Fermato con attrezzi da scasso sull’auto: denunciato un 24enne straniero

Nella tarda serata di domenica 11 maggio 2025, i carabinieri della stazione di Villanova sull’Arda sono intervenuti in via Repubblica a seguito della segnalazione di un’autovettura sospetta in sosta da diverso tempo, con a bordo alcuni soggetti il cui comportamento aveva insospettito i residenti.
Giunti sul posto, i militari hanno identificato quattro uomini, tutti di origine straniera e con età comprese tra i 24 e i 42 anni. Due di loro sono risultati gravati da precedenti penali legati a furti e ricettazione. A insospettire ulteriormente i militari è stata l’ispezione del veicolo: nel bagagliaio dell’auto sono stati infatti rinvenuti numerosi attrezzi da scasso, tra cui otto cacciaviti, una chiave a cricchetto, una chiave esagonale, una torcia, una pinza artiglio in acciaio, una pinza a pappagallo e altri strumenti potenzialmente utilizzabili per effrazioni. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati.
Sul posto è intervenuta anche una seconda pattuglia in supporto all’equipaggio di Villanova. Gli occupanti del mezzo sono stati condotti in caserma per accertamenti più approfonditi.
Al termine delle verifiche, il conducente, un 24enne, è stato denunciato per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Proseguono gli accertamenti per chiarire eventuali collegamenti con episodi di furto avvenuti nella zona.




Piacenza ancora una volta capitale del podcast con l’Italian Podcast Awards

Sono state due giornate ricche di incontri, workshop e lezioni aperte quelle della IV edizione de Il Pod – Italian Podcast Awards, che conferma il suo successo anche quest’anno.
La seconda edizione piacentina de Il Pod, promossa da Rete Cultura Piacenza, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, la collaborazione del Comune di Piacenza, e il supporto organizzativo della Fondazione Teatri di Piacenza, ha visto la nuova direzione artistica di Rossella Pivanti e l’introduzione del PodLab, il laboratorio intensivo di podcasting condotto da grandi addetti ai lavori, e ha ricevuto fin da subito un’ottima accoglienza da parte del pubblico di ascoltatori e ascoltatrici.
Entrambe le giornate, sabato 10 e domenica 11 maggio, hanno visto gli spazi della Sede CAI e di Giardini Sonori, nello storico complesso della Cavallerizza di Piacenza riempirsi di professionisti, appassionati e curiosi, e oltre 1000 spettatori hanno assistito alla serata conclusiva nello splendido Teatro Municipale. Prima della premiazione, il pubblico ha assistito all’esclusivo incontro tra i giornalisti Francesco Costa e Valerio Nicolosi, moderati da Maura Gancitano, su come raccontare le news oggi.
I numeri e la qualità di questa edizione sono stati importanti, a partire dalla premiazione, seguita da quasi 1000 spettatori che hanno gremito il Teatro Municipale di Piacenza nella serata di ieri, ma anche per ciò che concerne i laboratori di podcasting, che erano aperti a 85 studenti e sono andati rapidamente sold-out, registrando partecipanti da Piacenza (30), da varie parti d’Italia – Rovigo, Torino, Milano, Brescia, Parma, Roma, Napoli – e anche dall’estero. Particolarmente apprezzata la possibilità di confrontarsi con i migliori docenti del settore in Italia – Andrea Borgnino (Raiplay sound), Rossella Pivanti, Rossana De Michele (autrice e produttrice di Storie Libere), Valerio Nicolosi (Giornalista – Storytel), Paolo Buzzone (co-founder e responsabile delle produzioni di Audio Tales) – e a partner di rilevo internazionale come Audible e Spotify, che hanno realizzato una formazione di altissimo livello fatta di lezioni frontali e attività laboratoriali, per imparare a costruire podcast in autonomia.
Il premio Podcast dell’Anno è stato assegnato ieri sera a Borena / La terra senza pioggia di Valerio Nicolosi (LifeGate e Cesvi). Podcast Indie dell’Anno è stato proclamato Gianni di Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani (Baby Hurricane). Il Miglior Podcast votato dal pubblico E poi il silenzio – Il disastro di Rigopiano di Pablo Trincia (Sky Italia, Sky TG24 e Chora Media), il Premio Piacenza è andato a Provincia Thriller di Nicoletta Marenghi (Libertà), mentre il Premio Storia del podcast è stato assegnato a La piena di Matteo Caccia e Mauro Pescio (Audible Original). (Tutti i dettagli sui podcast premiati sono disponibili nella seconda parte di questo comunicato).
Katia Tarasconi, sindaco di Piacenza, presente ieri in Teatro, si è espressa in termini di grande soddisfazione e orgoglio: «Credo che il successo di questa iniziativa dica molto su cosa può diventare Piacenza quando mette insieme persone, idee, passione. Una città viva, curiosa, fertile, capace di accogliere e far nascere nuove energie». «I podcast – prosegue la prima cittadina – rappresentano un nuovo modo di comunicare, di raccontare storie, di informare e informarsi, di approfondire, di pensare. E non è un caso, infatti, che Il Pod si inserisca nel più ampio contesto del “Festival del Pensare contemporaneo” di cui è una sorta di importante anticipazione in attesa della terza edizione che si terrà, sempre qui a Piacenza, il prossimo settembre».
«Il Pod è un’iniziativa prestigiosa – ha ricordato il vicepresidente di Fondazione di Piacenza e Vigevano Mario Magnelli durante la premiazione –, che ha portato a Piacenza tanti nomi importanti del pocasting italiano, facendo della nostra città, in questi giorni, il punto di riferimento nazionale per questa forma innovativa di informazione, intrattenimento e approfondimento. Al di là della cerimonia delle premiazioni, tengo a sottolineare in particolare il valore del PodLab, i laboratori molto partecipati anche da tante persone venute da fuori Piacenza, che si sono rivelati un’occasione di formazione qualificata e intensa per chi di desidera operare in questo settore».
I PODCAST PREMIATI
Premio Podcast dell’Anno a Borena / La terra senza pioggia di Valerio Nicolosi (prodotto da LifeGate e Cesvi), il podcast che ci fa scoprire l’omonima regione dell’Etiopia dove non piove da sei anni e ci racconta della siccità che sta vivendo il Corno d’Africa a causa dei cambiamenti climatici, lasciando vivere milioni di persone in condizioni di insicurezza alimentare o costringendole a emigrare.
Il Podcast dell’Anno è stato decretato sulla base dei vincitori delle 15 categorie in concorso: Benessere, Business, Comedy, Cultura, Diversity, Documentario, Indie-Formazione, Indie-Intrattenimento, Indie-Narrazione, News, Script, Sound Design, Talk, True Crime e Videopodcast [in calce al comunicato tutti i vincitori delle categorie].
Podcast Indie dell’Anno per Gianni di Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani (prodotto da Baby Hurricane), un podcast che ha inizio con il ritrovamento da parte di Caroline, in un vecchio scatolone, di tre audiocassette registrate negli anni Ottanta da suo zio Gianni, un uomo psicologicamente fragile. Un viaggio all’interno del mondo interiore, intimo e visionario di un uomo, che ne restituiscono i passaggi più tortuosi della sua esistenza.
Oltre 20.000 i voti espressi dagli ascoltatori nella settimana dedicata a decretare il vincitore del Miglior Podcast Votato dal Pubblico che va per questo anno a E poi il silenzio – Il disastro di Rigopiano di Pablo Trincia (Sky Italia, Sky TG24 e Chora Media) che racconta la tragedia dell’hotel Rigopiano, colpito da una valanga il 18 gennaio 2017.
Premio Piacenza per il podcast rivelazione, assegnato dalla città emiliana che ospita la manifestazione, è stato vinto dal podcast Provincia Thriller di Nicoletta Marenghi (Libertà), trasmissione di Telelibertà, che scava nel passato del territorio piacentino per scoprire gli episodi inquietanti che lo hanno scosso dal Dopoguerra ai giorni nostri.
Premio Storia del Podcast, dedicato a un contenuto che ha fatto la storia, è stato assegnato a La piena. Il meccanico dei narcos di Matteo Caccia e Mauro Pescio (Audible Original). La piena racconta una storia di traffico di cocaina, che dal Sud America arriva a coinvolgere un meccanico nautico di La Spezia, Gianfranco Franciosi, il quale narra in prima persona gli incredibili eventi che lo hanno trascinato nel più importante sequestro di cocaina nella storia d’Europa. È la storia di una piena che, lenta e inesorabile, sale fino a travolgere, tra colpi di scena e svolte improvvise, la sua vita.
Infine è stata assegnata dal team de Il Pod – Italian Podcast Awards una Menzione speciale al podcast Ho conosciuto Kurt Cobain. La storia dei Nirvana in Italia di Paolo Maoret e Marco Degli Espositi (Piombo Podcast): degli estratti di questo podcast saranno inoltre mandati in onda all’interno del programma Matteo Caccia racconta in onda su Radio24.
«La voce non è solo un mezzo: è presenza performativa. Non dice soltanto, ma fa: crea vicinanza, costruisce fiducia, produce realtà. Il mondo che in questi quattro anni si è creato attorno a Il Pod – Italian Podcast Awards ce l’ha dimostrato anche in questa edizione con la grande partecipazione ai laboratori e la curiosità dimostrata nell’attesa dei vincitori. Non ci rimane che rimetterci ad ascoltare nell’attesa, nel 2026, della V edizione!» hanno detto i fondatori del premio Andrea Colamedici e Maura Gancitano.
«Queste due giornate ci hanno dato modo di capire come la qualità del settore si stia alzando continuamente, rendendolo i prodotti italiani competitivi sulla scala internazionale. Fare podcast è sempre più un lavoro di gruppo: questo garantisce maggiori possibilità di inserirsi in questo mondo per diverse professionalità. Siamo felici che questo premio continui a confermare i podcast già acclamati durante l’anno ma che riesca a mettere in luce progetti che diversamente avrebbero meno possibilità: è questa la magia de Il Pod» ha detto la direttrice artistica Rossella Pivanti.
Il Pod – Italian Podcast Awards dà appuntamento al 2026 per la V edizione del premio. Tutte le informazioni sull’edizione appena conclusa su ilpod.it
VINCITORI DELLE CATEGORIE IN CONCORSO
Benessere: Avati Veloce – Viaggio nell’ADHD di Gianpiero Kesten (Vois per Raiplay Sound)
Business: [Segreta] di Federica Manzitti (RSM Italia Corporate Finance S.r.L. – Forensic Investigations & Intelligence)
Comedy: Libri Brutti Podcast di Auroro Borealo (Boats Sound)
Cultura: La grande famiglia di Cristiano Barducci e con la direzione artistica di Andrea Borgnino (Raiplay Sound)
Diversity: Come una marea di Franco Mastrogiovanni (24Ore Podcast)
Documentario: E poi il silenzio – Il disastro di Rigopiano di Pablo Trincia (Sky Italia, Sky TG24 e Chora Media)
Indie – Informazione: 10 e 25 – La vera storia dietro la strage di Bologna di Gabriele Cruciata e Dario De Santis (Slow news)
Indie – Intrattenimento: Libri Brutti Podcast di Auroro Borealo (Boats Sound)
Indie – Narrazione: Gianni di Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani (Baby Hurricane)
News: Borena / La terra senza pioggia di Valerio Nicolosi (LifeGate e Cesvi)
Script: Gianni di Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani (Baby Hurricane)
Sound design: Sangue Loro – Il ragazzo mandato a uccidere di Pablo Trincia, da un’idea di Luca Lancise (Sky Italia, Sky TG24 e Chora Media)
Talk: In nome del figlio di Vincenzo Frenda (Raiplay Sound in collaborazione con il Tg2)
True Crime: Sangue Loro – Il ragazzo mandato a uccidere di Pablo Trincia, da un’idea di Luca Lancise (Sky Italia, Sky TG24 e Chora Media)
Videopodcast: My Zone di Ariam Tekle, Selam Tesfai e Ariman Scriba (Voice Over Foundation, Blackcoffee e Mun Magazine)




Minaccia la moglie e scappa ubriaco in auto: denunciato 40enne a Borgonovo Val Tidone

Momenti di tensione a Borgonovo Val Tidone, dove la sera dell’11 maggio i carabinieri sono intervenuti per un grave episodio di violenza domestica culminato in plurime denunce a carico di un uomo di 40 anni, cittadino indiano residente in paese: è accusato di maltrattamenti in famiglia, guida in stato di ebbrezza e guida senza patente.
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai militari della locale Stazione, il 40enne avrebbe avuto un acceso litigio con la moglie convivente, una donna di 31 anni, alla presenza dei tre figli minori della coppia. Le minacce e gli insulti rivolti alla donna hanno segnato un’escalation che si è conclusa con l’uomo che, in evidente stato di alterazione, ha chiuso in casa la famiglia per poi allontanarsi alla guida di un’automobile.
L’intervento tempestivo dei carabinieri ha permesso di rintracciare il fuggitivo poco dopo. Fermato per un controllo, l’uomo presentava chiari segni di ubriachezza, ma ha rifiutato di sottoporsi all’alcoltest. Un rifiuto che, secondo la normativa vigente, è equiparato alla guida con un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti.
I controlli successivi hanno fatto emergere un altro dettaglio allarmante: l’uomo non ha mai conseguito la patente di guida, aggravando così ulteriormente la sua posizione. L’auto utilizzata non risulta intestata a lui.
Al termine degli accertamenti, l’uomo è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Piacenza. I carabinieri stanno ora approfondendo la vicenda per verificare eventuali precedenti episodi di violenza e valutare misure di tutela per la donna e i bambini coinvolti.




Benemerenza civica “Piacenza Primogenita” a Diego Maj

Questa mattina nel salone monumentale di Palazzo Gotico, si è tenuta la cerimonia pubblica di consegna della benemerenza civica “Piacenza Primogenita d’Italia”, quest’anno attribuita al direttore artistico di Teatro Gioco Vita Diego Maj. Accanto al sindaco Katia Tarasconi, ai componenti della Giunta e del Consiglio comunale sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni e le personalità che, nel corso degli anni, hanno condiviso il proprio percorso professionale e umano con Diego Maj.
Queste le parole lette dal sindaco Katia Tarasconi “Attribuire la benemerenza civica “Piacenza Primogenita d’Italia” a Diego Maj
significa, oggi più che mai, abbracciare il concetto di cultura inteso come elemento di
coesione, riconoscendo la generosità, la sensibilità sociale e il senso di appartenenza
alla comunità che ha sempre contraddistinto il suo modo di vivere la propria
genialità creativa.
Desidero ringraziare la presidente Gazzolo e tutto il Consiglio comunale – a cominciare da Stefano Perrucci e Patrizia Barbieri, proponenti e primi firmatari della candidatura avallata da tanti colleghi – così come i componenti della Commissione valutatrice, Danilo Anelli e Robert Gionelli, per aver condiviso il valore di questa assegnazione.
E mi piace immaginare la cornice istituzionale in cui ci troviamo, il salone monumentale di Palazzo Gotico, come un sipario che oggi si apre e accende i riflettori su una persona che ha vissuto il proprio lavoro innanzitutto dietro le quinte, creando una grande impresa artistica che ha scelto di far progredire, passo dopo passo, con la collettività. Con le famiglie e le scuole che hanno avvicinato, grazie alle
rassegne di Teatro Gioco Vita, generazioni di bambini e ragazzi alla profondità delle
parole recitate, coltivando un pubblico appassionato e competente. Con le periferie e
i luoghi insoliti in cui ha saputo trasferire la magia di copioni e scenografie. Con le
realtà del territorio in prima linea nel supportare le fragilità, dando voce – ad
esempio attraverso la compagnia Diurni e Notturni avviata con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl o all’esperienza dello spazio culturale della Caritas
Diocesana – a chi più aveva bisogno di essere ascoltato, di esprimere la propria
identità e l’universo della propria anima.
Perché questo, ci ha insegnato Diego Maj in mezzo secolo di attività. Che il Teatro non è finzione, ma autenticità. Non è un mestiere, ma un percorso di vita. Non è astrazione, ma parla a ciascuno di noi toccando le corde più vere e profonde delle emozioni. E credo che il merito per il quale oggi gli viene consegnata l’onorificenza a nome dell’intera comunità piacentina stia proprio nella sua capacità di ridurre in ogni contesto la distanza tra il palco – e Teatro Gioco Vita ha calcato quelli di tutto il mondo, ottenendo premi prestigiosi che hanno fatto onore anche alla nostra città – e il
pubblico, accolto e rispettato ad ogni occasione come un protagonista.
Questo è il momento in cui possiamo finalmente restituire, a un concittadino che in
oltre cinquant’anni di impegno ha portato a Piacenza i più grandi nomi e – con il
costante coraggio di innovare – i talenti emergenti da valorizzare, gli applausi che
abbiamo tributato stagione dopo stagione ai suoi spettacoli. Oggi, Diego, questa
platea gremita è solo per te”.

Questo il testo presente sulla targa: Attestato di civica benemerenza
“Piacenza Primogenita d’Italia”
a Diego Maj
Per aver coltivato, sul palco, i sogni di intere generazioni,
in un percorso di costante ricerca artistica che ha dato lustro al territorio,
promuovendo la cultura e l’arte del Teatro ai più alti livelli,
valorizzandone sempre la dimensione umana e solidale.


Il discorso pronunciato da Diego Maj
Non immaginate quanto ho cercato le parole giuste per dire grazie per l’importante e prezioso riconoscimento, per me è un segno e un pensiero di affetto da parte di chi l’ha proposto e sostenuto. Ho ricevuto come direttore di Teatro Gioco Vita diversi riconoscimenti nazionali e internazionali, ma questo in verità è per me il più importante perché è della mia città, della mia Piacenza.
Ringrazio la sindaca Katia Tarasconi, i consiglieri comunali che hanno proposto la mia candidatura, i componenti la Giunta comunale, la commissione giudicatrice per il conferimento della benemerenza civica “Piacenza Primogenita d’Italia”. Grazie anche a SE il Prefetto Paolo Ponta e a tutte le autorità presenti.
Manifesto la mia gratitudine:
al Ministero per i beni culturali, alla Regione Emilia Romagna e alla Fondazione di Piacenza e Vigevano
a tutto il nostro pubblico, perché se sono qui lo devo anche al pubblico di Teatro Gioco Vita, quello di ieri e di oggi, di tutte le età, dai 2 ai 90 anni, che ha creduto in noi e che con gli applausi e con le critiche ci ha sempre sostenuto;
a tutte le scuole e le realtà socio-educative con cui abbiamo avuto modo di collaborare e che hanno creduto nelle nostre proposte;
a tutto il personale di Teatro Gioco Vita, presente e passato, che grazie alla sua professionalità, passione e dedizione ha contribuito a far crescere Teatro Gioco Vita;
all’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e al suo presidente Stefano Pareti;
a Patrizia Barbieri e Stefano Perrucci che hanno proposto il mio nominativo per la benemerenza.
Parlare di questa unica e confusa doppia anima che siamo io e Teatro Gioco Vita (che mi ricorda in una versione umana e benevola un po’ il dottor Jekyll e mr Hide) mi provoca una sensazione di smarrimento. Non mi sono mai reso veramente conto di quello che ho fatto. E credo che il non prendermi troppo sul serio sia stato come sempre la mia salvezza: non so davvero quale tempesta o fortunale mi abbia portato fino a qui. Sono stati anni ricchi di incontri, di emozioni, di piacevoli follie, e anche di crisi. Da subito consapevoli della precarietà, delle incertezze e delle difficoltà del viaggio che stavamo intraprendendo.
La nostra strada è stata segnata da tre momenti importanti.
L’animazione teatrale, movimento del quale siamo stati tra i fondatori. Esperienza grazie alla quale abbiamo saputo dare un contributo originale alla nascita del teatro ragazzi in Italia e portare nuove visioni e nuovi linguaggi, per stimolare la creatività, la spontaneità e la fantasia dei bambini e delle bambine nelle scuole e guidare gli insegnanti a utilizzare il fare teatro come strumento educativo e formativo.
Il teatro delle ombre, che abbiamo incontrato alla fine degli anni Settanta e nel quale abbiamo maturato un’esperienza unica nel suo genere che ci è valsa riconoscimenti e prestigiose collaborazioni in ogni parte del mondo. E siamo arrivati ad essere considerati i fondatori del teatro d’ombre contemporaneo occidentale. Coinvolgendo nel nostro lavoro fin dagli inizi un grande artista che ha messo a disposizione del mondo dell’infanzia la sua creatività attraverso libri, illustrazioni, film di animazione e tanto altro: parlo di Emanuele Luzzati.
I teatri. Il Teatro San Matteo, un teatro privato nato in una chiesa ormai vuota ristrutturata contando sulle nostre risorse. Poi il Teatro Filodrammatici e il Teatro Municipale, teatri pubblici la cui attività ci è stata assegnata a seguito di gare d’appalto. E ancora, il Teatro Gioia. La sfida era quella di far convivere due anime: quella privata e quella pubblica. L’apertura del Teatro San Matteo e successivamente gli altri teatri hanno cambiato il mio rapporto personale e il mio impegno in Teatro Gioco Vita: da allora sono stato sempre più presente nel lavoro nella città e sul territorio, allentando la mia presenza nella produzione e nell’attività della compagnia. Mi hanno portato tante domande, dubbi e incertezze, culturali, progettuali e anche economiche. Ansie artistiche e ansie depressive perché a volte mi sono trovato davvero a non sapere quale sarebbe stato il futuro e che cosa potevano pensare i cittadini di Piacenza di Teatro Gioco Vita se l’incarico non avesse portato frutti. Mi hanno portato a chiedermi che teatro volevo per Piacenza, e ho sempre pensato a un teatro che si apre al territorio: un teatro che entra nella città e un teatro che porta dentro la città. Un teatro fatto non di un luogo solo ma di tanti luoghi (pensiamo alle iniziative realizzate all’ex Macello, Cavallerizza, Ex Enel e altri spazi), capace di uscire dalla propria città per andare nel mondo e per portare un po’ di mondo nella propria città.
Piacenza negli anni Ottanta era ancora considerata una provincia di confine in senso culturale e teatrale. Aveva (e ha) un meraviglioso teatro storico con stagioni che ospitavano le grandi compagnie capocomicali e le eccellenze del teatro, ma mancava un luogo altro del fare teatro, che desse spazio alla ricerca, alle nuove tendenze della scena italiana e internazionale, a nuovi linguaggi e nuove figure artistiche, oltre la prosa istituzionale. E che si rivolgesse a pubblici diversi. I nostri teatri sono stati quell’altro luogo, ricco non solo di spettacoli, ma di tante occasioni e proposte: laboratori, incontri, produzioni, formazione, festival e feste.
A Piacenza fino a oggi abbiamo collaborato con 14 amministrazioni comunali e con altrettanti sindaci, da Felice Trabacchi a Katia Tarasconi (è proprio vero che il teatro è l’arte dell’impossibile, se in tutti questi anni abbiamo condiviso tanti progetti con sensibilità politiche diverse).
Un intellettuale del Novecento diceva che la cultura non è parlare di una cosa ma farla. Anche per noi teatro non significa parlarne, ma progettarlo, attuarlo, farlo. E ogni proposta è utopica, trascina altrove, è l’offerta di un nuovo punto di vista. Fin dagli anni dell’animazione teatrale abbiamo cercato di collaborare con artisti che potessero farci da maestri (Rodari, Lodi, Luzzati, Piovani, Albertazzi, Baj, Paolo Poli, Peppe Servillo ecc.) e ci siamo sempre confrontati con realtà di alto livello professionale.
Insieme alle nostre produzioni per l’infanzia abbiamo portato la città di Piacenza in 35 paesi del mondo. Nei più importanti teatri in Italia e all’estero, tra cui il Teatro alla Scala e il Piccolo Teatro di Milano con cui abbiamo coprodotto più di quattro spettacoli. A New York al New Victory Theatre di Broadway, alla Maison Théatre di Montreal, al Festival Mondiale di Charleville-Mézieres. In Cina, Giappone, Brasile e in tanti altri paesi europei ed extraeuropei.
Nella produzione ma anche nel lavoro con il pubblico, con le scuole, con i ragazzi e nell’area del disagio, così come nella direzione artistica delle stagioni per i giovani e gli adulti, abbiamo sempre pensato di offrire il meglio. Abbiamo cercato di inventare e pensare nuovi percorsi e nuovi linguaggi teatrali, nuove modalità: questa filosofia e pedagogia di vita ci ha sempre accompagnato, nei grandi progetti così come nei piccoli.
I risultati e la presenza del pubblico, adulti, giovani e bambini fin dalla prima infanzia, mi hanno rassicurato.
Sono certo che questo importante riconoscimento di cui la città di Piacenza mi ha fatto dono sarà uno stimolo anche per il futuro di Teatro Gioco Vita e ci darà la forza e ancora più coraggio per puntare a nuovi traguardi. Un desiderio molto personale è dedicare questo grande momento ai miei nipoti, Camilla il sapere, Petra la dolcezza, Leone il coraggio, Lorenzo il magnifico. E poi a Jacopo e Maddalena, il mio futuro. E a tutti voi, presenti e assenti.
Majakovskij diceva: «Il mondo non è stato attrezzato per l’allegria, la gioia va strappata a viva forza». E ricevere un riconoscimento così prestigioso dopo essermi divertito per tutti questi 54 anni passando tra tempeste e fortunali è davvero meraviglioso.
Grazie!




Piacenza. Studenti del liceo Gioia sperimentano scenari di guerra in una simulazione della Croce Rossa

Il prossimo 30 maggio 2025, presso l’Area di Addestramento “Scalo Po” del 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza, si terrà un’iniziativa unica a livello nazionale organizzata dal Comitato Provinciale di Piacenza della Croce Rossa Italiana: una simulazione sul campo di Diritto Internazionale Umanitario (DIU) rivolta agli studenti della classe 3° linguistico C del Liceo Melchiorre Gioia.
L’evento, che si svolgerà dalle ore 9.00 alle ore 13.30, conclude un percorso scolastico svolto dagli studenti del Gioia durante l’anno sul tema “Giustizia penale e Diritti Umani”, arricchito dagli interventi del personale qualificato CRI in diritto internazionale umanitario. L’obiettivo principale è insegnare ciò che avviene durante i conflitti per portare gli studenti a capire il significato dell’educazione alla pace. Si mira a sviluppare e rafforzare il senso civico e i valori umanitari negli studenti, stimolando il pensiero critico e l’interesse per le vicende internazionali contemporanee.
La simulazione vedrà gli studenti assumere il ruolo di delegati e operatori della Croce Rossa Italiana impegnati ad affrontare contesti critici e rapidamente mutevoli tipici dei teatri di conflitto.

La metodologia simulativa è una competenza tecnica del personale CRI, utilizzata anche per la formazione di chi è destinato a missioni in zone di conflitto armato. Gli scenari proposti saranno estremamente veritieri e gestiti da simulatori preparati della Croce Rossa, con i quali i ragazzi dovranno confrontarsi. La simulazione riprodurrà realisticamente quattro scenari operativi che la Croce Rossa affronta istituzionalmente nei teatri di conflitto, offrendo un’esperienza formativa immersiva.

L’iniziativa si svolge con la collaborazione attiva del 2° Reggimento Genio Pontieri e dell’Associazione Nazionale Alpini – sezione di Piacenza, e gode del patrocinio del Comune di Piacenza

Il messaggio di fondo è chiaro: come afferma il Papa, la guerra è ormai una cosa inutile, e l’evento cerca di portare i giovani sull’obiettivo della pace. Promuovere la conoscenza del diritto internazionale umanitario e divulgarne i principi umanitari sono obiettivi fondamentali, stimolando l’attenzione e l’approfondimento anche al di fuori dell’ambito bellico

Il Diritto Internazionale Umanitario (DIU), noto anche come diritto dei conflitti armati, è quella branca del diritto internazionale che disciplina la condotta durante un conflitto per contenerne la violenza e proteggere le persone.

Esso regola il trattamento di feriti, malati, naufraghi, prigionieri di guerra e protegge i civili e i beni culturali. Principio fondamentale è la distinzione tra civili e militari. Il legame tra DIU e Croce Rossa è profondo: il DIU nasce anche grazie al contributo della Croce Rossa, incaricata dalla comunità internazionale di divulgarne il rispetto e vigilare sulla sua applicazione. La Convenzione di Ginevra del 1864, il primo trattato riconosciuto di DIU, fu stipulata a Ginevra, sede storica della Croce Rossa.

Parteciperanno all’evento diverse istituzioni e ospiti d’onore invitati, tra cui rappresentanti della Prefettura, Questura, Provincia, Comune di Piacenza e Comandi militari e delle forze dell’ordine. La simulazione offre agli studenti non solo una profonda comprensione teorica del DIU e delle sfide umanitarie, ma soprattutto un’esperienza pratica e toccante di cosa significhi operare in scenari di crisi, rafforzando il loro impegno verso i valori di umanità e pace.




Il Polo di Mantenimento Pesante Nord diventa socio onorario dell’Istituto per la Storia del Risorgimento

Il Polo di Mantenimento Pesante Nord di Piacenza è socio onorario del Comitato di Piacenza dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano; il riconoscimento è stato conferito sabato 10 nel corso della manifestazione tenutasi presso il Museo del Risorgimento per la presentazione della pubblicazione che raccoglie gli atti del convegno tenuto dall’Istituto nel novembre scorso.
Il direttore dell’Istituto Pietro Coppelli ha consegnato al Generale Roberto Cernuzzi, attuale direttore del Polo, la targa con la motivazione del titolo di socio onorario “in riconoscimento del costante impegno finalizzato alla tutela, conservazione, valorizzazione nonché per la lodevole disponibilità a consentire la visita da parte di cittadini, scuole e studiosi degli imponenti resti del Castello di Pier Luigi Farnese, situato all’interno del Polo di Mantenimento. Proprio dal Castello il 26 marzo del 1848 uscì per la prima volta la guarnigione austriaca segnando l’inizio del riscatto di Piacenza dal giogo straniero e per l’Italia il percorso verso l’unità nazionale. Per il Comitato di Piacenza dell’Istituto storico del Risorgimento è motivo di orgoglio annoverare fra i propri soci il prestigioso Ente militare che oltre ai compiti istituzionali provvede meritoriamente affinché quanto resta del Castello non sia destinato all’incuria e al progressivo degrado”.
L’evento ha richiamato un pubblico numeroso, a testimonianza del forte interesse per la storia e le radici identitarie del nostro Paese ed in particolare delle vicende che hanno caratterizzato il territorio piacentino. Dopo i saluti di rito introdotti dal direttore Pietro Coppelli, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Piacenza, Christian Fiazza, e del direttore dei Musei Civici di Palazzo Farnese, Antonio Iommelli, (entrambi hanno sottolineando l’importanza della sinergia tra le istituzioni culturali locali per la promozione della storia e del patrimonio condiviso) il giornalista Ippolito Negri ha guidato i presenti in un percorso di approfondimento sui contenuti del volume, che ha raccolto le nove relazioni presentate durante il convegno storico. Raccogliendo alcune curiosità presenti e riunendo in un disegno complessivo è stato così ricostruito il particolare momento vissuto dalla città in occasione della grande esposizione che nel 1908 ha accompagnato l’inaugurazione del ponte stradale sul Po.
Al termine della cerimonia, a tutti i partecipanti è stato consegnato un volume contenente gli atti del convegno “Piacenza dal Risorgimento al futuro: l’Esposizione del 1908” a testimonianza della volontà dell’Istituto di diffondere sempre più la conoscenza storica degli importanti eventi risorgimentali che hanno interessato il nostro territorio dando continuità anche alla pubblicazione degli atti del convegno annuale che prosegue dagli anni Settanta.




Controlli dei carabinieri: lavoratori in nero e irregolarità varie. Tre aziende sospese

Controlli serrati e irregolarità diffuse: è questo il bilancio della settimana di verifiche condotte dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Piacenza, che ha passato al setaccio quattro aziende del territorio. Gli esiti parlano chiaro: tre attività sospese, quattro persone denunciate e sanzioni per oltre 39mila euro.
Il caso più grave è stato riscontrato a Caorso, dove i militari hanno ispezionato un’azienda che si occupa di vendita di prodotti antincendio e antinfortunistici. Due lavoratori su due sono risultati totalmente “in nero” e un tirocinio formativo si è rivelato un escamotage per mascherare un vero e proprio rapporto di lavoro. Le violazioni accertate sono numerose: dalla mancata nomina del medico competente, all’assenza di formazione e visite mediche, fino alla presenza di estintori nascosti e non raggiungibili. La titolare, una 57enne, è stata denunciata e l’attività sospesa. Ammende e sanzioni raggiungono i 21.500 euro.
A Pontenure, il 9 maggio i carabinieri sono intervenuti in un ristorante dove sono stati trovati quattro lavoratori occasionali non regolarmente assunti. Anche in questo caso è scattata la sospensione dell’attività e alla titolare, 50 anni, è stata comminata una multa da 6.000 euro.
Infine, a Piacenza, le ispezioni si sono concentrate su due aziende del comparto logistico. In una, con sede legale a Milano, i militari hanno denunciato il procuratore 54enne per segnaletica carente e deteriorata. Nell’altra, con sede legale a Vicenza, la presidente del CdA (37 anni) è stata denunciata per omessa redazione del Documento di Valutazione dei Rischi, estintori non accessibili e uscite di sicurezza ostruite. Anche qui, attività sospesa e sanzioni per un totale di 12.500 euro.
Le operazioni, spiegano i carabinieri, rientrano in un più ampio piano di contrasto al lavoro irregolare e alla violazione delle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.




Riaperto il parco giochi del Facsal, totalmente rinnovato

“Oggi restituiamo alla città un parco giochi in perfetta efficienza, con attrezzature rinnovate e inclusive. Uno spazio da condividere in sicurezza per bambini e famiglie, reso più accessibile grazie agli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, più funzionale e accogliente con il rifacimento dei servizi igienici”.

Durante l’inaugurazione del parco giochi del Pubblico Passeggio, il vice sindaco Matteo Bongiorni ha fatto il punto sulla riqualificazione di questo spazio collocato nella cornice del Bastione Sant’Agostino, parte integrante delle mura rinascimentali cittadine. Per questo i lavori si sono svolti di concerto con la  Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, visto il contesto di grande rilievo storico e culturale.

Il taglio del nastro, cui era presente anche il sindaco Katia Tarasconi (che ha provato in prima persona uno dei giochi, la teleferica) segna la riconsegna alla collettività di un’area che da sempre rappresenta un punto di riferimento, ma i cui arredi vetusti, non sempre conformi ai più recenti adeguamenti normativi, richiedevano un significativo rinnovamento che l’Amministrazione comunale ha deliberato il 23 maggio 2023, approvando lo studio di fattibilità.  L’importo complessivo previsto era di 600 mila euro (di risorse comunali), di cui oltre 527 mila destinati all’area del Facsal (il resto per la  Baia del Re). Il consultivo dei lavori dovrebbe vedere un risparmio finale effettivo di circa 50 mila euro rispetto a quanto preventivato.

A spiegare nel dettaglio i lavori svolti nell’area di gioco è stato il responsabile dell’ufficio verde e decoro urbano del Comune Vittorio Omati.

L’intervento sul Pubblico Passeggio ha comportato la demolizione dei servizi igienici in muratura già esistenti, ormai inutilizzabili per le condizioni di fatiscenza: al loro posto, una struttura prefabbricata e completamente accessibile, rivestita in legno, priva di barriere architettoniche.

Si è inoltre provveduto alla rimozione degli arredi – gazebo, panchine e cestini portarifiuti – che ancora non erano stati tolti e alla demolizione delle pavimentazioni antitrauma,sostituite da una versione nuova con finitura in gomma colata per l’area gioco destinata ai più piccoli, anch’essa drenante come la soletta in cemento sottostante, mentre lo spazio con le attrezzature per i più grandi è stato dotato di una base antitrauma in ghiaino stondato.

Per quanto riguarda le attrezzature ludiche, nell’area gioco per i più piccoli sono stati installati:

– un castello adatto dai 3 anni in su, in acciaio e legno di robinia, con diverse torri, due scivoli, una parete di arrampicata, scala e rampa inclinata per la salita e “ponte levatoio”;

– un disco olandese in accio inox con pedana rotante, idoneo dagli 8 anni;

– 2 altalene in accio inox che possono accogliere i piccoli dall’età di 1 anno, con sistema di cuscinetti antiavvolgimento delle catene, che non hanno necessità di manutenzione e sono predisposte per prevenire atti vandalici;

– un trampolino circolare con perimetro portante in acciaio zincato e piano molleggiato ultraresistente, con superficie funzionale a tutte le direzioni di movimento e anti-scivolo, per i bambini dai 3 anni in su;

– una altalena inclusiva, pienamente fruibile anche dai bambini con disabilità, con gli stessi sistemi di prevenzione per le catene, idonea dai 3 anni in avanti.

Nella zona riservata ai più grandi, trovano collocazione:

– una struttura in acciaio zincato a caldo per arrampicata, dotata di scivolo, amaca e ponte tibetano in corda;

– un’altalena a due postazioni adatta ai bambini dagli 8 anni, con le stesse caratteristiche funzionali delle altre.

“Abbiamo scelto di investire su qualità e resistenza dei materiali, sulla funzionalità e l’accoglienza degli spazi – rimarca Bongiorni – perché è fondamentale che all’interno di un parco giochi le famiglie possano sentirsi sicure e vivere con serenità il proprio tempo libero. C’è stata un’attenzione particolare anche sui servizi igienici, finalmente adeguati agli standard di un servizio pubblico e alle esigenze di chi frequenta quest’area, così come alla dotazione di meccanismi che possano prevenire e contrastare atti vandalici sui giochi: in tal senso facciamo appello, però, al senso civico di tutti, perché ogni parco è un bene della nostra comunità e in primo luogo dei più piccoli”. L’appaltatore principale dei lavori è la ditta Nebrodinverde di Bronte. I giochi, di fabbricazione tedesca, sono stati installati da Tecnoverde e forniti da Italiangarden.




APU di piazza Duomo: entrano in funzione le telecamere

Scoccherà alle 0.00 di lunedì 12 maggio l’attivazione sperimentale, in regime di pre-esercizio senza sanzioni, per le telecamere che monitorano 24 ore su 24 l’accesso dei veicoli all’area pedonale urbana di piazza Duomo, collocate l’una all’intersezione con via Romagnosi e via Daveri, l’altra sul lato opposto alla confluenza di via Pace e chiostrini del Duomo. Come previsto dalla delibera di Giunta del 9 gennaio 2024, che disciplina la circolazione all’interno delle zone definite come “APU”, oltre alla piazza stessa vi sono ricomprese, negli immediati dintorni, via Vago, vicolo del Tarocco, vicolo Pazzarelli e il tratto di via Chiapponi tra via XX Settembre e via Sopramuro, oltre alla stessa via XX Settembre. Anche in questo caso, come per tutte le aree pedonali urbane, si ricorda che il divieto per i mezzi non autorizzati è valido giorno e notte, dalle 0.00 alle 24.00, senza distinzioni di fasce orarie.

“In questa fase – spiega l’assessore alla Viabilità Matteo Bongiorni – le telecamere, già installate e collaudate, avranno la funzione di rilevare il transito dei mezzi ma, come già avvenuto nella zona di piazza Cavalli, durante le prime settimane di accensione (almeno sino al 16 giugno) non verrà comminata alcuna sanzione. Per i residenti, le persone con disabilità, gli esercenti titolari e gestori di negozi o di postazioni mercatali, così come per le categorie elencate alla pagina web comune.piacenza.it/apu nella sezione delle domande frequenti (FAQ), non cambia nulla: il loro pass Ztl è già stato adeguato automaticamente e non devono presentare richieste o fare comunicazioni specifiche. Solo al momento del rinnovo, quando il loro pass attuale sarà in scadenza ne riceveranno uno aggiornato, ma nel frattempo possono muoversi in tranquillità con quello già in loro possesso”.

Restano a libero accesso per tutti, senza necessità di pass Ztl, via Vescovado (svoltando a sinistra da via Roma), via Nicolini, i chiostri del Duomo e via Prevostura, strada di ingresso e uscita dai chiostri.

I mezzi autorizzati per la Ztl A – ma non per l’accesso all’Apu – potranno accedere ai chiostrini del Duomo transitando in via Pace, così come, da via Sopramuro, potranno svoltare a destra in via Chiapponi; se percorrenti via Romagnosi, potranno proseguire dritto solo lungo il lato Nord di piazza Duomo, per poi svoltare a sinistra in uscita su via Legnano. Resta infine accessibile, per i veicoli con pass Ztl A, via Daveri, in ingresso da via Roma.

“Nelle prossime settimane – aggiunge Bongiorni – sarà data ampia notizia di tutti gli aggiornamenti e verrà data attuazione anche alla divisione dei pass APU tra la zona di piazza Cavalli e quella di piazza Duomo: la linea di confine, quasi certamente, sarà la direttrice via Felice Frasi – via San Francesco. In ogni caso, ribadisco che le persone aventi diritto non devono preoccuparsi o attivarsi in alcun modo; il sito Internet del Comune è in aggiornamento con tutte le informazioni utili, così come resta a disposizione per ulteriori chiarimenti, o per la necessità di pass quotidiani, l’ufficio Ztl che risponde allo 0523-1798367 o alla mail ztl@comune.piacenza.it”.

Sempre da lunedì 12 maggio, sarà attivata in via sperimentale anche la telecamera di via Del Cementificio, alla Baia del Re, che con lo stesso principio dell’APU tutela 24 ore su 24 l’accesso a un parco pedonale. “Rispondiamo in questo modo alle richieste e segnalazioni dei residenti – conclude l’assessore – per prevenire il passaggio incontrollato di veicoli in una zona destinata a pedoni e biciclette, lasciando nel contempo libertà di movimento, in caso di emergenza, ai mezzi di soccorso, delle forze dell’ordine e altri servizi consentiti, per i quali la posa di fioriere, jersey o barriere di qualsiasi tipo costituiva un ostacolo alle loro funzioni”.




Donato al campus di Piacenza dell’Università Cattolica il ritratto di Giorgio Armani firmato da Franco Scepi

L’idea venne al presidente della Fondazione Gorbaciov, Marzio Dallagiovanna, durante la mostra dedicata ai ritratti dei vincitori del Premio Nobel per la pace curata dall’artista e regista Franco Scepi, presso la Galleria Alberoni di Piacenza: chiedere al maestro Scepi di realizzare un ritratto di Giorgio Armani, che lo raffigurasse in occasione della laurea honoris causa che lo stilista ha ricevuto, per iniziativa della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’11 maggio 2023 nel magnifico Teatro Municipale di Piacenza.

«Ho utilizzato una tecnica abbastanza antica, utilizzando vernici epossidiche» spiega Franco Scepi, durante la cerimonia che ha dato il benvenuto all’opera nel campus piacentino dell’Università Cattolica, all’interno della biblioteca, in uno degli snodi più frequentati da studenti e ricercatori. «Non faccio molti ritratti, ma in occasione della mostra sui premi Nobel per la pace mi è venuta l’idea di riproporre questa tecnica che, ai tempi dell’intelligenza artificiale, è un po’ fuori moda» prosegue Scepi. «Probabilmente questo sarà l’ultimo ritratto della mia vita, e forse anche per questo il ritratto ha un valore in più».

L’opera è stata accolta con grande entusiasmo da Marco Allena, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza. «La laurea honoris causa conferita a Giorgio Armani è stata un momento particolarmente importante per la nostra Facoltà, come ha più volte ricordato Anna Maria Fellegara, allora preside della Facoltà, oggi pro-rettore vicario dell’ateneo» racconta il professor Allena. «Armani è uno dei più illustri piacentini, uno dei più importanti personaggi che la città di Piacenza abbia avuto nella sua storia. Siamo stati onorati di avergli conferito la laurea in Global Business Management. Dopo due anni esatti da quel giorno, quest’opera, che verrà vista quotidianamente da tantissimi studenti, non solo rappresenta per tutti loro un ricordo di quel momento, ma potrà essere fonte di ispirazione nelle vite dei nostri giovani per impegno, dedizione al lavoro e visione globale».

Nato a Piacenza nel 1934, Giorgio Armani è cresciuto proprio nel capoluogo piacentino, dove ha frequentato il Liceo scientifico Lorenzo Respighi prima di trasferirsi a Milano con la famiglia. Divenuto stilista e imprenditore, è il fondatore di un marchio che è autentico simbolo del Made in Italy.

L’Opera Pia Alberoni, nella persona del presidente Giorgio Braghieri, e l’Associazione Ex Allievi del Collegio San Vincenzo, con i presidenti Giuseppe Ticchi e Stefano Campagnoli, si sono unite alla Fondazione Gorbaciov per conferire significato etico corale alla donazione dell’opera del maestro Scepi al campus di Piacenza dell’Università Cattolica. «Siamo onorati di donare questo quadro a un’istituzione di così elevato prestigio nel mondo accademico, evidenziando il legame tra eccellenza accademica e imprenditoriale» commenta il presidente Dallagiovanna. «Il ritratto celebra una figura emblematica della creatività e dell’imprenditoria italiana. Armani ha sempre mantenuto un rapporto speciale con la sua città natale. Questa donazione non solo gli rende omaggio, ma rafforza il legame tra tradizione e innovazione, e permette alla Fondazione Gorbaciov di enfatizzare l’importanza del dialogo tra mondi solo apparentemente diversi, come l’arte, l’imprenditoria e la genialità, valorizzando il talento italiano nel contesto globale».

Il ritratto, formato 74×74, magnetizza gli occhi di chiunque, d’ora in poi, transiti dalla biblioteca del campus. «Siamo riconoscenti al maestro Scepi e grati a tutti gli enti che hanno collaborato a quest’iniziativa» sottolinea Angelo Manfredini, direttore della Sede di Piacenza-Cremona. «La gratitudine con la quale abbiamo accolto questa opera ci ha guidato anche nella scelta della sua collocazione, che non è casuale perché da oggi si trova in una location di pregio e centrale per il nostro campus, in uno dei luoghi più vissuti dagli studenti».