Zandonella (Lega): “Via Damiani, dopo anni di cantieri e disagi ma strada in condizioni vergognose”

A seguito di un accesso agli atti, Luca Zandonella, consigliere comunale della Lega, interviene per evidenziare una situazione su cui urge intervenire: “Negli ultimi tre anni e mezzo Via Damiani è stata interessata da una lunga serie di cantieri, addirittura 14, con chiusure totali o parziali per ben 261 giorni, che hanno creato continui disagi alla viabilità e ai residenti della zona. È inaccettabile che, dopo tutto questo tempo e dopo così tanti interventi, la strada si presenti ancora in condizioni vergognose, con tagli, rattoppi malfatti e un asfalto irregolare”.
“Chi vive in questa zona sa bene quanto sia stata – e sia tutt’ora – complicata la circolazione, con continui divieti, deviazioni e difficoltà. E nonostante ciò, il risultato finale è sotto gli occhi di tutti: una strada rattoppata e in pessimo stato.”
“Chiedo quindi all’Amministrazione comunale di intervenire con urgenza per rimettere in condizioni decorose una arteria importante della città e di dotarsi di una migliore programmazione per evitare in futuro che si arrivi a queste situazioni paradossali, controllando le condizioni nelle quali vengono lasciate le strade dopo l’esecuzione dei lavori”.




Amianto all’ex Cinema Roma, il Comune: “Situazione già nota e ordinanza emessa prima della segnalazione”

Il Comune di Piacenza interviene sul tema del tetto crollato dell’ex cinema Roma che ieri era stato al centro di un comunicato stampa e di una interrogazione della capogruppo di FdI Sara Soresi.  “L’intervento del Comune sullo stabile dell’ex Cinema Roma – scrive l’Amministrazione – è partito prima che la questione approdasse in Consiglio comunale lunedì scorso, 16 giugno, con la segnalazione da parte della consigliera Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia, poi confluita in un’interrogazione a risposta scritta.

Palazzo Mercanti chiarisce come lo stabile (dichiarato inagibile nel luglio 2024 dal Comune stesso) fosse già oggetto di verifiche da parte dei servizi comunali e dell’Azienda Usl di Piacenza. A seguito di tali verifiche, era già stata adottata un’ordinanza “contingibile e urgente” per la bonifica della copertura in amianto. Si tratta dell’ordinanza numero 430 del 13 giugno 2025.

La relazione Ausl del 4 giugno aveva infatti evidenziato lo stato di deterioramento delle lastre e, per tale ragione, il Comune ha imposto alla proprietà dell’edificio l’obbligo di rimozione e smaltimento dei materiali contenenti amianto entro 60 giorni, un termine ben più restrittivo rispetto ai sei mesi indicati dall’Ausl sulla base delle linee guida regionali.

L’ordinanza stabilisce inoltre che venga presentato un piano di lavoro entro due settimane, oltre all’immediata adozione di misure a tutela dell’area, con relativa trasmissione del documento agli enti competenti – Ausl, Arpae, Prefettura, Questura e Polizia Locale – in modo che possano essere effettuati tutti i controlli del caso.

Aggiornamento

Il comunicato del Comune di Piacenza sbaglia però nel citare la data in cui sarebbe stata depositata l’interrogazione della consigliera Sara Soresi che viene fissata nel giorno 16 giugno. In realtà l’interrogazione è proprio del 13 giugno, lo stesso giorno in cui il Municipio ha emesso l’ordinanza 430. 

 




Il premio “Antonino d’oro 2025” ai Missionari Vincenziani del Collegio Alberoni

Sarà assegnato alla Congregazione dei Missionari Vincenziani del Collegio Alberoni di Piacenza il premio “Antonino d’oro” 2025. Ad annunciarlo sono i Canonici del Capitolo della Basilica di Sant’Antonino martire, che hanno voluto così rendere omaggio a una presenza che da oltre due secoli e mezzo contribuisce in modo decisivo alla formazione spirituale, intellettuale e pastorale di generazioni di sacerdoti, non solo della diocesi di Piacenza-Bobbio ma anche di molte altre realtà del mondo.

Fondati da San Vincenzo de’ Paoli nel 1625, in una Francia segnata dalla crisi post-tridentina, i Missionari Vincenziani si posero fin da subito al servizio della riforma del clero e dell’annuncio del Vangelo ai più poveri. L’intuizione di San Vincenzo fu quella di unire spiritualità e concretezza: non solo formazione per i sacerdoti, ma anche azioni di carità rivolte ai più svantaggiati, grazie anche alla collaborazione con figure come Santa Luisa di Marillac e alla fondazione delle Figlie della Carità. Il loro carisma, ancora oggi attualissimo, vede nei poveri “i nostri signori e padroni”, come scriveva lo stesso San Vincenzo ai suoi confratelli.

A Piacenza, la presenza vincenziana si lega indissolubilmente al nome del cardinale Giulio Alberoni, che nel 1751 volle affidare ai Padri della Missione il Collegio da lui fondato. Da allora, il Collegio Alberoni è l’unico seminario italiano guidato dai Vincenziani. Negli ultimi vent’anni ha ospitato seminaristi provenienti da ogni parte del mondo – dall’Europa orientale all’Africa, dal Libano all’America Latina – offrendo loro un percorso di formazione che intreccia le esigenze del presbiterato con l’apertura culturale e l’attenzione al mondo contemporaneo.

Il riconoscimento, spiega il Capitolo dei Canonici, nasce dalla volontà di esprimere “stima e gratitudine” verso una comunità religiosa che, attraverso l’opera dei suoi padri, ha saputo coniugare fedeltà al Vangelo e impegno educativo e culturale. La testimonianza dei Missionari Vincenziani ha contribuito a rendere il Collegio Alberoni non solo un luogo di formazione ecclesiale, ma anche un centro di rilevanza culturale, scientifica e artistica, custode di un patrimonio prezioso di libri, strumenti e documenti, oggi valorizzato anche grazie all’impegno del Consiglio di Amministrazione dell’Opera Pia Alberoni, presieduto da dodici anni dal dottor Giorgio Braghieri.

Il premio verrà consegnato dal vescovo monsignor Adriano Cevolotto a padre Nicola Albanesi, superiore del Collegio Alberoni, al termine della solenne celebrazione eucaristica nella basilica di Sant’Antonino, venerdì 4 luglio alle ore 11, in occasione della festa del patrono della città. Sarà anche un’occasione per rivolgere un sentito ringraziamento a padre Giuseppe Perini, da oltre quarant’anni penitenziere della basilica, figura di riferimento per intere generazioni di piacentini.

Il premio “Antonino d’oro”, giunto alla sua 40ª edizione, è patrocinato e sostenuto dalla Famiglia Piasinteina e rappresenta uno dei momenti più sentiti della vita religiosa e civile della città. Nell’assegnarlo ai Vincenziani, il Capitolo dei Canonici intende anche rilanciare il messaggio di San Vincenzo de’ Paoli: un invito a guardare la realtà con gli occhi dei poveri, riconoscendo in loro la presenza viva di Cristo e un richiamo alla responsabilità, alla solidarietà e alla costruzione di una comunità più giusta e fraterna.




Il Premio Solidarieta’ per la Vita Santa Maria del Monte assegnato al missionario padre Romano Segalini

E’ stato attribuito a padre Romano Segalini, missionario della congregazione dei Comboniani del Cuore di Gesù nato a Rivergaro e podenzanese d’adozione, il Premio Solidarietà per la Vita Santa Maria del Monte – organizzato dalla Banca di Piacenza e giunto alla sua 35 ͣ edizione – finalizzato a riconoscere atti e comportamenti di solidarietà umana per la promozione e la difesa della vita. L’attestato e il premio previsti verranno consegnati dal Prefetto domenica 29 (l’ultima di giugno, come tradizione) al Santuario di Santa Maria del Monte, alla presenza del Vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio, che alle 18 celebrerà una Messa solenne.

Lo ha deciso all’unanimità la Commissione giudicatrice riunita in Prefettura sotto la presidenza del Prefetto Paolo Ponta – presente il capo di Gabinetto Claudio Giordano – e composta dal presidente della Banca di Piacenza Giuseppe Nenna – presente anche Lorella Calza del Coordinamento Relazioni – da don Giuseppe Basini, vicario generale e rettore del Santuario del Monte, da Franco Albertini, sindaco di Alta Val Tidone, accompagnato dall’assessore Giovanni Dotti, e da Paola Farroni, ispettrice provinciale delle infermiere volontarie della Croce Rossa.

Questa la motivazione:

Fin dal 1976 padre Romano Segalini opera come missionario comboniano nel nord-est del Congo, un’area a lungo presa di mira dai ribelli che con le loro truppe hanno devastato villaggi, rapito donne e bambini, ucciso senza pietà. Lo stesso missionario piacentino ha rischiato la vita, ma non ha mai voluto abbandonare quella che considera la sua gente. Padre Romano è partito ogni volta da aree in cui non esisteva nulla, lasciandole poi dotate di ospedali, scuole di ogni ordine e grado, chiese e centri educativi affidati a personale locale appositamente istruito. Nonostante le precarie condizioni di salute e l’avanzare dell’età, padre Romano continua la sua missione in Africa con accanto le persone che lui stesso ha formato”.




Soresi: “Ex cinema Roma. Bisogna verificare se il tetto crollato contiene amianto”

“L’edificio che ospita il Cinema Roma si trova in stato di totale abbandono e degrado da diverso tempo, il tetto della struttura presenta un evidente cedimento, con un’ampia apertura nella parte centrale, tanto da risultare visibilmente pericolante e strutturalmente compromesso”.

Inizia così la segnalazione di Sara Soresi – capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale – che, dopo essere stata contattata da alcuni residenti della zona, rappresenta la loro forte preoccupazione non solo per il rischio di crollo di materiali dall’edificio, ma anche e soprattutto per il sospetto che la copertura del tetto sia in amianto.

“Come noto – afferma Soresi – la presenza di amianto friabile o danneggiato rappresenta un grave rischio per la salute pubblica, in quanto l’inalazione di fibre di amianto può provocare malattie gravi quali l’asbestosi e il mesotelioma pleurico ed in caso di materiali in amianto deteriorati e in condizioni di abbandono, i Comuni hanno l’obbligo di intervenire, anche mediante ordinanza contingibile e urgente, per la rimozione, lo smaltimento e la bonifica in sicurezza, al fine di tutelare la salute pubblica e l’ambiente”.

La capogruppo – a mezzo interrogazione – chiede dunque all’Amministrazione se siano stati effettuati sopralluoghi tecnici da parte degli uffici comunali o dell’Ausl per verificare le condizioni statiche dell’immobile e la presenza effettiva di materiali in amianto nella copertura; se la proprietà privata dell’immobile sia stata formalmente diffidata o sollecitata ad intervenire per la messa in sicurezza e la bonifica della struttura; se il Comune abbia emesso ordinanze specifiche per la rimozione e lo smaltimento dell’eventuale amianto presente e, in caso negativo, se intenda procedere in tal senso. Infine, sollecita l’Amministrazione ad intraprendere azioni concrete per garantire la sicurezza, la salubrità ed il decoro urbano in relazione all’immobile.




«Il cavalier Malosso, collante artistico tra le città di Piacenza e Cremona»

Sala Panini gremita al PalabancaEventi (presenti anche i familiari del professor Ferdinando) per l’ormai tradizionale Giornata Arisi, celebrata dalla Banca di Piacenza in memoria del maggior storico dell’arte che la nostra città abbia avuto. Il professore è stato “lo” storico dell’arte di Piacenza che ha dato un grandissimo contributo alla valorizzazione degli artisti locali. La Banca ad Arisi deve tanto: fu l’anima delle manifestazioni culturali dell’Istituto e l’ispiratore delle mostre allestite nel già Palazzo Galli, dove in ogni stanza si respira l’aria del prof. Ferdinando. Fu infatti lui a decidere a chi intitolare le varie sale. La Banca gli sarà sempre riconoscente e proprio all’interno del PalabancaEventi gli ha dedicato un museo, lo Spazio Arisi.

Il professore era un grande conoscitore, tra gli altri, di Giovan Battista Trotti detto il Malosso (Cremona 1555, Parma 1619), a cui è dedicata una mostra in corso a Palazzo Farnese (Cavalier Malosso. Un artista cremonese alla corte dei Farnese) che si concluderà il prossimo 13 luglio ed incentrata sulla recente ricomposizione di un trittico, la cui pala centrale (Adorazione dei pastori) è parte della collezione d’arte della Banca di Piacenza.

E proprio “Il cavalier Malosso tra Cremona, Piacenza e Parma” è stato il tema scelto per questa edizione della Giornata Arisi, argomento brillantemente affrontato da Antonio Iommelli, direttore dei Musei Civici di Palazzo Farnese.

Riferendosi al citato trittico (dipinto nel 1595 per la cappella della chiesa dei Cappuccini a Regona di Pizzighettone, su commissione del gran cancelliere del governo spagnolo don Diego Salazar, «uomo ricchissimo», ed entrato poi a far parte del patrimonio della famiglia Turina di Casalbuttano), il dott. Iommelli ha ricordato che fu lo stesso prof. Arisi, nel 1957, a descrivere le tre opere del Malosso di proprietà del conte Anguissola d’Altoè e caratterizzate dalla medesima cornice con stemmi della famiglia (un passaggio di proprietà che si ipotizza avvenuto per eredità in seguito al matrimonio, nel 1831, tra Fortunato Turina e la contessa Camilla Anguissola d’Altoè) e che sempre l’indimenticato critico d’arte attestò la vendita della pala centrale a Giuseppe Chiapponi, pala entrata a far parte della collezione d’arte della Banca di Piacenza nel 1992. Delle ante laterali si era invece persa traccia, ritrovata dal presidente degli Amici dell’Arte Stefano Antonio Marchesi che ha individuato gli attuali proprietari privati (olandesi).

Il direttore dei Musei Civici (che ha ringraziato la Banca «non solo per il prestito dell’opera principale ma soprattutto per il sostegno economico alla mostra») ha sottolineato l’importante ruolo del Malosso come «collante artistico tra le città di Piacenza e Cremona» descrivendolo come un artista molto attento al mercato e alla carriera, «abile nell’autopromuoversi in modo intelligente».

Allievo di Bernardino Campi («maestro che fece molti ritratti per personaggi piacentini e dal quale ereditò bottega e contatti»), il Trotti – ha spiegato il dott. Iommelli – arrivò a Piacenza attraverso Monticelli d’Ongina (dove dipinse per Girolamo Favalli, un prevosto legato a Cremona, una tela raffigurante Santa Lucia per la Collegiata di San Lorenzo e dove lavorò per Alessandro Pallavicino di Zibello, marito di Lavinia Farnese). A Piacenza al Malosso la famiglia Burla nel 1591 affidò la decorazione del loro sacello nella chiesa di Sant’Agostino, dove realizzò la pala d’altare raffigurante l’Immacolata Concezione («era interprete rigoroso dei dettami della Controriforma e questo lo rendeva un pittore particolarmente ambito sulla scena artistica locale»). Otto anni dopo furono i francescani ad incaricare il Nostro di realizzare in San Francesco un’opera avente lo stesso tema “ma più bella”. Questa committenza portò molti problemi all’artista, accusato di ritardi, di essersi preso libertà interpretative e di aver utilizzato suoi allievi per parti del dipinto. Il Malosso finì addirittura a processo e questo lo allontanò da Piacenza in favore di Parma, dove divenne artista di corte per Ranuccio Farnese. Qui cambiò la sua produzione («dimostrandosi artista a 360 gradi che gli valse nel 1609 il titolo di cavaliere») e dipinse tele su temi non religiosi, cimentandosi anche nelle vesti di progettista e designer.

A tutti gli intervenuti è stato riservato il volume “L’Oratorio di San Giorgio in Sopramuro a Piacenza”.




Conviviale dell’Interact Placentia

Giovedì 12 giugno si è svolta una importante conviviale dell’Interact Placentia presso l’abitazione di Christian Sartori, presidente uscente del Rotary Club Valli Nure e Trebbia e riconfermato per il nuovo anno rotariano.

L’Interact è un’associazione giovanile promossa dal Rotary, aperta a ragazze e ragazzi dai 12 ai 18 anni. È presente in tutto il mondo e nasce con l’obiettivo di far crescere i giovani attraverso il servizio, la collaborazione e il desiderio di migliorare ciò che li circonda. Far parte dell’Interact significa mettersi in gioco, imparare a lavorare in gruppo, sviluppare responsabilità, capacità di leadership, empatia e attenzione verso gli altri. Ma significa anche creare legami, conoscere realtà nuove divertendosi e sentirsi parte di qualcosa di più grande. Nel territorio piacentino oltre all’Interact Placentia c’è anche l’Interact Fiorenzuola d’Arda, che ha come Club padrino il Rotary Club Fiorenzuola.

Giovedì sera, alla presenza di Tiziana Meneghelli, Assistente del Governatore uscente Massimiliano Pini e di quello entrante Annalisa Balestrieri del Distretto Rotary 2050, si sono riuniti quasi una ventina di ragazze e ragazzi, alcuni già soci dell’Interact Placentia già esistente da circa 3 anni, e altri che si sono aggiunti, per rifondare il Club e organizzarsi insieme per dare vita, durante il nuovo anno rotariano che comincerà il prossimo 1 luglio, ad attività e progetti vari, raccolte fondi, iniziative solidali, eventi culturali, giornate di volontariato, campagne di sensibilizzazione e tante collaborazioni con i Rotary Club e con il territorio. Ogni idea nascerà dal gruppo, e tutti avranno la possibilità di contribuire in base alle proprie capacità e passioni.

L’Interact Placentia ha attualmente come Club padrini il Rotary Club Valtidone e il Rotary Club Valli Nure e Trebbia e durante la conviviale di giovedì 12 giugno sono stati “spillati” dalla presidente uscente Maddalena Dragoni numerosi nuovi ingressi, pronti a mettersi in gioco: Angela e Carolina Rebecchi, Sofia Vittoria Brancati, Camilla Cattadori, Sabrina Cozzi, Greta Iori, Micol Tosca, Marcello Prati, che si sono aggiunti a Maria Sole Torselli, Marco Dragoni, Sofia Bersani e Giulia Aruzzoli, soci già presenti nel Club.

Tutti insieme si sono dati un’organizzazione eleggendo come nuovo presidente Angela Rebecchi e stabilendo tutti gli altri ruoli. “Al di là dei ruoli, ciò che conta davvero – ha dichiarato come prima cosa la neoeletta presidente – è lo spirito di squadra: nessuno è escluso, ognuno è parte attiva. L’Interact non è solo un’associazione: è un’occasione – ha concluso la Rebecchi – per crescere, per mettersi alla prova e per lasciare un segno, anche piccolo, nel mondo.”

Sono già previste nelle prossime conviviali ulteriori nuovi ingressi e spillature, per accogliere nel Club Giulia Bodini, Ginevra Sartori e Anna Cioce.

Sono giovani ragazze e ragazzi studentesse e studenti di quasi tutti i vari Licei e Istituti scolastici superiori di Piacenza come ad esempio il Liceo Gioia, il Liceo Respighi, il Liceo Cassinari, l’Istituto Romagnosi, l’Istututo Marconi, e l’Istituto Volta di Castel San Giovanni, a cui a man mano si aggiungeranno nuove adesioni che i soci e i neo-soci stessi raccoglieranno tra le loro cerchie di amicizie e conoscenze, per rafforzare e completare un gruppo che sia protagonista di azioni concrete e significative a beneficio della Città e del territorio.

Molto soddisfatta della nuova squadra di Piacenza Maddalena Dragoni, che esce dall’Interact per raggiunti limiti di età, per entrare in un Rotaract Club, e che al tempo stesso ricoprirà il ruolo di presidente del ROTEX 2050. “Grazie anche alla mia esperienza nell’Interact e nel programma di scambio studio internazionale RYE – dice Maddalena Dragoni – mi impegnerò a coinvolgere gli studenti in entrata e in uscita per migliorare nel complesso la loro esperienza di scambio.”

Christian Sartori è stato molto felice di aver ospitato questa conviviale importante e decisiva per un nuovo corso dell’Interact Placentia, e concorda insieme a Maria Grazia Sabato, del Rotary Club Piacenza Sant’Antonino, la necessità che si promuova nel territorio e, prima di tutto, all’interno di tutti i Rotary del Gruppo Piacentino, la conoscenza dell’esistenza di questo tipo di Club di giovani vite che cominciano a cimentarsi in piccole grandi sfide per occuparsi del mondo che li circonda, perché sia innanzi tutto di stimolo a loro stessi per produrre service utili, ma anche ad altri coetanei man mano di aggregarsi. “La riunione l’hanno organizzata e svolta in autonomia i ragazzi – ha detto Christian Sartori -, io ho solo avuto il piacere di ospitarli a casa mia, ma non sono intervenuto in alcun modo, ho messo loro a disposizione una sala in cui si sono riuniti intorno a un grande tavolo e hanno ragionato e deciso tutto quello che è scaturito da un confronto esclusivamente tra loro, svolto in un clima piacevole, stimolante e pieno di propositi e di entusiasmo.”

“Penso che sia molto importante che la comunità in cui viviamo conosca le tante possibilità di aggregazione e crescita offerte ai nostri giovani (risorse preziose che si stanno formando per essere preparati a tante sfide del presente e del domani) sotto il cappello della grande famiglia Rotary, anzi abbiamo prima di tutto il dovere di diffonderle all’interno di ogni singolo Club Rotary del nostro Gruppo Piacentino, in modo che ogni socio si senta coinvolto e si faccia portavoce e promotore all’esterno dei tanti progetti e programmi rotariani costruiti dai giovani per tutti i giovani – non solo rotariani o figli di rotariani! – e appositamente a loro dedicati” – afferma Maria Grazia Sabato, da sempre convinta sostenitrice e promotrice dell’apertura e del coinvolgimento delle nuove generazioni a collaborazioni ai vari service e attività culturali, di solidarietà e di sensibilizzazione su tante tematiche attuali. – “In generale tutto il mondo dell’associazionismo – prosegue Maria Grazia Sabato – sta attraversando una complessa crisi che va affrontata per ritrovare stimoli e rinnovare interessi e disponibilità ad offrirsi con impegno e spirito di servizio disinteressato, in una missione che è indispensabile per affiancare e sostenere Enti e Istituzioni laddove si intravedono necessità, disagi, zone d’ombra o per approfondire e sviluppare cultura e arte integrando e completando la formazione scolastica, e sono certa che incoraggiare questo tipo di associazioni partendo fin dalle più giovani età, attraverso gli Interact Club nel Rotary, sia la strada giusta per coltivare giovani risorse che man mano sapranno in autonomia affinare le giuste sensibilità, abilità e autonomie per affrontare e risolvere problematiche anche complesse. Mi auguro vivamente che presto anche il mio Club sia pronto ad accogliere questa entusiasmante sfida e si unisca anch’esso come Club padrino dell’Interact Placentia. Proporrò delle attività sul territorio, con il coinvolgimento di tutti i Rotary e Rotaract Club, degli Istituti scolastici da cui attingere risorse e nuove entrate, ma anche di Enti e Istituzioni che hanno, tra i loro obiettivi e mission, la formazione, l’educazione e gli approfondimenti culturali, unitamente al welfare. Alcuni di questi ragazzi che sono appena entrati a fare parte dell’Interact Placentia, come Angela e mia figlia Sofia Vittoria – conclude la Sabato – stanno anche per affrontare nuove sfide personali di arricchimento e di crescita partecipando durante l’estate al programma RYE (Rotary Youth Exchange), a cui anche Maddalena durante il Liceo ha partecipato frequentando un intero anno scolastico in USA, il programma di scambio giovani che rappresenta uno dei mezzi più efficaci per promuovere la pace e la comprensione tra i popoli, perché finalizzato a favorire il contatto diretto tra le giovani generazioni di diverse culture.”

Attraverso questo programma i giovani possono guadagnare borse di studio, possono fare viaggi sulla base di scambi culturali, o possono aiutare una comunità tramite un progetto di servizio. Per partecipare al programma non è necessario essere rotariani o essere figli di rotariani: è una possibilità e un’opportunità aperta a tutti (info@rye2050.org, www.rye2050.org).




Controlli del NAS a Piacenza: sanzioni a un albergo per gravi carenze igieniche

Con l’arrivo dell’estate e l’aumento dell’attività turistica, i Carabinieri del N.A.S. di Parma hanno intensificato le ispezioni igienico-sanitarie anche nel territorio piacentino, a tutela della salute pubblica e della sicurezza dei consumatori.

A Piacenza, i militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità hanno effettuato un controllo presso una struttura ricettiva alberghiera, riscontrando gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali. Durante l’ispezione sono state rilevate presenza di cimici da letto in alcune camere, controsoffitti deteriorati o parzialmente rimossi nei corridoi, nonché sporcizia diffusa e ragnatele nei locali destinati alla preparazione delle colazioni.

Alla luce delle condizioni riscontrate, i Carabinieri hanno contestato al legale responsabile una violazione amministrativa, con una sanzione pecuniaria di 1.000 euro. Inoltre, a causa delle ulteriori criticità rilevate all’impianto antincendio, è stata inoltrata una segnalazione alle autorità competenti per i provvedimenti del caso.

I controlli da parte del N.A.S. proseguiranno anche nelle prossime settimane, in concomitanza con l’intensificarsi della stagione turistica e ristorativa, con l’obiettivo di garantire il rispetto delle normative igienico-sanitarie e la sicurezza degli ospiti e dei consumatori.




Besurica. La casetta del latte abbellita con un murales

C’è un nuovo murales alla Besurica. Lo ha realizzato l’artista Fabio Guarino, in arte Guari Art, sulla casetta del latte nei pressi dell’edicola, in quella che molti considerano la piazza del quartiere. L’opera, dedicata all’associazione di volontariato Round Table, è stata inaugurata ieri sera, lunedì 17 giugno, durante la seconda serata della Besu Street Fest.
Il murales – nato come performance dal vivo davanti ai cittadini – resterà a colorare e abbellire uno degli angoli più frequentati della Besurica. Un intervento simbolico, che punta alla cura, all’identità e alla comunità, in linea con lo spirito del festival, promosso per il secondo anno consecutivo dall’associazione Besuricando Aps.
Se la seconda serata è stata un successo, complice anche il bel tempo a incorniciare dj Catti e il concerto dei Dejavu, più sfortunata è stata l’apertura di domenica, quando il maltempo ha costretto a rivedere parte della programmazione. Nonostante tutto, l’entusiasmo degli organizzatori resta alto. «Siamo molto soddisfatti. Il quartiere ha risposto, ha partecipato, e anche questa edizione ha dimostrato che qui c’è voglia di vivere gli spazi comuni», dicono i promotori.
Musica, dj set, spettacoli, arte urbana e street food hanno trasformato per due giorni il piazzale di via Perfetti in un luogo vissuto da famiglie, bambini, giovani e residenti di ogni età. E proprio questo è uno degli obiettivi principali dell’iniziativa: accendere i riflettori sulla necessità di una vera piazza per la Besurica, capace di accogliere, connettere e rappresentare il quartiere.
L’evento si è svolto con il sostegno del Comune di Piacenza, all’interno del bando Piacenza 2030.




Arrestato il presunto autore del tentato omicidio di via dei Pisoni

Un regolamento di conti legato al traffico di droga, una sparatoria in strada e una fuga durata giorni: è finita con due arresti l’indagine lampo della Squadra Mobile di Piacenza, coordinata dalla Procura, che ha permesso di identificare e catturare il presunto responsabile di un tentato omicidio avvenuto lo scorso 2 giugno in via dei Pisoni.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, quella sera, al culmine di una lite con un connazionale legata allo spaccio di stupefacenti, un cittadino straniero di 28 anni avrebbe esploso quattro colpi di pistola. Uno di questi ha colpito la vittima al fegato, riducendola in fin di vita. L’uomo ferito è stato immediatamente trasportato in ospedale, dove si trova tuttora ricoverato in prognosi riservata.
Dopo la sparatoria, il presunto aggressore si è dileguato, facendo perdere le proprie tracce nel mondo sommerso dello spaccio al dettaglio. Nonostante le difficoltà incontrate, anche a causa del clima di omertà che caratterizza certi ambienti, la Squadra Mobile è riuscita a ricostruire l’episodio grazie a un’attività investigativa serrata, basata su tecniche tradizionali e strumenti tecnologici. Decisive, in particolare, le immagini di videosorveglianza che hanno immortalato i movimenti della vittima e dell’aggressore nei momenti immediatamente precedenti all’agguato.
La Procura di Piacenza ha emesso un provvedimento di fermo per il reato di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. Ma il ventottenne era ormai in fuga, rifugiandosi in diversi nascondigli di fortuna nella zona di Fiorenzuola d’Arda, aiutato dal fratello, che gli forniva viveri e supporto logistico. Secondo gli investigatori, l’indagato stava anche cercando di fuggire all’estero, probabilmente a bordo di un camion diretto in Spagna.
Venerdì pomeriggio la svolta: gli agenti della Mobile hanno individuato e accerchiato il fuggitivo nei pressi di un locale pubblico a Carpaneto Piacentino. Il ricercato non ha opposto resistenza ed è stato arrestato.
Poche ore dopo, le indagini si sono concentrate sul fratello, che – secondo gli accertamenti – aveva avviato una fiorente attività di spaccio tra i locali di via Colombo. Proprio lì, è stato colto in flagrante mentre vendeva cocaina e hashish, e arrestato.
I due fratelli sono stati condotti in carcere e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria.