60 volontari a Isola Serafini hanno raccolto 400 kg. di rifiuti dal Po

400 kg di rifiuti circa, una quarantina di sacchi, il 90% plastica di cui la maggior parte polistirolo e polistirene, oltre a tantissime bottiglie e flaconi di plastica, sia trasportati dalla corrente sia abbandonati sulle rive da incivili fruitori del fiume, oltre pezzi di ferro, giochi per bambini, griglie, bottiglie di vetro, tubazioni in plastica, involucri di medicinali ecc…
Questo è il risultato dell’iniziativa “un Po di attenzioni” la raccolta di rifiuti che sabato 5 ha coinvolto ad Isola Serafini circa sessanta partecipanti di ogni età, tutti amanti del fiume Po, adulti, giovani, famiglie con bambini, pescatori, alcuni addirittura provenienti da Milano, che insieme, armati di sacchi e guanti hanno ripulito, in tre distinti gruppi, il tratto di argine dalla Scala di risalita dei pesci, di fianco alla Centrale Idroelettrica fino ai sabbioni del Po.
L’iniziativa di Piacenza è stata effettuata nell’ambito del progetto “Po SalvaMare”, dedicato al contrasto dell’inquinamento da plastica nei corsi d’acqua del Bacino del Po, Capofila l’autorità di Bacino distrettuale del fiume Po, in collaborazione con Legambiente Piacenza, Legambiente Emilia Romagna, Scala di Risalita, Pro Loco di Monticelli e con il Patrocinio del Comune di Monticelli.
Dopo la raccolta dei rifiuti i partecipanti hanno effettuato la visita alla Scala di risalita, accompagnati da Mattia Cancilleri di Proloco Monticelli che ha spiegato la storia e la funzione della più importante opera di ingegneria idraulica di questo genere in Europa, scala che ha permesso alla fauna ittica del fiume di superare lo sbarramento della centrale idroelettrica di Isola Serafini che aveva interrotto negli anni ’50 la connessione fluviale lungo il fiume.
Una bellissima giornata, molto partecipata, che si è posta il duplice obiettivo da una parte di contrastare l’abbandono dei rifiuti lungo le sponde del Po , purtroppo ancora molto diffuso, accendendo i riflettori sulla piaga del “marine litter”, grave minaccia per gli ecosistemi acquatici: i rifiuti plastici che i fiumi come il Po ed i suoi affluenti trasportano in Adriatico, inquinandolo e dall’altra valorizzare le bellezze naturalistiche di Isola Serafini , l’unica isola abitata lungo il fiume Po prima del delta, l’ecosistema fluviale locale e l’importanza della scala di risalita dei pesci.
“Questa giornata sul Po – hanno dichiarato Laura Chiappa di Legambiente Piacenza ed Emilia Romagna, Elena Marsiglia e Mattia Cancilleri di Proloco Monticelli, ha certamente rappresentato un’occasione importante per coinvolgere attivamente tutta la comunità locale nella tutela del nostro grande fiume, ma ha anche evidenziato quanto questo fiume sia ancora amato e quanto sia il desiderio di tornare a frequentarlo e viverlo. L’auspicio è che si possano organizzare ,insieme a tutti i protagonisti di questa iniziativa, altre giornate come questa per valorizzare la bellissima area di Isola Serafini ed il fiume nostro fiume Po e creare progetti di valorizzazione sostenibile in rete .




Alta Val Tidone: il noleggio delle e-bike Al Mulino

Con l’inizio della stagione primaverile il servizio di noleggio delle bici elettriche, attivato dal Comune di Alta Val Tidone già da alcuni anni, si trasferisce presso il B&B Ristorante Pizzeria Al Mulino. La struttura, situata proprio in prossimità del Molino Reguzzi, tra Nibbiano e Pecorara, garantirà il servizio di noleggio delle sei bici elettriche (5 per adulti e una per bambini) messe a disposizione dal Comune, offrendo anche un’implementazione e integrazione dell’offerta turistica dedicata, con visite al mulino ancora funzionante, percorsi, degustazioni e ospitalità.

“Ringraziamo la ferramenta di Nibbiano che in questi anni ha svolto questo importante servizio – sottolineano il Sindaco Franco Albertini e il consigliere Carlo Fontana – La disponibilità offerta dai proprietari di Al Mulino permette di rendere più completa l’offerta legata al cicloturismo che cresce nei numeri di anno in anno sul nostro territorio. La possibilità per gli ospiti di riposare, pernottare e degustare la nostra cucina presso la struttura, oltre a quella di visitare e vivere da vicino il mulino ancora funzionante mosso dall’acqua sono sicuramente un modo per attirare un numero maggiore di visitatori nella nostra splendida valle e regalargli una esperienza quanto più possibile completa”.
Per tutte le informazioni sul noleggio delle e-bike e sui pacchetti turistici è possibile contattare Al Mulino ai numeri 0523 990196 – 347 673 7056.




Scarpa vecchia fa buon gioco. Le scarpe dei postini diventano pavimenti per i parco giochi

Grazie alla creatività e all’impronta ecologica di otto dipendenti di Poste Italiane è nata l’idea di riciclare le calzature antinfortunistiche in dotazione ai portalettere e al personale dei centri di recapito per convertirle nelle piastrelle antitrauma che rivestono le aree dedicate ai bimbi. Mettendo insieme professionalità e conoscenze, i promotori del progetto, che ha preso il nome di Scarpa vecchia fa buon gioco, hanno fatto in modo che questo processo potesse essere integrato nell’articolata organizzazione della logistica di Poste.

In questo virtuoso progetto partecipa tutto il personale di Poste Italiane applicato sui centri di distribuzione di Piacenza e provincia, ovvero Piacenza Recapito Marconi, Fiorenzuola d’Arda, Castel San Giovanni e Podenzano.

Nella trasformazione, la funzione del materiale non cambia: dal lavoro al gioco, sempre di sicurezza si tratta. Se una volta proteggevano i lavoratori, ora la gomma e il poliuretano tutelano i bimbi durante i loro giochi sfrenati. «Prima ci camminavi dentro, ora ci cammini sopra»: questo lo slogan utilizzato per far conoscere tra i dipendenti l’iniziativa. Proprio la scorsa settimana dal centro di distribuzione di Piacenza, che si trova in via Giuseppe Allevi 10, è partito una prima commessa con centinaia di scarpe usate pronte ad intraprendere una nuova vita.

«Sono contento insieme ai colleghi di poter contribuire ad un’attività di riciclo così intelligente e utile – dichiara Vincenzo Sorrentino, responsabile del centro di distribuzione di Piacenza -. Sapere che le nostre vecchie scarpe diventeranno il pavimento di qualche parco giochi per bambini è straordinario: guidiamo mezzi green, rispettiamo direttive rigorose sulla raccolta differenziata e vedere con i nostri occhi il frutto dell’attività di riciclo alla quale partecipiamo con entusiasmo ci rende orgogliosi di far parte della famiglia di Poste, che dimostra con fatti concreti di essere un’azienda impegnata nella tutela dell’ambiente. Abbiamo deciso di recuperare le calzature antinfortunistiche arrivate a fine vita che Poste fornisce ai portalettere e al personale impiegato negli stabilimenti logistici e la trasformazione di queste in materiale per la pavimentazione antiurto in dotazione ai parchi giochi per bambini come quelli che si trovano nei nostri asili aziendali Poste Bimbi a Roma e a Bologna – prosegue Sorrentino -. Le calzature vengono raccolte ogni due mesi nei centri dislocati sul territorio piacentino e trasportate presso il centro di smistamento della corrispondenza di Ancona, dove un’impresa specializzata in gestione, raccolta, riciclo e trasformazione dei rifiuti le preleva e le prepara per un nuovo utilizzo».

Scarpa vecchia fa buon gioco è un vero progetto di economia circolare. Ogni anno vengono riciclate ben 25.000 paia di scarpe di Poste italiane, che ha scelto come partner per questa iniziativa l’unica azienda in Italia che ricicla calzature: dalla separazione delle componenti alla triturazione delle suole in gomma che, diventate trucioli e poi ricompattate servono a creare le mattonelle antitrauma ad incastro spesso utilizzate nei parchi pubblici nelle aree giochi per i bambini.

Il riciclo e la conseguente riduzione dell’impatto sulle discariche italiane fanno di Scarpa vecchia fa buon gioco un fiore all’occhiello della transizione green a cui Poste Italiane vuole contribuire in modo deciso. La transizione verde, un complesso percorso di cambiamento delle abitudini di produzione, consumo e vita, ha come obiettivo l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 entro il 2050, con l’aumento dell’efficienza energetica di consumi e di produzione da un lato e la sostituzione di combustibili e carburanti fossili con alternative rinnovabili dall’altra. In questo contesto, Poste italiane mira a portare a zero le sue emissioni di gas serra entro il 2030, con 20 anni di anticipo sul resto d’Europa e del mondo. In più, con l’aiuto dei propri dipendenti, si impegna a sviluppare idee nell’ambito dell’innovazione sostenibile.




Arda, Nure, Tidone e Trebbia: nel piacentino avviati dalla Regione sei nuovi cantieri

Interventi di rimodellamento degli alvei per agevolare lo scorrimento della corrente. Recupero dei manufatti idraulici per ottimizzare il funzionamento e operazioni di pulizia dalla vegetazione lungo gli argini dei corsi d’acqua che scorrono nei bacini di Arda, Nure, Tidone e Trebbia. Sono questi alcuni dei lavori in corso di realizzazione per la manutenzione di fiumi, torrenti e rii che attraversano un’ampia porzione del territorio piacentino. Lavori avviati dalla Regione tra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2025.

I sei cantieri, dislocati nei quattro bacini, interessano numerosi comuni e sono finanziati complessivamente con un milione e 155mila euro: di questi, 540mila euro provengono dal Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027 e i restanti 615mila euro dalle casse regionali che impegnano fondi stanziati sul bilancio dell’Agenzia regionale di Sicurezza territoriale e Protezione civile ed economie di spesa. Tutti gli interventi, progettati e diretti dell’Ufficio territoriale di Piacenza dell’Agenzia, saranno realizzati nel rispetto del corso dei fiumi e del contesto naturale e paesaggistico, in linea con le disposizioni regionali.

Gli interventi su Arda, Nure, Tidone, Trebbia

Per quanto riguarda il bacino dell’Arda sono in corso opere di manutenzione degli argini e di sfalcio e taglio della vegetazione in diversi tratti. In particolare, sulla sponda destra del torrente Arda, da Cortemaggiore sino a Villanova, e su quella sinistra a San Pietro in Cerro; sul Riglio, da Ponte Riglio Spinoso a Muradolo fino alla confluenza con il Chiavenna, e sullo stesso Chiavenna dal ponte della ferrovia a Roveleto di Cadeo fino a Saliceto. I lavori, con un importo complessivo di 150mila euro, consentiranno anche di verificare lo stato di conservazione dei manufatti degli argini e la presenza di tane di animali fossori.

Lungo il torrente Nure sono due gli interventi previsti, ciascuno del valore di 180mila euro. Il primo si trova nel comune di Ferriere, nei pressi dell’abitato di Perotti, dove si lavora al ripristino delle opere idrauliche danneggiate e alla risagomatura di tratti di alveo investiti dalle piene. Un intervento analogo è in corso anche nel capoluogo del comune di Ponte dell’Olio a valle del ponte sulla Strada statale 654, a Podenzano in località Fornace, e nel comune di Pontenure in località Tarantella. Il progetto prevede il rimodellamento dell’alveo, il successivo riposizionamento del materiale lungo le sponde soggette all’erosione, la manutenzione dei manufatti. Entrambi gli interventi sono finanziati dal Fondo di sviluppo e coesione.

Anche nel bacino del Tidone sono aperti due cantieri: uno, sempre finanziato con 180mila euro dal Fondo di coesione, lungo il corso del torrente Luretta, in comune di Piozzano. Qui è previsto il taglio della vegetazione che ostacola il deflusso delle acque, la manutenzione dei presidi idraulici e il risezionamento dell’alveo per migliorare l’efficienza idraulica.

Lungo il torrente Tidone, nel tratto che va dall’omonimo ponte alla diga del Molato, è in corso la manutenzione di opere idrauliche, difese spondali, lavori sulla sezione di deflusso e controllo della vegetazione. Lavori da 215mila euro che interessano anche il rio Loggia, a Rottofreno, il rio Rivasso, in comune di Agazzano, il rio Gandore, in comune di Gazzola (località varie) e il rio Chiarone, in comune di Pianello Val Tidone (in località Poggio Cavalli).

Sul fiume Trebbia, infine, è aperto un cantiere da 250mila euro – finanziato con economie sugli interventi dell’ordinanza 622/2019 – nel comune di Bobbio, dove è previsto il ripristino e l’integrazione di pennelli, difese delle sponde e una soglia trasversale con massi ciclopici rinforzati in calcestruzzo, a monte e a valle del ponte Gobbo. Per ripristinare l’officiosità idraulica sono programmati la movimentazione di materiale litoide e il taglio della vegetazione che ostacola il deflusso della corrente nel tratto compreso tra il ponte Gobbo e quello sulla strada Statale 45, in località Sant’Ambrogio-Dego.




Diga del Brugneto, già avviato nel 2023 dall’Emilia-Romagna il confronto con la Liguria

La Regione Emilia-Romagna conferma il proprio impegno per garantire il rilascio della risorsa idrica dalla Diga del Brugneto a beneficio della Val Trebbia, nel Piacentino, e per una gestione condivisa della diga stessa con la Regione Liguria.
Nessuno stop ai rilasci è stato stabilito e il confronto tra le due Regioni è già stato avviato, con l’obiettivo di definire una pianificazione chiara e sostenibile che tuteli il territorio e le sue esigenze idriche.
“Ringrazio il collega Giacomo Giampedrone che ha assicurato piena collaborazione tra le nostre due Regioni- afferma l’assessora regionale all’Ambiente e Infrastrutture, Irene Priolo-. Abbiamo già attivato tutti i passaggi necessari per tutelare gli usi della risorsa idrica nella Val Trebbia e garantire la continuità dei rilasci. Il nostro obiettivo è arrivare a una soluzione condivisa con la Liguria, che assicuri una gestione efficiente della diga, rispondendo sia alle esigenze idropotabili, sia a quelle ambientali e agricole. Stiamo collaborando con il Consorzio di Bonifica di Piacenza per definire con precisione i fabbisogni del territorio”.




Al via in Alta Val Tidone un corso forestale per taglio e allestimento del legname

Ha preso il via, con un primo incontro nella sala consiliare del Comune di Alta Val Tidone, a Nibbiano, il corso forestale per il taglio e allestimento del legname. Nato dalla sinergia tra il Comune di Alta Val Tidone e il Centro di Formazione “Vittorio Tadini”, il corso è gratuito, grazie ai fondi del Piano di Sviluppo rurale, consente di ottenere l’abilitazione per l’iscrizione all’albo delle imprese forestali della Regione Emilia-Romagna e il riconoscimento a livello nazionale.

Ad introdurre l’incontro inaugurale, alla presenza dell’assessore Giovanni Dotti e del consigliere delegato Thomas Manfredi, il direttore del Centro di Formazione Tadini, il dott. Massimiliano Gobbi, che ha voluto sottolineare “l’opportunità per i partecipanti di poter frequentare un corso in loco che per altro è il primo in Val Tidone tanto da vantare la partecipazione anche di agricoltori provenienti dalla Val Trebbia e Val Nure”.

“Il corso – hanno sottolineato i rappresentanti del Comune – rappresenta un’importante opportunità per le aziende agricole e per  il territorio di Alta Val Tidone, che negli oltre 100 kmq di estensione, con una fitta densità di aree arbustive permetterà una consapevole valorizzazione delle risorse forestali esistenti.

L’iniziativa si inserisce in un percorso a più ampio spettro, in cui l’economia agricola possa sempre meglio integrarsi nella tutela del paesaggio, in particolare a salvaguardia degli assetti idrogeologici, senza dimenticare quel patrimonio di valori e rapporti sociali generati dalla civiltà contadina e ancora presenti nella nostra terra”.




Gli studenti dell’Isii Marconi impegnati per la valorizzazione del Po

E’ stato presentato in questi giorni nel nuovo spazio Zona Holden della Biblioteca Passerini Landi il progetto “Pa(e)(s)aggio di testimone”, percorso di valorizzazione del territorio fluviale lungo il Po, con un forte focus sulla sostenibilità ambientale e la promozione del paesaggio. Gli studenti delle classi 4° e 5° F dell’Isii Marconi, coordinati nell’attività dai docenti Raffaela Alessandrini, Fabrizio Bernardi e Chiara Merli, hanno illustrato gli esiti del laboratorio didattico condotto dall’architetto Alessandra Bonomini per il Ceas Infoambiente del Comune di Piacenza, nell’ambito della rete di Educazione alla Sostenibilità della Regione Emilia Romagna.

Presentato con successo agli inizi di dicembre all’Assemblea plenaria dei Sindaci della Riserva MaB Unesco Po Grande, il loro lavoro ha portato a risultati concreti: la progettazione e lo sviluppo del sito web https://paesaggioditestimone.altervista.org, pubblico e consultabile, con una mappa interattiva e georeferenziata dei punti di interesse, come patrimonio condiviso anche con cittadini e turisti che si trovino a frequentare gli stessi luoghi; la realizzazione di una App, sviluppata in Android e scaricabile gratuitamente, che riprende le funzionalità del sito Internet, permettendo anche di geolocalizzare l’utente che procede in bicicletta e proponendogli, in tempo reale, informazioni sui punti di interesse; la progettazione di un format per il racconto del tracciato, che potrà essere messo a disposizione delle scuole di territori prospicienti il fiume, per documentare analoghi percorsi di esplorazione educativa del paesaggio.

Diverse le fasi che hanno attivamente impegnato i ragazzi, comprensive di sopralluoghi tecnici sulle rive del fiume per la raccolta di materiali e informazioni, la progettazione e sviluppo del sito e dell’app, l’elaborazione dei dati e la definizione dell’interfaccia grafica e del layout. “Abbiamo abbracciato questo progetto con entusiasmo e anche un po’ di incoscienza” – racconta la professoressa Chiara Merli che ha seguito l’iniziativa fin dai primi passi – sostenuti dalla fiducia visionaria dell’architetto Bonomini. Siamo saliti in bicicletta quando questi ragazzi erano poco più che bambini; ora, che sono quasi uomini, sono stati in grado di fare qualcosa di grande, con competenza professionale, in una sfida bellissima che ci ha portato lontano, e che potrà aprire prospettive per ulteriori sviluppi futuri”.

In platea ad ascoltarli, in rappresentanza della Giunta comunale, Serena Groppelli e Francesco Brianzi, accanto a Davide Medici del Centro regionale di Educazione alla Sostenibilità coordinato da Arpae Emilia Romagna. Sottolinea l’assessora all’Ambiente: “Siamo venuti ad ascoltare, per poi riportare e diffondere più nel dettaglio, gli strumenti progettati dagli studenti e studentesse dell’Isii Marconi anche alla più ampia rete dei Comuni della riserva MAB Unesco Po Grande e a quella delle realtà aderenti alla Carta Europea del Turismo Sostenibile”. “Una presentazione che abbiamo ospitato con vero piacere a Zona Holden, spazio di aggregazione giovanile della Biblioteca – le fa eco l’assessore alle Politiche Giovanili e Piacenza 2030 – perché lo riteniamo un ottimo esempio di progetto scolastico con sguardo olistico, mirato allo sviluppo di competenze trasversali”.

Nato nel 2019 come laboratorio di lettura dei paesaggi fluviali in bicicletta, sugli argini del Po fra Piacenza e Monticelli d’Ongina, sul tracciato della futura ciclovia Vento e in territorio MaB Unesco Po Grande, “Pa(e)(s)saggio di testimone” si è arricchito nel 2021 dell’esperienza del progetto TrasPOnde, realizzato dal Politecnico di Milano e dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, coinvolgendo anche alcune scuole della città di Piacenza, tra cui appunto l’ISII Marconi, la cui collaborazione ha portato anche alla divulgazione dell’iniziativa a Lisbona, nell’ambito dello scambio Erasmus che ha coinvolto alcuni allievi dell’allora 2° F nell’anno scolastico 2022-2023.

“Lavorare con questo team di ragazzi e insegnanti è davvero una gioia” precisa Bonomini: “Si appassionano ai temi, li rendono propri, li esprimono con i loro linguaggi. sempre con estrema professionalità e generosità ma anche con la capacità di sorridere e divertirsi”.




Cigno selvatico ferito dai bracconieri torna a volare sul Po

Il tentativo di uccisione di un esemplare di cigno selvatico da parte di ignoti non si è concretizzato. Il cigno selvatico è stato rinvenuto sofferente e recuperato il 12 dicembre scorso nelle acque del fiume PO in località San Nazzaro di Monticelli d’Ongina dal Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) di Niviano (PC) e sottoposto alle cure del caso. L’esemplare aveva numerosi pallini da caccia conficcati nell’ala e nel collo. Considerato che i cigni non rientrano tra le specie cacciabili e che il posizionamento dei pallini da caccia indicano il ferimento mentre era in volo, i carabinieri del Nucleo Forestale di Piacenza, interessati, hanno ipotizzato che l’esemplare sia stato vittima di un’attività di bracconaggio mirata.
Dopo le cure, fortunatamente il cigno si è salvato ed ora sta decisamente meglio. Infatti, mercoledì 1 gennaio è stato rimesso in natura nelle acque del fiume PO nella zona di tutela speciale Oasi De Pideno in comune di Caorso (PC) alla presenza del veterinario Riccardo Rossi e della biologa Fabiana Ferrari, responsabili del CRAS di Niviano e dei carabinieri del Nucleo Forestale di Piacenza, che proseguiranno nel monitoraggio dell’esemplare, rafforzando i controlli sull’attività venatoria a contrasto del bracconaggio.
Il cigno è tornato a nuotare nelle acque del PO in tutta la sua bellezza.




Difesa del suolo. Nuovo intervento di messa in sicurezza lungo il Nure, nel piacentino

Sono partiti i nuovi interventi di messa in sicurezza del torrente Nure, nel piacentino. Opere di rinforzo e difesa per rendere più sicuri gli argini e le sponde, garantendo così dal rischio di piene i tratti del corso d’acqua che attraversano i comuni di Bettola, Ponte dell’Olio e Vigolzone.

Finanziati con un milione di euro di fondi Pnrr, i lavori vanno ad integrare un precedente cantiere di riqualificazione del torrente che ha previsto la realizzazione di pennelli in pietrame e la risagomatura dell’alveo, già realizzato dalla Regione con un investimento di 120mila euro.

Due i tratti più critici interessati dai cantieri, data la vicinanza ad aree abitate e a infrastrutture stradali: a valle dell’abitato di Bettola, dove la sponda destra presenta fenomeni di erosione a partire dal ponte della statale fino alla confluenza del rio Barbarone, e nei pressi di Ponte dell’Olio. Qui l’erosione ha colpito la sponda e continua a valle fino a Molino La Montà, indebolendo il versante interessato da un’ampia frana inattiva. Inoltre, in questo tratto sulla sponda destra è evidente un abbassamento dell’argine che mette a rischio l’area urbanizzata retrostante.

Gli interventi

A Bettola, a valle della confluenza del rio Barbarone, é stato realizzato un pennello in massi di circa 20 metri per proteggere la strada statale 654 che corre in quel punto.

A Ponte dell’Olio, lungo la sponda destra vicino al parcheggio pubblico, è in fase di esecuzione il rialzo e ringrosso dell’argine per circa 160 metri per recuperare la continuità del livello di contenimento. Per questo lavoro sarà utilizzata la terra di cava, mentre il corpo arginale sarà rivestito con terreno vegetale trattato con idrosemina.

Nel comune di Vigolzone, sia nel capoluogo che in località Molino La Montà, per circa 260 metri è stata ripristinata e completata la difesa spondale in massi per proteggere la sponda vicino al ponte della statale 654. La scarpata a lato del fiume è stata risistemata a verde con talee di specie autoctone oltre ad essere stati risistemati 4 pennelli a monte di una difesa in massi come da programma.

Le opere, progettate dallo studio incaricato, sono coordinate dall’Ufficio territoriale di Piacenza dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile.

Tutte le informazioni sui lavori in corso in Emilia-Romagna per la sicurezza del territorio si trovano sul sito: https://www.regione.emilia-romagna.it/territoriosicuro




Piacenza. Al via il servizio di microraccolta di amianto

E’ attivo a Piacenza e provincia il nuovo servizio per la micro-raccolta dell’amianto che consente alle utenze domestiche di smaltire gratuitamente piccoli manufatti di amianto. Per micro-raccolta si intende l’insieme delle operazioni di auto-rimozione (smontaggio e confezionamento) di piccole quantità di materiale contenenti amianto, effettuate dal singolo cittadino, trasportate e avviate a smaltimento esclusivamente dal gestore del servizio pubblico.

La Regione Emilia-Romagna, con riferimento all’Azione 6.2.1.3 del Piano Amianto, promuove infatti procedure semplificate per la rimozione e smaltimento di piccole quantità di Materiale Contenente Amianto (MCA) in matrice compatta, da parte dei cittadini. La finalità è quella di favorire il corretto smaltimento dei piccoli manufatti contenenti amianto presenti nelle abitazioni civili e/o nelle relative proprietà.

Il servizio di ritiro e smaltimento, svolto da Iren Ambiente, è gratuito e dedicato alle sole utenze domestiche, e può essere richiesto dall’intestatario dell’utenza domestica nella quale si intende rimuovere il MCA (Materiale Contenente Amianto). Per accedere al servizio occorre tuttavia compilare un Piano operativo Semplificato ed utilizzare un Kit per la rimozione in sicurezza del materiale. Più specificamente, il POS (Piano Operativo Semplificato) è il documento indispensabile da consegnare all’AUSL per poter dare inizio ai lavori ed è ritirabile presso gli uffici AUSL oppure scaricabile via web dal sito dell’AUSL. Il KIT è l’insieme dei dispositivi e materiali necessari alla rimozione e confezionamento in sicurezza del rifiuto.

I quantitativi che è possibile “micro-raccogliere” dipendono dal tipo di manufatto e non possono eccedere limiti prefissati dalle linee guida. Per informazioni, richieste, segnalazioni relative alla prenotazione del ritiro, si può contattare il numero verde di Iren Ambiente 800 212607, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00 e il sabato dalle 8.00 alle 13.00 oppure inviare una e-mail a ambiente.emilia@gruppoiren.it

Vedi qui il folder esplicativo della microraccolta.




Sabato “un urlo per gli Alberi” di piazza Cittadella abbattuti. Protesta sotto il Municipio

Le piante di piazza Cittadella sono state abbattute ma i cittadini e le associazioni protagonisti della tutela della Piazza non si fermano e la loro protesta neppure. E’ stata programmata per sabato 9 novembre alle ore 15,30, in piazzetta Mercanti, una manifestazione\sit-in  dal nome “Piazza Cittadella-un urlo per gli Alberi. Si porterà quindi il grido di dolore per quelle piante che non ci sono più proprio sotto le finestre del Municipio e del sindaco Katia Tarasconi.

“Con questa manifestazione – scrivono gli organizzatori – i cittadini intendono esprimere tutto lo strazio e la contrarietà per lo scempio perpetrato da questa amministrazione nella piazza storica di Cittadella a seguito del taglio di tutti i 15 bellissimi alberi di oltre 70 anni e la distruzione dell’autostazione. Un evento atteso purtroppo, anche se contrastato con tutte le forze e gli strumenti possibili e disponibili ad una società civile, 33000 firme raccolte, un presidio di cittadini fisso da 2 mesi a tutela degli alberi, incontri e serate, un ricorso, plurimi esposti e segnalazioni. Strumenti che purtroppo si sono rivelati spuntati di fronte ad una politica sorda e miope, impermeabile ad ogni percorso partecipativo ed ascolto reale. Con questa manifestazione i cittadini intendono dare voce a questi alberi abbattuti e con loro a tutto il patrimonio di alberature e verde presenti a Piacenza. Ma la lotta e l’impegno di tutti non finisce con il taglio degli alberi di Piazza Cittadella. Oltre ad una attenta e meticolosa cura dei lavori di scavo e dei reperti archeologici che sicuramente emergeranno, a tutela della salute di tutti coloro che abitano e frequentano la piazza e del suo patrimonio archeologico e storico, i cittadini si impegnano ad assicurare una scrupolosa attenzione a tutti i passaggi del prossimo Piano Urbanistico, per evitare inutili consumi di suolo e per tutelare tutte le are verdi e le alberature ancora presenti in città”.




Abbattuti gli alberi di piazza Cittadella

Gru che svettano sopra le recinzioni del cantiere, alberi che cadono al suolo. Il battere ritmato delle pentole e dei coperchi di metallo usati dai manifestanti contro il rumore delle motoseghe.

In piazza Cittadella stamane balzavano forti agli occhi le contrapposizioni di questa vicenda del parcheggio sotterraneo che vede Piacenza Parcheggi e l’Amministrazione da una parte, un nutrito gruppo di cittadini dall’altra.

Visioni ed interessi differenti riguardo a questa piazza su cui si affaccia palazzo Farnese e che non sono riusciti a trovare a trovare un punto di incontro, anzi …

Dopo che il tribunale ha accolto le istanze del costruttore, ribaltando la prima sentenza del giudice Antonino Fazio,  il destino delle 15 piante è stato inesorabilmente segnato ed questa mattina i rami hanno iniziato rapidi a cadere sotto i colpi delle affilate catene.

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