Balboni (FdI): “3 SI e 2 NO per i referendum. Per il comune di Piacenza centrodestra vincente” 

L’indicazione di voto di Fratelli d’Italia sui 5 referendum che si terranno domenica 12 Giugno, unitamente alle elezioni del comunali, è stata illustrata in una conferenza stampa dai parlamentari Tommaso Foti e Alberto Balboni.

Per il parlamentare piacentino “l’assordante silenzio sui referendum non è un buon servizio alla democrazia, soprattutto perché i quesiti riguardano la giustizia, uno dei temi in cui negli anni si è registrata la più forte contrapposizione politica”.

Alberto Balboni, Vicepresidente della commissione Giustizia del Senato, ha evidenziato che “Fratelli d’Italia è per il SI ai tre quesiti che disegnano una giustizia più liberale a partire da quello che limita il problema delle correnti nel Consiglio Superiore della Magistratura”.

“Un chiaro SI – per l’esponente di FdI – anche alla partecipazione degli avvocati e dei docenti universitari ai consigli giudiziari che valutano i magistrati e al quesito sulla separazione delle funzioni”. Quanto invece ai 2 NO, il rappresentate del partito di Giorgia Meloni ha sottolineato che “pur essendovi un uso smodato della misura cautelare, a volte anche per fini confessori, non si può tuttavia privare la magistratura di uno strumento così importante per arrestare la progressione dell’attività criminale”.

Infine, Balboni ha annunciato “il NO di Fratelli d’Italia all’abolizione integrale della legge Severino, che va modificata nella parte in cui prevede la sospensione dalla carica elettiva in pendenza di una condanna soltanto di primo grado, ma che va mantenuta laddove dispone che un politico, condannato con sentenza definitiva, non possa rappresentare più il popolo italiano”.

Recandosi a salutare i militanti di Fratelli d’Italia ai due gazebo allestiti in centro, Balboni ha sostenuto che “il centrodestra continuerà a governare Piacenza perché lo ha fatto bene, pur tra impensabili difficoltà, in questi 5 anni. Per Fratelli d’Italia gli avversari sono fuori dalla coalizione del centrodestra e per i nostri candidati la competizione è esclusivamente con loro. Il contributo di Fratelli d’Italia sarà determinante per la vittoria di Patrizia Barbieri”.




Gerace, Tarasconi, Daffadà (Pd): “Istituzioni salvino Villa Verdi nel piacentino e diventi patrimonio di tutti”

Salvare a tutti i costi Villa Verdi a Sant’Agata, una frazione di Villanova sull’Arda (Piacenza), proprietà che il maestro Giuseppe Verdi acquistò nel 1848, abitandovi a partire dal 1851 ed eseguendo di proprio pugno i disegni con le indicazioni dettagliate per l’ampliamento e la scelta dei materiali. Lo chiede il consigliere del Pd, Pasquale Gerace, in un’interrogazione alla Giunta sottoscritta dai colleghi dem Katia Tarasconi e Matteo Daffadà.

La Villa – sottolineano – “fu il luogo in cui Giuseppe Verdi visse e lavorò a lungo, beneficiando della riservatezza e la bellezza del luogo”. Di recente, però – fanno presente – “la Corte di Cassazione ha posto fine a una vertenza tra gli eredi, stabilendo che debba essere divisa tra loro in parti uguali, circostanza che rende la vendita della Villa inevitabile”.

 I consiglieri del Pd chiedono alla Giunta che si rivolga al Ministero della Cultura affinché tuteli “nelle modalità ammissibili dal contesto normativo Villa Verdi, in quanto patrimonio dell’umanità, cosicché non venga snaturata nel caso di vendita a privati, non vadano persi i capolavori al suo interno e si preservi la sua integrità, valutando anche possibili soluzioni condivise con gli enti locali del territorio”. Ricordando, poi, l’utilità della legge regionale approvata a febbraio scorso per valorizzare e proteggere le “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”, i consiglieri del Pd evidenziano che “lo Stato avrà il diritto di prelazione che, come è noto, costituisce un privilegio a favore della pubblica amministrazione”.




Sabato visita guidata al complesso di San Sepolcro con Archistorica e Banca di Piacenza

Il ricchissimo patrimonio storico-artistico di San Sepolcro e dei suoi chiostri rinascimentali sarà oggetto di una speciale vista guidata, organizzata dalla Banca di Piacenza in collaborazione con l’Associazione culturale Archistorica, nell’ambito del programma di Celebrazioni per i 500 anni di Santa Maria di Campagna. Il percorso, condotto dall’architetto Manrico Bissi, si terrà nella mattina di sabato 11 giugno, e porterà a scoprire la storia, le origini e i tantissimi dettagli architettonici di questo splendido insediamento conventuale realizzato dall’architetto Alessio Tramello, lo stesso che progettò la Basilica retta dai Frati Minori. La partenza della visita è fissata per le ore 10 davanti al sagrato di San Sepolcro, in via Campagna.

Per informazioni e prenotazioni: relaz.esterne@bancadipiacenza.it, oppure 0523-542357.




A Piacenza i nuovi mezzi a metano “mild hybrid” e a metano liquido Lng

Grazie ad un Piano aziendale di Investimenti che per il triennio 2021-2023 stanzia circa 80 milioni di euro (di cui 30 in totale autofinanziamento), SETA sta attuando un consistente rinnovamento della flotta e delle infrastrutture di supporto, allo scopo di rendere sempre più efficiente ed ambientalmente sostenibile il servizio di trasporto pubblico.

A questo scopo, nel deposito aziendale di Piacenza, è stata realizzata una stazione di servizio per l’erogazione di metano per autobus: il nuovo impianto ad alta efficienza, frutto di tecnologia e know-how italiani, è in grado di immagazzinare oltre 100mila litri di carburante e rifornire in tempi rapidi la flotta SETA di Piacenza alimentata a gas naturale. Il nuovo distributore può erogare il metano sia nella tradizionale forma gassosa CNG sia nell’innovativa versione liquida LNG, che garantisce prestazioni particolarmente significative in termini di autonomia di servizio dei mezzi e riduzione delle emissioni inquinanti. Inoltre, può erogare anche biometano. La nuova infrastruttura contribuirà a ridurre i costi d’acquisto del carburante e velocizzare i tempi di rifornimento dei mezzi, rendendo così sempre più conveniente e diffuso l’impiego degli autobus a basso impatto ambientale.

L’inaugurazione ufficiale della nuova stazione di servizio per autobus è avvenuta questa mattina alla presenza di Antonio Nicolini (Presidente di SETA), Paolo Mancioppi (Assessore alla Mobilità del Comune di Piacenza), Paolo Garetti (Amministratore unico di Tempi Agenzia) e Fabio Callori (Consigliere di Amministrazione di SETA). Contestualmente, sono stati presentati anche i primi nuovi autobus urbani a metano CNG Mild Hybrid ed extraurbani a metano liquido LNG, pronti ad entrare in servizio sulle linee cittadine e provinciali del trasporto pubblico piacentino (vedi scheda tecnica seguente).

Come funziona il nuovo distributore di metano a tecnologia criogenica

La nuova stazione di rifornimento di gas metano realizzata all’interno del deposito SETA di Piacenza ha il suo cuore nello speciale serbatoio criogenico, alto circa 14 metri e con una capacità di stoccaggio di oltre 100mila litri di carburante. Il serbatoio criogenico ha una struttura in acciaio a doppio strato, è testato per lavorare ad una pressione d’esercizio di 18 atmosfere e con una temperatura esterna che può andare da -196 a +50 gradi centigradi. Il metano viene stoccato nel serbatoio in forma liquida, ad una temperatura di circa -150 gradi, ed arriva alle colonnine di distribuzione seguendo due possibili percorsi: se destinato ai bus urbani a metano compresso CNG viene inviato ad un impianto di compressione e rigassificazione, che alimenta 4 erogatori di cui 3 ad alta portata per i bus ed 1 a pressione standard per il rifornimento di autoveicoli e mezzi di servizio. Per i mezzi extraurbani a metano liquido LNG, invece, arriva direttamente alle 2 postazioni di erogazione ad alta portata. Complessivamente, l’impianto è in grado di erogare oltre 7mila 500 metri cubi di metano all’ora.

La tecnologia criogenica consente di stoccare una notevole quantità di carburante e di erogarlo ad alta pressione direttamente ai mezzi: l’approvvigionamento in grandi quantità di gas metano consente di ridurne i costi di acquisto, inoltre vengono ridotti enormemente i tempi di rifornimento dei bus ad appena 4-5 minuti, rispetto a quanto avviene nei normali distributori privati. Il nuovo distributore di Piacenza, inoltre, è abilitato anche per l’erogazione di biometano, di cui SETA prevede un impiego sempre crescente: nel 2024 l’azienda coprirà con questo carburante circa il 25% del fabbisogno totale di gas naturale. In Italia la tecnologia criogenica per la distribuzione del gas metano per autotrazione è diffusa da tempo nel settore dell’autotrasporto privato, mentre rappresenta una novità recente per il settore del trasporto pubblico. L’impianto di rifornimento di metano situato direttamente nel deposito piacentino SETA di via Arda, consente all’azienda di usufruire di una infrastruttura efficiente e sicura, che supporterà adeguatamente l’ampliamento in corso della flotta alimentata a gas naturale.

L’impianto è stato realizzato dalla ditta HAM Italia, che fa parte di un gruppo leader nel mercato europeo del gas naturale per quanto riguarda la costruzione di impianti di distribuzione, il trasporto e la commercializzazione. Le soluzioni tecniche adottate sono in gran parte innovative, ed hanno consentito di ottenere notevoli vantaggi quali il basso impiego di corrente elettrica, l’elevato livello di efficienza dell’impianto ed un adeguato livello di sicurezza.

L’investimento per la realizzazione del nuovo distributore ammonta ad oltre 1,4 milioni di euro, sostenuto interamente dal Comune di Piacenza con risorse PSNMS-Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile.

Nuovi bus a metano in arrivo a Piacenza

Il nuovo distributore di metano costituisce il presupposto necessario all’ampliamento della flotta SETA di Piacenza alimentata a gas naturale, oggi costituita da 20 mezzi in servizio sulle linee urbane. Entro il 2024 l’azienda acquisterà 58 nuovi mezzi, di cui 52 a metano (34 urbani e 18 extraurbani). Nel 2022 è previsto l’arrivo di 22 nuovi autobus (13 urbani e 9 extraurbani), a cui vanno sommati i 15 nuovi mezzi extraurbani diesel Euro 6 già immessi in servizio nel 2021. L’investimento complessivo di SETA in nuovi mezzi per il bacino provinciale di Piacenza nel periodo 2021-2024 ammonta quindi ad oltre 18 milioni di euro, di cui 6 in totale autofinanziamento.

I nuovi mezzi presentati oggi da SETA sono caratterizzati da importanti elementi di innovazione tecnologica ed elevata sostenibilità ambientale. I bus extraurbani SCANIA Irizar i4 a metano liquido LNG, classe di emissioni Euro 6, dispongono di 71 posti complessivi (49 seduti e 22 in piedi), compreso il posto riservato ed attrezzato per utenti con disabilità motorie. Sono dotati di sistema di geolocalizzazione, impianto di climatizzazione/ricircolo dell’aria, impianto di videosorveglianza a 6 telecamere digitali, contapasseggeri, impianto automatico antincendio di tipo fogmaker con monitoraggio a 3 sensori nel vano motore, pedana automatizzata per consentire la salita/discesa di utenti con carrozzina, sistema di diagnostica on board, black box di monitoraggio e registrazione parametri di esercizio. Oltre a garantire un livello di emissioni inquinanti inferiore alla media del settore, l’alimentazione a metano liquido LNG li rende particolarmente adatti al servizio sulle linee extraurbane in quanto dispongono di un’autonomia di esercizio di oltre 800 chilometri. SETA è tra le prime aziende in Italia ad impiegare anche sulle reti extraurbane bus a metano: ciò è possibile grazie all’innovativa modalità LNG, che offre importanti vantaggi in termini di prestazioni e sostenibilità.

I nuovi bus urbani MAN Lion’s City da 12 metri di lunghezza, alimentati a metano compresso CNG con motore in versione Mild Hybrid, classe di emissioni Euro 6, dispongono di un motore elettrico che integra e supporta le performance del motore termico. Il motore elettrico è alimentato da energia ad impatto ambientale zero, generata durante la fase di decelerazione del mezzo ed accumulata in speciali batterie. Il sistema Mild Hybrid garantisce una sensibile riduzione dei consumi di carburante ed una contestuale riduzione delle emissioni in atmosfera. I MAN Lion’s City possono ospitare fino a 93 passeggeri, di cui 25 seduti, e dispongono di una postazione attrezzata per utenti con disabilità motorie. Sono dotati di sistema di geolocalizzazione, impianto di climatizzazione/ricircolo dell’aria, impianto di videosorveglianza a 6 telecamere digitali, contapasseggeri, impianto automatico antincendio a nebulizzazione, pedana manuale per la salita/discesa di utenti con carrozzina, sistema di diagnostica on board, black box di monitoraggio e registrazione parametri di esercizio.

“La realizzazione di un nuovo impianto di rifornimento aziendale e l’entrata in servizio di nuovi mezzi ad elevata tecnologia e ridotto impatto ambientale sono la dimostrazione concreta che SETA, nonostante le difficoltà che riguardano il settore del trasporto pubblico, non rinuncia ai suoi obiettivi strategici e conferma le azioni previste dal Piano di investimenti. L’attuale Consiglio di Amministrazione ha individuato come priorità strategica la realizzazione di un consistente rinnovamento della flotta e delle infrastrutture connesse, per rendere più competitivo ed attrattivo il servizio offerto agli utenti. Entro il 2024 SETA ridurrà l’età media della flotta dagli attuali 12,4 anni a circa 9 anni, avvicinandosi così ai livelli dei migliori Paesi europei” dichiara Antonio Nicolini, Presidente della società che eroga il servizio di trasporto pubblico nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza. “Veniamo da due anni molto complicati – prosegue Nicolini -, vissuti in costante emergenza (prima di natura sanitaria, ora anche geopolitico-economica), con pesanti ricadute sulla tenuta generale del sistema nazionale della mobilità e sull’equilibrio economico-finanziario delle aziende. Conosciamo tutti le problematiche connesse al caro-carburanti, all’aumento dei costi delle materie prime ed alle criticità sulle forniture, in particolare nel settore automotive: questa situazione potrebbe proseguire ancora a lungo, ma crediamo fermamente che investire in tecnologia, innovazione, sicurezza e sostenibilità ambientale sia la via migliore per rilanciare il ruolo determinante del trasporto pubblico, elevarne gli standard qualitativi e recuperare le quote di utenza che – per cause oggettivamente esterne alla nostra attività – si sono perse negli ultimi anni”.

“Questa Amministrazione – ha affermato Paolo Mancioppi – ha sempre creduto nella funzione strategica del trasporto pubblico, ed ha investito nel servizio (come le nuove linee MB e TuoBus) ma anche in mezzi ed infrastrutture. Cinque anni fa, all’atto del nostro insediamento, abbiamo dovuto fare i conti con una flotta particolarmente anziana: oggi possiamo dire che, grazie all’ottimo lavoro di squadra portato avanti assieme a SETA e Tempi Agenzia, siamo riusciti a cogliere tutte le opportunità e siamo passati dalle parole ai fatti, sviluppando un importante rinnovo della flotta e dedicando risorse importanti per migliorare l’impatto ambientale complessivo del servizio. Questo innovativo impianto di rifornimento di metano per autobus costituisce un investimento strutturale di fondamentale importanza per efficientare il servizio e poter offrire ai cittadini migliori occasioni di mobilità”.

Paolo Garetti si è detto “Molto soddisfatto di poter inaugurare questa nuova infrastruttura e questi nuovi mezzi a basso impatto ambientale. Questo intervento è frutto di una collaborazione molto positiva ed efficace instaurata tra Comune, Tempi Agenzia e SETA, che rientra nel PSNMS-Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile 2019-2023. Dal 2023 potremo attingere anche a fondi PNRR: l’introduzione a Piacenza di mezzi urbani a metano Mild Hybrid è pienamente coerente con questa impostazione, inoltre trova corrispondenza nelle scelte effettuate a livello europeo perché questa tecnologia è quella che attualmente dà le migliori garanzie di efficienza, sostenibilità ambientale e sostenibilità economica”.

“SETA ha chiuso il bilancio del 2021 con un segno positivo – ha dichiarato Fabio Callori – ed oggi possiamo inaugurare questi nuovi mezzi ed il nuovo distributore grazie ad importanti investimenti messi in campo dall’azienda e dagli Enti soci a beneficio del territorio piacentino. E’ un segnale evidente della proficua sinergia attivata tra tutti i soggetti coinvolti per arrivare ad un obiettivo importante. Avere un servizio di trasporto pubblico con mezzi più nuovi, più efficienti e meno impattanti per l’ambiente è un messaggio importante, in particolare per un territorio come il nostro che presenta noti problemi di inquinamento atmosferico. Ringrazio quindi l’Amministrazione comunale e Tempi Agenzia per la preziosa collaborazione fornita a SETA e colgo l’occasione anche per ringraziare pubblicamente tutti i dipendenti dell’azienda: è anche grazie al loro lavoro se si possono ottenere questi risultati”.




Polledri: “Più case popolari ai piacentini”

“Riprendere in mano la pratica case popolari” è quanto affermano Massimo Polledri e Valentina Casarola, candidati per la Lega alle Comunali.

“Un piano di investimenti nell’edilizia popolare deve essere considerato e approvato al più presto. Sempre più emergenze familiari e nuclei italiani e rifugiati connessi alla guerra richiedono nuove disponibilità. Nuove abitazioni, ma regole più ferree e più eque. Non è possibile che agli italiani per il calcolo ISEE controllino i conti di due anni indietro e per gli stranieri non si sappia il patrimonio posseduto all’estero. Chiediamo le case popolari prima di tutto ai piacentini.”




Ivo Bussacchini nuovo Segretario generale della Cgil di Piacenza

Ivo Bussacchini è il nuovo Segretario generale della Camera del Lavoro di Piacenza, eletto con l’87% dei voti favorevoli dall’Assemblea generale della Cgil di Piacenza nella giornata dell’8 giugno 2022, nessun voto contrario. Il suo mandato durerà 4 anni. La proposta di Bussacchini è arrivata dal centro regolatore rappresentato dal segretario regionale della Cgil Emilia-Romagna, Massimo Bussandri, quindi consultazioni degli aventi diritto e la fase di voto segreto conclusa con l’elezione  di Bussacchini, 51 anni. Succede a Gianluca Zilocchi, recentemente eletto segretario regionale della confederazione.

Ivo Bussacchini, 51 anni è nato a Fiorenzuola d’Arda ed ha iniziato a lavorare il 1 settembre 1987 in un’azienda metalmeccanica come elettromeccanico. Tredici anni dopo vi è stato il primo distacco sindacale alla Fiom Cgil di Piacenza come funzionario. Nel maggio 2004 è stato eletto nella Segreteria della Fiom e dal settembre 2007 ne è divenuto Segretario Generale. Dal luglio 2014 è entrato nella Segreteria Confederale della Camera del Lavoro – Cgil di Piacenza come Segretario Organizzativo provinciale. Infine è stato eletto Segretario della Cgil dall’Assemblea generale oggi, 8 giugno 2022. Significative anche le parole del Segretari uscente, Zilocchi: “Sempre più solidarietà e sempre più confederalità: questi sono gli auspici che lascio al gruppo dirigente della Cgil di Piacenza”.

I SEGRETARI DELLA CAMERA DEL LAVORO DI PIACENZA DAL DOPOGUERRA AD OGGI

SERGIO PODESTA’ (DAN) dal 1945 al 1947
GIUSEPPE FORLINI dal 1947 al 1948
FELICE TRABACCHI dal 1948 al 1952
AMERIGO CLOCCHIATTI dal 1952 al 1957
MARIO BOTTAZZI dal 1957 al 1961
ARTURO BIANCONI dal 1961 al 1968
ADRIANO TRESPIDI dal 1968 al 1979
GIAN FRANCO DRAGONI dal 1980 al 1990
GAETANO MANTOVANI dal 1991 al 1996
VINCENZO COLLA dal 1996 al 2002
CESARE MORI dal 2002 al 2004
GIANNI COPELLI dal 2004 al 2010
PAOLO LANNA dal 2010 al 2014
GIANLUCA ZILOCCHI dal 2014 al 2022
IVO BUSSACCHINI dal 2022 – …

Qui di seguito la relazione programmatica del nuovo Segretario Cgil Piacenza, Ivo Bussacchini, all’Assemblea generale.

Care compagne e cari compagni,

In questa giornata e in particolare nei minuti che dedicherò alla lettura di queste pagine, nei minuti che voi dedicherete ad ascoltarla, sarò attraversato – e spero non sopraffatto – da sensazioni, immagini, ricordi, emozioni così forti da renderla, per me, indimenticabile.

Ho pensato molto in questi giorni da quale argomento iniziare questa relazione e penso che sia prioritario partire dagli attacchi di sedicenti no vax/fascisti che con scritte denigratorie e diffamatorie hanno imbrattato le nostre sedi, prima a Carpaneto, a Pontenure poi il 1°Maggio a Monticelli e recentemente qui alla Cdlt di Piacenza.

A mio avviso occorre partire da qui per poi fare un ragionamento più articolato sugli ultimi due anni di pandemia che abbiamo alle spalle, ma soprattutto per la fase inedita che si è aperta nel cuore dell’Europa con la una GUERRA in Ucraina.

Dicevo, attacchi diretti alla nostra Cgil, ma non solo, ritengo che questi gesti vili facciano male alla società, ma ancor prima a tutti noi, che ogni giorno proviamo a Rappresentare le istanze e i bisogni delle lavoratrici dei lavoratori, delle pensionate dei pensionati, dei soggetti più deboli di questa società, con l’obiettivo di migliorarne le condizioni.

In poche parole la Cgil e di conseguenza tutti noi rappresentiamo un presidio di Democrazia che  va difeso e preservato ogni volta che viene messo in discussione.

Noi abbiamo immediatamente agito con dei presidi di solidarietà proprio a difesa dell’idea stessa di Democrazia e dei valori costitutivi della CGIL.

Ovviamente occorre che le Istituzioni e la società civile condannino questi gesti e facciano quadrato attorno a questo concetto, cosi come mi pare di aver visto nei nostri confronti, inoltre serve che gli ideatori e gli esecutori di questi atti siano immediatamente fermati.

Riflettendo sull’accaduto penso che dobbiamo intraprendere, tutti insieme, un percorso di approfondimento, che a partire dal sottoscritto ci riporti ai valori fondanti della nostra Democrazia e dell’idea stessa dei valori della nostra splendida Costituzione cercando di coniugarla con gli elementi fondanti dello Statuto della Cgil.

Ma attenzione quello che abbiamo toccato con mano nei due anni precedenti con la pandemia ha aggravato una situazione che era già fatta di una società con forti diseguaglianze, forti disparità sociali e con un mondo del lavoro che viene da anni di  interventi legislativi di forte impronta liberista o neoliberista che dir si voglia.

Dicevo una pandemia che per prima è scoppiata a Piacenza, nella quale ci siamo trovati dalla mattina alla sera a far fronte a una cosa mai vista, una cosa sconosciuta.

Eppure compagne e compagni penso di poter dire, avendo vissuto tutti gli effetti che produceva nei luoghi di lavoro al vostro fianco e all’interno della nostra organizzazione nella provincia in prima persona, che la paura che ha attraversato ognuno di noi, non ci ha fatto perdere di vista quello che un grande Sindacato, la Cgil, deve fare, e cioè cercare in ogni momento di non abbandonare tante persone che di noi hanno avuto bisogno stando sempre attenti ad essere un punto di riferimento nei momenti più drammatici, come dicevo un presidio di Democrazia.

Avere gestito in questi ultimi due anni migliaia di accordi sindacali difensivi nonché gli accordi sulla sicurezza anti covid 19, ha un significato profondo che si traduce nel forte senso di responsabilità che abbiamo tutti messo nella nostra azione sindacale che ha contribuito alla tenuta della coesione sociale di questa Provincia e di tutto il Paese.

Coesione sociale che come dicevo era già incrinata prima della pandemia, e che ora  vede aumentate le diseguaglianze, la precarietà, le disuguaglianze che si sono maggiormente scaricate sui giovani e le donne in questi due anni.

E poi eccoci al 24 febbraio scorso all’inizio di una maledetta Guerra in Ucraina.

Va detto con molta chiarezza che siamo contro ogni Guerra e stiamo dalla parte della Pace, perché sono orrore e devastazione e i primi a soffrire sono i bambini le donne gli anziani i lavoratrici/i.

Ci è ben chiaro chi è l’invasore e chi è l’invaso, ma occorrerebbe ancora oggi capire le vere ragioni che l’hanno scatenata, perché solo capendole fino in fondo si può provare ad immaginare di attivare tutte le diplomazie che possano portare, almeno nell’immediato, al cessate al fuoco e al salvataggio dei civili.

La mia sensazione, anzi qualcosa di più di una sensazione, è che siamo di fronte ad una ridefinizione dell’ordine mondiale attraverso il ridisegno di confini geopolitici nonché economici, fino a ripensare al paradigma tra Capitale e Lavoro già ridefinito in parte dalla pandemia.

Una Guerra che si incardina in una situazione dove nel nostro paese era già iniziata una ripresa economica, ma con forti incrementi dei prezzi sulle materie prime energetiche, e sulla base dei dati sull’occupazione disponibili più recenti possiamo purtroppo dire con una precarietà del lavoro dilagante, ad oggi oltre 3 milioni e 166000 contratti a termine.

Siamo quindi di fronte alla necessità di rivendicare al Governo di intervenire di più di quanto non abbia fatto sino ad ora per un principio a noi molto chiaro, che le conseguenze di questo conflitto sono certamente devastanti per chi li subisce in prima persona, ma lo saranno sicuramente per noi a breve, pensando ad un autunno molto difficile da affrontare dal punto di vista della tenuta sociale e quindi delle ricadute sulle persone  che noi rappresentiamo, notoriamente soggetti più deboli in una società come la nostra.

Siamo di fronte ad un’inflazione che arriva in questo memento al 7%, cosa che non accadeva da oltre trentanni, che genera continui aumenti dei costi energetici delle materie prime e degli aumenti di beni alimentari di prima necessità, da qui il rischio che abbiamo di fronte è che ci sarà una forte perdita economica dei salari quest’anno, che come ben sappiamo in Italia già scontano una difficoltà nella tenuta del potere d’acquisto, non a caso stiamo parlando da tempo di lavoro povero.

Servono interventi economici a sostegno dei redditi e del lavoro dipendente e da pensione, perché cosi come abbiamo sollecitato più volte in questi mesi il Governo ad aumentare la tassazione sugli extraprofitti delle società che vendono materie prime energetiche in Italia, da un lato occorre aumentarle ancora ma dall’altro lato non è più rinviabile dare corso a prelievi sui grandi patrimoni, per una semplice ragione: è una questione di uguaglianza redistributiva.

Insisto su questo punto: da troppi anni molte risorse sono andate ad altri e poche ne sono arrivate a noi, se soltanto penso all’immensa evasione di cui questo paese soffre, da qui un’altra necessità è prevedere una riforma Fiscale che riaffermi la progressività della tassazione. 

Penso non sia riproponibile un stagione di patti tra Governo-Sindacati-Confindustria, se non si parte dall’idea di ridare dignità e valore al LAVORO, attraverso strumenti che abbattano la piaga della precarietà, che riconoscano il tema del salario come una priorità importante e forse ancor prima di questi temi si porti la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro ad un livello tale per cui ci sia l’obiettivo dell’azzeramento delle morti bianche.

Compagne e compagne, potrei parlare di tante altre importanti questioni, ma per ragioni di tempo dico solo che in questa complicata situazione dobbiamo essere un importante punto di riferimento per tutta la nostra gente con una capacità autorevole di rappresentanza e di elaborazione programmatica, per fare tutto ciò dobbiamo continuare e continuare a parlare con lavoratori, lavoratrici, giovani pensionate e pensionati ma anche costruire alleanze strategiche con Associazione e con chi condivide i nostri valore.

Personalmente sono molto convinto della necessità di portare i valori della Cgil all’interno delle scuole, abbiamo iniziato un percorso a partire dai nostri 130 anni di storia che andrà implementato.

A questo punto mi sento di fare un’affermazione che non attiene al merito di molte questioni che ho esposto poco fa, ma si concentra sul metodo col quale in questi anni in Camera del Lavoro abbiamo lavorato sia in Segreteria che negli organismi preposti, ossia penso che dovremo dare continuità al passato riproponendo il confronto tra di noi come modello che ci ha permesso tutti insieme di superare varie questioni, sia politiche che economiche, in poche parole ribadire che la Confederalità è il fondamento su cui costruire i nostri obiettivi.

Se lo vorrete toccherà al sottoscritto mettere in pratica il metodo della collegialità, ma fin da ora chiedo il contributo di tutti per far si che ciò che ho appena detto si concretizzi realmente con efficacia. Anche perché lo dico a chiare lettere: penso che non sarà facile sostituire Gianluca in questo compito.

Ho imparato stando vicino a lui che un segretario deve saper ascoltare, deve collaborare, deve mettersi a disposizione di tutti ma dovrà anche decidere per la responsabilità che il ruolo gli impone.

Siamo alle porte di un congresso che si svilupperà in autunno e l’applicazione  metodo di cui accennavo prima ci ha permesso di arrivarci con un documento programmatico corposo, che abbiamo elaborato tutti insieme nei mesi passati e che abbiamo utilizzato come Segreteria Confederale sia nella discussione sui temi del PNRR con le controparti e le Istituzioni, sia nel recente confronto con i candidati a Sindaco al Comune di Piacenza.

Temi che rappresentano la nostra idea di futuro del Territorio che si incardinano all’interno del Patto per Il Lavoro ed il Clima siglato a livello Regionale.

Nello specifico: quale sviluppo economico di questa Provincia vogliamo e innanzitutto come lo si Governa, come lo si indirizza ad una occupazione stabile e con un lavoro in sicurezza ma non solo, quale Sanità e Walfare, già duramente messi in difficoltà dalla pandemia alla luce del riordino dei modelli Sanitari Territoriali e dei nuovi progetti che il Pnnr produrrà, nonché il nuovo Ospedale di Piacenza, inoltre i crescenti  bisogni che vanno dai bambini agli anziani soggetti maggiormente fragili e da difendere, i temi della legalità intesa come rispetto dei diritti del lavoro  ma anche come contrasto e prevenzione dell’illegalità, e poi il tema dell’ambiente che appare oggi offuscato dal fatto che a causa della Guerra pare vi sia un ripensamento su questo, ma credo che un’altra questione sia tutto il tema della Digitalizzazione che ci deve vedere protagonisti fino e arrivare a “Contrattare l’Algoritmo”,  fino a dire che quei sistemi che organizzano il lavoro attraverso algoritmi vanno resi pubblici ai lavoratori, vanno contrattati e non chiusi dentro a mere logiche di profitto…

In questo scenario ci deve essere a pieno titolo la nostra Camera del Lavoro e tutto il nostro Gruppo Dirigente insieme ai nostri 31.500 iscritti, attivi e pensionati, ma non solo, ci deve essere la nostra ambizione di essere quel soggetto di Rappresentanza che combatte le vecchie e le nuove povertà, per una società improntata alla giustizia sociale per un lavoro stabile, sicuro e soprattutto di dignità, anche perché troppo spesso nei tempi frenetici dei social e delle notifiche quotidiane non si approfondisce mai nulla, ma ce ne un bisogno tremendo.

Oggi è l’8 giugno 2022, un anno fa ci lasciava un sindacalista che faceva dell’analisi, della comprensione anche delle dinamiche complesse e della consapevolezza sindacale la base del suo agire. Un anno fa ci ha lasciato Guglielmo Epifani. E vogliamo che quel metodo di lavoro venga rilanciato in Cgil, e non solo.

In una società e nel lavoro che cambia noi dobbiamo essere i protagonisti del cambiamento.

Abbiamo il dovere di esserlo.

Grazie a tutte e a tutti per l’attenzione.

E viva la Prima Camera del Lavoro sorta sotto i cieli d’Italia!!




“Accusato” di togliere voti sia alla Barbieri sia alla Tarasconi, Sforza risponde: “Pesco nell’astensionismo”

“Mi dovrebbero dare una medaglia di merito, se ci fosse ancora uno Stato attento alle vicende delle comunità”. Così ha dichiarato il candidato sindaco dei Liberali piacentini Corrado Sforza Fogliani a pochi giorni dalla consultazione elettorale. Sia da destra Patrizia Barbieri, sia da sinistra Katia Tarasconi temono infatti che la lista Liberali-Terzo Polo possa sottrarre loro parecchi vooti.

“Fin da quando ho annunciato la mia candidatura, separandomi dal (finto) centrodestra piacentino, ho ricevuto da amici e conoscenti – dichiara ancora il candidato liberale – lettere nella gran parte delle quali si diceva che gli interessati si sarebbero astenuti e che, ora, sarebbero invece andati a votare. Questa è la verità ed il vero sentimento di molti piacentini. Si vedrà dai risultati”.




Secondo i giovani Liberali a Piacenza mancano attrezzature da allenamento sportivo

A Piacenza mancano attrezzature da allenamento sportivo. E’ quanto pensano i giovani liberali che ne hanno discusso con il candidato sindaco Sforza Fogliani. Secondo Franco Ponzini, Silvia Rancati, Marina Malchiodi, Alberto Rossi e Matteo Critelli “Lo sport da sempre ha costituito e costituisce una esperienza formativa completa per lo sviluppo psicofisico e sociale dei ragazzi.  La pratica dell’attività sportiva ha benefici su diverse dimensioni dell’esperienza umana ed i suoi effetti sono terapeutici e migliorativi sul piano della qualità della vita e del wellness”.

A giudizio dei giovani Liberali “La pandemia da Covid-19 che abbiamo attraversato, ha inevitabilmente segnato il vissuto di ciascuno, modificando le abitudini e stabilendo nuovi adattamenti. I giovani, in particolar modo, hanno subito questo cambio di ritmo in modo sostanziale nell’organizzazione del loro quotidiano. In questa fase degli ultimi due anni, dove i corsi e/o le attività sportive erano ridotte o pressochè nulle, i giovani liberali si sono accorti di come mancassero a Piacenza delle attrezzature di allenamento nella città. In tutta Piacenza e provincia, infatti, è presente un solo castello di Calisthenics”. 

Secondo i giovani liberali sarebbe interessante proporre questa attività a tutti, dai più giovani ai più anziani: si tratta di un’attività a “corpo libero” che potrebbe essere svolta da chiunque abbia l’esigenza di divertirsi, mantenersi in forma e rimanere ad aria aperta in mezzo alla natura.

Per altro l’utilizzo di tali strutture è in crescita emergente in città come Torino, Parma, Milano etc.

“Fornirsi di tale tipologia di attrezzature consentirebbe, peraltro, di poter organizzare eventi e competizioni sportive e aumenterebbe la notorietà della nostra città che, nel settore del fitness, ad oggi risulta piuttosto retrograda e datata. Parchi come Montecucco, Galleana, o il Parco Daturi, sarebbero ottimi spazi per usufruire di una tale tipologia di palestra all’aperto, adatta alle persone di qualsiasi età, e potrebbero peraltro divenire punto di incontro di tanti giovani che abbiano voglia di allenarsi e divertirsi insieme, senza rinchiudersi in spazi coperti”. 

Analisi del sistema produttivo piacentino

Alcunu giovani candidati liberali Omaima Bentalab (anni 24), Franco Ponzini (anni 29) e Alessio Rizzo (anni 18) si occupano invece di economia e del sistema produttivo locale.

“La densità del tessuto di imprese del sistema produttivo piacentino si è sempre confermata relativamente elevata con 9,1 imprese ogni 100 abitanti posizionando così Piacenza al 40° posto nella classifica delle province italiane. Tuttavia, negli ultimi 10 anni si è assistito ad un cambiamento non positivo con la conseguenza di avere un numero di cessazioni superiore alle nascite di nuove imprese”.

Dati alla mano gli stessi giovani documentano che “dal 2008, con 28.987 imprese attive, al 2020 hanno cessato di esistere circa 3.273 imprese, portando così il numero di imprese attive a 25.714. Grave la posizione di Piacenza anche sotto un altro profilo, vedendo la stessa passare il tasso di natalità delle imprese dal 5,73% nel 2011 al 4,7% nel 2021. Preoccupante è anche la scarsa vivacità delle imprese giovanili, che posizionano il nostro territorio al 91° posto nella graduatoria nazionale vedendo città limitrofe come Parma, Cremona, Lodi, Pavia avere numeri più alti di natalità”.

“La situazione – scrivono i giovani liberali – non può essere ignorata e deve subito essere affrontata da mani esperte così che non sia poi tardi”.

 

 




Beppe Sala: “Io e Katia abbiamo la stessa visione. Milano e Piacenza potranno fare tanto insieme”

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, è arrivato a Piacenza per sostenere in prima persona Katia Tarasconi, candidata sindaca del centrosinistra. Fatto di per sé raro, visto che la visita piacentina è la prima di due sole visite elettorali che Sala ha in agenda per queste amministrative; ed è quindi un segnale forte per Katia Tarasconi: «Avere un sostegno così forte dal primo cittadino di una metropoli come Milano, capitale economica italiana e modello nazionale ed europeo sotto tanti punti di vista, mobilità in primis, è come ricevere un’iniezione di adrenalina».

Puntualissimo, alle 18 spaccate (ora dell’incontro) Beppe Sala ha fatto il suo ingresso nel “giardino” del ristorante “Io Luigi Taglienti” gestito dall’omonimo chef stellato, vecchia conoscenza dello stesso Sala. Un incontro partecipatissimo in una cornice di grande pregio durante il quale il sindaco meneghino ha speso parole d’elogio per la candidata Tarasconi che non ha esitato a definire «la prossima sindaca di Piacenza, insieme alla quale – ha detto – collaboreremo per migliorare l’offerta ai cittadini e ai turisti di entrambe le realtà». Con le debite differenze, naturalmente.

Rieletto l’anno scorso per il suo secondo mandato (primo candidato del centrosinistra ad aver vinto al primo turno nella storia milanese con quasi il 60% delle preferenze), Sala ha offerto la sua visione amministrativa improntata «al sistema valoriale del centrosinistra, con un welfare poderoso che risponda ai bisogni urgenti e in continuo cambiamento delle fasce più deboli della comunità», ma al contempo ispirata al suo importante background da manager con competenze di marketing. Ed è da qui che è partito parlando di turismo: «Si tende a considerare il turismo come il petrolio del nostro Paese – ha detto – ma in realtà si fa poco, come se bastassero le bellezze che abbiamo. Sono tante, probabilmente più che in qualsiasi altro Paese del mondo, ma da sole non bastano. Dobbiamo immaginare e costruire offerte e proposte che attirino turisti, e non limitarci ad aspettare che questi arrivino». Per farlo serve coraggio, ha detto Sala; coraggio e creatività, perché «quello del sindaco è un mestiere creativo».

Lo stesso vale per il tema della mobilità, che era il focus dell’incontro. E lo era non a caso: Tarasconi, nel suo programma elettorale, ha posto l’attenzione per l’ambiente come priorità numero uno a fronte di dati che fotografano Piacenza come una delle città con la peggior aria d’Italia. Di certo la conformazione del territorio non aiuta, ma si può fare tanto «e si deve fare» ha ribadito la stessa candidata toccando uno dei punti cardine del suo progetto di città: «La piantumazione di 5mila alberi all’anno e la realizzazione di una cintura verde attorno alla città che unisca i parchi esistenti e quelli che verranno realizzati. Tutto questo, unito alla spinta verso un trasporto pubblico più efficiente, più capillare, più accessibile».

E’ la direzione giusta, secondo il sindaco di Milano: «L’attenzione all’ambiente non è moda, non è un vezzo – ha detto -. C’è stata un’epoca in cui ci siamo auto-convinti che si potesse fare di tutto senza conseguenze per la nostra salute e per i luoghi in cui viviamo. Abbiamo scoperto che non è così. Gli alberi non sono radical chic, gli alberi sono vita».

L’esempio perfetto per raccontare questo tipo di approccio è “Forestami”, il progetto – voluto proprio da Sala – che prevede la piantumazione di 3 milioni di alberi nella città metropolitana di Milano entro il 2030. Un progetto concreto, avviato e con un futuro. Basti pensare che ad oggi sono già stati piacenti più di 330mila alberi.

Sala ha poi raccontato l’esperienza milanese in tema mobilità: «C’è stata la stagione dell’Alta velocità – ha detto – ma adesso serve anche altro, servono collegamenti periferici più organizzati in modo che i territori, tutti i territori, molti dei quali con eccellenze pressoché sconosciute, possano rientrare in una rete di mobilità capillare che offra opportunità ai lavoratori e ai turisti. Noi siamo lavorando in questa direzione».

L’intervento del sindaco di Milano si è concluso con un abbraccio, reale e metaforico, con Katia Tarasconi, annunciando una sinergia sempre più stretta tra Piacenza e Milano, città verso la quale gravitano decine di migliaia di piacentini per i motivi più disparati a partire, naturalmente, dal lavoro. E poter parlare di una visione comune, reale, operativa con Milano è un “sogno” che Piacenza aveva da tanto tempo. Una sorta di “patto” che non poteva che essere sancito con una fetta di coppa piacentina che il sindaco Sala ha divorato con gusto, naturalmente prendendola con le mani.




Con Polledri e Gandolfini un incontro su vita e famiglia

“In questi giorni siamo chiamati a scegliere il nostro futuro, Cantoni diceva che per anni abbiamo raccolto quello che è stato seminato negli oratori, nella società civile, anche nella politica, oggi dobbiamo tornare a seminare, non basta il pre politico perché le leggi contro la famiglia cambieranno la storia.” 

Così Massimo Polledri, candidato al Consiglio comunale di Piacenza per la lista Lega, “PER DARE VOCE A CHI NON HA VOCE” ha introdotto l’incontro che si è svolto ieri nella splendida cornice dello pressoSpazio Rosso Tiziano.

Ospite Massimo Gandolfini, leader del Family Day, che ha ripercorso le tappe della creazione del movimento, la cui spinta viene dal 2004 referendum sulla procreazione assistita e poi dalla manifestazione di un milione di persone del Family Day perché “la sensibilità più profonda del popolo italiano è a favore della vita, e bisognava dare vita a un movimento che rappresentasse questo valore, qualcuno che ci mettesse la faccia. Anche oggi, contro il sistema dominante siamo ad essere, per essere testimoni oggi, prendendo decisamente, chiaramente e senza interesse personale, la causa della vita, della famiglia e della libertà educativa come e diffondere i nostri valori, come qui a Piacenza – ha detto – Massimo Polledri. Stiamo discutendo in Senato il disegno Bazoli, che di fatto legalizzerà la morte di stato, e siamo chiamati a  votare per chi condanna ogni azione che determini la morte di una persona. Dobbbiamo scegliere i candidati e le forze politiche che difendono la vita.”

Tra i libri che Massimo Gandolfini ha scritto ce n’è uno che analizza l’affermazione che il bambino ha bisogno di amore  qualunque per crescere. “Dopo aver fatto uno attento studio bibliografico ho voluto portare in evidenza che questa dichiarazione contrasta con la neurobiologia: perché per la crescita armonica della personalità del bambino il confronto e la differenza con il padre e con la madre, quindi con la figura maschile e la figura femminile è fondamentale; il bambino da 0 a 3 anni ha bisogno di identificarsi, riconoscendosi nel genitore di pari sesso e si differenzia nei confronti del genitore del sesso opposto. Questa strutturazione identificativa e diversificativa è la pietra miliare per la costruzione della personalità del bambino”.

E’ intervenuta anche Patrizia Barbieri, apprezzata dal parterre dei partecipanti che sul tema della famiglia ha detto “Sono stati anni molto difficili per la famiglia e noi ci siamo impegnati per il nostro welfare, soprattutto per evitare l’isolamento, garantendo l’eliminazione delle liste di attesa per l’assistenza agli anziani. Abbiamo anche sostenuto con progetti specifici i giovani, perché dopo il Covid abbiamo avuto fare fronte a diverse emergenze con l’acuirsi di gravi patologie come l’anoressia, la bulimia fino agli hikikomori.”

Barbieri ha sottolineato l’importanza di una attenzione al ceto medio che oggi non si rivolge al sociale per pudore e vergogna e che deve trovare uno spazio ed una risposta anche con le competenze sociali. Per questo sta definendo le priorità anche del nuovo assessorato alla sanità.




Piacenza Oltre: “L’edilizia scolastica richiede una pianificazione di lungo periodo” 

Uno dei temi che stanno più a cuore a Piacenza Oltre é costituito da una scuola inclusiva e internazionale, che abbia gli spazi adeguati per svolgere quelle attività didattiche laboratoriali richieste da una formazione moderna, un passaporto per il futuro dei nostri ragazzi. “Per questo,  sostengono i membri dell’Associazione – investire nel rinnovamento ed ammodernamento dell’edilizia scolastica, in ottica di sicurezza, risparmio energetico, e disponibilità di spazi per attività di laboratorio in linea con metodi didattici al passo con i tempi, è estremamente importante, e va sostenuto con una attenta pianificazione di lungo periodo e progettualità, non lanciando gli interventi ad iniziative spot tirate fuori dal cilindro per tentare di intercettare fondi all’ultimo minuto”.

«Con l’esclusione di Piacenza dai fondi del Pnrr per il rifacimento della scuola “Don Minzoni”, e dopo l’esclusione dai finanziamenti statali e regionali per il rifacimento della scuola materna di Borgotrebbia,  – continuano – l’attuale Giunta ha dimostrato ancora una volta che l’assenza di pianificazione e progettualità globali vanno incontro a dei prevedibili fallimenti. Non si capisce infatti perché avrebbero dovuto essere stanziati finanziamenti per l’abbattimento e la ricostruzione di una scuola che non presenta più criticità della maggior parte delle altre scuole piacentine, come pure è chiaro che proposte vincenti per l’accesso a qualsiasi forma di finanziamento pubblico non si improvvisano, ma devono avere dietro progetti già pronti, ed uffici in grado di confezionarli efficacemente per la partecipazione ai bandi».

 




Piacenza Coraggiosa: “Sicurezza sempre più privatizzata”

Con le elezioni amministrative il tema della sicurezza, percepita ed effettiva, entra nel dibattito pubblico dei candidati. La “sicurezza” è espressione della democrazia, è difesa collettiva che si oppone alla prevaricazione. Perché possa attuarsi sono necessarie risorse, mezzi e soprattutto persone. Il comparto delle persone addette alla sicurezza, sia nelle forze dell’ordine inquadrate nell’ordinamento pubblico che nell’ambito della vigilanza privata, soffre da anni condizioni di lavoro ingiuste sotto il profilo salariale e dei carichi richiesti.

“Ai cittadini occorre dire una verità troppo spesso taciuta: oggi la sicurezza è un problema di “privatizzazione” e di condizioni di lavoro. Perché negli ultimi 20 anni è calata la mannaia sulle forze dell’ordine in termini di organici (un esempio su tutti: il posto fisso di polizia all’ospedale di Piacenza, prima chiuso, poi aperto part-time) e la sicurezza è sempre più demandata alla vigilanza privata”. Così Piacenza Coraggiosa, ecologista e solidale interviene sul tema della sicurezza a Piacenza. E’ utile sapere che in questo contesto di sicurezza sempre più privatizzata, gli Istituti di vigilanza applicano il contratto collettivo di settore che comprende sia le guardie giurate particolari che i cosiddetti “fiduciari”, aggettivo altisonante che designa i lavoratori non armati che si occupano di vigilanza, antitaccheggio, portineria, controllo accessi. Ebbene, questi lavoratori vengono pagati 950 euro lordi mensili per 40 ore settimanali. “L’entità della retribuzione è così misera che addirittura diversi giudici del lavoro l’hanno considerata inferiore al parametro di sufficienza previsto dall’art. 36 della Costituzione, secondo cui la retribuzione deve garantire al lavoratore e alla sua famiglia “un’esistenza libera e dignitosa” – commenta Boris Infantino, candidato di Piacenza Coraggiosa e avvocato -. Questo è un punto dove la politica deve necessariamente intervenire, creando le condizioni affinché queste retribuzioni così modeste non trovino più applicazione. A livello locale, ad esempio, il Comune di Piacenza ha appaltato il servizio di accoglienza, portineria, infopoint ad una società che applica il ccnl per i servizi fiduciari, con conseguente applicazione di questo contratto: gli addetti percepiscono una paga di circa 5,50 euro lordi per ogni ora di lavoro. Una possibile e immediata soluzione è certamente quella di inserire nei bandi di gara una clausola che obbliga il gestore del servizio e servirsi esclusivamente di personale, la cui retribuzione non sia inferiore ad una determinata soglia di dignità. E’ inaccettabile che il servizio pubblico debba avvalersi dell’attività svolta da persone che, pur lavorando a tempo pieno, percepiscono uno stipendio al di sotto della soglia di povertà”.