Rugby serie B. L’esordio al Beltrametti sorride al Piacenza Rugby

Il Piacenza Rugby vince la prima partita giocata davanti al proprio pubblico al Beltrametti.

Prima partita casalinga per il Piacenza Rugby, che entra in campo con la rinnovata maglia da gioco ed il nuovo main sponsor “DODI Utensileria”, da sempre sostenitore dei colori biancorossi.

Ospite la squadra neopromossa del Savona Rugby, che si presenta con il piglio di chi non vuole recitare il ruolo di comparsa, e l’inizio dà subito ragione alla squadra ligure che già al 1’ minuto di gioco, con una rapida azione offensiva, sorprende la difesa piacentina e si proietta nell’area di meta piacentina con l’ovale depositato in bandierina (0-5).

Il Piacenza Rugby reagisce prontamente e con i propri avanti comincia a macinare gioco dimostrando una netta superiorità in particolare in mischia ordinata. Il vantaggio del Savona dura una manciata di minuti; al 7’ è Rapone a segnare la prima meta piacentina; Jacopo Trabacchi trasforma (7-5).

Il predominio biancorosso è evidente, ma i decisi placcaggi della squadra ospite e qualche errore di troppo nella gestione del pallone rallentano il gioco piacentino.

Al 19’ è Ben Khaled a schiacciare la palla in meta finalizzando una veloce percussione dei propri compagni di reparto. Questa volta J. Trabacchi colpisce il palo (12-5).

Al 21’ Grandi viene sostituito da Zampedri per un lieve risentimento muscolare.

Il tabellino si muove ancora al 27’, merito di Negrello – a fine partita premiato come miglior giocatore dell‘incontro – che con un ubriacante slalom supera la difesa del Savona. (17-5).

Al 36’ minuto è Marazzi ad andare a segno e a regalare il punto di bonus, per la quarta meta segnata. J. Trabacchi trasforma da non facile posizione (24-5)

La ripresa comincia con le sostituzioni programmate per dare minuti di gioco a tutti i convocati.

La partita si fa nervosa, è il Piacenza si lascia invischiare nel gioco provocatorio dei liguri.

Al 58’ è ancora Marazzi ad andare a meta giocando velocemente un calcio di punizione concesso dall’arbitro dopo una mischia ordinata dominata dai biancorossi sulla linea dei 5 metri difensivi del Savona (29-5).

Nell’ultimo quarto il gioco sparisce, il ritmo di gara si fa lento, frammentario con lunghe pause, spesso falloso: tre i cartellini gialli estratti dal direttore di gara, uno per i biancorossi, due per i liguri.

Ora si guarda alla prossima gara, in trasferta a Lecco, determinante per delineare i profili tecnicoagonistici di due squadre ambiziose.

Piacenza Rugby 29  Savona Rugby     5
PIACENZA: Grandi (22’ Zampedri), Viani A., Castagnoli, Trabacchi L. (19’st Fusar Poli), Bacciocchi

(28’st Fermi), Trabacchi J., Negrello, Bonatti, Marazzi, Roda (11’st Bilal), Ben Khaled, Casali A.,  Rapone (1’st Baccalini), Alberti M. (1’st Battini), Alberti A. (14’st Codazzi) All: Grangetto Note: cartellino giallo al

22’st per Bonatti, al 26’ per Pivari, al

40’ per Bernat

Marcatori Piacenza Rugby:  7’ mt Rapone tr Trabacchi J. (7-5); 19’ mt Ben Khaled (12-5); 29’ mt Negrello (17-5); 33’ mt Marazzi tr Trabacchi J. (24-5); secondo tempo: 17’ mt Marazzi (29-5)

La partita è stata trasmessa in diretta streaming sul canale Facebook del Piacenza Rugby e seguita con aggiornamenti flash e intervista a fine partita dai microfoni di Radio Sound.

Foto di Monica Dallavalle




Al via la quinta edizione del concorso internazionale San Colombano

E’ stato presentato stamani, nel corso di una conferenza stampa al salone Pierluigi di Palazzo Farnese, il concorso internazionale San Colombano. Organizzato dall’Associazione DeA, Donne e Arte, giunto quest’anno alla quinta edizione, avrà luogo dal 20 al 23 ottobre in due location molto rappresentative per la cultura a Piacenza: la Cappella Ducale di Palazzo Farnese e il Duomo.

Erano presenti – oltre alla direttrice dei Musei Civici Antonella Gigli, che ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa cresciuta nel corso degli anni, che l’Amministrazione comunale è ben lieta di ospitare – anche Giovanna Beretta, direttore artistico del concorso e i maestri Camillo Mozzoni e Roberto Codazzi, i quali hanno rimarcato come “l’esperienza dell’Associazione Dea sia per certi aspetti unica, in quanto questo concorso è spesso il trampolino verso l’esercizio della professione per tanti giovani musicisti che vi prendono parte”.

Il concorso, nato proprio da un’idea di Giovanna Beretta, che ne è direttore artistico, è dedicato al monaco irlandese, grande viaggiatore che ha fondato numerosi conventi in tutta l’Europa e a Bobbio: “Riprendendo lo spirito di apertura verso il mondo tipico del Santo – ha detto – il concorso vuole aiutare i musicisti creando sinergie e collaborazioni ed è rivolto ai giovani che si vogliono affermare nel canto lirico e a quelli che studiano composizione e musica sacra”. Il concorso internazionale San Colombano è realizzato grazie alla collaborazione del Comune di Piacenza e con il contributo della Regione Emilia Romagna e della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Giovanna Beretta ha poi aggiunto: “Anche quest’anno collaborerà l’Associazione Culturale di Stoccarda “Vereinigung für die Zusammenarbeit zwischen BadenWürttemberg und Italien”, che offrirà un premio speciale per la migliore esecuzione di un’aria sacra in lingua tedesca”.

Al concorso collaborano anche la Fondazione Ruggero Leoncavallo e l’Associazione degli Amici del Museo Ruggero Leoncavallo di Brissago, Svizzera: “Ad oggi – ha concluso Giovanna Beretta – gli iscritti sono 140. Si tratta di ragazzi che provengono dall’Italia, Stati Uniti, Kazakistan, Grecia, Giappone, Corea del Sud, Russia, Francia, Israele, Cina, Moldavia, Perù, Spagna, Taiwan, Sudafrica, Svizzera, Albania, Georgia, Germania e Filippine”.

Tre sezioni compongono il concorso: Musica Lirica, Musica Sacra e Composizione. La giuria della sezione di Musica Sacra è presieduta dal direttore d’orchestra e docente del Mozarteum di Salisburgo Reinhard Goebel, presidente della sezione Musica Lirica è il noto baritono Roberto Servile. La sezione dedicata alla composizione è presieduta infine dallo svizzero Andreas Pflüger.

Sabato 22 ottobre alle ore 21, nella cappella ducale di Palazzo Farnese, avrà luogo il concerto dei finalisti con le premiazioni dei vincitori. Domenica 23 ottobre alle ore 21, in Duomo, si terrà il concerto dei finalisti di Musica Sacra con le premiazioni dei vincitori. I due eventi sono aperti al pubblico e l’ingresso sarà gratuito.




 Stamani in Municipio incontro istituzionale con l’assessore regionale Andrea Corsini

“Un incontro proficuo, che è stato occasione per avviare un confronto costruttivo e costante sui grandi temi che riguardano lo sviluppo e la valorizzazione del territorio”: così la sindaca Katia Tarasconi sintetizza i contenuti della riunione, tenutasi stamani in Municipio a Piacenza, con l’assessore a Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Turismo e Commercio della Regione Emilia Romagna, Andrea Corsini.
Un appuntamento istituzionale cui hanno preso parte anche la presidente della Provincia Monica Patelli, gli assessori comunali Adriana Fantini e Simone Fornasari, unitamente al dirigente del Servizio Pianificazione Urbanistica e Ambientale Massimo Sandoni. “Abbiamo molto apprezzato – sottolineano Tarasconi e Patelli – la disponibilità dell’assessore Corsini all’ascolto, al dialogo e a un impegno condiviso in tutti gli ambiti che sono oggetto delle sue deleghe e che sono legati, peraltro, sotto molteplici punti di vista. Promuovere la rete del commercio locale, ad esempio, significa garantire infastrutture adeguate e servizi efficienti, ma anche dare impulso all’attrattività turistica, generando un circolo virtuoso che pone in primo piano, oggi più che mai, la questione della sostenibilità come elemento strategico e imprescindibile”.
“Questo è il primo – rimarca la sindaca Tarasconi – di una serie di incontri l’Amministrazione comunale intende portare avanti nei prossimi mesi, ponendo le basi per una collaborazione sempre più stretta e propositiva tra le istituzioni locali e la Regione”.




Tagliaferri (Fdi): “La sanità in Emilia-Romagna ha bisogno di un cambio di passo”

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri, commentando la relazione fatta oggi dall’Assessore Raffaele Donini in commissione Sanità, chiede un cambio di passo nella gestione della sanità regionale e sottolinea come l’Assessore abbia paura di confrontarsi con l’Assemblea sui tanti problemi che affliggono i nostri territori

«A dispetto dei trionfi declamati dall’Assessore Donini (ma quali trionfi sono se non il tentativo di ripristinare una situazione gravemente compromessa dai buchi della sanità regionale???) che ha raffigurato numeri che sulla carta ci dovrebbero muovere a soddisfazione, segnaliamo che, purtroppo, un numero sempre più alto di cittadini, specie in provincia di Piacenza, segnalano ritardi, disfunzioni e disservizi. In breve la tanto decantata sanità regionale sta andando letteralmente in pezzi. Se qualcuno tacciasse di disfattismo questa affermazione, basta pensare all’ennesima vicenda di smantellamento della rete sanitaria territoriale che sta vedendo protagonista l’ospedale di Borgo Val di Taro (PR).

Si prosegue a parlare di sanità territoriale a vanvera, senza che ci sia a monte una vera e propria pianificazione regionale, si creano e progettano case della salute e contestualmente si depotenziano poli sanitari. Con il mirabile obbiettivo di sperperare risorse, aumentare i costi energetici, senza potenziare però la sanità.

La nostra sanità non è ancora guarita dal Coronavirus: ci sono ritardi negli esami e nelle visite e spesso il cittadino è costretto a fare vere e proprie “trasferte” indesiderate e immeritate perché le strutture sanitarie vicino a casa non hanno posti.

Vengono lanciati continuamente piani in pompa magna che non esistono sulla carta, ma utili solo a rassicurare la popolazione, così è stato per il piano di recupero delle prestazioni sanitarie, annunciato prima dell’estate, ma mai messo nero su bianco e mai presentato all’Aula ed ai cittadini nei dettagli. Oggi si dice “abbiamo recuperato l’arretrato”, detto che i numeri non sempre è dato conoscerli con esattezza visto che esistono liste bloccate e quindi c’è chi attende senza essere tracciato, bisognerebbe dire che quell’arretrato non ci doveva essere: passi la prima ondata da Coronavirus che colse tutti di sorpresa, ma dalla primavera 2020 in poi si può ravvisare solo una cosa nella direzione data alla nostra sanità: colpa grave. Sì, la sanità italiana e regionale è stata guidata in una maniera non confacente ai bisogni della nostra società e ciò si è tradotto in morti e problemi.

Bisognava agire, ma in Emilia-Romagna si passava il tempo a scrivere libri e fare interviste mutuando il modello nazionale di Speranza, elevato e acclamato come un santo.

Risultato: siamo qui a parlare di “recupero”, ovvero a certificare che c’è stato un fallimento, una risposta oltremodo tardiva figlia di un’enorme sottovalutazione del problema.

E il fallimento si chiama Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, con tutti i suoi assessori e il suo presidente.

La conferma? L’assessore Donini scappa da ogni confronto ed evita l’Assemblea legislativa come Superman con la Kriptonite.

Nel corso dell’ultimo Consiglio abbiamo assistito a una scena mai vista in Regione Emilia-Romagna: il sottosegretario alla Presidenza della Giunta che deve giustificarsi perché un suo assessore ha evitato di rispondere in Aula a un’interpellanza sull’ospedale di Fiorenzuola. Il Sottosegretario costretto a sostituire l’assessore Donini, si è adoperato per farlo cercare dalle segreterie, e mandargli una cartolina di precetto per fare il proprio dovere, ma non c’è stato verso. Donini, anche in questo caso, ha preferito nascondersi piuttosto che abbozzare qualche risposta.

Solidarietà umana a Donini, ma se non si vuole ulteriormente mettere la faccia per tentare di giustificare un chiaro disegno di smobilitazione della sanità territoriale (vedi Ospedale di Borgo Val di Taro e tante altre situazioni similari), se non si riesce a sostenere il peso delle, scusate il termine, “balle”, raccontate sulla riorganizzazione della sanità regionale e sul piano di recupero delle migliaia di prestazioni sanitarie non evase che si sono accumulate assieme al malessere crescente del personale medico infermieristico e tecnico che da mesi protesta e lamenta difficoltà mentre i direttori sanitari incassano i premi.

Vedendo i comportamenti tenuti dai componenti della Giunta Bonaccini e i problemi che continuano ad accumularsi, non resta che augurarsi un cambio di passo e, se serve, anche di persone».




Onorificenze regionali Coni a Gian Luigi Boselli, Alessandro Bossalini e Giovanni Ponzanibbio

“Una grande emozione e un sincero motivo di orgoglio, rappresentare la comunità piacentina in questa occasione”: così l’assessore allo Sport Mario Dadati racconta la partecipazione, sabato 15 ottobre a Bologna, alla cerimonia di consegna delle benemerenze Coni relative all’anno 2020, alla presenza del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e del presidente regionale Coni Andrea Dondi, unitamente ai rappresentanti delle istituzioni del territorio e di numerosi Comuni emiliano-romagnoli.

“Poter assistere alla premiazione di tre Maestri, nelle rispettive discipline, quali Gian Luigi Boselli, dirigente del Piacenza Karate Farnesiana, con la Stella di bronzo al merito sportivo, Alessandro Bossalini e Giovanni Ponzanibbio, che hanno ottenuto la Palma di bronzo al merito tecnico – aggiunge Dadati – è stato un onore, così come condividerne la meritata soddisfazione. Tecnici e dirigenti hanno un ruolo fondamentale non solo nel portare al successo gli atleti, coltivando e facendo crescere i giovani talenti, ma anche nel guidarne il percorso formativo verso l’equilibrio e la maturità personale. Fa piacere che questo impegno prezioso venga riconosciuto e valorizzato, perché è proprio nel loro essere solide figure di riferimento che si sostanziano, rafforzandosi a vicenda, la componente agonistica, salutare ed educativa dello sport”.




Corso di ceramica per principianti a Spazio4.0

Tecniche a lastra, pizzicato e modellazione a mano: sono i tre modi di lavorare l’argilla che i partecipanti al Corso di ceramica per principianti potranno imparare dal 9 novembre a Spazio4.0. Non solo, porteranno a casa anche delle creazioni autoprodotte, come tazze personalizzate o piatti: nelle prime tre lezioni, infatti, si lavorerà l’argilla per creare piatti piani e fondi, portacandele, portagioie, tazze usando anche stencil, foglie e fiori. Il quarto incontro sarà per la rifinitura e smaltatura in modo da garantire a tutti il prodotto finito.

Il corso, a cura di Spazio4.0, è rivolto a tutti indistintamente: a condurlo, Valentina Giudici di Mignonette Ceramica, che spiega: “Dopo essermi trasferita a Piacenza ho continuato a coltivare la passione per l’arte in particolare per la ceramica. Ho avuto il piacere di stare al fianco di Arianna Badini per quasi un anno. Insieme a lei ho imparato a modellare l’argilla sia al tornio che a lastra. In questo corso accompagnerò alla scoperta di quest’arte e delle tecniche più antiche.”

L’appuntamento è per tutti i mercoledì dalle 18 alle 20, dal 9 al 30 novembre, i posti sono limitati.

Per iscrizioni: corsi.spazio4@gmail.com – 392 478 4431 (solo WhatsApp)




“Con pandemia e guerra in Ucraina gravi limitazioni alla libertà L’Occidente si salva con il liberalismo e il conservatorismo”

Un malato piuttosto grave, l’Occidente. E un “medico” (che nella fattispecie è filosofo, professore di Ermeneutica filosofica dell’Università di Trieste) che le idee sulla terapia per guarirlo le ha ben espresse nella sua ultima fatica editoriale: “Quadrante occidentale” (Rubbettino editore), presentata questa sera al PalabancaEventi di via Mazzini (Sala Panini), nell’ambito dell’Autunno culturale della Banca di Piacenza. L’Autore – introdotto dal condirettore generale del popolare Istituto di credito Pietro Coppelli, che al termine ha consegnato all’ospite la Medaglia della Banca in ricordo della serata – ha, dopo aver ripercorso la storia della civiltà occidentale, focalizzato l’attenzione sul concetto di libertà «che ha subìto nei secoli molte trasformazioni, affermandosi appieno con la modernità e diventando  – ha spiegato il prof. Cristin – caratteristica principale del quadrante occidentale». La cui crisi da tempo conclamata, ha evidenziato l’oratore, ha oggi il suo principale punto d’esplosione in Asia centrale e precisamente in Afghanistan.

«Proprio in questo momento di crisi acuta – ha sostenuto il prof. Cristin – è necessario non solo difendere, bensì anche rilanciare spirito e azione del quadrante occidentale, espressione che indica in modo figurato il settore cruciale della storia universale, esposto oggi a ondate esterne ed erosioni dall’interno, dove proliferano filocinesi, filorussi, filoislamici, terzomondisti, tutti nemici giurati dell’Occidente, come lo sono tutti coloro che alla “modernità insostenibile” dicono di preferire il “medioevo sostenibile” dei talebani. Ed è proprio su questo infuocato e assurdo palcoscenico che dev’essere affermata la necessità dell’Occidente, il quale va tuttavia rettificato e liberato dalle pastoie ideologiche contemporanee, anche attraverso un’adeguata critica alla modernità stessa che ne espunga gli elementi negativi, giacobini e nihilistici, a partire da quelli anti-identitari, senza però rifiutarla ciecamente».

Il docente e saggista ha poi affrontato due choc della contemporaneità: la gestione della pandemia e la guerra in Ucraina (non citata nel volume, uscito prima dello scoppio del conflitto). Sul primo, il prof. Cristin ha parlato di «libertà pesantemente strapazzata nei Paesi occidentali, tanto da rischiare una deriva che va assolutamente fermata»; sul secondo, a parere dell’illustre ospite «l’Occidente deve difendere la libertà tolta a una nazione e a un popolo (l’Ucraina e gli ucraini) con l’invasione militare (da parte della Russia), perché la libertà, sia essa individuale che dei popoli, è uno dei valori fondanti dello stesso Occidente».

Ma come si affronta la crisi di legittimità (e di legalità) attuale dell’Occidente? «Cercando di governarlo – è la ricetta del prof. Cristin – unendo pragmaticamente, e non tatticamente, liberalismo e conservatorismo. Solo così si può combattere il nihilismo e la crisi d’identità che ha colpito il mondo occidentale».

Agli intervenuti è stata distribuita, al termine della serata, una copia del volume.




Nata GioiAlumni, l’associazione degli ex alunni del Liceo Gioia

Venerdì 21 ottobre, alle ore 16.30, GioiAlumni si presenterà alla città. La neonata associazione si propone, tra gli obiettivi, di fungere da “collettore” tra le generazioni che hanno frequentato l’istituto di viale Risorgimento, offrendo ai più giovani la possibilità di confrontarsi con rappresentanti di diverse professionalità e competenze.

Un sito internet consentirà di mettere in comunicazione gli ex studenti e docenti, sparsi in tutto il mondo, così da offrire maggiori opportunità di orientamento, e comunicherà il programma di conferenze, incontri e seminari online.

Notevole spazio sarà poi dato alle iniziative in presenza (lezioni speciali, conferenze, tavole rotonde, visite guidate esclusive, viaggi…), con esperti dei settori umanistici e scientifici, mantenendo comunque un approccio teso alla più alta divulgazione.

Venerdì 21 ottobre sarà possibile per tutti gli ex studenti e docenti del Classico, Scientifico e Linguistico tornare a visitare quegli spazi della scuola dove sono cresciuti e hanno trascorso anni importanti della loro vita, scoprendone i cambiamenti e le migliorie promossi negli ultimi decenni, e incontrarsi magari dopo tanti anni con ex-compagni e professori.

Per l’occasione sarà anche possibile conoscere i dettagli dello statuo dell’associazione, la sua mission e procedere all’iscrizione.




Il Comune dice stop all’abbandono dell’ex albergo San Marco. Potrebbe ospitare un museo dedicato a Verdi

Onore al merito. Dopo anni di abbandono per l’ex hotel San Marco potrebbe aprirsi un destino diverso. Abbiamo più volte, su questo giornale (leggi qui, qui, qui), denunciato le condizioni vergognose dell’edificio situato in via San Marco, angolo via Cittadella. L’Ausl che ne detiene la maggioranza aveva tentato più volte, senza successo, di venderlo.  Oggi arriva una notizia decisamente importante.

«L’Amministrazione comunale ha deciso di togliere dal piano delle alienazioni la porzione dell’ex Albergo San Marco di proprietà dell’Azienda Usl».

A renderlo noto sono stati gli assessori Christian Fiazza e Adriana Fantini che hanno così inteso «dare una risposta positiva alle associazioni che, a partire dal Comitato San Marco, spingono da anni per un recupero dell’immobile, anche come Museo dedicato a Giuseppe Verdi e ai suoi legami con la realtà piacentina».

«Il valore stimato dall’Agenzia delle Entrate dell’immobile di via San Marco è di 1,4 milioni di euro, di cui il Comune – fanno sapere Fiazza e Fantini – detiene la quota del 24 per cento; pertanto faremo il possibile per giungere alla soluzione di questo problema che si trascina da anni, con l’intento anche che l’ex Albergo San Marco possa ospitare parte del Conservatorio Musicale Nicolini. Vogliamo sottolineare inoltre che l’Amministrazione ha inserito, nelle proprie linee di mandato, la necessità di avviare iniziative che evidenzino la piacentinità di Verdi e che abbiano ricadute sul territorio, proprio con la logica di poter giungere, attraverso una sensibilità ritrovata, a una soluzione definitiva per il San Marco».

Tutto questo è emerso nel corso di una riunione che si è svolta nei giorni scorsi a Palazzo Farnese, cui hanno preso parte, oltre ai due assessori comunali, Stefano Pareti e Domenico Ferrari Cesena per il Comitato San Marco, Pietro Chiappelloni in rappresentanza dell’Associazione Storica e Archeologica Piacentina, Maurizio Sesenna per la Galleria Rosso Tiziano, Laura Chiappa per Legambiente, Anna Lalatta in rappresentanza di Italia Nostra, Luisa Precivalle in rappresentanza del Touring Club Italiano e Letizia Anelli per il Fai.

L’ex Albergo, hanno condiviso i presenti, potrebbe finalmente costituire una tappa significativa in un ideale circuito culturale e turistico dei luoghi verdiani, ribadendo che «i piacentini hanno sempre rivendicato i legami certi e solidi che univano Giuseppe Verdi alla loro terra. Basti ricordare che la madre, Luigia Uttini, era piacentina di Saliceto di Cadeo; Verdi visse per molti anni a Sant’Agata di Villanova; fu eletto Consigliere provinciale di Piacenza, consigliere comunale a Villanova e inoltre volle realizzare l’ospedale di Villanova e l’asilo di Cortemaggiore. Infine è noto che il Maestro amasse soggiornare a Piacenza proprio nell’albergo San Marco durante i suoi trasferimenti a Milano, adibendo il proprio elegante appartamento del primo piano a sede dei suoi incontri di lavoro”. La materia è stata oggetto di approfondimento nell’opera di una studiosa americana, Mary Jane Phillips-Matz, in un prezioso volume edito dalla Banca di Piacenza, intitolato “Verdi, il grande gentleman del Piacentino».




Malore mentre balla: salvo grazie al defibrillatore

Il defibrillatore salva la vita. E questa volta la vita salvata porta il nome di Roberto Finetti, 67 anni, che qualche giorno fa si trovava a Zerbio di Caorso per una serata insieme ad alcuni amici: “Ci siamo riuniti, come al solito, per ballare tutti insieme. Ero in pista, mi sentivo affaticato, ma davo la colpa all’asma, di cui soffro. A un certo punto la vista mi si è annebbiata e sono crollato al suolo. Un mio amico non ha perso tempo ed è intervenuto con il defibrillatore, collocato appena fuori dalla scuola di ballo. Il 118 è stato immediatamente chiamato ed è intervenuto in tempi rapidissimi. Siamo anziani, certo, ma siamo anche molto informati su come funziona un intervento con il defibrillatore. Adesso mi fa sorridere pensare che proprio noi della scuola di ballo avevamo insistito affinché ne fosse installato uno anche a Zerbio. Avevamo quasi il presentimento che, prima o poi, ne avremmo avuto bisogno. Tra l’altro, tutti noi abbiamo fatto il corso di Progetto Vita”.

A oggi sono 136 le persone salvate da uno dei defibrillatori installati dall’associazione, di cui è presidente la dottoressa Daniela Aschieri, direttore del reparto di Cardiologia dell’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza.

“È l’ennesima prova a conferma di una verità ormai inconfutabile: quando c’è un defibrillatore, si salva una vita. Senza sforzi eccessivi, serve solo tempismo. Per questo, oggi, il defibrillatore deve essere sempre più diffuso nei luoghi pubblici. Ma non solo, ce ne vorrebbe uno per ogni palazzo, perché oggi ciò che è accaduto al signor Roberto può accadere a tanti, senza che il soggetto avverta particolari sintomi premonitori”.

“Caorso – prosegue Aschieri – ha sempre tenuto molto al Progetto Vita, e ora il signor Finetti, reduce da un arresto cardiaco, sta bene grazie a un defibrillatore, uno strumento che oggi, tanto semplice è il suo utilizzo, non bisogna neppure imparare a usare. Basta che ci sia”.

Nella foto la dottoressa Daniela Aschieri, Roberto Finetti, i medici di Cardiologia Maria Sole Pisati e Stefano Ferraro, la coordinatrice infermieristica Maria Tansini e l’infermiera Simona Bazzini.




Applausi al Nicolini per l’Orchestra Giovanile della Via Emilia

Riuscito concerto, ieri sera, nel salone grande del Conservatorio di Nicolini a Piacenza con la partecipazione dell’Orchestra Giovanile della Via Emilia, di alcuni studenti di canto selezionati del Conservatorio Nicolini e della mezzosoprano Francesca Mercuriale. L’Orchestra Giovanile della Via Emilia è una formazione orchestrale nata nel 2018 ed è composta da musicisti dai diciotto anni in su, selezionati dai Conservatori di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Bologna.
Il programma era composto da Ouverture e arie celebri tratte da opere liriche (Così fan tutte di Mozart, Don Pasquale e Poliuto di Donizetti, l’Arlesiana di F. Cilea e Luisa Miller di Verdi).
L’esecuzione, ricca di emozione ed energia, è stata diretta in maniera precisa e ineccepibile dal direttore d’orchestra Antonio De Lorenzi, docente di violino del Conservatorio Nicolini.
Alla fine sono stati eseguiti due bis molto applauditi (“Brindiam ne’ lieti calici”” con tutti i cantanti sul palco e la seconda parte dell’Ouverture da Luisa Miller).
Prossimo appuntamento sabato prossimo alle 21:30 con gli studenti di jazz del Nicolini (Blues by Five).




Lago Nero: escursionista soccorso per un trauma alla caviglia

Questo pomeriggio la centrale operativa 118 ha attivato i vigili del fuoco e la Stazione del soccorso alpino monte Alfeo per un parmense che, nei pressi di Lago Nero, si è distorto la caviglia. L’uomo, di 61 anni residente a Collecchio (PR), si trovava sul sentiero 11 del Lago Nero quando per una disattenzione è caduto procurandosi appunto una distorsione alla caviglia.

Sul posto è rapidamente intervenuto un volontario del Saer stazione Mt Alfeo che si trovava in zona e che è stato poi raggiunto dai colleghi della stazione Monte Orsaro e Tigullio mentre è stato attivato l’elicottero Drago dei Vigili del Fuoco che ha verricellato l’infortunato e lo ha trasportato a Selva di Ferriere dove è stato preso in carico dalla Croce Rossa di Farini (PC).