La Polisportiva Podenzano organizza una Scuola Allenatori Calcio

La Polisportiva Podenzano organizza una Scuola Allenatori Calcio. In un comunicato spiega le ragioni dell’iniziativa. «I bambini che si avvicinano allo sport ed anche i ragazzi più grandi hanno bisogno di figure di riferimento qualificate che sappiano guidarli verso una crescita sportiva ed umana, costante e progressiva. Per questo motivo vogliamo istituire dei corsi per formare allenatori a beneficio soprattutto del nostro settore giovanile e scolastico.
Ci saranno lezioni specifiche, teoriche e pratiche, secondo un programma stabilito, per dare una preparazione di base a coloro che sono interessati ad intraprendere questa attività.
I docenti interpellati saranno Tesserati UEFA  in attività e specialisti del settore, come laureati in scienze motorie, psicologi, nutrizionisti ed altri.
Gli iscritti potranno avvalersi anche della possibilità di osservare gli allenamenti che ogni lunedì, dalle 15 alle 17, sono effettuati dai tecnici Federali della FIGC presso i campi in sintetico del Podenzano. I corsi saranno gratuiti e alla fine sarà rilasciato un attestato di partecipazione; l’obiettivo è di ottenere un riconoscimento in caso di successiva iscrizione ai corsi FIGC per il regolare patentino, sempre più indispensabile per svolgere un lavoro importante e delicato come quello di allenatore e, prima ancora, di educatore.
Gli interessati possono telefonare direttamente al direttore sportivo del  SGS, sig. Ivano Zangrandi, al 3394721121».




Piacenza: contagi da Covid19 ancora in crescita (positivi +45%)

Continuano a salire i numeri della pandemia a Piacenza: questa settimana si registra un incremento di +45% di positivi in più rispetto la settimana precedente. Il report settimanale pubblicato dall’Ausl evidenzia l’aumento dei nuovi positivi che passano dai 1139 di sette giorni fa agli attuali 1652.

Il trend piacentino dei contagi piacentini è più alto rispetto all’andamento regionale, che registra un +39,5% rispetto a sette giorni fa, e nazionale per cui l’aumento dei casi si ferma a un +27%. La Lombardia registra un + 35% per cento di aumento.

Analizzando i nuovi positivi su 100mila abitanti, il tasso d’incidenza locale registra 401 casi, in regione Emilia Romagna è di 404, quella italiana di 383 mentre la situazione in Lombardia è 411 casi.

Negli ultimi sette giorni sono stati effettuati 5790 tamponi (contro i 4836 della scorsa settimana) con un aumento della percentuale di positivi che passa da 23,6% a 28,5%.

Continuano i monitoraggi periodici nelle Cra. Lo screening di questa settimana registra 18 casi di positività tra gli ospiti e 6 casi tra gli operatori. Ricordiamo che, generalmente, si tratta di casi asintomatici o comunque con sintomi lievi, individuati per la maggior parte grazie al monitoraggio periodico proattivo effettuato nelle strutture. Il numero delle persone in isolamento sale da 1268 a 1810.

Crescono anche le segnalazioni di casi sospetti arrivate alle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale: le richieste medie giornaliere salgono a 24,9, per un totale di 174 segnalazioni.

L’incremento dei positivi si rispecchia anche sulla situazione della rete ospedaliera che registra un lieve incremento di positivi. Gli accessi giornalieri in Pronto soccorso per pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid sono 7 (la scorsa settimana erano 6). Il 9 ottobre i ricoverati con Covid erano 41, mentre la domenica precedente erano 47. La media settimanale è di 4. In Terapia intensiva non ci sono pazienti positivi. Nella settimana si sono registrati 2 decessi.

Per quanto riguarda le vaccinazioni, nella settimana si contano 500 somministrazioni; erano 449 la settimana scorsa.

Sul sito www.covidpiacenza.it sono indicate le modalità per la prenotazione di un appuntamento per la vaccinazione in una delle cinque sedi attualmente disponibili.

In riferimento alla IV dose, la somministrazione del second booster è possibile solo previa prenotazione, tramite i consueti canali, nelle sedute dedicate. Per poter ricevere il secondo booster occorre aver completato il ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose), seguito dalla terza dose (di richiamo), dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi da quest’ultima o dall’infezione successiva al richiamo. Destinatari dell’estensione della platea vaccinale sono tutti i cittadini a partire dai 12 anni compiuti purché abbiano ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni.

Le persone over 80 impossibilitate a muoversi da casa possono rivolgersi al numero di prenotazione 800.651.941 e richiedere la somministrazione a domicilio.

Aggiornamento Emergenza profughi provenienti dall’Ucraina

Attualmente sono 2.058 i profughi per i quali è stato emesso il codice STP (stranieri temporaneamente presenti). I tamponi eseguiti sono 1.666; 43 i positivi finora accertati.

L’ambulatorio per la presa in carico dei profughi ucraini è collocato al Laboratorio analisi dell’ospedale di Piacenza. I controlli sanitari sono previsti sia per minori sia per gli adulti.




Flash mob della Lega in Regione: “Salviamo la sanita’ dal PD”

“Salviamo la sanità dal Pd”. Questo il messaggio lanciato col flash-mob che ha preceduto la conferenza stampa organizzata dal Gruppo Regionale Lega, questa mattina davanti alla sede dell’Assemblea legislativa, cui hanno partecipato il capogruppo in consiglio regionale e commissario Lega Emilia, Matteo Rancan, ed il consigliere, vicepresidente commissione Sanità, Daniele Marchetti.
“Occorre tornare al più presto a una sanità territoriale, risolvere il problema delle liste d’attesa e il nodo dei punti nascita come la sinistra aveva promesso. Ma il governatore Bonaccini ha la testa da un’altra parte e si occupa più delle sorti del Pd. In questo momento, però, non possiamo permetterci un presidente part-time” ha dichiarato Rancan.
“La Lega è pronta a dare il suo contributo per scongiurare lo spettro del commissariamento, che sarebbe qualcosa di drammatico” ha proseguito il capogruppo.
“Tra le incertezze che mettono a rischio il salario accessorio dei dipendenti della nostra sanità, costi energetici sempre più pesanti, piani di recupero delle liste d’attesa e riorganizzazioni dei Pronto Soccorso che non arrivano, aumentano le preoccupazioni sulla tenuta del Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia-Romagna” ha lanciato l’allarme Marchetti.
“Nessuno nega le difficoltà che tutte le Regioni stanno vivendo per via delle pesanti ripercussioni economiche lasciate in eredità dal Covid, ma a livello emiliano romagnolo dobbiamo fare i conti con delle aggravanti locali. Non dimentichiamo infatti le pesanti accuse avanzate dall’allora Dirigente dell’Assessorato alla Sanità Licia Petropolucos, che parlò chiaramente di malagestione della cosa pubblica, figura oggi reintegrata come responsabile area impatto Covid” ha aggiunto il leghista, sottolineando la necessità di agire anche a livello locale: “Non a caso attendiamo ancora di veder dare il via ad un nostro progetto di legge che mira ad ottenere efficientamenti ed economie di scala utili da reinvestire in servizi. I balletti dei numeri, di disavanzi ancora da ripianare, non ci bastano. Vogliamo chiarezza. Per questo contestualmente abbiamo chiesto una commissione urgente per sciogliere questo nodo e ragionare sulle azioni da mettere in campo per garantire una tenuta all’intero sistema. La Lega è pronta al confronto, il Pd latita” ha dichiarato ai cronisti Marchetti.




Nuovi bus urbani mild hybrid metano-elettrici in servizio a Piacenza

Grazie ad un Piano aziendale di Investimenti che per il periodo 2021-2024 stanzia circa 100 milioni di euro (di cui 30 in totale autofinanziamento), SETA sta attuando un consistente rinnovamento della flotta e delle infrastrutture di supporto, allo scopo di rendere sempre più efficiente, attrattivo ed ambientalmente sostenibile il servizio di trasporto pubblico offerto all’utenza nei tre bacini provinciali serviti dall’azienda.

Per il bacino provinciale di Piacenza l’investimento complessivo di SETA nel periodo 2021-2024 ammonta ad oltre 18 milioni di euro, di cui 6 in totale autofinanziamento, per finanziare l’acquisto di 73 nuovi bus (di cui 52 a metano, 34 urbani e 18 extraurbani), tutti ad elevato contenuto tecnologico e ridotto impatto ambientale.  Nel 2021 sono stati immessi in servizio 15 nuovi mezzi extraurbani diesel Euro 6, ed altri 15 nuovi autobus (12 urbani e 3 extraurbani) sono arrivati nel 2022; entro il 2024 arriveranno altri 43 nuovi bus (22 urbani e 21 extraurbani).

Nel mese di giugno 2022 all’interno del deposito aziendale di via  Arda è stata inaugurata la nuova stazione di rifornimento per l’erogazione di metano per autobus: il nuovo impianto ad alta efficienza, frutto di tecnologia e know-how italiani, è in grado di immagazzinare oltre 100mila litri di carburante e rifornire in tempi rapidi la flotta SETA di Piacenza alimentata a gas naturale, che oggi è costituita da 20 mezzi in servizio sulle linee urbane e di cui è in corso un significativo ampliamento. Grazie alla presenza del distributore interno, infatti, SETA potrà ridurre i costi d’acquisto del carburante e velocizzare i tempi di rifornimento dei mezzi, rendendo così sempre più conveniente e diffuso l’impiego degli autobus a basso impatto ambientale. L’impianto è costato circa 1,5 milioni di euro ed è stato finanziato integralmente dal Comune di Piacenza con risorse del PSNMS-Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile.

Da qualche giorno, poi, sono in circolazione sulle linee urbane piacentine 12 nuovi autobus urbani a metano, caratterizzati da importanti elementi di innovazione tecnologica ed elevata sostenibilità ambientale. I nuovi bus urbani MAN Lion’s City da 12 metri di lunghezza, alimentati a metano compresso CNG con motore in versione Mild Hybrid, classe di emissioni Euro 6, dispongono di un motore elettrico che integra e supporta le performance del motore termico. Il motore elettrico è alimentato da energia ad impatto ambientale zero, generata durante la fase di decelerazione del mezzo ed accumulata in speciali batterie. Il sistema Mild Hybrid garantisce una sensibile riduzione dei consumi di carburante ed una contestuale riduzione delle emissioni in atmosfera.

I MAN Lion’s City possono ospitare fino a 93 passeggeri, di cui 25 seduti, e dispongono di una postazione attrezzata per utenti con disabilità motorie. Sono dotati di sistema di geolocalizzazione, impianto di climatizzazione/ricircolo dell’aria, impianto di videosorveglianza a 6 telecamere digitali, contapasseggeri, impianto automatico antincendio a nebulizzazione, pedana manuale per la salita/discesa di utenti con carrozzina, sistema di diagnostica on board, black box di monitoraggio e registrazione parametri di esercizio.

Come tutti i mezzi urbani di SETA, anche questi nuovi bus ecologici sono dotati della tecnologia EMV che consente agli utenti di acquistare il biglietto di corsa semplice pagando con bancomat o carta di credito contactless.

“La realizzazione di un nuovo impianto di rifornimento aziendale e l’entrata in servizio di nuovi mezzi ad elevata tecnologia e ridotto impatto ambientale sono la dimostrazione concreta che SETA, nonostante le difficoltà che riguardano il settore del trasporto pubblico, non rinuncia ai suoi obiettivi strategici e conferma le azioni previste dal Piano di investimenti. L’attuale Consiglio di Amministrazione ha individuato come priorità strategica la realizzazione di un consistente rinnovamento della flotta e delle infrastrutture connesse, per rendere più competitivo ed attrattivo il servizio offerto agli utenti. Entro il 2024 SETA ridurrà l’età media della flotta dagli attuali 12,4 anni a circa 9 anni, avvicinandosi così ai livelli dei migliori Paesi europei” dichiara Antonio Nicolini, Presidente della società che eroga il servizio di trasporto pubblico nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza. “Desidero ringraziare in modo particolare il Comune di Piacenza – prosegue Nicolini – che sta sostenendo concretamente gli investimenti dell’azienda destinando risorse importanti per migliorare il servizio di trasporto pubblico, sia per quanto riguarda la realizzazione del nuovo distributore aziendale di metano sia per l’ammodernamento della flotta. Il nuovo distributore può erogare il metano sia nella tradizionale forma gassosa CNG sia nell’innovativa versione liquida LNG, che garantisce prestazioni particolarmente significative in termini di autonomia di servizio dei mezzi e riduzione delle emissioni inquinanti. Inoltre, può erogare anche biometano. Veniamo da due anni molto complicati vissuti in costante emergenza (prima di natura sanitaria, ora anche geopolitico-economica), con pesanti ricadute sulla tenuta generale del sistema nazionale della mobilità e sull’equilibrio economico-finanziario delle aziende. Conosciamo tutti le problematiche connesse al caro-carburanti, all’aumento dei costi delle materie prime ed alle criticità sulle forniture, in particolare nel settore automotive: questa situazione potrebbe proseguire ancora a lungo, ma crediamo fermamente che investire in tecnologia, innovazione, sicurezza e sostenibilità ambientale sia la via migliore per rilanciare il ruolo determinante del trasporto pubblico, elevarne gli standard qualitativi e recuperare le quote di utenza che – per cause oggettivamente esterne alla nostra attività – si sono perse negli ultimi anni”.

“La sostenibilità del trasporto pubblico, sotto il profilo della tutela ambientale e dell’ottimizzazione delle risorse economiche – sottolinea Marco Perini, vice sindaco del Comune di Piacenza –  è un obiettivo strategico prioritario, che l’Amministrazione intende portare avanti con convinzione. Non solo attraverso investimenti significativi in termini di progettualità e innovazione, ma anche promuovendo e incentivando l’uso dell’autobus: a partire da progetti come Senior Bus, di imminente attivazione, che prevede la gratuità dell’abbonamento per gli over 70, riteniamo che sia necessario diffondere una nuova cultura e una più radicata abitudine alla fruizione del trasporto pubblico, come scelta consapevole per sé e per la comunità. Questo significa perseguire, grazie all’impegno condiviso con SETA e TEMPI AGENZIA, ulteriori e costanti miglioramenti nella capillarità della rete dei collegamenti sull’intero territorio urbano, così come nella qualità e nell’efficienza tecnologica e ambientale della flotta, il cui progressivo e consistente rinnovamento è un passo importante e orientato, con lungimiranza, al futuro”.




Suggestive atmosfere rinascimentali in S. Maria di Campagna

Suggestive atmosfere rinascimentali ieri sera in Santa Maria di Campagna con l’irripetibile concerto (canzoni e danze) proposto dai Solisti del Micrologus con l’Ensamble Le Rose e le Viole (Goffredo Degli Esposti – flauto dritto, traversa, flauto & tamburo, buttafuoco col flauto, sordellina -, Gabriele Russo – lira da braccio, ribeca, viola da braccio -, Maddalena Scagnelli – voce, viella e violino -, Anna Perotti, Gianluca Cavagna, Maria Dal Corso, Lucia Dal Corso), che hanno suonato con gli strumenti disegnati dal Pordenone nella chiesa costruita dal Tramello, soprattutto nella lesena della Cappella di Santa Caterina.

L’evento – rientrante nel programma delle Celebrazioni per i 500 anni della Basilica, promosse dalla Comunità francescana e dalla Banca di Piacenza – è stato seguito da un pubblico numeroso e molto coinvolto, e presentato da Pietro Coppelli, presidente del Comitato organizzatore del V centenario del tempio mariano.

Il programma, caratterizzato da un’ampia panoramica del repertorio tardo rinascimentale, pescando sia dal genere colto che da quello popolare, ha aperto con un ballo (Verçeppe) su musiche di Domenico da Piacenza (1390 ca.-1470 ca., musicista e danzatore alla corte di Francesco Sforza) per viola, flauto e tamburo, e concluso con le musiche di Giorgio Mainerio (nato in Emilia ma attivo in Friuli durante il ‘500 e tra i musicisti più amati del tempo) Putta nera ballo furlano, Schiarazula marazula (per viola e flauto & tamburo e violino).

Tra un brano e l’altro al pubblico è stata spiegata l’origine degli strumenti dell’epoca utilizzati, come la sordellina (una zampogna di corte dal suono delicato), il buttafuoco (un particolare salterio a percussione), la lira da braccio (che deriva dalle viella medievale e scompare dopo il Cinquecento; molto amata nelle corti italiane, perché strettamente collegata ai miti di Apollo e di Orfeo) e la ribeca (strumento ad arco della famiglia delle viole da braccio).

 




Acquisto casa in montagna: apre il nuovo bando per le giovani coppie e famiglie

Andare a vivere in montagna. Entra nel vivo il secondo bando della Regione rivolto alle giovani coppie e famiglie che vogliono acquistare una casa in uno dei 121 comuni dell’Appennino emiliano-romagnolo.

Da mercoledì 12 ottobre e fino al 10 novembre sarà infatti possibile presentare domanda per ottenere un contributo a fondo perduto fino a 30mila euro.

A disposizione cinque milioni di euro, una dotazione che porta a 25 milioni i finanziamenti complessivi messi a disposizione per un’iniziativa innovativa, che punta a contrastare spopolamento, invecchiamento e a favorire nuove opportunità di sviluppo e di valorizzazione dei territori appenninici.

Un’iniziativa che ha incontrato subito un grande successo come dimostrano le quasi 700 domande finanziate con il primo bando del 2020 con il quale erano stati stanziati 10 milioni di euro, poi raddoppiati a 20.

“L’esito del primo bando conferma che abbiamo intercettato un’esigenza reale. Da qui la scelta di replicare con questo secondo avviso con il quale confermiamo e rilanciamo un impegno per la montagna, che ha visto solo in questa legislatura assegnare ai territori appenninici risorse per 750 milioni di euro, che salgono a 2 miliardi dal 2016. Investimenti pubblici di cui circa la metà direttamente dal bilancio regionale. Senza dimenticare le opportunità offerte anche dalle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e dalla nuova programmazione dei Fondi europei- hanno sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessora alla Montagna, Barbara Lori-. Un impegno che vogliamo portare avanti insieme ai territori, in stretta collaborazione con gli Enti locali e le comunità che in montagna vivono e lavorano.  E che deve vedere protagoniste le giovani generazioni, per uno sviluppo di qualità e duraturo”.

Rispetto al bando precedente che finanziava sia interventi per l’acquisto che per la ristrutturazione, questo sostiene i soli interventi per l’acquisto di una casa da adibire a residenza principale – l’opzione che peraltro era risultata già la preferita – per evitare che i contributi regionali vengano sommati e sovrapposti alle agevolazioni nazionali esistenti sulla riqualificazione di immobili, a partire dal superbonus 110%.

Il bando in sintesi

Il bando è rivolto a giovani coppie e nuclei familiari, anche composti di una sola persona. Il richiedente dovrà essere nato dopo il 1^gennaio 1982, non dovrà cioè avere più di quarant’anni; essere residente in Emilia-Romagna, o svolgere un’attività lavorativa esclusiva o prevalente in regione. L’Isee del nucleo familiare non deve essere superiore a 50mila euro.

Il contributo è indirizzato all’acquisto di un alloggio da adibire a propria residenza abituale per almeno cinque anni.  L’acquisto deve essere fatto in data successiva all’approvazione del bando, limitatamente ad alloggi già esistenti.

I contributi sono compresi tra un minimo di 10mila e un massimo di 30mila euro e comunque non potranno superare il 50% delle spese sostenute per l’acquisto dell’immobile.

Sono previsti punteggi aggiuntivi per chi ha uno o più figli conviventi; per chi ha meno di 30 anni; per chi ha già un’attività lavorativa in un comune appenninico; per chi abita in un Comune non montano e trasferisce la residenza in un comune montano. Tra i requisiti premianti anche quelli riferiti ad alloggi localizzati in comuni più svantaggiati per indici di decremento demografico, vecchiaia e reddito. La graduatoria rimarrà valida per 12 mesi.

Qui tutte le informazioni.




Canottaggio: un oro e tre argenti per la biancorossa Gemma Ghinelli ai Campionati Nazionali Universitari

Le ultime gare della stagione agonistica di canottaggio regalano ancora gioie e soddisfazioni alla Vittorino da Feltre. Gemma Ghinelli, forte portacolori della squadra biancorossa allenata da Paolo Michelotti, Sara Groppi, Paolo Groppi, Gianluca Riscazzi, Umberto Moroni e Luca Preti, è infatti salita nei giorni scorsi sul primo gradino del podio ai Campionati nazionali universitari andati in scena sulle acque del lago di Paola, a Sabaudia.

Gemma Ghinelli ha partecipato alla competizione – che ha visto in gara complessivamente centodieci atleti in rappresentanza di dodici diversi Centri universitari sportivi italiani – con i colori del CUS Genova, in rappresentanza del college universitario di Genova Prà in cui frequenta il primo anno di studi.

L’atleta della Vittorino da Feltre ha vinto la medaglia d’oro nel quattro di coppia sulla distanza dei duemila metri olimpici, in equipaggio con le compagne di ateneo Anita Grassi (Società Canottieri D’Aloja), Marta Falossi (Canottieri Esperia) e Maria Sole Perugino (Canottieri Baldesio), anche quest’ultima piacentina e cresciuta agonisticamente con gli stessi colori biancorossi della Vitto.

Un oro meritato, ulteriormente impreziosito da tre medaglie d’argento. Gemma Ghinelli è infatti salita sul secondo gradino del podio nella prova del singolo sulla distanza sprint dei cinquecento metri, piazzandosi alle spalle dell’azzurra (reduce dai mondiali) Giulia Mignemi del CUS Insubria e davanti a Linda Manzoni (Insubria). Medaglia d’argento per l’atleta piacentina anche nell’altra gara del quattro, con lo stesso equipaggio del CUS Genova, vinta ancora dal CUS Insubria e con il CUS Milano a completare il podio. Terza medaglia d’argento per Gemma Ghinelli nella prova del doppio, con l’equipaggio del CUS Genova diviso in due, Perugino-Grassi su un’imbarcazione e Ghinelli-Falossi sull’altra, con il primo equipaggio dell’ateneo genovese vincitore della medaglia d’oro e la piacentina della Vittorino ancora sul secondo gradino del podio, con il Cui Bari al terzo posto finale.

Per Gemma Ghinelli quindi, che tre settimane fa aveva conquistato il bronzo ai Campionati italiani societari con le compagne di squadra della Vittorino Magenta Angelelli, Anna Mazzocchi e Sonia Ghinelli, uno straordinario bottino di medaglie alla sua prima partecipazione ai Nazionali universitari.




Terminata la stagione irrigua tra deficit idrico e aumento esorbitante dei costi dell’energia elettrica

E’ da poco terminata la stagione irrigua 2022. A fare il punto della situazione è il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Luigi Bisi. «Nonostante grandi difficoltà dovute alla carenza idrica e all’aumento esorbitante dei costi dell’energia elettrica siamo riusciti a soddisfare la richiesta irrigua. Le dighe di Mignano (Vernasca) e Molato (Alta Val Tidone) hanno aperto la stagione con un deficit complessivo di 7,4 milioni di metri cubi. Gravemente sotto la media anche le portate del fiume Po (fonte indispensabile per l’irrigazione del territorio di valle) con il conseguente timore che dalla riduzione dei prelievi si arrivasse al blocco totale per evitare un irreversibile inquinamento delle falde della Romagna a causa della risalita dal Mare Adriatico».

«Di grande importanza – ha sottolineato Bisi – gli incontri con i nostri consorziati per far conoscere loro l’evoluzione della crisi e permettere una miglior programmazione. A queste riunioni periodiche è stato affiancato un confronto continuo con l’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue), l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (ente di intesa unitaria e sinergia operativa fra tutti gli organi istituzionali interessati alla salvaguardia e allo sviluppo del bacino padano), la Regione Emilia Romagna, il Parco del Ducato (ente di gestione del Parco del Basso Trebbia al cui interno abbiamo delle opere di derivazione che ci permettono di derivare l’acqua del fiume Trebbia sull’areale omonimo) e gli altri enti coinvolti nella gestione della crisi idrica che ha caratterizzato tutto il periodo. I ringraziamenti da fare sono tanti a partire dagli acquaioli e dai tecnici dell’ente per lo straordinario e instancabile lavoro portato avanti per gestire al meglio i turni irrigui e la distribuzione della risorsa disponibile. A loro, alle istituzioni e ai nostri consorziati – ai quali abbiamo chiesto uno sforzo davvero grande e che si è trasformato anche in perdite economiche che non siamo riusciti a evitare – va la mia gratitudine perché senza la collaborazione di tutti, l’intero sistema sarebbe crollato.

Questa crisi idrica, la peggiore degli ultimi 70 anni, ci ha messo nuovamente di fronte al fatto che i cambiamenti climatici non sono più un fatto contingente ma un dato strutturale cui bisogna rispondere urgentemente con una politica condivisa. I Consorzi di bonifica e l’agricoltura stanno facendo da anni la loro parte ottimizzando la distribuzione irrigua e diminuendone il fabbisogno. A questa capacità di resilienza però vanno affiancati interventi infrastrutturali e tecnologici perché l’ormai ricorrente stato d’emergenza idrica è un limite allo sviluppo del sistema economico alla cui base c’è il comparto agroalimentare con il cibo che arriva sulle nostre tavole e un’articolata filiera produttiva e occupazionale. Accanto a questo non va tralasciata l’importanza della manutenzione ordinaria perché, come ci hanno ricordato anche le alluvioni delle ultime settimane, abbiamo poco tempo e tante sfide per salvaguardare una risorsa fondamentale come l’acqua. Bisogna infrastrutturare il territorio con nuove opere idrauliche ed invasi plurifunzionali per aumentare la capacità di trattenere le acque di pioggia, migliorando la salvaguardia idrogeologica e creando riserve per i momenti di necessità».

Ecco una sintesi per zone della stagione irrigua:

DISTRETTO TIDONE

La zona irrigua del Tidone si estende dalla diga del Molato sino al fiume Po e utilizza una fitta rete di canali di distribuzione delle acque che sfruttano come fonti l’invaso artificiale di Alta Val Tidone e l’impianto di Pievetta che preleva dal Grande Fiume a Castel San Giovanni.

La diga del Molato ha aperto la stagione irrigua con una mancanza di circa 4,5 di milioni di mc di acqua. La diga, a inizio giugno, ha infatti raggiunto il solo 41% della capacità di invaso con circa 3,1 milioni di mc presenti sui 7,6 di massimo volume autorizzato. Oggi la diga è praticamente vuota con il volume pari allo 0,3% del volume autorizzato.

I rilasci dalla diga a scopo irriguo sono terminati il 6 agosto, almeno un mese prima rispetto alla media. I prelievi da Po sono continuati anche in settembre sempre nel rispetto delle raccomandazioni emerse dagli Osservatori dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE impegnato a garantire risorsa al Delta per scongiurare la repentina risalita di acque dal Mare Adriatico.

DISTRETTO ARDA

Nel distretto Arda ci sono 2 sistemi irrigui, uno sotteso alla diga di Mignano e l’altro denominato Arda Po che sfrutta il Grande Fiume prelevando dall’impianto di Scazzola a San Nazzaro di Monticelli.

La diga di Mignano ha aperto la stagione irrigua con quasi 7 milioni di metri cubi di acqua presente pari a circa il 70% del volume massimo autorizzato (mancavano 2,9 milioni di mc rispetto al massimo che è di 9,8 milioni di mc). Oggi il volume della diga è pari a circa il 2,8% del volume autorizzato. I rilasci dalla diga a scopo irriguo sono terminati l’11 agosto, oltre un mese prima rispetto alla media.

Da Po, come per il Tidone, sono continuati anche in settembre e sempre in modo molto ridotto e nel rispetto delle raccomandazioni.

DISTRETTO TREBBIA

Il distretto del Trebbia per svolgere la propria funzione irrigua utilizza le acque superficiali del fiume omonimo implementate dai rilasci della diga del Brugneto (Torriglia, GE) che per l’anno in corso sono stati due: il 17 giugno (con un mese di anticipo rispetto alla media) per 2,5 milioni di metri cubi e il 29 luglio per 700 mila mc. Pochi giorni prima del rilascio di giugno era stata ottenuta anche la deroga del Deflusso Minimo Vitale (DMV) con soddisfazione da parte del Presidente nonostante le difficoltà burocratiche che avevano comunque costretto l’ente a prelievi gravemente insufficienti nelle settimane precedenti.

La tematica del DMV, sia come calcolo sia come richiesta di deroga dello stesso, continua a essere al centro del dibattito: premesso che è necessario un equilibrio tra canali a cielo aperto e condotte, anche il mondo consortile condivide e appoggia il discorso che l’avere una costante presenza di risorsa nei corsi d’acqua (sia torrenti sia rete distributiva) vada a beneficio di flora, fauna ed esalti la biodiversità, oltre ovviamente alla ricarica delle falde. Secondo il Consorzio è importante cambiare metodo di calcolo dimensionandolo in considerazione delle portate reali e delle esigenze territoriali. A dimostrazione di ciò, anche senza prelievo a fini irrigui, in molti giorni dell’anno non è presente un flusso di acqua che arrivi anche solo a garantire il DMV. Va poi aggiunto che quasi ogni anno si è costretti a chiedere alla Regione Emilia Romagna deroghe che in quanto tali dovrebbero avere carattere di eccezionalità.




Pompignoli (Lega): stop a divieti per uso di stufe e camini in Emilia Romagna

Per far fronte al caro bollette bisogna sospendere con immediata esecutività il divieto previsto dal Piano Aria Integrato Regionale di utilizzo per fini domestici di camini aperti, caminetti, stufe a legna o pellet aventi classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle, nei comuni sotto i 300 metri di altitudine.

Lo chiede Massimiliano Pompignoli (Lega) per il quale “questo intervento andrebbe incontro ai bisogni delle famiglie alle prese con i rincari di gas e luce; servirebbe una piccola deroga rispetto al divieto di accendere camini e stufe per far fronte a questi problemi”.

“Abbiamo ben chiaro i problemi che stiamo vivendo e per questo stiamo interloquendo con il governo per trovare soluzioni, ma la mancanza di un accordo fra le Regioni del bacino padano ha impedito di chiedere una deroga al governo. Non escludo che, mancando un accordo nel bacino padano, la sola Regione Emilia-Romagna agisca in proprio nella relazione col governo. Non possiamo dare una deroga fine a se stessa, cosa che tra l’altro non si potrebbe fare come singola Regione, ma nemmeno che ogni Regione vada per conto suo”, è la risposta del sottosegretario alla Presidenza della giunta Davide Baruffi.

Parole alla luce delle quali Pompignoli è stato netto: “Quella di Baruffi è una non risposta, spiace che siamo nel caos più completo e che la Regione riunisca solo oggi i sindaci per trovare una soluzione unitaria. La Regione non ha capito e ha sottovalutato un problema come quello dell’energia e adesso c’è il caos: spero di non sentire più dire che siamo la Regione modello e quella migliore, non siamo in grado di dare la linea ad alcuno”.




Teatro Gioco Vita con “Moun” in Germania

Successo per “Moun” di Teatro Gioco Vita in Germania, dove lo spettacolo è andato in scena al Festival di internazionale di teatro d’ombre di Schwäbisch Gmünd. E così il centro di produzione teatrale piacentino diretto da Diego Maj prosegue le tournée all’estero, che in questa stagione 2022/2023 stanno riprendendo a pieno ritmo dopo il periodo dell’emergenza sanitaria.

Lo spettacolo tratto da “Moun” di Rascal e diretto da Fabrizio Montecchi è andato in scena al Theaterwerkstatt (Laboratorio di teatro) di Schwäbisch Gmünd nell’ambito della dodicesima edizione dell’Internationale Schattentheater Festival” che ha preso il via il 7 ottobre e proseguirà fino al 13 ottobre.

In questi giorni in Germania oltre all’attrice protagonista Deniz Azhar Azari e alla tecnica Rossella Corna impegnate nella messa in scena dello spettacolo, la responsabile tecnica della compagnia d’ombre Anna Adorno.

“Moun” – portata dalla schiuma e dalle onde è una creazione del 2016 con la regia e le scene di Fabrizio Montecchi, le sagome di Nicoletta Garioni (dalle illustrazioni di Sophie), le musiche di Paolo Codognola, le coreografie di Valerio Longo, i costumi di Tania Fedeli e il disegno luci di Anna Adorno. Dedicato a un pubblico dai 5 ai 10 anni, è uno spettacolo che, nonostante tratti temi forti come l’abbandono, l’adozione, la nostalgia e la costruzione di sé, trasmette un senso di grande serenità. Questa leggerezza poetica è resa sulla scena da immagini d’ombra dai toni pastello, acquerellati, e da ritmi calmi e distesi, che donano un’atmosfera di pace che informa tutta l’azione scenica e anche la recitazione.

Lo Schwäbisch Gmünd International Shadow Theatre Festival diretto da Reiner Reusch si svolge a cadenza triennale ma a causa del covid l’ultima edizione risale a quattro anni fa. Grazie a questa vetrina, nel mese di ottobre Schwäbisch Gmünd diventa la “capitale del teatro delle ombre”: per una settimana artisti provenienti da tutto il mondo mostrano le affascinanti possibilità tecniche e artistiche che l’arte che si basa sulle luci e sulle ombre ha da offrire. Fondato nel 1988, questo festival è il più antico e in pratica l’unico al mondo specificatamente ed esclusivamente dedicato al teatro d’ombre contemporaneo. Nessun’altra vetrina offre ad artisti e pubblico un’opportunità migliore per conoscere e sperimentare lo sviluppo contemporaneo di questa forma d’arte secolare che è il teatro d’ombre, con una programmazione che propone spettacoli per grandi e piccoli, occasione per uno scambio di idee e incontri artistici nella cittadina tedesca.

Per Teatro Gioco Vita si tratta di un ritorno allo Schwäbisch Gmünd International Shadow Theatre Festival, dove nel 2015 era andato in scena con successo “Il cavaliere inesistente”.




La Regione rinnova l’impegno per i medici specializzandi

Ortopedici, pediatri e psichiatri. E ancora neurologi, specialisti di radiodiagnostica, chirurghi e infettivologi. La Regione Emilia-Romagna rinnova anche quest’anno l’impegno per i medici specializzandi, incrementando grazie allo stanziamento di risorse proprie il numero di contratti di formazione specialistica: con 1 milione e 800mila euro vengono finanziati 72 contratti, che aggiunti ai 1.393 finanziati dallo Stato e ai 10 dalle Aziende sanitarie regionali portano a 1.475 i posti disponibili su tutto il territorio per i medici che devono specializzarsi.

“La nostra Regione – sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – continua a investire sulle persone e sul personale, confermando l’impegno economico per incrementare le opportunità di accesso ai corsi di specializzazione dell’area medica e dare risposta alla carenza di professionisti. Un problema che purtroppo accomuna l’Emilia-Romagna al resto del Paese. In linea con un percorso intrapreso da oltre vent’anni, a partire dall’anno accademico 2000/2001, destiniamo risorse aggiuntive per la formazione medica specialistica, così come per la specializzazione in medicina generale, cercando di intervenire soprattutto nelle branche dove si registra il più alto fabbisogno di copertura degli organici ospedalieri”.

Le risorse per Ateneo

Dei 72 contratti finanziati dalla Regione, 28 sono destinati all’Università di Bologna, per una spesa relativa al primo anno di 700mila euro; 18 all’Università degli Studi di Modena-Reggio Emilia, per 450mila euro; 14 all’Università degli Studi di Parma, per 350mila euro, e 12 all’Università degli Studi di Ferrara, per 300mila euro.

Le specializzazioni per Ateneo

Dei 28 contratti di formazione specialistica destinati all’Università di Bologna, 1 riguarda Anatomia Patologica, 1 Chirurgia generale, 1 Chirurgia vascolare, 1 Geriatria, 1 Malattie dell’apparato respiratorio, 1 Malattie infettive e tropicali, 1 Medicina del lavoro, 1 Medicina Fisica e Riabilitativa, 1 Nefrologia, 2 Neurologia, 1 Neuropsichiatria infantile, 1 Oncologia medica, 4 Ortopedia e traumatologia, 1 Otorinolaringoiatria, 4 Pediatria, 1 Psichiatria, 4 Radiodiagnostica e 1 Urologia.

Dei 18 contratti di formazione specialistica all’Università degli Studi di Modena – Reggio Emilia, 1 è in Chirurgia Maxillo-facciale, 1 in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, 1 in Malattie dell’apparato digerente, 1 in Oftalmologia, 4 in Ortopedia e Traumatologia, 1 in Pediatria, 5 in Psichiatria, 4 in Radiodiagnostica.

I 14 contratti per l’Università degli Studi di Parma sono così suddivisi: 1 Geriatria, 1 Malattie dell’apparato cardiovascolare, 1 Malattie dell’apparato digerente, 1 Malattie infettive e tropicali, 1 Medicina fisica e riabilitativa, 1 Ortopedia e traumatologia, 5 Pediatria e 3  Psichiatria.

Infine, i 12 contratti per l’Università degli Studi di Ferrara sono: 1 per Chirurgia vascolare, 2 Dermatologia e Venereologia, 2 Endocrinologia e Malattie del metabolismo, 1 Malattie dell’apparato cardiovascolare, 1 Medicina dello sport e dell’Esercizio fisico, 1 Neurochirurgia, 1 Neurologia, 1 Oftalmologia, 1 Oncologia medica e 1 Radiodiagnostica.




I salumi di Piacenza protagonisti a Parigi

Il Consorzio di Tutela Salumi DOP Piacentini parteciperà alla manifestazione fieristica Sial in programma dal 15 al 19 ottobre 2022 presso Paris Nord Villepinte di Parigi.

La manifestazione, a cadenza biennale, è considerata tra le più complete dell’offerta agroalimentare mondiale. Il target è costituito prevalentemente da operatori del settore, grande distribuzione, ristorazione organizzata, ristorazione “fuori casa”, operatori dell’intermediazione commerciale, importatori, rappresentanti del settore del Dettaglio, Università e Centri Studi, stampa specializzata e non.

È il più grande sportello unico del settore, da oltre 50 anni, SIAL Paris accoglie nella capitale francese un crogiolo di operatori del settore per condividere il loro savoir-faire e creare le ricette del futuro.

E ad un appuntamento così importante non potevano mancare le eccellenze della salumeria piacentina a marchio DOP.

All’interno del padiglione 5 B, Postazione L 205, il Consorzio di Tutela Salumi DOP Piacentini sarà presente con un proprio stand istituzionale dove sarà protagonista con le tre DOP Piacentine. Un articolato programma di animazione ed eventi formativi caratterizzerà la presenza piacentina dove saranno evidenziate le caratteristiche distintive della Coppa piacentina, del Salame piacentino e della Pancetta piacentina, fiore all’occhiello di una produzione che affonda le sue radici in una tradizione senza tempo.

Lo chef televisivo Daniele Reponi “un po’ oste, un po’ salumiere”, come lui spesso si definisce, racconterà queste eccellenze e le proporrà in particolari abbinamenti con altri prodotti del nostro territorio il tutto messo in degustazione con i vini DOC dei Colli piacentini Gutturnio e Ortrugo.

La Francia risulta un paese obiettivo per la valorizzazione dei salumi DOP piacentini in quanto seconda importatrice di salumi dopo la Germania; pertanto, mercato di particolare interesse per i salumifici piacentini.

Degustazioni nei ristoranti francesi

Inoltre, subito dopo il SIAL, per raggiungere sia i ristoratori sia i consumatori, verranno organizzate settimane di degustazione nei ristoranti delle principali città, a cui verrà proposto di inserire i tre salumi DOP piacentini all’interno dei propri menù. In ogni ristorante selezionato che aderirà all’iniziativa i salumi verranno proposti in degustazione o in purezza con apposito tagliere oppure con un piatto appositamente creato dallo chef del ristorante. La durata dell’azione è di 1-2 settimane. Ad ogni partecipante alla degustazione verrà lasciato materiale informativo per approfondire la conoscenza dei prodotti anche dopo averli assaggiati nei ristoranti. Le città coinvolte in Francia sono Parigi, Strasburgo, Nizza, Lione.

I ristoratori che aderiranno all’iniziativa riceveranno dal Consorzio un Kit con i salumi necessari per effettuare le degustazioni, un tutorial appositamente predisposto dove sarà illustrato come affettare, conservare, raccontare i tre salumi DOP piacentini e le brochure da lasciare ai clienti in lingua francese.