Perde l’orientamento dopo essere uscita di casa: soccorsa dalla polizia locale

Esce di casa e non ricorda più la strada per farvi ritorno. Così una donna è stata soccorsa dagli agenti della polizia locale di Piacenza che l’ha riaccompagnarla dai propri cari.

Il fatto risale ai giorni scorsi. Una pattuglia del nucleo motociclisti – pronto intervento del Comando di via Rogerio, impegnata nei servizi di controllo e presidio del territorio nei pressi di Stradone Farnese, è stata avvicinata da un passante che ha portato agli operatori una donna anziana che era in difficoltà essendosi persa. Gli agenti parlando con la signora, visibilmente stanca per la strada percorsa, hanno capito che la stessa una volta uscita di casa non era più in grado di ricordare la strada per tornare presso la propria abitazione. La donna era visibilmente stanca a causa della strada percorsa. Fatta salire su un’auto di servizio, una volta stabilita la sua identità, è stata riaccompagnata a casa.




Il vescovo di Piacenza: “Diamo voce alle buone notizie che ci circondano”

“C’è tanto bene che non fa notizia, bene compiuto non da supereroi, ma da persone normali che ci testimonia che si può affrontare la vita con fiducia, in modo positivo, costruendo e non distruggendo”.

È questo, in sintesi, l’invito espresso quest’oggi, 4 luglio, dal vescovo mons. Adriano Cevolotto nell’omelia alla festa del patrono Sant’Antonino nell’omonima basilica.

Le sue parole prendono spunto dall’assegnazione del premio Antonino d’Oro ai coniugi Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni, della Casa Famiglia Santa Lucia di Caorso, legata alla Comunità Papa Giovanni XXIII, realtà fondata da don Oreste Benzi.

È una tradizione – ha detto in sintesi il vescovo – ritrovarsi ogni anno per la festa del Patrono, ma “perché la tradizione non scada in abitudine è necessario recuperare il significato simbolico di questa festa”, una festa che ci richiama a interrogarci su come abitiamo il nostro tempo e gli spazi, quali sono i nostri riferimenti ideali, le scelte che ciascuno mette in atto, le relazioni che si costruiscono o che vengono compromesse”.

“L’Antonino d’Oro – ha evidenziato mons. Cevolotto – non vuole indicare persone e testimonianze eccezionali. Non siamo in presenza di supereroi, ma di persone assolutamente simili a tutti noi” che hanno consegnato la vita a Dio e sono stati capaci di compiere scelte di amore, aprendo le porte della propria casa a chi ha bisogno, a quelli che definiamo casi disperati e a quanti la nostra società troppo frettolosamente tende a scartare”.

Il Vescovo ha messo l’accento su come si guarda alla realtà, su come la si legge e la si affronta. Uno stesso fatto può essere visto, capito e raccontato in modo molto diversi.

“Del fatto storico del martirio di Sant’Antonino – ha esemplificato – si può mettere l’accento sulla sua uccisione oppure sul suo coraggio di rimanere fedele a scapito della sua stessa vita”. “Gli esempi nella cronaca giornalistica – ha proseguito mons. Cevolotto –  sono tanti: un gesto violento fa più notizia dell’individuazione e dell’arresto del colpevole. Lo spopolamento della montagna merita più attenzione dei coraggiosi giovani che scommettono sul futuro della montagna”.

“È molto facile oggi – ha detto ancora il vescovo – continuare a dare risalto a fatti (reali) negativi che accentuano lo sguardo preoccupato sul presente e sul domani. Il male reale e quello percepito non sono la stessa cosa eppure la percezione condiziona il senso di sicurezza, alimenta o riduce la fiducia, determina scelte coraggiose o piuttosto paralizza decisioni che generano futuro”. I colpevoli non solo i comunicatori “perché c’è una domanda diffusa di cronaca nera e la tendenza ad aggiungere nei nostri discorsi lamento e denunce che fanno prevalere il senso di sfiducia e di tristezza. Noi stessi non siamo ricercatori di buone notizie. O di notizie incoraggianti. Eppure noi siamo discepoli del Vangelo che alla lettera è «La buona notizia». Buona notizia dentro lo scorrere di una storia che è tutt’altro che la riedizione del libro Cuore”. Il Vangelo aiuta a leggere la realtà in un modo diverso e ad “assumerci tutti l’impegno di dare voce alla cronaca buona che ci circonda”.

L’esperienza di Mauro e Ludovica, “come tante altri fratelli e sorelle che si riconoscono nel carisma proposto da don Oreste Benzi, fanno di una famiglia una casa e una casa, con le porte aperte, diventa famiglia per chi non può dire di avere una famiglia. Possiamo scommettere sulla possibilità di creare reti di sostegno tra famiglie, a condizione di combattere la presunzione di poter bastare a sé stessi. Perché ciascuno cerca casa e famiglia oltre il proprio appartamento”.

Oggi sono si assiste ad un amaro elenco di storie relazionali e familiari senza prospettiva, al fenomeno della denatalità che prima che essere un fatto biologico è paura di riuscire a sostenere l’incertezza del futuro perché ci si sente troppo soli. “Diventare generativi, cioè capaci di dare vita – ha puntualizzato mons. Cevolotto, – è la sfida per tutti”.

Il Vescovo ha ringraziato i rappresentanti delle diverse confessioni e di altre religioni presenti alla messa: “hanno accettato di condividere la festa della città. Li vogliamo partecipi di questo grande spazio umano, perché con loro stiamo disegnando un volto inedito della nostra città e del suo territorio. Da vivere e da consegnare alle nuove generazioni”.

Hanno concelebrato con mons. Cevolotto il vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio e mons. Félicien Ntambue Kasembe, vescovo di Kananga e amministratore apostolico di Kabinda in Congo. Con loro, numerosi sacerdoti e don Giuseppe Basini, parroco di Sant’Antonino e vicario generale della diocesi.

Il grazie dei coniugi Carioni

Al termine della celebrazione, è stato consegnato il Premio Antonino d’Oro ai coniugi Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni. Il riconoscimento, assegnato dal Capitolo dei Canonici della Basilica del Patrono, è sponsorizzato e patrocinato dalla Famiglia Piasinteina.

“Possiamo testimoniare – hanno detto nel loro intervento i coniugi Carioni – che vivere in famiglia è un’esperienza molto positiva. La famiglia oggi è spesso messa in discussione ma la società più che mai ne ha bisogno. Ciascuno di noi ha diritto di vivere in una famiglia, soprattutto fino a quando è nella fase della crescita e dello sviluppo. Don Oreste Benzi ci ha sempre ricordato che «Dio ha inventato la famiglia per rispondere ai bisogni fondamentali delle persone».  Chiediamo a tutti di impegnarsi per rendere effettivamente la famiglia quale deve essere: cellula fondamentale della società. Chiediamo alle autorità civili che a quelle religiose di investire risorse per aiutare ogni famiglia a svolgere appieno il proprio mandato”.

“Chi si apre all’accoglienza – hanno aggiunto – costruisce umanità, costruisce una società migliore. Nella nostra «casa famiglia» abbiamo accolto tanti bambini e ragazzi che hanno subito la prepotenza, l’immaturità degli adulti. Adulti che li hanno maltrattati, tradito la loro fiducia, impedendo loro di crescere serenamente perché molte volte non avevano loro stessi un modello buono a cui attingere. Abbiamo incontrato anche tanti giovani responsabili, attenti al prossimo, ricchi di sogni e di belle iniziative. A tutti abbiamo cercato di dare il meglio che siamo riusciti, anche sbagliando tante volte, ma abbiamo fatto di tutto per essere al loro fianco”.

“Gesù – hanno concluso – è il nostro modello, il nostro metro di misura. Lui ha perdonato le offese, ha accolto tutti, ha fatto dell’obbedienza a Dio la base fondamentale della Sua vita”.




Fratelli d’Italia “Sulla pratica di piazza Cittadella mancano buon senso e correttezza”

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia continua a marcare stretta l’amministrazione guidata da Katia Tarasconi in particolare sulla vicenda di piazza Cittadella. Come si ricorderà è anche grazie ai tre consiglieri del partito della Meloni se ci si è accorti della falsità della fideiussione a garanzia dei canoni dei parcheggi. Oggi Sara Soresi, Gloria Zanari e Nicola Domenighetti hanno diffuso un comunicato stampa che risulta come un forte atto di accusa nei confronti dell’amministrazione. Questo il testo:

«Piazza Cittadella: tra omissioni, dinieghi e prevaricazioni, chi paga sono i cittadini. Ciò che sta accadendo nell’ambito della pratica Piazza Cittadella è a dir poco allarmante: non si tratta più di scelte politiche o di schieramento politico ma di buon senso e correttezza. Due caratteristiche che mancano completamente nella gestione della pratica in parola.

Stiamo assistendo impotenti a reiterati episodi di omissione, dinieghi e prevaricazioni da parte di chi amministra (o meglio, governa!) la città, nella speranza – e nell’attesa – che qualche organo di grado superiore possa quanto meno valutare ciò che sta avvenendo.

Ormai tutti conoscono ciò che è accaduto in merito alla pratica Piazza Cittadella: il ritardato pagamento dei canoni da parte del concessionario, l’aumento delle tariffe per i cittadini, la falsità della fideiussione, l’omessa presentazione di una nuova fideiussione così come la mancanza delle garanzie bancarie che, da contratto, avrebbero dovuto essere inviate entro il 20 gennaio.

Ad oggi, il concessionario risulta totalmente inadempiente su tre punti del contratto: manca la fideiussione a garanzia del minimo garantito, manca la bancabilità, non è stata adeguata la polizza fideiussoria a garanzia della completa e corretta esecuzione dell’opera.

A fronte dell’inadempimento, l’Amministrazione pare però rimanere totalmente inerme mostrandosi, ancora una volta, incomprensibilmente disponibile nei confronti di un concessionario che, in più occasioni, si è dimostrato inadeguato.

Al contrario, l’Amministrazione sta mostrando la sua faccia più arrogante ed intransigente con i consiglieri di minoranza, con atteggiamenti di vera e propria prevaricazione: abbiamo assistito a Consigli Comunali disertati dalla maggioranza, a Commissioni anomale dove – al posto dei Dirigenti – si è presentata il Sindaco. Al tentativo di far saltare Commissioni ed a quello di farle a “porte chiuse”. Abbiamo preso conoscenza di alcuni documenti dalla stampa, nonostante ne avessimo fatto richiesta (puntualmente negata). Sempre dalla stampa abbiamo appreso dell’esistenza di relazioni destinate anche a noi Consiglieri Comunali ma che mai l’Amministrazione si è degnata di inviarci (nonostante i reiterati solleciti).

Addirittura abbiamo ricevuto il diniego ad un accesso agli atti in cui chiedevamo di conoscere la corrispondenza intercorsa tra Comune e concessionario. Il diniego sarebbe avvenuto per “ragioni di riservatezza”, con tanto di richiamo ad una sentenza del Consiglio di Stato che nulla attiene con il caso di specie.

E pazienza se, invece, poco più di un mese fa la corrispondenza ci era stata inviata (non valeva allora il medesimo principio?).

E pazienza se la sentenza richiamata tratta di un caso di accesso agli atti avente per oggetto dati personali delle famiglie che avevano ricevuto buoni spesa (tematica a dir poco differente rispetto ad una concessione pubblica).

Pazienza, se non fosse che il diniego si conclude addirittura con una (nemmeno tanto) velata minaccia, sottolineando l’obbligo di segreto anche in riferimento al riscontro (cioè al diniego), con tanto di minaccia di azioni penali e civili in caso di violazione. Il tutto, richiamando l’art. 43 T.U.E.L. che, tuttavia, non prevede affatto detta casistica.

E’ passato quasi un anno da quando in Consiglio Comunale abbiamo indossato le magliette con la scritta: “pratica di fretta… decisione sospetta”.

Oggi ne siamo sempre più convinti, con una precisazione: pare che oggi l’Amministrazione tanta fretta non l’abbia più».




Il 6 luglio partono i saldi estivi

Partono dal 6 luglio i saldi estivi in Emilia-Romagna (e in tutta Italia esclusa la Provincia autonoma di Bolzano che partirà il 19 luglio). La durata massima degli sconti è di 60 giorni, con scadenza nei primi giorni di settembre 2024.

Lo stabilisce una delibera approvata della Giunta regionale. Lo sconto o il ribasso effettuato, dice il provvedimento, deve essere espresso in percentuale sul prezzo normale di vendita che va comunque esposto.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro – pari a 92 euro pro capite – per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro.

STIMA DEI SALDI ESTIVI 2024

Valore Saldi Estivi: 3,2 miliardi di euro
Numero Famiglie che acquistano in Saldo: 15,8 milioni
Acquisto medio a famiglia nei Saldi Estivi: 202 euro
Acquisto medio a persona nei Saldi Estivi: 92 euro

(Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio)

“I saldi sono una buona occasione per sostenere i nostri negozi- commenta l’assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini- che rendono vitali e dinamiche le nostre città, e la cui presenza è di grande importanza soprattutto per i centri storici dei piccoli paesi”.

“Quest’anno abbiamo investito, attraverso due bandi, circa 16 milioni di euro per riqualificare le imprese del commercio, di vicinato e ambulante, del pubblico intrattenimento e dei pubblici esercizi di tutta la regione- chiude l’assessore-, attraverso progetti di rigenerazione degli spazi e di ampliamento e utilizzo di nuove tecnologie. L’obiettivo è creare un’economia urbana ancora più forte, dinamica e un settore più moderno e attrattivo, anche dal punto di vista turistico”.

Resta il divieto di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti l’avvio delle vendite di fine stagione di capi di abbigliamento, accessori, calzature, biancheria intima, pelletteria, tessuti per abbigliamento e arredamento, in base al comma 2, art. 22, della legge regionale n. 25 del 2017.

La merce di fine stagione dovrà essere esposta, in modo inequivocabile e distinto da quella in vendita nelle condizioni ordinarie. Per i saldi di fine stagione non è previsto l’obbligo di comunicazione in Comune.




Alessandro Losi è il nuovo presidente di ANCE Piacenza

L’assemblea di ANCE Piacenza riunita al Castello di Rivalta ha eletto il suo nuovo presidente. Si tratta di Alessandro Losi (Losi Costruzioni Srl) che raccoglie il testimone di Matteo Raffi alla guida della territoriale piacentina dei Costruttori Edili. Alessandro Losi guida un’azienda radicata nel territorio piacentino da generazioni e specializzata nella realizzazione di immobili di pregio.

«Per me è un onore poter rappresentare ANCE Piacenza» il commento di Alessandro Losi. «Ringrazio tutti coloro che mi hanno accordato la loro fiducia, porterò la loro voce in questa fase storica così determinante per il nostro settore. Ci attendono sfide epocali che andranno affrontate con grandissimo impegno e con capacità di fare rete tra imprese perché oggi più che mai abbiamo bisogno di nuove idee e di sinergie tra aziende. Un ringraziamento particolare va anche a Matteo Raffi per il suo lavoro, a Maurizio Croci per la sua attività a livello regionale e al presidente di Confindustria Nicola Parenti, con cui abbiamo già avviato un dialogo proficuo».

 




Grave incidente a Roveleto di Cadeo

Grave incidente stradale nel pomeriggio di oggi a Roveleto di Cadeo, lungo la strada provinciale 30 in direzione Chiavenna. Per ragioni da chiarire un’auto su cui viaggiavano due uomini è uscita di strada e si è ribaltata in un campo. Sul posto sono arrivati i soccorsi allertati dal 118 oltre ai vigili del fuoco che hanno estratto i due dalle lamiere. I sanitari hanno richiesto l’intervento dell’elisoccorso che ha trasportato il più grave dei feriti  in volo all’ospedale Maggiore di Parma in codice rosso. Il secondo è stato invece portato in ambulanza all’ospedale di Piacenza. Oltre ai carabinieri è intervenuta anche la polizia locale di Cadeo che ha effettuato i rilievi di legge. Non sembrerebbero esservi altri veicoli coinvolti.




Ultimi giorni per vedere la mostra Icônes

Sono gli ultimi giorni per visitare la mostra “Icônes. Tre capolavori una città”, in corso al PalabancaEventi (già Palazzo Galli) in via Mazzini, fino al prossimo 7 luglio.

I tre capolavori proposti in forma immersiva (Ecce Homo di Antonello da Messina Tondo di Botticelli e Ritratto di signora di Gustav Klimt) continuano a suscitare molto interesse: nello scorso “weekend lungo” – con i Venerdì Piacentini e la tappa del Tour de France – è stato un vero e proprio boom di visitatori che, dall’apertura del 15 giugno ad oggi, sono già stati migliaia.

Nei giorni scorsi hanno reso visita alla mostra i dirigenti della Gas Sales Bluenergy Volley – con in testa la presidente Elisabetta Curti – al termine della conferenza stampa che si era tenuta in Sala Ricchetti della Banca di Piacenza (partner organizzativo della società biancorossa) per il lancio della campagna abbonamenti della prossima stagione al PalabancaSport. «Emozionante, intensa e suggestiva», questi i tre aggettivi che i dirigenti della società di volley hanno utilizzato davanti alle immagini dei tre capolavori.

Ricordiamo che Icônes è un’iniziativa promossa da Rete Cultura Piacenza (costituita da Fondazione, Regione, Provincia, Comune, Camera di Commercio dell’Emilia, Diocesi) in collaborazione con Galleria Ricci Oddi e Collegio Alberoni e con il contributo della Banca di Piacenza.

Anche nell’ultimo weekend del 7 luglio saranno organizzati servizi di Bus Navetta gratuiti per favorire i visitatori lungo un percorso che non sia solo immersivo ma anche reale. Inoltre, una volta ottenuto il ticket al PalabancaEventi, i visitatori della mostra potranno presentarsi alle sedi in cui sono esposti i tre capolavori e ottenere uno sconto per l’accesso. Senza il ticket, il biglietto sarà a prezzo intero.

Questo il riepilogo degli orari della mostra al PalabancaEventi (dove l’ingresso è libero e gratuito) e dei musei dove si trovano esposti i tre capolavori.

Orari e giorni d’accesso alla Mostra “Icônes” al PalabancaEventi

Da martedì a giovedì: 16 – 20

Venerdì: 16 – 23

Sabato e domenica: 10 – 12 / 16 – 20

Apertura straordinaria: Giovedì 4 luglio: 10 – 23




Confindustria Piacenza sostiene il Convegno Nazionale dei Commercialisti

Confindustria Piacenza ha annunciato il suo pieno sostegno all’iniziativa dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti di Piacenza, che ha ottenuto l’organizzazione del prestigioso Convegno Nazionale dei Commercialisti. L’evento si terrà a Piacenza il 3 e 4 ottobre, con un focus sul ruolo del commercialista nelle operazioni di fusione e acquisizione (M&A).

Il Direttore di Confindustria Piacenza Luca Groppi ha espresso grande entusiasmo per la collaborazione, sottolineando l’importanza di eventi di questo calibro per la comunità economica locale: «Siamo orgogliosi di sostenere un’iniziativa che non solo valorizza la professionalità dei nostri giovani dottori commercialisti, ma che porta anche a Piacenza un evento di rilevanza nazionale. Il tema del ruolo del commercialista nelle operazioni di M&A è cruciale per il futuro delle nostre aziende e per la crescita economica del territorio. La scelta di Piacenza come sede del convegno nazionale è un riconoscimento significativo per la città e per la qualità dei suoi professionisti. Invitiamo tutte le aziende locali a partecipare e a trarre vantaggio dalle competenze e dalle conoscenze che saranno condivise».

L’Unione Giovani Dottori Commercialisti di Piacenza, guidata dal Presidente Fabio Maggi, ha lavorato intensamente per portare il convegno nella nostra città. «Il nostro obiettivo è creare un’opportunità di confronto e aggiornamento professionale di alto livello, che possa fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per affrontare le sfide attuali del mercato. Il sostegno di Confindustria Piacenza è fondamentale per la riuscita del convegno e per rafforzare il legame tra i professionisti del settore e il tessuto imprenditoriale locale».

A farne parte anche Eleonora Dosi (Vicepresidente), Danila Gambazza (Segretario), Margherita Ferrante (Tesoriere), Mattia Magnani (Responsabile della comunicazione esterna) e per il Comitato Organizzativo la Vicepresidente, Cristina Betta e il Segretario Andrea Fossati.

Il convegno prevede la partecipazione di esperti del settore, che affronteranno vari aspetti delle operazioni di M&A, dalla due diligence alla valutazione delle aziende, dalle strategie di negoziazione ai profili fiscali e legali.




Fiera di Sant’Antonino, le limitazioni al traffico

Per consentire lo svolgimento in sicurezza della fiera di Sant’Antonino, sarà in vigore già dalle 14 di mercoledì 3 luglio, sino alle 4 del mattino di venerdì 5, il divieto di sosta con rimozione forzata su entrambi i lati in piazzale Libertà, lungo lo stesso viale Pubblico Passeggio, in via Alberici, piazzale Genova – tra l’intersezione con via XXIV Maggio e quella con il Facsal – nonché in viale Palmerio e nel tratto di corso Vittorio Emanuele tra viale Palmerio e via Venturini. Dalle ore 15 di mercoledì 3, sino alle 8 del mattino di giovedì 4, sarà vietata la sosta con rimozione forzata nell’area di parcheggio di via IV Novembre delimitata dall’apposita segnaletica, fatta eccezione per i veicoli degli espositori presenti per la fiera. Dalle ore 17 di mercoledì 3 luglio, sino alle 4 del mattino di venerdì 5, divieto di circolazione in via Alberici, viale Pubblico Passeggio e piazzale Libertà (nel tratto adiacente al Facsal), mentre scatterà alle 20 di mercoledì 3 sino alle 4 del mattino di venerdì 5, il divieto di circolazione in viale Palmerio, via Cavaciuti, corso Vittorio Emanuele (tra via Palmerio e via Venturini), nel tratto di viale Beverora tra via Mirra e viale Palmerio, nonché in piazzale Genova tra l’intersezione con via XXIV Maggio e quella con il Pubblico Passeggio. Dalle ore 20 di mercoledì 3 luglio, sino alle 4 del mattino di venerdì 5, revoca del senso unico di marcia in via Santa Franca (nel tratto tra vicolo Edilizia e lo Stradone Farnese) e in vicolo Edilizia, con la possibilità per i residenti di percorrere la strada con ingresso e uscita da via Santa Franca.




Smontata la “Petite Tour Eiffel”. I panificatori «Vorremmo donarla alla città»

Quando fu costruita la torre Eiffel fece molto discutere e qualcuno arrivò a definirla “un’impalcatura fatta di sbarre e di ferro angolare, priva di qualsiasi senso artistico”.

Con il passare degli anni è invece diventata il simbolo stesso di Parigi. Chissà che non possa, in piccolo, accadere qualcosa di simile anche per la torre Eiffel stilizzata che era stata collocata davanti a Palazzo dei Mercanti di Piacenza in occasione della partenza della terza tappa del Tour de France. Apprezzata da alcuni, criticata da altri, la struttura metallica alta sei metri è stata fotografata da centinaia di turisti e piacentini tanto da diventare protagonista di numerosi post sui social.

Ora si prepara ad una seconda vita. Smontata da piazza Cavalli la torre, nella mattinata odierna, è stata trasportata nel parcheggio di Confcommercio Piacenza in Strada Bobbiese dove resterà depositata in attesa di una possibile collocazione definitiva.

Ad avere l’idea di celebrare la Grande Boucle con una scultura ispirata alla torre parigina era stata l’Associazione Panificatori di Piacenza che l’ha commissionata ad un fabbro della provincia, facendosi interamente carico delle spese.

«Non abbiamo mai pensato di fare una copia identica della torre Eiffel – spiega Alberto Sala, presidente dell’associazione – ma di ispirarsi alla stessa per realizzare un manufatto che la evocasse e che in futuro possa diventare un ricordo permanente di questa giornata unica e probabilmente irripetibile.  Per questo ci piacerebbe donarla alla città».

«Come Confcommercio Piacenza – spiega il presidente Raffaele Chiappasiamo molto soddisfatti di come è andata questa tappa piacentina del Tour de France e ci auguriamo che l’evento possa “tirare la volata” ad un forte sviluppo turistico della nostra provincia, le cui bellezze sono finite in mondovisione, proposte a milioni di telespettatori. Ben venga dunque una mini-torre a ricordo di questo momento. Del resto la stessa Eiffel era il simbolo di un evento, l’Esposizione universale del 1889. La ospitiamo volentieri in attesa che trovi una “casa definitiva” e … speriamo ci porti la stessa fortuna che l’originale ha portato a Parigi».

 




Concorso per la Scuola “La sostenibilità è un gioco da ragazzi”

Prosegue la selezione degli elaborati presentati al Concorso per la Scuola, ideato da Cantina Valtidone, dal titolo “La sostenibilità è un gioco da ragazzi!”.

Alle classi partecipanti è stato richiesto di inventare un vero e proprio gioco che riproponesse attività riconducibili a uno o più obbiettivi dei 17 previsti dall’Agenda 2030. Un modo di approcciarsi allo Sviluppo Sostenibile che ha permesso di coinvolgere dai bambini delle scuole primarie fino agli adolescenti delle superiori.

Dopo la prima fase, che si è tenuta lunedì 17 giugno e che ha visto la Commissione riunita per valutare i tanti progetti partecipanti, dal 23 giugno fino al 21 luglio il pubblico di Instagram può partecipare attivamente, votando sul profilo Instagram di Cantina Valtidone la locandina di promozione del gioco della scuola o classe che si vuole sostenere.

I tre elaborati, per ogni grado di istruzione, che riceveranno il maggior numero di preferenze potranno infatti aggiudicarsi ulteriori punti che si sommeranno a quelli già espressi dalla Commissione.

Con la terza e ultima fase, prevista per il 4 ottobre presso il teatro di Pianello Val Tidone, le scuole selezionate dalle precedenti fasi presenteranno più compiutamente il loro lavoro alla Commissione, ma la classifica finale sarà svelata solo durante la cerimonia di premiazione che si terrà all’inaugurazione della Festa del Picchio Rosso!




Consegnato ai Volontari Ospedalieri (Avo) il trentaquattresimo Premio Solidarietà per la vita

«L’Avo di Piacenza non si ferma. Un motto che abbiamo coniato durante il Covid e che assume ancor maggior significato dopo questo premio istituito da Corrado Sforza Fogliani, riconoscimento che sono onorata di ritirare a nome di tutti quelli che ci sono oggi e di coloro che ne hanno fatto parte dal 1990, anno della nostra fondazione». Si dichiara «emozionata» Anna Boccellari, presidente dell’Associazione Volontari Ospedalieri di Piacenza alla quale è stato assegnato il “Premio Solidarietà per la vita Santa Maria del Monte”, promosso dalla Banca di Piacenza, giunto alla sua trentaquattresima edizione e consegnato come da tradizione l’ultima domenica di giugno nel corso di una partecipata cerimonia nel suggestivo contesto del piccolo santuario mariano. «Un ringraziamento particolare – ha proseguito la presidente – va alla Famiglia Piasinteina qui rappresentata da Danilo Anelli: come è già stato sottolineato, è molto bello che la segnalazione alla commissione per questo premio sia venuta da un’altra associazione. Dopo il terribile periodo della pandemia – dove abbiamo regalato un sorriso, con gli occhi perché avevamo la mascherina, a tutte le persone ammalate e spaventate – vogliamo essere ancor di più d’aiuto alle persone fragili e per noi essere potuti tornare in corsia è stato come riprendere la vita. Fedeli al motto ricordato prima, abbiamo attivato collaborazioni con un centro disabili di San Nicolò e con l’Associazione La Ricerca per il servizio di consegna di pasti e farmaci».

Questa la motivazione del Premio letta dall’ispettrice volontaria della Croce Rossa Giuliana Ceriati: “L’Associazione, grazie a oltre cento volontari, offre un servizio di sostegno agli ammalati ricoverati nelle strutture ospedaliere di Piacenza e provincia e agli anziani ospiti delle case di riposo – nonché ai loro famigliari – donando calore umano, ascolto, compagnia, così alleviando sofferenza e solitudine di persone in difficoltà. Prezioso il contributo dell’Associazione durante l’emergenza Covid, attraverso attività di consegna di farmaci a domicilio e servizio di accoglienza presso i centri vaccinali”.

Il prefetto Paolo Ponta, che ha consegnato il riconoscimento, ha spiegato le ragioni della scelta fatta dalla Commissione giudicatrice del Premio, di cui è presidente: «I Volontari Ospedalieri sono l’esempio del principio di sussidiarietà; non si sostituiscono ma affiancano il servizio sanitario per prendersi cura delle persone fragili con vicinanza, tenerezza e compassione. Ed hanno avuto tanto coraggio ad offrire il loro aiuto nel terribile momento della pandemia, che ha colpito Piacenza in modo particolarmente violento. Il vostro volontariato – ha aggiunto il prefetto – ha qualcosa di eroico. È dunque un premio assolutamente meritato e sono orgoglioso di presiedere la commissione che lo ha aggiudicato. Lo consegnamo in questo luogo meraviglioso e complimenti alla Banca di Piacenza per averlo restaurato. Siete una provincia operosa e mi sono sentito subito accolto, come qui al Monte».

Franco Albertini, sindaco del Comune Alta Val Tidone (rappresentato anche dall’assessore Giovanni Dotti, dal capogruppo consiliare Carlo Fontana e dal consigliere delegato Alessandro Buroni) ha dal canto suo ricordato «colui che questa festa della vita ha fortemente voluto e sostenuto negli anni, Corrado Sforza Fogliani, la persona che più di ogni altra si è distinta con intelligenza, impegno, capacità selettiva per la rinascita di questo luogo sacro a Dio e all’uomo». Il primo cittadino è quindi passato ai ringraziamenti: alla Banca di Piacenza e al suo presidente dott. Nenna, al vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio, al prefetto, alle autorità politiche, militari, civili, ai colleghi sindaci e ai loro rappresentanti, ai sacerdoti, al Coro di Campremoldo “Voci dal mondo”, alla Polizia municipale, alla Pro loco di Strà-Trevozzo con il suo presidente Luca Cassi (associazione che ha allestito l’apprezzato buffet campagnolo), agli Amici del Monte e al Gruppo volontari della Protezione civile Tidone-Tidoncello. «Il messaggio che oggi si stacca dal Monte – ha continuato il sindaco Albertini – è il valore che dobbiamo dare all’aiuto alle persone sofferenti».

Giuseppe Nenna, presidente della Banca di Piacenza (presente anche il vicepresidente Domenico Capra, il direttore generale Angelo Antoniazzi, il vicedirettore generale Pietro Boselli e altri dirigenti), ha ricordato l’avv. Sforza Fogliani (presente la moglie Maria Antionietta De Micheli), definito «un vulcano nel proporre iniziative; con impegno, cerchiamo di proseguire nella sua opera».

Alla manifestazione (condotta da Lavinia Curtoni dell’Ufficio Relazioni esterne della Banca) hanno assistito il tradizionale numeroso pubblico e, oltre a quelli già citati, diversi altri amministratori, tra i quali il sindaco di Pianello Mauro Lodigiani e il consigliere comunale di Piacenza Salvatore Scafuto (in rappresentanza del sindaco Katia Tarasconi). Tra le autorità, il dirigente vicario del questore, Marina Festini, il comandante dei Carabinieri di Bobbio, luogotenente C.S. Vittorio Conte, il capitano della Stazione di Pianello Davide Simonini. Presente anche il prof. Luigi Cavanna, già vincitore del riconoscimento nel 2017.

Il premio è stato consegnato al termine della messa celebrata dal vescovo emerito della Diocesi di Piacenza-Bobbio mons. Gianni Ambrosio, coadiuvato da don Davide Maloberti e da don Gianni Quartaroli, parroco di Trevozzo. Anche mons. Ambrosio ha ricordato il presidente Sforza Fogliani e citato don Giuseppe Bertuzzi tra coloro che hanno tenuto in vita il piccolo santuario. «È un motivo di gioia trovarci qui – ha affermato il vescovo emerito – in questa chiesa dedicata alla Natività e alla Beata Vergine Maria che vuole il nostro bene e ci guida ad accogliere il dono della luce e della vita».