetto dei diritti di lavoratrici e lavoratori, in primis quello ad operare in un ambiente in grado di preservarne la dignità e il benessere.

Crediamo anche che quanto avvenuto non debba essere conservato nella memoria collettiva solo per una manciata di giorni o fino alla prossima tempesta mediatica: siamo invece convinti che rappresenti un fenomeno complesso  che deve essere preso in carico globalmente e che chiama tutti a responsabilità: ecco perché come CISL e come CISL Funzione Pubblica abbiamo deciso di non spegnere i riflettori sulla situazione delle lavoratrici dell’AUSL di Piacenza e alla loro accorata richiesta di azioni concrete in difesa della loro dignità ed integrità. La CISL Funzione Pubblica sta valutando tutte le iniziative utili a sostegno delle loro legittime rivendicazioni perché i temi della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro impongono a tutti, anche al sindacato, di interrogarsi e di operare affinché vengano adottati  strumenti in grado di prevenirli e contrastarli perché violenze e molestie pregiudicano non solo la sfera individuale della vittima  ma anche la vita relazionale, producendo un pericoloso “effetto domino” che coinvolge l’intera collettività.

Sanità piacentina CGIL e FP CGIL: fiducia nella magistratura, tutela per chi lavora, difesa del bene pubblico

La sanità piacentina, negli ultimi mesi, è stata travolta da scandali e inchieste. Notizia di queste ore è l’avvio di un’indagine che coinvolge decine di persone. In questo contesto, CGIL e FP CGIL di Piacenza esprimono piena fiducia nell’operato della magistratura, auspicando che venga fatta piena luce su ogni responsabilità.

Allo stesso tempo, ribadiamo la necessità di garantire la massima tutela a tutte le lavoratrici e i lavoratori, perché preservare la sanità pubblica, bene collettivo e diritto costituzionale, deve essere l’obiettivo di tutti: un bene che non va indebolito da logiche distorte o pratiche opache ma va protetto e rafforzato.

Vogliamo inoltre rinnovare la nostra stima e fiducia nei confronti del personale sanitario e non, che ogni giorno e ogni notte, con dedizione e professionalità, manda avanti la sanità piacentina. In questi mesi – segnati da vicende che nulla hanno a che vedere con la vera missione dell’Azienda sanitaria locale – sono proprio queste lavoratrici e questi lavoratori a garantire cura, salute e prevenzione secondo principi solidaristici e universali.

A loro va il nostro ringraziamento più sincero: sono la dorsale dei servizi sanitari pubblici, e a loro confermiamo la nostra disponibilità, il nostro ascolto e il nostro impegno – oggi più che mai, in un momento tanto delicato quanto complesso.




FdI: “Sanità piacentina: basta ambiguità. Serve un cambio di passo per tutelare i cittadini”

Continuano le prese di posizione in seguito all’ennesima inchiesta della magistratura che vede l’Ausl e suoi dipendenti sotto la lente degli inquirenti. Se la sinistra di governo (a livello comunale e regionale) si è spesa fin qui con una sorta di difesa d’ufficio dei vertici dell’Ausl, in attesa di risultanze processuali, di segno opposto sono conclusioni a cui è giunto il centrodestra. Nel pomeriggio è arrivato un comunicato a firma del Coordinamento Provinciale di Fratelli d’Italia – Piacenza.

“Le inchieste che stanno scuotendo la sanità pubblica piacentina non possono lasciarci indifferenti. Da tempo denunciamo l’esistenza di un modello gestionale opaco, inefficiente e ormai distante dai bisogni reali della popolazione. Oggi, con l’emergere di fatti gravi e preoccupanti, diventa ancora più evidente quanto fosse fondata la nostra preoccupazione.

Come Coordinamento Provinciale di Fratelli d’Italia, vogliamo innanzitutto esprimere la nostra vicinanza ai cittadini, che si ritrovano a subire disservizi, ritardi e una generale sfiducia in un sistema che dovrebbe proteggerli e curarli, non abbandonarli.

È giunto il momento di cambiare rotta. La sanità piacentina ha bisogno di una svolta profonda, fondata su valori chiari: legalità, competenza, trasparenza e responsabilità. Non servono più promesse o slogan: serve un nuovo modello di governo del servizio sanitario locale, più vicino alle persone e più libero da logiche di potere.

Siamo consapevoli che i problemi che stiamo affrontando sono complessi e non si risolvono con polemiche. Per questo, Fratelli d’Italia si rende disponibile a collaborare con l’attuale amministrazione regionale, senza preclusioni e nell’unico interesse del bene comune. Se c’è un terreno sul quale le differenze ideologiche devono sapersi fermare, è quello della salute dei cittadini.

Non faremo sconti a chi ha governato male, ma siamo pronti a contribuire, con spirito costruttivo, a tutte quelle scelte che possano migliorare realmente la sanità piacentina, valorizzando i professionisti del settore e restituendo dignità ai servizi sul territorio.

Chiediamo un patto di responsabilità verso Piacenza, verso chi ogni giorno si affida al sistema sanitario e verso chi ci lavora con serietà. La buona amministrazione non è né di destra né di sinistra: è semplicemente doverosa.

Fratelli d’Italia continuerà a vigilare, proporre e lottare affinché la nostra provincia abbia una sanità all’altezza della sua comunità.




Piacenza, arrestato con la cocaina: scappa durante un controllo ma viene bloccato

Nel pomeriggio di ieri, a Piacenza, un cittadino di origini marocchine è stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’uomo, fermato in via Campo Sportivo Vecchio da una pattuglia del Reparto Prevenzione Crimine Emilia-Romagna, alla vista degli agenti ha cercato di fuggire.

Durante il controllo, il sospetto ha mostrato un atteggiamento nervoso e ha provato a sottrarsi all’identificazione dandosi alla fuga tra le vie limitrofe. Ne è nato un inseguimento a piedi, conclusosi poco dopo con il suo blocco da parte della polizia.

Addosso gli è stato trovato un pacchetto di sigarette contenente diverse dosi di cocaina, poi confermate dall’esame narcotest. Accompagnato in Questura, è stato arrestato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Dopo il rito direttissimo, il giudice ha disposto nei suoi confronti il divieto di dimora nella provincia di Piacenza.




Piacenza, quattro rimpatri e trenta espulsioni: stretta dell’ufficio immigrazione sui clandestini

Nel mese di maggio, la questura di Piacenza ha intensificato i controlli sui cittadini stranieri presenti sul territorio e ha avviato una serie di operazioni mirate contro l’immigrazione irregolare. Il bilancio: quattro rimpatri eseguiti nei paesi d’origine – Albania, Marocco e Tunisia – e una trentina di provvedimenti di espulsione notificati.

Uno dei casi più rilevanti ha riguardato un cittadino marocchino di 25 anni, già destinatario di un ordine di espulsione e inottemperante all’obbligo di lasciare l’Italia entro sette giorni. Rintracciato dagli agenti delle Volanti, è stato preso in carico dall’Ufficio Immigrazione e rimpatriato dopo la convalida del provvedimento da parte dell’autorità giudiziaria.

Rimpatriato anche un cittadino tunisino detenuto alle Novate, dove stava scontando una pena di oltre due anni per reati legati agli stupefacenti. L’espulsione è stata eseguita subito dopo la scarcerazione, grazie a un’attenta attività preventiva di identificazione e verifica dei requisiti per il rimpatrio. Sorte simile per un cittadino albanese condannato a 4 anni e 8 mesi per furto in abitazione e spaccio: è stato accompagnato direttamente alla frontiera, in esecuzione di un provvedimento disposto come misura alternativa al carcere.

Ma l’attività dell’ufficio immigrazione non si è fermata ai soli rimpatri. Nel corso del mese sono stati firmati 30 provvedimenti di espulsione nei confronti di stranieri irregolari con precedenti penali, soprattutto per reati contro il patrimonio, droga e violenza sessuale. Sette persone sono state trasferite in centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) a Milano, Gorizia, Bari e Torino, dove verranno completate le procedure di identificazione prima del definitivo allontanamento dall’Italia.




Scherma, Alessandro Bossalini (Pettorelli): “Edizione dei Campionati italiani Assoluti da sogno

E’ tempo di bilanci in casa Circolo “Pettorelli” dopo la conclusione ieri (martedì) dei Campionati italiani Assoluti di scherma, ospitati per la prima volta della storia da Piacenza e dove il sodalizio biancorosso ha collaborato con la Federscherma nell’organizzazione in un evento che celebra al meglio i 70 anni di vita del Circolo.
“E’ stata – il commento del presidente del “Pettorelli” Alessandro Bossalini – un’edizione come quella che sognavamo, indimenticabile non solo per il movimento piacentino, ma anche straordinaria per la città e per lo sport nostrano in generale. Ho rivisto tantissimi ragazzi e ragazze che facevano scherma tornati per l’occasione rituffandosi nel loro mondo. Molti hanno confessato di essere “rapiti” da questo sport e magari tornano a trovarci in sala d’armi al palazzetto di via Alberici. L’aspetto che è un po’ mancato è relativo alla presenza di pubblico non addetto ai lavori. I piacentini hanno un po’ perso l’occasione per scoprire nel tempo libero o magari nel week end anche solo per un passaggio questo sport e i tanti campioni in gara. Di certo, la scenografia allestita e gli impianti (Piacenza Expo e PalaBanca) tirati a lucido hanno fatto pensare di essere a un Campionato del mondo. A detta degli atleti, è stata un’occasione unica ed emozionante anche per loro, come successo anche per i nostri due spadisti in gara (Tommaso Bonelli e Vera Perini)”.
“Ringrazio tutti i nostri volontari – aggiunge – gli alpini, oltre al Comune di Piacenza e alla Regione Emilia Romagna per il gioco di squadra istituzionale. Un grazie anche alla Federscherma: siamo grati per l’occasione ricevuta. Formuleremo la nostra candidatura per ospitare a marzo i Campionati italiani a squadre dalla serie A2: sarebbe il quinto anno consecutivo, un record e un orgoglio”.




De Micheli su Ausl: “Magistratura farà piena luce, ma vanno respinte le becere strumentalizzazioni del centrodestra”

L’inchiesta della magistratura e della Guardia di finanza su presunti appalti truccati all’interno dell’Ausl di Piacenza divide nettamente la politica con la destra che chiede a gran voce il commissariamento dell’azienda sanitaria piacentina dopo la sfilza di indagini giudiziarie che l’hanno toccata nell’ultimo anno e mezzo e la sinistra (che governa la Regione da cui la sanità dipende) che sembra far quadrato attorno al direttore generale Paola Bardasi. Dopo l’assessore regionale Fabi e il sindaco di piacenza Tarasconi a scendere in campo è la parlamentare Pd, Paola De Micheli, attraverso una nota stampa.

“Sono certa che il lavoro della magistratura farà piena luce sulle presunte condotte illecite all’interno dell’azienda sanitaria di Piacenza, al centro delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza relative ad alcuni appalti e all’utilizzo di fondi del Pnrr. E credo che le persone indagate avranno tutte le possibilità di dimostrare di avere operato in maniera irreprensibile.
Allo stesso tempo intendo respingere con fermezza le becere strumentalizzazioni contro la dirigenza dell’Ausl di Piacenza portate avanti da diversi esponenti del centrodestra piacentino, che non perdono occasione per utilizzare indagini giudiziarie a fini meramente politici, dimenticando non solo le più elementari regole del diritto, ma anche i valori del garantismo, validi ovviamente solo per gli esponenti indagati o condannati del centrodestra nazionale.
Anche per questo voglio ribadire la mia vicinanza e il mio sostegno al personale sanitario e alla dirigenza dell’azienda piacentina, che ogni giorno lavorano per il bene della nostra collettività, tra mille difficoltà e problemi, ma sempre con specchiata professionalità”.