Piacenza pronta ad accogliere Patti Smith per una serata storica fra musica e poesia

Saranno circa 1.500 i fortunati piacentini che la sera di martedì 28 giugno potranno assistere allo spettacolo di Patti Smith davanti alla basilica di Santa Maria di Campagna. Un evento di caratura internazionale, interamente offerto dalla Banca di Piacenza che è riuscita nel “miracolo” di triplicare il numero di posti inizialmente previsto (e che doveva aggirarsi fra i 400 ed i 500  per avere uguale capienza all’interno in caso di mal tempo).

Le prenotazioni arrivate all’istituto di via Mazzini sono state circa 3.000 e si è fatto di tutto per accontentare il numero più elevato possibile di richiedenti. Si è anche pensato – ad un certo punto – di spostare la serata in un altro luogo, con capienza maggiore. La stessa artista aveva però dato la sua disponibilità ad esibirsi a Piacenza proprio per il suggestivo legame con i festeggiamenti per i 500 anni di Fondazione della Basilica, visto il suo profondo legame con il francescanesimo. Questo omaggio alla comunità francescana avrebbe avuto un appeal assai diverso lontano dalla chiesa de dalla casa dei frati di via Campagna. Tra l’altro Patti Smith ed il suo entourage, durante la permanenza piacentina, soggiorneranno proprio all’interno del convento.

In conferenza stampa, stamane, il presidente del comitato esecutivo della banca, l’avvocato Corrado Sforza Fogliani, ha voluto ringraziare tutto lo staff del suo istituto di credito per l’impegno messo nella complicata organizzazione di questo spettacolo ed in particolare l’ing. Roberto Tagliaferri, responsabile dell’ufficio economato e Lavinia Curtoni, responsabile delle relazioni esterne che con i colleghi dei rispettivi uffici hanno affrontato i tanto ostacoli connessi all’evento.

Lunedì resta un ultimo importante passaggio, la visita in loco della commissione spettacoli, a cui tocca dare il via libera ma che potrebbe imporre ulteriori prescrizioni di sicurezza.

Stando come sono ora le cose “su carta” vi saranno due ingressi all’area dello spettacolo, uno sarà da via Campagna  “alta”,  provenendo cioè da piazza Borgo ed uno da via Campagna “bassa” provenendo da via XXI Aprile e vi saranno poi vari settori, alcuni con gli spettatori seduti, altri con posti in piedi. Chi in questi giorni ha ricevuto la conferma via mail da parte della banca di assegnazione di un posto dovrà presentarsi con la email o stampata o sul telefonino, per mostrarla agli addetti ed essere ammessi. Chi per un qualunque motivo a fronte di un posto assegnato non potesse partecipare è pregato di comunicarlo all’istituto che procederà a “rimettere in gioco” il posto riassegnandolo.

L’orario massimo per l’ammissione è quello delle 20,45 ma si raccomanda di presentarsi un po’ prima per evitare affollamento agli ingressi. Per rispettare le prescrizioni di sicurezza è stato previsto un corridoio centrale che dividerà in due parti i settori.

Loa banca ha voluto anche rendere trasparenti i criteri con cui sono stati assegnati i posti: sono stati assegnati innanzitutto ai soci dell’istituto, poi ai clienti ed infine agli altri piacentini non clienti mentre purtroppo non è stato possibile accontentare le richieste di chi proveniva da altre province o città. Questo perché la serata voleva essere un omaggio della Banca alla città ed alla basilica e vista l’impossibilità di accontentare tutti si sono dovute fare delle scelte.  Nell’area vi è ad esempio un ingresso dell’ospedale, così come l’accesso alla casa di riposo Vittorio Emanuele e lo spazio disponibile non era “infinito”.

«Abbiamo impiegato più tempo del previsto ad assegnare i posti – ha spiegato Sforza – perché abbiamo fatto di tutto per accogliere il più ampio numero di richieste possibile. I piacentini nella loro intelligenza e saggezza hanno capito». Come si diceva l’evento sarà totalmente gratuito per gli spettatori ma non invece per la banca che metterà in campo risorse per oltre 100 mila euro necessarie sia per il cachet degli artisti sia  per il montaggio del palco, le transenne (comprese quelle anti-sfondamento), i servizi igienici, la sicurezza e tante altre piccoli e grandi capitoli di spesa.

Non esiste invece un programma della serata: la regina mondiale del rock deciderà, in base al sentire del momento, cosa proporre ai piacentini: ci saranno probabilmente alcuni dei suoi successi ma anche probabilmente momenti di poesia e di improvvisazione.




Tarasconi: “Domenica occasione per cambiare il futuro della nostra città e renderla migliore”

E’ sempre stato il luogo del cuore di Katia Tarasconi ed qui che ha scelto di chiudere la sua campagna elettorale. Chiusura definitiva questa volta, nel senso che domenica 26 giugno si vota per il ballottaggio e Piacenza avrà la sua nuova sindaca. «Questo è un luogo scelto non certo a caso – ha detto Tarasconi, con un velo d’emozione di fronte a un folto pubblico – lo abbiamo scelto perché intendiamo riportarlo a nuova vita: il lungo Po è stupendo, come dimostra questa serata magica, e intendiamo restituirlo ai piacentini».

Salamelle alla griglia, anguria, birra e gelato artigianale: l’atmosfera era conviviale e allegra, da sagra di paese, ma con il tocco musicale raffinato di Ambra Lo Faro con una band di grandi musicisti: Carmelo Tartamella alla chitarra, Alex Carreri al basso e Roberto Lupo alla batteria. Così si è chiusa la campagna elettorale della candidata di centrosinistra che, prima di rilassarsi con amici e compagni di viaggio, è stata chiamata sul palco a dire due parole. Parole che sono state prima di tutto di ringraziamento per i tanti, tantissimi che si sono impegnati in questa avventura: «Abbiamo fatto una campagna davvero bella, in armonia e serenità, puntando tutto sulle nostre idee e le nostre proposte, senza cadere nel tranello delle provocazioni e degli attacchi personali che, devo dire, ci sono stati e sono stati a volte davvero pesanti. Non abbiamo niente da rimproverarci, possiamo andare a letto sereni, sicuri di aver fatto quello che potevamo al meglio delle nostre possibilità». E ha concluso con un appello: «Ragazzi, c’è ancora un ultimo sforzo, c’è da andare a votare domenica perché abbiamo davvero l’occasione di cambiare il futuro della nostra città e renderla migliore».




Il centrodestra in chiusura di campagna elettorale abbandona la diplomazia e dice: “Una follia regalare Piacenza al PD”

La campagna elettorale è agli sgoccoli. Mancano poche ore al silenzio pre elezioni (che però non riguarderà i social) e mentre in piazza Cavalli va in scena la festa di chiusura voluta da Patizia Barbieri (nella foto i preparativi) arriva un comunicato firmato dal “Coordinamento della coalizione Patrizia Barbieri Sindaco” che “abbandona la diplomazia” e, pane al pane, dà voce all’appello finale agli elettori affermando come sia “Una follia regalare Piacenza al PD”.

“Domenica – prosegue la nota – si decide: o si sta di qua con il centrodestra, o si sta di là con il Partito Democratico. Chi gioca a stare in mezzo è perché – non dicendolo ma facendolo tuttavia capire – ha da tempo deciso di stare di là. Nelle prossime ore, però, la decisione non sarà più nelle mani (interessate) di partiti ed associazioni, ma in quelle dei piacentini. È pur vero che, al primo turno, gli elettori del centrodestra hanno fatto il tifo a Piacenza per due squadre diverse, ma altrettanto vero è che non votare domenica per Patrizia Barbieri significa regalare su un piatto d’argento la città al Partito Democratico.

Chi fa finta che non sia così o, peggio ancora, chi lo sa perfettamente e proprio per questo così si comporta, ha deciso di giocare la partita puntando tutto sulla candidata del PD. Tuttavia, la stragrande maggioranza di coloro che nel centrodestra hanno assistito stupiti a questo raccapricciante spettacolo, solo che lo vogliano, possono ribaltare la situazione. Se non altro perché non vi può essere equidistanza tra centrodestra e centrosinistra per chi crede nei valori e nelle idee del primo. Non ci vuole molto a convenire sul fatto che il centrodestra (anche quello che localmente qualcuno definisce “finto”) è di certo migliore di quel Partito Democratico che non vede l’ora di impossessarsi delle chiavi della città e della provincia. Se non è stato possibile farlo tra i diretti interessati, occorre – dunque – che siano i piacentini che amano, nei fatti e non a parole, la città, a riunire nelle urne la grande famiglia del centrodestra. Votare per Patrizia Barbieri significa infatti scegliere una città aperta, intraprendente e liberale. È la scelta per una amministrazione del fare, per chi vuole contenere la pressione fiscale, per puntare sull’attrattività della città e per creare posti di lavoro, proseguendo nel duro e fruttuoso lavoro degli ultimi cinque anni. La candidata del Partito Democratico, invece, ha già fatto sapere che perderà tempo prezioso buttando alle ortiche con opposti modelli di amministrazione quanto di buono già seminato. Domenica si gioca, dunque, la partita più importante, quella da vincere. Patrizia Barbieri ha sempre dimostrato di essere una persona libera: di decidere, come di fare. Senza tessere di partito, senza vincoli di apparato, con il centrodestra sempre nel cuore. La sua storia personale ci dice che, senza mai guardare se vi fossero – o meno – probabilità di vittoria, si è sempre schierata in ogni elezione dalla parte del centrodestra. Dopo che Piacenza è stata amministrata negli ultimi 30 anni per 20 anni dal Partito Democratico, davvero vi sono elettori nel centrodestra che la vogliono consegnare ai suoi porta bandiera Tarasconi, De Micheli, Gazzolo e Fiazza? Se la sinistra più radicale sostiene che nessun suo elettore deve votare a destra, perché mai qualcuno del centrodestra dovrebbe votare per la candidata del Partito Democratico? E allora: domenica 26 giugno, non c’è altro da fare che votare Patrizia Barbieri”.




Il primo luglio tornano i venerdì piacentini

La decima edizione dei Venerdì Piacentini partirà il 1 luglio, dopo due anni di stop dovuti alla pandemia. Sarà un’edizione speciale che si svolgerà nel rispetto del consueto format nel centro storico di Piacenza e durerà tre settimane, fino al 15 luglio. Gli ideatori della kermesse, la società di comunicazione piacentina Blacklemon, stanno ancora lavorando al programma in stretto rapporto con l’Amministrazione comunale che, dopo i due anni di stop dovuti alla pandemia, ha voluto, insieme alle tre associazioni di categoria che compongono la cabina di regia degli eventi cittadini (Confesercenti, Unione Commercianti e Cna), ripresentare l’importante iniziativa che anima le piazze e le vie del centro storico.

Piazza Cavalli sarà teatro di eventi particolarmente amati che di anno in anno hanno raccolto un sempre più alto gradimento da parte del pubblico.

L’edizione 2022 dei Venerdì Piacentini si aprirà infatti con il Gran Galà dedicato al pattinaggio artistico su rotelle, un appuntamento che ha portato a Piacenza i più grandi campioni del mondo di questa elegante e spettacolare disciplina e che riempie di magia il cuore antico della città. Venerdì 8 luglio i Venerdì Piacentini ospiteranno una tappa ufficiale di Miss Italia, con l’elezione di Miss Piacenza e la possibilità per le partecipanti di ottenere un ticket per la finale nazionale, mentre il 15 luglio piazza Cavalli si trasformerà in un tempio dello sport, con il ritorno del pugilato sotto le stelle e con spettacolari dimostrazioni di kung fu, con i maestri di arti marziali sino-vietnamite che si esibiranno anche nelle sorprendenti tecniche di rottura. Piazza Duomo ospiterà una serie di concerti che vedranno in scena tanti nomi della scena musicale piacentina, tra cui i maestri della Milestone School of Music (in programma il 15 luglio) e addirittura una band composta da medici e primari dell’Ospedale di Piacenza (8 luglio).

Concerti, dj set, artisti di strada, incontri letterari e altri eventi saranno diffusi in tutto il centro storico: in piazzetta Plebiscito il 1 luglio Banca di Piacenza (main sponsor di questa edizione insieme a Iren) presenta l’esibizione di Archimia, un quartetto d’archi che propone un repertorio tra rock, pop, jazz e funky; nel primo tratto di Corso Vittorio Emanuele saranno realizzati tutte le sere quattro diversi dj set, per notti bianche nello stile che piace di più al pubblico più giovane; la musica sarà protagonista anche in via San Siro e ai Giardini Merluzzo, mentre in piazza Borgo il 15 luglio tornerà BorgoRainbow con spettacoli, musica e dj set. Il programma completo della manifestazione verrà presentato a metà della prossima settimana, ma per chi volesse partecipare ai Venerdì Piacentini le iscrizioni sono ancora aperte.

Sul sito www.venerdipiacentini.it premendo il pulsante “Come partecipare” band e artisti possono inoltrare la propria candidatura, i commercianti possono chiedere spazio per uscire in strada o ampliare il proprio plateatico e gli espositori possono ottenere uno spazio per uno stand nel cuore della festa.

 




Il dottor Rino Frisina è il nuovo primario di oculistica a Piacenza

Il reparto di oculistica dell’ospedale di Piacenza ha un nuovo primario. Il direttore generale dell’Azienda Usl di Piacenza Giuliana Bensa ha infatti nominato nei giorni scorsi come nuovo direttore di Oculistica il dottor Rino Frisina. Cinquant’anni appena compiuti, originario di Reggio Calabria, ha conseguito la Laurea in Medicina a Parma e la specializzazione in Oftalmologia a Verona. Il professionista ha già preso servizio all’ospedale di Piacenza ed è pronto ad affrontare il mandato affidatogli dalla direzione aziendale.

“Abbiamo fra noi – evidenzia Andrea Magnacavallo, il direttore sanitario – un professionista eccellente, con una importante caratura scientifico-universitaria e un’esperienza chirurgica trasversale, a partire dalla cataratta per finire con interventi ben più complessi per il trattamento delle patologie retiniche e la traumatologia oculare. Alla cittadinanza intendiamo quindi offrire servizi sempre più forti, in modo che i piacentini non debbano avere necessità di spostarsi per curarsi. I primi obiettivi del dottor Frisina saranno quello di trasmettere competenze ai giovani dell’équipe e portare al reparto nuova forza organizzativa, così da affrontare al meglio i problemi innescati dalle liste d’attesa, sia in termini di visite, sia di interventi”.

“Sono orgoglioso di essere a Piacenza – afferma il dottor Frisina – una città che conosco perché ho iniziato il mio percorso di studi a Parma, dove mi sono laureato insieme a tanti Piacentini che mi hanno fatto conoscere questa meravigliosa città. Mi sono specializzato in oculistica a Verona e dopo il percorso è stato itinerante, ho lavorato in diverse città del nord Italia, in strutture dove la competizione è altissima, dall’istituto sant’Anna di Brescia del gruppo San Donato, dall’ospedale della provincia autonoma di Trento e per finire all’università di Padova”.
Il dottor Frisina ha raggiunto l’abilitazione scientifica a professore universitario di seconda fascia ed è membro e docente della European school for advanced studies of ophthalmology, prestigiosa e unica scuola europea di chirurgia oculare. “Dai miei maestri e colleghi ho imparato – prosegue – che non si va lontano da soli: oggi per essere forti, competitivi, è vitale imparare a insegnare la chirurgia, trasmettendo e condividendo quotidianamente la propria esperienza e passione. Così si alza il livello di responsabilità di tutti, così si forma uno staff di alto livello e così si va lontano. Il dottor Arvedi, che mi ha preceduto, è stato lungimirante, ha lasciato in eredità un reparto splendido, le basi necessarie per creare un servizio degno di questa città. L’oculistica, ricordiamolo, è una delle discipline che più si è evoluta negli ultimi 10 anni sia da un punto di vista diagnostico sia terapeutico. È necessario – prosegue – continuare il lavoro di Paolo Arvedi, guardare alle nuove tecnologie e strumentazioni, perché l’oculistica dipende fortemente da esse. Basti pensare che quando operiamo abbiamo comandi a pedale su entrambi i piedi,  effettuiamo manovre di microchirurgia con entrambe le mani e utilizziamo strumenti altamente tecnologici che richiedono competenze che vanno oltre la medicina. Per essere ottimi chirurghi occorre conoscere bene le strumentazioni che si utilizzano al pari dei grandi piloti che sono anche meccanici. Competenze, modernizzazione e insegnamento sono le dimensioni nelle quali dobbiamo muoverci – conclude citando Ippocrate – per fare progredire l’arte del nostro mestiere occorre continuare a migliorarsi attraverso il nostro quotidiano operato e insegnamento. È così che Piacenza può puntare all’eccellenza”.




La guardia di Finanza ha festeggiato il 248°anniversario della fondazione

Si è svolta ieri, 23 giugno 2022, presso la caserma Luigi Galli, sede del Comando Provinciale, la ricorrenza del 248° annuale dalla fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.

La cerimonia si è svolta presso la Sala delle Bandiere, alla presenza del Comandante Provinciale, colonnello Corrado Loero, e di una delegazione dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia.

Dopo la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno del Comandante Generale, ha preso la parola il Comandante Provinciale che ha ricordato i valori fondanti dell’istituzione e “come la delicata mission, a cui le fiamme gialle rivolgeranno i propri sforzi, non può che prescindere dalle qualità morali e professionali che caratterizzano ciascun finanziere nella quotidianità lavorativa”.

Il Comandante Provinciale ha poi delineato gli scenari futuri del Corpo il quale è chiamato a rinnovarsi ed a misurarsi con sfide moderne, impegnative, delicate ed estremamente complesse.

Il contrasto all’evasione fiscale divenuta sempre più articolata e subdola, il presidio vigile ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia sana della provincia, e la puntuale verifica al corretto uso delle ingenti risorse finanziarie – come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – messe a disposizione dallo Stato Italiano e dall’Unione Europea per rilanciare l’economia, sono sfide che vanno affrontate tutti insieme, in sinergia tra tutte le Forze di Polizia presenti nel territorio e tra le Istituzioni interessate, nel rispetto delle rispettive funzioni, caratteristiche, competenze.

A tal riguardo, nell’ambito della ricorrenza dell’annuale in argomento, il Comandante Provinciale, unitamente agli ufficiali, ha incontrato tutte le autorità civili e militari ribadendo, nell’occasione, la massima disponibilità delle Fiamme Gialle a continuare ad operare in simbiosi a tutela dei cittadini e di tutta la comunità piacentina.

La cerimonia si è conclusa con la lettura della preghiera del finanziere ed un augurio a tutti per un futuro più stabile per tutta la collettività.

Come sempre l’anniversario costituisce anche un’occasione per tracciare il bilancio dei risultati conseguiti dalle Fiamme Gialle piacentine nel 2021 e nei primi 5 mesi del 2022 di seguito illustrati.

Nel corso dell’anno 2021 e nel periodo gennaio – maggio 2022 la Guardia di Finanza di Piacenza ha eseguito oltre 1.000 interventi ispettivi – a contrasto degli illeciti economici finanziari e delle infiltrazioni della criminalità nell’economia – e 243 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.

La Guardia di Finanza di Piacenza ha eseguito 212 interventi fiscali in materia di II.DD. e IVA. L’attività del Corpo è stata pianificata attraverso una selezione mirata dei contribuenti più a rischio, grazie all’ausilio delle Banche dati in uso al Corpo, e rivolta a ridurre:

– l’evasione da omessa fatturazione;

– le frodi fiscali derivanti da illeciti crediti IVA che generano indebite compensazioni di imposte e contributi;

– il fenomeno dell’estero vestizione, realizzata mediante la dichiarazione della sede sociale in un paese estero a fiscalità privilegiata sebbene l’attività venga svolta regolarmente in Italia.

Nel periodo in esame le attività investigative e di analisi sui crediti di imposta inesistenti hanno permesso di accertare frodi per oltre 6 milioni 500 mila euro, sono stati scoperti 94 evasori totali e sono stati denunciati 65 soggetti per reati fiscali; sono state 65 le deleghe d’indagine concluse in collaborazione con le competenti Magistrature Ordinarie in ambito tutela entrate.

Scoperti inoltre casi di evasione fiscale internazionale principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte e a residenze fiscali fittizie.

Le proposte di sequestro, avanzate dai Reparti operativi all’Autorità Giudiziaria competente – nell’ultimo anno e mezzo circa – nell’ambito dei reati fiscali accertati, sono state di oltre 50 milioni di euro.

In aumento le attività ispettive rivolte all’individuazione delle illegali compensazioni dei crediti di imposta attraverso specifiche attività di analisi e di intelligence e della valorizzazione delle informazioni contenute nelle Segnalazioni di Operazioni Sospette unite allo strumento delle indagini finanziarie.

Tutela spesa pubblica

Le copiose risorse pubbliche, messe a disposizione dall’Unione Europea, dallo Stato e dagli Enti Locali, finalizzati ad arginare i danni causati dall’emergenza epidemiologica ha sensibilmente consolidato l’impegno quanti-qualitativo delle Fiamme Gialle nella lotta al contrasto degli illeciti legati alla spesa pubblica nazionale, locale e Comunitaria.

63 sono stati gli interventi complessivamente conclusi nel settore degli incentivi alle imprese e altre uscite nazionali. I finanziamenti assistiti da garanzia indebitamente percepiti, scoperte dai Reparti, sono state pari a oltre 5 milioni di euro, mentre contributi a fondo perduto, indebitamente richiesti, ammontano ad oltre 280mila euro.

35 le deleghe d’indagine concluse, in collaborazione con la Magistratura Ordinaria, nello specifico settore e cui si aggiungono le 4 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria contabile; le proposte di sequestro, avanzate agli Organi di riferimento, ammontano complessivamente a circa 570mila euro ed i sequestri, effettuati nell’ambito della spesa pubblica, ammontano a circa 114mila euro.

Le attività concluse nel settore della spesa pubblica hanno quasi sempre una ricaduta nel versante erariale, a riguardo sono stati segnalati, alla Magistratura contabile competente, danni per circa 600mila euro.

Oltre 160 sono stati gli interventi sulle prestazioni sociali agevolate (ovvero controlli che riguardano erogazioni a favore di soggetti che versano in delicate condizioni economiche e sociali) tra i quali 21 (di cui 18 irregolari) rientrano quelli al contrasto dell’indebito accesso al reddito di cittadinanza e che hanno permesso di constatare contributi indebitamente percepiti per oltre 190mila euro.

Le persone denunciate, per i reati in materia di corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state complessivamente 15.

Lotta alla criminalità organizzata

Nell’ambito del contrasto alla criminalità economico finanziaria, è stato accertato, in materia di riciclaggio ed autoriciclaggio dei capitali illeciti, un ammontare complessivo di oltre 5 milioni e 300mila euro e sono stati denunciati 17 soggetti. A riguardo i sequestri complessivamente eseguiti ammontano ad oltre 1milione e 700 mila euro.

Nell’ambito dei reati fallimentari, il valore delle distrazioni complessivamente accertate dai Reparti operanti è ammontato ad oltre 19 milioni di euro.

Nel periodo in argomento sono state esaminate 145 Segnalazioni per operazioni Sospette con la constatazione di rilievi ai fini penali. Nell’ambito dei reati rientranti della tutela economia e sicurezza sono state concluse 143 deleghe attivate dall’Autorità Giudiziaria competente.

Nel citato periodo, in applicazione alla normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 9 soggetti.

Sono stati eseguiti, poi, 756 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

Nel settore della tutela del mercato e dei beni e servizi, i Reparti operativi hanno effettuato 18 interventi, con il sequestro complessivo di oltre 82.000 articoli contraffatti sequestrati e 870 prodotti risultati non sicuri, tolti dal mercato a tutela dei consumatori finali, e dato esecuzione a 6 deleghe dell’Autorità Giudiziaria.

Nel settore a contrasto dei traffici e lo spaccio di sostanze stupefacenti, sono stati effettuati, tra indagini di p.g. e attività di controllo su strada – anche grazie all’ausilio delle unità cinofile – 51 interventi che hanno consentito di procedere a 24 arresti e 8 denunce a piede libero; in tale ambito sono stati sequestrati circa 9 kg di sostanze stupefacenti tra hashish, marijuana e cocaina.

Sicurezza pubblica

La Guardia di Finanza ha continuato a fornire il proprio contributo per la sicurezza dei cittadini, assicurando l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso mirate attività di vigilanza e controllo del territorio, eseguito in concorso con le altre forze di polizia.

In tale contesto va sottolineato, inoltre, l’instancabile impegno dell’aliquota piacentina dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego, che partecipa, in concorso, al mantenimento dell’ordine e la sicurezza pubblica, in occasione di manifestazioni nazionali ed internazionali, ed avvenimenti di rilievo.

Nel 2022, ricorre anche il 50° anniversario della costituzione dei Reparti – ora denominati Anti Terrorismo Pronto Impiego (ATPI) – istituiti inizialmente nel 1972, come “Compagnia Speciale di Sicurezza”, quale componente specialistica deputata alla vigilanza ed alla scorta armata nel trasporto e nel deposito dei valori della Banca d’Italia. Nel 1974, nacque il Reparto Scorta Valori, articolato in 4 Sezioni, con sedi dislocate rispettivamente a Roma e a Piacenza.

Sempre in prima linea negli scenari operativi più pericolosi, come il servizio di tutela e protezione ad autorità istituzionali e collaboratori di giustizia, i servizi di ordine pubblico nelle manifestazioni sportive – e non – ad alto rischio, l’esecuzione di misure restrittive contro esponenti di rilievo della criminalità organizzata e comune, oggi i “Baschi Verdi” ereditano e rappresentano quei valori come spirito del sacrificio, senso del dovere, coraggio e professionalità che da sempre contraddistinguono le unità speciali del Corpo.

Attività e valori per le quali, in occasione del 248° annuale della fondazione, la Bandiera di Guerra del Corpo è stata insignita della Medaglia d’Oro al valor civile.




Tarasconi “Con ApP ci sono punti di distanza ma c’è margine per un dialogo costruttivo”

Nella tarda serata di ieri abbiamo dato conto dell’incontro fra la candidata sindaco di Piacenza Katia Tarasconi e l’assemblea di Alternativa per Piacenza. Alla fine non è stato trovato un accordo ed ApP sostanzialmente ha lasciato “liberta di voto” ai suoi elettori, raccomandando però di non votare per il centro destra.

Oggi è la stessa Tarasconi a fornire la propria versione su come sarebbero andate le cose.

«Alla fine non è stato un confronto ma una sorta di relazione in pubblico. Nessuna domanda, nessuna interazione, solo uno speech nella piccola arena del teatro Trieste 34. Ero pronta a confrontarmi, mi avrebbe anche fatto piacere, ma mi sono attenuta alle indicazioni, sono stata sincera e spero in ogni caso di essermi fatta conoscere un po’ meglio».

E’ il primo commento di Katia Tarasconi dopo l’incontro con l’assemblea di ApP che si è tenuto ieri sera alle 21; un incontro chiesto dalla stessa candidata sindaca a Stefano Cugini, rappresentante di ApP, il quale ha poi girato la richiesta ai “suoi”. Una richiesta motivata dall’esigenza, secondo Tarasconi, di ricucire le due anime del centrosinistra che si sono presentate al voto del 12 giugno con due compagini distinte; la prima con Tarasconi come candidata (39,9% delle preferenze al primo turno), la seconda con Cugini come candidato sindaco (10,7%). Ora la partita è diversa: Tarasconi è al ballottaggio (si vota dopodomani, 26 giugno) con Patrizia Barbieri sostenuta dal centrodestra (37,7% dei voti) e l’intenzione di Katia Tarasconi è quella di lavorare con ApP partendo dai programmi che in molti punti sono sovrapponibili.

«Da ApP– viene spiegato in un comunicato –  tuttavia, il giorno prima dell’incontro di ieri sera è arrivata a Tarasconi una sorta di scaletta con i punti di cui la candidata avrebbe dovuto parlare di fronte all’assemblea: i punti su cui i due programmi si differenziano maggiormente. Inutile parlare delle cose su cui si è d’accordo, ha detto Stefano Cugini in apertura di incontro. Un’apertura cordiale con tanto di applauso di benvenuto: «Questo incontro rappresenta un modo diverso di fare politica – ha aggiunto Cugini – Ci vuole coraggio, da entrambe le parti». Da quel momento la scena è stata tutta di Katia Tarasconi a cui era stata data un’indicazione di tempi prima che l’assemblea proseguisse senza di lei. Dei 45, 50 minuti che le erano stati dati, la candidata ne ha usati circa 35«».

«Sono qui a parlare consapevole di essere tra persone che condividono il mio impianto di valori – ha esordito Tarasconi – E’ un confronto che non sarebbe potuto avvenire con la coalizione dell’altra candidata, e questo dobbiamo tenerlo ben presente». E ancora: «Non era nei miei piani candidarmi a queste elezioni e ci tengo a ribadirlo perché sento spesso voci che mi indicano come protagonista di un piano architettato da prima. Non è così. I miei piani erano diversi ma quando mi è stato chiesto da più parti ho accettato perché pensavo di poter dare il mio contributo per il bene di Piacenza, convinta che la giunta Barbieri abbia fatto arretrare la nostra città in molti aspetti: attenzione ai più deboli, ambiente, diritti, visione del futuro solo per citarne alcuni».

Tarasconi ha proseguito spiegando che la sua presenza lì non voleva rappresentare necessariamente una sorta di appello al voto o una sorta di opera di convincimento a tutti i costi: «Sono qui per dare la mia testimonianza in prima persona. Poi, per carità, ognuno è libero di pensarla come vuole e di fare quello che ritiene meglio».

«Ho apprezzato molto – ha aggiunto – il comunicato in cui avete sottolineato di essere interessati al confronto sui temi e di non volere posti in giunta. Io sono disponibile a questo confronto, ci tengo, e l’offerta di incontro tra delegazioni, anche nei prossimi due giorni, è ancora valida. Penso che sia la strada giusta anche perché se vince il centrodestra ci teniamo le cose così come stanno oggi, e non credo che fosse questo l’obiettivo che ApP si era proposto».

Il vero appello quindi è quello di andare a votare prima di tutto: «Andare al mare non credo rappresenti la strada giusta verso il cambiamento che tutti qui vogliamo».

Tarasconi ha poi usato il tempo a sua disposizione per toccare rapidamente alcuni punti che ritiene siano di grande importanza come patrimonio comune. Il nuovo ospedale, assolutamente necessario, e l’altrettanto assoluta necessità di cambiare l’area su cui sorgerà che dovrà essere diversa da quella indicata dall’attuale giunta: «Vogliamo un’area che non sia agricola, che non consumi altro suolo al di fuori della tangenziale».

Poi il grande tema dei diritti civili su cui, a detta di Tarasconi, c’è una differenza abissale “di atteggiamento” con il centrodestra: «Basti pensare che il Comune è uscito dalla rete Ready». E ancora, il tema del verde su cui i punti in comune con il programma di ApP sono tanti e la distanza con la giunta Barbieri è enorme. I parchi pubblici, le ciclabili, la gestione dell’acqua, e poi l’attenzione al mondo delle disabilità con il progetto Piacenza senza barriere che significa non solo abbattere le barriere esistenti ma progettare i nuovi spazi, immaginare la città del futuro in modo totalmente diverso e più inclusivo. Tutti punti di contatto tra la coalizione che ha sostenuto Katia Tarasconi e quella riunita ieri al teatro Trieste 34.

«Poi ci sono i punti di distanza, che esistono – l’ha ribadito la stessa Tarasconi – ma sui quali c’è margine per un dialogo costruttivo».

E’ partita da piazza Cittadella, Tarasconi, affermando che così com’è adesso «è indecorosa, per i piacentini, per i turisti che arrivano da noi e si trovano una situazione del genere di fianco a uno dei nostri monumenti simbolo: Palazzo Farnese».

«Si può discutere sul come – ha detto – ma non si può discutere sulla necessità che si debba fare qualcosa. I piacentini aspettano da troppo e non è accettabile. In quella parte di città è urgente che ci sia un parcheggio e se scavando troveremo una nuova Veleja, significa che la valorizzeremo al meglio. E anche in quel caso sarà un bene per Piacenza».

Sul tema del termovalorizzatore Tarasconi ha parlato di due piani distinti: gli obiettivi futuri e la realtà di oggi. «In Regione verrà approvato un piano rifiuti – ha detto – che ha già obiettivi ambiziosi, e io sono convinta che a Piacenza possiamo porci obiettivi ancora più ambiziosi in tema di riciclo, di differenziata. Ma sono altrettanto convinta, avendo letto i numeri, che realisticamente non si possa pensare di fare a meno del termovalorizzatore nei prossimi anni. Se dovessimo smantellarlo ora, i nostri rifiuti dovrebbero essere portati altrove, a Parma ad esempio, e solo il traffico dei camion tra le due città inquinerebbe più di quanto inquina il termovalorizzatore oggi».

Sul punto Terrepadane Tarasconi ha detto che «si ricomincia da zero» spiegando che il soggetto che doveva investire sull’ex consorzio agrario ha preferito investire a Genova. Morale: «Non ha senso che ci dividiamo su un progetto che non c’è più» ha detto la candidata.

Il tema logistica è stato toccato diffusamente. «Non può esserci un no a prescindere o un sì a prescindere – ha detto – La logistica negli anni non è stata tenuta sotto controllo nel modo giusto ma è innegabile che, considerata la posizione della nostra città, rappresenta anche un valore aggiunto. Vanno portati correttivi, va trovata una regia che non consideri solo Piacenza ma che comprenda anche i comuni vicini. E’ innegabile che la logistica porti lavoro ai piacentini. L’importante è che sia lavoro di qualità e in questo senso dobbiamo lavorare affinché a Piacenza vengano portati anche i centri direzionali e non solo i magazzini».

Tarasconi ha chiuso con il macrotema dell’ex Pertite: «Anch’io, come voi, vorrei un grande parco, anche perché ero presente a suo tempo al girotondo con cui i piacentini lo chiedevano a gran voce. Ma dobbiamo essere concreti, dobbiamo capire come farlo, come mantenerlo, con che soldi. Penso che sia importante prima di tutto andare a vedere da vicino, magari con una delegazione che abbia competenze specifiche perché stiamo parlando di abbattere, ad esempio, 31 capannoni che sono stati costruiti per resistere ad attacchi aerei. Io sono per il parco, ma sono anche per mettere a terra progetti concreti e realizzabili».

«Al di là delle differenze tra noi, credo che la grossa differenza oggi sia tra me e la Barbieri – ha concluso Katia Tarasconie credo anche che andare al mare domenica o votare Patrizia Barbieri è la stessa cosa».




Un “pescatore magnetico” recupera una pistola sotto il Ponte Pezzino (Villanova sull’Arda)

Sono ormai diversi sui sociale i cosiddetti pescatori magnetici, giovani che muniti di potenti calamite frequentano fiumi del territorio gettando in acqua i loro magneti nella speranza di fare ritrovamenti interessanti come quello effettuato lo scorso 6 giugno sotto il Ponte Pezzino (nel comune di Villanova sull’Arda), una struttura ormai inagibile costruita nel 1912 nel cuore della bassa piacentina.

Nel torrente di campagna, che scorre sotto il vecchio ponte diroccato d’inizio novecento, un celebre tiktoker cremonese appassionato di metal-detecting – Marcello Bonatti di Metal Discovery – ha rinvenuto una pistola con la tecnica della pesca magnetica .

Il giovane stava effettuando delle ricerche per conto dell’azienda Detector Shop di Cesenatico quando, dopo diverse ore – tra vecchi cardini, barattoli di latta, monetine e chiodi arrugginiti – si è accorto che attaccata al magnete c’era una Beretta 34, fabbricata nel 1940, con impresso il numero romano XVIII che, nel linguaggio balistico dell’epoca, significava 18° anno dalla nascita del fascismo.

Si tratta di un’arma risalente alla seconda guerra mondiale in dotazione all’Esercito Italiano, anche se – fino agli ’80 – quella pistola è stata l’arma di servizio dei Carabinieri.

La Beretta è stata consegnata, il giorno stesso del rinvenimento, al Comando della Stazione Carabinieri di Villanova sull’Arda (Pc). Una volta ripulita dalla ruggine è stato possibile risalire al numero di matricola.

Secondo le prime verifiche dai terminali, l’arma risulterebbe “pulita”, ovvero non legata ad alcun evento criminoso. In ogni caso, come impongono i protocolli di giustizia, la Berretta sarà spedita per tutti gli accertamenti balistici ai Ris di Parma che dovranno esaminare la “rigatura” della canna per verificare che non sia legata a dei reati specifici.

In base alle prime supposizioni, la pistola – priva di caricatore – potrebbe essere stata ereditata da qualche piacentino che, per non incorrere nel reato di detenzione illegale di arma da fuoco, se ne sarebbe liberato gettandola nel torrente. Secondo le prime analisi, la Beretta si trovava immersa in quel rivolo d’acqua da non più di dieci anni.

La pesca magnetica è un hobby che sta avendo crescente successo. Si tratta, a tutti gli effetti, di una variante del metal detector perché l’obiettivo, alla fine, è quello di trovare oggetti di metallo in laghi, fiumi e crepacci usando potenti magneti. Basta legare una corda con un’elevata forza di trazione ad un potente magnete e lanciarla nell’acqua. E’ una disciplina che richiede tantissima pazienza ma, quando recupera la fune ci si può attendere di tutto.

(Foto Detector Shop)




Condòmini, deleghe e pandemia

L’intervento in assemblea a mezzo rappresentante, non può essere vietato. Ci sono, però, in tema di delega, altri interrogativi. I più comuni: la delega che forma deve avere? I condòmini possono farsi rappresentare dall’amministratore? Quante deleghe possono essere conferite a un singolo soggetto? E i rapporti tra rappresentante intervenuto in assemblea e condòmino rappresentato come devono essere disciplinati?

La materia è regolata dal novellato articolo 67 disp. att. codice civile – norma definita inderogabile dal successivo art. 72 – il quale, al primo comma, dispone che «ogni condòmino può intervenire all’assemblea anche a mezzo di rappresentante, munito di delega scritta», aggiungendo che, «se i condòmini sono più di venti, il delegato non può rappresentare più di un quinto dei condòmini e del valore proporzionale». La disposizione aggiunge che «all’amministratore non possono essere conferite deleghe per la partecipazione a qualunque assemblea».  Prima della riforma, invece, l’articolo in questione si limitava a stabilire che ogni condòmino potesse «intervenire all’assemblea anche a mezzo di rappresentante». Il legislatore della riforma ha chiarito, quindi, alcuni aspetti importanti che consentono di rispondere ai primi tre interrogativi posti. Così si può affermare che la delega deve necessariamente rivestire forma «scritta»; che possibilità di farsi rappresentare dall’amministratore è assolutamente esclusa; quanto al numero di deleghe che possono essere conferite al singolo soggetto, che «il delegato non può rappresentare più di un quinto dei condòmini e del valore proporzionale» nei condominii formati da più di venti condòmini. Resta l’ultimo quesito: la disciplina applicabile ai rapporti tra il rappresentante in assemblea e il condòmino rappresentato. Tali rapporti devono ritenersi disciplinati dalle regole generali sul mandato.

Corrado Sforza Fogliani – Presidente Centro studi Confedilizia




Patrizia Barbieri incontra il direttivo del Centro Antiviolenza

Il Sindaco Patrizia Barbieri, accompagnata dall’Assessore al Welfare, Federica Sgorbati, ha incontrato il Presidente del Centro Antiviolenza di Piacenza, Donatella Scardi, il vice Presidente Anna Gallazzi e alcune componenti del direttivo dell’associazione. “Un confronto e una collaborazione – sottolinea Patrizia Barbieri – che abbiamo voluto e attivato da subito, dall’inizio del nostro mandato, sottoscrivendo la convenzione che ci ha permesso di sostenere e aiutare lo straordinario impegno del Centro Antiviolenza”.
“Se il Centro Antiviolenza ha potuto proseguire la sua azione – ha detto Donatella Scardi – lo dobbiamo prima di tutto al Sindaco Barbieri, all’Assessore Sgorbati e a questa Amministrazione. Il nostro grazie è quello delle donne e dei bambini che in questi anni sono entrati in contatto con la nostra rete, attenta e qualificata, che ogni giorno lavora per la tutela delle donne e il contrasto alla violenza di genere”.
“Purtroppo – hanno evidenziato sia Scardi sia Barbieri – il fenomeno della violenza sulle donne si sta aggravando: per intervenire efficacemente su questo fronte è fondamentale lavorare in un’ottica di rete, puntando su percorsi di accompagnamento, di aiuto e di reinserimento sociale e lavorativo. Un lavoro lungo e complesso, che parte prima di tutto dalla sensibilizzazione della comunità e dai temi della inclusione e coesione sociale”. “Un lavoro, quello del Centro Antiviolenza – ha concluso Barbieri – di cui Piacenza non può fare a meno”.




Per i sindacati di carabinieri e polizia locale di Piacenza “comparto sicurezza in difficoltà”

Abbiamo dato voce ieri, sul nostro giornale, alle lamentele di alcuni commercianti del centro storico di Piacenza che sottolineavano la mancanza di sicurezza e la scarsa presenza di forze dell’ordine, soprattutto appiedate.

Da alcuni anni infatti sono stati aboliti i poliziotti di quartiere che circolavano per la città e che erano molto apprezzati proprio per la loro “tangibile presenza” e per la conoscenza approfondita delle aree in cui operavano.

I medesimi esercenti avevano riferito a PiacenzaOnline di una raffica di furti (ed una rapina) avvenuti fra via Cavour e largo Matteotti negli ultimi 15 giorni.

Oggi arriva un lungo comunicato a firma del sindacato SULPL Polizia Locale e della segreteria provinciale NSC (Nuovo Sindacato Carabinieri) di Piacenza.

Le due sigle sindacali “non ci stanno” e bollano le dichiarazioni di alcuni commercianti che avevano parlato di un centro storico di Piacenza “peggio del Far West” come “un attacco gratuito” .

Nel comunicato però i sindacati, pur dando conto della dedizione e del sacrificio personale di molti agenti e carabinieri (che nessun commerciante aveva mai messo in dubbio), ammettono la scarsità di uomini e mezzi a presidio proprio del territorio e sembrano dunque non smentire ma anzi dare forza a quanto lamentato dai negozianti. Se si toglie dal tavolo l’iperbole “Far West” usata per dare forza alle proprie preoccupate istanze, le differenze di vedute fra esercenti e sindacati sembrano assottigliarsi notevolmente ed il quadro che emerge è quello di una obiettiva difficoltà a presidiare Piacenza.

«Donne e uomini delle forze di Polizia – scrivono SULPL e NSC – quotidianamente si sacrificano per il bene della collettività talvolta anche rinunciando al riposo settimanale o affrontando duri ed estenuanti turni di servizio a causa delle croniche carenze di organico dei reparti di appartenenza. Il problema di carenze di personale, mezzi e l’elevata età del personale (si pone quindi anche un grave problema di ricambio generazionale) non vuole essere una giustificazione ma di fatto è una realtà che è anche causa di problematiche connesse al presidio del territorio. Spesso accade che vi sia una sola pattuglia in circuito ed è evidente che se interviene per un problema nel centro non si può sperare che possa occuparsi di quanto accade nella periferia o nei paesi circostanti e viceversa.
Tutto ciò, oltre a compromettere un presidio capillare del territorio influisce anche negativamente sul benessere psicofisico dell’operatore di Polizia andando inevitabilmente ad influire sulla qualità e sull’efficienza del servizio prestato.
Potrebbe sembrare esagerato, una giustificazione, ma non lo è affatto. L’insieme di queste problematiche evidenziano un comparto sicurezza in difficoltà.

Il numero di operatori di polizia impiegato nel servizio controllo del territorio appare insufficiente e quei pochi operatori in prima linea, su strada ogni giorno, rischiano il doppio.
Gli eventi a cui quotidianamente il Poliziotto o il Carabiniere devono far fronte sono tantissimi, la lista è lunga, così come è evidente che la maggior parte dei protagonisti di questi eventi criminosi operano nella convinzione di poter delinquere perché tanto resteranno impuniti, senza alcun rispetto per chi indossa la divisa e, quindi, rappresenta lo Stato. Come Nuovo Sindacato Carabinieri e SULPL Polizia Locale ci faremo parte attiva con le Amministrazioni in un’ottica di collaborazione tesa a garantire un sempre presente e costante presidio del territorio a sicurezza dei cittadini senza tuttavia trascurare il benessere dei colleghi troppo spesso chiamati a sacrifici che spesso, sono causa di malesseri e difficoltà anche in ambito privato e familiare».
Conclude il segretario generale Provinciale Luca Poggi:«Come sindacati interesseremo il Prefetto perché solleciti il Ministero a ripianare gli organici, oggi in grave carenza, e che è il limite oggettivo ad una funzionalità operativa che potrebbe essere molto più incisiva e che oggi è garantita dal volontariato di pochi che sacrificano famiglia e vita privata per la collettività».

Miriam Palumbo, segretario provinciale del SULPL «illustrerà al futuro Sindaco del Comune di Piacenza le criticità organizzative ed organiche del Comando e solleciterà l’aumento di risorse umane della Polizia Locale, in modo da contemperare le problematiche inerenti i Lavoratori e quelle della cittadinanza, promuovendo altresì una sinergica collaborazione tra tutti gli attori del comparto sicurezza».




Alternativa per Piacenza non “sposa” Katia Tarasconi ma dice con fermezza “Non un solo voto alla destra”

Si è tenuta questa sera, a porte chiuse, l’assemblea di Alternativa per Piacenza a cui ha partecipato la candidata sindaco Katia Tarasconi chiamata a confrontarsi su alcuni punti ritenuti fondamentali per ApP e riportati in un documento.

Alla fine non è stato trovato un accordo e dunque ApP non appoggerà Katia Tarasconi per il ballottaggio ma in futuro è probabile che vengano trovati punti di convergenza fra i due schieramenti di centro sinistra. Inoltre dall’assemblea ha stabilito un principio per così dire scolpito nella pietra «Non un solo voto alla destra».

«Alternativa per Piacenza – viene piegato in un comunicato – è stata chiara fin dal principio e non si è mai spostata dalla sua traiettoria, forte di una coerenza per la quale ha messo in conto di pagare un prezzo politico non trascurabile.


In questi giorni, che dal primo turno portano al ballottaggio, ci ha mosso la convinzione che, in politica, dal passato è meglio distillare le esperienze utili a maturare, piuttosto che coltivare rancori. Accettando questo, la mediazione per il bene della città è una strada naturale, a condizione però di non compromettersi in attendibilità.

Così abbiamo fatto, accogliendo Katia Tarasconi in assemblea, per ribadire il carattere maturo e responsabile di chi non si sottrae al confronto nemmeno in extremis. Il Consiglio comunale sarà il luogo del voto sui punti comuni tra il nostro Libro Giallo e il programma della coalizione a sostegno di Katia. Ci è parso quindi necessario sentire la sua opinione su quanto ancora ci distanzia:
PUG PARTECIPATO
ESPANSIONE LOGISTICA
TERRE PADANE
PIAZZA CITTADELLA
TELERISCALDAMENTO
EX PERTITE
Per recuperare i molti delusi serve credibilità, che ha bisogno di tanto impegno e tempi ben più lunghi di una campagna elettorale. Siamo genuini e idealisti, non adatti a fare i sudditi devoti alla figura forte sola al comando o ai ristretti circoli che calano dall’alto le decisioni.

Scegliamo dunque di restare autonomi, per costruire la casa comune di una sinistra non settaria e pregiudiziale, inclusiva di ogni sensibilità, purché nel perimetro di una scelta di campo netta e senza posizioni ambigue. Coscienti della tanta strada ancora da fare con i nostri “zaini in spalla”, saremo forza di opposizione costruttiva ma puntuale e lavoreremo per diventare sempre più un riferimento per chi si riconosce nei valori del centro-sinistra ma non nelle forze che attualmente dominano la scena, che a quei valori hanno spesso voltato le spalle.
Autonomi non significa però equidistanti. Con questa consapevolezza, invitando a riscoprire il diritto di voto quale grande conquista democratica, ogni cittadino deciderà il da farsi in coscienza».