Seta. Il bilancio tiene. Pubblicata la carta dei servizi 2022

SETA, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico locale su gomma nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, ha pubblicato l’edizione 2022 della Carta dei Servizi, il documento di riferimento del servizio erogato nel quale sono riportati gli standard qualitativi e quantitativi previsti, i ruoli e le competenze dei soggetti coinvolti nel sistema, i riferimenti normativi ed il Regolamento di trasporto, oltre all’indicazione degli strumenti di tutela dei clienti in caso di disservizio.

La pubblicazione della Carta dei Servizi (disponibile in formato digitale sul sito web aziendale) rappresenta un elemento di trasparenza verso utenti e cittadini ed è parte fondamentale della strategia di Responsabilità Sociale d’Impresa che caratterizza l’attività di SETA. Il documento fornisce inoltre l’occasione per dare conto dell’attività svolta nel 2021 e dell’impegno che l’azienda sta attuando per garantire, anche in un contesto così problematico, la continuità di un servizio pubblico essenziale. Infatti, come già accaduto per le ultime due precedenti edizioni, anche questa Carta dei Servizi fotografa un momento di particolare difficoltà per il settore del trasporto pubblico italiano, alle prese ormai da più di due anni con straordinarie criticità: dagli effetti negativi della pandemia, a quelle riconducibili allo scenario internazionale della guerra in corso, fino alle ultime dinamiche politico-istituzionali prettamente nazionali, che aggiungono ulteriori elementi di instabilità  ed incertezza ad un contesto già fortemente critico.

Antonio Nicolini, Presidente di SETA, sottolinea che “Negli ultimi anni la solidità del sistema nazionale del trasporto pubblico è stata messa a dura prova; al rilevantissimo calo di utenza registrato a partire dal 2020 per il Covid, si sono purtroppo sovrapposte ulteriori problematiche quali l’aumento esponenziale dei costi per energia e carburanti, ma più in generale per tutti gli acquisti di materie prime e le forniture di beni e servizi. Ciò comporta una recrudescenza dell’inflazione che, sommata al perdurare del calo di utenza (-30%), avrà effetti molto negativi sui conti aziendali di questo e dei prossimi anni. I bilanci sono a rischio: occorre quindi un urgente intervento strutturale di sostegno da parte dello Stato, per salvaguardare il mantenimento dell’attuale livello dei servizi. A livello locale, poi, è necessario affrontare con serietà e tempestività il tema dell’adeguamento dei corrispettivi e delle tariffe, fermi ormai da troppo tempo”.

Tuttavia, Nicolini segnala anche che nonostante questo scenario a tinte fosche “SETA sta dimostrando grandi capacità di reagire. Grazie al senso di responsabilità e alla professionalità di ogni componente aziendale il servizio è ed è sempre stato garantito alla cittadinanza, ogni giorno senza interruzione, nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza previste ed affrontando prontamente anche le situazioni più critiche. Pur nelle difficoltà, quindi, confermiamo gli obiettivi di miglioramento continuo della qualità del servizio che ci eravamo dati prima dell’emergenza sanitaria, che per noi rappresentano ancora un punto fermo al quale mirare: accelerando con gli investimenti previsti dal Piano Industriale 2021-2023 e puntando prioritariamente su sostenibilità ambientale, sicurezza e qualità, innovazione e flessibilità”. Grazie ad una gestione aziendale improntata a prudenza e responsabilità, nonché ad importanti risorse straordinarie stanziate a livello nazionale e regionale tra il 2020 ed il 2021 (ma tuttora non previste per il 2022), SETA sta mantenendo i conti in ordine ed una buona solidità economico-finanziaria. Premesse necessarie per un’azienda che si è dotata di un ambizioso progetto pluriennale di investimenti all’insegna dell’innovazione tecnologica, della digitalizzazione e della riduzione dell’impatto ambientale del servizio erogato. “Per il triennio 2021-2023 SETA ha stanziato complessivamente oltre 80 milioni di euro (di cui 30 in totale autofinanziamento), per acquistare circa 270 nuovi autobus ed attuare così un deciso rinnovamento della flotta, che rappresenta la principale priorità strategica individuata dall’attuale Consiglio di Amministrazione. Entro la fine del prossimo anno abbasseremo sensibilmente l’età media del parco circolante portandolo a circa 9 anni, in linea con l’età media delle flotte pubbliche dei Paesi europei più avanzati” sottolinea Francesco Patrizi, Amministratore Delegato di SETA. “Per attuare concretamente il nostro Piano di Investimenti – prosegue Patrizi – abbiamo ottenuto il supporto di un pool composto da primari Istituti di credito, il che attesta l’affidabilità e la solidità della nostra azienda, in termini gestionali ed economico-finanziari”.

Nel corso del 2021 sono stati immatricolati e resi operativi 85 nuovi autobus con una presenza crescente di mezzi alimentati a metano, introducendo anche tipologie innovative che offrono importanti vantaggi in termini di autonomia, costi di esercizio, prestazioni e sostenibilità quali le versioni CNG (metano compresso) mild hybrid per il servizio urbano e LNG (metano liquido) per il servizio extraurbano. SETA è una delle prime aziende di trasporto pubblico italiane ad aver introdotto nella flotta extraurbana mezzi a gas naturale liquefatto, per ridurre progressivamente l’incidenza di quelli a gasolio, tenendo inoltre conto che in tutti e tre i bacini l’Azienda sta utilizzando anche il biometano, di cui è previsto un impiego sempre crescente (15% nel 2022, 20% nel 2023 e 25% nel 2024). Per supportare l’estensione dei mezzi a gas naturale sono in fase di ultimazione due nuove infrastrutture di rifornimento (a Piacenza e a Reggio Emilia), mentre a Modena il distributore interno di metano CNG, presente dal 2015, sta per essere abilitato anche al rifornimento LNG. Importanti risultati sono stati ottenuti anche sul fronte dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione, per migliorare l’accessibilità e la fruibilità del servizio. Da ottobre 2021, grazie all’introduzione del sistema EMV, su tutti i mezzi urbani SETA è possibile pagare la corsa con la propria carta di credito o bancomat contactless, senza necessità di registrarsi preventivamente e senza costi aggiuntivi. SETA sta inoltre provvedendo ad estendere la videosorveglianza sui mezzi e collabora con le altre aziende dell’Emilia-Romagna allo sviluppo di piattaforme integrate digitali multiservizi per la mobilità (MAAS), come l’app regionale Roger.

“Il contesto in cui operiamo – conclude il Presidente di SETA – non è certo privo di elementi di preoccupazione, ma fortunatamente registriamo anche segnali positivi. La Regione Emilia-Romagna ha recentemente presentato il nuovo Patto per il Trasporto Pubblico Regionale e Locale 2022-2024, con cui ha ribadito la centralità del trasporto pubblico non solo quale strumento flessibile e sicuro per garantire il diritto alla mobilità di tutti i cittadini, ma anche come mezzo vincente per migliorare la qualità dell’aria e per contribuire in maniera decisiva alla svolta ecologica. Con il nuovo Patto la Regione si è impegnata a sostenere la mobilità collettiva, garantendo investimenti significati per l’acquisto di nuovi treni e autobus e per la creazione di infrastrutture più moderne e sicure. Ulteriori importanti risorse per il rilancio del settore sono inoltre previste a livello nazionale, anche grazie a fondi del PNRR con cui saranno introdotti mezzi ad emissioni zero (ad idrogeno e full electric), il che permetterà di ridurre il divario tra gli standard del trasporto pubblico italiano e quelli degli altri Paesi europei. Questo rinnovato interesse delle istituzioni ci conforta ed è segno che stiamo agendo nella giusta direzione. Investire in tecnologia, innovazione, sicurezza e sostenibilità ambientale è la via migliore per elevare gli standard qualitativi del trasporto pubblico. Solo così se ne potrà rilanciare il ruolo determinante, recuperando le quote di utenza che – per cause oggettivamente esterne alla nostra attività – si sono perse negli ultimi anni”.




Inserimento persone con disabilità. Due bandi della Regione che stanzia altri 4 milioni di euro

Altri 4 milioni di euro al Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità. La Giunta regionale ha integrato con un ulteriore stanziamento il Programma 2021 del Fondo, che aveva già una dotazione di 31 milioni di euro, con l’obiettivo dare continuità alle misure e garantire adeguati finanziamenti all’offerta di servizi.

In particolare, vengono programmate risorse pari a 3,8 milioni di euro per finanziare, attraverso un bando, misure orientative e formative a sostegno della transizione degli studenti e dei giovani con disabilità certificata dai percorsi educativi e formativi verso il lavoro. Viene emanato inoltre un bando per un percorso per centralinisti telefonici non vedenti (100mila euro) e vengono riconosciuti contributi a sostegno della mobilità casa-lavoro (100mila euro).

Transizione scuola-lavoro di giovani con disabilità

Il bando, rivolto agli enti accreditati, rende disponibili per l’anno formativo 2022/23 ai giovani con disabilità certificata misure orientative e formative a sostegno delle transizioni dai percorsi educativi e formativi verso il lavoro.

Destinatari sono gli studenti con disabilità certificata che frequentino gli ultimi anni del proprio percorso scolastico, individuati dalla scuola (azione 1) e giovani disabili che abbiano da poco terminato il percorso di istruzione o istruzione e formazione professionale IeFP (azione 2). Per ampliare opportunità e platea di potenziali partecipanti, potranno essere destinatari anche i giovani in carico ai Servizi Socio-Sanitari e inviati dagli stessi.

Per i giovani che abbiano terminato il proprio percorso di istruzione o istruzione e formazione professionale, gli interventi devono avere come obiettivo anche il potenziamento delle autonomie, la valorizzazione delle competenze e delle capacità possedute e l’acquisizione di competenze specifiche. Ma anche l’attivazione di tirocini e laboratori formativi che permettano l’apprendimento nei contesti di impresa e l’acquisizione di competenze di base, socio-relazionali e professionali propedeutiche ad attivare percorsi successivi di collocamento mirato.

Le risorse disponibili sono di 3,8 milioni di euro: 1,9 milioni per l’Azione 1 e 1,9 per l’Azione 2.

Le domande dovranno essere compilate esclusivamente attraverso l’applicativo web, disponibile all’indirizzo https://sifer.regione.emilia-romagna.it e inviate per via telematica entro e non oltre le ore 12.00 del 27 settembre.

Formazione per abilitazione di centralinisti telefonici non vedenti

Anche quest’anno la Regione Emilia-Romagna, proseguendo nell’attuazione del Programma annuale del Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità, ha attivato una procedura per la raccolta di candidature di enti di formazione che realizzino percorsi formativi per il conseguimento dell’attestato di abilitazione di centralinista telefonico non vedente.

Le persone potranno frequentare i corsi beneficiando di assegni formativi finanziati attraverso le risorse del Fondo regionale per le persone con disabilità a copertura dei costi di iscrizione, nonché delle eventuali spese di residenzialità per gli aventi diritto.

Gli organismi autorizzati possono candidarsi a rendere disponibile l’offerta formativa entro il 7 settembre 2022.




Commemorazione della strage di Bologna, Piacenza partecipa al ricordo delle vittime

Anche il Comune di Piacenza, rappresentato dall’assessora Serena Groppelli, ha visto sfilare oggi il Gonfalone della città a Bologna, in occasione della cerimonia istituzionale di commemorazione della strage del 2 agosto 1980, in cui persero la vita 85 persone e oltre 200 furono i feriti.

“Nel ricordo toccante e commosso delle vittime – commenta Groppelli – si percepisce con forza la dignità e il coraggio dei familiari e di tutti coloro che, nel tempo, non si sono mai arresi nella ricerca della giustizia. Essere presenti, oggi, significa testimoniare ancora una volta la vicinanza e la solidarietà della comunità piacentina, ma anche ribadire che questa pagina buia e drammatica nella storia del nostro Paese non può né deve essere mai dimenticata”.

A portare il Gonfalone di Piacenza, nell’occasione, il commissario Giuseppe Addabbo e l’agente Giulio Castruccio.




Parte l’anno sociale del Rotary Club Fiorenzuola tra il giallo e l’impegno per i giovani

Nella suggestiva atmosfera della “Finestra sul Po” di Monticelli si è svolta la prima conviviale del nuovo anno rotariano del Rotary Club Fiorenzuola d’Arda presieduto dal nuovo Presidente Stefano Pavesi. L’anno si preannuncia ricco di iniziative ed impegnativo. Il Presidente Stefano Pavesi proseguirà con le iniziative promosse nel corso dell’anno passato dalla Presidente Donata Meneghelli ed ha già proposto al Direttivo del club nuove iniziative che caratterizzeranno in primo luogo l’attività di service del club a sostegno dei più deboli e per la promozione del territorio, oltre che le iniziative di taglio culturale che sempre caratterizzano le conviviali. Il Club è oggi composto da 47 soci e, nonostante le difficoltà del periodo duro della pandemia, è riuscito ad aumentare negli ultimi anni il proprio effettivo con nuove presenze che arricchiscono le competenze già presenti nella compagine del Rotary Fiorenzuola.

Tra gli impegni più significativi del club vi è l’azione a sostegno dei giovani. Ed è proprio in questo ambito che si andrà a perfezionare un’attività avviata nel precedente anno sociale. Il Rotary Club Fiorenzuola ha infatti puntato forte sul programma RYE (Rotary Youth Exchange) promuovendo un primo scambio di lunga durata di studenti, in questo caso tra Italia e Finlandia. Nel corso della serata il Presidente Pavesi ha dato la parola ed ospitato Pietro Fantini 17 anni, giovane che frequenta il liceo musicale di Cremona e che frequenterà per un trimestre, l’High School di Riaision Lukio e sarà ospitato dal Rotary club “Raisio Jokilaakso”. Allo stesso modo il club fiorenzuolano ospiterà Viveka Eleonora Heikkinen, 18 anni, che frequenterà il liceo musicale di Cremona e sarà ospitata dalla famiglia di Pietro.

I due studenti potranno così imparare bene un’altra lingua e sperimentare “un altro modo di vivere”; impareranno a conoscere meglio sé stessi e gli altri e a capire le diversità; non di meno, saranno “ambasciatori” del proprio paese. Pietro era presente alla conviviale con la famiglia, mentre Viveka arriverà a Piacenza a fine agosto. Il programma, curato dal Presidente eletto per l’anno rotariano prossimo Federica Arduini, è particolarmente ambizioso ed impegnativo.

La serata rotariana è proseguita “all’insegna del giallo” con Ermanno Mariani, giornalista e scrittore, storico cronista di cronaca nera piacentino. Mariani ha anche ripercorso gli ultimi venti anni della storia dei casi che ha seguito sul nostro territorio.

Stimolato dalle domande del pubblico, Mariani ha sottolineato in particolare in modo particolarmente efficace il ruolo del cronista ed il rapporto che il grande pubblico della carta stampata ha con gli eventi criminosi.

Mariani ha alternato ricordi recenti come l’impegno nel corso della caccia all’uomo di diversi giorni dell’assassino che ha determinato un fortissimo incremento delle vendite del quotidiano locale, con una storia del 1995 quando la banda dell’incappucciati si macchiò del più odioso dei reati, uno stupro di gruppo contro numerose ragazze. Mariani, che in quel caso riuscì a battere la concorrenza del giornale locale mentre lavorava per un quotidiano nazionale, ha ripercorso quella storia che porto addirittura al cambiamento della legge penale.

Ma l’interesse maggiore della serata si è naturalmente concentrato sul racconto del furto del Klimt, al quale Mariani ha peraltro dedicato uno dei suoi libri più importanti (Il mistero del doppio ritratto di Klimt). Mariani ha raccontato del coinvolgimento del cronista nella vicenda dovuto anche al fatto che ha avuto modo di parlare con personaggi che hanno avuto a che fare in vario modo con quell’episodio in un contesto in cui il furto si è accompagnato alla ricettazione ma anche alla produzione di false copie dell’originale. La serata è proseguita con altre storie in cui Ermanno Mariani ha dato conto degli episodi, anche efferati e tragici, trasmettendo il senso profondo di rispetto delle vittime da un lato ed allo stesso tempo il tentativo del cronista di interpretare il comportamento dei criminali per fare comprendere ai lettori le dinamiche precise dei fatti e il profilo umano dei personaggi coinvolti.

 




In edilizia irregolarità nel 75% dei cantieri ispezionati

Si è tenuta nei giorni scorsi, in prefettura, una riunione dell’Osservatorio provinciale per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per il contrasto al lavoro nero. E’ stata l’occasione per analizzare gli esiti dei controlli effettuati nel periodo 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022. Come si può vedere dalla sottostante tabella se in agricoltura e nella logistica in circa il 40% dei casi si sono riscontrate irregolarità nell’edilizia questa percentuale schizza al 75%, dato influenzato dal fatto che in ogni cantiere controllato sono presenti mediamente più di n. 2 aziende*.

SETTORE N.

CONTROLLI

REGOLARI IRREGOLARI IN CORSO NOT.

REATO

AGRICOLTURA 43 23 16 4 9
EDILIZIA

 

156 34 117* 5 154
LOGISTICA 39 15 18 6 1

 

Nell’ambito dei controlli sono state riscontrate evasioni per un importo complessivo di €1.374.000,00 e l’Ausl ha irrogato sanzioni per un ammontare di € 240.000,00.

Nello stesso periodo,  il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro ha controllato 41 aziende, individuando n. 9 lavoratori in nero ed elevando sanzioni per € 30.000.




A Piacenza sperimentata nuova tecnica su pazienti che non possono seguire terapia anticoagulante

“Oggi per Piacenza è una data importante: inizia una nuova era della per la nostra Cardiologia che, in un futuro molto prossimo, potrebbe portarci anche a realizzare interventi di sostituzione della valvola aortica e riparazione della valvola mitrale”.

Con queste parole Daniela Aschieri, direttore di Cardiologia e Utic, ha commentato i primi due interventi di chiusura dell’auricola atriale sinistra eseguiti con successo a Piacenza da Guido Rusticali, responsabile delle sale di emodinamica, e dalla sua equipe.
La procedura prevede l’impianto di una piccola protesi, attraverso un catetere inserito nella vena femorale all’altezza dell’inguine. Il dispositivo di chiusura viene posizionato all’imbocco dell’auricola sinistra ed  è stato ideato per impedire che coaguli di sangue eventualmente presenti fuoriescano nella circolazione sanguigna  (cardio embolismo) e possano provocare un ictus.

Questo piccolo prolungamento dell’atrio del cuore è infatti la principale sede di formazione dei trombi. L’intervento mini-invasivo portato a termine con successo anche a Piacenza consente di eliminare il trattamento con anticoagulanti a vita ed è quindi vantaggioso soprattutto per i pazienti considerati ad alto rischio di ictus, per cui la terapia tradizionale sia risultata inefficace o controindicata.

“La fibrillazione atriale è l’aritmia più comune e rappresenta un importante e riconosciuto fattore di rischio di stroke (o ictus). I pazienti che ne soffrono – evidenzia il dottor Rusticali – hanno un rischio 5 volte più alto di ictus. Attualmente il trattamento più efficace per la prevenzione è l’anticoagulazione a lungo termine, percorso di cura che, però, non è adatto a tutti i pazienti e può presentare importanti effetti collaterali: per esempio, un alto rischio emorragico e problematiche gastriche. La procedura di occlusione dell’auricola, eseguita anche in anestesia locale, riduce il rischio di ictus senza l’utilizzo di terapia anticoagulante”.

“Fino a un mese fa – evidenzia il professionista – queste procedure si effettuavano esclusivamente in pochi centri provvisti di un reparto di Cardiochirugia come Bologna, Parma e Milano. Una recente determina della regione Emilia Romagna ha aperto la possibilità di effettuare l’intervento anche ai centri spoke qualificati. Piacenza in regione è uno dei primi a eseguire la procedura”.

La struttura piacentina, infatti, risponde ai criteri indicati dalla determina per complessità organizzativa e tecnico professionale come reparto dotato di degenza, laboratori di emodinamica, di cardiochiurgia e terapie intensive.

“Si tratta – sottolinea Daniela Aschieri, direttore della Cardiologia di Piacenza – di un passo avanti di rilievo per la nostro reparto, che ci permette di intercettare le necessità dei pazienti più fragili e a rischio emorragico, offrendo una risposta di altissimo livello tecnologico-professionale: in questo modo la persona viene sollevata da stressanti spostamenti in realtà lontane e curata vicino al proprio domicilio in un centro qualificato di alto livello. Molto importante – prosegue – sarà il rapporto con i medici di famiglia che potranno meglio assistere i propri assistiti veicolandoli in percorsi di cura più adatti alla condizione fisica e garantendo una presa in carico di tutti i soggetti che hanno necessità di questo intervento”.

Dopo aver concluso con successo due procedure, l’equipe piacentina ha già in calendario altri appuntamenti nel prossimo mese. “Ci aspettiamo circa una ventina di richieste di chiusura dell’auricola all’anno e siamo molto orgogliosi di poter garantire a tutti coloro che ne avranno bisogno questo servizio”.

 




Liberali piacentini: la situazione attuale richiede oculatezza e profondo senso di responsabilità

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’associazione liberali piacentini.
“I liberali piacentini seguono con attenzione, giorno per giorno, la situazione politica, anche in funzione della imminente consultazione elettorale. L’Associazione liberali – riunita ieri con più di 120 iscritti e simpatizzanti presenti per un saluto prima delle ferie estive – prenderà a tempo utile le decisioni del caso e, forte del grande risultato di consensi ottenuto nel voto amministrativo di Piacenza città, continuerà a battersi perché i principii liberali (soprattutto apertura al confronto e difesa stato di diritto) prevalgano, ancora sottolineando che tali principii più che mai attengono alla situazione odierna, italiana e non solo, che sembra prelude ad una recessione e che richiede quindi ad ogni costo oculatezza e profondo senso di responsabilità. Alla ripresa, l’organizzazione del Festival della cultura della libertà (ultimo fine settimana gennaio 2023) e l’esame della situazione amministrativa del Comune di Piacenza in particolare saranno i primi impegni dell’Associazione”.




Case popolari a Piacenza. Assegnati 26 alloggi a fronte di 387 domande (174 accolte)

In seguito all’annuncio di pubblicazione delle graduatorie per le case popolari (consultabili sul sito del Comune di Piacenza dal primo di agosto), viene sottolineata la disponibilità di soli 26 alloggi a fronte delle quasi 200 domande accolte.

In una nota, Manuel Radaelli (Associazione “Rete” – Case Popolari) esprime la sua preoccupazione: “A fronte di una sempre costante mole di domande per l’assegnazione degli alloggi popolari, la disponibilità degli appartamenti ammonta a meno di trenta unità. Questo implica l’automatica esclusione dalla possibilità di avere una casa numerose famiglie del nostro territorio, con tutte le problematiche sociali che ne derivano.”

“A Piacenza – continua il presidente dell’associazione – urge l’elaborazione di un piano per la costruzione di nuovi alloggi ERP, oltre a quelli già previsti dal PINQuA, i cui 14 alloggi previsti (senza barriere architettoniche) sono interamente destinati a famiglie con membri del nucleo affetti da disabilità. Un piano che alleggerisce il problema ma non lo risolve nel medio e lungo termine. Inoltre, i fabbricati già esistenti, come sappiamo, presentano i vari problemi legati all’età, come abbiamo spesso denunciato in passato.”

Chiude Radaelli: “È opportuno la monitorazione attenta e costante della situazione di sottoutilizzo e sovrautilizzo degli alloggi già assegnati, in base alle leggi esistenti, onde evitare la preclusione degli stessi a famiglie che ne hanno bisogno, oltre che le ordinarie e periodiche verifiche sullo stato economico e familiare di chi ci vive. In conclusione, possiamo dire che anche a Piacenza siamo in una situazione di emergenza abitativa, la cui risposta da parte del Comune, della Regione e di Acer non deve farsi attendere.”

Dal primo agosto sul sito del comune la graduatoria

Sarà pubblicata lunedì 1 agosto sul sito web www.comune.piacenza.it e online sull’Albo pretorio (oltreché affissa sull’albo dell’ufficio Abitazioni e diritto alla casa di via XXIV Maggio 28) la graduatoria definitiva relativa alle nuove assegnazioni di alloggi di Edilizia residenziale pubblica, con riferimento alle domande presentate tra il 1 marzo e il 2 maggio 2022.

Il totale delle domande pervenute è pari a 387, quelle ammesse 174 a fronte di 26 alloggi disponibili. Dalla graduatoria sarà possibile evincere per ciascuna domanda la rispettiva posizione e il punteggio assegnato, nonché l’elenco delle richieste non accolte. Per assicurare una maggiore conoscenza a tutte le persone interessate, la graduatoria e l’elenco delle esclusioni sono stati inviati tramite email (e quindi disponibili per la consultazione) all’Urp del Comune di Piacenza, agli sportelli InformaSociale e alle organizzazioni sindacali di categoria. La graduatoria è valida dal giorno della sua pubblicazione sino all’entrata in vigore della successiva. Per qualsiasi informazione ed eventuali chiarimenti è possibile rivolgersi all’ufficio Abitazioni e diritto alla casa del Comune di Piacenza, tel. 0523 492162 – 492169.

“Dopo un intenso e ingente lavoro di controllo – sottolinea l’assessore alle Politiche per l’abitazione e l’inclusione sociale, Nicoletta Corvi -, per il quale ringrazio il personale comunale degli uffici coinvolti, è stato possibile dare un riscontro positivo, con l’inserimento in graduatoria, a 174 nuclei familiari. Purtroppo la disponibilità di alloggi, solo 26, non consente di dare un’immediata e concreta risposta a tutte le famiglie la cui domanda è stata accolta e che si trovano in condizioni di forte emergenza abitativa. Siamo consapevoli che l’ampliamento degli alloggi Erp è una priorità, rispetto alla quale l’Amministrazione comunale ha la convinta intenzione di intervenire per porvi rimedio. Da parte nostra, c’è senz’altro l’obiettivo di medio periodo di aumentare la disponibilità di soluzioni abitative, per ridurre al più presto il numero delle famiglie in lista d’attesa”.




Rilascio aggiuntivo diga del Brugneto. La Provincia non invitata alla riunione

Primo “incidente” diplomatico-istituzionale che coinvolge la Provincia di Piacenza a maggioranza di centrodestra (fino al prossimo rinnovo del consiglio). Dopo l”automatica decadenza del presidente Patrizia Barbieri, non rieletta come sindaco del capoluogo, l’Ente di via Garibaldi è retto dal sindaco dell’Alta Val Tidone Franco Albertini. Nella riunione di lunedì scorso per parlare dei rilasci della diga del Brugnato erano presenti le Regioni Liguria ed Emilia-Romagna ed il Comune di Piacenza, rappresentato dal sindaco Katia Tarasconi ma non la Provincia. Né Comune né Provincia di Piacenza hanno in realtà competenze in materia ma, stante l”impatto della siccità sull’economia locale, il sindaco aveva deciso di farsi promotore dell’incontro.
Ora giunge la nota della Provincia che, dopo una serie di osservazioni tecniche sul rilascio (avanzando alcune richieste) parla di “mancanza di rispetto istituzionale”.
Questa la nota.

“Il rilascio di 700mila metri cubi d’acqua in più dalla diga del Brugneto e le modalità istituzionali dell’incontro in cui si è discusso di questo sono al centro degli interventi di Franco Albertini, presidente facente funzione della Provincia, e di Giampaolo Maloberti, consigliere provinciale con delega ai Rapporti con la Regione in materia di Agricoltura.
«È stato deciso – spiega Maloberti – di rilasciare dall’invaso del Brugneto 700mila metri cubi di acqua in aggiunta al rilascio previsto dal disciplinare, che è pari a 2,5 milioni di metri cubi, che è stato effettuato tra fine giugno e inizio luglio. Il rilascio aggiuntivo concesso dalla Regione Liguria, che ringraziamo perché fin dal 2017 si è dimostrata particolarmente sensibile rispetto a queste problematiche, è molto importante non solo a fini irrigui, ma anche perchè contribuisce a mantenere un certo livello di approvigionamento delle falde acquifere che vengono utilizzate a fini idropotabili. Il problema è che l’applicazione rigida del DMV (deflusso minimo vitale) non permettere di utilizzare l’acqua per irrigare. Oggi il DMV in Trebbia è di 1000 litri al secondo: avendo ora il Trebbia una portata molto ridotta, per effetto della siccità, si corre il rischio che l’acqua rilasciata dal Brugneto non possa essere prelevata dai vari consorzi irrigui, ma che debba invece proseguire il suo percorso nell’alveo del fiume».
Secondo Maloberti «Il DMV è una regola che non deve essere applicata a fiumi come i nostri e a tutti quelli a sud del Po, che hanno carattere torrentizio. Un esempio classico è il Nure che, pur non essendo in questo momento interessato da nessun prelievo a scopo irriguo, “va in asciutta” naturalmente. Anche il Trebbia, oggi, nonostante l’applicazione del DMV subisce la stessa sorte prima di poter sfociare in Po».
Cosa fare, allora? «Chiediamo – prosegue Maloberti – una riduzione drastica del DMV, almeno un dimezzamento dell’attuale valore (1000 litri/secondo), affinchè il rilascio di 700mila metri cubi possa veramente contribuire all’irrigazione. Ricordo che siamo in un momento di criticità dal punto di vista dell’approvigionamento alimentare, e che il pomodoro – che ha bisogno di acqua – genera su Piacenza e provincia un indotto notevole dal punto di vista occupazionale, e quindi sociale, ma anche che gli agricoltori usano l’acqua con parsimonia, in quanto irrigare è un costo. Non dimentichiamo che anche la rete di canali irrigui, che in questo momento sono asciutti, hanno una loro fauna e una loro flora che necessitano di acqua: è essenziale tener conto di tutti questi elementi».  
Un’osservazione di natura istituzionale rispetto all’incontro di lunedì scorso tra le Regioni Liguria ed Emilia-Romagna e il Comune di Piacenza, rappresentato dal sindaco Katia Tarasconi, arriva da Franco Albertini, presidente facente funzione della Provincia: «Se è vero che né Comune né Provincia hanno competenze dirette in materia, ma indirette sì, è altrettanto vero che le decisioni sul rilascio aggiuntivo dalla diga del Brugneto hanno un rilievo territoriale certamente sovracomunale. Per questo, a mio avviso, la Provincia – per il suo specifico ruolo di Casa dei Comuni – doveva essere invitata: non averlo fatto è una mancanza di rispetto istituzionale che sarebbe stato meglio evitare»”.




Università Cattolica, Piacenza: Manfredini nuovo direttore di sede

A partire da lunedì prossimo 1° agosto il dottor Angelo Manfredini subentrerà al dottor Mauro Balordi nella direzione della sede di Piacenza e Cremona dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
In Cattolica dal 1995, Angelo Manfredini ha ricoperto nella sua carriera ruoli caratterizzati da responsabilità crescenti, quali la gestione dell’Ufficio Affari Generali, il coordinamento dell’Ufficio Alta Formazione e Relazioni Esterne e da ultimo il ruolo di caposervizio Ricerca, Master, Dottorati e Formazione Permanente della Sede di Piacenza-Cremona. In questi anni ha inoltre sviluppato una radicata conoscenza del tessuto sociale locale, ricoprendo ruoli istituzionali di rilievo, tra cui quello di Presidente di Piacenza Expo dal 2011 al 2017.
Dal primo agosto sostituirà Mauro Balordi che, dopo 12 anni di servizio spesi nella direzione della sede di Piacenza e Cremona e della Funzione Stage & Placement di Ateneo (preceduti da 30 anni nel mondo bancario), potrà godersi il meritato pensionamento.




Rilascio aggiuntivo di 700 mila metri cubi dalla diga del Brugneto

Francesco Vincenzi (Presidente dell’ANBI nazionale e dell’ANBI Emilia Romagna) e Luigi Bisi (Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza) ringraziano le istituzioni per l’accordo sul rilascio di 700 mila metri cubi di acqua dalla diga del Brugneto: «Bene il rilascio aggiuntivo in favore del territorio piacentino. Ringraziamo il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e tutte le istituzioni che a vario grado si sono prodigate per raggiungere l’accordo. L’acqua in arrivo non sarà risolutiva della situazione che stiamo vivendo ma sarà comunque una boccata d’aria che si aggiunge alle poche precipitazioni dei giorni scorsi».

La risorsa andrà ad implementare l’esigua portata del fiume Trebbia in favore di un territorio di circa 23 mila ettari. L’acqua, dal momento del rilascio, impiegherà 48 ore per arrivare a Rivergaro.

La diga del Brugneto (Torriglia, GE) è una diga a funzioni plurime e, oltre a servire il territorio genovese, ogni anno rilascia risorsa in favore del settore agricolo della Val Trebbia.

Questo rilascio aggiuntivo di 700 mila metri cubi risulta successivo a quello di 2,5 milioni iniziato lo scorso 17 giugno e richiesto con un mese di anticipo rispetto al solito vista la criticità dello scenario idrico.

 




Luca Zandonella nuovo segretario cittadino della Lega

Come recentemente annunciato, si stanno svolgendo i congressi della Lega per Salvini Premier a partire dal livello locale. Ieri sera si è svolto quello della sezione di Piacenza, che comprende anche i territori di Rottofreno e Pontenure, che ha visto l’elezione a segretario – avvenuto all’unanimità dei presenti e presieduto dal capogruppo in Regione Matteo Rancan – di Luca Zandonella, ingegnere e consigliere comunale.
Ad affiancarlo nel direttivo cittadino saranno Gianmaria Pozzoli (vice-segretario nonchè assessore a Rottofreno), Marco Montanari, Davide Garilli Cristina Valla, Danila Pedretti e Sergio Pecorara.
“Ringrazio i militanti per la fiducia nei miei confronti: dai congressi e dall’attività sul territorio, in mezzo alla gente, riparte la Lega. L’obiettivo è quello di aumentare gli iscritti, analizzando e approfondendo le varie tematiche a livello locale nel corso del tempo e facendo sentire la nostra voce, in modo chiaro e lontano dal politicamente corretto. Sarò a disposizione della sezione per portare in consiglio comunale le idee della Lega. Ora la sfida più importante è quella delle elezioni nazionali di settembre, dove il centro-destra unito dovrà tornare alla guida del Paese per politiche chiare in merito ad immigrazione, sicurezza, fisco e lavoro”.