Il Rotary Club Fiorenzuola d’Arda alla 28ª edizione dei Gran Premi Internazionali di ciclismo su pista “6 Giorni delle Rose Bianche”

Per la prima volta, il Rotary Club Fiorenzuola d’Arda ha dato il proprio contributo alla 28ª edizione del Gran Premio Internazionale “6 Giorni delle Rose Bianche”, svoltasi dal 1° al 6 agosto presso il prestigioso Velodromo Attilio Pavesi di Fiorenzuola d’Arda. L’evento ha registrato la consueta elevata partecipazione, con 150 atleti professionisti da 26 Paesi e un grande successo di pubblico.
Nel corso della Sei Giorni, oltre alle gare dei senior, si sono svolti importanti momenti dedicati agli atleti più giovani. Per questo motivo, nel solco della combinazione “Sport e Giovani” promossa dal presidente del Rotary Club Fiorenzuola d’Arda, Rinaldo Onesti, per l’annata 2025/2026, e grazie alla fattiva collaborazione con l’organizzatore Claudio Santi, il Club ha promosso la “Coppa Rotary Fiorenzuola d’Arda”, dedicata al vincitore della Corsa a punti Esordienti maschili (13-14 anni).
Il 5 agosto ha vinto il trofeo Pietro Saveri (Squadra Torrile, Salsomaggiore Terme), premiato dal Presidente Onesti con la Coppa insieme al gagliardetto del Club. Pietro Saveri è una promessa del ciclismo emiliano e quest’anno ha già collezionato una vittoria nel 5° Memorial Persegona ed un secondo posto nel Gran Premio Apertura Trofeo Iren in Liguria.
«È stata un’occasione per confermare l’impegno del Rotary Club Fiorenzuola d’Arda verso il nostro territorio – ha affermato il Presidente Onesti – capace di esprimere manifestazioni sportive di livello assoluto, alle quali non abbiamo voluto mancare. D’accordo con Claudio Santi, che ringrazio sentitamente, abbiamo pensato ad una partecipazione attraverso la Coppa per la categoria esordienti, in considerazione del forte impegno che stiamo imprimendo come Club alle iniziative a favore dei giovani. Contiamo di poter in futuro continuare a collaborare con la Sei Giorni, un evento di grande successo per la Val d’Arda e la provincia di Piacenza».




Piacenza: pugno di ferro del Comune contro il dissenso?

Forse si tratta di una mera coincidenza ma la sequenza temporale che lega la multa comminata ai manifestanti di piazza Casali e l’annuncio dell’insediamento di una commissione “anti affissioni offensive o discriminatorie” potrebbe fare pensare ad una nuova strategia dell’amministrazione Tarasconi stanca di dover fronteggiare continuamente manifestazioni di dissenso in particolare con riferimento all’infinita vicenda del parcheggio sotterraneo di fronte al Farnese.
Lo scorso 10 agosto, in piazza Casali, un gruppo di cittadini contrari all’abbattimento degli alberi delle ex Scuderie ha promosso una protesta pubblica ed ha allestito un gazebo mobile. Secondo la Polizia Municipale, però mancava l’autorizzazione del Comune per l’occupazione di suolo pubblico (c’era solo il via libera della Digos) ed è stata così comminata loro una sanzione prevista (da 173 a 694 euro) oltre ad un’ulteriore multa da 50 euro per un presunto danneggiamento alla siepe di bosso lungo Palazzo Farnese. Gli organizzatori hanno respinto le accuse: “Non abbiamo danneggiato nulla, in quel punto la siepe era già compromessa. La nostra è una protesta civica, per la quale non dovremmo pagare alcun plateatico. Abbiamo ottenuto l’autorizzazione più importante, quella della Questura, e rivendichiamo il diritto di manifestare contro quello che riteniamo uno scempio urbanistico”. I cittadini hanno ricordato che altri gazebo di protesta, in passato, erano rimasti in piazza per mesi senza alcuna autorizzazione formale.
Se le multe potevano essere lette come una rigorosa applicazione delle norme ora l’aggiunta di questo nuovo passo (vedi sotto) fa sorgere spontanea la domanda se ci si trovi dinnanzi ad una stretta verso chi contesta le scelte dell’amministrazione o se fosse invece doveroso dare attuazione ad un regolamento rimasto per anni inapplicato e non ritenuto una priorità.
Come ci si comporterà ad esempio davanti ad eventuali manifesti espressione del pensiero di una differente area politica? Il riferimento è al recente caso di Roma e dei cartelloni della Lega di Salvini rimossi dal Comune di centro sinistra poiché ritenuti contenere “stereotipi sull’appartenenza etnica”. Potrebbe ora succedere qualcosa di analogo anche a Piacenza?

Questo il comunicato del Comune
Affissioni negli spazi pubblici, no a contenuti diffamatori e offensivi.
Costituita l’apposita Commissione prevista dal Regolamento comunale

La Giunta ha approvato, nei giorni scorsi, le nuove linee di indirizzo relative ai contenuti delle affissioni pubbliche negli spazi di proprietà comunale, rimarcando il principio della “normale continenza espressiva” come elemento cardine di una dialettica democratica corretta e rispettosa.
L’obiettivo è garantire che manifesti, slogan e messaggi esposti sul territorio urbano non contengano elementi diffamatori, offensivi o discriminatori, né risultino lesivi della dignità e dei diritti delle persone. Saranno valutati con particolare attenzione i contenuti che, per le tematiche trattate o le modalità espressive, possano arrecare pregiudizio a una parte della popolazione o urtare la sensibilità generale: a questo proposito, è stata formalmente costituita l’apposita Commissione – composta da tre dirigenti comunali o loro delegati – che sarà chiamata a valutare eventuali casi controversi, dando così attuazione effettiva, per la prima volta, all’articolo 9 del Regolamento sul canone patrimoniale per le concessioni pubblicitarie, approvato l’8 febbraio 2021 e successivamente modificato dal Consiglio comunale il 6 novembre 2023.
“Nel ribadire questi concetti in un atto di indirizzo, che non ha alcun effetto di tipo economico o finanziario per l’ente – sottolinea la sindaca Katia Tarasconi – dotiamo semplicemente il Comune di uno strumento ulteriore a tutela della comunità: non abbiamo alcuna intenzione di limitare la libertà di pensiero e di espressione, ma come ente pubblico crediamo ci siano valori e aspetti umani da difendere sempre, al di là delle procedure amministrative o delle risorse economiche legate alle tariffe per l’affissione in spazi che, non dimentichiamolo, sono condivisi e frequentati da tutti i cittadini: come tali vanno preservati, nel rispetto delle sensibilità e dei diritti di tutti”.
Oltre ai contenuti del Regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale relativo alle concessioni pubblicitarie e del canone mercatale, la delibera di Giunta – priva di effetti economici o finanziari per l’ente – riprende come presupposti normativi l’articolo 21 della Costituzione italiana, nonché l’articolo 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, richiamando il concetto dei “doveri e responsabilità” che queste comportano. La delibera recepisce inoltre l’orientamento giurisprudenziale della sentenza n. 362/2024 del Consiglio di Stato che sottolinea la necessità, per la pubblica amministrazione, di agire con prudenza e responsabilità, garantendo la verità dei fatti esposti e il rispetto reciproco.




Fondazione, conclusa la seconda sessione erogativa Nel 2025 stanziati finora 5,3 milioni di euro

Ammontano a 5,3 milioni di euro le risorse complessivamente destinate nel 2025 dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano al sostegno del territorio. Con la recente approvazione da parte del consiglio di amministrazione della seconda delle tre sessioni erogative annuali, sono stati assegnati ulteriori 1,5 milioni di euro a 77 nuovi interventi, che si sommano ai 3,8 milioni deliberati lo scorso maggio.
Gli ambiti di intervento coprono più settori: 29 progetti rientrano in arte e cultura, 22 in educazione e ricerca, 20 nel welfare (volontariato, anziani e famiglia); gli altri riguardano ambiti trasversali o differenti.
La distribuzione territoriale prevede 1.330.454 euro per 66 iniziative a Piacenza e provincia e 221.000 euro per 11 progetti provenienti da Vigevano.
Il presidente Roberto Reggi evidenzia come la Fondazione stia orientando sempre più le erogazioni verso bandi mirati, per favorire reti di collaborazione e concentrare le energie progettuali su obiettivi prioritari: «Allo stesso tempo – spiega – rimane essenziale lo spazio riservato all’attività istituzionale ordinaria. Le sessioni erogative offrono un canale costante di dialogo con il territorio e un osservatorio privilegiato sulle iniziative emergenti, potenzialmente destinate a svilupparsi in progetti più strutturati».
Piacenza: dall’educazione alla cultura
Nel settore educazione, sono stati destinati 186mila euro per 18 progetti, tra cui il programma Piacenza città delle università, il percorso Io cittadino consapevole e le borse di studio per il Quarto anno liceale a Rondine. Via libera anche al progetto Casa del Fanciullo + Eureka = scuola infanzia per ampliare l’offerta educativa e aumentare i posti nei nidi cittadini.
Per l’area welfare e multisettoriale (circa 440mila euro), figurano iniziative come Toc toc! Estate in oratorio, il Centro estivo minori disabili di Rottofreno e la Omi Academy di Pontenure. Innovazione e inclusione si intrecciano con Insieme per il benessere: l’intelligenza artificiale per il monitoraggio non invasivo alla comunità alloggio Piuma, il progetto #Orizzonti della Fondazione La Ricerca e il Sitting volley avviato dalla Volley Academy Piacenza.
Arte e cultura beneficiano di circa 700mila euro per 28 iniziative, tra cui Bascherdeis, Summer Opera Valley, Cinema sotto le stelle e le celebrazioni per i 20 anni dell’orchestra giovanile Luigi Cherubini. Tra le novità, il Calendasco hub culturale per la valorizzazione del castello.
Vigevano: teatro, sport e inclusione
In area welfare (66mila euro), educazione (26mila) e arte e cultura o progetti multisettoriali (129mila), spicca il sostegno alla stagione teatrale Emozioni in scena del Teatro Cagnoni. Tra sport e cultura si colloca la Serata olimpica, evento di avvicinamento alle Olimpiadi invernali 2026.
Sul fronte inclusione, prosegue Bella storia, la mia, che utilizza la scrittura autobiografica per promuovere autoconsapevolezza tra minori e giovani adulti in contesti protetti. In ambito assistenziale, Impariamo a vivere la casa garantisce continuità di supporto a persone con disabilità residenti a La Casa del Filéremo anche nei giorni privi di servizi ordinari.
Le nuove commissioni consultive
Per la prima volta, questa sessione ha visto all’opera le commissioni consultive rinnovate, confermando alla guida i coordinatori uscenti. Novità nella commissione arte e cultura, con l’ingresso come membro esterno permanente di Letizia Anelli, architetto con esperienza in ambito paesaggistico e restauro di beni storici vincolati.
Le commissioni svolgono un’istruttoria di valutazione dei progetti, il cui parere consultivo viene poi sottoposto al Cda per la decisione finale.




Con Gnasso pisarei e fasò solidali per salvare il frutteto di Santa Maria di Campagna

Un piatto simbolo della cucina piacentina, preparato con cura da un volto storico della ristorazione locale, per difendere un luogo rinato grazie alla cittadinanza attiva. È lo spirito della serata che ha visto Carlo Giacobbi – per tutti “Gnasso” – titolare del ristorante La Pireina, e il figlio Davide ai fornelli per offrire pisarei e fasò a soci e sostenitori dell’associazione Cosmonauti, custode dal 2017 del frutteto di Santa Maria di Campagna.
Una quarantina i partecipanti al convivio, nato da un’idea di Giacobbi come segno di vicinanza all’associazione e per ribadire l’importanza di rinnovare la concessione comunale – in scadenza il 14 settembre – che ha consentito di recuperare e far vivere un’area verde affacciata su via Tramello, a due passi dal centro storico. Negli anni il frutteto è diventato sede di laboratori gratuiti e inclusivi, dedicati in particolare alle fasce più fragili.
«È una realtà preziosa e, visto che non sanno ancora quale sarà il futuro, ho detto loro che magari serviva un influencer, come mio papà» scherza Davide Giacobbi. «Per noi c’è anche un legame di vicinanza, essendo nel nostro stesso quartiere. In questo spazio hanno messo radici attività, piantumazioni, interventi di professionisti, un forno… sarebbe un vero peccato se Piacenza lo perdesse. È un esempio concreto di cosa significa fare qualcosa per gli altri».
«Questa cena per noi è stata un regalo inaspettato e bellissimo, un gesto di vicinanza che ci commuove» commenta Giulio Merli, socio fondatore di Cosmonauti. «Non abbiamo ancora avuto risposte sul futuro del frutteto e rilanciamo l’appello al Comune e ai proprietari dell’area affinché tutto il lavoro di volontariato non vada disperso. Chiediamo di preservare questo polmone urbano e di consentirci di continuare a mantenerlo un luogo pubblico vivo, riconosciuto e amato dalla comunità».




Benzinai: la chiara posizione di Figisc-Confcommercio sui contratti di affidamento nei distributori di carburanti

Il Presidente Provinciale di Figisc Confcommercio Piacenza, Antonio Pancotti, smentisce le notizie circolate nelle ultime settimane , circa un presunto “cedimento” nelle trattative in corso al tavolo del Mise , tra la principale tra le Associazioni di Categoria dei gestori degli impianti di distribuzione di carburante e le Compagnie Petrolifere. Pancotti ricorda l’evoluzione della vicenda e puntualizza: “I fatti stanno cosi: a partire dall’inizio del 2025 , la FIGISC , in perfetta solitudine ha avviato un confronto con ENI per esplorare un confronto su tutti i contratti e soprattutto a) per riportare il discorso sugli affidamenti di servizi dentro regole di contrattazione collettiva, b) per garanzie normative ed economiche, e c) per porre un freno al ricorso a questa tipologia, ossia esattamente entro i termini che sin dal 2024 erano rivendicati (come li abbiam scritti sopra) e che oggi stanno dentro quasi integralmente nella bozza di disegno di legge. Ma c’e’ di più – continua Pancotti – si partiva da una situazione in cui la controparte voleva agire in assoluta libertà, fuori dagli schemi della negoziazione collettiva, degli accordi, con un contratto di appalto imposto singolarmente al gestore (come è andata avanti per anni “sul campo” fino ad arrivare a 3.300, con la protervia bulimica di alcune Compagnie, che volevano fare in modo di agire indisturbate, senza che il sindacato dovesse metterci becco. Il tutto a dispetto di quello che è circolato nelle ultime settimane su molti mezzi d’informazione”.

Pancotti rincara la dose rimarcando ancora una volta che “Sembra oggi di poter dire che i testi ministeriali contengano buona parte di quel che si voleva ottenere: a) obbligo generalizzato di contrattazione collettiva (ossia accordi con le aziende), per trattare ruoli, trattamento economico, indennizzi, preavvisi; c) ripresa di ruolo centrale delle organizzazioni di categoria; d) regolarizzazione dei contratti anomali in essere, e) regole eguali per tutti, f) meccanismi di arbitrato con potere sostitutivo nelle situazioni di stallo delle negoziazioni collettive, g) negoziazione con gli strumenti esistenti – non con l’affidamento di servizi, cioè, – per le attività non oil”.




Ex scuderie di Maria Luigia, le associazioni: “No al mercato coperto, serve un uso culturale”

Il taglio delle ultime alberature in piazza Cittadella, avvenuto nei giorni scorsi in concomitanza con la consegna del cantiere delle ex scuderie di Maria Luigia d’Austria, riaccende lo scontro tra alcune associazioni cittadine e l’Amministrazione comunale. Legambiente Piacenza, Italia Nostra Piacenza e Archistorica, in una nota congiunta, parlano di “arroganza” e “mancato ascolto della sensibilità della città” e manifestano forti preoccupazioni per la nuova destinazione d’uso dell’edificio storico, in particolare l’ipotesi di un mercato coperto al piano terra. Le associazioni tornano anche a proporre una revisione complessiva del progetto di riqualificazione di piazza Cittadella e piazza Casali, chiedendo un confronto aperto e la possibilità di una diversa
strategia.

“Il taglio delle ultime alberature presenti in Piazza Cittadella, avvenuta in “somma urgenza” da parte dell’Amministrazione, in occasione della consegna del cantiere delle ex scuderie di Maria Luigia d’Austria, ci costringe ancora una volta a denunciare l’arroganza di questa Amministrazione che per nulla ha tenuto in conto la sensibilità della città sul tema che ha avuto la propria chiara espressione in occasione del taglio dei tigli di Piazza Cittadella.
Non possiamo pertanto che manifestare la nostra vicinanza e solidarietà a quei cittadini che da un anno presidiano Piazza Cittadella a testimonianza del reale interesse della comunità alla salvaguardia del patrimonio arboreo della città.
Pur consapevoli, al momento, di non essere in grado di scalfire la ferrea determinazione con cui l’Amministrazione procede nel progetto di “riqualificazione” della piazza, i cui esiti infausti – più e più volte previsti – sono davanti agli occhi di tutti, manifestiamo la forte preoccupazione circa la nuova destinazione d’uso che la ristrutturazione delle ex scuderie intende consentire.
Preoccupazione manifestata già da tempo e non certo solo ora, a seguito dell’abbattimento delle alberature, e frutto di una riflessione tecnica e storico-culturale totalmente libera da opportunismi ecologisti, più tipici di certa politica che usa l’ambiente in termini di greenwashing nei programmi elettorali, che non di serie associazioni quali noi siamo convinti di essere.
In primis ci preoccupa l’adattamento dell’edificio a scopi commerciali al piano terra e di conseguenza la necessaria installazione di impianti, attrezzature tecnologiche, celle frigorifere, ecc., elementi che rischiano di alterare indelebilmente i connotati dell’edificio e i reperti dell’antico sottostante “teatro farnesiano”. Sarebbe pertanto auspicabile una presentazione dettagliata del progetto esecutivo e del loro impatto sull’attuale conformazione dell’edificio.
Inoltre, pur apprezzando soluzioni analoghe adottate in altre città italiane, riteniamo che il valore delle ex scuderie – bene storico/monumentale quasi unico in Italia – avrebbe dovuto consentirne un uso di carattere culturale e/o museale certamente più congruo. Le antiche scuderie infatti sono lo scheletro murario dell’antico teatro ducale della Cittadella, costruito dal Bibbiena nel 1668 ed allora collegato a Palazzo Farnese con un sovrapasso. Sul piano architettonico le scuderie sono una sorta di appendice di Palazzo Farnese e quindi la loro funzione museale sarebbe ben più appropriata rispetto alla funzione di mercato coperto.
Un tema che, nonostante l’impietoso abbattimento delle ultime piante che ombreggiavano la piazza, potrebbe tornare di attualità vista la possibile e da noi auspicata rescissione del contratto con la GPS, per giusta causa, che offrirebbe l’occasione di rivedere, in prospettiva, tutta l’annosa partita della riqualificazione delle piazze Cittadella e Casali, auspicando che il cosiddetto piano B, prospettato dall’Amministrazione, non consista solo nel decidere come modificare il “coperchio” del parcheggio, ma consenta di rivedere integralmente tutto il comparto secondo una logica unitaria, come da sempre invochiamo e come peraltro inizialmente richiesto anche dalla Soprintendenza. Come dialogherà la trasformazione delle scuderie in mercato coperto al pianterreno e museo multimediale al primo piano con la nuova piazza, con Palazzo Farnese e con piazza Casali?
Crediamo sia il momento di superare l’abusato artificio di presentare come intervento salvifico dal degrado il progetto di parcheggio interrato di piazza Cittadella. Siamo stati noi i primi a proporre almeno dal 2012 soluzioni di riqualificazione alternative che prevedevano il recupero dell’autostazione delle corriere, preservandone il valore testimoniale, oltre che architettonico, con un restyling che avrebbe risparmiato fondi pubblici, ritardi e le alberature monumentali allora presenti.
Saremo sempre disponibili – contrariamente ad altri che preferiscono al dialogo la formula dei proclami – a un confronto costruttivo nel caso lo si voglia seriamente affrontare. L’occasione della possibile revoca del contratto offre la possibilità di cambiare strategia, quella che da anni chiediamo per le due piazze e per le scuderie”.




Soresi: “Un anno di raccolta puntuale. Città più sporca e nessun correttivo”

A un anno dall’introduzione della raccolta puntuale a Piacenza, il tema torna al centro del dibattito politico. La capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Sara Soresi, accusa Comune e Iren di non aver adottato alcun correttivo nonostante le criticità segnalate dai cittadini sin dall’avvio del servizio.
“Ad un anno dall’avvio sperimentale della raccolta puntuale rimangono gli stessi identici problemi che i cittadini segnalano sin dalla sua introduzione, senza che né Amministrazione, né Iren abbiano adottato correttivi, nonostante la città sia evidentemente più sporca”, afferma Soresi, sottolineando come le segnalazioni le arrivino quotidianamente.
La raccolta puntuale, introdotta nel luglio 2024, avrebbe evidenziato fin da subito – secondo l’esponente di Fratelli d’Italia – numerose criticità: dalla gestione di pannolini e pannoloni, deiezioni canine e sabbia per lettiere di gatti, ai problemi nei condomini già riportati da cittadini e stampa; fino all’aumento dell’abbandono dei rifiuti in strada, soprattutto in periferia.
Soresi ricorda come le problematiche siano state discusse sia in Commissione consiliare che in Consiglio comunale. A febbraio, Iren e Amministrazione avevano sostenuto che i cittadini dovessero “abituarsi” al nuovo sistema, pur riconoscendo le difficoltà. A maggio, entrambe avevano dichiarato disponibilità a trovare soluzioni. “Peccato che – osserva la capogruppo – a distanza di un anno le medesime criticità siano ancora presenti e non siano stati apportati in alcun modo correttivi. Oggi abbiamo una città oggettivamente più sporca ed un’Amministrazione che decanta l’operato di Iren senza – evidentemente – preoccuparsi di ciò che, invece, non sta funzionando”.
Per questo, Soresi ha presentato un’interrogazione a risposta scritta per chiedere se il Comune abbia realmente interloquito con Iren sulle criticità e quali risultati concreti siano stati ottenuti. Inoltre, vuole sapere se siano previsti interventi specifici su gestione di pannolini e pannoloni, deiezioni canine, sabbia per lettiere, esposizione dei contenitori condominiali sui marciapiedi, possibilità di chiuderli per contrastare l’abbandono dei rifiuti e tempi di attuazione dei correttivi.




Castel San Giovanni, controlli dei Carabinieri SIO

Castel San Giovanni è stata al centro di un’operazione di prevenzione e controllo condotta dai carabinieri delle Squadre di Intervento Operativo (SIO) dell’arma. Nelle giornate di venerdì 8 e nella notte di sabato 9 agosto, i militari hanno presidiato le principali vie di accesso alla cittadina della Valtidone con posti di controllo rafforzati e pattugliamenti mirati.
Il bilancio dell’attività parla di 85 persone identificate e 53 veicoli sottoposti a verifiche, con diverse contravvenzioni elevate per infrazioni al Codice della Strada. La presenza delle SIO, reparti specializzati in interventi rapidi e ad alta visibilità, affiancati dai carabinieri della stazione locale, ha avuto un effetto deterrente, contribuendo a scoraggiare comportamenti pericolosi e ad aumentare la percezione di sicurezza tra i cittadini.
L’azione rientra in una più ampia strategia di prevenzione che, nella settimana appena trascorsa, ha portato anche a due arresti per spaccio di sostanze stupefacenti a Piacenza, segno dell’efficacia del coordinamento tra i diversi reparti.
Operazioni di questo tipo proseguiranno nei prossimi giorni sia in città sia in provincia, in linea con le direttive del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto, che punta a un presidio costante e coordinato del territorio.




Grave incidente sulla via Emilia. Uno dei giovani conducenti sotto l’effetto di droga e alcol

È di due feriti gravi il bilancio del violento scontro frontale avvenuto nelle prime ore del mattino lungo la Strada Statale 9 “Via Emilia”, al chilometro 236+300, nel territorio comunale di Fiorenzuola d’Arda.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri della Stazione di Gropparello, supportati dall’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Fiorenzuola, una Volkswagen Golf, guidata da un 23enne residente a Mezzago (Monza e Brianza), avrebbe improvvisamente invaso la corsia opposta, centrando in pieno una Mercedes condotta da un operaio 30enne residente a Cadeo (Piacenza). L’impatto è stato violentissimo: entrambi i conducenti hanno riportato gravi lesioni e sono stati trasferiti d’urgenza in ospedale, uno in elisoccorso all’Ospedale Maggiore di Parma, l’altro in ambulanza nello stesso nosocomio, dove sono stati ricoverati in prognosi riservata nel reparto di rianimazione.
Il tratto di statale interessato è stato temporaneamente chiuso per consentire i soccorsi e i rilievi, con il sequestro di entrambi i veicoli incidentati.
Gli esami tossicologici hanno poi accertato che il 23enne era positivo sia all’alcoltest, con valori ben oltre la soglia penale, sia all’assunzione di sostanze stupefacenti. Anche il 30enne è risultato positivo all’alcoltest, con tasso alcolemico superiore ai limiti di legge.
Alla luce delle risultanze, i militari hanno denunciato il giovane di Mezzago per lesioni personali stradali gravi e guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, mentre l’operaio piacentino è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. Le indagini proseguono per definire con precisione la dinamica dell’incidente.




Foti: “Sei milioni di euro per intervento idrico a Calendasco”

Al fine di procedere celermente alla programmazione e alla realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e per promuovere il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche, la Cabina di regia per le crisi idriche, presieduta dal Ministro delle Infrastrutture Salvini, con la partecipazione del Ministro Tommaso Foti, ha approvato uno stralcio del “Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico”, composto da n. 75 interventi, per un importo complessivo pari a euro 957.062.827,86. Tra questi l’intervento proposto da Atersir, con soggetto attuatore Ireti, che prevede la realizzazione di un nuovo campo pozzi a Calendasco, oggetto di finanziamento pari al costo preventivato di 6.717.852,47 euro. Il cronoprogramma dell’intervento prevede: la realizzazione del progetto idoneo per l’appalto entro il 30 settembre 2025, l’inizio dell’esecuzione dei a lavori a fare data dall’1 Gennaio 2027 e il collaudo degli stessi entro il 31 marzo 2028. “L’approvazione di questo intervento – rimarca il Ministro Foti – è un passo decisivo per garantire al territorio piacentino un approvvigionamento idrico sicuro, moderno e rispettoso dei più recenti standard di qualità. I 6 milioni destinati a Calendasco consentiranno la realizzazione di un nuovo campo pozzi capace di migliorare sensibilmente la qualità delle acque distribuite nella pianura piacentina e nella parte sud-occidentale della rete cittadina, riducendo i livelli di nitrati e rispettando i nuovi limiti sul cromo esavalente. È un investimento che risponde a esigenze concrete di tutela della salute, di sostenibilità e di sviluppo, e che dimostra l’attenzione del Governo verso la sicurezza idrica e il futuro delle nostre comunità.”