Maltempo. La polizia locale di Piacenza impegnata in decine di interventi

Numerosi interventi da parte delle pattuglie della Polizia Locale di Piacenza dal tardo pomeriggio di oggi causa temporale.
Gli agenti sono stati impegnati a fronteggiare alberi caduti, alcuni dei quali hanno provocato danni alle auto in sosta. Ad esempio via don Minzoni dove un grosso pino è caduto su un’auto dannnegggiandola.
Diverse piante sono cadute sul pubblico passeggio, altre piante casute nei giardini di via don Minzoni, caduti anche calcinacci dai tetti delle abitazioni.
In via Veneto una lamiera è caduta dal tetto di una palazzina. Alle 20.50 le richieste di intervento pervenute alla centrale operativa erano 41 mentre le
pattuglie impiegate sono state undici più una di protezione civile.




Spostamento museo storia naturale. Soresi: “Inutili costi e rischi”

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Sara Soresi, capogruppo di FdI sullo spostamento provvisorio del museo di storia naturale.
“Lo spostamento temporaneo del Museo presso il Palazzo del Governatore è privo di senso e di lungimiranza politica, giustificato solo dall’impellente bisogno del Politecnico di allargare i propri spazi.
Eppure, sebbene il Politecnico rappresenti una realtà importante e fondamentale per la nostra città, è e rimane un ente privato, a differenza del Museo di storia naturale, soggetto pubblico che viene “sacrificato” in favore, appunto, di un privato. E non si piò che parlare di sacrificio, dal momento che il Museo dovrà restare chiuso per almeno 9 mesi, subire un trasloco in Piazza Cavalli (con tutti i rischi che ne derivano per il delicato materiale e le collezioni ivi presenti), per poi subirne uno ulteriore a distanza di pochi anni, così come dichiarato dall’Amministrazione Tarasconi.
Senza contare che la sede di Piazza Cavalli, per chi presta la propria attività all’interno del Museo nonché per i donatori di importantissime collezioni ivi raccolte, è stata ritenuta non consona per la caratteristica degli spazi e della loro dislocazione.
Qualche giorno fa ho presentato accesso agli atti per approfondire la questione ed il riscontro ricevuto mi ha convinta ancor più dell’insensatezza della scelta operata dall’Amministrazione.
Anzitutto, si evidenzia come “per verificare la fattibilità dell’insediamento del Museo nei locali del Palazzo del Governatore sia necessario avvalersi di alcune prestazioni professionali specialistiche esterne e precisamente: valutazione della vulnerabilità sismica, relazione geologica, predisposizione del progetto prevenzione incendi da sottoporre al comando del Vigili del Fuoco”. A quanto ammonti la spesa dei predetti incarichi esterni non è ancora dato sapersi. Quel che è certo, è che rappresenteranno un costo (inutile) per i cittadini, considerando che – a distanza di pochi anni – questi studi dovranno essere ripetuti per l’ulteriore spostamento del Museo.
Così come dovranno essere sopportati i costi del trasloco, o meglio, di due traslochi.
In sede di Commissione consigliare, tra l’altro, avevo domandato se il Politecnico si sarebbe sobbarcato i relativi costi, considerando che l’esigenza di spostamento nasce proprio da questo soggetto. Mi è stato risposto in senso affermativo, tuttavia, nel riscontro all’accesso agli atti, si legge che: “Il Politecnico non ha ancora formalizzato definitivamente le proprie intenzioni”.
Infine, e non per ordine di importanza, questo trasloco rischia di togliere alla nostra città l’importante collezione di pietre e minerali costituita da 1500 pezzi. Questa collezione, infatti, deriva da una donazione che prevede, come condizione, che la stessa sia conservata presso una sala dedicata del Museo e che ogni eventuale modifica sia autorizzata dai donatori.
Donatori che, si apprende, non sono stati in alcun modo interpellati e non hanno rilasciato alcuna autorizzazione, con la conseguenza che gli stessi hanno formalmente comunicato al Comune di considerare l’ipotesi di risolvere la donazione. In questo modo, ovviamente, la collezione sarà esibita in altra città.
Ancora una volta assistiamo a decisioni scriteriate da parte di questa Amministrazione che, come per la scelta dell’area del nuovo Ospedale, sembrano prestare attenzione maggiormente all’interesse del privato piuttosto che a quello pubblico”.




Nuovo veicolo della Polizia Locale per l’infortunistica stradale

Un nuovo veicolo a servizio dell’Unità operativa Infortunistica Stradale e Procedimenti Penali della Polizia Locale: si tratta di un furgone Renault Traffic Euro 6 fornito di allestimenti tecnici e informatici specifici per il rilievo degli incidenti, simbolicamente inaugurato questa mattina nel cortile del Comando di via Rogerio alla presenza della sindaca Katia Tarasconi e del comandante Mirko Mussi, con l’intervento di don Umberto Ferdenzi per la benedizione di rito.

Le dotazioni, che includono una zona interna adibita ad ufficio per la compilazione dei verbali e un vano posteriore con piani di scrittura multipli e spazi per l’alloggiamento delle attrezzature (dall’etilometro all’estintore, dalla segnaletica mobile a tutto l’equipaggiamento necessario), garantiscono lo svolgimento in sicurezza di tutte le procedure, sia per gli operatori chiamati a rilevare il sinistro stradale, sia per gli utenti coinvolti, i cui veicoli possono essere controllati con immediatezza sul posto – per quanto riguarda eventuali problematiche relative alla circolazione – grazie all’utilizzo della postazione computer con collegamento a Internet.

La Squadra Infortunistica della Polizia Locale è composta da un ufficiale e otto operatori, mentre l’Ufficio Infortunistica conta, sotto l’egida del Commissario Matteo Rampoldi responsabile dell’Unità Operativa, un ispettore in servizio dal marzo 2024 e tre operatori, di cui due specializzati, rispettivamente, in falsi documentali e polizia scientifica.

Nei primi sei mesi del 2024, dal 1° gennaio al 30 giugno, sono stati rilevati dalla Squadra Infortunistica 468 incidenti – per un totale di 3179 accertamenti – su 610 sinistri stradali gestiti dall’Ufficio Infortunistica.

Nell’ambito della collaborazione interforze, gli agenti della Polizia Locale hanno effettuato due rilievi di sinistro subentrando alle volanti della Polizia di Stato inizialmente giunte in loco, intervenendo inoltre in numerose occasioni per coadiuvare Polizia di Stato e Carabinieri nella stesura dei verbali riguardanti violazioni al Codice della Strada.

GENNAIO

70 incidenti rilevati, di cui 1 mortale, 29 con feriti

476 accertamenti documentali

FEBBRAIO

66 incidenti rilevati, di cui 1 mortale, 26 con feriti

448 accertamenti documentali

MARZO

76 incidenti rilevati, di cui 26 con feriti

516 accertamenti documentali

APRILE

93 incidenti rilevati, di cui 1 mortale, 35 con feriti

632 accertamenti documentali

MAGGIO

81 incidenti rilevati, di cui 34 con feriti

550 accertamenti documentali

GIUGNO

82 incidenti rilevati, di cui 28 con feriti

557 accertamenti documentali

L’Ufficio Infortunistica ha elaborato, nello specifico:

– 470 sanzioni

– 697 richieste di fascicoli (controllo documentale, versamenti tramite Pago PA, ecc.)

– 4 comunicazioni di irregolarità all’Ispettorato del Lavoro

– 110 comunicazioni alla Motorizzazione Civile

– 143 notifiche di sospensione patente inviate alla Prefettura

– 45 richieste di accertamenti in collaborazione con Inps, Inail, Uci, Ispettorato del Lavoro, Motorizzazione Civile

– 88 attività di ripristino a cura della ditta Sicurezza Ambiente Spa;

– 1800 telefonate per informazioni su sinistri stradali e circa 2000 comunicazioni via e-mail con privati cittadini o altri Enti

– 170 accessi del pubblico

– 92 richieste di intervento per danni/anomalie/cadute accidentali legate alla manutenzione del patrimonio pubblico.

Sono stati inoltre oggetto di perizia per l’individuazione di falsi 93 documenti, di cui 13 risultati non autentici.

Tutto il personale dell’Unità Operativa è stato impiegato anche in attività legate ai controlli commerciali, in ambito edilizio, relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro, pattuglie di pronto intervento, operazioni di polizia stradale, di prossimità e azioni di ordine pubblico, nonché del rilievo di danneggiamenti o cadute accidentali legate alla manutenzione del patrimonio pubblico.




Feste di paese. SILB-Fipe Confcommercio: “Una situazione che sta sfuggendo di mano”

Positivo incontro in Regione per i rappresentanti del SILB-Fipe Confcommercio. Il vicepresidente nazionale del SILB, Roberto Carbonetti e il presidente regionale del SILB Emilia Romagna, Gianni Indino hanno incontrato l’assessore al Turismo e Commercio, Andrea Corsini per affrontare un tema caldo, che coinvolge molto da vicino locali da ballo e le discoteche: le feste di paese.

“Abbiamo chiesto questo incontro all’assessore Corsini per cercare di trovare soluzioni ad una situazione che sta sfuggendo di mano su tutto il territorio regionale – spiega Indino -. Siamo contenti che la Regione abbia capito le nostre istanze, manifestando la volontà di inviare una Circolare alle amministrazioni locali affinché pongano più attenzione alle autorizzazioni rilasciate e controllino che durante queste feste vengano ottemperate le disposizioni normative. Le feste e le sagre organizzate da associazioni, Pro Loco e parrocchie sono sempre esistite, ma ora stanno proliferando e prendendo connotati di natura decisamente diversa rispetto alle sagre legate a prodotti tipici e alla musica tradizionale che abbiamo sempre conosciuto. Queste feste si stanno spostando nelle mani di professionisti, organizzatori senza scrupoli che avvicinano associazioni, Pro Loco e parrocchie progettando per loro le feste, cambiando format rispetto alla sagra tipica, sfruttando le agevolazioni fiscali e normative per creare veri e propri eventi con somministrazione e ballo che richiamano decine di migliaia di persone. Dj di grido con cachet da decine di migliaia di euro, format che scimmiottano gli eventi delle discoteche come le feste Over30 o quelle Anni Ottanta. Va da sé la concorrenza sleale che si genera, che consente loro anche l’ingaggio di artisti che un locale regolare può permettersi per una data con grandi sforzi economici ma che, chissà perché, anima decine di feste di paese tutti i weekend nel giro di poco tempo. Sulla stessa scia il discorso potrebbe arrivare ai chiringuitos di spiaggia, che così tanto piede hanno preso sulla nostra Riviera e che continuano a proporre feste con ballo non autorizzato. Un’altra stortura per cui abbiamo sollecitato controlli”.

“All’assessore Corsini abbiamo fatto presenti tre gravi incongruenze, sulle quali porrà le basi la Circolare che verrà indirizzata a tutti i Comuni dell’Emilia Romagna. Oggi le feste di paese vengono autorizzate dalle amministrazioni comunali con il titolo di manifestazioni temporanee – spiega Roberto Carbonetti – attraverso una SCIA, ex articolo 38 bis del DL 76/2020. Su questo punto è stata diramata qualche mese fa una Circolare ministeriale che chiarisce come questa autorizzazione possa essere rilasciata solamente per gli spettacoli passivi, ovvero quelli in cui le persone godono dello spettacolo come spettatori: cinema, teatro, danza, mentre per i locali si usa l’autorizzazione di trattenimento musicale e/o danzante (art. 68 e 80 del Tulps) con ben altri costi e prescrizioni da ottemperare.

Inoltre, anche le manifestazioni temporanee che richiamano migliaia di persone, sono soggette ad una norma del 2018 che prevede la “Safety&Security”, ovvero un piano di sicurezza che coinvolge a vario titolo Vigili del Fuoco e autorità sanitaria. Abbiamo chiesto alla Regione di sollecitare i territori a controllarne l’ottemperanza, in primis per tutelare la sicurezza degli avventori, ma anche per salvaguardare le nostre imprese dalla concorrenza sleale che viene generata. Una stortura ancora più palese, questa, se si pensa che i luoghi delle manifestazioni temporanee non sono stati progettati per questo scopo e dunque dovrebbero avere adempimenti sulla sicurezza e la salubrità ancora più stringenti.

Terzo e ultimo punto portato all’attenzione della Regione è la forte disparità che si genera tra locali da ballo regolari e manifestazioni temporanee. A queste ultime è concesso di andare in deroga fino a mezzanotte per quanto riguarda la musica e di avere l’attività accessoria di somministrazione. Ma se una discoteca si permette di servire un drink dopo l’orario di chiusura rischia sanzioni penali, mentre alle feste paesane va avanti la somministrazione, che in realtà sarebbe da sospendere alla fine dello spettacolo. Proseguendo senza che nessuno controlli, sottrae quote importanti di mercato anche ai pubblici esercizi. Ringraziamo dunque l’assessore Corsini per la disponibilità dimostrata sia ad ascoltare le nostre ragioni, sia ad attivarsi per riportare alla normalità una situazione che sta sfuggendo di mano”.




Camion in fiamme sulla A21 all’altezza di Fossadello

Un mezzo pesante, poco prima delle 22 di questa sera, ha preso fuoco sull’autostrada A21 all’altezza di Fossadello, nel comune di Caorso (al chilometro 170+000 tra Bivio A21/A1 Milano-Bologna e Caorso. Ancora da stabilire le cause. Le fiamme si sono estese anche ad alcuni campi confinanti con la Piacenza-Brescia. I vigili del fuoco sono arrivati sul posto intorno alle 22,20 ed hanno rapidamente domato l’incendio.




Parcheggio di piazza Cittadella. Italia Nostra presenta un esposto in procura

Nonostante le molte criticità – economiche e realizzative – e nonostante le proposte alternative il parcheggio interrato in piazza Cittadella l’inizio dei lavori sembra ormai questione di giorni. La scorsa settimana il Comune ha consegnato l’area ai costruttori. Questa mattina Italia Nostra ha convocato una conferenza stampa per annunciare la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Piacenza.

Ad illustrarne le ragioni sono stati Pietro Chiappelloni, presidente della sezione di Piacenza di Italia Nostra, l’arch. Anna Lalatta e l’arch. Stefano Benedetti che ha illustrato il progetto della piazza con il parcheggio. Il progetto della mobilità prevede che le auto e i bus circolino su tutto il perimetro della piazza, e che ogni lato sia occupato dalle piazzole dei bus, anche davanti a  Palazzo Farnese e davanti al cortile dove i bambini della scuola primaria fanno ricreazione.

«Non pensavamo e non speravamo –  ha detto Pietro Chiappelloni – di dover arrivare a presentare un esposto in Procura riguardo al parcheggio interrato. Non pensavamo perché da anni con varie iniziative, comunicati e altro, noi di Italia Nostra, altre associazioni e tantissimi cittadini abbiamo spiegato perché fare un parcheggio interrato qui non è interesse pubblico, e questo era stato dichiarato ufficialmente anche dai consulenti del Comune prima di fare “una giravolta”. Pensavamo che il ragionamento e il buonsenso fossero sufficienti a far cambiare idea ai sostenitori del parcheggio interrato.

Non parliamo oggi degli adempimenti di carattere economico che erano richiesti al concessionario ma che il Comune continua a diminuire in base a quanto e quando riceve, e speriamo che anche qualcun altro avvii procedure legali per capire se tutto questo è accettabile. Noi abbiamo fatto la nostra parte, e l’arch.Anna Lalatta vi illustrerà il contenuto del nostro esposto.

Esattamente un anno e due giorni fa, dopo la frettolosa approvazione dell’addendum contrattuale in Consiglio comunale, avevamo presentato un documento con una ventina di affermazioni dei sostenitori del parcheggio interrato accuratamente analizzate e smontate, un vero e proprio fact checking sul parcheggio interrato.

Nessuno ha replicato, anzi hanno continuato ad affermare le stesse cose imprecise. Una di queste affermazioni è la bellezza della futura piazza. Vi spiegheremo noi cosa diventerà, altroché una piazza farnesiana, o una piazza per pedoni e biciclette, sarà una piazza per auto e autobus che circoleranno tutto intorno. Ma non anticipo, ve lo mostrerà l’arch. Stefano Benedetti.

Un altro dei motivi che ci vedono contrari è che ci sono alternative migliori, e diverse di queste più veloci e più economiche. Dal rilevato di viale Risorgimento, fino a parcheggi fuori le mura con navette elettriche. Si stanno usando soldi pubblici per studiare una metropolitana di superficie che collegherà un ospedale che non ha ancora finanziamenti sufficienti con solo una zona di Piacenza, ma non si è mai minimamente provato a verificare queste possibilità per i parcheggi, e nemmeno per quelle ancora più semplici come le aree militari in dismissione. Per non parlare dell’ex autosilo di viale X Giugno, che in un colpo solo risolverebbe un obbrobrio e il problema dei parcheggi.

Invece di vedere quell’obbrobrio, il sindaco  e qualcun’altro continuano a definire un obbrobrio la piazza oggi. E questa è un’altra delle affermazioni imprecise o infondate. Chiedo a voi giornalisti e ai presenti: dov’è l’obbrobrio? L’autostazione? Potrebbe avere tantissime destinazioni utili alla città, e pochi anni fa ne abbiamo ripulito due lati in due giorni in pochi volontari. È rimasta pulita fino a poco tempo fa nonostante il Comune abbia continuato a non fare alcuna manutenzione, come neppure ai marciapiedi. Forse è peggio la scalinata di piazzetta Pescheria che è un vergognoso gabinetto a cielo aperto, però nessuno si sogna per questo di abbattere il Gotico, o di farci sotto un parcheggio per togliere il degrado. L’autostazione è bassa e distante dal Farnese, mentre davanti al lato maggiore del Palazzo sta sorgendo un condominio gigantesco. Chiedo ancora: qual è l’obbrobrio?

E se oggi possiamo fare qui questa conferenza stampa è perché ci sono questi sedici alberi, che per il parcheggio interrato verranno abbattuti, creando una piazza caldissima sotto il sole e molto più brutta. Poi, saremo dispostissimi ad ammettere di esserci sbagliati se ci verrà dimostrato che non è così, ma lo affermiamo dopo avere analizzato attentamente il progetto, e non per sentito dire come sembra stiano facendo i favorevoli e addirittura qualche tecnico o chi l’ha votato.

Infine, vi anticipo che il 19 ottobre avremo un convegno sulla tutela dei centri storici con relatori di livello assoluto: i professori Salvatore Settis, Paolo Carpentieri, Giovanni Losavio e Paolo Maddalena; si parlerà sicuramente anche di piazza Cittadella».

E’ seguito l’intervento dell’architetto Anna Lalatta. «Perché chiediamo il rispetto alla tutela della Piazza e non accettiamo la sua trasformazione?  Principalmente perché le piazze storiche, come anche le vie, ed in questo caso anche Piazza Casali per cui infatti la Soprintendenza ha richiesto un unico progetto unitario da porre in relazione al contesto circostante e fino alla Piazza Cavalli, di cui però non mi sembra che esista tale studio urbanistico, non sono luoghi casualmente vuoti perché non edificati ed avulsi dal contesto che li circonda. Questi elementi del contesto urbano sono da considerarsi architetture alla stregua degli edifici che li definiscono che nel tempo hanno assunto un valore urbanistico proprio per le caratteristiche della loro immagine cava ma data da quinte spaziali, volumi di varia natura, prospettive, superfici lastricate, materiali ed alberature che hanno creato un unicum irripetibile in cui leggere la nostra evoluzione urbanistica e soprattutto sociale in quanto da considerarsi come luogo di ritrovo religioso, commerciale politico etc. Sono opere legate alla storia della città ed in relazione diretta con le sue architetture, sono parte integrante del costruito che ne completano il loro significato e non semplicemente spazi vuoti come qualcuno le ha erroneamente valutate pronte ad essere riempite di qualsivoglia funzione per renderle più belle. Anche il concetto di brutto o di degrado che abbiamo sentito da parte dell’Amministrazione vorremmo che non rimanesse un concetto astratto dal sapore un po’ troppo soggettivo ed oggi inaccettabile ma eventualmente dovrebbe essere declinato in una analisi dettagliata di cosa si ritiene cosi deturpante da essere cancellato e perché. Se si vuole riqualificare è necessario analizzare con precisione quello che si vuole si vuole sostituire e conoscere le ragioni. Spesso poi anche il loro sottosuolo, come confermato quasi sempre dagli scavi che vengono eseguiti per il passaggio dei sottoservizi di quartiere, è ricco di testimonianze del nostro passato che viene sistematicamente cancellato da chi ancora non ha compreso l’importanza della conservazione della nostra identità che si legge anche dall’analisi del costruito. La legge che tutela questi beni di valore testimoniale della storia è il Codice dei Beni Culturali che raccoglie in un’unica legge tutte le norme precedentemente emanate a partire dalla 1089 del 1939. Ed è appunto l’applicazione del Codice che impedisce la trasformazione delle piazze e ne prescrive la conservazione in quanto beni vincolati alla tutela e non è consentita la loro demolizione o trasformazione. Leggendo il comma 4 lettera g dell’art 10 si conferma che la nostra richiesta di conservazione della piazza non è una nostra opinione ma è la legge che lo prescrive. Altro aspetto previsto dalla legge è che comunque in caso di demolizione del bene sottoposto a tutela l’autorizzazione debba essere data dal Ministero e non dalla Soprintendenza. L’esposto si basa principalmente sulla verifica della mancata ottemperanza alla legge».

La sintesi dell’esposto

La Sezione di Piacenza di Italia Nostra ha presentato il 5 agosto 2024, un esposto alla Procura di Piacenza affinché valuti se la  consegna dellarea di piazza Cittadella alla società appaltatrice, avvenuta il 30 luglio scorso per linizio dei lavori di costruzione nella piazza di un parcheggio sotterraneo, configuri l’ipotesi di reato di distruzione e uso illecito di bene culturale, e se sussistano le condizioni per chiedere l’interdizione degli atti che consentono l’esecuzione dei lavori.

Infatti piazza Cittadella è un bene culturale soggetto a particolare tutela dal  codice dei beni culturali, decreto legislativo 42/2004 art. 10 comma 4 lettera g) e, come tale, può essere sottoposta solo ad interventi conservativi, non di demolizione e costruzione come prevede il progetto esecutivo approvato dal Comune. Le condizioni della tutela dei beni culturali sono stabilite dallo stesso codice. (1)

L’esposto contesta infine  l’autorizzazione dell’intervento da parte della Soprintendenza avvenuta,  nel 2019, in difformità dalla legge, in quanto, al di là della non ammissibilità del progetto di trasformazione per contrasto con l’obbligo conservativo,  la pronuncia sul tipo d’intervento  non compete alle Soprintendenze, ma al Ministero e, in particolare, alla Commissione regionale per il patrimonio culturale. (2)

 (1) L’articolo 10 comma 4 del decreto legislativo 42/2004 definisce alcune categorie  di beni culturali  tutelati, per la  loro speciale natura,  direttamente dalla legge i quali, per ciò, non sottostanno alla norma generale che tutela tutti  i beni appartenenti ad enti pubblici, fino a quando non sia stata verificata la sussistenza o meno  dell’interesse culturale dalla competente  Soprintendenza (art. 10 comma 1).

Art. 10 Beni culturali

  1. “Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico.

 Sono comprese tra le cose indicate al comma 1 …:

………………………………………………………………

  1. g) le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico;
    ………………………………………………………………”

 La lettera g) dell’articolo 10  comma 4 riguarda le vie e le piazze storiche, quindi anche piazza Cittadella.

Art. 3  Tutela del patrimonio culturale

  1. “La tutela consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette, sulla base di un’adeguata attività conoscitiva, ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione.”

Art. 20 Interventi vietati

  1. “I beni culturali non possono essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione”.

 Art. 29 Conservazione

  1. “La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro.

(2) Art. 21 Interventi soggetti ad autorizzazione

  1. “Sono subordinati ad autorizzazione del Ministero:
  2. la rimozione o la demolizione, anche con successiva ricostituzione, dei beni culturali;

 ………………………………………………………………………………………………………………

 “Fuori dei casi di cui ai commi precedenti, l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente….”

 LE RAGIONI DELL’ESPOSTO

La  contrarietà alla trasformazione di piazza Cittadella in parcheggio sotterraneo, e in superficie di capolinea dei bus urbani, è stata manifestata da cittadini, comitati, associazioni fra le quali Italia Nostra (sezione di Piacenza e direttivo regionale) con vari documenti e iniziative pubbliche a partire dal 2013, anno di pubblicazione sul sito comunale del progetto preliminare, perché tali usi sono incompatibili con il decoro, con  l’importanza storico-artistica e con le funzioni che svolge questa piazza storica.

Il 4 dicembre 2018 circa 150 cittadini, singolarmente o in rappresentanza di comitati e associazioni  fra le quali Italia Nostra, segnalarono, con petizione-diffida indirizzata al Comune di Piacenza e a tutti gli Enti aventi compiti di controllo sulla regolarità degli atti pubblici inerenti il territorio, la non ammissibilità dell’intervento di trasformazione di piazza Cittadella in parcheggio sotterraneo per violazione  del codice dei beni culturali e per numerose altre irregolarità.

A tale petizione fece  seguito la delibera dell’ANAC 802/2020 che rilevò nel procedimento dell’appalto numerose criticità e condotte in contrasto con i principi del buon andamento dell’azione amministrativa. Non risulta che rispetto a tali osservazioni siano stati dati chiarimenti e adottati provvedimenti risolutivi.

Il 7 maggio 2019 Italia Nostra regionale  inoltrò alla Commissione regionale del patrimonio culturale la richiesta di esprimere, in quanto organo competente, il proprio parere negativo al progetto di parcheggio sotterraneo secondo quanto stabilisce la legge, senza ottenere  il pronunciamento della Commissione.

Oggi, dopo che nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale ha adottato l’atto finale del procedimento, consegnando  l’area d’intervento  alla società appaltatrice per consentire l’inizio dei lavori, la sezione di Piacenza di Italia Nostra ha deciso di presentare questo esposto alla Procura di Piacenza come atto estremo  per salvare piazza Cittadella.

E’ un atto di difesa rispetto alle decisioni  dell’Amministrazione Comunale,  la quale  ha perseguito lo scopo di realizzare a qualunque costo quest’opera  e, nella sua determinazione,  ha costantemente  evitato un rapporto di aperto e trasparente  confronto  con la cittadinanza  e con i suoi rappresentanti, ignorando sia le osservazioni di carattere urbanistico, storico-culturale,  ambientale, giuridico  ed economico che ne sconsigliano l’attuazione, sia le proposte di restauro e di  riuso della piazza  e di decentramento dei parcheggi dal centro storico, allo scopo di  valorizzarla come spazio pubblico di valore monumentale e di uso sociale, accogliente per tutti i piacentini e attrattiva per i turisti.




Un secondo medico coinvolto nella vicenda delle ricette per oppiacei. Arrestato un nordafricano

Come avevamo riferito lo scorso primo agosto, la Polizia di Stato, nel corso di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza, ha arrestato s
S. C. un medico di base in servizio a Piacenza, indagato per corruzione, spaccio di sostanze stupefacenti, falso in atto pubblico e truffa ai danni dello Stato. Il medico è stato sospeso in via cautelare dall’Ausl e sostituito da un altro medico.
L’attività d’indagine, condotta dalla locale Squadra Mobile, è relativa ad una rete di distribuzione a Piacenza di farmaci oppiacei a base di tramadolo (droga del combattente) ed ossicodone (eroina dei poveri), ma anche di benzodiazepine, ha coinvolto cittadini nordafricani e due medici di famiglia con studio a Piacenza.
Il tramadolo, comunemente noto come droga del combattente, viene utilizzata negli scenari di guerra in Africa e nel Medio Oriente per conseguire effetti antifatica, stimolanti, euforizzanti mentre l’ossicodone, denominato l’eroina dei poveri in quanto più a buon mercato rispetto all’eroina, se assunto assieme all’alcool dà effetti simili a tale droga.
Le indagini, tuttora in corso su alcuni accoltellamenti avvenuti in città, si sono intrecciate con la segnalazione pervenuta alla Questura da parte di un farmacista, insospettito dalle continue e sospette ricette mediche con le quali venivano richiesti farmaci aventi i predetti principi attivi, oppiacei, ritirati da ragazzi di giovane età ed apparentemente in perfetta salute.
I successivi accertamenti hanno consentito di accertare che due medici di base, almeno dal gennaio 2023, avevano prescritto con regolarità gli oppiacei a persone di giovane età, prive di patologie cliniche, ed assuntori anche di altre sostanze stupefacenti.
La diffusione dei farmaci, in particolare tra ragazzi di origine straniera, potrebbe essere ricondotta ai recenti accoltellamenti avvenuti in città, accaduti apparentemente per futili motivi, che hanno visto coinvolti alcuni cittadini nordafricani che si sono affrontati con l’utilizzo di un machete e che, apparentemente senza provare dolore per i colpi subiti, si sono inflitti tagli in varie parti del corpo quasi a “testare” la propria soglia del dolore, anestetizzati dagli oppiacei.
Attraverso l’attività di indagine è emerso che un medico, in particolare, aveva prescritto tali farmaci dietro il pagamento di denaro da parte di cittadini stranieri, spesso intestando le ricette a terzi pazienti ignari.
I farmaci sono stati quindi rivenduti sul mercato piacentino alimentando anche il mercato della droga locale.
A conferma dell’ipotesi investigativa iniziale, alcuni dei pazienti entrati nello studio del medico, spesso indossavano vistose fasciature, a causa dei fendenti subiti combattendo contro i rivali.
Inoltre, l’indagato era solito, dietro pagamento, rilasciare falsi certificati di malattia in assenza di visita medica e lasciando decidere la durata della prognosi al paziente, ottenendo anche prestazioni sessuali da alcune pazienti in cambio di ricette mediche per farmaci o visite di vario tipo.
Nella mattinata del 1° agosto, una donna di origini brasiliane si rivolgeva al medico per ottenere un farmaco tabellato come benzodiazepine, ed una prescrizione per una visita urgente, offrendo in cambio prestazioni sessuali che avvenivano all’interno dello studio medico.
Nell’occasione, gli investigatori sono intervenuti arrestando in flagranza il sanitario per corruzione e denunciando a piede libero la donna per corruzione, procedendo altresì al sequestro penale dello studio medico, per preservare le fonti di prova.
D’intesa con l’autorità giudiziaria, sono state effettuate perquisizioni presso lo studio del medico coindagato, con il sequestro di numeroso materiale probatorio.
Inoltre sono state eseguite perquisizioni nei confronti dei principali corruttori del medico arrestato, a seguito delle quali è stato arrestato in flagranza per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio un cittadino nordafricano, trovato in possesso di 538 compresse di ossicodone e tramadolo; mentre un altro cittadino della stessa etnia, che aveva acquistato lo stupefacente da quest’ultimo, nella settimana precedente, era stato trovato in possesso di 168 pastiglie di ossicodone.
Gli arrestati sono stati tutti porrati presso la locale Casa Circondariale, a disposizione dell’aitorita giudiziaria.
Sono in corso ulteriori indagini per identificare la rete di soggetti che hanno usufruito delle prestazioni sanitarie illecite e per ricostruire le responsabilità nei diversi fatti di sangue occorsi negli ultimi mesi.
È inoltre in fase di quantificazione il danno per il Servizio Sanitario Nazionale.

 




Spaventano un automobilista con una pistola giocattolo. Due giovani denunciati

Un 21enne ed un 19enne si sono resi protagonisti dell’episodio avvenuto tra sabato 3 e domenica 4 agosto intorno alle 2 di notte presso un distributore di carburanti di Piacenza, in zona via Colombo. Hanno mostrato dal finestrino della loro auto una pistola giocattolo, priva del tappo rosso, ad un uomo che stava facendo rifornimento alla sua vettura con a bordo alcuni familiari. Quest’ultimo impaurito, ha chiamato i carabinieri. I protagonisti della bravata, sono stati fermati poco distante e sono stati denunciati dai militari del Radiomobile di Piacenza per minaccia e porto abusivo di armi. L’equipaggio del Radiomobile subito arrivato sul posto ha identificato i due giovani e perquisito l’auto con cui erano in giro; sotto il sedile lato passeggero hanno trovato e sequestrato la pistola senza tappo rosso.




Via Giordani e via Verdi: al via i lavori

Al via da oggi, lunedì 5 agosto, i lavori di ripristino della pavimentazione in porfido in via Giordani – con termine programmato in settembre, prima della riapertura delle scuole – così come il cantiere di manutenzione della sede comunale di via Verdi, di cui è previsto il rifacimento del tetto; un intervento, quest’ultimo, che si protrarrà per tutto il mese di settembre.

“Abbiamo voluto programmare queste due opere contemporaneamente, nel periodo in cui il traffico urbano è di minore impatto – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Matteo Bongiorni – proprio con l’obiettivo di contenere al massimo gli inevitabili disagi che si verranno a creare, temporaneamente, nel comparto compreso tra via San Vincenzo, via Santa Franca, via Verdi e via Scalabrini, anche a seguito delle modifiche alla viabilità e agli spazi di sosta che i cantieri comporteranno. Le ordinanze predisposte dagli uffici tecnici comunali, in particolare Strade e Viabilità, tengono conto delle diverse fasi temporali di andamento dei lavori, garantendo comunque gli accessi interni ai residenti della zona e la possibilità di raggiungere ogni tratto interessato in caso di emergenza e urgenze”.

“Per i passi carrai che si affacciano direttamente sulle aree di cantiere – aggiunge Bongiorni – sarà predisposta un’apposita area di sosta, sino ad esaurimento dei posti disponibili, nel tratto di via Giordani adiacente alla scuola, zona che sarà interdetta al traffico. Nelle scorse settimane abbiamo provveduto a una capillare attività di informazione e volantinaggio, ma rinnovo l’invito ai residenti a contattare l’Ufficio Viabilità allo 0523-492062, 0523-492288 o a scrivere a viabilita@comune.piacenza.it per richiedere, con una semplice autocertificazione, l’autorizzazione a posteggiare in questo spazio dedicato. L’Ufficio, con sede in via Manzoni 7, è comunque a disposizione per qualsiasi chiarimento si renda necessario”.

Il tratto di via Giordani compreso tra Stradone Farnese e via San Siro sarà accessibile solo ai veicoli autorizzati, mentre il tratto successivo tra via San Siro e piazza Sant’Antonino sarà chiuso a tutti i mezzi, con impossibilità di accedere ai passi carrai. Contestualmente, nelle vie San Siro, Santa Franca e Verdi, i residenti potranno transitare in entrambi i sensi di marcia, così come i veicoli autorizzati; il parcheggio Politeama sarà raggiungibile da via Santa Franca. In via San Vincenzo, infine, inversione del senso di marcia con direzione consentita da Stradone Farnese a via Scalabrini.

“Ringrazio sin d’ora tutti i cittadini interessati – conclude l’assessore – confidando nella loro collaborazione, fondamentale per consentire lo svolgimento in sicurezza dei lavori”.

L’ordinanza viabilistica di riferimento e tutte le informazioni utili sono disponibili sul sito web comunale, al link diretto comune.piacenza.it/muoversi.




Un arresto per spaccio a Pontenure. Due denunce per furto e guida in stato di ebbrezza

Una denuncia per guida in stato di ebbrezza, una per furto e possesso di chiavi alterate e grimaldelli e un arresto per spaccio di stupefacenti. Sono queste alcune delle attività che nel pomeriggio di ieri, venerdì 3 agosto, hanno visto impegnate le pattuglie dei carabinieri nella “bassa piacentina” a presidio dei centri abitati e delle principali arterie stradali.

A Cortemaggiore un automobilista bresciano di 39 anni è rimasto illeso dopo essere uscito di strada mentre era alla guida dell’auto di un conoscente lungo la strada provinciale che porta a Chiavenna Landi.  Sul posto sono intervenuti i carabinieri che lo hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli hanno ritirato la patente essendo risultato positivo a test alcolemico con tasso superiore a soglia di rilevanza penale.

A Fiorenzuola d’Arda, l’aliquota radiomobile della Compagnia ha denunciato un 44enne per furto e possesso di chiavi alterate o grimaldelli. L’uomo, si era dato alla fuga dopo aver rubato da un centro commerciale generi voluttuari per un valore di 50 euro. Era stato prontamente individuato e raggiunto dall’equipaggio del Radiomobile.  Dopo la perquisizione, i militari hanno rinvenuto nella sua disponibilità anche piccola attrezzatura da scasso che è stata sequestrata.

A Pontenure, sulla via Emilia Parmense, una pattuglia della locale stazione ha arrestato in flagranza di reato per detenzione di droga ai fini di spaccio uno straniero di 34 anni, senza fissa dimora. L’uomo che era a bordo di una auto è stato trovato in possesso di 43 dosi di cocaina, per un peso complessivo di quasi 33 grammi, oltre a 2.130 euro in banconote di vario taglio occultate nell’abitacolo. Il passeggero che era con lui, un connazionale di 28 anni, una volta identificato è stato denunciato per lo stesso reato. L’arrestato è stato trattenuto nelle camera di sicurezza della caserma di via Beverora a disposizione dell’autorità giudiziaria.




Peste suina africana: Coldiretti, servono interventi immediati, aziende in ginocchio

La situazione della diffusione della peste suina africana (Psa) è sempre più preoccupante.  Lo sottolinea la Coldiretti in riferimento ai nuovi focolai confermati in stabilimenti di suini in Lombardia (province Milano, Pavia), in Piemonte (provincia Novara) e in Emilia Romagna (nello specifico nella nostra provincia di Piacenza).”Purtroppo è accaduto quello che più temevamo, il passaggio dall’ambiente selvatico all’allevamento era proprio quello che si cercava di evitare” commenta il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli. “Siamo molto preoccupati, confidiamo di avere delucidazioni dalle autorità competenti sulle modalità con le quali possa essere avvenuto questo contagio e su quali ora saranno le ripercussioni nell’area colpita. Sappiamo che le nostre aziende suinicole – afferma il direttore – prestano la massima attenzione a questo tema e alla biosicurezza e che hanno adottato tutte le misure di protezione proprio perché a rischio è il futuro dei loro allevamenti.

Sono temi – prosegue Gallizioli – che Coldiretti denuncia fin da prima dell’arrivo della Peste Suina Africana nei nostri territori, da sempre sono stati troppi i ritardi e la burocrazia che abbiamo riscontrato nella gestione della fauna selvatica”.

Anche nell’ultimo mese Coldiretti ha organizzato manifestazioni in tutta Italia per sensibilizzare le istituzioni e la popolazione sui danni provocati dalla fauna selvatica e nello specifico dai cinghiali, vettori della Psa.

“In poche settimane in tutta la Penisola abbiamo portato in piazza – sottolinea il direttore – 50mila agricoltori e allevatori, di cui 4mila a Bologna (500 i piacentini) per chiedere un cambio di passo di fronte a un problema gravissimo che ha fatto i conti con troppe lungaggini. Si è perso troppo tempo, ora occorre assolutamente accelerare nel depopolamento dei cinghiali vettori della malattia.

A rischio – evidenzia Gallizioli – ci sono il futuro dei nostri allevamenti e un comparto strategico del nostro agroalimentare che già subisce da mesi speculazioni fortissime nella commercializzazione delle carni”.

Qualche dato nello specifico: rischiano la sopravvivenza 31mila allevamenti italiani e un intero comparto strategico dell’agroalimentare made in Italy, che genera un fatturato di 20 miliardi di euro l’anno e garantisce occupazione a 100 mila persone in Italia.

In Italia oggi sono presenti 2,3 milioni di cinghiali ad assediare le campagne e le città, con gravi danni per gli agricoltori, per i cittadini e per gli automobilisti.

Nella foto un momento della mobilitazione di Coldiretti che si era svolta a Bologna




A Ponte dell’Olio appuntamento con l’antica Fiera di San Rocco

A Ferragosto torna anche quest’anno la Fiera di San Rocco di Ponte dell’Olio. Arrivata alla sua 354° edizione, la fiera si svolgerà come da tradizione il 15 e il 16 agosto, ricordando il patrono San Rocco di Montpellier, protettore delle epidemie.

Tradizione, enogastronomia e cultura si uniscono per creare un evento che richiama da sempre, moltissimi appassionati e turisti da tutto il piacentino e non solo.

Durante i due giorni della Fiera non mancheranno i tradizionali appuntamenti come: il mercato fieristico, i negozi aperti fino a sera e il luna park in piazza delle Fornaci aperto tutto il giorno. I visitatori potranno apprezzare anche l’area gastronomica in piazza 1° Maggio, dove verrà proposta cucina argentina, piatti tipici del ristorante La Fratta e prodotti locali della Società Cooperativa Sociale Comunità Valnure.

Nell’edizione 2024 della Fiera come coorganizzatrice torna, per il quarto anno consecutivo, Cooltour, cooperativa che dal 2006 lavora nel territorio della provincia di Piacenza con lo scopo di promuovere il settore culturale e turistico.

L’Antica Fiera prenderà il via giovedì 15 agosto 2024 a partire dalle ore 10 con la Santa Messa nella chiesa di San Giacomo. Alla sera grande attesa per il ritorno della Silent Disco promossa da Silent Disco Italia a partire dalle o re 22.30 in piazza I Maggio. Attivi dal 2014, Silent Disco Italia organizza moltissimi Silent Disco Party nei più importanti luoghi pubblici e privati. Le tre postazioni dj e i sei generi musicali diversi sono pronti a far ballare Ponte dell’Olio tutta la notte. I tickets in prevendita sono disponibili presso: Train Station Cafè – via Roma, 27, Ponte dell’Olio; Bar del Borgo – via Veneto, 51, Ponte dell’Olio; Bar Sole – via Vittorio Veneto, 66, Ponte dell’Olio; Bottiglieria del Conte – Piazza 1° Maggio, 39, Ponte dell’Olio; Porteno 900 – via Montegrappa, 1, Podenzano; Tequila Pub – via Lungo Nure Roma, 47, Bettola e su Ticketone al link: https://www.ticketone.it/event/silent-disco-piazza-primo-maggio-18935389/?affiliate=IGA.

La giornata di venerdì’ 16 si aprirà con le Sante Messe delle ore 8, 9 e 11 nella chiesa di San Rocco, mentre alle ore 10 Santa Messa Solenne celebrata da don Alphonse Lukoki, con la presenza delle autorità e delle associazioni pontolliesi. Per tutta la giornata, la chiesa di San Rocco resterà aperta per visite libere. Alle ore 21.30 la Fiera si concluderà con una serata danzante su pista d’acciaio, grazie all’orchestra “Marco e Alice” nata nel 1977 da Orazio Savi e Pierluigi Serventi che fondano l’orchestra “I Tradizional”, diventando poi “Marco & Alice – Orchestra Tradizional” con l’ingresso dei figli Marco e Alice. La formazione, conosciuta per il suo amore per la musica popolare, pubblica numerosi album e singoli di successo, continuando a rinnovarsi e a entusiasmare il pubblico e sono pronti a far ballare e divertire i pontolliesi.