La filiale di Farini della Banca di Piacenza ha festeggiato i suoi primi 65 anni

La Banca di Piacenza ha festeggiato il 65° anniversario dell’apertura, avvenuta nel 1960, della Filiale di Farini (comune della nostra montagna che allora si chiamava Farini d’Olmo e contava su una popolazione che superava le 5.000 unità – oggi circa 1.000). “Siamo veramente lieti – scrissero allora gli Amministratori della Banca – di aver portato un novello soffio di vita nella più tipica montagna piacentina, ultima custode delle tradizioni sane della nostra gente”.

Presenti alla “festa di compleanno” il presidente Giuseppe Nenna, il vicepresidente Domenico Capra, il direttore generale e a.d. Angelo Antoniazzi, il vicedirettore generale Pietro Boselli, Elisabetta Molinari della Direzione Rete, Lodovico Mazzoni, responsabile della Direzione crediti, Francesca Michelazzi, responsabile della Direzione personale, Roberto Tagliaferri, responsabile dell’Ufficio Economato e sicurezza e Davide Sartori, responsabile del Coordinamento imprese. Gli ospiti sono stati accolti dal direttore della Filiale Mauro Cioncolini, da dipendenti, soci e clienti, dai componenti del Comitato di credito Giovanni Chinosi e Vittorio Salini. Presenti, tra gli altri, il sindaco Marco Paganelli e il primo cittadino di Ferriere Carlotta Opizzi, il maresciallo dei Carabinieri Matteo Ruggiero, Angelo Zanellotti della Croce Rossa e don Claudio Carbeni, che ha invitato a un momento di preghiera a cui è seguita la benedizione. «Una fedeltà alla montagna lunga 65 anni vi fa onore – ha osservato il parroco – così come vi fa onore l’unire le dinamiche economiche a quelle culturali con l’amore per l’arte che dimostrate quale segnale di attenzione al territorio».

«Rappresentate una presenza costante nel nostro territorio – ha affermato il sindaco -; grazie per la vostra presenza “umana”, la Banca di Piacenza non è solo una banca, è un volto che si può vedere sempre e che ci dà il piacere di venire ancora in filiale a fare le operazioni».

«Resteremo qui – ha assicurato il presidente Nenna -. Vogliamo continuare a essere vicini ai territori di appartenenza, una strategia che paga, visto che da ormai 90 anni che facciamo utili. La Banca sta andando bene anche nei primi mesi di quest’anno e nel 2024 ha realizzato il miglior risultato di sempre. Segno che il nostro modo di fare banca è quello giusto».

Il direttore generale e a.d. Antoniazzi ha ribadito il buon andamento dell’Istituto: «I primi cinque mesi del 2025 sono stati molto positivi; questo ci rassicura sulla possibilità di raggiungere l’obiettivo che il Piano strategico ha fissato: 95 milioni di utile in tre anni».

«Pur essendo qui da poco – ha chiosato il direttore della Filiale Mauro Cioncolini – ho potuto notare la vicinanza e il calore della gente verso la Banca. Siamo un punto di riferimento per la vallata e cercheremo di essere sempre vicini e veloci nell’aiutare i nostri clienti».




Soresi (FdI): “Le modifiche ai percorsi dei bus creano disagi concreti”

Quotidiano Piacenza Online ieri, in un articolo dedicato all’argomento, aveva raccolto alcune voci di cittadini fortemente scontenti per le modifiche sperimentali apportate ai percorsi dei bus, con sostanziali tagli in centro storico. Oggi sull’argomento interviene – dopo aver ricevuto diverse segnalazioni di disagio da parte dei cittadini – anche Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Piacenza:

“Le modifiche sperimentali alla rete del trasporto pubblico urbano, recentemente entrate in vigore, stanno creando disagi concreti ai residenti di diverse zone della città”. 

“A segnalarmelo – afferma la capogruppo – sono principalmente i residenti di Borgotrebbia, ma non solo: anche cittadini di altri quartieri, come il Capitolo, che lamentano difficoltà negli spostamenti quotidiani, soprattutto per chi deve raggiungere il centro o rientrare a casa in orari serali”.

“Nel caso di Borgotrebbia – spiega Soresi – molti utenti hanno evidenziato come le nuove fermate più prossime al centro, come quella di Via Castello, siano troppo distanti, specialmente per anziani, persone con difficoltà motorie o semplicemente per chi si sposta con carichi pesanti. Altre criticità riguardano il percorso di rientro verso il quartiere e la soppressione totale delle corse festive, che penalizza ulteriormente chi non dispone di mezzi propri nei giorni di festa”.

“A ciò si aggiunga – considera l’esponente di Fratelli d’Italia – che il quartiere era già stato penalizzato, negli anni, dal taglio di alcune corse nella zona di campo Santo Vecchio”.

«Problemi simili – osserva Soresi – stanno emergendo anche in altre aree della città: è chiaro che questa riorganizzazione, seppur indiscutibilmente necessaria e nata con l’obiettivo di razionalizzare il servizio, rischia di penalizzare fasce fragili della popolazione ed interi quartieri e frazioni. Ecco perché ritengo fondamentale che, prima di procedere alla definizione del piano definitivo, l’Amministrazione comunale apra un confronto reale e concreto con i cittadini, coinvolgendo direttamente residenti, comitati di quartiere e rappresentanti delle frazioni. Servono incontri pubblici dedicati, per ascoltare le esigenze dei vari territori e correggere le criticità emerse da questa prima fase sperimentale».

La capogruppo ha quindi depositato un’interrogazione per chiedere se siano stati organizzati incontri informativi nei quartieri e nelle frazioni interessate prima dell’entrata in vigore delle modifiche; se, nello studio che ha portato a questa riorganizzazione, sia stata valutata non solo la quantità di utenti ma anche la tipologia di utenza, considerando le necessità di anziani, persone con difficoltà motorie o lavoratori con orari particolari; e se l’Amministrazione intenda rivedere questo piano sperimentale tenendo conto delle criticità emerse e delle segnalazioni raccolte dai residenti.

«Il trasporto pubblico è un servizio essenziale, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione: ogni modifica deve tenere conto non solo dei numeri e dei flussi generali, ma anche della qualità della vita delle persone e della loro effettiva possibilità di spostarsi agevolmente nella città», conclude Soresi.




Seconda edizione della Besu Street Fest

Una piazza vera e propria per la Besurica, con verde pubblico, nuovo arredo urbano e magari anche una fontana. È questa la sfida che coinvolge in questi giorni gli studenti del Politecnico di Milano – sede di Piacenza – impegnati nel quartiere per immaginare un nuovo spazio di comunità là dove oggi si trovano solo parcheggi e traffico.

A dare il via all’iniziativa è la seconda edizione della Besu Street Fest, il festival di quartiere promosso dall’associazione Besuricando Aps, che si terrà domenica 15 e lunedì 16 giugno nel piazzale di via Perfetti e nel giardino pubblico dedicato alle vittime di tutte le mafie.

Dopo l’ottimo riscontro ottenuto nel 2023, torna l’appuntamento pensato per animare il quartiere e coinvolgere cittadini di tutte le età attraverso spettacoli, musica, street food e momenti di confronto civico.

Il programma si apre domenica 15 giugno alle 19 con il live painting dell’artista Fabio Guarino, in arte Guari Art, che realizzerà un murales in tempo reale sulla casetta del latte di strada della Besurica, donando poi l’opera al quartiere.

Alle 19.30 sarà la volta del Tadam Street Show, spettacolo di giocoleria e acrobazie pensato per le famiglie ma aperto a tutti.

Il momento centrale della serata arriverà alle 20.30, con la presentazione pubblica del laboratorio urbano realizzato dagli studenti del Politecnico nell’ambito del corso “Temi di pianificazione urbana”. Dopo settimane di lavoro in aula e sul campo, i giovani progettisti illustreranno alcune proposte concrete per trasformare l’area parcheggio di via Perfetti in una piazza di quartiere vera e propria, accessibile, fruibile e pensata per la socialità. Una rappresentanza dell’amministrazione comunale sarà presente per ricevere ufficialmente le proposte.

La serata proseguirà alle 21 con il concerto della Vasco Terapia Band, che porterà sul palco i grandi successi di Vasco Rossi. In chiusura, dj set con Logan.

Lunedì 16 giugno la festa continua con l’aperitivo musicale di dj Catti, seguito dal concerto dei Dejavu, band che proporrà un repertorio di hit italiane e internazionali.

Entrambe le serate saranno accompagnate da food truck, gonfiabili per bambini e stand agricoli a cura di Campagna Amica.

L’iniziativa è promossa dall’associazione Besuricando Aps, in particolare dagli organizzatori Thomas Trenchi, Marco Caviglioni, Daniele Spina e Melany Trenchi, con il sostegno del Comune di Piacenza nell’ambito del bando Piacenza 2030.




Piacenza: meno bus in centro, più disagi per gli utenti

Prima giornata lavorativa (ma non scolastica) dopo la rivoluzione dei bus piacentini che ha portato a drastici tagli delle corse.

La “ghigliottina” dei passaggi ha incontrato il grande favore di alcuni fra gli abitanti di via Sant’Antonino, via Garibaldi, via San Bartolomeo che mal sopportavano l’inquinante e rumoroso andirivieni dei grossi pullman arancioni, ora ridotti fino al 42% e del tutto eliminati nel tratto di via Roma tra la Lupa e via Alberoni.
Durante la presentazione del nuovo orario sperimentale era stato assicurato che questo assetto non avrebbe comportato “disagi”.

Un rapido giro fra alcune delle fermate coinvolte ci ha permesso di raccogliere sensazioni ed opinioni di tutt’altro tenore da parte degli utenti. Siamo partiti da via Romagnosi dove, contrariamente al passato, nessun bus porta più alla stazione ferroviaria.
«Per me è un enorme disagio» – ci ha fatto presente una giovane universitaria con un handicap motorio.

«Dovrò organizzarmi in maniera diversa – ci ha raccontato – facendomi accompagnare in auto dai miei famigliari. Ho infatti scoperto che il bus ora si ferma davanti alla scuola Alberoni e non porta più in piazzale Marconi. Per una persona normodotata fa poca differenza ma per me …. quelle centinaia di metri in più sono una montagna da scalare. Peccato perché io sono una sostenitrice della mobilità sostenibile. Non credo che la strada scelta sia quella giusta. Tagliare le corse mi sembra una soluzione semplicistica».
Alla fermata poco distante di via Borghetto abbiamo raccolto svariate lamentele sia per le conseguenze di questo nuovo orario e dei relativi tagli di corse sia per la scarsa informazione.

«Possibile che nessuno abbia pensato di appendere grossi cartelli esplicativi sulle pensiline» hanno sottolineano alcuni utenti.

«Abbiamo aiutato anziani spaesati perché non hanno più trovato linee storiche che erano abituati a prendere da anni, come la 4 e la 6 e non c’era nemmeno un avviso esplicito. Non è che tutti leggono ii giornali».

Scene similari anche in stazione dove a lamentarsi e trovarsi spaesati sono stati questa volta alcuni lavoratori e pendolari che non hanno più trovato in pensilina le usuali corse.
«E’ stata una caccia non al tesoro … ma al bus» – ci ha spiegato un giovane lavoratore, rientrato a Piacenza dopo un week-end a casa.

«Con i bagagli al seguito farsela a piedi è scomodo e così sono solito prendere l’autobus. Oggi non ho trovato quasi nessuna fra le linee che normalmente uso con fermata in via Borghetto. Mi chiedo chi possa aver concepito questa nuova pianificazione. Togliere l’inquinamento dalle strade è lodevole ma non si fa a discapito dell’utenza. Anziché avvicinare nuovi utenti al trasporto pubblico qui si allontanano quelli che ci sono. Considerando tra l’altro che il centro è abituato soprattutto da anziani per cui le distanze fanno la differenza. Spero ci ripensino».

Attivati i semafori per l’attraversamento … ma pochi li rispettano

Quella dei bus non è l’unica novità entrata in vigore con questo inizio di giugno. Dopo mesi e mesi di sperimentazione, da ieri, sono stati attivati i due semafori per l’attraversamento fra i giardini Margherita e piazzale Marconi. Sono bastate poche ore dal debutto perché emergessero due criticità. La prima la racconta benissimo la foto pubblicata qui sopra e che coglie un anziano mentre attraversa la strada, rigorosamente sulle strisce, davanti al semaforo, ignorandone però il fiammante colore rosso. Una scena che si ripete con costanza e con tutte le fasce di età. La colpa qui è certamente dei cittadini indisciplinati. Resta da capire come farà un’amministrazione che non riesce a far rispettare divieti come quello dell’uso di bici in via XX Settembre a far si ché l’attraversamento sia realmente regolato dalla sequenza verde, arancione, rosso.
Ben più grave invece il tempo scelto per permettere ai pedoni di attraversare, una manciata di secondi a nostro giudizio assolutamente insufficiente per permettere ad una persona anziana o con mobilità ridotta di effettuare il passaggio in sicurezza una volta premuto il tasto arancione. Colpisce che dopo mesi di calcoli e prove questo aspetto sia passato inosservato.




L’assessore Bongiorni: “Ex Acna, impossibile salvare gli alberi: lo impongono le regole della bonifica”

Negli ultimi giorni, attorno ai lavori di bonifica dell’area ex Acna, si sono levate numerose voci da parte di cittadini e residenti, preoccupati per l’abbattimento di alcune alberature presenti da decenni. Una sensibilità comprensibile a cui risponde l’amministrazione comunale, che chiarisce le ragioni tecniche e normative alla base delle scelte compiute.

“Ex Acna è un’area inquinata che deve essere bonificata”. E’ la premessa su cui si basa l’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco Matteo Bongiorni nell’inquadrare le dinamiche specifiche che accompagnano, per l’appunto, un intervento di bonifica.

Si tratta di dinamiche nelle quali – precisa – non si può confondere la volontà di un’Amministrazione comunale con i vincoli e le possibilità di azione che un intervento di bonifica consente”.

E’ necessario tener presente – aggiunge Bongiorni – che ci si sta occupando di un sito attualmente inquinato per contaminazione di suolo da sostanze chimiche e che, attraverso la sua piena messa in sicurezza e riqualificazione, lo si intende riportare in funzionalità e fruizione pubblica”.
E’ un’opera importante sia per complessità sia per valore; un’opera che, oltre al Comune – in qualità di soggetto attuatore esterno -, coinvolge enti sovraordinati quali Arpae per competenza, la Regione Emilia-Romagna come soggetto attuatore e il Ministero che eroga il finanziamento PNRR.
Nell’area in oggetto, il progetto prevede sia scavi sia la messa in sicurezza permanente che viene realizzata con posa di tessuto non tessuto e riporto di terreno vegetale sovrastante, per tutta l’area senza soluzione di continuità. Progetto che viene collaudato alla quota di scavo e alla quota di riporto, e che è soggetto a tre livelli di approvazione da parte degli enti sopra citati.

“Il progetto di bonifica iniziale non contemplava alcuna possibilità di mantenimento di alcun tipo di vegetazione – spiega l’assessore – La qual cosa era stata peraltro chiarita anche in occasione dell’assemblea pubblica tenutasi sul tema nel marzo scorso. Come ulteriore approfondimento, la ditta esecutrice ha prodotto uno studio relativo alle alberature presenti nell’area finalizzato ad analizzare la possibilità del mantenimento in loco di alcune essenze. Una possibilità che naturalmente sarebbe stata preferibile”.

Bongiorni prosegue: “L’ipotesi di conservazione si è rivelata però impraticabile a causa delle prescrizioni stesse della bonifica che, visto l’obbligo di non generare discontinuità tramite posa del tessuto sottostante e di uno stato sovrastante di circa 60 centimetri di terreno, avrebbe provocato in adiacenza agli alberi un alto rischio di insorgenza di patologie compromettendone lo stato di salute e accelerandone i problemi di stabilità.”
Per poter mantenere la vegetazione si sono anche valutate altre soluzioni tecniche, in modo da isolare l’area interessata dagli alberi non ricoprendone il colletto e rispettandone l’apparato radicale. Tale soluzione avrebbe comunque contravvenuto alla continuità di bonifica dell’intera area, nonché previsto a protezione una trincea o cerchiature di cemento alte 70-80 cm e con necessità di fondazione, e con conseguente rischio per l’apparato radicale e creazione di una zona interclusa a livello inferiore.

Una questione tecnica, dunque, che si intreccia però con la questione amministrativa. E lo spiega ancora Matteo Bongiorni: “Tale iniziativa, rappresentando una discontinuità nella messa in sicurezza permanente, avrebbe comportato una richiesta di variante sostanziale agli enti sovraordinati, con necessaria sospensione e notevole ritardo delle opere. Peraltro senza la certezza che tale richiesta fosse accolta, vista la predominanza e priorità della bonifica rispetto a ogni altro aspetto. Compresa la conservazione degli alberi”.

C’è un esempio recente che chiarisce come, spesso, certe scelte vengano determinate da priorità chiare e precise che scavalcano le varie sensibilità: la bonifica bellica che si è conclusa da poco presso il parco della Galleana. In quel caso, per esigenze realizzative, si è dovuti intervenire necessariamente e massivamente su tutta vegetazione nel tempo cresciuta in loco. Non c’era altra possibilità, e di conseguenza si è proceduto in quel senso.

Alla Galleana, come anche all’ex Acna, si procederà con nuove piantumazioni. 




Castel San Giovanni: minorenne sorpreso con katana fuori da una sala slot: denunciato

Momenti di tensione nella notte fra domenica e lunedì, quando poco dopo le 2:50 una guardia giurata ha segnalato alla centrale operativa dei carabinieri di Piacenza la presenza di un giovane armato nei pressi di una sala slot. Secondo la testimonianza, il ragazzo impugnava una spada e inseguiva un altro giovane a piedi.
Sul posto è intervenuta prontamente una pattuglia della stazione carabinieri di Borgonovo Val Tidone, che ha trovato la situazione apparentemente tranquilla. All’esterno del locale erano presenti cinque giovani, tra cui un minorenne in possesso dell’arma segnalata: una riproduzione di katana con lama in acciaio lunga circa 60 centimetri, priva di anima, considerata idonea a offendere.
L’arma è stata sequestrata durante l’identificazione dei presenti. Il ragazzo, un 17enne residente in provincia di Lodi, ha dichiarato che la katana era utilizzata solo per un gioco tra amici, senza alcuna intenzione aggressiva. Le immagini della videosorveglianza della sala slot sembrano confermare questa versione, escludendo l’ipotesi di una lite reale.
Nonostante ciò, in base alle normative vigenti, il minorenne è stato denunciato per porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere, un reato previsto dal codice penale anche per riproduzioni di armi in grado di causare danni.




Edilizia piacentina in difficoltà: fatturato giù del 5,3% nel primo trimestre

Nel primo trimestre del 2025, quasi un’impresa edile su tre a Piacenza ha registrato una contrazione dell’attività. Sebbene prevalga una generale stabilità, il 30% delle aziende segnala un calo della produzione rispetto allo stesso periodo del 2024, contro un 7% che evidenzia invece una crescita. La maggioranza, pari al 63%, parla di una situazione invariata.

Il quadro tracciato dall’Ufficio studi della Camera di commercio dell’Emilia rispecchia l’andamento regionale, ma con una nota più critica per il territorio piacentino: qui, infatti, la quota di imprese che denuncia difficoltà è superiore di cinque punti percentuali rispetto alla media emiliano-romagnola.

Particolarmente delicata risulta la condizione dell’artigianato, dove solo il 2% delle imprese segnala un miglioramento e oltre un terzo (36%) registra una flessione dell’attività.

Guardando al fatturato, il comparto edile piacentino mostra una contrazione del 5,3% rispetto ai primi tre mesi del 2024, a fronte di un calo medio regionale molto più contenuto (-0,2%). Peggiora ulteriormente il dato nel solo comparto artigiano, che perde il 6,8%. Le difficoltà colpiscono soprattutto le realtà di piccole dimensioni: nelle aziende con 1-9 addetti la flessione raggiunge il 7,4%, mentre si ferma al 3% nelle imprese con 10 o più dipendenti.

Per il secondo trimestre dell’anno, le previsioni suggeriscono una certa prudenza: il 68% delle imprese (69% nell’artigianato) prevede una situazione stabile, mentre il 16% (11% artigianato) ipotizza un aumento dell’attività e il 15% (20% artigianato) teme ulteriori cali. Tra le imprese più strutturate (10 addetti e oltre), le attese sono più ottimistiche: il 26% prevede una crescita, contro solo l’8% delle più piccole (1-9 dipendenti), dove invece il 28% teme un peggioramento.

Infine, se si guarda alle prospettive su un orizzonte di dodici mesi, il 44% delle aziende prevede stabilità (41% nell’artigianato), il 46% ipotizza uno sviluppo (49% artigianato) e solo il 10% prevede un calo.

 




Incendio Borgoforte. Ausl e Arpae: “Nessun pericolo per la salute delle persone”

Nessun pericolo per la salute delle persone. E’ quanto emerge dalle rilevazioni e dai riscontri di Arpae e Ausl comunicati al Comune di Piacenza in seguito all’incendio che si è sviluppato alle prime ore di ieri, domenica 8 giugno, all’interno dell’area Iren adibita allo stoccaggio rifiuti a Borgoforte.
In attesa del rapporto dettagliato e definitivo di Arpae che arriverà nei prossimi giorni, il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi – che ha voluto essere presente l’altra notte sul luogo dell’incendio – tranquillizza la cittadinanza e, sulla base delle informazioni ricevute dal personale competente e confermate oggi, ribadisce l’assenza di rischi legati alla qualità dell’aria dopo l’episodio: “Le autorità preposte agli accertamenti ci dicono che i valori delle sostanze tossiche sono inferiori al limite di rilevabilità”.
Con riferimento alle possibili cause dell’incendio invece, al momento il Comune non è in possesso di alcuna informazione da parte dell’Autorità giudiziaria che si basa sugli accertamenti dei vigili del fuoco, tuttora in corso.
E proprio ai vigili del fuoco va il ringraziamento del sindaco: “Hanno gestito in modo impeccabile un’emergenza tutt’altro che banale, mettendo in sicurezza l’area, domando le fiamme nell’immediato e impedendo lo sviluppo di ulteriori focolai nelle ore successive. Vederli in azione in una situazione del genere mi ha fatto rendere conto ancora meglio, se mai ce ne fosse bisogno, di quanto sia indispensabile e prezioso il loro servizio per la comunità”.




Incendio Borgoforte. Il Comune: “Allo stato attuale nessuna comunicazione di rischi per la popolazione”

In relazione all’incendio di Borgoforte il Comune di Piacenza ha diffuso un comunicato con cui, oltre a ricostruire l’accaduto rende noto che “Allo stato attuale, il Comune non ha ricevuto comunicazioni dalle autorità competenti in merito a eventuali rischi per la popolazione.
La situazione è in corso di aggiornamento ed eventuali sviluppi rilevanti per la cittadinanza saranno immediatamente comunicati”.

Dai primi rilievi ambientali sembra non siano coinvolti nell’incendio rifiuti pericolosi. I primi campioni di Arpae non hanno rilevato sostanze pericolose per la salute.
In attesa della relazione definitiva di Arpae, per precauzione, si raccomanda comunque di non raccogliere e consumare i prodotti dell’orto e di svuotare le ciotole d’acqua per gli animali.




Maxi incendio nella notte alla discarica Iren di Borgoforte

Un vasto incendio è divampato nella notte tra sabato 7 e domenica 8 giugno presso l’impianto di smaltimento rifiuti di Iren a Borgoforte, alla periferia di Piacenza. L’allarme è scattato poco dopo la mezzanotte, quando una gigantesca nube di fumo si è alzata sopra l’area della discarica, rendendo subito evidente la gravità del rogo.
I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente con numerosi mezzi da Piacenza e Fiorenzuola, supportati durante la notte da due unità provenienti dal distaccamento volontario di Sant’Angelo Lodigiano. In tutto sono stati impiegati almeno quattro mezzi operativi e diverse squadre, che hanno lavorato ininterrottamente per contenere le fiamme e arginare la situazione.
Secondo le prime ricostruzioni, a prendere fuoco sono stati quintali di rifiuti, ma le cause precise del rogo restano ancora da accertare. L’incendio ha generato un’enorme colonna di fumo visibile anche a grande distanza, destando preoccupazione tra i residenti della zona.
Presente anche il personale di Iren in servizio presso l’impianto, impegnato a supportare le operazioni di contenimento.
Le attività di spegnimento, smassamento e messa in sicurezza sono tuttora in corso e si prevede che proseguiranno per l’intera giornata di domenica, con la completa bonifica dell’area che potrebbe richiedere ancora diverse ore.
Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e al personale sanitario, sono attesi anche i tecnici di Arpae per monitorare la qualità dell’aria e l’eventuale impatto ambientale del rogo.
Qui gli aggiornamenti dal Comune.