Vertenza Adidas-Di Farco. Continuano gli incontri aziende-sindacati

Calendario condiviso per proseguire gli incontri, e dal 7 settembre, si entrerà sempre più nel merito della vertenza Adidas- Di Farco, che riguarda il futuro di 200 lavoratori, che rischiavano trasferimenti senza la possibilità di trattativa.
Dopo mobilitazioni e scioperi, rientrati dopo l’intervento delle istituzioni, la vertenza sulla logistica Adidas di Piacenza si è messa sui giusti binari, almeno per quel che concerne i rapporti tra le parti, che hanno condiviso una serie di appuntamenti (7 settembre, 21 settembre, 4 ottobre), come rendono noto le segreterie provinciali di Filt Cgil e Fit Cisl in un comunicato stampa congiunto.
Dopo i “no” di Adidas al tavolo delle trattative, grazie all’intervento delle istituzioni e alla lotta sindacale, son stati realizzati confronti tra sindacato e parte datoriale con i rappresentanti di fabbrica (Filt Cgil e Fit Cisl). Erano presenti Massimo Tarenchi e Karim Mansar (Filt Cgil), Salvatore Buono e Barbara Murelli (Fit Cisl), la sindaca Katia Tarasconi, le RSA del sito e i rappresenta nti di Adidas, Di Farco e MMoperations come parte datoriale.

“Ringraziamo ancora una volta le istituzioni, lavoratori e lavoratrici che con la mobilitazione hanno riaperto un varco in una strada che sembrava senza uscita.
Grazie in particolare alla sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi, che ha presenziato di persona – scrivono Filt Cgil e Fit Cisl – Vogliamo sperare che queste siano le faticose tappe di un percorso che deve portare a un futuro di lavoro e serenità le 200 famiglie coinvolte nella vertenza Adidas-Di Farco. La guardia rimarrà alta perché la disponibilità al confronto non venga meno, e su questo ci vuole ancora l’attenzione di tutti, ma i prossimi incontri entreranno nel merito e siamo convinti che si potranno trovare le soluzioni migliori per la tutela del lavoro”.




Zandonella (Lega) critica i primi 45 giorni della giunta Tarasconi

L’ex assessore ed attuale consigliere comunale leghista Luca Zandonella va decisamente all”attacco del sindaco Tarasconi e della sua giunta attraverso una nota stampa in cui critica alcune spese di trasferta e talune decisione prese in questi primi giorni di governo cittadino.
“A seguito dell’accesso agli atti del consigliere Zandonella -si legge nella nota – inerente la partecipazione del Sindaco Tarasconi alla “Pastasciutta Antifascista” a Gattatico (RE) il 27 luglio, si evince che la partecipazione è stata effettuata con autovettura comunale e relativo autista. “Ritengo – inizia la nota Zandonella – che la presenza in territorio reggiano a questo evento dovesse essere fatta a proprie spese e non con mezzo ed autista comunale, pagati da tutti noi. Visto che nei primi giorni di mandato il Sindaco ha addirittura affermato che l’unità cinofila anti-droga della Polizia Locale graverebbe sulla comunità con la prospettiva di darlo in adozione, mi sarei aspettato una uniformità di trattamento nelle varie spese comunali, tra cui rientrano anche le trasferte. Purtroppo – continua il consigliere del Carroccio – questo inizio di mandato è stato caratterizzato da tanta demagogia e poca concretezza: basti ricordare il voler introdurre il “linguaggio sessuato”, l’entusiasmo dell’annuncio per il posizionamento di panchine arcobaleno in città e per l’adesione alla rete Ready, il pessimo inizio dell’assessore allo sport nei rapporti verso alcuni tifosi del Piacenza Calcio, la presunta solidarietà da parte di membri della giunta comunale verso Pallavicini dove non è ancora chiaro chi abbia mentito e – per finire – il voler cambiare a tutti i costi l’area del nuovo ospedale nonostante l’Ausl abbia certificato un aumento della tempistica di almeno cinque mesi (oltre ai costi ulteriori per il nuovo progetto)”. “Spero – conclude Luca Zandonella – che questi primi 45 giorni, pieni di argomenti ideologici e poco utili ai cittadini, finiscano presto in soffitta e che si inizi a lavorare concretamente e velocemente per il bene di Piacenza”.




Vaiolo delle scimmie, al via oggi in Emilia-Romagna le prime vaccinazioni

Al via oggi in Emilia-Romagna la vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie, “Monkeypox”, pianificata sulla base delle linee guida ministeriali: la nota inviata questa mattina dalla Direzione dell’assessorato alle Politiche per la salute a tutte le Aziende sanitarie del territorio fornisce le indicazioni operative sulla somministrazione della prima tranche di 600 dosi di vaccino Jynneos (MVA-BN) che il ministero della Salute ha assegnato alla nostra regione, dove i casi accertati a oggi sono 67.

Le prime vaccinazioni saranno effettuate oggi stesso a Bologna, seguiranno le altre Aziende sanitarie.

In base allo scenario epidemiologico attuale, le categorie ad elevato rischio per le quali è prevista da subito – a livello nazionale e quindi anche in Emilia-Romagna – l’offerta vaccinale sono due: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a Orthopoxvirus; persone gay, transgender, bisessuali e uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), identificati possibilmente tra coloro che afferiscono agli ambulatori PrEP (Profilassi Pre-Esposizione)/HIV delle Unità operative di malattie infettive e ai centri HIV (eventualmente con il supporto dei Check Point laddove presenti sul territorio e degli ambulatori IST- Malattie sessualmente trasmesse).

Gli operatori di laboratorio saranno direttamente chiamati dalle Sorveglianze sanitarie aziendali, mentre le persone che rientrano nella seconda categoria potranno contattare gli ambulatori PrEP/HIV e i Centri HIV: sarà l’infettivologo la figura di riferimento per la valutazione dell’eventuale eleggibilità alla vaccinazione in base al livello di rischio identificato, come prevede la circolare del ministero della Salute inviata alle Regioni. La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target – come indicato nella stessa nota – potrà essere successivamente aggiornata sulla base dell’andamento epidemiologico e della disponibilità di vaccino, al momento estremamente limitata.

I riferimenti dei centri PrEP/HIV (luoghi, numero di telefono e orari) sono disponibili sul sito www.helpaids.it.

Come si vaccina

E’ prevista la somministrazione di due dosi di vaccino, solo a persone maggiorenni, e tra la prima e la seconda deve intercorrere un intervallo di almeno 28 giorni; per le persone vaccinate in precedenza contro il vaiolo è necessaria, invece, la somministrazione di una sola dose.

Dove si vaccina

Al momento le Aziende sanitarie individuate per effettuare le vaccinazioni sono quelle di Parma, Modena, Bologna e Romagna e saranno le stesse Ausl a definire il luogo di somministrazione, in collaborazione con i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica; a questi ultimi è affidata anche la vaccinovigilanza.

Distribuzione delle dosi sul territorio

Questo il piano di distribuzione delle prime 600 dosi di vaccino alle Aziende sanitarie: Ausl Piacenza e Parma: 60 dosi per soggetti a rischio; Ausl Reggio Emilia e Modena: 100 dosi per soggetti a rischio; Ausl Bologna, Imola e Ferrara: 280 dosi per soggetti a rischio e 20 per operatori di laboratori; Ausl Romagna (Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini): 80 dosi per soggetti a rischio e 60 per operatori di laboratori.

Un’ulteriore raccomandazione contenuta nella circolare della Regione è quella di programmare sedute tali da garantire l’utilizzo di tutte le dosi, eventualmente ricorrendo a overbooking o a liste di riserva.

Sulla base delle comunicazioni ricevute dal ministero, per la prossima tranche di vaccino saranno nuovamente stabiliti, in accordo con le Regioni e le Province autonome come avvenuto finora, i criteri e il piano di distribuzione.




Andrea Dallavalle “festeggiato” in Municipio

Incontro stamani in Municipio con Andrea Dallavalle, reduce dal 4° posto ai Mondiali di Eugene, negli Usa. L’atleta piacentino, in procinto di partire per gli Europei di Monaco di Baviera in calendario la prossima settimana, è stato ricevuto dal sindaco Katia Tarasconi. Erano presenti anche l’assessore alla Cultura Christian Fiazza, il sindaco di Gossolengo Andrea Balestrieri, il tecnico di Andrea, Ennio Buttò, la mamma Maria Cristina Bobbi, il papà Fabrizio Dallavalle (presidente dell’Atletica Piacenza), il delegato provinciale Coni Robert Gionelli, l’assessore allo Sport Mario Dadati, il tenente Francesco Tartaglione in rappresentanza del Comando provinciale della Guardia di Finanza e il vice sindaco Marco Perini.

Katia Tarasconi ha consegnato all’atleta lo stemma di Piacenza e una pergamena con il seguente testo:

“Caro Andrea, la Città di Piacenza è profondamente orgogliosa di te. I tuoi successi e i prestigiosi traguardi conseguiti nella tua straordinaria carriera sportiva fanno onore al tuo impegno, alla tua classe e alla tua straordinaria forza d’animo. Continua così!”.

Il delegato provinciale Robert Gionelli ha consegnato a sua volta ad Andrea Dallavalle lo stemma del Coni, così come al primo cittadino di Piacenza, quale augurio di buon lavoro e auspicio che l’Amministrazione comunale continui a valorizzare lo sport e i giovani talenti.




Andrea Magnacavallo direttore sanitario dell’Ausl di Piacenza

Andrea Magnacavallo è ufficialmente il nuovo direttore sanitario dell’Ausl di Piacenza, ruolo che ricopriva dallo scorso febbraio come facente funzioni.

Ad annunciare la sua nomina è stato il nuovo direttore generale dell’azienda sanitaria Paola Bardasi che ha detto «Sarà al mio fianco per tutto il mandato: voglio ringraziarlo per l’importante apporto dato all’azienda in questi anni come professionista e dirigente».

Magnacavallo, stimato professionista, è stato direttore del dipartimento di Emergenza Urgenza, un settore di prima linea, messo a dura prova dall’emergenza Covid.

«Il ruolo che ha saputo costruirsi – ha affermato il direttore generale Bardasi – gli è valso la stima e l’apprezzamento di tanti colleghi ed è un elemento prezioso, da valorizzare. La sua è una figura fondamentale».

Alla fine del 2021, il dottor Magnacavallo è stato insignito del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica come professionista simbolo di tutti i sanitari che hanno prestato soccorso a centinaia di pazienti Covid arrivati in emergenza con grave insufficienza respiratoria e soli, perché non potevano essere accompagnati da un familiare, assistendoli non solo dal punto di vista clinico ma anche con tutta l’umanità possibile.

La sua profonda e articolata conoscenza dell’area Emergenza urgenza e della stessa Azienda di Piacenza hanno orientato la scelta della sua conferma con direttore sanitario “titolare”.

 




Banca di Piacenza. Utile semestrale al +30% rispetto ad un anno fa

La Banca di Piacenza chiude il primo semestre del 2022 con un utile netto pari a 9,9 milioni di euro, evidenziando così un aumento del 30% rispetto al 30 giugno 2021.

La raccolta complessiva da clientela, diretta e indiretta, si attesta sopra i 5,8 miliardi di euro.

Gli impieghi netti, considerando solo i finanziamenti verso la clientela, si attestano a 2.138,5 milioni di euro (2.062,7 milioni al 31 dicembre 2021, +3,68%), confermando il continuo sostegno alle famiglie e imprese del territorio. La Banca infatti, nel primo semestre del 2022, ha erogato oltre 221 milioni di finanziamenti.  Proseguita con successo anche l’attività connessa ai bonus edilizi, per i quali la Banca si era fin da subito attivata al fine di rispondere alle esigenze della clientela.

La buona qualità dell’attivo è confermata dalla bassa incidenza delle sofferenze nette sugli impieghi alla clientela (in linea con il dato di dicembre 2021 e pari allo 0,42%), così come dal grado di copertura pari al 76,20%.

Il risultato netto della gestione finanziaria, dopo le rettifiche di valore per rischio di credito pari a 2,8 milioni di euro, registra un incremento del 9,49% rispetto al 30 giugno 2021, confermando così l’andamento positivo del semestre.

I positivi dati sopra esposti permettono alla Banca di riconfermare la solidità patrimoniale, per effetto anche dell’apporto del risultato del semestre.

In costante progresso pure il numero dei Soci e il numero di conti correnti rispetto al primo semestre 2021; infatti, nei primi sei mesi del 2022, sono stati registrati più di 3 mila nuovi rapporti di clientela.

In aumento le operazioni online effettuate dalla clientela, a conferma dell’attenzione della Banca verso un processo di digitalizzazione dei servizi offerti. In particolare, si evidenzia come circa l’80% dei bonifici siano stati effettuati tramite il canale dell’internet banking.

La Banca ha inoltre ampliato la propria rete aprendo una nuova filiale – acquistando un immobile in proprietà – a Voghera, la terza nel pavese dopo Stradella e Zavattarello.

Alla soddisfazione per i risultati raggiunti si accompagna quella per gli ottimi esiti dell’iniziativa culturale “500 anni dalla posa della prima pietra di Santa Maria di Campagna”, le cui celebrazioni sono iniziate ad aprile 2022 e proseguiranno fino ad aprile 2023, a dimostrazione della capacità della Banca di produrre valore sia per i Soci, sia per la Comunità.




Finita la “luna di miele” politica fra Sforza e la Tarasconi?

E’ già finita la luna di miele politica fra l’avvocato Corrado Sforza Fogliani ed il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi?  E’ quanto viene da chiedersi davanti alle ultime esternazioni del presidente della Banca di Piacenza nonché consigliere comunale in rappresentanza di Liberali piacentini.

Come già è avvenuto plurime volte durante la giunta Barbieri l’avvocato affida i suoi pensieri e le sue critiche a Twitter, il social su cui puntualmente “cinguetta” quando qualche aspetto della vita politica ed economica locale e nazionale non lo convince. In questo caso ad ispirare gli strali telematici di Sforza è stata la Fondazione Teatri di Piacenza che aveva costituito uno dei cardini della sua critica nei confronti del governo di centrodestra, poi sconfitto alle urne.

Allo storico liberale piacentino la Fondazione che governa i teatri di Piacenza proprio non convince e la considera alla stregua di un carrozzone pubblico “mangiasoldi”. Cinque anni fa aveva sperato che l’elezione di Patrizia Barbieri comportasse lo smantellamento di questo organismo. Quando invece si accorse che tutto sarebbe rimasto come era, si iniziò a formare un profondo solco fra la maggioranza ed  i liberali.

Difficile capire se la storia si stia ripetendo seppure i presupposti sembrano esserci tutti. Lo scorso cinque agosto il ministero della Cultura ha pubblicato la graduatoria che permette l’accesso al  Fondo unico per lo spettacolo per i progetti artistici triennali 2022-2024 e per i programmi annuali 2022. Ad ogni teatro di tradizione (opera, concerti, danza) è stato attribuito un punteggio e Piacenza ha ricevuto 22 punti su 35, a parimerito con il Teatro Regio di Parma. Nella precedente attribuzione i punti erano stati dieci in più rispetto al  triennio precedente. Un balzo in avanti che secondo la Fondazione avrebbe portato i nostri fra i prestigiosi teatri di Tradizione  e che il sindaco Katia Tarasconi ha commentato entusiasta «È una grande opportunità per la cultura della nostra città, grazie all’ottimo lavoro svolto dalla direzione e dallo staff del Teatro Municipale. Viene premiata la competenza, grazie alla quale si sono già avviati e sono in cantiere per il prossimo futuro progetti di alta qualità».

Parole che evidentemente non sono piaciute a Sforza che ieri, in un tweet, ha stigmatizzato la situazione scrivendo «L’improvvida dichiarazione del Sindaco sulla Fondazione Teatri va nel senso sollecitato da Destra. Dimostrerò che le strutture burocratiche hanno fatto dire alla prima cittadina una corbelleria. Et audiatur altera pars (diritto canonico)». Parole dure considerando che fra i sinonimi di improvvido troviamo  imprevidente, sconsiderato.

Poche ore dopo Corrado Sforza Fogliani  tornato sull’argomento con un secondo pensiero affidato alla rete «FONDAZIONE TEATRI, piccolo anticipo. Gira e rigira la sostanza è questa: noi come Pr, e peggiori di tutta la Regione. Aumentati di 10 punti? Bella forza, pensate a che livello eravamo lo scorso anno…».

Resta ora da capire se la Fondazione Teatri genererà una nuova tempesta politica perfetta o se Katia Tarasconi, a differenza del suo predecessore, saprà ricomporre lo strappo con Sforza, trasformando i stralie e tuoni di quest’ultimo in un passeggero e fugace acquazzone estivo.




Canone agevolato. Attestazioni di rispondenza

La Camera dei deputati, in sede di decreto legge Semplificazioni, ha modificato – approvando un emendamento a firma dell’on. Tommaso Foti – la vigente normativa in materia di attestazioni di rispondenza, agli Accordi stipulati, dei contratti di locazione a canone agevolato. Che, com’è noto, hanno un canone più contenuto (stabilito dai sindacati) di quello a mercato libero, a parte altre possibili modifiche di favore per gli inquilini in materia normativa.
In sostanza si è stabilito che l’attestazione indicata (artt. 1 c.8, 2 c.8 e 3 c.5 decreto 16.1.2017) “può essere fatta valere per tutti i contratti di locazione, stipulati successivamente al suo rilascio, aventi il medesimo contenuto del contratto per cui è stata rilasciata, fino ad eventuali variazioni delle caratteristiche dell’immobile o dell’Accordo Territoriale del Comune a cui essa si riferisce”.
Si tratta di una modifica molto importante, che Confedilizia aveva suggerito alle forze politiche – ha scritto il Presidente Spaziani Testa – quale ipotesi subordinata rispetto alla (invero impensabile) abrogazione dell’intero articolo 7 del provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri. Essa, infatti, consente di confermare l’unica interpretazione ragionevole della novità legislativa, che la Confederazione aveva indicato sin da subito.
Il Provvedimento è ora diventato definitivo essendo stato approvato dal Senato, proprio nei giorni scorsi, nello stesso testo (cioè, senza modificazioni) approvato dalla Camera dei deputati.

Corrado Sforza Fogliani
Presidente Centro studi Confedilizia




Biasucci diventa professore associato di UniParma

Giacomo Biasucci, direttore del dipartimento Materno infantile dell’Ausl di Piacenza, è diventato nei giorni scorsi Professore associato dell’Università di Parma.
In questo modo, il reparto di Pediatria e Neonatologia da lui diretto diventa parte integrante dell’ateneo. Prosegue quindi a pieno regime l’integrazione tra l’Azienda e l’Università di Parma, con l’obiettivo di “clinicizzare” (questo il termine tecnico) le unità operative, ovvero creare all’interno degli ospedali piacentini le sedi per lo svolgimento delle attività didattiche.
Questo percorso prosegue in parallelo con l’attivazione del nuovo corso di Laurea in Medicine and Surgery in lingua inglese, partito nell’autunno 2021 a Piacenza.




Sindaco e Giunta ribadiscono, “nessuna presa di posizione su indagini in corso”

Il Sindaco Katia Tarasconi e la Giunta comunale, nello smentire che, anche solo a titolo
personale, due assessori avrebbero manifestato la propria solidarietà al Sig. Pallavicini per le note vicende in corso, ribadiscono come l’attuale Amministrazione non intenda prendere posizione, in alcun modo, su indagini giudiziarie in corso.
Quanto scritto dal Sig Pallavicini sulla propria pagina facebook circa le dichiarazioni di due assessori, oggi ripreso dalle testate giornalistiche, non trova quindi alcun riscontro nella realtà dei fatti.




Indagine sindacalisti logistica: il riesame “smonta” la tesi dell’associazione a delinquere

Tanto rumore per nulla? E’ quanto viene da chiedersi dopo che il tribunale del riesame di Bologna ha annullato gli arresti domiciliari per sei sindacalisti piacentini di SiCobas e Usb, (arrestati lo scorso 19 luglio) ritenendo che non vi siano elementi a sostegno dell’associazione a delinquere.

Un duro colpo per il pesante castello accusatorio presentato allora in conferenza stampa. Al momento resta in piedi solo la misura cautelare dell’obbligo di firma che è però poca cosa rispetto alla ricostruzione della procura e della questura che aveva condotto le indagini. Con ogni probabilità i magistrati si appelleranno contro questa decisione ma intanto c’è da registrare l’accoglimento delle tesi difensive.

Controtendenza commentando la decisione del tribunale bolognese scrive

«Si tratta di una grande vittoria a livello politico in quanto decade la ridicola accusa di “associazione a delinquere” e si certifica che non è mai esistito nessun ritorno personale come, invece, sostenuto da procura, questura e alcune testate giornalistiche.

Il riesame ha deciso di mantenere l’obbligo di firma per i reati di violenza privata (ovvero per i picchetti pacifici), confermando con questo che tutto l’impianto dell’accusa ha sempre avuto come obbiettivo quello di colpire le modalità vincenti di sciopero in ottica repressiva. Nulla di nuovo, sono settimane che sosteniamo questa versione e i tribunali con oggi l’hanno definitivamente confermata.

La macchina del fango che ha tentato di dipingere i sindacalisti come dei criminali che estorcono ai loro stessi iscritti ha avuto vita corta, anche se mediaticamente è stata cavalcata con articoli infamanti al soldo della procura, e non ci stupisce questo modo di operare: è stato tentato in ogni modo di colpire i dirigenti sindacali con accuse screditanti di stampo personalistico (e presto cadute…) solo per giustificare anni e anni di intercettazioni (e soldi pubblici buttati…) che nulla avevano a che vedere con i famosi “interessi personali” ma che miravano unicamente a stroncare i soli sindacati combattivi in un settore strategico come la logistica.

Di fronte a noi troviamo tribunali, questure e procure che stanno cercando di raccapezzarsi fra capi d’accusa per tagliare le gambe a qualsiasi movimento di autorganizzazione ed emancipazione delle persone, negando loro un diritto costituzionale come quello di sciopero, servendosi di strumenti repressivi scandalosi e manovre che auspichiamo essere a breve oggetto di inchiesta da parte di chi ne ha le competenze per farlo (forze politiche extraparlamentari, giornalisti, CSM…).

Queste 350 pagine di ordinanza stanno lentamente crollando davanti agli occhi di PM e Procura, i castelli di carta costruiti ad hoc dimostrano la propria fragilità dinanzi alle reali motivazioni delle loro accuse. Dalle pagine non emerge nulla che sia neanche lontanamente valido per giustificare le accuse che hanno portato avanti, tuttavia il fatto che lo Stato si stia muovendo nella direzione repressiva dei diritti e delle lotte sindacali fa intendere bene come saranno i mesi e gli anni che avremo di fronte a noi.

Non saranno queste pagine a riscrivere la storia di anni di conquiste sindacali, non sarà di certo una macchina del fango a fermare la lotta degli operai e delle operaie nei magazzini, che tanto hanno dato a tutta quanta la comunità: dai soldi evasi dalle aziende recuperati, all’insegnamento di cosa sia la dignità e la solidarietà.

Tenetevi le vostre accuse pretestuose e cadute alla prima revisione, noi continueremo a portare diritti ai lavoratori e alle lavoratrici rivendicando i nostri metodi di lotta.

E ora festeggiamo che i nostri compagni sono finalmente liberi dopo tutte le grida delle scorse settimane».

Fra i sindacalisti colpiti dalla misura degli arresti domiciliari, revocata dal riesame, c’era anche Carlo Pallavicini che, appena libero ha commentato con un lunghissimo post la vicenda.

«Circa un’ora fa io, Mohamed Arafat, Aldo Milani e Bruno Scagnelli siamo stati liberati dagli arresti domiciliari. Attenzione: la misura cautelare non è stata revocata, ma bensì annullata, il che significa (esattamente come per gli arresti dello scorso anno) che NON DOVEVAMO ESSERE ARRESTATI, e che decade completamente il teorema assurdo del PM secondo cui il S.I.Cobas sarebbe un’ “associazione a delinquere finalizzata a ritorni personali”.

Questo era ovvio, soprattutto ai piacentini che ben conoscono il nostro ruolo nel dare dignità senza tenere nulla per noi. Solo fango, dall’inizio alla fine, per cercare di screditarci agli occhi del nostro seguito quindi. Il nostro seguito, però, ha mangiato subito la foglia e ha reagito in tutt’altro modo…

Rimane la misura della firma in questura 3 volte a settimana, ma non collegata alla fantomatica e cassata “associazione a delinquere”, bensì alle supposte “violenze private” per le quali veniamo denunciati a ogni sciopero. Tradotto: i pacifici picchetti davanti ai magazzini, senza i quali gli operai non otterrebbero niente.

Il fatto che ciò rimanga contestato la dice tutta su quale fosse il vero e unico obiettivo di tutto questo: le lotte, gli scioperi. Tutti lo avevano capito subito e ciò viene confermato. Faremo cadere anche quello, anzi è un’ottima base da portare a processo in quanto la legislazione italiana (rafforzata da ampia giurisprudenza) dice chiaramente che comminare misure per picchetti costituisce “attentato alla libertà di sciopero e alle libertà costituzionali”. Zero discussione, porcata anche qua e come tale la faremo a pezzi».

Pallavicini, proseguendo,  ringrazia chi gli è stato vicino in questo frangente

«Grazie a tutte e tutti, compagne e compagni del S.I.Cobas, di CT, della Coop Infra, che come l’anno scorso siete stati fantastici. Un calore, un amore (anche una pazienza) che veramente si potevano sentire e respirare anche da rinchiusi. Senza dimenticare i tanti dalle altre città beninteso.

Una dimostrazione di amore che in un secondo ha spazzato via il tentativo maldestro di procura e questura di mettere il sindacato contro i suoi dirigenti. Se l’intento era quello, sappiano che hanno raggiunto il risultato esattamente opposto. Ma non solo verso i nostri iscritti, anche verso l’esterno!».

 




Lega: chiusura scuola Ottone e riduzione Marsaglia. Promesse della.Regione non mantenute

“L’annuncio della chiusura della scuola media “Toscanini” di Ottone, che diventerà a tutti gli effetti una telesuccursale di Bobbio (Piacenza) sommata alla riduzione di orario (da 40 a 25 ore) della scuola d’infanzia di Marsaglia purtroppo rappresentano l’ennesimo segno tangibile del fatto che la Giunta, guidata dal governatore Stefano Bonaccini, quando si tratta del territorio piacentino, si prodiga in promesse che, puntualmente non trovano riscontro nei fatti”. La denuncia arriva dai consiglieri regionali piacentini della Lega, Valentina Stragliati, e Matteo Rancan, capogruppo Lega Er e commissario Lega Emilia.

“Da tempo chiediamo a Regione di riconoscere con fatti concreti la particolare situazione che riguarda la provincia di Piacenza soprattutto dopo l’emergenza Covid 19, dal momento che è stata la provincia più colpita dalla pandemia a livello regionale. Un’attenzione che deve partire dal mondo della scuola e dell’istruzione più in generale, ma che oggi con le notizie relative alle scuole di Ottone e Marsaglia viene ancora una volta negata” attaccano i leghisti.

“Presenteremo pertanto un’interrogazione specifica alla Giunta per sollecitare la Regione a dare risposte concrete a una comunità, quella della Valle, che, rischia seriamente di “chiudere” nonostante Bonaccini, a più riprese, avesse promesso dei piani di rilancio della montagna”.