Una targa in San Pietro per ricordare Madre Maria Teresa Tosi

Sabato 25 giugno, alla messa delle ore 18, la chiesa cittadina di San Pietro rende omaggio ad una sua figlia illustre, Madre Maria Teresa Tosi, la figlia degli storici gioiellieri di via XX Settembre che fu la prima a raccontare la vita contemplativa nel 1958 ad un giornalista, Sergio Zavoli.

Il radiodocumentario “Clausura” ebbe una tale eco che il Carmelo di Bologna, dove la Tosi era entrata nella primavera del ’45, venne sommerso di lettere da persone di ogni età, condizione sociale, provenienza, credenti e non.

Maria Teresa, in quell’incontro epistolare con un’umanità sofferente, capì quanto la bellezza della preghiera e del silenzio di una vita contemplativa potevano essere d’aiuto a conoscere se stessi e, così, ritrovare la speranza e arrivare a Dio.

La fondazione dell’Eremo della Trasfigurazione a Collepino di Spello
Ma al tempo i monasteri di clausura non potevano avere il dialogo e la relazione con l’esterno che oggi conosciamo. Nel 1964, non senza sofferenza, lascia il Carmelo e inizia un lungo percorso che la porterà a fondare, il 6 agosto 1972, l’Eremo della Trasfigurazione a Collepino di Spello. Qui le Piccole Sorelle di Maria, la realtà religiosa nata dalla sua seconda chiamata, continuano ad accogliere tutti coloro che desiderano fare esperienza di un “silenzio abitato”.

Le iniziative per ricordarla a 15 anni dalla morte
Anche un gruppo di piacentini ha fatto tappa all’Eremo il 18 giugno, nel giorno del 15° della morte della Madre. Ora è la parrocchia che l’ha vista crescere nella fede a volerla ricordare con una targa, che sarà benedetta dal parroco don Ezio Molinari nella Cappella dell’Apparizione di Lourdes, luogo significativo perché qui è ambientato il sogno, fatto dalla Tosi nel febbraio del 1958, che in qualche modo anticipava la sua chiamata a portare la vita contemplativa nel mondo.

Si tratta di una delle iniziative che in questo 2022 segnato da ricorrenze – ad agosto si celebrano i cinquant’anni dell’Eremo – vengono promosse dall’associazione “Madre Maria Teresa Tosi”, nata per riscoprirne il carisma, più che mai attuale.

 

 

 

 

 




Un progetto di Davide Groppi per rendere Santa Maria di Campagna ancora più bella attraverso la giusta illuminazione

Un progetto per valorizzare ancora di più la Basilica di Santa Maria di Campagna attraverso la luce. Per il momento ancora solo un’idea da verificare e modulare, presentata questa sera nella Biblioteca del Convento da Davide Groppi e Carlo Ponzini, nel corso di un incontro rientrante nelle Celebrazioni dei 500 anni del santuario, a cura della Comunità francescana e della Banca di Piacenza.

Il designer piacentino (le sue lampade sono famose in tutto il mondo) ha illustrato il progetto per la chiesa mariana, che ha due chiavi di lettura: «La necessità di illuminare i luoghi fondamentali all’interno del tempio (Ingresso, Mensa, Verbo, Organi e Coro) con una luce che arriva dall’alto, detta d’accento, con l’idea che i fedeli possano godere appieno dell’esperienza religiosa durante una funzione senza essere “disturbati” dalle opere d’arte»; e una lettura rivolta appunto all’arte «con la luce che arrivi in modo serio ma silenzioso – ha spiegato Groppi – su tele e affreschi, e sulla Cupola del Pordenone. Naturalmente sarebbe necessaria una preventiva opera di bonifica degli impianti esistenti, non omogenei. Un progetto semplice ma efficace e di facile manutenzione, che farebbe anche risparmiare». Il designer piacentino aveva in precedenza accennato ai «tre stati fondamentali della luce»: d’accento (a cui s’ispira la lampada “Nulla”), con la sorgente luminosa che parte da un piccolo buco dall’alto (punto); la luce indiretta (linea) «con lo spazio che diventa elemento diffondente» (vedi lampada “Infinito”); e la rappresentazione diffusa di Pablo (inspirata a Picasso), un quadro mai appeso che dà l’idea del piano. Passando poi ad un breve excursus dei suoi lavori eseguiti nel campo dell’arte, sia classica che contemporanea: l’illuminazione, 15 anni fa, della mostra sul Mantegna a Palazzo Te (Mantova), la valorizzazione attraverso la luce delle opere di Emilio Vedova (con studio a Venezia); l’appartamento di Vittorio Emanuele al Castello di Moncalieri; la chiesa di Sant’Agostino a Pietrasanta, ma anche quella sconsacrata di Piacenza, dove Groppi è intervenuto valorizzando quello che di artistico è rimasto. Altri interventi nella nostra città, l’illuminazione della cupola del Guercino in Duomo, del Fegato etrusco a Palazzo Farnese, dell’Ecce Homo nel rinnovato appartamento del cardinale Alberoni.

Carlo Ponzini ha quindi raccontato del suo rapporto di amicizia con Davide Groppi, «nato nel 1988 quando ci trovavamo sotto alla scalinata di San Giovanni in Canale, dove lui aveva aperto la prima bottega ed io ero alle prese con il mio primo cantiere». Da allora, di strada entrambi ne hanno fatta. Davide Groppi oggi ha un’azienda con 60 dipendenti che produce lampade che vanno a tutte le latitudini, ma che a lui piace pensare siano “made in Piacenza” ed è per questo che – ha confessato – non se ne andrà mai dalla sua città d’origine. L’arch. Ponzini ha anche raccontato che cosa stanno facendo insieme. Da 15 settembre 2022 al 15 gennaio 2023 si potrà ammirare l’allestimento – a cura, appunto, di Carlo e Paola Ponzini con Davide Groppi – di una mostra di gioielli realizzati da Giulio Manfredi ed esposti nella Sala del Cartone di Raffaello (opera che raffigura la Scuola di Atene per la Filosofia affrescata su una delle pareti delle Stanze Vaticane), alla Pinacoteca Ambrosiana, considerata uno dei musei più importanti al mondo. «La scenografia – ha spiegato l’arch. Ponzini – coinvolgerà tutto lo spazio della Sala e il visitatore vivrà una sorpresa inimmaginabile, con il Cartone di Raffaello e i gioielli di Manfredi che diventeranno un’unica installazione artistica: il buio del luogo e la sfolgorante luce del Cartone verranno sovrapposti in uno specchio labirintico. I gioielli (che saranno 21 e narreranno i personaggi del Cartone), prima che illustrazione dell’opera del maestro rinascimentale, diventano prodotto sublime e irripetibile dell’immaginazione di Raffaello. Ciò che il visitatore vivrà, sarà un’esperienza estetica e insieme estatica di piena integrazione dell’arte con la vita». L’allestimento dovrà essere smontabile su “paraventi”, dato che la mostra – dopo Milano – andrà a Tokio e a New York.

Il condirettore generale della Banca Pietro Coppelli – che aveva presentato gli ospiti – al termine della conferenza ha consegnato a Davide Groppi e a Carlo Ponzini un ricordo della serata




Appello al voto di Patrizia Barbieri: “Una scelta per il futuro di Piacenza libero da capricci e giochi di potere”

Dopo la presentazione dei possibili assessori, avvenuta oggi pomeriggio, Patrizia Barbieri lancia un’appello al voto e pur non citandolo nessuno per nome e cognome sembra fare chiaro riferimento all’avvocato Sforza Fogliani ed ai liberali che hanno deciso di non sostenerla. Basterà questa “chiamata alle armi” a convincere quella parte di elettori di centro destra non soddisfatta dai cinque anni della sua amministrazione a ridarle fiducia?

«I piacentini hanno una sola arma per smascherare i giochi di potere e le spartizioni che si stanno consumando sulle proprie teste, orchestrati nelle cene non so quanto eleganti nei ristoranti cittadini o negli uffici di qualche istituto di periferia. Lo possono fare con il voto di domenica 26, con una scelta di campo chiara per Patrizia Barbieri, una scelta libera e convinta e non condizionata da sottintesi, parentesi aperte e chiuse, messaggi ambigui e sibillini che puntano solo a subordinare il futuro di Piacenza agli apparati di potere e agli interesse di una ristretta parte.
Ma il futuro di questa città che amiamo è un impegno serio e concreto, fatto di attenzione e di ascolto, di cura e visione, di rispetto per i piacentini. Chi ha deciso, anche solo per un capriccio, di svendere la piacentinità, che solo a parole ha a cuore, ne risponderà di fronte alla propria coscienza. Ma ancor prima di fronte ai piacentini che conoscono profondamente il valore delle parole libertà e coerenza».




La Barbieri punta tutto su tre assessori “civici” oltre a Cavanna

Patrizia Barbieri a pochi giorni dal voto lancia la carta della lista civica che porta il suo nome e che ha avuto un ottimo riscontro in termini di voti. Provengono proprio dalla civica i tre assessori in pectore che il sindaco uscente nominerebbe in caso di riconferma e che ha presentato oggi alla stampa. Si tratta di Massimo Trespidi (ex presidente della Provincia che quasi certamente ricoprirebbe il ruolo di vice sindaco), Mauro Monti (ex preside dell’isii Marconi (che insieme a Trespidi era consigliere comunale con Liberi) e l’avvocato Barbara Mazza, figlia di Carlo Mazza, già noto esponente politico piacentino.

A presentarli questo pomeriggio nel point elettorale di via Cavour è stata la stessa Barbieri con a fianco anche il professor Luigi Cavanna a cui andrebbe l’assessorato alla salute. Nessuna anticipazione invece sul ruolo che i tre potrebbero ricoprire: «E’ prematuro» ha detto.

Nell’occasione l’avvocato Barbieri, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sull’eventuale riconferma degli assessori Papamarenghi e Sgorbati (apprezzati anche da alcuni nelle file dell’opposizione) ha detto «chi ha fatto bene non ha motivo di temere».

Facendo dunque i conti con nove assessori (tanti ne ha previsti) oltre al sindaco e con sei posti già occupati (vedi sopra) rimarrebbero al massimo tre assessorati eventualmente disponibili per i partiti che l’hanno appoggiata. Se la ripartizione avvenisse in base ai voti presi il 16 giugno si potrebbero immaginare uno o due assessori di Fratelli d’Italia, uno leghista e forse uno a Forza Italia. Al postoi di un assessorato potrebbe invece andare la presidenza del consiglio comunale, ruolo comunque importante e ben retribuito.

Secondo il sindaco uscente occorrerebbe comunque rivedere la ripartizione delle deleghe agli assessori per rendere più efficiente il funzionamento della macchina comunale. «Ad esempio se parliamo di sport è impossibili non legarlo con l’impiantistica, così come la cultura deve stare con il turismo. Dagli assessori mi aspetto un impegno a tempo pieno».

Anche Trespidi è intervenuto siul tema ed ha detto che se è vero che la città è cambiata con il Covid anche la struttura comunale va rivista e bisogna aprire una fase nuova., attrezzandosi per affrontarla al meglio».




Allarme siccità in Emilia-Romagna. ATERSIR predispone lo schema di ordinanza per i Comuni

Come avevamo scritto, ieri l’altro, il 21 Giugno, la Regione Emilia-Romagna ha dichiarato lo stato di crisi regionale per gli effetti della siccità prolungata.

A seguito delle decisioni prese dalla Cabina di Regia e sulla base dei dati ricostruiti con i gestori del servizio idrico, ATERSIR (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti) ha predisposto e trasmesso ai Comuni un’ordinanza “tipo” da adottare per limitare gli sprechi d’acqua e per la tutela delle risorse idropotabili nel periodo estivo.

Il modello di ordinanza è uno strumento operativo che l’Agenzia redige e i Comuni possono utilizzare e personalizzare in funzione del grado di criticità e di specifiche situazioni del loro territorio.

«Com’è noto – ha dichiarato la dirigente dell’Area Idrica di ATERSIR, Marialuisa Campani – la situazione meteorologica degli ultimi mesi ha inciso significativamente sul livello idrometrico dei fiumi e sulla disponibilità di acqua. Al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse a disposizione, ATERSIR ha preso parte a diversi tavoli di lavoro sul tema. In particolare ha fornito il proprio contributo all’Osservatorio utilizzi idrici e ha partecipato alla Cabina di Regia sullo stato della Severità Idrica promossa dalla Regione Emilia-Romagna.

Dal punto di vista strutturale, oltre a continuare le attività previste dagli strumenti di programmazione per il miglioramento della rete, abbiamo candidato al finanziamento del PNRR interventi funzionali alla riduzione delle perdite idriche per un importo pari a 197 milioni di euro.

Infine, in un’ottica di sensibilizzazione della popolazione sul corretto uso della risorsa idrica ATERSIR ha proposto ai Comuni l’adozione di ordinanza che prevede la limitazione dell’uso di acqua potabile ai fini extra-domestici. Infatti, i cittadini hanno un ruolo strategico nel sistema idrico poiché riducendo i consumi contribuiscono alla conservazione della risorsa e aumentano la capacità di resilienza del sistema».

Ecco lo schema di ordinanza predisposto.

ORDINANZA N.        DEL

OGGETTO: LIMITAZIONI DELL’USO DI ACQUA POTABILE

IL SINDACO

PREMESSO che:

·         la scarsità di precipitazioni pluviometriche e nevose che, a partire dall’autunno 2021 ad oggi, ha interessato il territorio regionale ha comportato deflussi molto ridotti nei reticoli idrografici superficiali con valori tra i 6-7 più bassi dal 1962, simili a quelli delle ultime annate più siccitose come 2017, 2012 e 2007;

·         la situazione all’inizio dell’anno 2022, che evidenzia una carenza sostanziale e generalizzata della risorsa idrica nei settori idropotabile ed irriguo, con ricadute anche ambientali, è paragonabile, ai periodi siccitosi degli anni 2003 e 2017, mentre il valore di anomalia percentuale per il mese di giugno fino al giorno 16, consiste nel -62%;

·         le temperature nel mese di maggio sono state molto elevate indicando maggio 2022 come il terzo più caldo dal 1961 e quelle della prima metà di giugno mediamente superiori con punte prossime ai massimi assoluti 1991-2020;

·         le previsioni meteorologiche rimangono stabili con la presenza di un anticiclone che porta ad un ulteriore aumento di temperature, con punte massime intorno ai 37° nelle pianure;

·         le portate fluviali, anche del Fiume Po, sono in diminuzione e le portate medie mensili parziali di giugno risultano inferiori alle medie storiche del periodo di riferimento in tutto il territorio regionale, raggiungendo valori confrontabili con i minimi storici del periodo di riferimento nell’Emilia occidentale ed in Romagna;

·         i livelli delle falde a scala regionale con abbassamenti generalizzati negli anni 2002-2003, 2007, 2012, 2017 e con la ricarica naturale degli acquiferi estremamente limitata per l’assenza di precipitazioni e per i ridotti deflussi idrici nei corsi d’acqua superficiali, fanno presumere un peggioramento generalizzato a partire dalle porzioni apicali e freatiche delle conoidi alluvionali, in particolare dei corpi idrici da Piacenza a Modena, comportando grande sofferenza al sistema irriguo e una ridotta disponibilità immediata per l’apparato radicale delle colture;

·         nei 5 rami principali del delta del Po si sta verificando il fenomeno dell’ingressione (risalita) del cuneo salino, con una lunghezza di risalita già caratterizzata da valori sopra soglia e in lieve ulteriore crescita, con impatti negativi sulle condizioni ambientali dei corpi idrici e degli ecosistemi e sugli utilizzi della risorsa idrica;

·         le condizioni meteo-idrologiche hanno già determinato gravi situazioni di criticità e rappresentano uno scenario particolarmente gravoso già dalle prossime settimane per l’intero territorio regionale;

·        CONSIDERATO che i gestori del Servizio Idrico Integrato e i consorzi di bonifica si sono già attivati al fine di affrontare le criticità legate al prelievo della risorsa che iniziano a manifestarsi e potrebbero acutizzarsi nel prossimo futuro;

PRESO ATTO che:

·         in considerazione dello scenario decritto, in data 21 giugno 2022 si è tenuto un apposito incontro convocato dall’Assessore all’ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile, alla presenza dell’Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca, cui hanno partecipato l’Autorità Distrettuale del fiume Po, AiPo, l’Agenzia per la sicurezza territoriale a la protezione civile, ARPAE, la Direzione generale cura del territorio e dell’Ambiente, la Direzione generale Agricoltura caccia e pesca, la Direzione Settore tutela dell’ambiente ed economia circolare, il Responsabile dell’Area tutela e gestione della risorsa idrica, ATERSIR, i gestori del servizio idrico integrato, Anbi, CER e Enel con l’obiettivo di valutare le misure già attivate e quelle ulteriori da mettere in campo per far fronte alla grave situazione di criticità in atto;

·         con Decreto del Presidente della Regione Emilia-Romagna n.104 del 21.06.2022 è stato dichiarato lo stato di crisi regionale connesso al contesto di criticità idrica nel territorio regionale per 90 giorni dal 21.06.2022 a causa della grave situazione di siccità ed il conseguente deficit idrico che sta interessando diverse aree del territorio regionale;

·         con il citato decreto n.104 del 21.06.2022 è stato dato mandato agli enti competenti di porre in essere gli interventi necessari a contenere e ridurre le conseguenze della crisi in atto;

CONSIDERATO che un corretto uso delle risorse naturali è attualmente una necessità primaria e ritenendo che l’acqua, risorsa essenziale per la vita, debba essere salvaguardata da possibili sprechi soprattutto in una situazione di carenza;

Ravvisata quindi la necessità di adottare misure finalizzate a governare l’utilizzo delle risorse idriche disponibili al fine di garantire a tutti i cittadini di poter soddisfare i bisogni primari per l’uso alimentare, domestico e igienico;

Ritenuto pertanto di dover provvedere in merito, regolamentando il consumo dell’acqua potabile per uso extra-domestico;

Visto l’art. 98 del D.Lgs. 3/4/2006 n. 152 e successive modificazioni ed integrazioni: “Norme in materia ambientale”, che stabilisce che coloro che gestiscono e utilizzano la risorsa idrica adottino le misure necessarie all’eliminazione degli sprechi e alla riduzione dei consumi;

Visti gli artt. 61 – 69 del Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia Romagna;

Visti gli art. 7 bis e l’art. 54 del D.Lgs. 267/00 e successive modificazioni ed integrazioni;

Vista la L. 24/11/1981 n. 689 e successive modificazioni ed integrazioni;

Visto l’art. 50 del D.Lgs 18.08.2000, n. 267;

ORDINA

·         nel periodo dal XX/06/2022 al 21/09/2022, salvo eventuale proroga stabilita tramite ordinanza del sindaco: il divieto su tutto il territorio comunale di prelievo dalla rete idrica di acqua potabile per uso extra-domestico ed in particolare per l’innaffiamento di orti, giardini e lavaggio automezzi nella fascia oraria compresa tra le 8 ALLE 21;

·         i prelievi di acqua dalla rete idrica sono consentiti esclusivamente per i normali usi domestici, zootecnici e industriali e comunque per tutte quelle attività regolarmente autorizzate per le quali necessiti l’uso di acqua potabile;

·         sono esclusi dalla presente ordinanza i servizi pubblici di igiene urbana;

·         il riempimento delle piscine, sia pubbliche che private, nonché il rinnovo anche parziale dell’acqua, è consentito esclusivamente previo accordo con il gestore della rete di acquedotto;

INFORMA

1) Che in caso di mancato rispetto delle disposizioni della presente ordinanza, fermo restando l’applicazione delle sanzioni penali ai sensi dell’art. 650 del C.P., si procederà ai sensi di Legge con l’applicazione delle sanzioni amministrative da € 25,00 ad € 500,00 da parte degli organi di vigilanza, secondo quanto disposto dall’articolo 7 bis del Decreto Legislativo 18.08.00 n. 267.

2) Che la Polizia Locale è incaricata della vigilanza e del controllo per l’osservanza del presente Provvedimento.

3) Che contro il presente provvedimento sono ammissibili:

– ricorso al TAR della Regione Emilia-Romagna entro 60 giorni, decorrenti dalla data di pubblicazione del presente provvedimento;

– ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni, decorrenti dalla data di pubblicazione del presente provvedimento;

DISPONE

– la pubblicazione del presente provvedimento all’albo e sul sito web istituzionale dell’Ente;

– l’invio di copia del presente provvedimento a:

• Prefettura di____________;

• Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e i Rifiuti;

• ____________Gestore del Servizio Idrico Integrato;

• _________________.

DISPONE INOLTRE

che alla presente Ordinanza sia data ampia diffusione attraverso gli organi di informazione locali (stampa, internet, social network, ecc.).

Dalla residenza Municipale,

IL SINDACO




Dai liberali piacentini nessuna (espressa) indicazione di voto al ballottaggio

Come ci si aspettava, anche dopo la dichiarazione dei “compagni di viaggio” de  La Buona destra, i liberali hanno deciso di non schierarsi nè a favore della Barbieri nè con la Tarasconi. Nei confronti della prima (appoggiata cinque anni fa) si era aperto un gap ormai incolmabile  mentre il centro-sinistra, rappresentato dalla seconda, è culturalmente ed ideologicamente distante dal pensiero enaudiano che ispira le scelte di Cittadella.

L’Assemblea dei Liberali – presieduta dall’avv. Antonino Coppolino e svoltasi nella sede storica di via Cittadella – ha deciso ieri sera “di non dare – come recita l’ordine del giorno approvato – alcuna indicazione di voto per la sessione elettorale di ballottaggio”, delegando peraltro la Presidenza “ad ogni contatto – come si prevede nel dispositivo dell’ordine del giorno – dalla stessa ritenuto necessario e/o opportuno per conseguire comunque il possibile nella difesa dello stato di diritto e del principio di libertà,  come elemento determinante nello sviluppo sia culturale che politico-economico”.

L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità (erano presenti una settantina di iscritti) dopo un nutrito ed effervescente confronto di opinioni, dominato comunque dall’atmosfera creata dallo scambio di note fra la sindaca e Corrado Sforza Fogliani, che proprio prima dell’Assemblea aveva diffuso la propria replica piuttosto severa alle accuse della Barbieri, a proposito della cui condotta sono stati espressi giudizi aspri.

Il documento approvato è accompagnato da premesse non indifferenti, partendo con la presa d’atto dell’”inaspettato risultato positivo conseguito all’impegno elettorale dell’Associazione (8,3%)”, proseguendo con un ringraziamento a “tutti i candidati, i rappresentanti di lista nonché, in ispecie, al nutrito gruppo di giovani che si è speso al proposito e comunque estendendo il ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato a conseguire il risultato in parola”, ma rilevando altresì, prima del dispositivo, “che non vi sono elementi per dare precise indicazioni di sorta, al di là di quelle di partecipare comunque al voto e di favorire il cambiamento verso controllate iniziative di adesione al pensiero liberale”.




Commercianti del centro storico: “Qui peggio del Far West”

Un uomo si è finto un tecnico della Sisal e, intorno alle 13,30 di un giorno infrasettimanale, mentre la titolare di una tabaccheria stava chiudendo l’esercizio per la pausa pranzo, si è introdotto nella rivendita, ha malmenato la donna ed è fuggito con l’incasso.

E’ questa rapina (avvenuta una quindicina di giorni fa) l’episodio più preoccupante denunciato dai commercianti del centro storico, tutti titolari di attività a pochi metri da piazza Cavalli, dalla sede del Municipio e dal distaccamento della polizia locale. Ad inizio settimana invece, sempre in zona, la titolare di un negozio d’abbigliamento, mentre recuperava un vestito in magazzino, si è vista svuotare la cassa da una signora all’apparenza distinta che si è allontanata con massima tranquillità.

In una via a fianco un ristorante-pizzeria ha subito un furto notturno da parte di ignoti che hanno forzato un infisso e si sono introdotti nel locale.  Stessa sorte, a pochi metri di distanza, per un bar.

A raccontarci quanto accaduto sono alcuni esercenti attivi nella zona spaventati da questa improvvisa impennata di reati nel cuore della città. «Qui – ci dice il titolare di un negozio di abbigliamento – non si vede mai un poliziotto, un carabiniere, un vigile girare a piedi. Noi tutti ci chiediamo se il presidio del territorio sia tutto concentrato nelle telecamere e nelle “rare” pattuglie in macchina che passano. Perché, se è così, bisognerebbe far sapere a chi di dovere che non funzionano!».

«Noi siamo tutte donne in negozio – racconta un’esercente – e sentendo quanto è successo, con una “collega” malmenata e sbattuta contro un muro, abbiamo paura. Ormai c’è la sensazione che questa zona sia peggio del Far West. Un tempo giravano i poliziotti di quartiere e prima ancora c’erano in giro i vigili. Adesso non vediamo mai nessuno. Con tutte le persone che hanno alle dipendenze in strada qualche agente lo dovrebbero mandare. Darebbe sicurezza a noi e terrebbe lontani i rapinatori ed i ladri. Invece nulla, siamo abbandonati. E’ assurdo. Quanti altri furti e rapine aspettano prima di fare qualcosa?».  




In onda su Crime+Investigation “Uccisa due volte – il caso Pomarelli”

Andrà in onda in prima visione assoluta da martedì 28 giugno alle 22.55 su Crime+Investigation (canale 119 di Sky) “Uccisa due volte – il caso Pomarelli” la nuova produzione originale.

Massimo Sebastiani e Elisa Pomarelli scompaiono tra le colline piacentine e vengono avvistati l’ultima volta insieme in una trattoria, poi il buio. Partono delle incessanti ricerche, durante le quali la famiglia di Elisa spera fino all’ultimo di poterla ritrovare, temendo che l’amico Massimo l’abbia sequestrata. Dopo tredici giorni, le forze dell’ordine riescono a trovare l’uomo, che rivela la più terribile delle verità: Elisa Pomarelli è stata assassinata, strangolata dallo stesso Massimo Sebastiani che, innamorato di lei, non poteva accettare di non essere ricambiato.

Elisa è morta per aver dichiarato, a colui che considerava un amico, di preferire le donne. Il femminicidio ha una grandissima risonanza mediatica. Ad accrescere l’ingiustizia per un atto così brutale ai danni di una vittima innocente, si associa l’eco della stampa italiana che comincia a tratteggiare ingiustamente Massimo Sebastiani come un uomo fondamentalmente buono, in preda ad un raptus passionale.

“L’ingiustizia – scrive l’ufficio stampa della produzione – continua anche durante il processo: Sebastiani viene condannato a soli 20 anni di reclusione, senza che gli vengano riconosciute le aggravanti previste nei casi di femminicidio. Uccisa due volte – il caso Pomarelli ripercorre questa tragica vicenda mostrandoci non solo un caso di femminicidio ma anche delle difficoltà del nostro sistema giudiziario e mediatico nel proteggere e tutelare le persone LGBTQ+ in una società che rende invisibile l’identità lesbica e non riconosce l’omotransfobia come violenza”.

“Uccisa due volte – il caso Pomarelli” è una produzione Indigo Stories per A+E Networks Italia. Prodotto da Alessandro Lostia per Indigo Stories. Produttore Esecutivo Ariens Damsi. Scritto da Matteo Festa e diretto da Alessandro Galluzzi.




Area skatepark e playground al Parco della Galleana

Un’area skatepark e un playground da realizzare all’interno del Parco della Galleana. E’ questa la proposta accolta e rilanciata da Patrizia Barbieri che oggi ha incontrato Daniele Bavagnoli che ha avanzato al sindaco l’idea che ha valenza sportiva, ma anche formativa. “Abbiamo pensato di poter destinare una zona all’interno del Parco della Galleana a questo ottimo progetto – ha detto il Sindaco Barbieri – che oltre ad avvicinare i giovani alla pratica sportiva, gli permette di stare insieme in un’area attrezzata e sicura”.
Oltre alla pista per Bike, skateboard e roller con una struttura ecosostenibile, la proposta prevede anche la realizzazione di un playground per il gioco del basket 3×3. ‘Un’area perfettamente calata in un ambiente immerso nella natura e già utilizzato per la pratica sportiva – aggiunge Barbieri – che permetterebbe ai giovani, ma non solo, di fare sport insieme, in modo libero e in sicurezza.”




Sforza risponde alla Barbieri: “Contro di me attacco violento ed ingeneroso”

Dopo il comunicato con cui ieri sera il sindaco uscente di Piacenza accusava l’avvocato Corrado Sforza Fogliani di non aver voluto dialogare con lei, come annunciato da un tweet in mattinata è arrivata la risposta del presidente della Banca di Piacenza che rispedisce al mittente le accuse rivoltegli da Patrizia Barbieri.

«Il violento attacco che la sindachessa ha sferrato alla mia persona, è ingeneroso (tutti i piacentini lo sanno) prima ancora che infondato.
Ho deciso di non “parlarle”, è vero. Ma il metodo di scambiarsi, invece, scritti, lo ha imposto lei.

Lo “strappo” coi Liberali non è di ieri e neanche di ieri l’altro, come scrive il foglio locale. Risale ad anni fa, quando le presentammo un documento con diverse proposte solo – siccome del tutto facili – da attuare e senza che le stesse comportassero per il Comune un euro di spesa. Le proposte erano condivise (con firme) da tutti gli altri rappresentanti di tutte le forze che sostenevano allora il suo centrodestra, on. Foti compreso. Fu là che i Liberali (che non hanno mai avuto alcun altro interesse se non quello di attuare un programma amministrativo coerente coi loro ideali di difesa dello stato di diritto e della libera e privata iniziativa), fu in quell’occasione  – dicevo – che i Liberali compresero che occorreva procedere sempre con atto scritto. Nell’immediatezza della presentazione del documento in parola (pur firmato, come detto, da tutti i rappresentanti politici sostenitori del “centrodestra” Barbieri) la sindachessa aveva infatti mostrato assenso (verbale e comportamentale) e, successivamente, non attuando peraltro anche uno solo dei punti unanimemente proposti e verbalmente accettati (e tantomeno non contrastati).

Quello che capitò dopo, è stato totalmente coerente, sul piano personale (e della sua cerchia). In tutto il suo periodo amministrativo, la sindachessa non ha fatto un’opera (un’opera sola) che la caratterizzasse rispetto ad una Giunta di sinistra.  Quando glielo abbiamo più e più volte fatto notare, la sindachessa ci ha sempre risposto a suo modo, nel modo in cui ha condotto la propria campagna elettorale: da specialista di parole e, quindi, con frasi apodittiche, autoelogiative, mai esemplificando neppure una volta, a cominciare dal suo primo videomessaggio.

A seguire, i partiti del centrodestra (che noi cominciammo a definire “finto centrodestra”) iniziarono ad attaccare l’Associazione Liberali Piacentini (più che i Consiglieri liberali, visto il comportamento di uno di loro), ispirati evidentemente da un ben chiaro complesso di coscienza. Poi, inaspettatamente, e senza alcuna formale condivisione (che sempre, quando la demmo, demmo per iscritto) calarono – unilateralmente ma pubblicamente, così avendo loro deciso – la candidatura Barbieri per le elezioni comunali, convinti allora che il favore sul piano politico di cui essi allora godevano, facesse aggio sul giudizio amministrativo, in tutto – e per universale giudizio – deludente. I Liberali – nei cui confronti la candidatura Barbieri si poneva come atto di sfida – non contrastarono la candidatura stessa, la accettarono invece ispirandosi al comune interesse di non dividersi, ma – al protrarsi dell’assenza di ogni programma, tanto più che caratterizzasse una coalizione che si diceva di centrodestra – concordarono un interpello in forma scritta di come il “centrodestra” si atteggiasse a fronte di alcune iniziative, opere ed elementi comportamentali, ritenuti dai Liberali caratterizzanti. Il “centrodestra” delegò l’on. Foti a rispondere e le sue risposte (per l’interferenza, si dice e si suppone, della sindachessa) furono deludenti e così le ritenne, e dichiarò, all’unanimità un’assemblea di un centinaio di iscritti all’Associazione Liberali. Rinnovammo richieste, interpelli, rappresentazioni e problemi sempre ricevendo piene assicurazioni verbali non accompagnate da fatti conseguenti.

Fu ciò, e cioè questo comportamento della sindachessa e delle altre forze politiche di “centrodestra”, che mise l’Associazione Liberali (quella che oggi la sindachessa vorrebbe bypassare con la sua personalità, al fine di assicurarsi l’adesione diretta dei liberali, manifestatisi in così ampio modo in sede elettorale da vedere oggi la protervia partitica di una volta trasformata in richiesta di soccorso) nella condizione di dover presentare una propria autonoma candidatura ed una propria autonoma lista che, appoggiata dall’entusiasmo di decine e decine di giovani, ha riscosso (anche inaspettatamente) il favore di più dell’8% dei consensi di un elettorato che crede nei valori liberali ed anche in chi, non da oggi, a Piacenza li rappresenta.

Il violento attacco della sindachessa (non a caso, ed anzi significativamente, diramato – si ritiene – prima al foglio e solo a tardissima ora ai giornali online) mi addolora e lo attribuisco per il vero non a sua responsabilità, ma a responsabilità (fin dall’inizio, col rifiuto dell’apparentamento con noi) di chi oggi l’attornia, esponenti di vario genere ed origine, chiedendomi io perché mai la sindachessa, conoscendo le posizioni liberali da tempo, si infastidisca di mettere per iscritto il suo pensiero sulle stesse (e ciò al fine di un esame da parte dell’Associazione sulla sussistenza delle condizioni minime preliminari ad un incontro), quasi come se dovesse vergognarsene, magari proprio anche dal lato dei previsti condizionamenti da parte di collaboratori, e collaboratori non proprio di pensiero liberale… Scuso la sindachessa, proprio anche dal lato degli ipotizzati condizionamenti, mentre invece più difficilmente posso scusarla di aver fatto saltare un già avviato incontro con l’affermazione (offensiva, ed alla quale il foglio, così generoso da qualche tempo con lei, diede particolare risalto) che non avrebbe accettato “imposizioni” da parte mia (come se anche un bambino non sapesse che in un confronto a due si delibera solo all’unanimità e che quindi non si può “imporre” alcunché). Ugualmente non posso accettare che la richiesta di inviarmi quanto chiesto via WhatsApp, avanzata per favorire il più possibile e in poco tempo l’auspicato incontro, sia stata di fatto riportata dalla sindachessa nella sua nota come se avesse voluto essere un dileggio.
Dal canto mio, presterò osservanza a quanto deciderà l’Assemblea dei Liberali già convocata, quale che sia la decisione, sempre più convinto che il centrodestra (come il centrosinistra) non è quello che così si chiama ma quello che da centrodestra (a cominciare dal metodo liberale del leale confronto) si comporta, nei fatti».




Incidente mortale di Podenzano: il giovane alla guida della BMW agli arresti domiciliari

Arresti domiciliari per il ventenne che era alla guida della BMW che nella notte fra il 12 ed il 13 febbraio 2022, in via Roma a Podenzano, aveva centrato in pieno una Golf condotta dal 30enne Andrea Cavanna, morto in ospedale, il giorno successivo, per le gravissime lesioni riportate. Nell’incidente erano rimaste gravemente ferite anche altre tre giovanissime ragazze. Una di loro, purtroppo, in seguito al trauma è ora tetraplegica.

Nella mattinata di oggi 22 giugno 2022, dunque i militari della stazione carabinieri di Pontenure hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Piacenza su richiesta della procura della Repubblica, nei confronti del ragazzo, ritenuto responsabile di omicidio stradale (art 589 bis co 1, 5 n. 1 e 8 cp) e lesioni personali stradali gravi o gravissime (art. 590 bis cp).

Gli accertamenti, condotti dai carabinieri, coordinati dal p.m. Matteo Centini, hanno permesso di accertare l’esatta dinamica dell’incidente e di ritenere che la responsabilità di quanto accaduto sia da addebitare al conducente della BMW che, da quanto ricostruito viaggiava ad una velocità di molto superiore a quella consentita in quel tratto di strada. Il tachimetro dell’auto avrebbe superato i 140 all’ora in un tratto di strada dove  vige il limite dei 50km/h. La procura si è avvalsa anche di perizie tecniche e medico legali.

La vittima, Andrea Cavanna, si era da poco messo in viaggio dopo aver lasciato alcuni amici incontrati in un locale. Secondo quanto ricostruito si sarebbe correttamente fermato allo stop per poi immettersi sulla via principale a bassissima velocità. Centrata dalla BMW la Golf è stata proiettata parecchi metri più in là ed il motore sui è staccato dal corpo macchina venendo proiettato a parecchi metri di distanza.




Ballottaggio a Piacenza: nessuna indicazione di voto da parte de La Buona Destra

Il ballottaggio di domenica si avvicina. In attesa di sapere cosa decideranno di fare i Liberali che questa sera si riuniranno in assemblea per decidere, arriva un comunicato da parte de La Buona Destra i cui candidati correvano proprio nella lista dei Liberali. La posizione di questo partito potrebbe “preludere” anche la scelta delle “truppe” guidate da Sforza, salvo sorprese.

Questa la nota de La Buona Destra – Comitato di Piacenza

«La Buona Destra nasce per superare, anzi archiviare un bipolarismo che ha da tempo autocertificato il proprio fallimento. Nella nostra provincia, in particolar modo, la Buona Destra ha sperimentato prima a Cortemaggiore e successivamente a Piacenza la strada di una via alternativa ai populismi di destra e sinistra. I risultati sono stati coerenti con l’impegno di una forza politica al suo esordio, così come accade a tutti i progetti politici che muovono i primi passi. 

A Piacenza l’esperimento del Terzo polo avrebbe potuto avere esiti ben differenti, se tutti gli iniziali interlocutori di Buona Destra non avessero deciso, alla fine, di farsi sedurre da sirene di più ammaliante e immediato potere. Intanto, a livello nazionale, qualcosa inizia a muoversi in questa direzione. Bisogna continuare a lavorare e ad avere pazienza.

Purtroppo, al ballottaggio di domenica prossima sono arrivate le esponenti dei due soliti caravanserragli: l’uscente sindaca monca della parte moderata, rappresentata dai Liberali Piacentini e dalle forze del Terzo Polo; la candidata del Pd monca della sua ala sinistra (non è solo la Buona Destra a mettere sul banco di accusa il bipolarismo, evidentemente!).

La Buona Destra conferma il suo giudizio fortemente negativo su Patrizia Barbieri (che ormai, pur di vincere, accetta senza fare una piega l’appoggio di un candidato dichiaratamente No green pass!), ma allo stesso tempo nutre dei dubbi sulla discontinuità interpretata dalle forze che sostengono Katia Tarasconi. 

Quindi, la Buona Destra non fornirà indicazioni di voto. Salva ogni autonoma e differente decisione che stasera i Liberali Piacentini assumeranno nella riunione riservata ai soli iscritti all’associazione».