Umberto Gorra è il nuovo presidente di Confagricoltura Piacenza

Cambio al vertice di Confagricoltura Piacenza. Il rinnovato Consiglio Direttivo si è riunito per la prima volta dopo la tornata elettorale questa mattina mercoledì 4 dicembre. Umberto Gorra è stato eletto presidente per acclamazione, succede a Filippo Gasparini al termine del suo secondo mandato.

Si chiude dunque il percorso di rinnovo cariche che aveva preso il via con l’assemblea generale del 19 luglio. I nuovi vertici rimarranno in carica per il quadriennio 2024-2028. Il Consiglio ha contestualmente provveduto a nominare i due vicepresidenti: Alfredo Lucchini e Luca Segalini e il Tesoriere: Stefano Repetti, confermato nel ruolo fiduciario che ricopre da molti mandati.

Anche le nomine della Giunta Esecutiva sono state acclamate nel corso dello stesso Consiglio. Permangono in Giunta: Matteo Cattivelli, Giovanni Lambertini e Michele Rossi.

Tre i nuovi ingressi: Paolo Cavanna, Stefano Pizzamiglio, già confermato presidente della sezione vitivinicola, che subentra a Chiara Azzali e Filippo Losi che parteciperà come presidente dei Giovani di Confagricoltura-Anga Piacenza.

Alle riunioni della Giunta Esecutiva parteciperà inoltre, come prevede lo Statuto, il presidente del Collegio dei Revisori, Alberto Squeri.

Il Consiglio e i ruoli apicali sono stati rinnovati con un percorso lineare e nel segno di una continuità che certifica il valore storico e la solidità di Confagricoltura Piacenza. Al contempo, alcuni nuovi ingressi sono il felice segnale della vitalità dell’Associazione che si mostra in grado di intercettare anche i bisogni delle giovani generazioni che decidono di investire nel settore primario.

“Un primo ringraziamento va a chi mi ha eletto oggi, a tutti coloro che mi hanno incoraggiato chiedendomi la disponibilità a prendere il testimone da Filippo Gasparini che ringrazio per aver guidato l’associazione in questi sette anni con una dedizione totale. Ognuno ha la sua cifra, non mi aspetto né vorrei proseguire con lo stesso stile, ma certamente opererò in continuità – ha dichiarato il Presidente neoeletto – specialmente sulle battaglie sindacali che ritengo prioritarie. Su certi fronti è importante non solo presidiare le vicende contingenti, ma anche mantenere la linea di prospettiva, che sento mia, confacente allo spirito più vero di Confagricoltura e che ha riportato al dialogo tra le parti agricole e istituzionali; per questo sento di potermi impegnare proseguendo il prezioso lavoro intrapreso, in particolare dal Presidente uscente e da tutto il gruppo dirigente. La mia è un’eredità al contempo pesante e leggera. Se oggi Confagricoltura Piacenza è quello che è: un’Associazione consolidata, riconosciuta, con un’identità chiara, una voce autorevole del panorama sindacale territoriale e non solo, lo è grazie al lavoro di chi mi ha preceduto. Sento tutto l’onere di doverne essere all’altezza.  D’altro canto, è un’eredità leggera proprio grazie ai risultati sia sindacali che organizzativi già conseguiti. Ringrazio la Giunta Esecutiva e il Consiglio uscenti per il contributo di valore portato nel mandato appena concluso.  Nel ringraziare tutti, mia sia consentita una menzione particolare al direttore Marco Casagrande e a tutti i collaboratori”.

“Oggi iniziamo un percorso nuovo – ha aggiunto – ma non dal punto zero, il mio impegno è quello di proseguire nel solco di una storia che ha più di cent’anni, insieme a Giunta e Consiglio Direttivo. Permettetemi un ricordo personale, il mio impegno sarà anche quello di essere all’altezza di mio padre Giorgio che ha guidato a suo tempo questa stessa Associazione”.

L’agenda lavori su cui si articolerà l’impegno dei prossimi quattro anni, condivisa da subito con il Consiglio Direttivo, è dettata da alcuni concetti chiave di grande attualità e insieme di prospettiva che si rifanno ai principi fondanti: difendere la libertà d’impresa e il sistema economico del territorio con le sue peculiarità; affermare il valore della produttività come mezzo per creare ricchezza che viene ridistribuita; valorizzare l’intero sistema produttivo, moderno, sano e che opera nel rispetto delle norme.  “Oggi viviamo in una situazione in cui la libertà d’impresa, purtroppo – ha sottolineato il Presidente di Confagricoltura Piacenza – è un diritto che deve essere difeso, quando dovrebbe essere il presupposto, tra l’altro anche costituzionalmente fondato, di un sistema economico sano che sorregge uno stato democratico. Abbiamo alle spalle e necessariamente anche davanti, battaglie sindacali per affermare quanto dovrebbe esserci riconosciuto di diritto.  Questo è un onere che non porterò da solo, ma in primis con i Vicepresidenti e la Giunta Esecutiva insieme al Consiglio Direttivo, senza trascurare nessuno degli Associati che chiamo a raccolta per contribuire attivamente alla vita di Confagricoltura Piacenza”.

Il neoeletto Presidente ha dunque dichiarato di voler consolidare l’identità dell’Associazione: “Confagricoltura Piacenza è uno strumento e un valore per gli Associati: sia in quanto fornitrice di servizi, sia in quanto mezzo di azione sindacale. Già oggi è così, ma mi sento di sottolinearlo perché vorrei che fosse ancor più chiaro e condiviso dalle aziende, così concentrate sui problemi contingenti e sommerse dalle emergenze quotidiane da tendere a ripiegarsi su sé stesse, dimenticando che si è incisivi solo se si è uniti e protagonisti insieme. Ancora grazie e a tutti noi buon lavoro!

Chi è Umberto Gorra neo presidente di Confagricoltura Piacenza

Umberto Gorra conduce con il fratello Massimo la Società Agricola La Salamandria ad Alseno, una pluricentenaria e dimensionata impresa che in piena stagione arriva ad annoverare una trentina di collaboratori.

Il padre Giorgio è stato presidente di Confagricoltura Piacenza dal 1974 al 1976. L’azienda è dedita alla coltivazione di cereali e colture industriali tra cui mais, girasole, soia e vocata alla produzione del pomodoro da industria. Umberto Gorra è stato più volte componente di Giunta Esecutiva nei precedenti mandati. È componente del Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Terrepadane s.p.a. e Consigliere del Consorzio di Bonifica.

Vicepresidenti:

Alfredo Lucchini: conduce l’azienda agricola Pila a Calendasco, un’impresa a indirizzo zootecnico con 300 capi di razza Frisona e circa 80 ettari di colture in buona parte destinate alla produzione di foraggi e cereali per l’alimentazione del bestiame. Dopo un percorso nel settore ingegneristico e industriale, è subentrato in azienda e rappresenta la quinta generazione che conduce il podere di famiglia. Il latte prodotto viene conferito al Consorzio Agri Piacenza Latte. Alfredo Lucchini è già stato componente di Giunta Esecutiva per due mandati, è attualmente stato confermato nel ruolo di Presidente di Sezione di prodotto Lattiero-Casearia di Confagricoltura Piacenza ed è recentemente stato nominato anche Presidente della Sezione di Prodotto di Confagricoltura Emilia-Romagna.

Luca Segalini: conduce con la famiglia l’azienda agricola Casa di Ferro a Rottofreno a indirizzo zootecnico con un allevamento di vacche da carne di circa 170 capi. Negli anni ha potenziato l’indirizzo vegetale, aumentando la maglia poderale che oggi arriva ai 200 ettari e comprende alcuni terreni in collina. L’azienda, in particolare, è specializzata nella coltivazione del pomodoro da industria e colture da seme. Vivendo in prima persona le difficoltà delle aziende di collina nel contenere i danni da fauna selvatica è coadiutore abilitato e bioregolatore per operare funzionalmente al piano di depopolamento dei cinghiali. Luca Segalini è stato componente di Giunta Esecutiva anche nei due mandati precedenti.  Già presidente dei Giovani di Confagricoltura-Anga Piacenza e dei Giovani di Confagricoltura-Anga Emilia-Romagna, è laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie.

Tesoriere

Stefano Repetti: tesoriere da diversi mandati e membro di Giunta di Confagricoltura Piacenza, conduce con i fratelli e il padre la Società Agricola Terre della Valtrebbia e l’azienda agricola Podere Mangialupo, complessivamente circa 250 ettari nella zona di Settima e Quarto di Gossolengo a indirizzo cerealicolo, pomodoro da industria e orticole. Affiancano le attività produttive progetti sperimentali che posizionano l’azienda all’avanguardia per coltivazioni emergenti, come la quinoa, pratiche agronomiche innovative in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza, come l’uso di biostimolanti e test per la lotta biologica ai fitofagi. Già presidente del Consorzio Fitosanitario e dei Giovani di Confagricoltura-Anga Piacenza, Stefano Repetti, è presidente del Sindacato Impresa Agricola Familiare, membro dei Consigli d’Amministrazione di Solana S.p.a e del Consorzio Agrario Terrepadane s.p.a, nonché membro invitato del Consiglio di Asipo.

I componenti di Giunta Esecutiva confermati:

Matteo Cattivelli: conduce con il padre e lo zio l’impresa di famiglia Agricola Cattivelli: un’azienda di 100 ettari a Vallera (Pc), vocata alle colture industriali. Un’impresa attenta agli aspetti innovativi che attua prove in campo per le diverse modalità d’irrigazione, l’uso di rilevazioni satellitari e moderne tecnologie. Matteo Cattivelli, già componente di Giunta Esecutiva per i due mandati precedenti, è stato presidente dei Giovani di Confagricoltura-Anga Piacenza, attualmente è presidente del Consorzio Fitosanitario e vicepresidente del Condifesa Piacenza.

Giovanni Lambertini: conduce con il fratello l’Azienda Agricola I. Lambertini a Cadeo, di circa 125 ettari, a indirizzo cerealicolo e pomodoro da industria con coltivazioni anche di soia e frumento da seme. È componente del Consiglio Direttivo di Ainpo di cui è stato anche presidente. Per più mandati Vicepresidente di Confagricoltura Piacenza, è stato lungamente componente di Giunta Esecutiva e da diversi mandati è presidente della Sezione di Prodotto Pomodoro da Industria sia a livello provinciale che regionale. È vicepresidente della Federazione Nazionale di Prodotto Pomodoro da Industria di Confagricoltura.

Michele Rossi: agronomo e imprenditore agricolo, gestisce dall’89 la Società Agricola Agrifoglio nella località Isolone a Castelvetro Piacentino di 250 ettari di terreni in proprietà, altri in affitto tra Piacenza e Cremona e due allevamenti: uno di suini da ingrasso (circa 1750 per ciclo produttivo) e uno di bovini da carne (femmine da ingrasso di razza Blu Belga, circa 450 per ciclo) con annesso impianto di biogas, integrato da quest’anno con impianto fotovoltaico. Nel veronese è titolare anche di una ditta individuale dedita soprattutto alla produzione risicola. È socio e presidente della riseria La Pila Società Agricola a.r.l. che si occupa della produzione, trasformazione e distribuzione di riso di alta gamma. È componente del Consiglio d’Amministrazione della FCP Cerea – cooperativa ultracentenaria dedita alla produzione di concimi. Già Vicepresidente di Confagricoltura Piacenza è componente di Giunta Esecutiva da diversi mandati. È stato anche componente del Consiglio Generale della Camera di Commercio di Piacenza. Ha iniziato l’esperienza sindacale all’inizio degli anni ’90 nei giovani di Confagricoltura come presidente di Anga Verona, per diversi mandati membro del comitato nazionale di Anga, sino a divenire componente del CEJA (Consiglio europeo dei giovani agricoltori) su delega di Anga nazionale.

I nuovi ingressi in Giunta Esecutiva:

Paolo Cavanna: ingegnere meccanico e imprenditore agro-zootecnico, dopo circa 20 anni nel settore industriale, conduce l’Azienda Agricola Casa Bianca Bergamaschi con i cognati, la moglie e la suocera. L’Azienda, storicamente referenziata e nota per la selezione e l’allevamento della bovina da latte di razza Frisona (latte destinato alla produzione del Grana Padano), si è sviluppata diversificando con l’allevamento dei suini da ingrasso (destinati alla DOP Prosciutto Crudo di Parma), ha realizzato l’agriturismo con il Bed & Breakfast Le Colombaie e ha investito nella produzione di energie rinnovabili dotandosi di 2 impianti di biogas e 2 impianti fotovoltaici. I 350 ettari coltivati sono interamente destinati alla produzione di foraggi e cereali per l’alimentazione del bestiame. Nel corso della tornata elettorale appena conclusa Paolo Cavanna è stato eletto Vicepresidente della Sezione di prodotto Lattiero-Casearia di Confagricoltura Piacenza.

Stefano Pizzamiglio: contitolare con il fratello Ferruccio dell’azienda Vitivinicola La Tosa di Vigolzone, ricopre anche il ruolo di Vicepresidente del Consorzio Vini Doc dei Colli Piacentini ed è componente di Consiglio nazionale Fivi – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.

Ha sviluppato l’azienda con il padre e il fratello acquistando una cascina e i terreni adiacenti alla casa in campagna materna. Laureato all’Università di Agraria di Piacenza con tesi in viticoltura, produce vino dal 1985. Conoscendo il territorio, ha deciso con il fratello di seguirne la natura, facendo ricerca e producendo Sauvignon e Malvasia ferma (la prima Malvasia di Candia Aromatica vinificata ferma), Gutturnio fermo e Cabernet Sauvignon molto strutturato. Oggi l’azienda, che si sviluppa su 22 ettari, ha ulteriormente arricchito la produzione. Insieme a Stefano Pizzamiglio e al fratello, lavorano anche le rispettive mogli e i figli: una squadra coesa che gestisce l’azienda vitivinicola, l’agriturismo e il museo del vino.

Filippo Losi: da pochi mesi eletto Presidente dei Giovani di Confagricoltura – ANGA sezione di Piacenza di cui è socio attivo da circa dieci anni. 29 anni, geometra, appena terminati gli studi è entrato operativamente nell’attività di famiglia ed è contitolare con il padre della società agricola Ca’ del Lupo in Località Ivaccari: un’azienda di circa 80 ettari in cui si coltivano mais, principalmente da seme, pomodoro e grano. Si occupa anche di lavorazioni di trebbiatura, vangatura, semina mais e le tradizionali lavorazioni per conto terzi come attività connessa.




Confagricoltura Piacenza: “Numerosi gruppi di cinghiali stazionano nei campi di pianura”

Confagricoltura Piacenza ha ricevuto diverse fotografie in questi giorni di branchi di cinghiali, anche numerosi, che stazionano nei campi di pianura e di prima collina. Le foto sono un chiaro indice dell’inefficacia del depopolamento dei cinghiali previsto da ordinanze e piani.

“È questa la folle paura che abbiamo della Peste Suina? – sottolinea Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza, che li ha fotografati anche nei propri campi – È questo l’approccio epidemiologico che seguiamo per aumentare la biosicurezza? Lasciamo circolare il vettore: strano modo di debellare la Psa. Basterebbe un selecontrollore “vecchia maniera” per abbatterli, perché è una bugia che si disperdono se gli spari. Sono branchi stanziali e per nulla intimoriti che potrebbero essere facilmente abbattuti invece che fotografati”.




Peste suina africana (Psa), la Commissione europea revoca la zona di restrizione di tipo III nel Piacentino

È stata revocata la Zona di restrizione III in Emilia-Romagna, nel Piacentino, per le misure di contrasto alla diffusione della peste suina africana.

Lo ha deciso in questi giorni la Commissione europea nel regolamento che stabilisce periodicamente le misure speciali da adottare per il controllo per la Psa, dando così atto dei buoni risultati raggiunti grazie alle misure di prevenzione negli allevamenti realizzate in Emilia-Romagna.

La restrizione III, che viene applicata nei territori dove si riscontrano casi di suini positivi in allevamenti domestici, era scattata a fine luglio 2024 nel Piacentino, dopo la scoperta di un unico focolaio in Provincia e numerosi altri nelle Regioni limitrofe. Il virus non è dunque presente oggi negli allevamenti emiliano-romagnoli.

Nonostante il rischio che comportano branchi di cinghiali continuano a girare indisturbati come denuncia Confagricoltura in una nota (leggi qui).

“Con la rimozione della Zona III diminuiscono le restrizioni per gli allevamenti della zona, tema su cui la Regione si era fortemente impegnata fin da agosto per ottenere deroghe alla movimentazione delle carni e ristori per le aziende interessate– spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. È positivo inoltre che dai dati certificati si è potuto riscontrato che nei selvatici il virus non si è esteso ad altre aree, merito delle misure messe in atto per il contenimento dei cinghiali, da cui consegue che le zone di restrizione restano quelle del marzo scorso”.

“Fondamentale – aggiunge l’assessore – la sinergia che si è attivata fin da subito fra i due assessorati regionali alle Politiche per la salute e all’Agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca, che ha portato alla costituzione formale sia di un gruppo operativo regionale sia territoriale nelle provincie di Piacenza e Parma, soggette a restrizione, ma anche nelle altre provincie della regione, gruppi a cui vanno i nostri ringraziamenti, così come ai servizi veterinari, per l’attività di sorveglianza e monitoraggio svolta”.

Intanto proseguono le misure regionali di prevenzione e contrasto alla diffusione del virus.  È aperto fino a dicembre il quarto bando per interventi di sostegno agli investimenti sulla biosicurezza. A disposizione 1,4 milioni di euro del Piano di sviluppo rurale, per lavori da realizzare e rendicontare entro l’autunno 2025.

Il bando è rivolto agli imprenditori agricoli dell’Emilia-Romagna, singoli o associati, titolari di stabilimenti o proprietari di suini allevati in stabilimenti o all’aperto allo stato brado e semibrado. Il contributo va da un minimo di 5 mila euro a un massimo di 150mila, per una percentuale di sostegno del 70% del costo ammissibile d’investimento.

Sono ammesse le spese per l’acquisto di recinzioni antintrusione perimetrali o elettrificate per allevamenti semibradi. Previsti anche fondi per l’acquisto e l’installazione di altri strumenti efficaci nel contrasto della malattia come piazzole per la disinfezione degli automezzi, la creazione di zone filtro per il personale degli allevamenti e i visitatori, l’acquisto di celle frigorifero per lo stoccaggio di carcasse.

Le domande potranno essere presentate entro il 20 dicembre esclusivamente online sul Sistema informativo agricolo di Agrea.

In totale, i tre bandi precedenti, hanno raccolto 173 domande di sostegno, per circa 190 allevamenti oggetto di intervento.




«Criteri ESG, la nostra agricoltura è già la più green d’Europa»

«Noi vogliamo crescere e innovare, ma occorre ragionare con processi di filiera che portino a terra le politiche ambientali in maniera tale che vengano legate alla sostenibilità economica. Così facendo potremo lavorare per la distintività dei nostri prodotti». Il concetto, espresso dal presidente del Consorzio Terrepadane Marco Crotti, ben riassume i contenuti dell’interessante convegno che si è tenuto al PalabancaEventi di via Mazzini (in un’affollata Sala Corrado Sforza Fogliani) per iniziativa della Banca di Piacenza e avente come filo conduttore i criteri ESG in agricoltura. A fare gli onori di casa, il vicedirettore generale del popolare Istituto di credito Pietro Boselli (presenti il vicepresidente Domenico Capra e il direttore generale Angelo Antoniazzi), che ha osservato come la Banca sia da sempre vicina al mondo agricolo, settore fondamentale per l’economia piacentina.

Luca Bertolini, del Coordinamento dipendenze Comparto agrario della Banca, ha introdotto i lavori ricordando il significato dell’acronimo ESG: Enviroment (criterio che misura l’impatto sull’ambiente di aziende e organizzazioni; sono considerati fattori come l’uso delle risorse naturali, l’adattamento ai cambiamenti climatici e le politiche di riduzioni delle emissioni); Social (criterio sociale riferito alle relazioni che l’azienda intrattiene con dipendenti, fornitori, clienti e la comunità dove opera); Governance (criterio che riguarda la gestione dell’azienda includendo le politiche di remunerazione, l’integrità aziendale e la trasparenza fiscale). Criteri ai quali anche le aziende agricole dovranno adeguarsi per gestire la cosiddetta transizione ecologica. Per quanto riguarda l’Enviroment – ha spiegato il dott. Bertolini – il settore primario dovrà misurarsi con la nuova Pac, il Credito d’imposta 4.0 e 5.0, gli impegni specifici sull’uso sostenibile dell’acqua, il Pnrr per le agroenergie, i Piani per la riduzione di gas serra e ammoniaca. Per la parte Social, fari puntati su Bandi di formazione, Piani per lo sviluppo sociale delle aree rurali e Bandi Inail. Infine la Governance, con Piani di formazione per gli imprenditori agricoli e Bandi per il primo insediamento. Chiudendo il suo intervento, il dott. Bertolini ha ricordato come i criteri ESG entrino nel processo di valutazione del merito creditizio e che la Banca ha a disposizione prodotti e servizi dedicati ad aziende ed investimenti ESG. Lo stesso Bertolini, nei saluti finali, ha sottolineato come il settore agricolo italiano sia considerato il più green d’Europa.

Stefano Amaducci, professore ordinario della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica, ha evidenziato il ruolo «sempre più da protagonista» dell’agricoltura nel preservare l’ambiente e come l’ESG sia un sistema per misurare il nostro impatto sull’ambiente dando maggiore qualità ai nostri prodotti e ha invitato le aziende agricole «a partecipare a questo processo orientato alla biodiversità, implementando buone pratiche». Due gli strumenti principali individuati dal docente per soddisfare i criteri ESG: l’agrivoltaico (un impianto sperimentale è stato proprio di recente inaugurato dalla Cattolica), che consente l’uso del terreno sia per produrre energia grazie all’installazione di pannelli solari, sia per realizzare attività agricole e di allevamento; la carbon farming, una tecnologia in grado di stoccare carbonio nel suolo («l’obiettivo al 2050 di riduzione zero di CO2 verrà raggiunto all’85%, quindi questa soluzione è importantissima; l’Università sta facendo un progetto per gestire e certificare i crediti di carbonio stoccati»).

A parere di Luca Piacenza, vicedirettore Coldiretti, «l’agricoltore ha già compiuto molti passi verso il rispetto dell’ambiente» e la stessa Ue riconosce la validità del nostro sistema alimentare per qualità e sicurezza dei cibi. «Del green deal – ha aggiunto – dobbiamo considerare la parte buona prendendo coscienza che anche il resto del mondo deve cambiare insieme a noi; e l’eticità della produzione deve diventare un “dazio” per chi non rispetta le regole». Specificato che gli agricoltori, con l’architettura verde della Pac, da tempo sono in linea con i criteri ESG, il vicedirettore di Coldiretti ha espresso l’auspicio che «l’ESG non diventi uno dei tanti marchi di cui è pieno il mondo, alcuni dei quali sono scatole vuote che confondono i consumatori».

Filippo Gasparini, presidente Confagricoltura, ha dal canto suo bollato senza mezzi termini i criteri ESG come «una forma di imposizione che contiene ovvietà», lamentando come «in questo modo si vada a impoverire la capacità produttiva delle aziende: il green deal ha annullato i piccoli allevamenti, ottenendo l’effetto contrario ai suoi scopi. Non è accettabile che si condannino le generazioni future perché non si tiene conto degli aspetti economici legati a queste misure. Nel mondo non stanno certo a guardare alle paturnie dell’Europa. L’ESG sarà obbligatorio ma non sarà un plus come lo è stato il biologico, perché quando una misura diventa erga omnes, i plus cadono e per le aziende è devastante. Ci sarà un modo – si è domandato il presidente di Confagricoltura – per ottenere garanzie in termini ambientali rispettando l’economia?». L’economia dei territori – ne è convinto il dott. Gasparini – dà indipendenza; la globalizzazione asfalta le differenze. «Non perdiamo l’identità – il suo appello – e non dite che siamo contro l’ambiente. Siamo contro l’ambientalismo che cela l’economia di Stato e il condizionamento, che demonizza le aziende e l’iniziativa privata».

Fabio Girometta, presidente Cia, ha sottolineato i primati della nostra provincia nella produzione di pomodoro da industria e Grana Padano e posto l’accento sul fatto che da anni gli agricoltori fanno sostenibilità. «Le aziende – ha argomentato il presidente della Cia – devono essere sostenibili per la collettività. L’agricoltore, infatti, protegge il territorio, soprattutto nelle zone appenniniche a rischio abbandono».

Marco Crotti, presidente Terrepadane, ha manifestato una certa emozione nell’essere nella sala che fu la prima sede della Federconsorzi, e ricordato come Terrepadane stia festeggiando il decimo anno di attività. Occasione per tracciare un bilancio. «L’agricoltura piacentina da tempo marcia nella direzione del rispetto dell’ambiente, per esempio con l’aumento della fertirrigazione (che ormai si fa con il controllo telematico da remoto) del 300%, distribuendo i concimi in modo mirato. Terrepadane ha tra l’altro investito in una fabbrica di concimi liquidi a Fiorenzuola. Ed è un esempio di sviluppo sostenibile: siamo stati la prima azienda in Italia a mettere a punto un progetto (di ispirazione israeliana) che riesce a irrigare a goccia senza utilizzare energia ma sfruttando la pendenza dei terreni. Vorrei infine ricordare che oggi nella nostra provincia tutti i trattori che vendiamo sono 4.0, controllati da remoto e in dialogo con agricoltore e terreno». Il presidente del Consorzio ha quindi salutato come un’opportunità di business per le aziende il ricorso alla carbon farming, richiamando la collaborazione con la Cattolica nel progetto di gestione e certificazione dei crediti di carbonio stoccati, «perché per salvaguardare ambiente e aspetto produttivo è fondamentale mettere a terra i valori dei comportamenti. La nostra produzione integrata – ha chiosato il dott. Crotti – è la più restrittiva al mondo. Ma a che serve se poi nei disciplinari spagnoli troviamo fitofarmaci che noi abbiamo bandito 15-20 anni fa? Perciò sostenibilità sì, ma economica».




100 milioni per potenziare produttività e sostenibilità. Lo ha annunciato ad Eima il ministro Lollobrigida

“Abbiamo lanciato il nuovo Fondo Innovazione in Agricoltura 2024 con una dotazione complessiva di 100 milioni di euro destinati a sostenere l’innovazione tecnologica nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura”.
Lo ha annunciato questo pomeriggio il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ad Eima, l’Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio in corso a Bologna.

“Queste risorse vengono messe a disposizione per sostenere le nostre imprese che producono mezzi agricoli innovativi e per tutelare i nostri agricoltori. In particolare, in questo bando è stato introdotto un elemento in più: una quota è riservata a chi è stato colpito dall’alluvione. Trenta milioni andranno, infatti, alle imprese agricole dell’Emilia-Romagna, della Toscana e delle Marche che hanno subito danni, per consentire loro di ripartire più velocemente”, ha sottolineato il Ministro.

“Con questo fondo puntiamo a favorire la modernizzazione delle imprese del settore, per aumentarne la produttività e la sostenibilità in un contesto economico e ambientale in rapida evoluzione. Le risorse del Fondo potranno essere impiegate per l’acquisto di macchinari e attrezzature destinati all’agricoltura, alla zootecnia, alla pesca e all’acquacoltura, e saranno riservate a imprese che sostituiscono strumenti già esistenti, debitamente identificati”, ha affermato il Ministro.

Incontrando i vertici di Argo Tractors (Landini e Mc Cormock) il ministro ha anche spiegato che i fondi del PNNR saranno invece destinati ad incentivare i mezzi agricoli elettrici. Al momento in realtà non esistono (né sono in previsione a breve) trattori elettrici e dunque sono finanziabili solo gli attrezzi agricoli elettrici che vanno ad attaccarsi ai trattori. La stessa Landini ha presentato in fiera un trattore, il Rex 4, in grado proprio di alimentare accessori tramite un generatore elettrico. Una novità che contribuisce anche alla sicurezza non essendoci più alberi cardanici in movimento.




A Veano inaugurato “Il Viaggio”: impresa sociale con relais, birrificio e piccola cucina

Sabato mattina due novembre a Veano di Vigolzone è stato ufficialmente inaugurato “Il Viaggio”: l’impresa sociale realizzata da Alberto Nicolini e Ornella Calamari. Il complesso comprende un birrificio artigianale, birreria con piccola cucina, camere, relais con piscina e un’azienda agricola con campi coltivati e persino un oliveto.

Stampa e istituzioni che hanno preso parte numerose all’evento sono rimaste colpite dalla bellezza del posto e del progetto stesso che offre possibilità di inserimento per persone fragili con obiettivi e ruoli che possano stimolare il loro miglioramento continuo.” Il Viaggio” è operativo da qualche mese e ha già all’attivo collaborazioni con associazioni del territorio come Oltre L’Autismo, i cui ragazzi svolgono attività in birrificio e La Matita Parlante che ha curato anche la realizzazione delle etichette delle otto birre artigianali prodotte a partire dall’orzo dell’azienda agricola. Oltre ad Alberto e Ornella a fare gli onori di casa Monica Nastrucci, coordinatrice del progetto e Manuel Peratici, mastro birraio, che ha illustrato le lavorazioni del birrificio. C’erano, soprattutto, Francesco, capace di realizzare i ceci tostati più buoni al mondo ed Elia, addetto all’accoglienza e alle colazioni e che in qualità di esperto di cucina il primo dicembre terrà un corso per fare gli anolini.

La realtà è associata a Confagricoltura Piacenza e per l’occasione erano presenti il consulente agronomo Giovanni Marchesi, la responsabile della comunicazione Elena Gherardi e la referente tecnica del settore agrituristico Lara Sartori.

“Ci piace viaggiare anche in posti insoliti, difficili, non ricchi – hanno spiegato Alberto e Ornella, manager lui commercialista lei – e condividere un pezzettino di vita con le persone di questi Paesi. Di ritorno da un viaggio in Dancalia, regione del Corno d’Africa, nel 2019, è nata l’idea di dare opportunità di lavoro a persone che hanno più difficoltà. “Il Viaggio” è iniziato così”.  Per prima cosa sono stati acquistati i terreni dall’Opera Pia Alberoni, con cui l’azienda tutt’ora collabora. È, ad esempio, frutto della collaborazione il posizionamento della Big Banch che permette di ammirare il celebre viale e il panorama sulla vallata. “Tutti gli immobili confluiranno in una fondazione, mentre l’attività è portata avanti dall’impresa sociale – ha spiegato Nicolini -. Noi abbiamo conservato le nostre professioni, anche se investiamo tanto tempo ed energie qui. Ci aiutano Monica che coordina il tutto, Manuel in birrificio e i referenti dei vari settori, soprattutto è fondamentale il contributo dei ragazzi e delle ragazze che vengono qui per lavorare e fare attività”.

Il relais rievoca i viaggi di Alberto e Ornella attraverso i nomi delle suite e delle stanze (sei in tutto), completano gli ambienti diverse foto significative e alcuni oggetti d’arredo sempre inerenti ai loro viaggi. Oltre alla vista mozzafiato e alla piscina a sfioro alcune soluzioni hanno optional aggiuntivi (come la sauna e l’area fitness). La cura è l’elemento dominante. Una cura che parte dalla lavorazione delle materie prime di origine aziendale per trasformarle nella birra e negli alimenti da offrire agli ospiti, consigliatissimi i ceci tostati e l’hummus.  Una sfida che ha richiesto coraggio, un’idea di impresa che deve fare i conti tutte le difficoltà dell’agricoltura di collina, dei settori della ricezione e della ristorazione, con in più quelle legate agli scopi sociali. Un viaggio che è diventato un luogo e insieme un percorso di vita, un’attività che mette al centro le persone. “Siamo molto orgogliosi dei nostri associati per quanto stanno facendo” hanno sottolineato i rappresentanti di Confagricoltura Piacenza.