Sara Soresi: “Più controlli sulla sosta in piazzetta Plebiscito”

“Richiesti maggiori controlli nella zona di Vicolo San Donnino-Piazzetta Plebiscito in relazione ai parcheggi e, in generale, alla situazione traffico”, questo il motivo di un’interrogazione depositata dalla capo gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale – Sara Soresi – che sottolinea come la zona, nonostante sia a traffico limitato, presenti un grande problema di traffico e parcheggi irregolari.

“Il numero dei posteggi è davvero ridotto – fa notare Soresi – e quelli delimitati da strisce bianche, riservati ai residenti, sono costantemente occupati da automobili che non possiedono le idonee autorizzazioni per sostare: chi abita in zona – pur avendo spazi riservati – è pertanto costretto a posteggiare altrove, magari a diversa distanza, e non gli è nemmeno possibile sostare temporaneamente per scaricare la spesa e/o merce pesante/ingombrante. Anche l’area di sosta adibita a carico-scarico è perennemente occupata da furgoni o vetture che utilizzano detto spazio come parcheggio, sostando ore o addirittura giorni, nonostante vi sia specifica ordinanza comunale del gennaio 2022 che prevede la rimozione dei veicoli in sosta inoperosa all’interno di tali aree”.

“La medesima situazione – prosegue la capo gruppo – s’incontra in Piazzetta Plebiscito: spesso si trovano auto e furgoni posteggiati in zone in cui non solo non è possibile il posteggio, ma nemmeno la sosta. Addirittura molti veicoli posteggiano di fronte alle barriere che delimitano l’area taxi, così impedendo il passaggio di biciclette o pedoni, soprattutto se con passeggini o sedie a rotelle”.

“Anche in Via Sopramuro – conclude Soresi – il traffico è elevato, forse anche a causa della mancanza di telecamera che controlli l’ingresso/uscita nella via e nelle vie circostanze. Qualora saranno, in futuro, attivate le telecamere in Piazza Cavalli e Corso Vittorio Emanuele, si ha motivo di ritenere che la situazione traffico in queste zone non potrà che peggiorare. Appare conseguentemente necessario valutare la possibilità di prevedere l’installazione di telecamera altresì all’incrocio tra Vicolo San Donnino e Via Sopramuro”.

Per questi motivi la componente di Fratelli d’Italia ha depositato un’interrogazione per sapere, innanzitutto, se e quante sono le sanzioni amministrative elevate dalla Polizia Locale in zona Vicolo San Donnino e Piazzetta Plebiscito nell’ultimo quadrimestre (luglio-ottobre 2022) con specifico riferimento al posteggio di soggetti non autorizzati e/o parcheggi in zone non consentite, se sia intenzione dell’Amministrazione promuovere maggiori controlli nelle zone indicate, al fine di consentire ai residenti aventi diritto di poter posteggiare nei parcheggi a loro dedicati e riservati e, infine, se sia sua intenzione installare almeno una telecamera all’incrocio tra Vicolo San Donnino e Via Sopramuro.

 




Argento e record personale per Carini agli italiani assoluti di nuoto

Ancora un risultato di prestigio per Giacomo Carini, nuotatore piacentino cresciuto agonisticamente con i colori della Vittorino da Feltre e attualmente tesserato, oltre che per la società biancorossa, anche per il Gruppo nuoto Fiamme Gialle.

Dopo il titolo italiano assoluto in vasca lunga nei 200 farfalla conquistato lo scorso aprile, l’argento vinto a luglio ai tricolori estivi e il quarto posto fatto segnare ad agosto agli europei di Budapest, Carini si è infatti messo al collo un’altra medaglia d’argento conquistata ieri a Riccione ai Campionati italiani assoluti di nuoto in vasca corta. Un secondo posto  con qualche rimpianto nella sua storica specialità dei 200 farfalla, ma ulteriormente impreziosito dal primato personale fatto segnare dal nuotatore piacentino con l’eccezionale crono di 1’52”,96, quasi mezzo secondo in meno del suo record precedente (1’53”,40).

Carini è subito partito fortissimo virando in testa sia ai cinquanta metri (25”,00) che ai cento (53”,65), con un vantaggio di due decimi di secondo sul suo storico rivale Alberto Razzetti, che nella seconda parte della gara ha però aumentato il ritmo tanto da azzerare lo svantaggio, virare in testa ai centocinquanta metri (1’22”,94 con undici centesimi di margine sul piacentino) e chiudere la gara al primo posto con il tempo di 1’52”,49, con Carini medaglia d’argento con il crono finale di 1’52”,96. Podio tricolore completato da Christian Ferraro (Montebelluna Nuoto), che ha terminato la gara in 1’53”,19 a ventitré centesimi di secondo da Carini e a settanta dal neo campione italiano Razzetti.

Ennesima prova positiva, quindi, per il forte nuotatore piacentino che, seppur con qualche rimpianto per una vittoria che pareva alla sua portata e che avrebbe sicuramente meritato, aggiunge un’altra medaglia tricolore al suo già ricco palmares personale.

Carini ha gareggiato ai tricolori assoluti in vasca corta anche oggi nei 100 farfalla. Per il nuotatore piacentino settimo posto finale con il tempo di 51,50, suo nuovo personale che migliora il precedente 52”,11.

I prossimi impegni agonistici di Carini saranno i Campionati italiani assoluti primaverili in programma ad aprile; in palio, oltre, alle medaglie tricolori, anche la qualificazione ai Mondiali in vasca lunga in calendario a luglio in Giappone per cui è richiesto, in caso di vittoria nei 200 farfalla, un tempo di qualifica di 1’55”,78, crono sicuramente alla portata del nuotatore piacentino.

 




A Vigolzone e a Ponte dell’Olio le prime tappe degli incontri della presidente Patelli con i sindaci del territorio

Ha preso il via oggi – con le tappe a Vigolzone e a Ponte dell’Olio – la serie di appuntamenti che Monica Patelli, presidente della Provincia di Piacenza, ha deciso di avviare per incontrare i sindaci nei rispettivi Comuni.

“L’obiettivo dell’iniziativa – spiega la presidente Patelli – è fare il punto sulle esigenze di ciascun Comune rispetto alle competenze della Provincia, ma anche di rafforzare (e in alcuni casi di instaurare) rapporti di conoscenza diretta con gli amministratori che sono impegnati ogni giorno per la propria comunità. La Provincia punta a rendersi sempre più utile al territorio, nel segno dell’ascolto e della fattiva collaborazione con gli enti locali”.

In questa prima giornata il presidente Monica Patelli è stata accompagnata dal direttore generale della Provincia Vittorio Silva, dal dirigente del servizio Viabilità Davide Marenghi e (come avverrà per altri incontri con i Comuni al di sotto dei 5000 abitanti) dalla consigliera provinciale con delega alla Pianificazione territoriale Claudia Ferrari, nella sua qualità di Coordinatrice Piccoli Comuni ANCI Emilia-Romagna.

A Vigolzone la presidente Patelli è stata ricevuta dal sindaco Gianluca Argellati, a Ponte dell’Olio dal sindaco Alessandro Chiesa insieme agli assessori Daria Mizzi (Lavori pubblici e urbanistica) e Gabriele Valla (Bilancio): al centro di entrambi gli incontri sono state soprattutto le tematiche di natura viabilistica (sia per le situazioni in essere che per quelle a venire), insieme ad un aggiornamento in merito all’utilizzo da parte dei Comuni della SUA (Stazione Unica Appaltante) della Provincia e alle stesure del PUG (Piano Urbanistico Generale).

 

 

 




Riunione in prefettura per “studiare” l’incidentalità della SS45

Si è tenuta questa mattina in Prefettura una riunione per approfondire le problematiche riguardanti l’incidentalità stradale della Statale 45. Erano presenti i rappresentanti della Regione Emilia Romagna, della Provincia, del Comune di Rivergaro, di Anas, nonché delle forze di polizia.

 A fronte dell’intenzione manifestata dal Comune di Rivergaro di emanare la delibera che delimiti il tratto della Strada Statale 45 che abbia le caratteristiche di centro abitato, in conformità a quanto previsto dal codice della strada, l’Anas ha manifestato la propria disponibilità a supportare l’Amministrazione Comunale per la condivisione degli aspetti tecnici del provvedimento.

 Per quanto riguarda i dati dell’incidentalità stradale sulle 8 intersezioni che insistono sul territorio in questione, la Polizia Stradale ha rilevato nell’ultimo quinquennio 15 incidenti, di cui 10 con lesioni e 5 con danni a cose. Dall’analisi è emerso che la causa dei sinistri è stata principalmente la violazione dell’art. 145 del Codice della Strada (mancata precedenza), circostanza che accomuna tutti i centri abitati interessati dalla Strada Statale 45.

Contestualmente, considerata la valenza dell’arteria stradale e che ogni iniziativa potrebbero avere sull’intero territorio interessato, ciascuno per propria parte ha preso l’impegno di predisporre una mappatura delle traverse interne stradali che interessano tutto il tratto viario, al fine di intraprendere, sin dal breve periodo, le opportune iniziative per il miglioramento delle condizioni di circolazione, coinvolgendo le Forze di Polizia per ogni loro utile contributo.

Proseguono, peraltro, i controlli delle Forze di Polizia sull’intera arteria stradale, sia da parte della Polizia Stradale che dell’Arma dei Carabinieri, tramite controlli su strada ordinari e straordinari, anche con l’ausilio di pattuglie motociclistiche.

(Foto di repertorio)




“Padre Corna amava Piacenza e S. Maria di Campagna chiesa che studiò con grande intelligenza e impegno”

“La Banca di Piacenza a ottant’anni dalla morte ricorda padre Andrea Corna (1867-1942). Laureato in filosofia e in teologia, frate Minore Osservante e sacerdote Guardiano nel Convento dell’Osservanza in Bologna, autore nel 1908 della Storia ed arte in Santa Maria di Campagna, che con intelligenza e impegno si dedicò allo studio della storia della Basilica e alla definitiva attribuzione della costruzione al piacentino Alessio Tramello. Ai suoi famigliari a memore ricordo”. Questo l’esaustivo testo della targa consegnata questa sera ai famigliari di padre Corna (in particolare a Mario Losi, pronipote di padre Corna – che conobbe -, presente in sala nonostante le sue 95 primavere) a 80 anni dalla morte (avvenuta il 23 novembre del 1942 a Imola), nel corso dell’incontro a ricordo dell’illustre studioso che si è tenuto tra la Biblioteca del Convento di Campagna e l’assito (dedicato al frate originario di Borgonovo) che si trova sul percorso della Salita al Pordenone, il “Camminamento degli artisti” restaurato nel 2018 dalla Banca, assito dove il padre Guardiano Secondo Ballati ha recitato una preghiera e impartito la benedizione.

In Biblioteca, dopo il saluto portato dal presidente del Comitato organizzatore dei 500 anni Pietro Coppelli (l’appuntamento rientrava nelle Celebrazioni del plurisecolare anniversario della Basilica mariana), il diacono don Franco Fernandi ha ricordato la figura di padre Corna. Storico e prolifico scrittore, a soli 12 anni entrò nel Collegio Serafico di Faenza, dove rimase tre anni. Successivamente, venne trasferito al convento di Villa Verucchio e qui trascorse il periodo di noviziato. Dopo la professione religiosa, proseguì gli studi teologici, sotto la guida di padre Fabrizio Montebugnoli da Sassuno, fervido seguace e sostenitore delle teorie filosofiche di Antonio Rosmini. Una volta terminati gli studi si dedicò per alcuni anni all’insegnamento, abbandonato il quale venne destinato al Convento di Santa Maria di Campagna, dove si dedicò allo studio della paleografia e a ricerche storiche, condotte soprattutto in ambito francescano, attingendo al ricchissimo archivio del convento piacentino. Il suo primo studio, pubblicato nel 1907, dal titolo “Chi fu il vero architetto della chiesa di Santa Maria di Campagna”, colmò una grave lacuna della storia della basilica piacentina. Durante le sue ricerche d’archivio trovò un rotolo di pergamena definito dallo stesso Corna “un piccolo rotolo di carta quasi tutto a brandelli e fatto pasto a chissà quante generazioni di topi”. Era il contratto stipulato dai Fabbriceri con l’architetto Alessio Tramello. A seguito del rinvenimento di questo importante documento, il Corna propose, con una serie di articoli apparsi nel 1909 sul quotidiano “Libertà”, l’affissione di una lapide marmorea sulla facciata di Santa Maria di Campagna, commemorativa del grande architetto. Tra il 1909 e il 1914 il Corna diede alle stampe ben 18 pubblicazioni (più di 30 i libri scritti nella sua vita, tra cui il già citato “Storia ed arte in S. Maria di Campagna” del 1908, ristampato in anastatica dalla Banca di Piacenza nel 2018). Oltre alla ricerca storica, il Corna coltivò anche la passione per la fotografia, tanto che gli venne affidato l’incarico di fotografare il Registrum Magnum della città di Piacenza. Per la sua attività, ricevette encomi da Vittorio Emanuele III e dalla Regina Elena. «Padre Corna – ha sottolineato don Fernandi – è stato un frate che ha voluto bene a Piacenza e a Santa Maria di Campagna e che ha lasciato un segno che nessuno potrà mai cancellare».

Elena Montanari (discendente di padre Corna e nipote di Mario Losi) ha fornito qualche anticipazione del volume che ha dedicato alle sepolture in Santa Maria di Campagna e al cimitero ipogeo (testo che contiene un capitolo sul frate di Borgonovo) e che sta per essere dato alle stampe a cura dell’Istituto di credito di via Mazzini. Una pubblicazione che dà conto della campagna di studio e dei sopralluoghi reiterati promossi dalla Banca, che hanno portato al ritrovamento, da parte dell’arch. Montanari, del Pozzo dei martiri.




Un altro fine settimana alla scoperta di Palazzo Gotico

Dopo il successo dell’evento inaugurale di domenica scorsa, con il “Risveglio del Gigante”, il salone monumentale di Palazzo Gotico riapre nuovamente le porte al pubblico nel fine settimana: l’ingresso sarà libero e gratuito sabato 12 novembre dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 18, nonché domenica 13 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.30, anche grazie alla collaborazione dei volontari Auser per il servizio di custodia.

In entrambe le giornate si terranno visite guidate gratuite, per partecipare alle quali è necessaria – sino ad esaurimento dei posti disponibili – la prenotazione, telefonando allo 0523-492001 o scrivendo a iat@comune.piacenza.it : l’appuntamento per approfondire, con le guide di Atlante, storia e suggestioni artistiche di Palazzo Gotico, sarà sabato alle 11 e alle 15.30, domenica alle 11.

Contestualmente, nel pomeriggio di domenica 13 novembre, Palazzo Gotico sarà anche tra le tappe dell’itinerario guidato “Viaggio a Piacenza. La città turrita”, che partirà dall’Ufficio Iat-R di piazza Cavalli alle 15 per snodarsi, sino alle 16.30, lungo il reticolato delle vie del centro storico, raggiungendo piazza Borgo – con la Torre Stucchi all’angolo con via Garibaldi – e la basilica di Sant’Antonino nell’omonima piazza, ammirando la struttura del “Palazzo del Dado” e salendo, appunto, al Salone Monumentale di Palazzo Gotico. Per prendere parte al tour, la prenotazione è obbligatoria rivolgendosi allo Iat: l’iniziativa ha un costo di 10 euro per gli adulti, con partecipazione gratuita per i bambini fino ai 12 anni.

Si ricorda, inoltre, che è sempre attiva la app “Gotico Piacenza”, scaricabile dagli store digitali o inquadrando i QR code all’ingresso di Palazzo Gotico: sviluppata da Spike Digitech, in collaborazione con il designer Cristian Boiardi e l’architetto Manrico Bissi, permette di rivivere, grazie alla realtà aumentata, l’antica tradizione dei “macchinoni dei fuochi” in piazza Cavalli e, attraverso la realtà virtuale, il glorioso passato del salone monumentale di Palazzo Gotico come teatro seicentesco fatto realizzare da Odoardo Farnese, di cui oggi non vi sono più tracce fisiche. Sarà sufficiente passeggiare per uscire dal teatro e rientrarvi, grazie alla tecnologia e al proprio smartphone.




E’ nel Concilio di Piacenza del 1095 che nacque l’idea della Prima Crociata

Il Concilio indetto da Urbano II nel 1095 a Piacenza (nell’area di Santa Maria di Campagna) è stato al centro dell’attenzione degli studiosi Edoardo Bavagnoli e Roberto Laurenzano, protagonisti della conferenza che si è tenuta questa sera alla Biblioteca del Convento, nell’ambito della Celebrazioni per i 500 anni dalla posa della prima pietra della Basilica mariana, promosse dalla Comunità francescana e dalla Banca di Piacenza.

Il presidente del Comitato organizzatore dei 500 anni Pietro Coppelli è intervenuto per un saluto introduttivo, sottolineando come l’appuntamento facesse seguito ai due svoltisi al PalabancaEventi, sempre con gli stessi relatori, sulle Crociate in Terrasanta e in Europa. «Questa volta – ha detto il dott. Coppelli – ci troviamo in piazzale delle Crociate, perché qui si tenne il Concilio del 1095, al quale parteciparono due emissari dell’imperatore bizantino Alessio I Comneno per chiedere aiuto alla Chiesa nella difesa dall’espansionismo islamico; imperatore titolare del Gran Magistero dell’Ordine Costantiniano, che ha da sempre un forte legame con Piacenza, dove morì Angelo Flavio Comneno, ultimo discendente della dinastia, che passò il Gran Magistero ai Farnese (il suo busto è conservato proprio a Palazzo Farnese). Altro legame con Piacenza, il fatto che qui si trova la sede della Delegazione Emilia Romagna dell’Ordine Costantiniano, di cui è delegato l’avv. Corrado Sforza Fogliani».

Ma perché il Papa scelse proprio la nostra città per il Concilio? «In quel momento a Piacenza – ha risposto il prof. Bavagnoli – c’era un clima piuttosto “caldo” sul fronte della contrapposizione tra i riformatori e i filoimperiali; tanto è vero che il Codagnello parla, nel 1090, di “guerra civile” tra le due fazioni, dopo l’aggressione del vescovo Bonizzone (nelle vicinanze dell’attuale Largo Battisti), al quale vennero cavati gli occhi e mozzati naso, lingua e orecchie. Con la presenza dei due emissari dell’imperatore bizantino, si inizia a pensare all’organizzazione della Prima Crociata, che fu poi indetta a Clermont ma che ebbe origine a Piacenza, città sulle vie dei pellegrinaggi: e le prime crociate altro non erano che pellegrinaggi armati».

Il dott. Laurenzano, presidente della Società Dante Alighieri, ha dal canto suo ricordato come non sia corretto bollare le Crociate come «espressione di una sorta di imperialismo occidentale che ha aggredito un Medio-Oriente pacato ed illuminato di cultura araba, o comunque musulmana, portando rovine e lasciando rovine. Ma non si può negare che un fervore vero di religiosità, soprattutto riferita alla Prima Crociata, era molto avvertito. Purtroppo quello che mancò fin dall’inizio, e poi successivamente, fu una progettualità militare e logistica che potesse essere all’altezza di quanto si aveva in animo di realizzare.

Nel bene e nel male, le Crociate sono state una vicenda intensa sul piano sia temporale che materiale, vicenda che ha lasciato un’impronta nella storia dell’Occidente». Il dott. Laurenzano ha poi sottolineato l’importanza e le caratteristiche del Concilio piacentino, al quale parteciparono 200 vescovi, 4mila ecclesiastici e ben 30mila laici.




Doppio furto sventato dalle guardie giurate Sicuritalia. Arrestato il malvivente

Doppio colpo sventato a Piacenza grazie al pronto intervento delle guardie giurate Sicuritalia Ivri, che si sono portate rapidamente sui luoghi in seguito alla segnalazione d’allarme.

Tutto è accaduto ieri notte, tra le 23 e 40 e la mezzanotte. Un uomo vestito di scuro e con addosso uno zainetto, ha prima tentato di scassinare la porta del gazebo di un bar e poi di forzare l’ingresso dei locali di un grande supermercato.

I vigilantes hanno allertato immediatamente le forze dell’ordine fornendo una descrizione del malvivente ricavata dalle immagini delle telecamere di sorveglianza.

Grazie a questa l’individuo è stato fermato ed arrestato per i due tentativi di furto.  I successivi accertamenti hanno confermato che entrambe le effrazioni sono fallite e che dai locali non è stato rubato nulla.




L’azienda piacentina Acem premiata a Bologna nel corso dell’Assemblea regionale di CNA Emilia Romagna

Importante riconoscimento per l’azienda piacentina Acem, realtà internazionale associata a CNA e presente sul mercato da oltre trentacinque anni.

Operante da sempre nel settore cablaggi e quadri elettrici per autoveicoli e apparecchiature industriali, Acem è stata infatti premiata – unica azienda piacentina – nel corso dell’Assemblea regionale di CNA Emilia Romagna svoltasi ieri al Teatro Arena del Sole di Bologna alla presenza del Presidente nazionale, Dario Costantini.

L’Assemblea è stata aperta dall’intervento del Presidente di CNA Emilia Romagna, Paolo Cavini, che ha sottolineato “la delicatezza del momento e la necessità, per il futuro delle nostre aziende, di avere risposte concrete e tempestive dalla politica, non solo sul contenimento dei costi energetici ma anche su temi come l’innovazione e le norme di accesso al mondo del lavoro legate alla formazione tecnica e professionale”. E’ quindi seguito l’intervento dell’Assessore regionale alle Attività produttive, Vincenzo Colla, che di fronte alla numerosa platea di imprenditori e dirigenti di CNA ha voluto evidenziare il costante confronto e il costruttivo rapporto collaborativo tra la Regione e le associazioni di categoria e datoriali, che rappresentano il mondo economico-produttivo.

L’Assemblea è quindi proseguita con l’intervento del Presidente nazionale di CNA, il piacentino Dario Costantini che, reduce da una missione a Bruxelles dove si è confrontato con diversi ministri europei, ha parlato delle differenze, e non solo dimensionali, tra le piccole e medie imprese italiane e quelle del resto del vecchio continente, mettendo in luce l’importanza del sistema PMI italiano nel contesto socio-economico nazionale. E’ poi seguita la relazione del prof. Dario Fabbri, che ha tracciato un quadro complessivo dell’andamento economico italiano e internazionale alla luce dell’attuale situazione geo-politica, fortemente condizionata dal conflitto ancora in atto tra Russia e Ucraina che, di fatto, al di là delle emergenze di carattere umanitario limita le esportazioni di importanti materie prime.

L’Assemblea si è quindi conclusa con la consegna dei premi “Patto per il lavoro e per il clima”, attribuiti a dieci aziende emiliano-romagnole che, nell’emergenza Covid degli ultimi anni, hanno saputo distinguersi per resilienza ed efficienza. Acem, è stata premiata proprio per la crescita fatta registrare in seguito all’emergenza sanitaria, caratterizzata dall’acquisizione di nuove commesse internazionali, dall’aumento di organico dipendente e dal passaggio dal comparto artigianale a quello industriale. Il Premio è stato consegnato al Presidente dell’azienda piacentina, Andrea Ferri, accompagnato sul palco dal Presidente provinciale di CNA, Giovanni Rivaroli e dal Direttore Enrica Gambazza.




Al via domenica a Palazzo Farnese il “Cantiere Cultura Piacenza 2022”

Si accenderanno domenica prossima nella location di Palazzo Farnese le luci sui primi Stati generali della cultura di Piacenza. Ne ha parlato oggi l’assessore Christian Fiazza che ha fortemente voluto questa iniziativa d’intesa con le associazioni culturali piacentine iscritte all’albo comunale per aprire quel “Cantiere cultura Piacenza 2022” che avrà il compito di ascoltare e proporre una visione complessiva di promozione artistica e culturale nella città: “Puntiamo – ha spiegato l’assessore – a condividere un metodo di lavoro che abbia al centro del proprio percorso il confronto e la coprogettazione degli eventi. Il “Cantiere cultura Piacenza 2022” nasce dall’ascolto che ho avuto in questi quattro mesi delle tante realtà artistiche professioniste e amatoriali di Piacenza in tutti i settori della cultura. Come Amministrazione Comunale ci siamo più volte chiesti quale sia il nostro ruolo nel porci nella cabina di regia dello sviluppo delle varie espressioni artistiche, domandandoci se dobbiamo soltanto sostenere dal punto di vista finanziario finanziano i vari progetti in base alla loro qualità o se è invece necessario programmare insieme a chi fa arte, pensando alle direttrici entro le quali si muove la cultura piacentina. Inutile sottolineare che propendiamo per la seconda visione, anche se è assai più difficile programmare e organizzare che elargire soltanto le risorse. Cerchiamo di guardare anche alla prospettiva”.

Fiazza ha poi aggiunto che l’aspetto finanziario sarà determinate, sottolineando come il bando “Piacenza riparte con la cultura”, ha sì fatto molto bene alla nostra città ma essendo finanziato coi fondi Covid relativi al 2021 oggi non è più proponibile”. Diventa allora essenziale secondo l’assessore individuare nuove modalità di sostegno economico, che siano condivise il più possibile per dare il via a una proposta strategica che abbia continuità nel tempo: “Vogliamo chiedere – ha commentato Fiazza – a chi fa musica, danza, arti figurative e scrittura, cinema e fotografia, e teatro, sono queste le 5 “isole” individuate negli stati generali di domenica, cosa è possibile può offrire alla comunità piacentina perché abbia luogo un concreto e produttivo rilancio culturale. Vogliamo anche capire  come il Comune potrà contribuire a sviluppare le idee e le proposte di lavoro da condividere nel 2023”.

Sarà dunque una giornata di approfondimento quella di domenica, ogni isola avrà un “nocchiero” con il compito di indicare la rotta. “Speriamo – conclude l’assessore Fiazza – di avere interlocutori in grado di guardare oltre, di fare riferimento al progetto più generale, in pratica alla città. Mi auguro che al termine degli incontri che si protrarranno dalle 9 alle 17 a Palazzo Farnese, possa essere redatto un report per strutturare un percorso condiviso. Una sintesi che sia uno strumento per la nostra Amministrazione per dare sostegno alla cultura sulla base di un progetto messo a punto direttamente da chi fa arte e da chi produce cultura. Vogliamo dar vita al Sistema Cultura Piacenza, darci uno strumento, un metodo di lavoro che permetterà in maniera strutturata e continuativa di offrire una rete di sostegno alle arti sul territorio”.




Sala del sollievo in Pronto soccorso, un luogo riservato per pazienti e familiari

Un luogo silenzioso e riservato in cui accogliere pazienti e familiari in un momento difficile come quello del fine vita. La Sala del sollievo è questo: una stanza pensata e strutturata per ospitare persone che giungono in Pronto soccorso in condizioni di fine vita. Uno spazio dedicato, studiato nei minimi dettagli grazie alla preziosa collaborazione dell’associazione Onlus Il Pellicano Piacenza e della presidente Maria Angela Spezia che ne ha curato gli arredi per rendere la stanza ancora più accogliente ricreando un ambiente sereno e ospitale, lontano dai rumori e dalla luce artificiale del reparto.

Inaugurata nella Giornata nazionale delle Cure palliative, la Sala del sollievo nasce da un profondo senso di rispetto nei confronti del fine vita: un luogo in cui viene preservata la dignità del paziente, evitando cure non appropriate.

L’obiettivo del progetto è di offrire uno spazio riservato dove poter rimanere insieme ai familiari, ma anche mettere a disposizione dei pazienti una sedazione palliativa che possa controllare l’eventuale sofferenza.

Aperta ai familiari 24 ore su 24, senza limite numerico, la sala garantisce silenzio, intimità, tranquillità, accudimento e ascolto, in accordo con il modello delle cure palliative, che richiedono una grande vicinanza e un basso impatto tecnologico. Nella stanza non ci sono monitor, solo un grande murales realizzato da Eleonora Rossi, infermiera del reparto. Il disegno rappresenta un momento di passaggio, un’attesa e un cambiamento.

In quest’ottica, per essere in grado di gestire al meglio questa procedura, il personale del Pronto soccorso è stato formato dall’unità operativa di Cure palliative; in particolare dalla psicologa della rete delle Cure palliative per approfondire le competenze comunicative nei confronti del paziente e della famiglia. Dal percorso di approfondimento sono state condivise alcune linee guida per garantire al malato allo stadio terminale i trattamenti più adeguati alla sua specifica condizione clinica.

Quella realizzata all’Ospedale di Piacenza è uno dei primi esempi in Italia di cure palliative in un dipartimento d’Emergenza, citata come best practice da Luciano Orsi, direttore della Rivista Italiana di Cure palliative e membro della Società Italiana di Cure palliative (SICP).

Alla presentazione della Sala del Sollievo sono intervenuti il direttore generale Ausl Paola Bardasi che ha volto in primo luogo ringraziare quanti hanno lavorato per realizzare la Sala del sollievo “una realtà che già da tempo è al servizio delle persone che ne hanno necessità perché, com’è da sempre nel dna di questa azienda le presentazioni ufficiali preferiamo farle non alla posa dell’ultima pietra ma quando i servizi sono funzionanti”.

Il direttore Andrea Vercelli e la coordinatrice Pronto soccorso Paola Nassani, nel sottolineare l’importanza di un luogo appartato per accogliere pazienti e familiari in un momento così delicato come il fine vita, hanno ringraziato la dottoressa Erika Poggiali che, affiancata da Raffaella Bertè responsabile delle Cure palliative, ha formato il personale e stilato le linee guida adottate dal Pronto soccorso.

Parole di grande emozione quelle pronunciate dal presidente associazione Il Pellicano Piacenza Onlus Maria Angela Spezia che ha ricordato come “Il Pellicano nasce per far sentire ai pazienti meno possibile il peso del ricovero. Abbiamo iniziato con i bambini e siamo molto felici di aver partecipato a questo progetto che verrà completato con altri piccoli interventi per far sentire, per quanto possibile, meno soli pazienti e familiari”.

Concetto ripreso da Maria Gaetana Droghi, responsabile Innovazione e sviluppo organizzativo professionale della Direzione delle professioni sanitarie, e dalla responsabile delle cure Palliative Raffaella Bertè che ha ricordato come la fine vita sia un tema che accomuna tutte i reparti “pertanto il mio auspicio che questo percorso di approfondimento e formazione sia abbracciato sempre di più”.

Un grazie ai sanitari e a tutti i professionisti dell’Ospedale lo hanno espresso anche il presidente Consiglio Comune di Piacenza Paola Gazzolo e il presidente Conferenza territoriale socio sanitaria Lucia Fontana.




Circo, la sindaca Tarasconi: “Lo sfruttamento degli animali non è più ammissibile”

Nei prossimi giorni approderà a Piacenza il Circo e sarà una struttura viaggiante con animali. Le associazioni animaliste piacentine attraverso un comunicato – condannano questo che definiscono “triste spettacolo in cui gli animali vengono maltrattati e umiliati per il presunto divertimento degli spettatori.  Spettatori, spesso bambini, che nella dinamica della prevaricazione, del domatore che rende mansueta la “belva feroce” a suon di frusta, apprendono un rapporto distorto con gli animali, con il rischio che applichino il medesimo approccio nei confronti sia degli animali stessi che del prossimo.
Ciò diventa ancora più grave in un contesto di -speriamo- maturata sensibilità verso gli animali, che recentemente hanno anche trovato – finalmente – un posto nella Costituzione.
Siamo consapevoli che vietare il circo con animali non è un percorso semplice, tuttavia un impegno concreto e una reale volontà di cambiare le cose deve spingere tutti a dare il proprio contributo. 
E’ importante sensibilizzare ogni cittadino al rispetto per gli animali, evitando in prima persona di prendere parte al circo come spettatore, alimentando questo triste business.
Sono in corso interlocuzioni con l’Amministrazione comunale al fine di implementare sul territorio piacentino misure efficaci, per dire basta al circo con animali, uno spettacolo che di “umano” non ha proprio nulla”.

(Nella foto il manifestino diffuso dalle associazioni animaliste)

La presa di posizione de sindaco Tarasconi

Nei prossimi giorni, come anticipato dai volantini affissi in città, approderà a Piacenza una manifestazione circense che prevede la presenza di animali.

“La concessione del parcheggio di pertinenza di Piacenza Expo è del 20 giugno scorso, precedente all’insediamento della nostra Amministrazione – spiega il sindaco Katia Tarasconi – ma occorre ribadire che le normative vigenti, purtroppo, non consentono ai Comuni di impedire la destinazione di aree dedicate al circo, anche nel caso in cui non si condivida l’impiego degli animali come elemento di attrazione: un elemento rispetto al quale personalmente, ma anche a nome dell’Amministrazione che rappresento, sono fortemente contraria”.

Il riferimento – cui, in ambito locale, non si può derogare – è tuttora la legge nazionale 337 del 1968, che riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e spettacoli viaggianti, unitamente alla Delibera con cui, nel 2007, la Regione Emilia Romagna ha recepito le linee guida Cites relative al mantenimento degli animali nei circhi e nelle mostre itineranti. “Come è già emerso più volte in questi anni – rimarca Tarasconi – quando alcune municipalità hanno attuato misure ostative, i Tribunali hanno sempre accolto i ricorsi dei gestori, annullando i provvedimenti di divieto degli enti locali. Questo significa che, sotto il profilo normativo, non possiamo vietare la concessione di spazi ma ci impegneremo, rivolgendoci alla Regione e al Governo, per richiamare le istituzioni all’importanza fondamentale della tutela del benessere e dei diritti degli animali, chiedendo che questa sensibilità condivisa, fortunatamente sempre più diffusa, trovi riscontro anche nell’attualizzazione delle leggi”.

Senza dubbio – aggiunge il sindaco – interpreteremo con il massimo rigore le funzioni di vigilanza che ci competono, sia d’intesa con Ausl per quanto riguarda i controlli necessari al rilascio delle autorizzazioni sanitarie, sia per tutti gli aspetti amministrativi, a cominciare dall’affissione di manifesti che, laddove irregolari, saranno rimossi. Fermo restando il rispetto nei confronti degli artisti per i quali il circo rappresenta un lavoro, ritengo non sia più ammissibile l’addestramento forzato e lo sfruttamento di animali selvatici (alcuni dei quali, come gli elefanti, costituiscono addirittura specie a rischio di estinzione), che devono poter vivere liberi nel loro habitat d’origine. La tutela dell’ambiente e la sostenibilità non sono concetti astratti, ma devono esprimersi innanzitutto nel rispetto della natura e di tutte le sue componenti: questo dovremmo insegnare ogni giorno a bambini e ragazzi, certo non abituarli a considerare gli animali come un giocattolo che ci fa divertire, da usare fino a quando si consuma”.