Il premio Antonino d’Oro 2022 al professor Pierpaolo Triani

Il premio Antonino d’Oro 2022 andrà al professor Pierpaolo Triani. Lo ha annunciato il Capitolo dei Canonici della Basilica di Sant’Antonino martire. Queste le motivazioni della scelta.

“Il conferimento del premio vuole essere un atto di stima nei confronti di un uomo che con passione, generosità e competenza si sta spendendo all’interno della chiesa diocesana e nazionale, nella professione di docente universitario, di educatore e formatore in vari ambiti della vita sociale ed ecclesiale. In lui riconosciamo una limpida testimonianza di vita cristiana laicale, animata da un sincero amore per la comunità civile e quella ecclesiale, un “uomo della chiesa nel cuore del mondo e di uomo del mondo nel cuore della chiesa” (documento di Puebla n 786). Nel discorso d’apertura del Cammino sinodale delle Chiese in Italia (9 ottobre 2021), Papa Francesco ha indicato tre parole che dovrebbero caratterizzare questo tempo di ascolto e di discernimento: comunione, partecipazione e missione. In esse ritroviamo anche i tratti dell’agire del prof. Triani e di tanti altri laici e laiche che animano in modo costruttivo le nostre comunità, favorendo l’avvio di processi finalizzati a rafforzare relazioni improntate alla comunione, alla partecipazione attiva dei laici nel cammino di conversione pastorale in atto nelle nostre chiese e a sostenere una rinnovata missionarietà perché il Vangelo risulti una parola buona, bella e vera anche per l’uomo contemporaneo.

L’impegno del prof. Triani ci richiama inoltre a riscoprire la centralità della scelta educativa, a promuovere una “alleanza per l’educazione” che sappia coinvolgere il maggior numero possibile di interlocutori. In un contesto sociale frammentato come il nostro, segnato dagli effetti collaterali della pandemia e della guerra in atto nel continente europeo, tale scelta diventa sempre più necessaria e urgente per garantire alle nuove generazioni un futuro migliore. Come lui stesso l’ha definita, “l’educazione è guidare, indicare, come sottolinea la radice latina «duco». Ma l’educazione è anche un «e-ducere», cioè tirare fuori le potenzialità della persona. Educare è generare la vita delle persone, prendersene cura attraverso una relazione segnata dalla fiducia, dalla gradualità e dalla proposta, cioè dalla consegna di ragioni per vivere”.

Per tali motivi il Capitolo dei Canonici ha valutato opportuno conferire al prof. Pierpaolo Triani tale onorificenza che simbolicamente viene attribuita anche a tutti gli educatori che con passione, fedeltà e competenza sostengono il cammino di tante famiglie, scuole, comunità cristiane e realtà ecclesiali”.

Il premio “Antonino d’oro”, giunto alla 37^ edizione, viene annualmente sponsorizzato e patrocinato dalla Famiglia Piasinteina. Verrà consegnato personalmente da S.E.Rev.ma monsignor Adriano Cevolotto, vescovo di Piacenza-Bobbio lunedì 4 luglio p.v. nella Basilica Sant’Antonino a conclusione della solenne celebrazione eucaristica delle ore 11.00.

Chi è Pierpaolo Triani

Pierpaolo Triani nasce a Pontremoli (MS) il 12 ottobre 1965. È coniugato e padre di due figlie. Nell’età della giovinezza aderisce all’Azione Cattolica, entrando a far parte dell’ufficio nazionale del settore giovani. Dal 2002 al 2011 svolge la funzione di segretario del Consiglio Pastorale Diocesano. Dal 2005 al 2010 svolge il mandato di presidente dell’Azione Cattolica Diocesana. Dal 2014 al 2021 è membro del Consiglio nazionale della Azione Cattolica Settore Adulti. Dal 2012 al 2015 è membro della Giunta del Comitato preparatorio del Convegno Ecclesiale Nazionale 2015 di Firenze. Nel gennaio 2022 la Conferenza Episcopale Italiana lo nomina membro del gruppo di coordinamento nazionale del Cammino sinodale delle Chiese in Italia voluto da Papa Francesco.

Laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Parma e Dottore di Ricerca in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Bologna, è professore ordinario di Pedagogia presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza e di Milano. È docente, presso la sede di Piacenza, di Pedagogia della comunità educante, Metodi e tecniche dell’intervento educativo con i minori e Progettazione pedagogica per l’ecologia integrale; è docente presso la sede di Milano di Pedagogia generale e della comunicazione educativa.

Ha pubblicato vari testi di carattere scientifico, saggi e articoli. Si dedica allo studio dei temi della formazione, della pedagogia della scuola, dei metodi educativi, della condizione ed educazione dell’infanzia e dell’adolescenza, del disagio scolastico, dei rapporti tra sistema scolastico e sistema sociale, della comunità educante. Inoltre si interessa, da tempo, ai modelli e alle pratiche educative nella comunità cristiana. Fa parte del gruppo di lavoro, promosso dall’Istituto Giuseppe Toniolo, che elabora periodicamente il Rapporto Giovani sulla condizione giovanile in Italia. Dal 2006 al 2016 è stato direttore della Rivista Scuola e Didattica e dal 2007 al 2010 e dal 2014 al 2017 è stato membro dell’Osservatorio Nazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

Dal 2018 è Direttore del Centro studi per l’Educazione alla legalità presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Brescia.




Patrizia Barbieri: “Difficile confrontarsi con Sforza, che ha deciso di non parlarmi”

Mentre è prevista per domani sera l’assemblea dell’Associazioni Liberali che dovrebbe decidere cosa fare e se appoggiare una (o nessuna) delle due candidate sindaco, Patrizia Barbieri dà la sua versione dei complicati rapporti con l’avvocato Sforza e lancia un appello agli elettori che al primo turno hanno appoggiato il presidente della Banca di Piacenza.

“Durante il mio mandato ho sempre voluto e ricercato il dialogo con tutti, a partire dai Liberali Piacentini, aderendo anche a molte delle iniziative dagli stessi avanzate, in una positiva condivisione dell’amministrazione di questa città, che ci ha permesso di garantire, insieme, 5 anni di governo libero e indipendente con al centro Piacenza e i piacentini . Mi risulta tuttavia davvero difficile potermi confrontare sui temi con chi ha deciso di non parlarmi”. Lo sostiene Patrizia Barbieri, candidata Sindaco per il centrodestra e civiche, che non solo ricorda “come in questi anni, abbia sempre puntato a tenere aperto un canale comunicativo con i Liberali Piacentini nella dinamica amministrativa della città, ma di averlo ricercato ripetutamente anche nelle fasi preparatorie della campagna elettorale”.
“Già a fine agosto del 2021 – ricorda a tal proposito Patrizia Barbieri – sia io che i partiti del centrodestra abbiamo chiesto, invano, un incontro all’Associazione Liberali per confrontarci sui temi da inserire in una comune agenda amministrativa per i prossimi 5 anni. Alle successive riunioni tenute dalla coalizione di centrodestra tra ottobre e novembre, l’Associazione Liberali, seppur invitata non ha inteso delegare alcun suo rappresentante, con motivazioni diverse”.
“In tempi non sospetti – continua il Sindaco – ancor prima della discesa in campo dell’avv. Sforza Fogliani come candidato, sono state avanzate richieste di incontro alle quali il Presidente Sforza ha risposto chiedendo un dialogo preferenziale con l’amico Foti. Quel dialogo si è consumato in un documento avanzato da Sforza, contenente alcune tematiche a cui l’on. Foti ha dato risposta e che sono state pubblicate con considerazioni a margine dall’Associazione Liberali Piacentini sui mezzi di informazione. Ma anche in questo caso, mai è stata espressa la volontà di parlarsi, dando ulteriore seguito a un confronto nel concreto dei temi”.
“Dopo il primo turno del 12 giugno – aggiunge Patrizia Barbieri – il centrodestra ha avanzato ulteriore richiesta di confronto con il Presidente Sforza a cui lo stesso ha fatto sapere di previlegiare un dialogo con l’amico Foti, a cui è stato dato mandato in tal senso dalla coalizione. Nei giorni a venire, e non più tardi di ieri, ho ribadito sia pubblicamente che privatamente, la massima disponibilità, nuovamente, per un confronto, insieme a Foti, con il Presidente Sforza e ho richiesto un incontro in tal senso. Dopo un’iniziale apertura mai concretizzata, mi è stato chiesto di produrre un ulteriore documento scritto e da inviare tramite messaggio whatsapp. Una modalità, quest’ultima, che evidentemente rende impossibile ancora una volta la possibilità di un dialogo approfondito e costruttivo sui temi, qualsiasi essi siano”.
“Non concedere un appuntamento – conclude il Sindaco – mi pare la più lampante dimostrazione della volontà di non dialogare, precludendosi così la possibilità di confrontarsi su programmi elettorali e amministrativi che, carte alla mano, sono in larga parte sovrapponibili e, laddove non lo siano, facilmente compenetrabili, rendendoli magari più completi ed efficaci. Sono per questo certa che, al di là di tutto, il popolo del centrodestra, nei cui ideali i liberali si riconoscono, non potranno che fare una scelta di campo chiara e coerente, premiando una proposta amministrativa che guarda al futuro di Piacenza e al suo sviluppo, mettendo al centro la persona, la sua tutela e valorizzazione, ed eviterà di favorire, al contrario, il ritorno di logiche partitiche sinistre e il riproporsi di persone che hanno precipitato Piacenza nell’immobilismo e nei giochi di potere”




Centri estivi; raddoppiati gli stanziamenti per accogliere tutte le 910 richieste del bando conciliazione vita-lavoro

Per la prima volta il comune di Piacenza investe così tanto: un impegno finanziario di ulteriori 170 mila euro messi a disposizione dall’Amministrazione comunale permetterà di accogliere anche le 500 domande che sarebbero state escluse delle 910 pervenute per i centri estivi nell’ambito del bando di conciliazione vita-lavoro erogando un contributo sostegno al pagamento delle rette. “Si trattava e si tratta di un impegno notevole ma che ho ritenuto indispensabile – sottolinea il Sindaco Patrizia Barbieri – per continuare a sostenere, anche d’estate, le famiglie piacentine nella gestione dei figli e permettendo a questi ultimi di vivere l’importante esperienza formativa dei centri estivi”. “Le richieste pervenute – evidenzia ancora – sono più del doppio rispetto a quelle degli altri anni e le risorse previste dalla Regione su questo bando non avrebbe permesso di coprire nemmeno la metà delle domande, lasciando a casa molte bambine e bambine con tutte le problematiche anche logistiche e gestionali delle famiglie che ciò avrebbe comportato. Abbiamo quindi deciso di intervenire tempestivamente, dando continuità all’impegno che riserviamo alle famiglie piacentine e alle loro esigenze”.
Da oggi, giorno in cui è stata pubblicata la graduatoria, fanno sapere dall’Amministrazione, tutte le famiglie le cui domande sono accolte laddove rispettati i requisiti, verranno contattate e informate, così come i centri estivi aderenti a questa importante iniziativa. “La vicinanza alle famiglie – conclude Patrizia Barbieri – va espressa non con intendimenti ma con misure concrete come questa, che fa seguito ad altri interventi come il progetto Primo anno in famiglia a sostegno della genitorialità o come il bonus per le famiglie numerose”




Un parco avventura per bambini in città. Un’idea nata da un incontro al Centro Psicopedagogico per l’educazione

Un parco avventura per bambini e ragazzi in città. E’ una delle proposte uscite ieri mattina durante l’incontro a cui la candidata sindaco Katia Tarasconi ha partecipato al Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti. Un incontro partecipato nella sede di via Campagna alla presenza del personale del centro e del suo direttore, il pedagogista Daniele Novara. Con un lunga e accreditata esperienza nel settore, Novara è uno degli specialisti in pedagogia più stimati a Piacenza e non solo. Nel ringraziare la candidata per la sensibilità sull’argomento, ha spiegato come le esigenze, le criticità e al contempo le opportunità nel settore dell’educazione dei più piccoli e della gestione delle problematiche siano profondamente cambiate negli ultimi anni, con una particolare accelerazione nel dopo pandemia.

«Una città che sia attenta, ma attenta davvero alle questioni che riguardano l’infanzia e l’adolescenza è una città migliore per tutti» dice Katia Tarasconi a margine dell’incontro. Un incontro dal quale, come si diceva, sono uscite numerose proposte che la candidata ha accolto con grande interesse, come quella sulla realizzazione di un parco avventura in uno dei parchi cittadini, «magari al Daturi» s’è detto. Ma anche altre come implementazione del cosiddetto “apparato ludico” nelle scuole dell’infanzia e primarie, il ripristino del consiglio comunale dei ragazzi. E ancora, si è parlato di iniziative di sostegno alla genitorialità educativa come il sostegno alla Scuola genitori, gli sportelli pedagogici gratuiti, la guida educativa all’uscita del reparto di maternità dell’ospedale. Infine si è parlato dell’ingresso delle scuole in sicurezza, tema particolarmente delicato in molti istituti della città, si è parlato di pedibus e di spazi cittadini dedicati alla mobilità infantile.

L’incontro al CPP era stato preceduto dal solito “Caffè con KT” che ieri mattina si è svolto al Chococaffé di via Cavour. Il pomeriggio è proseguito invece con un incontro al point elettorale di San Lazzaro con una rappresentanza del mondo scolastico. Subito dopo, un tour tra i banchetti elettorali in giro per la città e poi, la sera, un incontro alla Cooperativa di via Alessandria.




Siccità: l’Emilia-Romagna dichiara lo stato di crisi regionale

Piogge scarsissime e alte temperature. Un bilancio idro-climatico con valori, nel mese di giugno, paragonabili solo a quelli di fine estate. E le portate dei fiumi in diminuzione.

L’Emilia-Romagna dichiara lo stato di crisi regionale per gli effetti della siccità prolungata: è la decisione assunta oggi dalla Cabina di regia per l’emergenza idrica, convocata con urgenza in Regione dall’assessore all’Ambiente, Irene Priolo, in accordo col presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, cui hanno partecipato – oltre all’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – anche i gestori del servizio idrico integrato, Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi Idrici e rifiuti), Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari), Consorzio Canale Emiliano Romagnolo e naturalmente l’Autorità Distrettuale del fiume Po e l’Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po.

Già stasera il presidente Bonaccini firmerà il decreto per la dichiarazione dello stato di crisi regionale, con cui è prevista anche l’istituzione formale della Cabina di regia, che monitorerà passo passo l’evolvere della situazione.

“La Regione procederà quindi con la richiesta dello stato d’emergenza nazionale- afferma l’assessore Priolo-, finalizzata ad ottenere risorse per l’assistenza alla popolazione e per interventi urgenti. Sono due, a livello di protezione civile, da garantire: la salvaguardia della riserva idropotabile e la protezione dell’habitat naturalistico, in particolare quello della fauna ittica. La situazione è molto complessa- sottolinea-, ma al momento non a livello tale da mettere in discussione l’approvvigionamento idropotabile”.

“Voglio ricordare- prosegue- che sono già stati messi in atto accorgimenti importanti, che ci hanno permesso di accumulare acqua. Ad esempio, la sospensione dei prelievi dalle concessioni dove ci sono criticità severe, l’anticipazione del deflusso minimo vitale estivo ad aprile, anziché in estate, e l’accesso a deroghe temporanee sul deflusso a maggio”.

L’osservato speciale resta il Po, soprattutto per quanto riguarda i livelli misurati in località Pontelagoscuro, che afferiscono all’approvvigionamento idropotabile di Ferrara e Ravenna. In quest’ottica, è fondamentale che i livelli del Cer (il Canale Emiliano Romagnolo) non scendano al di sotto di 2,58 metri sul livello del mare.

Altre criticità rilevate riguardano le valli Taro e Ceno, nel parmense, e la val d’Arda nel piacentino. Del monitoraggio di queste situazioni specifiche e degli interventi, in corso e in caso di necessità, si occupa la Cabina di regia.

“La crisi idrica mette in grave difficoltà le nostre produzioni agricole, soprattutto pomodori, mais, frutta, riso- chiarisce l’assessore Mammi-. Un problema non solo di natura economica, ma che mette a serio rischio anche la sicurezza alimentare delle nostre tavole, dopo due anni di pandemia e una guerra in corso a poco più di mille chilometri di distanza. Servono le risorse per investire in infrastrutture idriche e costruire invasi per conservare l’acqua quando è disponibile, per poterla poi utilizzare nei periodi siccitosi: questo tema- prosegue – è una priorità nazionale per il mondo agricolo e la popolazione civile. La Regione ha messo a bando 7 milioni di euro per invasi aziendali, ma occorrono anche invasi territoriali per aumentare sensibilmente la capacità di stoccaggio, utilizzando al meglio anche le importanti risorse del Pnrr che sono già disponibili. Sono in corso lavori per infrastrutture idriche per 250 milioni di euro, e arriveranno oltre 350 milioni dal Pnrr. Serve- ha concluso l’assessore- un’accelerazione dal punto di vista della semplificazione amministrativa per realizzare queste opere”.

Infine, Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti) diffonderà ai Comuni un’ordinanza “tipo” da adottare per limitare gli sprechi d’acqua.




Uno spettacolo teatrale dedicato ad Elisa Pomarelli

Si intitola “Il gigante buono e le altre bugie che ci raccontiamo” lo spettacolo che si terrà al Teatro Gioia il 23 giugno alle 18,30 in occasione dell’uscita dell’omonimo podcast. Si tratta di un viaggio alla scoperta dei fatti di cronaca, dei protagonisti e delle dinamiche che hanno condotto alla morte di Elisa Pomarelli, uccisa il 25 agosto del 2019 da Massimo Sebastiani.

Curato dall’attrice piacentina Letizia Bravi il podcast ha raccolto le voci di Debora Pomarelli, di attiviste e di esperte del settore. Lo spettacolo teatrale  – reso possibile grazie alla disponibilità del Teatro Gioco Vita – sarà un evento live, un talk intervallato da momenti di lettura di brevi estratti del podcast.

Sarà un incontro aperto a tutti e gratuito per presentare il podcast e riflettere insieme sulla tematica cruciale della violenza di genere. Per chiamare ossessione quello che altri hanno chiamato amore. Per chiamare violenza di genere quello che altri hanno chiamato amore. Per chiamare assassino quello che altri hanno chiamato gigante buono.




Covid: a Piacenza per la seconda settimana di seguito, crescono i nuovi casi (+39,1%)

Per la seconda settimana di seguito, crescono a Piacenza i nuovi contagi da Covid19. Il report settimanale pubblicato dall’Ausl registra un aumento del 39,1% dei nuovi contagi, che passano da 486 a 676.
L’incremento dei contagi piacentini è in linea con una tendenza generalizzata: la media regionale è +53,2%, quella nazionale +53,2% e quella lombarda +57,5.
Se si analizzano i nuovi positivi su 100mila abitanti, il tasso di incidenza locale (238 casi) è comunque inferiore a quello lombardo (322), alla media emiliano-romagnola (408) e italiana (383).

Negli ultimi sette giorni i tamponi effettuati sono pressoché stazionari: passano da 4744 a 4776. Cresce invece la percentuale dei nuovi positivi rispetto al numero di test eseguiti (dal 10,2% al 14,2%).

Continuano i monitoraggi periodici nelle Cra. Lo screening di questa settimana registra 19 nuove diagnosi tra gli ospiti e sei tra gli operatori. I casi sono per la maggior parte asintomatici e sono stati individuati grazie al monitoraggio periodico proattivo effettuato nelle strutture.

Per quanto riguarda le fasce d’età delle nuove diagnosi, l’incidenza sale per tutte le categorie: in particolare, la fascia in cui si concentra il maggior incremento è quella tra 41 e 64 anni.

Il numero delle persone in isolamento passa da 679 a 918.

L’attività delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale, rimane pressoché stazionaria, registrando solo una lieve flessione: le richieste medie giornaliere passano da 15,1 a 14,1 con 99 segnalazioni complessive (la settimana scorsa erano state 106).

La situazione della rete ospedaliera è invece stazionaria: gli accessi in Pronto soccorso per pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid rimangono immutati a 5 ingressi al giorno. La media dei ricoveri, invece, è stabile: domenica 19 giugno erano 31 (il 12 giugno erano 30).
In Terapia intensiva è ricoverato un paziente positivo. Nella settimana non si è registrato nessun decesso, una circostanza che non si verificava da molti mesi.

“Mi unisco – commenta il direttore generale Giuliana Bensa – all’invito diramato in questi giorni dall’Istituto Superiore di Sanità. I casi in Italia stanno aumentando dappertutto. È auspicabile che i nostri cittadini siano prudenti. È comprensibile che l’estate porti con sé la voglia di riguadagnare la normalità perduta da più di due anni. Come Azienda sanitaria, non possiamo che invitare la popolazione alla massima attenzione possibile: in alcuni contesti la mascherina, il distanziamento e la corretta igiene delle mani possono essere ancora fondamenti per limitare la circolazione del virus che, come dimostrano i dati di queste due settimana, è ancora ben presente e molto contagioso, pur dando origine, nella maggior parte dei casi, a una sintomatologia non grave”.

Per quanto riguarda la vaccinazione, si è ormai arrivati a una situazione di plateau. L’attività è stazionaria, senza progressi sensibili nel tasso di copertura della popolazione. Nella settimana scorsa sono state fatte 428 somministrazioni, in particolare IV dosi (a Piacenza ne sono state fatte complessivamente 5.591).

Sul sito www.covidpiacenza.it sono indicati giorni e orari di apertura dei centri vaccinali.

In riferimento alla IV dose, si ricorda che al momento la somministrazione del second booster è possibile solo previa prenotazione, tramite i consueti canali, nelle sedute dedicate. La quarta dose è riservata, come prevedono le direttive nazionali, a tre categorie: gli anziani dagli 80 anni in su, le persone tra i 60 e i 79 anni (quindi nati dal 1943 al 1962) se affette da specifiche patologie critiche indicate dal ministero della Salute, e infine gli ospiti dei presidi residenziali per anziani (Cra e Rsa).
L’elenco delle patologie è consultabile sul sito www.covidpiacenza.it. Si utilizza un vaccino mRNA.
Per poter ricevere il secondo booster occorre aver completato il ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose), seguito dalla terza dose (di richiamo), dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi da quest’ultima. È escluso chi ha contratto l’infezione dopo la dose ‘booster’.
A Piacenza, per prenotare la quarta dose, il cittadino può:
– chiamare il numero 800.651.941
– rivolgersi a uno sportello Cup
– utilizzare il proprio Fascicolo sanitario elettronico
– andare in farmacia.

Aggiornamento Emergenza profughi provenienti dall’Ucraina

Attualmente sono 1.810 i profughi per i quali è stato emesso il codice STP (stranieri temporaneamente presenti); sono invece 1.779 quelli presenti sul territorio.
I tamponi eseguiti sono 1.443; 22 i positivi finora accertati.

I profughi sono per la maggior parte donne (70%). Tra le classi d’età più rappresentate ci sono quella tra 19 e 49 anni (810) e i minori fino a 18 anni (725)

L’ambulatorio per la presa in carico dei profughi ucraini è collocato al Laboratorio Analisi dell’ospedale di Piacenza.
Qui, in via Taverna 49, è attivo un CENTRO ACCOGLIENZA SANITARIA PROFUGHI provenienti dall’UCRAINA. Il giorno di apertura è aggiornato sul sito www.ausl.pc.it
L’obiettivo è quello di concentrare il più possibile le attività sanitarie dedicate a questa specifica utenza.
Dopo la registrazione della presenza in Questura, i profughi provenienti dall’Ucraina sono quindi invitati a recarsi nella stessa giornata (e comunque non oltre 48 ore) nel centro per una presa in carico dal punto di vista sanitario. Alla fine del percorso, gli operatori rilasciano il certificato necessario per la successiva richiesta del permesso di soggiorno.
I controlli sanitari sono previsti sia per minori sia per gli adulti.




Carini non raggiunge la finale ai mondiali di nuoto

Si è conclusa in semifinale l’avventura di Giacomo Carini – nuotatore piacentino tesserato per la Vittorino da Feltre e per il Gruppo nuoto Fiamme Gialle – ai Campionati mondiali di nuoto in vasca lunga in corso di svolgimento a Budapest, in Ungheria. Il campione biancorosso, sceso in vasca per difendere i colori azzurri dell’Italnuoto, non è infatti riuscito a raggiungere l’obiettivo che si era prefisso alla vigilia della partenza per Budapest, mancando, anche se di poco, la qualificazione per la finale in programma domani pomeriggio che assegnerà titolo iridato e medaglie dei 200 farfalla.

Carini ha gareggiato in mattinata nelle batterie di qualifica che mettevano in palio l’accesso alla semifinale in programma nel tardo pomeriggio: quarantuno contendenti, suddivisi in quattro batterie, alla caccia dei sedici posti disponibili. Il nuotatore piacentino, pur senza esprimersi ai suoi massimi livelli – la scorsa estate alle Olimpiadi di Tokyo aveva fatto segnare un eccezionale 1’55”,53 – ha chiuso la gara con l’undicesimo tempo con un crono di 1’56”,38 su cui ha inciso, probabilmente, una terza frazione leggermente rallentata rispetto alle prime due. Un tempo comunque buono e, soprattutto, sufficiente a spalancargli le porte per le semifinali svoltesi nel pomeriggio. Ma proprio nella gara pomeridiana il nuotatore piacentino, fortemente motivato a centrare la sua prima finale iridata dopo il tredicesimo posto conquistato ai mondiali del 2017, pur disputando una buona prova non è riuscito a chiudere nei primi otto posti, facendo segnare il dodicesimo tempo finale con un crono di 1’55”,74. Un’ottima prima parte di gara, con gli intermedi dei 50 metri (25”,58) e dei 100 metri (54”,72) che lo collocavano – classifica finale alla mano – in ottava posizione, cui ha fatto riscontro un andamento leggermente meno veloce nella seconda parte confermato anche dai successivi rilevamenti ai 150 metri (1’24”,85) in undicesima posizione e il crono finale che lo ha collocato al dodicesimo posto, con un ritardo di 3”,35 dal primo classificato della semifinale, l’ungherese Milak Cristof (1’52”,39).

Per Carini, quindi, un po’ di rammarico per una finale che, analizzando i tempi fatti segnare   in semifinale (l’ottavo classificato dista soltanto otto decimi di secondo), pareva comunque alla portata del forte nuotatore piacentino che può comunque consolarsi per aver conquistato il dodicesimo posto finale ai Campionati mondiali, nella prova dei 200 farfalla.

Ci resta la consolazione, e la convinzione, che nella finale iridata in programma domani pomeriggio Carini avrebbe sicuramente potuto recitare un ruolo importante.

 

 




Tarasconi incontra i commercianti del Corso: “Situazione insostenibile che si protrae da troppo”

«Questa è una zona centrale e particolarmente viva anche grazie al nostro lavoro, ma ormai da troppo tempo è in balìa di gruppi incontrollati di delinquenti e, più in generale, di maleducati che ci rendono la vita davvero difficile». E’ in sintesi l’appello che oggi pomeriggio una delegazione di esercenti e commercianti del tratto di Corso Vittorio Emanuele compreso tra lo Stradone Farnese e Barriera Genova ha rivolto alla candidata sindaco Katia Tarasconi nel corso di un incontro che si è tenuto al bar pizzeria Da Luca. Incontro richiesto dagli stessi commercianti ed esercenti per rappresentare una situazione che «si protrae da troppo» e sta condizionando le loro dinamiche lavorative e in genere il contesto sociale di una zona potenzialmente straordinaria per presenza di locali e per spazi. Risse, sporcizia e imbrattamenti caratterizzano le serate e costringono le mattine successive i gestori dei locali e i titolari dei negozi a «sistemare le cose e pulire sedie, tavoli, porte d’ingresso e vetrine».

«C’è esasperazione – ha detto la candidata Tarasconi – ed è un peccato perché stiamo parlando di una zona della nostra città che è tra le più vive in assoluto». E ancora: «Qui siamo oltre la maleducazione di chi imbratta cose non sue o luoghi pubblici. Siamo di fronte a gruppi di persone che si sentono impunite e pensano di potersi comportare come vogliono. La soluzione non è certo immediata e va studiata in collaborazione con le Forze dell’ordine. Ed è anche evidente come, oltre la prevenzione e la repressione di comportamenti criminali, sia sempre più necessario un maggiore sforzo per educare soprattutto alcuni gruppi di giovani. Educarli al rispetto degli spazi e dei beni pubblici, che sono anche loro e devono esserne consapevoli». Secondo Tarasconi non ci si può certo voltare dall’altra parte e lasciare che la situazione rimanga com’è, anche perché – dice – «se non si interviene non può che peggiorare. E già ora ci sono esercenti che mi dicono che devono chiudere prima la sera per paura che certe situazioni degenerino». E conclude: «Serve ascoltare, come sempre. Dopodiché serve trovare una soluzione condivisa, senza temporeggiare».




Dante elogiò il piacentino come lingua locale

Fu Dante Alighieri che fin dal suo tempo (fine ‘200-inizio ‘300) avvertì la necessità di un’unità linguistica, esigenza più tardi fatta propria anche da Leopardi, De Sanctis, d’Azeglio, Manzoni, anche se la nascita formale della lingua italiana avvenne solo con l’Unità del 1861 e la concreta unificazione linguistica si realizzò con la metà del ‘900, grazie al progressivo abbattimento dell’analfabetismo.

Questo, in estrema sintesi, quanto emerso dalla conversazione che il presidente della Società “Dante Alighieri” Roberto Laurenzano ha tenuto questa sera nella Biblioteca di Campagna (un appuntamento del programma di Celebrazioni per i 500 anni di Santa Maria di campagna, a cura della Comunità francescana e della Banca di Piacenza), avente per tema il ruolo della lingua italiana (quale espressione del legame al territorio), con particolare riferimento a quanto scrisse il Sommo poeta nel De vulgari eloquentia, opera in latino del 1303 «dove Dante – ha spiegato il dott. Laurenzano, presentato dal condirettore generale della Banca Pietro Coppelli – esprime valutazioni sui singoli idiomi local-territoriali esistenti nella nostra penisola, affermando che il numero essenziale degli idiomi parlati era 14. Dopo aver “condannato” il romano, il veneziano, il vicentino, il bresciano, il bergamasco, parla bene del siciliano ma non lo giudica idoneo ad assurgere a lingua generale, date le varie asperità linguistiche e fonetiche. E parla assai bene degli idiomi emiliani, dal “ferrarensis al placentinus”. Tuttavia, il vero linguaggio “pulito” capace di assolvere la funzione di idioma nazionale, è per Dante il “fiorentino illustre del ‘300”».

L’Alighieri aveva dunque elogiato il piacentino come lingua locale. Ma era mai stato a Piacenza? «Non è provato – ha argomentato il relatore -. Si sa solo che nella nostra città aveva un parente, forse un cugino, militare che non godeva proprio di buona fama. Vien allora da pensare che qualora fosse venuto a Piacenza, non lo abbia fatto certo per andare a salutare questo familiare. Dante è stato invece senz’altro nel territorio piacentino, probabilmente a Bobbio, ove esiste un ramo dinastico della famiglia dei marchesi Malaspina, tuttora dimoranti nell’omonimo palazzo. Non si tratta dei Malaspina di Toscana, e precisamente della dinastia di Corrado Malaspina della Lunigiana dal Poeta incontrato nel Canto VIII del Purgatorio, ma tuttavia sempre di un ramo della famiglia stiamo parlando, dove oggi vive un giovane di nome Corrado…».

Il dott. Laurenzano ha quindi fatto un riferimento ai giorni nostri, accennando alla circostanza che la lingua è sempre soggetta a trasformazioni, attraverso neologismi e termini stranieri: «Ma il giusto – ha chiosato – non va confuso né con l’illimitato arbitrio, né con lo “strafalcionismo”, cosa che ai nostri tempi pare sia una grande moda che dà l’illusione di essere colti. Dietro certe esagerate manifestazioni fasulle non vi è invece nessuna cultura, ma solo una buona dose di stoltezza. Di cui purtroppo non ci si rende conto».




Maurizio Botti appoggia Patrizia Barbieri al ballottaggio

Il già candidato sindaco della lista civica Piacenza Rinasce, Maurizio Botti, ha ufficializzato con un comunicato, l’appoggio a Patrizia Barbieri nel ballottaggio. Nessun apparentamento dunque ma una chiara indicazione di voto ai propri elettori.

“La lista civica “Piacenza rinasce” in occasione del ballottaggio del 26 giugno rileva che, nello schieramento di centrodestra che sostiene l’elezione di Patrizia Barbieri, sono stati eletti due consiglieri – Sara Soresi e Nicola Domeneghetti – che sono sempre stati vicini al popolo “no green pass” piacentino, avendone condiviso e sostenuto le proposte e le proteste. Nello schieramento di centro sinistra che sostiene Katia Tarasconi non c’è, invece, alcun esponente che si sia mai adoperato per ascoltare le nostre motivazioni contro il green pass, sostenendo per contro compattamente le discriminazioni, le chiusure e l’obbligo vaccinale. Per detti motivi, e considerando che avere come referenti due consiglieri di maggioranza aperti al dialogo con il movimento “no green pass” piacentino possa rappresentare per noi un fondamentale punto di riferimento ed una reale possibilità di ascolto, la lista “Piacenza rinasce” invita i propri elettori, e più vastamente tutti i piacentini “no green pass”, a votare compattamente il 26 giugno Patrizia Barbieri”.




Accordo fra Sarmato e Borgonovo: le polizie locali collaboreranno sui due territori

Le Amministrazioni Comunali di Sarmato e Borgonovo Val Tidone hanno sottoscritto un accordo per una collaborazione tra la Polizia Locale dei due paesi.
La convenzione firmata nelle scorse settimane prevede un periodo di formazione per il nuovo agente di Polizia di Sarmato, Simone Bernizzoni, assunto recentemente, che sarà affiancato dagli agenti di Borgonovo fino alla fine dell’anno.
“Crediamo fortemente nell’importanza di aprirsi e collaborare con i territori limitrofi” spiega la sindaca di Sarmato Ferrari “Questa convenzione va proprio in questa direzione: sarà garantita formazione al nuovo agente e anche un presidio più completo sul territorio, presto infatti vedrete gli agenti di Borgonovo qui a Sarmato”
“Naturalmente Bernizzoni sarà presente anche nel Comune di Borgonovo, con un reciproco scambio e nell’ottica di un potenziamento del servizio di Polizia Locale su entrambi i territori” specifica Monica Patelli, sindaca di Borgonovo.

Nel giorni scorsi presso il municipio di Sarmato è stato organizzato il servizio, alla presenza delle due sindache, del Comandante della Polizia di Borgonovo Riccardo Marchesi e del Responsabile del servizio di Sarmato, Ing. Gallonelli, al fine di strutturare la collaborazione in modo che sia efficace e operativa già dalle prossime settimane.
Una notizia attesa dai sarmatesi che arriva dopo le difficoltà nel trovare personale disposto a prestare servizio nel piccolo comune: a Sarmato infatti è da molti anni presente un solo agente e anche per questo l’attuale amministrazione ha scelto di attivare questa collaborazione affinché ci sia maggiore attenzione al territorio e venga garantito un servizio efficiente.
“Dopo la convenzione con il Comune di Piacenza che aveva portato al nostro paese la presenza attiva dell’Ispettore Capo Rampoldi lo scorso anno e il lavoro di riqualificazione e ampliamento dell’impianto di videosorveglianza, questa collaborazione con il Comune di Borgonovo Val Tidone è un ulteriore passo avanti nella realizzazione del piano di sicurezza integrato che abbiamo proposto a inizio mandato” conclude la Sindaca Ferrari.