La filiera del calcestruzzo spiegata ai geometri del futuro

Si è svolto, nei giorni scorsi, presso l’Istituto Tramello di Piacenza l’incontro di orientamento intitolato “La filiera del calcestruzzo spiegata ai geometri del futuro”, un’iniziativa rivolta agli studenti delle classi quarte dell’istituto, con l’obiettivo di avvicinare i giovani alle dinamiche del settore edile e alla realtà produttiva delle aziende del territorio.

L’evento, organizzato dall’Istituto Tramello, ha visto la partecipazione della dirigente scolastica Sabrina Mantini e del direttore di Confindustria Piacenza, Luca Groppi, che hanno sottolineato l’importanza di creare sinergie tra scuola e mondo del lavoro per favorire la crescita professionale degli studenti e il loro inserimento nel settore dell’edilizia.

“Siamo orgogliosi di offrire ai nostri studenti l’opportunità di conoscere da vicino la filiera del calcestruzzo e di entrare in contatto con professionisti del settore. Questo tipo di iniziative sono fondamentali per orientare i ragazzi verso scelte consapevoli per il loro futuro professionale e per favorire un ponte diretto tra formazione scolastica e realtà lavorativa” ha dichiarato la dirigente Mantini.

Numerose aziende leader nel comparto del calcestruzzo hanno contribuito all’iniziativa, offrendo testimonianze e approfondimenti tecnici sulle diverse fasi della filiera. Capofila del progetto è stata l’azienda Betonrossi, che insieme ad altre imprese della filiera – Cementirossi, Bassanetti, Mapei, Teco, Elettrondata e Qoncert – ha illustrato ai ragazzi i processi produttivi, le innovazioni tecnologiche e le opportunità di carriera nel settore, fornendo un quadro concreto e aggiornato sulle prospettive future della professione: “Questa giornata testimonia non soltanto il rinnovato impegno di Scuola, Enti e Imprese a ridisegnare insieme l’idea di formazione e orientamento, ma ancor di più celebra l’infinito valore aggiunto di agire come filiera, e non come singole organizzazioni – il commento di Antonio Costa, Amministratore delegato di Betonrossi – Ancora grazie ai colleghi, ai responsabili e ai collaboratori delle aziende intervenute e ai consulenti che hanno messo a disposizione degli studenti il loro contributo autentico, professionale ed umano. E grazie ai ragazzi e alle ragazze, che hanno partecipato con reale interesse, interrogando i professionisti presenti sul futuro dell’edilizia, mettendo al centro di tante domande il tema mai così attuale come quello della sostenibilità e della cura dell’ambiente.”

L’incontro ha suscitato grande interesse tra gli studenti, che hanno avuto modo di porre domande e interagire direttamente con gli esperti del settore. L’iniziativa si inserisce in un più ampio percorso di formazione e orientamento che l’Istituto Tramello promuove per preparare al meglio i propri studenti alle sfide del mondo del lavoro. Questo evento rientra in un programma consolidato di orientamento della scuola, che nel 2025 ha già organizzato un career day, dimostrando il costante impegno dell’istituto nell’accompagnare gli studenti verso il loro futuro professionale.

Confindustria Piacenza e le aziende partecipanti hanno ribadito il loro impegno nel sostenere iniziative formative di questo tipo, consapevoli del ruolo chiave che la collaborazione tra scuola e impresa gioca nello sviluppo del territorio e nella crescita delle future generazioni di professionisti.




Capriolo intrappolato in un cavo: salvato dai vigili del fuoco

Nel pomeriggio di oggi,sabato 5 aprile, un capriolo in difficoltà è stato tratto in salvo nei boschi della zona di Brodo di Travo, ai piedi della Pietra Parcellara. L’animale era rimasto impigliato in un cavo metallico, probabilmente parte di una recinzione, lungo una riva particolarmente impervia del bosco.
A dare l’allarme alcuni escursionisti di passaggio, che hanno immediatamente contattato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Bobbio insieme al personale specializzato del Wildlife Rescue Center di Niviano. L’intervento è stato delicato: l’animale era visibilmente spaventato e intrappolato con forza nel cavo.
Dopo un attento lavoro di squadra, i soccorritori sono riusciti a liberare il capriolo, che è stato poi affidato alle cure del centro di recupero fauna selvatica. Le sue condizioni sono ora monitorate dagli esperti, che sperano di poterlo reinserire in natura non appena sarà completamente ristabilito.




60 volontari a Isola Serafini hanno raccolto 400 kg. di rifiuti dal Po

400 kg di rifiuti circa, una quarantina di sacchi, il 90% plastica di cui la maggior parte polistirolo e polistirene, oltre a tantissime bottiglie e flaconi di plastica, sia trasportati dalla corrente sia abbandonati sulle rive da incivili fruitori del fiume, oltre pezzi di ferro, giochi per bambini, griglie, bottiglie di vetro, tubazioni in plastica, involucri di medicinali ecc…
Questo è il risultato dell’iniziativa “un Po di attenzioni” la raccolta di rifiuti che sabato 5 ha coinvolto ad Isola Serafini circa sessanta partecipanti di ogni età, tutti amanti del fiume Po, adulti, giovani, famiglie con bambini, pescatori, alcuni addirittura provenienti da Milano, che insieme, armati di sacchi e guanti hanno ripulito, in tre distinti gruppi, il tratto di argine dalla Scala di risalita dei pesci, di fianco alla Centrale Idroelettrica fino ai sabbioni del Po.
L’iniziativa di Piacenza è stata effettuata nell’ambito del progetto “Po SalvaMare”, dedicato al contrasto dell’inquinamento da plastica nei corsi d’acqua del Bacino del Po, Capofila l’autorità di Bacino distrettuale del fiume Po, in collaborazione con Legambiente Piacenza, Legambiente Emilia Romagna, Scala di Risalita, Pro Loco di Monticelli e con il Patrocinio del Comune di Monticelli.
Dopo la raccolta dei rifiuti i partecipanti hanno effettuato la visita alla Scala di risalita, accompagnati da Mattia Cancilleri di Proloco Monticelli che ha spiegato la storia e la funzione della più importante opera di ingegneria idraulica di questo genere in Europa, scala che ha permesso alla fauna ittica del fiume di superare lo sbarramento della centrale idroelettrica di Isola Serafini che aveva interrotto negli anni ’50 la connessione fluviale lungo il fiume.
Una bellissima giornata, molto partecipata, che si è posta il duplice obiettivo da una parte di contrastare l’abbandono dei rifiuti lungo le sponde del Po , purtroppo ancora molto diffuso, accendendo i riflettori sulla piaga del “marine litter”, grave minaccia per gli ecosistemi acquatici: i rifiuti plastici che i fiumi come il Po ed i suoi affluenti trasportano in Adriatico, inquinandolo e dall’altra valorizzare le bellezze naturalistiche di Isola Serafini , l’unica isola abitata lungo il fiume Po prima del delta, l’ecosistema fluviale locale e l’importanza della scala di risalita dei pesci.
“Questa giornata sul Po – hanno dichiarato Laura Chiappa di Legambiente Piacenza ed Emilia Romagna, Elena Marsiglia e Mattia Cancilleri di Proloco Monticelli, ha certamente rappresentato un’occasione importante per coinvolgere attivamente tutta la comunità locale nella tutela del nostro grande fiume, ma ha anche evidenziato quanto questo fiume sia ancora amato e quanto sia il desiderio di tornare a frequentarlo e viverlo. L’auspicio è che si possano organizzare ,insieme a tutti i protagonisti di questa iniziativa, altre giornate come questa per valorizzare la bellissima area di Isola Serafini ed il fiume nostro fiume Po e creare progetti di valorizzazione sostenibile in rete .




Soresi: oltre al danno la beffa, il gommista di Piazzale Velleia riceve una multa ed un’ordinanza dal Comune

“Ammenda e ordinanza nei confronti del gommista di Piazzale Velleia sommerso dagli pneumatici per i quali aveva già pagato ritiro e smaltimento”, è questo il motivo di un’interrogazione di Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, che torna ad occuparsi del caso dell’artigiano che, a inizio gennaio, aveva deciso di denunciare pubblicamente la sua situazione di difficoltà.
“Il ritiro e relativo smaltimento compete a Consorzi che dovrebbero gestire i PFU (pneumatici fuori uso) ed il titolare già aveva provveduto ad onorare la tassa per il loro smaltimento ed a richiedere l’attivazione di detti Consorzi. Tuttavia, detti Consorzi, non erano intervenuti” – spiega Soresi – che aggiunge: “il lavoro del titolare risultava fortemente complicato, considerando che questi pneumatici, di fatto, invadevano completamente l’ingresso del suo esercizio, non permettendo ai clienti di posteggiare in loco e non consentendo al titolare nemmeno l’utilizzo del ponte per lavorare alle convergenze delle auto in quanto le gomme non permettono l’accesso all’area dedicata. Le ripercussioni economiche, purtroppo, sono ovvie”.
“L’artigiano – prosegue la capogruppo – aveva comunque provveduto, nel frattempo, alla rimozione di circa 700 pneumatici, pagando il servizio – di fatto – due volte. Ciò nonostante, il Comune di Piacenza, nel mese di febbraio (dopo nemmeno un mese dalla pubblica denuncia della situazione, ma dopo oltre un anno dal persistere della descritta situazione) ha richiesto sopralluogo da parte di Arpae, che ha avuto come esisto la comminazione di un’ammenda di Euro 6.500,00 e l’avvertenza che, in caso di omesso pagamento, sarà avviato procedimento penale”.
“Ma non è tutto”, aggiunge Soresi: “lo scorso 12 marzo, il Comune ha eseguito un’ulteriore sopralluogo e, verificando la presenza di circa 100 pneumatici, ha emesso ordinanza intimando al titolare l’immediata rimozione degli stessi, pena una sanzione amministrativa pecuniaria da 25,00 a 500,00 Euro (ulteriore all’ammenda da 6.500,00 Euro)”.
“Eppure – evidenzia l’esponente di Fratelli d’Italia – secondo la giurisprudenza, in caso di abbandono di rifiuti su proprietà privata, il proprietario è tenuto alla rimozione degli stessi ed al ripristino dello stato dei luoghi nel caso in cui lo stesso sia responsabile di detto abbandono (circostanza, questa, che non si è verificata nel caso concreto), va da sé l’ordine di smaltimento presuppone l’accertamento di una responsabilità a titolo quantomeno di colpa in capo all’autore dell’abbandono dei rifiuti (circostanza, anch’essa, non verificata nel caso concreto)”.
Soresi chiede dunque all’Amministrazione il motivo per il quale abbia ritenuto di non considerare l’insussistenza di responsabilità in capo al titolare sopra citato nonché il motivo per cui abbia ritenuto di avviare i sopralluoghi, con le conseguenti contravvenzioni, solo successivamente alla denuncia pubblica operata dal titolare nel mese di gennaio 2025, nonostante gli pneumatici fossero presenti in loco già da oltre un anno. Infine, domanda se l’Amministrazione abbia provveduto ad avviare interlocuzioni con i Consorzi adibiti al ritiro e, in caso affermativo, quando.
“È inaccettabile – conclude la capogruppo – che il Comune si accanisca contro un cittadino che ha rispettato le regole ed ha già pagato per un servizio mai ricevuto, anziché attivarsi concretamente al fine di risolvere il problema in modo equo, evitando ulteriori danni a chi ha già subito ripercussioni economiche e lavorative”.




Stabilizzazione, con assunzione a tempo indeterminato, per dieci educatori dei nidi comunali

E’ stata firmata stamani, dal direttore generale del Comune di Piacenza Luca Canessa, la determina che sancisce la stabilizzazione, con assunzione a tempo pieno e indeterminato dal 5 maggio prossimo, di dieci educatori dei nidi d’infanzia, in servizio presso le strutture dell’ente da diversi anni con contratti a termine.

Le dieci stabilizzazioni formalizzate oggi costituiscono l’esito dell’avviso pubblico che l’Amministrazione aveva emanato nel mese di febbraio, come previsto dal Piano triennale del Fabbisogno di Personale, in base al quale altre due stabilizzazioni nel profilo di educatore erano state attuate nel 2024 e ulteriori sei sono programmate per il 2026. Requisito fondamentale, l’anzianità di servizio di almeno 36 mesi (pari a 1095 giorni) alle dipendenze del Comune, maturata – anche in modo non continuativo – nell’arco degli otto anni precedenti, nelle stesse attività del profilo professionale oggetto di stabilizzazione, considerando validi a questo proposito anche i contratti a tempo parziale. Altra condizione necessaria, sotto il profilo del merito, una media non inferiore al punteggio di 60/100 nella valutazione del proprio lavoro, ottenuta rapportando a un massimo di 100 i diversi sistemi di valutazione adottati nel tempo dall’ente.
“Complessivamente – sottolinea Canessa – questo percorso di stabilizzazione permetterà, nell’arco dei tre anni, di inserire a tempo pieno e indeterminato nel settore Promozione della Collettività – Servizi Educativi, con il profilo di istruttore educatore, 18 figure professionali che hanno acquisito una significativa esperienza nei nidi d’infanzia comunali e rappresentano una risorsa preziosa, valorizzandone le competenze e migliorandone, rispetto alla precarietà contrattuale precedente, le prospettive dal punto di vista lavorativo. L’Amministrazione non può che esprimere soddisfazione per un risultato che dà garanzia di continuità anche alle famiglie, che nelle educatrici e negli educatori dei propri figli individuano giustamente un punto di riferimento fondamentale con cui relazionarsi”.




Vino italiano, la scossa Trump arriva a Vinitaly: “Ora l’Europa cambi passo”

Si apre domenica 6 aprile Vinitaly 2025, e mai come quest’anno la più grande fiera del vino italiano sarà attraversata da riflessioni economiche e geopolitiche. I dazi annunciati da Donald Trump – un +20% sull’import di prodotti agroalimentari da oltre 70 Paesi, Italia compresa – sono già realtà. Eppure, nonostante tutto, oltre 3.000 buyer statunitensi parteciperanno all’evento veronese, segno che il legame tra vino italiano e mercato americano resta fortissimo.

“Sarà una fiera cruciale, anche per capire come reagire di fronte a questo colpo inatteso”, commenta Giampietro Comolli, piacentino, esperto di economia agroalimentare e direttore di Ovse-Ceves. “Il dazio doganale imposto da Trump rappresenta una scossa per tutto il sistema europeo. Serve un cambio di passo, e Vinitaly può diventare il luogo simbolo di questa trasformazione”.

Il provvedimento colpisce indistintamente tutti i vini dei 27 Paesi UE: “Parliamo di una maggiorazione applicata sul prezzo di fattura – spiega Comolli – quindi una bottiglia da 100 dollari, una volta sdoganata, arriverà a 120. Per i grandi vini non sarà un problema, ma per le etichette da 15-20 dollari il rincaro potrebbe frenare i consumi. La vera domanda è: chi assorbirà il dazio? Il produttore italiano, l’importatore americano, o il ristoratore locale?”

Eppure, proprio la massiccia partecipazione di buyer americani a Vinitaly testimonia che il rapporto col made in Italy enologico è più saldo che mai. “Il vino italiano ha saputo costruire, negli ultimi trent’anni, una credibilità forte negli Stati Uniti – sottolinea Comolli – soprattutto grazie alle denominazioni di origine e alla qualità percepita. Oggi più che mai, è fondamentale proteggere questo patrimonio”.

Comolli guarda oltre la contingenza e lancia un messaggio strategico: “Questo scossone deve servire per rilanciare la presenza italiana in altri mercati: Asia, Canada, Africa, Pacifico. Ci sono almeno 40 Paesi pronti a scoprire il nostro vino. Ma servono nuove strategie, nuovi linguaggi, nuovi approcci culturali. Promuovere non basta: bisogna saper entrare nei costumi locali, parlare alle nuove generazioni di consumatori”.

Anche il mondo politico e istituzionale è chiamato a fare la sua parte. “La nuova Pac europea non ha ancora colto questa rivoluzione. Servono investimenti mirati per sostenere le imprese, puntare su e-commerce, logistica digitale, formazione. E soprattutto servono accordi di collaborazione culturale e commerciale tra produttori italiani e player americani: eventi, esperienze, turismo enogastronomico”.

Vinitaly 2025 sarà dunque un banco di prova. “L’Italia è il primo esportatore mondiale di vino. Non può permettersi di subire passivamente. Il rischio non è solo perdere quote di mercato, ma vedere sfumare un lavoro lungo decenni. Serve una regia europea forte, compatta, che parli una sola lingua. Basta divisioni e burocrazie lente”.

Infine, una riflessione: “Aumenti di 4-6 euro a bottiglia non faranno crollare il sistema. Ma è la prima volta che succede, e deve far riflettere. L’economia non cresce all’infinito, e nemmeno il commercio è garantito per sempre. Vinitaly è il momento giusto per capirlo e agire”.

(Immagine Vinitaly 2024)




Giuseppe Verdi: cultura e turismo, un progetto per valorizzarlo

A Piacenza cresce l’impegno per valorizzare la figura di Giuseppe Verdi, non solo come compositore ma anche come uomo di grande spessore morale e filantropico. Il Comitato nazionale “Giuseppe Verdi, la sua epoca, la sua terra” sta promuovendo un’iniziativa ambiziosa, volta a dare al Maestro il riconoscimento che merita nel panorama culturale e turistico italiano.

Il comitato ha avviato una serie di collaborazioni e sinergie per ampliare la portata del progetto, andando oltre i confini locali e mirando a un riconoscimento nazionale. Un aspetto centrale dell’iniziativa è la creazione di un brand e di un’immagine identitaria del comitato stesso, un lavoro che coinvolge istituzioni scolastiche e tecniche, sia nazionali che europee. Tra le realtà coinvolte vi è già il Liceo Artistico Cassinari di Piacenza, che ha avviato un percorso per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), e altre scuole provinciali e di Busseto potrebbero essere incluse nel progetto.

Fondamentale anche il coinvolgimento delle istituzioni locali. Il comitato collabora con l’assessore alla cultura di Piacenza, Christian Fiazza, oltre che con il sindaco e l’assessore del comune di Villanova sull’Arda, dove si trova Villa Sant’Agata, storica residenza di Verdi. I territori legati alla vita e all’attività del Maestro saranno al centro di un concorso di idee già avviato, volto a riscoprirne il valore e la memoria.

Un ulteriore passo del progetto è quello di rendere i cittadini protagonisti del processo decisionale. Si sta valutando la possibilità di sottoporre gli elaborati finali del concorso al giudizio del pubblico, in una formula partecipativa che permetta ai piacentini di esprimere la propria opinione sulle opere selezionate da una giuria di esperti in grafica e arti visive. L’obiettivo è sensibilizzare la cittadinanza sul patrimonio verdiano e accelerare la riapertura di Villa Verdi, favorendo una maggiore attenzione alla conservazione di materiali e arredi storici.

Tra le iniziative in programma vi è anche l’organizzazione di una mostra dedicata a cimeli, documenti e lettere originali di Verdi, materiali messi a disposizione da collezionisti privati. Questa esposizione potrebbe culminare in un’asta rivolta ad appassionati e collezionisti, i cui proventi – detratte le eventuali spettanze ai proprietari – potrebbero confluire in un fondo per il restauro e la gestione di Villa Verdi. Un’altra ipotesi in esame è destinare parte del ricavato alla realizzazione di un monumento dedicato a Verdi a Piacenza, con una possibile collocazione davanti al Teatro Municipale.

Il comitato auspica che queste iniziative possano svolgersi con il sostegno delle istituzioni locali e di figure chiave della cultura piacentina. L’idea è che la valorizzazione di Verdi possa essere anche un’opportunità di rilancio turistico e culturale per la città e per il territorio circostante. Inoltre, il progetto vuole coinvolgere le giovani generazioni, affinché possano conoscere meglio la figura di Verdi e il suo lascito.

Chiunque sia interessato a contribuire o a fornire materiali storici può rivolgersi al Comitato “Giuseppe Verdi, la sua epoca, la sua terra”, con sede a Piacenza in via R.Ancillotti e una filiale già attiva a Busseto in Corso Roma (Mail: giampietro.comolli@gmail.com).




Paura, sfiducia, pigrizia: come risvegliare negli italiani la voglia di investire i risparmi

«Gli italiani sono risparmiatori incredibili ma poi il denaro lo tengono parcheggiato sui conti correnti. È proprio per cercare i motivi di questo comportamento che ci è venuta l’idea, anche grazie allo stimolo di Simone Bini Smaghi, di scrivere con Mauro Meazza il nostro terzo libro sul tema risparmio/investimento che prende spunto dagli ascoltatori della nostra trasmissione (Due di denari su Radio24, ndr): li abbiamo invitati a raccontarci i motivi per cui sono portati a scegliere di non scegliere». Così Debora Rosciani ha spiegato la scintilla che ha dato origine al volume edito da Il Sole24ore “Investire perché. Guida per i risparmiatori indecisi”, presentato al PalabancaEventi per iniziativa di Banca di Piacenza e Arca Fondi SGR.

Pietro Boselli, vicedirettore generale dell’Istituto di credito di via Mazzini, ha dato il benvenuto ai relatori (la stessa autrice e il dott. Bini Smaghi, vicedirettore generale e responsabile Direzione commerciale di Arca Fondi SGR) e al pubblico che ha affollato Sala Corrado Sforza Fogliani, ricordando l’attenzione della Banca per l’educazione finanziaria, l’importanza di intercettare i giovani «attraverso un approccio graduale fondato sul rapporto di fiducia già creato a livello famigliare» e il ruolo chiave dei consulenti finanziari «che all’interno della Banca devono confrontarsi di continuo per dare ai clienti risposte omogenee».

Il dott. Bini Smaghi ha sottolineato il grande seguito goduto dalla trasmissione Due di denari e sollecitato l’autrice sul tema prendendo spunto dai vari capitoli del libro. «Educazione, emotività e rischio – ha argomentato il vicedirettore generale di Arca Fondi – sono tre tasselli da affrontare per arrivare a una buona pianificazione finanziaria dei tuoi investimenti, facendoti aiutare da un consulente professionista».

«Non so nulla e neanche mi impegno a conoscere e a cercare chi mi possa aiutare», questo l’atteggiamento dell’italiano medio rappresentato dalla giornalista di Radio24, che ha posto l’accento sul fatto che il tema dell’educazione finanziaria sia mal posto: «La gente pensa che debba rimettersi a studiare, invece l’informazione serve a capire i nostri bisogni, perché per le soluzioni tecniche ci sono i professionisti. Il problema è che c’è sfiducia, figlia anche di alcuni casi di risparmio tradito. Bisogna però sapere che alla lunga l’ignoranza si paga. Chi invece si convince di allocare il risparmio e comincia a fare scelte, si rende conto che conviene». Riguardo l’emotività, è stato sottolineato come la paura non aiuti il risparmiatore a intraprendere un percorso di avvicinamento alla costruzione di un portafoglio: «Spesso – ha rimarcato Rosciani – sugli investimenti scatta l’ossessione di andare continuamente a guardare l’andamento, ma soprattutto per quelli a lunga durata va considerato che il tempo è il nostro grande alleato e che è sbagliato e costoso disinvestire al primo segno meno, perché sul medio termine le cose si sistemano sempre».

Per quel che si riferisce al rischio («un po’ c’è sempre») l’autrice ha spiegato che «gli ascoltatori non se ne vogliono assumere nessuno investendo, soprattutto se hanno capitali ridotti. Ma è proprio quando si ha poco che è ancor più necessario rivolgersi a un professionista, diffidando da chi promette guadagni troppo alti. Un altro problema è che siamo portati a raccontare ai consulenti un decimo della nostra storia patrimoniale e questo non aiuta. Di pari passo alla paura del rischio, viaggia la pigrizia: si preferisce lasciare i soldi sul conto corrente, non considerando che con l’inflazione il potere d’acquisto del nostro denaro si erode».

Altri due argomenti affrontati nel libro, i giovani e le donne: «I giovani vanno accompagnati nelle tante sfide che devono affrontare sul lavoro e con la futura pensione» (Bini Smaghi); «se affrontati nella maniera giusta, utilizzando il loro linguaggio, i giovani sono capaci di sorprenderci. Certo di questi temi spesso in famiglia si fa una narrazione sbagliata e ciò li condiziona» (Rosciani).

Rispetto al rapporto tra le donne e i soldi, Debora Rosciani le ha consigliate «di occuparsi della loro vita finanziaria, anche perché le aspettative di vita sono più alte rispetto agli uomini (85,5 anni contro 81,4)» e ha osservato come vada vinta la pigrizia di lasciar fare al partner: «Essere indipendenti – ha concluso – è fondamentale per conquistare una solidità che ti permetta di affrontare i momenti di difficoltà».

Agli intervenuti è stato riservato il volume e l’autrice si è volentieri prestata al rito del firmacopia.




Giovane straniero arrestato sul treno con 200 Grammi di cocaina

Un viaggio in treno da Reggio Emilia a Piacenza è costato caro ad un giovane spacciatore di 27 anni, di origine straniera. L’uomo è infatti stato arrestato dalla polizia ferroviaria di Reggio Emilia, impegnata in un servizio di controllo a bordo di un treno regionale, essendo stato trovato in possesso di un ingente quantitativo di cocaina.

L’operazione è scattata durante la normale attività di vigilanza predisposta dal Compartimento Polizia Ferroviaria per l’Emilia Romagna. Gli agenti, insospettiti dal palese nervosismo del giovane, lo hanno avvicinato per un controllo. Invitato a svuotare le tasche, il 27enne ha mostrato una busta di plastica annodata, contenente una considerevole quantità di polvere e granuli bianchi. Di fronte all’evidenza, l’uomo ha ammesso che si trattava di sostanza stupefacente.

Una volta giunti alla stazione di Piacenza, il giovane è stato condotto negli uffici della polizia ferroviaria. Qui, la polizia sScientifica ha analizzato la sostanza, confermando che si trattava di ben 200 grammi di cocaina.

Inevitabile l’arresto per il 27enne, che su disposizione del Pubblico Ministero di turno è stato trasferito al carcere di Piacenza, dove attualmente si trova in attesa di processo.

(Immagine creata con AI)




Caso Vezzulli; Centrodestra: “L’Avvocatura ha già il suo dirigente, l’Amministrazione rispetti le sentenze senza inventarsi illegittimi escamotage”

“La recente sentenza del TAR di Parma ha riconosciuto le ragioni dell’Avvocato Elena Vezzulli di essere reintegrata nel suo ruolo di dirigente dell’Avvocatura del Comune di Piacenza. Sarebbe buona cosa, quindi, che tale disposizione venisse rispettata dall’Amministrazione senza cercare escamotage illegittimi che non farebbero altro che esporre l’Ente ad ulteriori contenziosi e altri probabili esborsi di denaro dei piacentini”. La notizia dell’avviata ricerca da parte dell’Amministrazione di una figura da assumere per svolgere il ruolo di dirigente dell’Avvocatura comunale viene fortemente criticata dal centrodestra, che esprime tramite le parole dei capigruppo Patrizia Barbieri (Barbieri Sindaco-Trespidi con Liberi), Sara Soresi (Fratelli d’Italia) e Luca Zandonella (Lega) “tutta la preoccupazione possibile per un modus operandi francamente inaccettabile da parte della Giunta che si ripete anche in questa occasione”.
“La Giunta ignora o finge di ignorare – spiegano i capigruppo – che per procedere a un incarico a tempo determinato ex articolo 110 del Tuel, come vorrebbero fare oggi per sostituire l’Avv. Vezzulli nel suo ruolo, occorre che vi siano specifiche condizioni. La prima è che in Comune non vi siano figure che abbiano i requisiti per dirigere l’Avvocatura, cosa che la sentenza del Tar ha appena confermato esserci nella persona dell’Avvocato Vezzulli. La seconda è che i limiti di assunzioni secondo la normativa citata del Tuel non siano superati dall’Ente, cosa che invece avviene per il Comune di Piacenza”
“Oggi – sottolineano Barbieri, Soresi e Zandonella – al Comune di Piacenza non manca un dirigente dell’Avvocatura, ma se vogliamo ben vedere un dirigente del Settore Prevenzione e Sicurezza ruolo a cui l’Avvocato Vezzulli era stata assegnata con evidente forzatura da parte della Giunta. Chiediamo, quindi, che, avendo la sentenza Tar riportato le cose nei binari della legittimità, l’Amministrazione Tarasconi non si inventi altri fantasiosi escamotage per aggirare le sentenze, ma le rispetti e le esegua. I piacentini hanno già perso troppo tempo e soldi per colpa di una incomprensibile prova muscolare della Giunta che la sentenza del Tar ha sonoramente bocciato”.