A Piacenza “vince” il partito del non voto: nel capoluogo alle urne il 53,21%

Che la democrazia moderna funzioni sempre meno è ormai fatto assodato e trova conferma elezione dopo elezione. Così in questa tornata amministrativa 2022 anche a Piacenza si assiste ad un ulteriore tracollo dei votanti che passano dai 43.000 del 2017 (pari al 56,40%) ai 40.670 del 2022 pari al 53,21% degli aventi diritto (dato definitivo alle 23).

Questo vuol dire, in soldoni, che il 47,79% dei piacentini ha scelto il “partito del non voto” che risulta, per assurdo, maggioritario in questa città, comunque vadano i risultati finali che vedranno il 53,21% spartito fra sei liste.

Le cose poi sono ulteriormente peggiori se si guarda ad uno strumento del tutto fallimentare come il referendum abrogativo. In tutta Italia la percentuale dei votanti non ha raggiunto neppure il 21% ed a Piacenza, trainata dalle comunali, ha toccato un comunque scarsissimo 31,65%. Del resto mai referendum era stato più mediaticamente ignorato a livello nazionale di questi cinque quesiti peraltro potenzialmente importanti per decidere il futuro della giustizia di questo paese.

Il capoluogo è il comune con la percentuale più bassa fra i cinque in cui si vota nella nostra provincia dove comunque le percentuali si abbassano notevolmente rispetto a cinque anni fa.

Diretta elettorale su Piace.news

A partire dalle 16 va in onda in diretta lo speciale elettorale de “L’arte di governare”, il programma creato da IlMioGiornale.net, PiacenzaDiario e PiacenzaOnline, riuniti sulla piattaforma  Piace.news. Da Piazzetta Mercanti, davanti alla sede del Comune di Piacenza, lo speciale con i giornalisti Mirella Molinari, Carlandrea Triscornia e Giovanni Volpi, che si alterneranno alla conduzione, seguirà i dati sullo spoglio dei voti, con i commenti di ospiti e protagonisti della campagna elettorale. Il programma sarà visibile sui principali canali social, da Facebook – sulla pagina Succede a Piacenza – a YouTube e Twitter.




Grave motociclista di 25 anni dopo un volo di 30 metri in una scarpata sulla SS45

Grave incidente nel tardo pomeriggio di ieri (domenica 12 giugno) intorno alle 19 nel comune di Marsaglia.

Un gruppo di motociclisti stava transitando lungo la statale SS 45 della Val Trebbia quando nei pressi di Ravaiola uno di loro,  un giovane di 25 anni residente a Genova, ha perso il controllo del mezzo ed è finito contro il guard rail precipitando nella scarpata sottostante per una trentina di metri.  Le cause dell’incidente sono al vaglio degli organi di Polizia Giudiziaria intervenuti sul posto.

Gli stessi compagni del ragazzo hanno subito dato l’allarme ed il 118 ha inviato sul posto l’ambulanza della CRI di Marsaglia, l’automedica di Bobbio, i Vigili del Fuoco di Bobbio, la squadra del Soccorso Alpino e Speleologico stazione M.te Alfeo e l’elicottero 118 di Milano dotato di verricello con a bordo un Tecnico del CNSAS. Il paziente è stato raggiunto dai soccorritori che dopo aver fatto una prima valutazione hanno confermato la necessità dell’intervento dell’elicottero. L’equipaggio del mezzo di soccorso avanzato, arrivato sul posto ha sbarcato il personale con il verricello in quanto non era possibile atterrare in zona. Il genovese nel volo ha riportato diversi traumi, compreso un importante trauma cranico.  Il medico anestesia a bordo del mezzo aereo ha somministrato al giovane analgesici per i forti dolori. Si è poi proceduto al recupero con il verricello ed il ragazzo è stato trasportato all’ospedale di Pavia in codice di massima gravità.




L’arte di governare: domani commenti e risultati delle Comunali di Piacenza in diretta sui canali social

L’arte di governare: domani, lunedì 13 giugno, il programma sarà in diretta sui principali canali social a partire dal pomeriggio con i risultati delle elezioni comunali di Piacenza.

Dopo le interviste ai sei candidati sindaco nei suggestivi spazi offerti dalla Galleria Biffi Arte, il video format creato da Il Mio Giornale.net, PiacenzaDiario e PiacenzaOnline, riuniti sulla piattaforma Piace.news, stavolta si trasferisce di fronte a palazzo Mercanti.

Nel salotto all’aperto de “L’arte di governare”, i giornalisti Mirella Molinari, Carlandrea Triscornia e Giovanni Volpi, si alterneranno alla conduzione del programma, commentando via via i dati in arrivo sullo spoglio elettorale insieme con ospiti, opinionisti e naturalmente con i candidati sindaco e in corsa per un seggio in Consiglio comunale.

La diretta de “L’arte di governare”, da non perdere per avere notizie e valutazioni sui risultati delle Comunali di Piacenza, sarà disponibile sui principali canali social, da Facebook a YouTube, da Twitter a Telegram. Live a partire dalle ore 16.




San Sepolcro e Chiostro degli Olivetani senza segreti dopo la visita guidata con Archistorica e Banca di Piacenza

Molto partecipata e altrettanto apprezzata la visita guidata al Chiostro degli Olivetani, appartenente al complesso della chiesa di San Sepolcro, che si è tenuta stamattina a cura della Banca di Piacenza (che ha in progetto il recupero di questo chiostro rinascimentale con il restauro del portale che affaccia su via Campagna; lavori che verranno presentati il 30 settembre prossimo, alle 18, nella Sala Colonne dell’Ospedale civile) in collaborazione con l’Associazione culturale Archistorica, nell’ambito del programma di Celebrazioni per i 500 anni di Santa Maria di Campagna. Il percorso, condotto con la solita maestria dall’architetto Manrico Bissi, ha portato i partecipanti a scoprire la storia, le origini e i tantissimi dettagli architettonici di questo splendido insediamento conventuale realizzato dall’architetto Alessio Tramello, lo stesso che progettò la Basilica di Campagna.

Qui di seguito, l’arch. Manrico Bissi, ricostruisce la storia del complesso di San Sepolcro.

«Quando il Papa Urbano II, nel 1095, riunì a Piacenza il Concilio che (…) doveva portare alla mobilitazione per la prima crociata, la nostra città non era nuova al discorso della Terra Santa. Poco lontano, ad esempio, dove si tenne l’assise conciliare, sorgeva una chiesa dedicata al Santo Sepolcro (…). Forse anche per la sua posizione geografica Piacenza ebbe numerosi suoi figli che visitarono la Terra Santa anche prima del Mille e proprio ad uno di questi sembra che si debba la costruzione di una chiesa intitolata al Santo Sepolcro. Gli storici locali parlano del 938 e tale data è accettata da tutti» (Ersilio F. Fiorentini, “Le chiese di Piacenza”, TEP, 1985, pag. 121).

Come ci ricorda il compianto prof. Fiorentini (scomparso solo pochi giorni prima della stesura di questo articolo), il grande complesso ecclesiale di San Sepolcro venne probabilmente fondato in epoca altomedievale per iniziativa di un pellegrino reduce dal viaggio spirituale in Terrasanta: non a caso, l’edificio sorse lungo la Via Francigena (oggi via Campagna), non lontano dal sito che avrebbe poi ospitato il famoso Concilio crociato del 1095. La primitiva struttura ecclesiale, documentata nel secolo X, non è comunque sopravvissuta alle tempeste della Storia: già nel 1055 la chiesa di San Sepolcro venne infatti ricostruita per iniziativa dell’Ordine Benedettino, che proprio in quel periodo si insediò presso il tempio ricavandovi un proprio monastero con annesso hospitale per i viandanti in transito lungo la Via Francigena. Trasformazioni ancor più radicali si ebbero poi sul finire del Quattrocento, quando l’amministrazione del complesso fu trasferita ai monaci del Monte Oliveto, appartenenti ad una fraternità di regola benedettina costituitasi nel Senese quasi due secoli prima. Gli Olivetani intrapresero un vasto programma di ricostruzione della chiesa e del monastero di San Sepolcro, affidandone il progetto e i lavori al celebre architetto piacentino Alessio Tramello.

Progettista colto e raffinato, appartenente ad una famiglia di costruttori, Alessio Tramello fu il principale interprete del Rinascimento piacentino; il suo operato in San Sepolcro si concretizzò in tempi e fasi distinte, sia sulla chiesa che sul complesso conventuale. A lui si deve con molta probabilità anche la Casa dell’abate Commendatario, sul retro delle absidi della chiesa, la cui esecuzione sembra databile alla primissima fase di cantiere, tra gli anni 1484 e 1487: grazioso edificio a due piani, impostato su di un elegante loggiato, la Casa dell’abate rimanda al clima del Rinascimento lombardo (nel quale Tramello aveva le sue radici), proponendo una felice sintesi tra la cultura tardo-gotica delle modanature in terracotta e la rilettura geometrica e modulare delle medesime, espressiva della razionalità umanistica quattrocentesca.

I lavori di ricostruzione della chiesa conventuale ebbero invece inizio nel 1498, ma furono poi repentinamente interrotti dando priorità al rifacimento del monastero: il vastissimo chiostro conventuale (oggi ricompreso nel complesso dell’Ospedale Civile), esprime tuttora l’elegante estetica geometrica e modulare conferitagli dal progetto tramelliano entro il primo decennio del secolo XVI. La ricostruzione della chiesa venne quindi ripresa soltanto nel 1513 e portata a compimento nel 1534, cinque anni dopo la scomparsa del suo progettista: alla metà del XVI secolo il cantiere avviato dagli Olivetani risultava ormai quasi del tutto compiuto.

Il convento olivetano di San Sepolcro visse il suo crepuscolo nel 1796, quando l’avvento del dominio francese ne determinò la chiusura e l’occasionale riutilizzo come domicilio coatto per i sacerdoti anti-napoleonici e come ospedale militare. Caduto Napoleone, l’ormai ex convento venne accorpato agli Ospizi Civili della città».

 




L’Ausl di Piacenza: “Impegnati per garantire un potenziamento dell’offerta sanitaria alla cittadinanza”

A distanza di due giorni dall’articolo pubblòicato da Giovanni Volpi su IlMioGiornale.net ed intitolato “Bonaccini fa campagna elettorale a Piacenza, ma sulla sanità i conti non tornano” arriva oggi una nota dello’Azienda Usl di Piacenza che fornisce la propria spiegazione sui 20 milioni di euro destinati al futuro nuovo ospedale di Piacenza.

L’Azienda Usl di Piacenza fa il punto sui fondi destinati dal ministro Speranza nel 2020 a investimenti per il territorio della provincia.
I 20 milioni di euro che il Governo ha riservato alla sanità piacentina sono stati assegnati al nuovo ospedale permettendo contestualmente alla Regione Emilia-Romagna di stornare un pari importo a favore degli interventi sul territorio.

La Missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ha assegnato oltre 23 milioni per la realizzazione delle Case della comunità, degli Ospedali di comunità, della Centrali operative territoriali, dell’ammodernamento del parco tecnologico e della digitalizzazione della sanità e ha consentito di rivedere il piano presentato alla Conferenza territoriale socio sanitaria nell’ottobre 2020.
Gli interventi inizialmente previsti risultano, così, in parte già realizzati, in parte finanziati con altri fondi e in parte riprogrammati in coerenza con il quadro complessivo della pianificazione.

Più nello specifico, il completamento dei lavori necessari all’apertura del nuovo blocco B di Fiorenzuola, dedicato alla riabilitazione altamente specialistica, è stato coperto con finanziamenti della Regione Emilia-Romagna, mentre le risorse del PNRR hanno permesso di finanziare gli investimenti relativi allo sviluppo della telemedicina, il potenziamento della dotazione tecnologica territoriale e i lavori per il completamento della nuova Casa della comunità di Fiorenzuola. Per il Pronto soccorso di Castel San Giovanni – che ha visto, nell’ultima elaborazione dello Studio di fattibilità, l’adeguamento dei costi da 3 a 4 milioni –  si ricorrerà a finanziamenti con altre risorse regionali.

Va considerato, in ogni caso, che le azioni previste dal piano presentano priorità differenziate sia rispetto all’urgenza degli interventi, sia rispetto alla effettiva possibilità di realizzazione temporale.
In questo senso l’Azienda sta lavorando in stretto contatto con la Regione per definire una tempistica di completamento degli ulteriori investimenti che riguardano l’acquisto della PET/Tac e la ristrutturazione di alcuni reparti/servizi dell’ospedale Guglielmo da Saliceto (Patologia neonatale, Geriatria, alcune sale operatorie, polo radiologico unico, Centro prelievi e piattaforma unica endoscopica). Per l’investimento relativo al nuovo padiglione e parcheggio di Bobbio, invece, si potrà procedere solo dopo l’esecuzione delle opere attualmente in fase di avvio, riguardanti il miglioramento sismico e l’adeguamento alla normativa antincendio, che comportano il rifacimento complessivo del piano terra con la realizzazione del nuovo Punto di primo intervento e la costruzione della nuova camera mortuaria.

“Vogliamo rassicurare i piacentini – evidenzia il direttore Ausl Giuliana Bensa – che l’impegno dell’Azienda e della Regione è massimo per concretizzare tutti gli investimenti condivisi con i sindaci per garantire un potenziamento dell’offerta sanitaria alla cittadinanza. Il PNRR ha concesso l’opportunità di finanziare investimenti già previsti per il territorio nel 2020, come la seconda Casa della comunità cittadina (ex clinica Belvedere), la nuova Casa della comunità di San Nicolò e la ristrutturazione di quelle di Borgonovo e di Cortemaggiore. Questi interventi si aggiungono a quelli finanziati dall’ex art.20 L.60/88 con l’Accordo di programma, per un importo pari a 13,2 milioni di euro, per i quali l’Azienda ha già provveduto ad affidare la progettazione dell’edificio da destinare alla Casa della comunità di Fiorenzuola, la riqualificazione del III piano del blocco A dell’ospedale di Fiorenzuola, la costruzione della Casa della salute di Lugagnano e la realizzazione della Casa della comunità di Bobbio. A breve si concluderà anche l’affidamento della progettazione per la nuova Casa della comunità di Bettola e il blocco C dell’ospedale di Castel San Giovanni”.

Nel corso dell’anno, infine, termineranno i rilevanti interventi per il potenziamento delle Terapie intensive, semi intensive e dei Pronto soccorso, previsti nel Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera a seguito del Covid (ex art.2, D.L.34/20), per un importo complessivo di lavori pari a 5,4 milioni di euro.

Come già annunciato in sede di presentazione del bilancio consuntivo 2021 alla Conferenza territoriale socio sanitaria, la Direzione strategica dell’Azienda Usl di Piacenza ha proposto di dedicare una seduta specifica per rappresentare il quadro aggiornato degli investimenti non appena sarà completato l’esame, anche con il livello nazionale, delle novità introdotte dal DL n.50 del 17 maggio 2022.




Da lunedì 13 giugno il taser arriva a Fiorenzuola d’Arda 

Dopo il capoluogo Piacenza da lunedì 13 giugno, il taser arriverà anche a Fiorenzuola d’Arda.

“E’ ormai in fase avanzata il cronoprogramma per l’avvio dell’operatività del taser in tutti i capoluoghi di provincia italiani e, per le restanti località sede di Commissariati di Polizia, Compagnie dei Carabinieri e Reparti della Guardia di Finanza interessati, il servizio verrà gradualmente attivato in base al completamento delle attività formative sul territorio”, spiega il Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni.

“L’introduzione del taser nelle dotazioni effettive di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza sta confermando tutte le aspettative in termini di efficacia deterrente, affermandosi come uno straordinario strumento di tutela dell’incolumità degli operatori di pubblica sicurezza e dei cittadini”, conclude.

 




L’appello di Italia Nostra per salvare quel che resta delle “Case di Rocco” a Sant’Antonio

Il Consiglio direttivo della Sezione di Piacenza di Italia Nostra lancia un appello per il complesso edilizio di Case di Rocco (presso Sant’Antonio a Trebbia), di cui rimane l’ultima testimonianza nella casa padronale seicentesca detta “Casa del guardiano del ponte”.

Come rende noto l’associazione si tratta di uno dei nuclei storici più importanti della pianura piacentina. Questo innanzitutto perchè testimonia il passaggio di San Rocco di Montpellier, a cui la tradizione attribuisce una sosta nel sito (“Domus Rochi”) che da lui avrebbe preso nome. Inoltre è l’ultimo insediamento storico sulla via Postumia, provenendo da Piacenza, prima del torrente Trebbia. Gli edifici inoltre sono stati sede dei “custodi” dell’importante passaggio del Trebbia, da cui il nome “Casa del guardiano del ponte”, con un insediamento religioso di monaci-barcaioli prima e successivamente con una guarnigione con compiti militari e daziari. Questo luogo fu anche interessato dalle manovre militari durante la battaglia del Trebbia del 1746 fra austriaci e franco-ispanici.

Insomma, un sito importantissimo dal punto di vista storico, devozionale e riguardo alle vie di comunicazione e di pellegrinaggio, che oggi assumono sempre più rilevanza turistica e dunque economica.

Lo sconsiderato abbattimento una ventina d’anni fa, in assenza di tutele da parte del Piano Regolatore, dell’antica torre e degli edifici rustici lungo la via Postumia (ora via Emilia Pavese) ha sicuramente privato il complesso di elementi importantissimi, ma questo accresce ulteriormente la rilevanza della palazzina e delle mura di cinta che rimangono, ultime testimonianze della storia millenaria della località.

Vari giornali se ne sono occupati nel tempo. Se ne erano interessati nel 2004 anche i bambini della scuola elementare di Sant’Antonio a Trebbia.

Nel 2002 la società proprietaria “Case di Rocco”, che aveva demolito parte del complesso, nella persona dell’amministratore delegato Silvano Civardi riconosceva l’estrema importanza del fabbricato rimasto, tanto da impegnarsi ufficialmente al suo restauro (“Un gioiello salvo grazie a noi”). Per effettuare il restauro erano stati anche conservati i materiali antichi recuperati dagli abbattimenti (articolo su “La Voce”, 3 dicembre 2002).

Ciononostante, da allora non è stato fatto alcuno degli interventi promessi, e le coperture sono state lasciate crollare, il che oltre agli interni ha danneggiato anche la parte superiore destra del retro dell’edificio. Tale parete è comunque integrabile, mentre le facciate anteriore e laterali, come si nota dalle foto odierne, non hanno subito particolari danni in questi vent’anni e sono pienamente recuperabili, con gli elementi caratteristici in cotto quali nicchie, fasce marcapiano e decorazioni delle aperture (timpani, lunette), come pure parte della recinzione antica in mattoni e ciottoli.

Per questi motivi la sezione di Piacenza di Italia Nostra chiede che la richiesta di abbattimento della palazzina seicentesca venga respinta, in conformità al parere negativo alla demolizione espresso dalla Commissione Qualità Urbana e Paesaggio del Comune di Piacenza, per l’importanza storico-testimoniale dell’edificio, ultima attestazione di un insediamento unico nelle sue caratteristiche e significato. A margine si rileva che il suo stato attuale deriva palesemente dal mancato rispetto degli impegni morali assunti pubblicamente dalla proprietà e non da eventi fortuiti;

Lìassociazione chiede poi che si provveda all’immediato consolidamento dei resti della palazzina seicentesca e del muro di cinta per evitare ulteriori danneggiamenti, con la salvaguardia di ogni elemento rimasto, e una valutazione di eventuali possibilità di recupero degli interni.

“Riteniamo che l’attuale proprietà, se mutata rispetto a quella del 2002 che ha assunto e non rispettato l’impegno al restauro, possa rivalersi su di essa qualora non informata di tale impegno. Chiediamo l’utilizzo ai fini del restauro dei materiali originali recuperati e conservati dalla proprietà a questo scopo, di cui all’articolo citato del 3.12.2002”.

Italia Nostra inoltre chiede “la revisione profonda degli strumenti urbanistici piacentini, in modo che non vengano più consentiti simili danneggiamenti del patrimonio storico e architettonico che si sono ripetuti persino negli ultimi mesi e anche in centro città. Ricordiamo che il Piano regolatore degli anni Ottanta prevedeva la tutela di questo e analoghi edifici, tutela purtroppo cancellata dagli strumenti successivi, e se ne è visto il risultato anche recentemente, da via Romagnosi a via Pace a viale Risorgimento e altri. Concludiamo con quanto scrivevano gli scolari delle Scuole elementari di Sant’Antonio nel 2004, che in una ricerca (riportata sul sito della parrocchia di S.Antonio a Trebbia, www.santantonioatrebbia.it/casa-di rocco.html), così scrivevano della palazzina – e facciamo nostre le loro parole: “Di fronte a questo edificio ci siamo stupiti per la bellezza dei suoi ornamenti architettonici: le lunette, i timpani e l’edicola. Siamo rimasti ammirati e un po’ impressionati perché è un edificio antico, ricco di storia e di avvenimenti molto importanti per il nostro territorio. Qualcuno di noi ha avuto paura che crollasse, perché la casa è in stato di abbandono. A noi piacciono le case antiche e desidereremmo tanto che questo edificio fosse restaurato e non abbattuto (…). Per rendere più visibile questo nostro “sogno desiderio” è stato realizzato a scuola un plastico che è a disposizione di quanti vogliano vederlo”.

“Sarebbe veramente formidabile se fosse recuperata la Casa di Rocco, diventerebbe un piccolo gioiello antico ad uso culturale dei cittadini, per organizzare conferenze, concerti, tornei di scacchi e altro. Si potrebbe inoltre ripristinare un’antica usanza che abbiamo trovato nelle nostre ricerche storiche: già nel 1372 si ha notizia, dalla Cronaca del Ripalta, che la Domus Rochi era il punto di partenza di una corsa che ‘costumavasi fare in Piacenza il dì 4 luglio, giorno festivo di S. Antonino fuor Porta Stràlevata, sulla strada Romea, dalle Case di Rocco fino all’ospedale della Misericordia etc.”

 

 




Lunedì si aprono le prenotazioni per Patti Smith in Santa Maria di Campagna

Da lunedì 13 giugno è possibile prenotarsi sul sito della Banca di Piacenza (comunicando i propri dati e seguendo le istruzioni per l’accesso) per chiedere di assistere, martedì 28 giugno alle 21.15, nel piazzale antistante la Basilica di Santa Maria di Campagna, all’annunciato spettacolo “An evening of poetry and music” dell’artista statunitense Patti Smith, musa del folk-rock, considerata dalla rivista Rolling Stone tra i primi 50 artisti di tutti i tempi. Non si tratta dunque di un maxi concerto, ma di un’esibizione di poesia e musica per Santa Maria di Campagna e per la città di Piacenza, che non ospitava un appuntamento musicale di respiro internazionale da circa 20 anni.

Il concerto è gratuito ed offerto dalla Banca a soci, clienti e non clienti. L’ingresso sarà garantito solo a coloro che si registrino sul sito e che ricevano una conferma dall’Istituto di credito della disponibilità – soggetta anche alle condizioni atmosferiche ipotizzate per il giorno di svolgimento dell’evento – del posto a sedere. In caso di cattivo tempo, il concerto si svolgerà nella Basilica. Tutte le informazioni già non disponibili sul sito della Banca, sono richiedibili alla email relaz.esterne@bancadipiacenza.it.

L’idea dell’evento Patti Smith è nata durante un incontro del Comitato organizzativo per le celebrazioni per i 500 anni di Santa Maria di Campagna presieduto dal Condirettore generale della Banca dott. Pietro Coppelli, nel quale era emersa la notizia della vicinanza di quest’importante artista al mondo francescano e alle visite compiute presso i principali monumenti religiosi e conventuali che ospitano quest’Ordine. Ciò ha incuriosito immediatamente il Presidente esecutivo della Banca Sforza Fogliani, che ha detto sarebbe stata «una cosa bella per la città». E la Banca è riuscita, in accordo con padre Secondo Ballati, ad organizzare l’evento.




Pesistica olimpica, Lorenzo Botti (Yama Arashi) intasca il pass tricolore

Piacenza torna ai campionati italiani di pesistica olimpica grazie a Lorenzo Botti, portacolori della Yama Arashi che nella recente prova di qualificazione ai Tricolori Juniores andata in scena a Piacenza ha ottenuto il pass per la rassegna nazionale che si terrà a Roma il 9 e 10 luglio.

Il 18enne piacentino (che ha iniziato ad allenarsi all’età di 13 anni) si è preso diverse soddisfazioni, centrando la qualificazione con prove valide di 82 chilogrammi di strappo e 110 chilogrammi di slancio, oltre a risultare il miglior “Sinclair”, indice che mette in rapporto anno di nascita, peso corporeo e peso sollevato.

Botti sarà l’unico piacentino in gara nella capitale, con Piacenza che dopo diversi anni torna a essere rappresentata nella manifestazione. In questi mesi, Lorenzo ha frequentato la classe quinta del liceo scientifico “Respighi” di Piacenza e la sua intenzione è proseguire gli studi con il corso di laurea in Economia Management dei mercati globali. Prima, però, un mese di allenamento per la preparazione ai Tricolori con obiettivo podio.

 




Alla “Vernasca Silver Flag” una Ferrari 250 GT 2+2 della polizia

Nel prossimo fine settimana, come in ogni edizione sin dal 2005, la Questura di Piacenza parteciperà con una vettura storica della Polizia di Stato alla prestigiosa manifestazione motoristica “Vernasca Silver Flag”, giunta alla XXVI edizione e organizzata dal C.P.A.E. – Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca.

E quest’anno la Questura di Piacenza è riuscita ad assicurare la presenza della leggendaria FERRARI 250 GT 2+2 costruita nel 1962 ed in perfetta efficienza, custodita dall’Autocentro della Polizia di Stato di Padova. Le tre salite da Castell’Arquato a Vernasca, che contraddistinguono la Vernasca Silver Flag, vedranno quindi come protagonista anche questa straordinaria vettura che non ha eguali nel mondo e che con i suoi 235 cavalli percorrerà le colline della Val d’Arda tra le apripista

La FERRARI 250 GT 2+2 sarà accompagnata, come consuetudine, da una vettura attuale della Questura di Piacenza, e per questa edizione sarà presente sulle colline della Val d’Arda la nuova JEEP RENEGADE impiegata nel controllo del territorio nella nostra città.

La FERRARI 250 GT 2+2 che si destreggerà nei tornanti della Val d’Arda, sarà condotta dal personale dall’Autocentro della Polizia di Stato di Padova supportati dal Sostituto Commissario Coordinatore Michele MAURO, dal Vice Ispettore Franco DAL BORGO della Questura di Piacenza. Sarà una presenza sicuramente apprezzata dal pubblico, che da sempre ha mostrato interesse ed ammirazione per l’arrivo in Val d’Arda delle vetture storiche della Polizia di Stato.

La Vernasca Silver Flag è un consolidatissimo appuntamento di assoluto prestigio nel calendario italiano ed europeo delle manifestazioni per auto d’epoca, raccogliendo in ogni edizione circa 200 iscrizioni di collezionisti provenienti da tutta Europa e risultando, inoltre, uno dei raduni italiani più premiati in Italia ed in Europa. La Vernasca Silver Flag si è contraddistinta per essere stata inserita, unica nel panorama italiano, tra le migliori cinque manifestazioni del mondo all’International Historic Motorsport Awards di Londra.

Per sedici anni consecutivi alla Silver Flag è stato concesso anche il Premio ASI “Manovella d’oro” e sin da subito è stata inserita dall’ASI nel prestigio Circuito Tricolore, che raccoglie le manifestazioni più importanti del territorio nazionale del settore.




Piacenza Coraggiosa: “Al voto per incidere sul futuro della città”



Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Piacenza Coraggiosa per la chiusura della campagna elettorale.

“Competenza, visione e buon senso. Siamo arrivati alla fine di questo viaggio chiamato “campagna elettorale” e per #noi di Piacenza Coraggiosa, ecologista e solidale è arrivato il momento di tirare le fila del percorso fatto sino a qui. Questi mesi ci hanno confermato come i cittadini sentano la necessità di una politica che sappia ascoltarli e mettere in campo soluzioni credibili per il futuro della città.

Da parte nostra i contenuti e le proposte – dal marciapiede alla visione a lungo termine del territorio – l’hanno fatta da padrone. Un percorso reso possibile dalle donne e dagli uomini che si sono messi a disposizione in Piacenza Coraggiosa che hanno dimostrato competenza e serietà, ascolto e concretezza, testa e anche cuore. Il Laboratorio politico di Piacenza Coraggiosa ha messo insieme le persone con entusiasmo e passione: un’energia positiva riconosciuta da tutti gli schieramenti che vede nel 12 giugno solo la prima tappa di un percorso e non la fine della strada da fare insieme.

Ora la parola passa ai cittadini. E il nostro appello oggi, alla vigilia del silenzio elettorale (che rispetteremo) è quello di esercitare il diritto di voto, perché unico strumento nelle mani dei cittadini per incidere sul futuro della città, con Katia Tarasconi sindaca. Avanti, insieme”.




Nell’anno del quarantesimo As.So.Fa. ha festeggiato l’arrivo dell’estate

Sabato scorso (4 giugno) per As.So.Fa. è stato un giorno di festa: nella cornice di Verano di Podenzano sono stati infatti presentati i percorsi pomeridiani della Scuola dell’Autonomia e diurni del Centro Socio Occupazionale. Presenti il sindaco di Podenzano Alessandro Piva, insieme all’assessore alle politiche sociali Arianna Groppi, oltre che il presidente del Piacenza Calcio Roberto Pighi.

Falegnameria, arte, musica, danza, cucina, trascendente sono stati raccontati all’interno di un’articolata coreografia mediante i linguaggi delle arti. A seguire, grazie alla collaborazione degli ospiti, distribuzione dei diplomi ai partecipanti e della medaglia dell’amicizia a volontari e operatori.

L’evento, ulteriore tappa dei festeggiamenti per il quarantennale, è stata anche occasione per presentare, durante un apericena, la nuova iniziativa di raccolta fondi finalizzata all’acquisto di un pulmino.

Per celebrare i 40 anni della fondazione di As.So.Fa, i presenti hanno tracciato un quaranta sul prato della struttura, poi ripreso dall’alto mediante un drone.

Le attività continueranno durante l’estate con il centro estivo integrato presso la sede di Verano di Podenzano dal 13 giugno al 15 luglio e la vacanza estiva dal 31 luglio al 7 agosto a Carisolo.