Un nuovo menù per le mense scolastiche di Piacenza

Ieri, mercoledì 5 ottobre, gli assessori alle Politiche educative e allo Sviluppo e valorizzazione commerciale, Mario Dadati e Simone Fornasari, insieme alle referenti comunali della ristorazione scolastica, la dietista Monica Maj addetta al controllo qualità per la ristorazione scolastica, il pediatra di comunità infantile e consigliere comunale Giuseppe Gregori e le referenti della ditta Cirfood che ha in appalto il servizio, hanno pranzato presso la mensa della scuola primaria del Quarto circolo “2 Giugno”. Una visita programmata già da qualche giorno per condividere con gli alunni, le insegnanti e il personale di cucina il nuovo menù stagionale per l’anno scolastico 2022-2023, elaborato da un team di dietiste e medici dell’Ausl di Piacenza, sulla base del modello di dieta mediterranea e dei Larn (livelli di assunzione di nutrienti, raccomandati dalla Società italiana di nutrizione umana), alla luce anche del gradimento generale dell’utenza, dei suggerimenti pervenuti dal mondo della scuola (tramite i rappresentanti della Commissione mensa e delle cuoche) e delle problematiche legate ad aspetti tecnici ed igienici. Quest’anno, a partire dal mese di ottobre, oltre a quelle classiche (Natale, Carnevale, Pasqua e ultimo giorno di scuola), sono previste delle giornate a tema, la prima delle quali – la “Giornata tortillas” – ha avuto luogo proprio ieri, con grande soddisfazione dei bambini e delle insegnanti della scuola che, insieme agli assessori e agli ospiti presenti seduti lungo la tavolata, hanno assaggiato e apprezzato le ottime tortillas preparate dalle cuoche. I prossimi appuntamenti saranno giovedì 20 ottobre in occasione della “Giornata mondiale dell’alimentazione”, giovedì 27 ottobre “Giornata della zucca”, mentre è prevista anche una Giornata dello sport (in data da stabilire) e un incontro con le famiglie e i fornitori delle mense.

In generale, i menu scolastici serviti ai bambini seguono l’andamento delle stagioni: il menu primavera-estate inizia a fine marzo, mentre quello autunno-inverno subentra a ottobre. E’ costituito generalmente da primo piatto (pasta, riso, cereali…), secondo (carne, pesce, formaggio, salumi, uova, polpette vegetali o di legumi), contorno, pane, frutta fresca. Questa combinazione è in grado di soddisfare la maggior parte dei fabbisogni di crescita di bambini e ragazzi, ovviamente con grammature differenziate in base all’età dell’utenza. La ripartizione dei principi nutritivi (proteine, grassi, carboidrati) e il computo delle calorie, rispecchiano le indicazioni dei livelli di assunzione raccomandati di energia e nutrienti per la popolazione italiana per fasce di età. Com’è evidente, il pasto consumato a scuola è solo una delle occasioni nelle quali si articola giornalmente l’alimentazione del bambino, dunque, i menu scolastici devono tener conto del fatto che il bambino, se alimentato correttamente dalla famiglia, dovrebbe fruire almeno di altre due occasioni alimentari, cioè la colazione e la cena, e possibilmente anche della merenda. La consistenza delle porzioni dipende, inoltre, sia dalle caratteristiche dei singoli alimenti (che, avendo componenti nutrizionali diverse, devono essere somministrati in quantità conformi alla necessità dell’organismo), sia dai vari metodi di cottura che riducono anche di molto la porzione servita (es. spezzatino di bovino). Questo spiega perché, in certi piatti, le quantità somministrate appaiono più abbondanti e in altri meno. Le ricette dei piatti somministrati giornalmente agli utenti della ristorazione scolastica tengono conto, per ogni singola componente del piatto stesso, dell’età del bambino. Il piatto da somministrare a un bimbo del nido sarà più consistente per un utente della scuola per l’infanzia e aumenterà in proporzione per chi frequenta la scuola primaria o secondaria di I grado. Il peso di ogni singolo componente di un piatto, che come detto può variare a seconda dell’età del bambino, viene chiamato “grammatura”. I capitolati per la ristorazione scolastica contengono quasi sempre le cosiddette “tabelle dietetiche” nelle quali sono raccolte tutte le ricette impiegate nei menu. Ogni ricetta contiene, al suo interno, le diverse grammature di ogni singola componente che aumentano proporzionalmente all’età del bambino. I pasti vengono realizzati rispettando le procedure igienico-sanitarie, perseguendo la finalità di un continuo miglioramento qualitativo, in funzione dell’obiettivo della soddisfazione dell’utenza. Le derrate utilizzate per la preparazione dei pasti sono di prima qualità e l’approvvigionamento garantisce prodotti sempre freschi. Tutte le derrate alimentari sono inoltre corredate di idonee certificazioni di qualità o dichiarazioni di conformità alle vigenti leggi e alle caratteristiche merceologiche. Una buona percentuale della fornitura delle derrate alimentari è di origine biologica e dove possibile l’acquisto delle derrate segue il criterio della filiera corta. Quest’anno il Comune di Piacenza diventa un vero e proprio laboratorio di sperimentazione sulle nuove ricette introdotte; quelle più gradite verranno introdotte nel nuovo menu stabilito dall’Ausl e uguale in tutta la provincia, Piacenza compresa. In collaborazione con l’Associazione italiana celiachia (Aic) una volta al mese è servito un menu gluten free con il progetto “Tutti a tavola, tutti insieme”.




Lega: troppi lupi vicino ai centri abitati, è ora di intervenire

Contenere la presenza dei lupi nelle zone limitrofe ai centri abitati. A chiederlo è un’interrogazione della Lega a firma dei consiglieri Andrea Liverani (primo firmatario), Michele Facci, Matteo Rancan, Matteo Montevecchi, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Stefano Bargi, Maura Catellani, Fabio Bergamini, Massimiliano Pompignoli, Emiliano Occhi, Valentina Stragliati, Simone Pelloni, Daniele Marchetti.

“La presenza di lupi si sta verificando anche nelle zone limitrofe ai centri abitati. Nella sola provincia di Ravenna, sono stati registrati attacchi da parte di lupi in vari paesi fra cui Conselice, Massa Lombarda, Bagnara e Sant’Agata sul Santerno. Abbiamo appreso tramite il Corriere Romagna, edizione di Ravenna, che è stato aggredito e ucciso un cane nel proprio giardino di casa proprio da lupi pochi giorni fa, fatto confermato anche da parte dei veterinari dell’Ausl”, spiegano i leghisti, che ricordano come “la preoccupazione è sempre più diffusa perché sono sempre più frequenti attacchi a galline, oche e per ultimo anche ad animali di compagnia. Nella sola Ferriere, in provincia di Piacenza, sono nove i cani sbranati e uccisi nell’ultimo mese e vi sono segnalazioni anche di gatti spariti”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere cosa la Regione intenda fare per intervenire su questo fenomeno problematico e pericoloso.




Anche un cardinale tra i frati francescani che sono passati dal convento di Santa Maria di Campagna

Fu per volere del duca Pier Luigi Farnese che, nel 1547, Santa Maria di Campagna fu convertita ad uso monastico e assegnata ai frati francescani Minori Osservanti. Il diacono don Franco Fernandi – nell’incontro di questa sera alla Biblioteca di Campagna per il ciclo i “Giovedì della Basilica”, all’interno del programma di Celebrazioni per il V centenario della Basilica mariana, promosse dalla Comunità francescana e dalla Banca di Piacenza – ha proposto il ritratto di alcuni frati (tralasciando quelli già molto conosciuti, come padre Davide da Bergamo o padre Andrea Corna) che nel tempo hanno fatto la storia di Santa Maria di Campagna.

A cominciare da padre Lodovico da Bologna, appartenente alla nobile famiglia bolognese dei Dall’Armi, che ha legato il suo nome ad alcune vicende storiche del francescanesimo piacentino. Fu l’ultimo Guardiano del convento dei SS. Giovanni, Paolo e Monica e fu il primo Guardiano del Convento (non ancora costruito) di Santa Maria di Campagna. Durante la sua permanenza a Piacenza fu scelto dal duca Pier Luigi come confessore e direttore spirituale. Padre Paolo Volpini da Piacenza (1715-17719), insegnante di teologia, fu invece Guardiano di Santa Maria di Campagna nel triennio 1760-1762. Durante questo periodo si interessò particolarmente alla figura del Beato Marco da Bologna.

Di padre Zaccaria Berta da Piacenza, ha ricordato don Fernandi, ricorrono quest’anno i 300 anni dalla nascita (1722-1814). Nel 1743 approdò nella Basilica di piazzale delle Crociate, dove rimase per un trentennio e dove trovò un grande orto dove coltivare le piante officinali per i suoi primi esperimenti e le sue esercitazioni. Nel giro di pochi anni si affermò come valente botanico. Con la soppressione degli ordini religiosi, dovette abbandonare Santa Maria di Campagna e, grazie all’interessamento del vescovo di Piacenza, fu accolto al Collegio Alberoni dove, nel 1814, morì novantaduenne lasciando in eredità tutti i libri e le strumentazioni.

Il piacentino padre Bonaventura Gazzola entrò nel Convento di Campagna a soli 17 anni. E’ stato il primo dei frati Minori Riformati a diventare cardinale. Quando la notizia giunse a Piacenza, i frati minori di Santa Maria di Campagna organizzarono grandi festeggiamenti. Il relatore è quindi passato a descrivere il profilo di padre Pier Paolo Veronesi, approdato a Piacenza nel 1914 come Guardiano (rimase sino al 1921). Fece poi ritorno nella nostra città, sempre come Guardiano, nel triennio 1924-1927. Durante il suo primo guardianato a Piacenza, padre Pier Paolo fu protagonista di un esorcismo che fece scalpore. Altro piacentino era padre Antonino Magnani, classe 1921. Nel 1938 vestì il saio francescano a Villa Verucchio scegliendo come nome Antonino, patrono di Piacenza. Fu missionario in Cina e Papua Nuova Guinea, dove morì nel 1976. «I funerali – ha rammentato don Fernandi, presentato in apertura di serata da Pietro Coppelli, presidente del Comitato organizzatore dei 500 anni – furono presieduti dal confratello padre Eugenio Teglia che attualmente vive, ultracentenario, nell’infermeria di Bologna. Nel 2001 è stato fondato il circolo padre Antonino Magnani e nel 2006 è stata posta una lapide commemorativa sulla facciata della sua casa natale in via Taverna».




La maggioranza di centrosinistra risponde ad ApP sul Piano Urbanistico Generale

I capogruppo di maggioranza Andrea Fossati (capogruppo PD), Claudia Gnocchi (capogruppo Civica Tarasconi), Boris Infantino (capogruppo Piacenza Coraggiosa), Gianluca Ceccarelli (Capogruppo Piacenza Oltre) rispondono ai consiglieri di Alternativa per Piacenza che, dopo la discussione in consiglio comunale, avevano criticato l’amministrazione rea, secondo loro, di non aver sufficiente fretta nel redigere il Piano Urbanistico Generale

“Mai detto – scrivono – che non vi sia urgenza per affrontare l’argomento Pug. Semplicemente bisogna riprendere il discorso da capo. Si riparte da zero. Questo i Consiglieri di App dovrebbero saperlo invece di gridare allo scandalo”.

“Rispediamo la polemica ai mittenti – precisano Andrea Fossati (Pd), Claudia Gnocchi (Civica Tarasconi), Boris Infantino (Piacenza Coraggiosa) e Gianluca Ceccarelli (Piacenza Oltre) – perché ci sembra strumentale prendersela con l’Amministrazione in carica. Il percorso di un Pug è complesso: quello del Comune di Piacenza ha subìto problemi e stop non dipesi da questa maggioranza e di cui nessun esponente della precedente Giunta, avendone peraltro la responsabilità politica, si è premurato di dare spiegazioni.

Rimarchiamo che tutte le forze che hanno sostenuto la candidatura a Sindaco di Katia Tarasconi, fin dalla campagna elettorale, si sono trovate d’accordo sull’importanza del Pug. Da costruire sui criteri già indicati (sviluppo sostenibile della città, zero consumo di suolo, rigenerazione urbana) in un percorso di partecipazione vera dei cittadini”.

“Oltretutto, la mozione bocciata era priva di contenuto di indirizzo politico e si limitava ad una pedissequa trascrizione della legge regionale, con conseguente elisione delle differenze tra l’aspetto normativo e quello delle scelte politiche dell’Amministrazione in carica. L’atto ispettivo stesso, prerogativa del Consigliere Comunale, ha l’obiettivo di orientare le scelte della Giunta, non certo quello di rimarcare il contenuto della disciplina legale, come se fosse possibile discostarsene”.

I capigruppo sono chiari. “L’Amministrazione e, in particolare, l’assessore competente Adriana Fantini, è al lavoro per presentare il piano. Nessuno sta sottovalutando la situazione e i tempi”.




Perde il controllo del Tir, centra una macchina e abbatte una recinzione

Spettacolare incidente nel primo pomeriggio di oggi in via via Bazzani a Montale. Il conducente di un Tir diretto al deposito dell’Ikea ha perso il controllo del pesante mezzo che ha prima invaso la corsia opposta  per poi centrare una Ford grigia guidata da una donna ed ha infine abbattendo la cancellata di un’azienda ribaltandosi nel piazzale e schiacciando un Suv Hyundai che si trovava li parcheggiato.

Sia l’autista del camion sia la conducente della Ford sono stati soccorsi dai sanitari del 118 dopo che i vigili del fuoco hanno provveduto ad estrarli dagli abitacoli dei due mezzi. I pompieri hanno anche provveduto a mettere in sicurezza l’area.

Sul posto la polizia locale a cui tocca ora ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Per fortuna nessuna delle due persone coinvolte ha riportato serie ferite come hanno constatato gli equipaggi di automedica, Croce Bianca e Crocerossa intervenuti sul luogo del sinistro.




Anche la Banca di Piacenza a sostegno dell’iniziativa “Una ciocca per Mahsa Amini e Hadith Najafi”

A partire da oggi, giovedì 6 ottobre, anche all’ingresso della sede di via Mazzini 20 della Banca di Piacenza è collocata una teca che, come quella esposta nel cortile grande della Biblioteca Passerini Landi, segnala l’iniziativa di solidarietà “Una ciocca per Mahsa Amini e Hadith Najafi”, promossa dall’Amministrazione comunale nei giorni scorsi e accolta dall’istituto di credito a seguito dell’adesione – anche in veste di consigliere comunale – del presidente del Comitato esecutivo Corrado Sforza Fogliani.

Il ringraziamento “per la sensibilità e l’attenzione nei confronti di un tema così importante, in difesa della libertà e dei diritti di tutte le donne, di cui le proteste in Iran sono l’emblema” è arrivato dalla sindaca Katia Tarasconi e dalla presidente dell’assise cittadina Paola Gazzolo, accolte stamani presso la sede della Banca di Piacenza dal presidente Sforza Fogliani, che già lunedì scorso aveva partecipato, insieme a numerosi rappresentanti di Giunta e del Consiglio comunale, associazioni e utenti della biblioteca, al lancio dell’iniziativa, idealmente collegata all’appello “Together for Iran” partito dalla Triennale di Milano.
“L’auspicio – sottolineano Tarasconi, Gazzolo e Sforza Fogliani – è che altre realtà vogliano aderire e farsi portavoce di questo gesto semplice ma potente, di protesta pacifica, che si concluderà con la consegna delle ciocche di capelli al Consolato generale della Repubblica Islamica dell’Iran”.

La teca rimarrà posizionata nell’ingresso della sede di via Mazzini 20 della Banca di Piacenza, a disposizione – negli orari di apertura al pubblico dell’istituto di credito – delle persone che vogliano partecipare alla protesta pacifica e testimoniare solidarietà nei confronti delle donne iraniane attraverso il taglio di una ciocca dei propri capelli annodata con uno spago. Le ciocche raccolte saranno consegnate al Consolato Generale della Repubblica Islamica dell’Iran.

Nella serata di domani, venerdì 7 ottobre, in occasione dello spettacolo “Il mulino di Amleto” in rassegna per il Festival “L’altra scena”, anche Teatro Gioco Vita esporrà, al Teatro dei Filodrammatici, una teca uguale a quella presente alla Biblioteca Passerini Landi, per coinvolgere gli spettatori nella protesta pacifica di solidarietà a favore delle donne iraniane.




Da Piacenza a Roma per la canonizzazione di Scalabrini

Domenica 9 ottobre in piazza San Pietro a Roma nel corso della solenne celebrazione eucaristica che avrà inizio alle ore 10.15 papa Francesco proclamerà santo il vescovo mons. Giovanni Battista Scalabrini. Salirà agli onori degli altari anche il laico salesiano Artemide Zatti, nato nel 1880 nel reggiano ed emigrato in Argentina, dove ha dedicato la vita alla cura degli ammalati.

L’ultimo santo, in ordine di tempo, legato alla diocesi di Piacenza-Bobbio è Antonio Maria Gianelli, vescovo di Bobbio; è stato canonizzato da Pio XII nel 1951.

Ad arrivare a Roma da Piacenza saranno numerose persone, di cui circa 150 con l’organizzazione predisposta dalla diocesi attraverso l’Ufficio pellegrinaggi. La maggioranza parte sabato 8; un gruppo, invece, viaggerà nella notte tra sabato e domenica.

Fra le autorità presenti, il vescovo mons. Adriano Cevolotto (parte sabato mattina con un pullman di giovani), i vescovi emeriti mons. Gianni Ambrosio e mons. Luciano Monari, il prefetto Daniela Lupo, il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, il primo cittadino di Fiorenzuola Romeo Gandolfi – nel centro della val d’Arda sorge l’unica chiesa della diocesi dedicata a Scalabrini – e il presidente dell’associazione “Piacenza nel mondo” Giovanni Piazza.

Lunedì 10 in mattinata è in programma alle ore 11.30 nell’aula Paolo VI l’udienza del Papa riservata ai partecipanti alla canonizzazione; alle 10 ci sarà la messa presieduta dal cardinal Oscar Cantoni, alla guida della Chiesa di Como, diocesi di origine di mons. Scalabrini.

Nelle chiese della diocesi di Piacenza-Bobbio domenica 9 alle ore 12 suoneranno le campane in segno di festa.

In Cattedrale, grazie ai Vigili del fuoco, verrà posizionato sulla loggia centrale della facciata il drappo con l’immagine ufficiale di mons. Scalabrini che sarà esposto anche in San Pietro a Roma.

Sempre in Cattedrale viene celebrata una messa alle ore 11; l’urna che custodisce il corpo di Scalabrini sarà ornata in modo speciale.

Mercoledì 12 verranno accolti a Piacenza numerosi pellegrini che, di ritorno da Roma, visitano i luoghi scalabriniani: la Casa provinciale delle Suore scalabriniane, la Casa Madre dei Missionari Scalabriniani, la basilica di Sant’Antonino, la Cattedrale. Alle ore 17.30 in Duomo si svolgerà un momento di preghiera.

Domenica 23 ottobre alle 16 in Cattedrale è in programma la messa di ringraziamento per l’avvenuta canonizzazione; sarà anche il momento conclusivo del nono centenario della costruzione del massimo tempio cittadino.




Cgil, Cisl e Uil sul Pronto soccorso di Bobbio: “Non si può ragionare solo in termini di bliancio”

Cgil, Cisl e Uil ed i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uil P intervengono sulle problematiche dell’ospedale e  del pronto soccorso di Bobbio, attraverso un comunicato stampa.

“L’ospedale di Bobbio – scrivono – è in una zona strategica del nostro territorio e perciò è meritevole di un’attenzione speciale per garantire la sua piena operatività nell’affrontare le emergenze sanitarie”.

E’ sostanzialmente questa la posizione unitaria dei sindacati confederali CGIL CISL UIL di Piacenza.

La Valtrebbia ha in Bobbio il suo capoluogo che è anche viatico per Genova. Impossibile prescindere dalla geografia, per i segretari generali di CGIL CISL UIL PIACENZA, Ivo Bussacchini, Michele Vaghini e Francesco Bighi unitamente a Luigino Baldini, Aldo Baldini e Pasquale Negro, segretari delle rispettive categorie dei pensionati.

“Come non è possibile – continuano – dimenticare il ruolo sociale svolto dal presidio sanitario. Ci rendiamo conto dei problemi che ha portato la pandemia sia in termini economici che di scarsità contingente di risorse mediche specialistiche ed adeguate per rispondere alle esigenze della comunità”.

“In questo caso non possono contare solo i parametri di razionalizzazione di bilancio, – sostengono ad una voce, ricordando quanto spesso in questi anni, si sia sottolineata la valenza comunitaria e sociale di questa struttura – per un territorio vasto che tende allo spopolamento, e che invece dovrebbe essere sempre più valorizzato offrendo servizi funzionali ed efficienti per tutta la popolazione”. Si deve pertanto evitare la percezione da parte dei cittadini che sia cambiato in peggio il livello di sicurezza o che ci sia uno scollamento tra i centri decisionali e la  quotidianità di tante persone che vivono in quella vallata bellissima ma anche aspra e difficile”.

Il numero degli abitanti di questa parte della nostra provincia è pure un parametro che può portare a conclusioni incongrue per i sindacati. “Bisogna infatti considerare il numero aggiuntivo dei flussi turistici nei week end o nel periodo estivo e, sopratutto, sottolineano, la necessità d’intervenire in occasioni di patologie in cui anche i minuti sono vitali: ictus o malattie cardiache, sono solo due esempi”.  

Al fine di evitare situazioni di procurato allarme, CGIL CISL UIL chiedono quindi che si definisca un tavolo presso la direzione AUSL di Piacenza per capire quale sia la soluzione in merito alla questione relativa al medico di emergenza territoriale specializzato nelle urgenze che si è appreso dagli organi di stampa, non sarebbe più in servizio al punto di primo intervento di Bobbio.

I sindacati confederali sono consapevoli di quanto sia fondamentale che alla popolazione vengano fornite tutte le informazioni corrette ed idonee alla tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, ribadendo la necessità di assistenza h24 di personale sanitario che abbia le competenze necessarie a garantire le esigenze assistenziali dei cittadini di quella valle che si recano all’ospedale e che rivendicano un presidio efficiente ed operativo per tutto l’arco della giornata.

 

 




Domenica a Piacenza arriva la PolimiRide 2022

Domenica 9 ottobre la corsa ciclistica partirà alle 9:00 da Viale Pubblico Passeggio dove ci sarà il Village allestito all’interno del Campus Arata del Polo Territoriale di Piacenza, anche punto di arrivo del percorso. Un tracciato circolare dal sapore bucolico che costeggia il fiume Trebbia e si dipana tra la città di Piacenza e i campi coltivati tutto intorno, spingendosi fino alle zone collinari a sud della città per il percorso più lungo.

Due i percorsi tra cui scegliere: uno da 25 km dedicato a chi si approccia per la prima volta alla disciplina o vuole trascorrere una tranquilla mattinata di sport e divertimento in compagnia di amici, colleghi e familiari, e uno da 74 km (competitivo e non competitivo) per i veri amanti delle sfide.

La gara competitiva è approvata dalla Federazione Ciclistica Italiana. Mille ciclisti in sella tra amatori e iscritti alla gara competitiva.

Come cambia la viabilità

PolimiRide, aperto ad agonisti, amatori e famiglie, si articola su due distanze – 25 e 74 km – con partenza alle 9, per entrambi i circuiti, dal Pubblico Passeggio, all’altezza dell’intersezione con via Da Sangallo. La manifestazione, promossa dal Politecnico di Milano, avrà come punto di ritrovo il Campus Arata, sede del Polo territoriale dell’ateneo.

Lungo il percorso di gara, si renderanno necessarie alcune limitazioni al traffico per consentirne lo svolgimento in sicurezza: per questa ragione si consiglia, laddove possibile, di spostarsi lungo la Tangenziale – anziché lungo l’asse via Genova, via Veneto e strada Agazzana – ricordando che i complessi residenziali di via Deledda e il vicino supermercato Conad resteranno comunque accessibili tramite corsie dedicate.

Il tragitto da 25 km si snoderà interamente all’interno del territorio comunale, come biciclettata amatoriale cui parteciperanno circa 400 cittadini e potrà comportare temporanei rallentamenti del traffico nei tratti interessati, mentre la corsa competitiva, lungo i 74 km del percorso, vede circa 600 atleti iscritti e transiterà, al di fuori del perimetro urbano, nei Comuni di Gossolengo, Gazzola e Travo, richiedendo specifici provvedimenti.

Per quanto riguarda Piacenza, già dalle ore 2 del mattino di domenica 9 ottobre, sino alle 14 – o, quantomeno, sino alla fine della manifestazione – sarà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata su entrambi i lati in via Genova e nell’omonimo piazzale, nonché su entrambi i lati di via Veneto, via Alberici e via Giordani. Inoltre tra le 8 e le 9.30 di domenica 9 ottobre, così come dalle 10 al termine dell’iniziativa, sarà vietata la circolazione in via e piazzale Genova, via Veneto, via Alberici e sulla rampa di uscita della Tangenziale in direzione di strada Agazzana. Divieto di circolazione – in entrambi i casi con la sola eccezione dei residenti – anche nel tratto di via Giordani compreso tra lo Stradone Farnese e il controviale del Facsal, così come nel tratto di viale Palmerio tra viale Beverora e piazzale Genova.

Nella stessa mattinata, dalle 10.30 sino al termine della manifestazione, sarà possibile percorrere in entrambi i sensi di marcia via Amendola, via Baio, via Sidoli, via Lusignani, via Massari, via Fulgosi, via Bosi, via Fiorini, via Araldi, via Buzzetti, via Amaldi, il tratto di via Da Saliceto tra via Vitali e via Genova, via Perletti e via Pasquali.
Lungo l’intero tragitto potranno esservi interruzioni o momentanei interventi di ripristino della viabilità per brevi periodi, al fine di consentire l’attraversamento degli incroci stradali interessati dal percorso della PolimiRide. La gara da 74 km partirà dal Pubblico Passeggio, percorrendo tutto il Facsal sino a piazzale Genova per poi raggiungere, da via Genova, via Veneto e strada Agazzana, la Provinciale n. 28, il ponte di Tuna, la Provinciale n. 40 e la strada comunale a Rivalta, l’abitato di Gazzola (via San Rocco, via Roma, Provinciale 7, strada di Rezzanello, strada delle Rose e Provinciale 63), approdando quindi a Travo in via Dalla Chiesa, via Agnelli, lungo la Provinciale 40 e la Provinciale 76 a Statto. Di qui la strada di Momeliano, la Provinciale 7 a Gazzola e di nuovo, seguendo l’itinerario dell’andata, il ritorno verso il traguardo del Pubblico Passeggio, sempre all’altezza di via Da Sangallo.

La pedalata cittadina si sposterà invece, dal Facsal, lungo corso Vittorio Emanuele per raggiungere, da piazzale Milano, l’argine del Po in via del Pontiere e l’argine di Trebbia in strada dell’Aguzzafame, proseguendo lungo via Emilia Pavese, via Einaudi e strada Rio Chiappone, strada Gragnana e Quartazzola, Vallera, strada Agazzana e di qui il ritorno dall’abitato della Besurica, via Pietro Cella e piazzale Genova, verso l’arrivo sul Pubblico Passeggio.

Nella giornata di domenica 9 ottobre, all’interno della Zpru (zona di particolare rilevanza urbanistica) sarà vietata la circolazione dalle 6 alle 24 per i mezzi con massa complessiva massima superiore ai 35 quintali. Dall’osservanza di tutti i divieti sono esonerati i veicoli di soccorso e delle Forze dell’ordine in servizio di emergenza, nonché i mezzi a supporto dell’evento. Il presidio sarà garantito dalla Polizia Locale e da personale di assistenza tecnica, accanto ai 90 volontari dell’organizzazione.

 




Il dopo Covid è prevenzione delle malattie: l’impegno del Rotary Fiorenzuola d’Arda

Si riparte dalla cura e dalla prevenzione al Rotary Fiorenzuola. “Dopo due anni di Covid, durante i quali ci siamo spesi operativamente con gli altri club del gruppo piacentino a sostegno dell’Ospedale di Piacenza ed in generale di diverse associazioni che si sono impegnate per il contrasto alla pandemia, il Rotary Fiorenzuola d’Arda ha voluto dedicare una serata alla prevenzione di due malattie importanti perché vogliamo sottolineare al nostro interno, ma anche come messaggio al territorio, come sia fondamentale riprendere la normalità nella cura individuale e nella sanità” afferma Stefano Pavesi, Presidente del Club.  “Per questo motivo  abbiamo invitato due importanti medici dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto, il direttore della unità complessa di oculistica UOC e Responsabile dei servizi di oculistica territoriali della rete ospedaliera della provincia di Piacenza Rino Frisina e lo specialista in urologia Gennaro Marcello, peraltro anche socio del club, perché intendiamo anche valorizzare le tante professionalità presenti nel club”.

La serata si è svolta nella suggestiva location della Finestra sul Po che ha offerto ai tanti ospiti presenti l’opportunità di godere del magnifico paesaggio di fine estate sull’argine del grande fiume.

Il dott. Frisina è arrivato a Piacenza da pochi mesi dopo esperienze importanti in diverse città del Nord Italia (Treviso, Bolzano, Vicenza, Brescia, Trento e Padova) a guidare l’unità complessa. E’ anche docente universitario. Il dott. Marcello ha vasta esperienza in urologia e dal 1993 ricopre il ruolo di Dirigente Medico di I° livello presso l’Unità Operativa di Urologia dell’Ospedale di Piacenza con incarico di sostituto del Direttore dell’Unità in caso di sua assenza, tutor nel corso di formazione dei Medici di Medicina Generale e per medici specializzandi in Urologia. Entrambi sono autori di numerose pubblicazioni scientifiche.

Il dott. Marcello ha concentrato l’attenzione sull’importanza della prevenzione nella cura del tumore della prostata. Ha sottolineato come una percentuale bassa degli individui a rischio (gli uomini sopra i cinquanta anni) si sottopone ai due test necessari per misurare i rischi di tumore, ovvero l’esame di dosaggio del PSA (ricerca dell’antigene prostatico specifico) insieme ad una visita urologica annuale. “Tra i fattori di rischio vi sono certamente l’età, la predisposizione familiare e lo stile di vita (in particolare eccessiva alimentazione, obesità, fumo, mancanza di attività fisica) – ha affermato il dott. Marcello. – La complessità della diagnosi rende necessari, in presenza dei fattori di rischio, l’attività di prevenzione che può significativamente ridurre i rischi derivanti dall’insorgere di una malattia tumorale.” L’aspettativa di vita di un tumore in fase avanzata è ancora del 30% e questo giustifica la robusta esortazione che il dott. Marcello ha formulato alla prevenzione.

Dal suo canto, il dott. Frisina ha preso le mosse da considerazioni relative all’importanza della vista e della salute dell’occhio nella vita delle persone.  “La vista è un senso di enorme importanza, che permette il contatto con il mondo sin dalla nascita – ha sostenuto il dott. Frisina. In alcuni paesi è talmente forte la sensibilità culturale alla vista che i bambini non vedenti sono considerati come “stregati”, come succede in Costa d’Avorio, un luogo che conosco per la partecipazione ad alcuni missioni sanitarie”.  Dopo un simpatico filmato sul tema del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, il dott. Frisina ha fornito con grande capacità comunicativa gli elementi essenziali di alcune patologie oculistiche. Anche nel suo caso, ha sottolineato come il ruolo dell’oculista debba essere letto anche in ottica di prevenzione. Grande rilevanza quindi per la visita oculistica, che deve accompagnare l’individuo in tutte le età. Si è quindi passati ad illustrare la patologia della cataratta, oggi affrontata  con tecniche chirurgiche mininvasive e con anestesia topica. Proprio le innovative tecniche di anestesia hanno fortemente influenzato il tipo di intervento, oggi possibile con tempistiche medie di 6/15 minuti. Frisina ha quindi affrontato la tematica, di ben maggior complessità, della chirurgia della retina, e del distacco della stessa, configurabile come uno degli eventi più traumatici da affrontare.  Richiami specifici sono stati fatti sulla strumentazione di estrema precisione utilizzata per affrontare l’intervento e all’uso del crio-trattamento.

La serata è stata vivacizzata da un intenso dibattito a dimostrazione dell’interesse e dell’attenzione su questi temi dei partecipanti ed anche un impegno operativo ad una collaborazione fattiva del club nella promozione della prevenzione medica, in particolare in collaborazione con le realtà della sanità piacentina: “Si tratta di un elemento fondamentale della nostra presenza sul territorio” conclude il Presidente Pavesi. Lo scambio finale dei gagliardetti con gli ospiti ha concluso la serata.




Angioedema ereditario, Piacenza diventa centro di riferimento dell’Emilia Romagna

Piacenza è diventata centro di riferimento dell’Emilia Romagna per l’angioedema ereditario, una rara malattia che provoca la comparsa di gonfiori (edemi) sulla pelle, ma può colpire anche mucose e organi interni e che, in alcuni casi, possono essere anche fatali.

“Si tratta di una patologia che colpisce una persona su 10.000-50.000 – sottolinea Silvia Peveri, responsabile di Allergologia – ma che nella sola Emilia-Romagna conta 60 casi accertati. Fino a ora in Regione non era stato ancora individuato un punto di riferimento per il trattamento di questa malattia. Per questo, con il supporto della Direzione strategica aziendale e il contributo dell’Associazione pazienti nazionale e regionale, abbiamo presentato la candidatura del nostro ospedale”.

Nella delibera di aggiornamento della rete per le malattie rare in Emilia-Romagna, recentemente approvata dalla Giunta, sono stati individuati i centri di riferimento per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare.

“Siamo felici – evidenzia la specialista – di poter chiudere il cerchio per i nostri e per tutti i pazienti. Molti emiliano-romagnoli, infatti, in questi anni hanno fatto riferimento a Milano o Padova per la presa in carico. I numeri sono contenuti, ma è per noi motivo di orgoglio poterci mettere a servizio di queste persone in tutto il territorio”.

Ora che Piacenza è centro di riferimento per l’angioedema ereditario (Hae), oltre alla diagnosi della malattia potrà soddisfare le esigenze di presa in carico e gestione dei piani terapeutici. I centri di riferimento individuati dalla delibera regionale hanno, infatti, il compito di coordinare tutto il percorso del malato.

“Seguiremo i pazienti – sottolinea la dottoressa Peveri – in tutte le fasi della cura: dalla diagnosi fino alla prescrizione dei medicinali. Un tassello importante per il nostro ospedale che si è sempre dimostrato molto attento e lungimirante nella tutela di questa tipologia di malati tanto che il nostro Pronto soccorso già da tempo ha a disposizione il farmaco d’emergenza, indispensabile per gli episodi acuti che possono essere anche molto pericolosi per la vita dei malati”.

Piacenza conferma la sua anima di attenzione, mettendo ancora una volta la persona al centro del percorso perché “il prendersi cura passa anche dall’offrire servizi e strumenti di cura nel proprio territorio senza costringere i malati a lunghi viaggi verso altre realtà ospedaliere che, soprattutto se inserite in altre Regioni, comportano sempre problematiche di accesso. Essere un centro per i soggetti colpiti da angioedema ereditario per noi è, prima di ogni cosa, una risposta data ai pazienti”.

“Il riconoscimento di Piacenza come centro di riferimento regionale per l’angioedema ereditario – evidenzia Paola Bardasi, direttore generale dell’Ausl di Piacenza – s’inserisce in un percorso di sviluppo e innovazione delle eccellenze che stiamo perseguendo insieme ai nostri professionisti.

Gli operatori sanitari del territorio hanno già dimostrato di avere competenze elevate e il nostro obiettivo è quello di migliorarle ancora. In questo caso sono messe a servizio di tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna per una patologia rara: è un ulteriore segnale di quanto l’attenzione dei professionisti sia concentrata sulle persone. Potremo evitare ai cittadini che soffrono di questa rara patologia di doversi spostare fuori regione per la diagnosi e la cura”.




Vendita unità immobiliare e spese

Una questione di particolare interesse in materia di condominio riguarda l’imputazione dei contributi condominiali pendenti, in caso di compravendita: se, cioè, tenuto al relativo pagamento sia il nuovo o il vecchio proprietario.

Occorre evidenziare, allora, che, secondo la giurisprudenza più recente, la soluzione è da ricercarsi nella natura delle spese condominiali in questione. È stato infatti affermato che “in caso di vendita di un’unità immobiliare in condominio, nel quale siano stati deliberati lavori di straordinaria manutenzione o di ristrutturazione o innovazioni, in mancanza di accordo tra le parti, nei rapporti interni tra alienante ed acquirente è tenuto a sopportarne i relativi costi chi era proprietario al momento della delibera dell’assemblea”; diversamente, laddove le spese deliberate afferiscano “alla manutenzione ordinaria, alla conservazione, al godimento delle parti comuni dell’edificio o alla prestazione di servizi nell’interesse comune”, tenuto al relativo pagamento – sempreché difetti sul punto un accordo tra le parti – è chi risulta proprietario al momento in cui l’intervento viene eseguito o il servizio erogato, al momento, cioè, del “compimento effettivo dell’attività gestionale” (cfr. Cass. n. 24654 del 3.12.2010 e, in senso sostanzialmente conforme, Cass. sent. n. 15547 del 22.6.2017).

Il ragionamento su cui si basa questa tesi è essenzialmente il seguente: la delibera relativa alle opere di manutenzione straordinaria e alle innovazioni ha carattere “costitutivo”, in quanto ha ad oggetto interventi che “debbono essere preventivamente” determinati dall’assemblea “nella loro quantità e qualità e nell’importo degli oneri che ne conseguono”; al contrario, la delibera concernente la manutenzione, la conservazione, il godimento dei beni comuni e l’erogazione dei servizi condominiali ha valore “dichiarativo”, giacché riguarda spese “necessarie”, riconducibili all’”esercizio della funzione amministrativa rimessa all’amministratore”.

Corrado Sforza Fogliani – Presidente Centro studi Confedilizia