Confagricoltura: “La Psa fa fuori il secondo commissario ed entra negli allevamenti”

“Ho pagato anche personalmente il mio approccio interventista sulla gestione dei cinghiali – commenta disilluso il presidente di Confagricoltura Piacenza Filippo Gasparini – non voglio rivangare il passato, ma sono almeno dieci anni che denunciamo la presenza dei cinghiali in zone non vocate, i rischi che le loro presenza comporta per l’incolumità delle persone e la sanità dell’ambiente e della fauna. E ora siamo qui, con la Psa che è entrata negli allevamenti. Sapevamo che era questione di tempo”.

“Il commissario straordinario alla Psa ha sparigliato le carte e si è dimesso. È il secondo. Dopo riunioni e proclami ha mollato tutto e s’è andato. Confagricoltura Piacenza invita chi era contrario a un radicale piano di depopolamento dei cinghiali a tempo debito a farsi un giro nei boschi del piacentino, disinfettandosi le scarpe prima a e dopo proprio come vogliono le linee guida: i cinghiali stanno morendo”.

“Finalmente! – incalza provocatoriamente Gasparini – Ma purtroppo muoiono in malo modo, soffrendo e infettando l’ambiente. Muoiono di peste. Non sarebbe stato meglio gestirne la popolazione con strumenti più civili? La moria dei cinghiali è la natura che si regola da sola – rimarca Gasparini – peccato che sulla terra ci siamo anche noi, coi nostri campi e i nostri allevamenti che producono cibo anche per quelli che “poverino il cinghiale, poverino l’orso” ma si nutrono con i nostri prodotti e pretendono di passeggiare sicuri nei boschi”.

“L’ipocrisia è esasperante, rimarca Confagricoltura Piacenza – a poco serve raccogliere firme ora e chiedere un cambio di passo quando gli imprenditori agricoli che vivono in sinergia con la natura denunciano una fauna selvatica fuori controllo da troppo tempo. Intanto la Psa è entrata in allevamento anche a Piacenza. Non è una malattia pericolosa per l’uomo, ma è letale per i suini”.

“A livello nazionale – precisa Giovanna Parmigiani allevatrice suinicola piacentina e presidente della sezione di prodotto – un anno fa sono stati abbattuti 40.000 suini e ora si stimano altri 20.00 abbattimenti, con gli ultimi 6 casi in allevamento. Magari – aggiunge Parmigiani – si potessero abbattere 60.000 cinghiali, invece vengono uccisi i suini negli allevamenti. È emblematico il fatto che l’allevamento piacentino colpito sia sempre stato portato ad esempio per l’elevata biosicurezza, applicata anche prima dell’emergenza. È un allevamento storicamente indenne da molte malattie diffuse e molto ben gestito. Ciò dimostra che possiamo fare tutti gli investimenti che vogliamo, ma se la carica degli animali infetti fuori è troppo elevata diventa comunque una lotta inefficace”.

“A Piacenza, stanno per essere abbattuti centinaia di capi – rimarca Gasparini – dopo gli investimenti fatti per innalzare la biosicurezza ai massimi livelli e dopo aver fornito ai maiali persino delle palle per giocare, perché in allevamento va rispettato il benessere animale anche nelle sue declinazioni più folli. Le rappresentanze agricole hanno diritto di partecipazione ai Got, ma nella nostra provincia non sono gradite e non vengono invitate, anche se si sta puntualmente verificando tutto ciò che avevamo detto. Come suona ridicolo l’approccio della prima ora che voleva recintare con reti le zone infette e poi l’esasperante continuo esercizio di delimitare zone di restrizione via via più ampie. Gli allevatori sanno per esperienza che di fronte ad un vettore di malattia o si interviene con un vaccino (e in questo caso purtroppo non esiste) o si elimina il vettore. Il principale vettore sono i cinghiali. Si è perso del gran tempo con un approccio sbagliato, figlio del mantra del non controllo della natura. il sistema è troppo ripiegato sulla colpevolizzazione dell’allevamento. L’obiettivo della tutela del cittadino e del consumatore non si raggiunge se non si parte dalla tutela degli allevamenti. Gli allevamenti sani sono la prima condizione. Non bisogna essere complottisti per arrivare alla conclusione che non si vogliono più gli allevamenti, altrimenti questi vanno protetti. Anche in funzione di questo occorrerebbe un commissario che conosca il nostro territorio, le zone impervie dell’appennino e quelle agricole di collina e pianura, le nostre necessità e il nostro contesto. Auspichiamo sia nominato un veterinario, più esperto di abbattimenti che di biosicurezza, che agisca per il bene degli allevamenti preservandoli in funzione dell’origine della malattia, giudicheremo la nomina anche da questi punti di vista. Come sarebbe diverso il mondo – conclude il presidente degli imprenditori agricoli – se solo si usasse ragionevolezza”. Confagricoltura Piacenza esprime vicinanza e supporto alle aziende suinicole in questo tragico momento. Sembra un necrologio e in effetti, purtroppo, non è molto lontano dalla realtà.




I Nas sequestrano alimenti scaduti in due market etnici di Piacenza

I Carabinieri del N.A.S. di Parma hanno effettuato un’ispezione igienico-sanitaria presso un market etnico di Piacenza. Durante l’ispezione sono stati sequestrati amministrativamente 104 chili di alimenti vari, tra cui carne e derivati del latte, del valore commerciale di circa 1.000 euro, poiché esposti per la vendita nonostante fossero scaduti. Al titolare dell’attività è stata contestata una violazione amministrativa che comporta una sanzione pecuniaria di 2.000 euro.

Solo pochi giorni fa, sempre a Piacenza, presso un altro market etnico, i N.A.S. avevano sequestrato amministrativamente circa 30 chili di alimenti vari, tra cui carne, pesce e derivati del latte, del valore commerciale complessivo di circa 500 euro, anch’essi posti in vendita sebbene scaduti. Anche in questo caso, al legale rappresentante dell’attività era stata comminata una sanzione di 2.000 euro.

Questi interventi fanno parte di una serie di controlli intensificati per garantire la sicurezza alimentare e il rispetto delle normative igienico-sanitarie.




Il col. Massimo Amadori è il nuovo comandante provinciale della Guardia di Finanza di Piacenza

Cambio al vertice del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Piacenza. Dopo tre anni di direzione del Comando Provinciale il Colonnello Corrado Loero cede il Comando Provinciale al Colonnello Massimo Amadori, proveniente da Prato, dove ha comandato il Gruppo della Guardia di Finanza negli ultimi due anni.

Il passaggio di consegne è avvenuto nel corso di una breve ma significativa cerimonia, presso la Caserma Luigi Galli, alla presenza del Comandante Regionale Emilia Romagna, Generale di Divisione Ivano Maccani, del quadro Ufficiali, di una rappresentanza del Personale dei Reparti dipendenti e con la partecipazione della locale Sezione ANFI.

Il Colonnello Loero, che ha assunto l’incarico nell’agosto del 2021 ed è destinato a rivestire l’incarico di Comandante Provinciale di Udine, ha ringraziato tutti i suoi collaboratori per il costante impegno che i Reparti, posti sotto la sua direzione, hanno profuso in molteplici settori, tra cui quelli delle entrate tributarie, della spesa pubblica e del contrasto al traffico di stupefacenti.

Il nuovo Comandante Amadori ha rivolto un pensiero riconoscente ai presenti ed ha indirizzato il suo saluto a tutti i militari del Comando Provinciale, confermando il suo massimo impegno e quello dei suoi collaboratori.

Il Comandante Regionale, dopo aver ringraziato il Colonnello Loero per il proficuo periodo di collaborazione e augurato buon lavoro al Colonnello Amadori, ha voluto omaggiare i militari distintisi nell’esecuzione di particolari operazioni di servizio consegnando personalmente i brevetti relativi alle ricompense di ordine morale concesse.

Il Colonnello Amadori è laureato in Giurisprudenza, in Scienze Politiche, Scienze della Sicurezza Economico Finanziaria e ha altresì conseguito il Master Universitario in “Procedimento e Processo amministrativo”.

Dopo aver frequentato l’Accademia della Guardia di Finanza, ha ricoperto diversi incarichi quale Comandante dell’Antiterrorismo Pronto Impiego di Udine, della Sezione Criminalità Organizzata del GICO di Venezia, del I Gruppo Tutela Entrate del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Firenze ed infine quello di Aiutante di Campo del Comandante Interregionale per l’Italia Sud Occidentale a Palermo.

Presso il Comando Generale del Corpo ha ricoperto l’incarico di Capo Sezione presso la Direzione Approvvigionamenti e Capo Sezione Affari Generali presso l’Ufficio del Sottocapo di Stato Maggiore.




L’ex pesa di via Maculani ristrutturata da minori stranieri non accompagnati

Sono stati presentati questa mattina i lavori di ristrutturazione dell’ex pesa pubblica all’incrocio tra piazzale Milano e via Maculani, effettuati da alcuni minori stranieri non accompagnati nell’ambito di un percorso formativo promosso da Scuola Edile.
Oltre ai ragazzi e ai loro docenti erano presenti gli assessori Nicoletta Corvi e Matteo Bongiorni, insieme ai rappresentanti di Scuola Edile, al direttore doConfindustriq Luca Groppi e la Fondazione di Piacenza e Vigevano – che ha sostenuto economicamente il progetto – e alle associazioni che stanno accompagnando i giovani stranieri nel loro percorso di integrazione.
I 14 apprendisti muratori provengono da Egitto, Tunisia, Africa Centrale e Pakistan. Molti di loro, nel frattempo hanno raggiunto la maggiore età e potranno mettere a frutto quanto imparato, trasformando l’esperienza in un vero e proprio lavoro.
Nell’iniziativa sono stati coinvolti in prima linea anche i soggetti gestori dei percorsi di accoglienza e integrazione in ambito locale (Kairos, Ippogrifo, Asp Città di Piacenza), che al di là formazione professionale presentata stamattina, aaccompagnano e seguono nella quotidianità, i ragazzi.




Arrestato medico piacentino. Rilasciava ricette per medicine contenenti oppioidi

Un medico piacentino di 65 anni è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile e condotto in carcere. E’ accusato di corruzione e traffico di stupefacenti. con di Un medico di 65 anni è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile della questura di Piacenza con le pesanti accuse di corruzione e traffico di stupefacenti. Secondo quanto ricostruito dalla polizia il professionista avrebbe prescritto, dietro compenso, in particolare a stranieri, medicinali contenenti oppioidi (Oxycontin e Contramal) tra l’altro a carico del sistema sanitario nazionale.
Secondo le indagini, avrebbe fornito dietro pagamento ricette mediche a una serie di stranieri, in modo che potessero ritirare farmaci che contengono oppioidi. Il sospetto è che si trattasse di un anello di una catena di spaccio di droga.
Inoltre, tutti i farmaci ritirati non venivano pagati, ma erano a carico del Sistema sanitario nazionale.
Stamane è scattata la perquisizione nello studio del medico che aveva appena rilasciato una ricetta ad una donna. Il locale è stato sequestrato.
I poliziotti sono entrati in azione questa mattina nello studio del medico, che aveva appena consegnato una di queste ricette a una donna. Le indagini proseguono per capire se il 65enne facesse parte di una rete più estesa.
Il medico, assistito dall’avvocato Sara Soresi, comparirà entro 48 ore davanti al gip del tribunale di Piacenza per l’udienza di convalida.

Questo il comunicato diffuso dall’Ausl di Piacenza.

Informazione importante per i pazienti del dottor S. C., medico convenzionato di assistenza primaria, arrestato oggi in flagranza di reato.
L’Azienda sta procedendo a identificare un sostituto che già da domani (2 agosto) prenderà servizio in un ambulatorio nella Casa della Salute e della Comunità di Piacenza, a piazzale Milano.
Il professionista sarà sospeso – nel rispetto delle norme – per tutta la durata della detenzione o comunque per la durata dello stato restrittivo di libertà.
Per saperne di più:
https://www.ausl.pc.it/it/comunicazioni-ed-eventi/news/medico-arrestato-a-piacenza-da-domani-sostituto-presente




Controlli dei  carabinieri sulle occupazioni abusive di aree demaniali in provincia di Piacenza

Il Nucleo Carabinieri Forestale di Piacenza ha concluso l’attività di monitoraggio e censimento delle aree golenali e delle fasce di rispetto delle aste fluviali finalizzato a rilevare fenomeni di coltivazione illecita e l’utilizzo indiscriminato del suolo per l’ottenimento di nuove aree agricole.

L’attività d’indagine ha previsto la mappatura dei territori demaniali lungo il reticolo idrografico dei comuni di Piacenza, Calendasco, Caorso e Monticelli d’Ongina in provincia di Piacenza. Attraverso i sopralluoghi in campo, le misurazioni con strumentazione gps ed il confronto delle foto aeree i forestali del Nucleo di Piacenza hanno individuato sette aziende agricole che occupano abusivamente le aree di rispetto lungo i fiumi della provincia di Piacenza. Rintracciati circa 33 ettari di terreno demaniale che sono stati coltivati senza autorizzazione e senza il pagamento dei canoni previsti, in pratica quasi 50 campi di calcio sottratti alla natura e all’introito regionale. Diversi quindi i pioppeti e i campi di frumento per i quali non è stata mai richiesta alcuna concessione e che costituiscono violazioni alla Legge Regionale n. 7/2004 dell’Emilia Romagna. Inoltre, sono state elevate sanzioni amministrative per un valore di 2.800 euro, ma è molto più elevata la stima dell’ammanco erariale negli ultimi 10 anni.

Fortunatamente le violazioni riscontrate non hanno provocato né alterazione dello stato dei luoghi (in area di vincolo) né pregiudizio del regime idraulico; di fatto si tratta di aree limitrofe ad altri terreni con vocazione agricola già decennale presenti nella maggior parte sul fiume Po, ma anche lungo il fiume Trebbia e il torrente Nure. L’esito degli accertamenti dei Carabinieri Forestali è stato inviato all’Agenzia regionale ARPAE in virtù della sottoscrizione del programma operativo in vigore tra l’Arma dei Carabinieri e Regione Emilia-Romagna.




Sospensione del senso unico alternato in corrispondenza del viadotto Ottone VI

A partire da domani 2 agosto, lungo la strada statale 45 “di Val Trebbia”, Anas rimuoverà due limitazioni alla circolazione tra il km 74,980 ed il km 75,270 e tra il km 67,000 ed il km 67,240 (in corrispondenza dell’Opera Ottone VI).

Salgono così a 9 i sensi unici alternati rimossi da Anas lungo la Strada Statale 45 “di Val Trebbia”, restano attivi altri 4 cantieri, compreso quello in corrispondenza del movimento franoso al km 118,600 causato dall’anomala ondata di maltempo che ha interessato il territorio lo scorso 8 luglio.

Inoltre, inseriti nel programma di interventi lungo l’estesa complessiva di circa 74 km, dal comune di Ottone al comune di Piacenza, della statale 45 “di Val di Trebbia” i lavori di risanamento superficiale della pavimentazione lungo il vecchio tracciato della SS45, limitrofo all’opera Cassolo 2 al km 102,000 circa, che, verrà utilizzato come percorso alternativo, nei momenti di massima affluenza della strada.

Attualmente, Anas, in questo territorio, gestisce interventi per circa 59,90 milioni,  di cui 1,2 milioni per pavimentazioni, 46,8 milioni per opere d’arte, 11,7 milioni per consolidamento corpi stradali e barriere di sicurezza e 0,2 milioni circa per segnaletica stradale.




Piazza Cittadella, il Comune ha consegnato le aree al concessionario Piacenza Parcheggi

Il Comune di Piacenza ha proceduto oggi, martedì 30 luglio 2024, alla consegna delle aree di Piazza Cittadella al concessionario Piacenza Parcheggi. La consegna formale è avvenuta dopo attenta valutazione dell’iter e in modo da consentire l’avvio delle procedure per la realizzazione delle opere nel rispetto del cronoprogramma così come da contratto. A partire da oggi, dunque, inizia a decorrere il termine di 30 giorni entro cui dovrà essere avviato il cantiere.

L’avvio in questione resta vincolato agli adempimenti contrattuali propedeutici all’inizio dei lavori, con rischio a carico del concessionario. Tra tali adempimenti è compresa la consegna della polizza fideiussoria a garanzia della realizzazione dei lavori (la cosiddetta fideiussione “del fare”), che è condizione indispensabile per dare materialmente il via ai lavori.

Tutto ciò, come anticipato, permette di fare decorrere i termini per l’allestimento del cantiere e l’esecuzione delle opere.




Nuovi semafori a chiamata pedonale in piazzale Marconi e via Emilia Parmense

Sono iniziati ieri, lunedì 29 luglio, i lavori edili propedeutici all’installazione di due nuovi impianti semaforici a chiamata pedonale: uno in piazzale Marconi, nelle adiacenze della stazione ferroviaria, l’altro in via Emilia Parmense nei pressi dell’Università Cattolica.

“L’incremento della sicurezza stradale è alla base di entrambi gli interventi – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Matteo Bongiorni – a tutela prima di tutto dei pedoni, in particolare per quanto riguarda l’attraversamento lungo un’arteria di grande scorrimento qual è la via Emilia, dove la velocità elevata è stata in più occasioni causa di incidenti”. “In piazzale Marconi – prosegue l’assessore – si intende dare una risposta efficace anche alla gestione dei flussi di traffico: da una parte, l’attraversamento pedonale libero ad oggi esistente provoca costanti interruzioni allo scorrimento dei veicoli con inevitabili e continui rallentamenti e, anche in questo caso, con il rischio elevato di incidenti; dall’altra, la presenza delle fermate degli autobus sul lato della strada limita la visibilità proprio nelle vicinanze delle strisce. L’auspicio è che con l’installazione degli impianti a chiamata si migliorino le condizioni di sicurezza dell’utenza più debole, ottimizzando i tempi sia per l’attraversamento pedonale, sia per il transito dei mezzi. Una misura che abbiamo condiviso con Tempi Agenzia e che pensiamo possa impattare positivamente anche sul sistema del trasporto pubblico”.

Terminati i lavori edili in entrambi i siti (prima in piazzale Marconi e poi sulla via Emilia Parmense) si procederà dunque con l’installazione degli impianti semaforici. Seguirà poi, soprattutto davanti alla stazione, un periodo di monitoraggio e settaggio che consenta di metterne a regime il funzionamento.

Le opere saranno eseguite da Rebecchi Multimedia Srl, per un importo complessivo pari a 61.198,94 euro + iva.




Trova un auto davanti al passo carraio e la sposta a colpi di muletto: scatta la rissa

Trova un’auto posteggiata davanti al passo carraio in via Colombo a Piacenza e invece di chiamare la Polizia locale e il carro attrezzi risolve la situazione a modo suo: sale su un muletto e con le forche distrugge la parte anteriore del veicolo. Se già la vicenda poteva sembrare sufficientemente surreale, nel giro di poco è scattata una rissa a suon di aste di ferro e chiavi per pneumatici.
Il bilancio è di quattro persone denunciate all’Autorità Giudiziaria per i reati di rissa e percosse. Due dei contendenti sono indagati anche per i reati di danneggiamento e porto senza giustificato motivo, al di fuori della propria abitazione, di oggetti atti a offendere.

L’episodio è avvenuti nei giorni s orsi. La centrale operativa del Comando di Polizia Locale di Piacenza era stata inizialmente chiamata per intervenire su un passo carraio ostruito e, contestualmente, per un sinistro stradale nella medesima posizione. All’arrivo delle due pattuglie però la situazione si è rivelata ben diversa: quattro uomini, due originari dell’Est Europa di 53 e 21 anni e due di origine africana di 27 e 24 anni, avevano litigato, venendo alle mani. A quanto pare uno di loro, il 27enne, aveva posteggiato l’auto davanti a un cancello con passo carrabile regolarmente censito. Il 53enne, operaio, aveva necessità di entrare nell’area privata con il suo furgone. L’esatta dinamica dei fatti a partire da quel momento è ancora al vaglio degli inquirenti.
Stando a una prima ricostruzione, l’operaio 53enne, probabilmente dopo un’iniziale discussione, sarebbe uscito dal magazzino con un muletto: con le forche anteriori del mezzo ha provocato danni ingenti all’automobile che ostruiva il passaggio del carraio. A quel punto, sempre stando a una prima ricostruzione dei fatti, il 27enne proprietario dell’auto danneggiata dal muletto, avrebbe reagito danneggiando a sua volta il parabrezza del furgone dell’operaio.

Da qui sarebbe scaturita una rissa che avrebbe visto l’utilizzo di una barra in ferro e di una chiave per lo smontaggio di pneumatici; oggetti che sono poi stati repertati e sequestrati dagli agenti con successiva convalida da parte della Procura.

Tutte le persone coinvolte hanno deciso di sporgere formale querela nei confronti dei rispettivi rivali. Al termine degli accertamenti di rito, tutti e quattro sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria per rissa e percosse. Il 53enne e il 27enne sono stati deferiti a piede libero anche per i reati di danneggiamento e per il porto di oggetti atti a offendere. Il muletto utilizzato per il danneggiamento, invece, è risultato senza assicurazione e senza alcun documento di circolazione. Per questo motivo è stato posto sotto sequestro e sono scattati verbali amministrativi con importo minimo complessivo di 1.039 euro. Le indagini sono ancora in corso.




Il presidente Mattarella il 23 settembre in visita a Piacenza

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà in visita a Piacenza il prossimo 23 di settembre nei giorni in cui si celebrano i 220 anni del Teatro Municipale e in cui si tiene in città la seconda edizione del Festival del Pensare contemporaneo.
“E’ un grande regalo per Piacenza e i piacentini – commenta il sindaco Katia Tarasconi – di cui siamo davvero grati al Presidente Mattarella. Con la sua presenza testimonierà ancora una volta l’affetto che nutre per la nostra città, come dimostrato durante il periodo della pandemia con messaggi di vicinanza reale e sentita che i piacentini ricordano bene. Sono certa che la nostra città saprà ricambiarlo con amore e gratitudine”. “Sarà una grande emozione per tutti noi – aggiunge il sindaco – anche perché l’ultima visita presidenziale a Piacenza risale a vent’anni fa esatti”.
Era il 15 settembre del 2004, infatti, quando il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, al Quirinale dal 1999 al 2006, aveva fatto visita a Piacenza accolto dall’allora sindaco Roberto Reggi. E’ stata l’ultima visita ufficiale di un Capo dello Stato nella nostra città.
Il programma dettagliato della visita del Presidente Mattarella a Piacenza sarà comunicato nei prossimi giorni, non appena definito nel dettaglio.




Tutto esaurito per la Festa Alpina a Pecorara tra convivialità e solidarietà

Lo spirito alpino, tra convivialità e solidarietà, è emerso in tutta la sua forza sabato sera per la Veglia Verde nel parco giochi “Giuseppe Luppini” di Pecorara. Organizzata dal Gruppo Alpini di Pecorara, guidato da Andrea Parolini, alla presenza del Presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Alpini, Gianluca Gazzola, a cui è stata consegnata una targa ricordo, la cena ha visto il tutto esaurito tra Penne Nere e tanti amici che sono accorsi nel paese dell’Alta Val Tidone. Presenti per il Comune di Alta Val Tidone, l’Assessore Giovanni Dotti, che ha portato i saluti dell’Amministrazione, e il consigliere delegato Alessandro Buroni.

Nel corso della serata si è svolta anche la premiazione dei bambini che hanno partecipato al Campo Scuola 2024 promosso dagli Alpini in frazione Chiarone di Pianello.

Gli Alpini di Pecorara si sono distinti per uno splendido gesto di solidarietà, con un contributo donato all’AGAL (Associazione Genitori e Amici del Bambino Leucemico) di Mirabello (Pavia) e ritirato da Stefano Locato, in rappresentanza del sodalizio.

Sempre dagli Alpini, un ventilatore per la cucina è stato regalato alla locale Comunità Alloggio “Giacomo da Pecorara”.

Il momento della premiazione, prima di lasciare ancora spazio al ballo, si chiuso con la canzone “Penna nera”, cantata da Adriano Baldini, alpino di Pecorara e componente del coro ANA della Val Tidone.