Dopo due anni di pandemia i carabinieri festeggiano il 208° compleanno nuovamente con il pubblico

Si è tenuta questa mattina, presso la caserma “P.Biselli” di via Beverora, sede del Comando Provinciale di Piacenza, la celebrazione del 208° anniversario della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri.

Dopo le restrizioniportate dalla pandemia finalmente quest’anno, dopo 24 mesi, oltre che alle autorità, la cerimonia era aperta al pubblico.

Oltre ai militari schierati vi erano anche rappresentanze dell’Associazione Nazionale Carabinieri, i medaglieri e i labari delle associazioni combattentistiche.

Nel corso della manifestazione, è stato letto il messaggio del Presidente della Repubblica e l’Ordine del giorno del Comandante Generale dell’Arma Gen. C.A. Teo Luzi. E’ successivamente intervenuto il comandante Provinciale colonnello Paolo Abrate ed infine sono state consegnate alcune ricompense agli uomini dell’Arma che si sono distinti in attività di servizio. Vediamole.

Encomio semplice concesso dal Comandante della Legione Carabinieri “Emilia Romagna” a: Lgt.C.S. Giovanni Domenico ODDONIN BETTAS; Lgt. Vittorio CONTE; Mar.Magg. Domenico ASCHETTINO; V.Brig. Salvatore SANTORO; App.Sc.Q.S. Davide ALBENGA

con la seguente motivazione: “Militari del NORM della Compagnia di Bobbio, evidenziando elevata professionalità, non comune senso del dovere e spiccato acume investigativo, dirigevano articolata attività d’indagine nei confronti di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione si concludeva con l’arresto di 23 persone, il deferimento in stato di libertà di ulteriori 5 correi e il sequestro di un consistente quantitativo di sostanze stupefacenti.”

Encomio semplice concesso dal Comandante della Legione Carabinieri “Emilia Romagna” a:

Lgt. Enrico SAVOLI; Lgt. Marcello marino COTZA; Brig. Davide CALESTANI; App.Sc.Q.S. Giuseppe COZZA; App.Sc. Davide MARCELLO; App. Germana GORTAN con la seguente motivazione: “Militari del NORM della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda, evidenziando elevata professionalità e spiccato acume investigativo, conducevano complessa attività d’indagine che consentiva di disarticolare due sodalizi criminali dediti alla commissione di furti in danno di aziende logistiche. L’operazione si concludeva con l’arresto di 32 persone, il deferimento in stato di libertà di ulteriori 112 correi e il sequestro di refurtiva per un valore di euro 3.000.000.”

Encomio semplice concesso dal Comandante della Legione Carabinieri “Emilia Romagna” a:

Lgt. C.S. Roberto GUASCO; Brig. Salvatore ESPOSITO; App.Sc. Alfredo SIMONCINI, App.Sc. Fabio RAZZINO; Car.Sc. Salvatore RANDAZZO con la seguente motivazione:

“Militari della Stazione di Rivergaro, evidenziando spiccato intuito investigativo ed elevata professionalità, conducevano articolata attività d’indagine nei confronti di agguerriti sodalizi criminali, dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione si concludeva con l’arresto di 22 persone, il deferimento in stato di libertà di ulteriori 11 correi e il sequestro di un considerevole quantitativo di droga.”

Encomio semplice concesso dal Comandante della Legione Carabinieri “Emilia Romagna” a:

V.Brig. Pio DE ROSA con la seguente motivazione:

“Militare della Stazione di Villanova sull’Arda, evidenziando ferma determinazione, lodevole altruismo e alto senso del dovere, interveniva tempestivamente, libero dal servizio, nei confronti di un uomo colto da improvviso malore, praticandogli appropriate manovre di soccorso, che scongiuravano più gravi conseguenze.”

Questo il discorso pronunciato dal colonnello Abrate:

«È motivo di grande soddisfazione accogliere tutti voi che siete intervenuti per festeggiare i 208 anni della fondazione dell’Arma. La Vostra presenza gratifica l’impegno di noi Carabinieri di Piacenza e ci sostiene nel quotidiano servizio a favore degli Italiani. In particolare, rivolgo sentimenti di riconoscenza a Sua Eccellenza il Prefetto di Piacenza, Dottoressa Daniela LUPO, al Presidente del Tribunale, Consigliere Stefano BRUSATI, al Procuratore della Repubblica, Consigliere Grazia PRADELLA. Li ringrazio per la costante cura con la quale seguono le attività dell’Arma.

Un saluto agli Onorevoli e ai Sindaci intervenuti, massima espressione della “rappresentatività” dei nostri cittadini. La vostra presenza, così numerosa, ci onora.

Un caloroso benvenuto al Questore, al Direttore del Polo di Mantenimento Pesante Nord dell’Esercito Italiano, ai Comandanti provinciali della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, alla Direttrice del Carcere, con i quali condividiamo le responsabilità per la sicurezza della Provincia.

Un caro saluto all’Associazione Nazionale Carabinieri e a tutte Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Sono i nostri predecessori, di cui andiamo fieri e di cui speriamo di essere all’altezza.

Dopo due anni di assenza, svolgiamo questa cerimonia nelle forme che il COVID ci consente. Una celebrazione che non ci permette ancora di festeggiare come vorremmo, anche a livello conviviale, ma non per questo meno solenne.

Certamente, è una cerimonia che deve essere connotata da ottimismo per il nostro futuro.

Infatti, sebbene il Paese stia vivendo momenti difficili, la storia ci insegna che le crisi sono anche il momento delle scelte decisive, per cogliere nuove opportunità.

Per questo, l’Arma guarda oggi al rilancio del Paese, attenta ad affrontare gli aspetti di sicurezza nei settori trainanti della ripresa: il lavoro, l’innovazione digitale, la transizione ecologica e gli investimenti economici.

Il lavoro può crescere solo nella dignità delle occupazioni e l’articolo 4 della Costituzione ci ricorda che ogni cittadino deve concorrere con la propria attività “al progresso materiale o spirituale della società”.

Non è privo di significato che il più antico dei Reparti speciali dell’Arma sia proprio il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, costituito nel 1926 e che ha una sede anche a Piacenza.

Gli infortuni e le morti sul lavoro feriscono la nostra coscienza e sono un monito a salvaguardare la sicurezza: diritto fondamentale in ogni società che voglia dirsi autenticamente “civile”.

Altro aspetto riguarda l’innovazione digitale.

Essa, da un lato, ha favorito ogni attività, consentendo di superare le difficoltà del distanziamento sociale, ma, dall’altro lato, ha anche generato nuove insidie.

Infatti, c’è una sicurezza che può essere migliorata attraverso la tecnologia e una sicurezza da preservare nonostante la tecnologia.

Per questo, l’impegno dell’Arma è sempre più rivolto allo spazio virtuale, per imprimere efficienza a tutti i servizi a vantaggio dei cittadini, ma anche per contrastare l’uso ostile della rete da parte della criminalità, enormemente cresciuto durante la pandemia.

La tecnologia sta anche avendo profondi effetti sulla condizione giovanile.

La superficialità delle relazioni interpersonali e la ricerca compulsiva di gratificazioni istantanee sul web alimentano un’onda lunga di disagi, che possono trasformare la naturale esuberanza dell’età in aggressività gratuita, fonte anche del cyberbullismo.

Su questo ambito, l’Arma ha aperto una riflessione, lavorando per anticipare situazioni di possibile rischio, attraverso il pattugliamento della rete internet, con l’obiettivo di disinnescare sul nascere derive pericolose per la stessa incolumità dei ragazzi.

L’ascolto dovuto a tutti i cittadini, è ancor più importante verso i giovani.

Per questo, i Carabinieri collaborano con i presidi e gli insegnanti della provincia di Piacenza, per diffondere i principi di una buona cittadinanza nelle scuole. Nell’anno scolastico appena terminato, abbiamo avuto incontri con oltre 3.000 studenti.

La sicurezza si iscrive anche nel perimetro, non più eludibile, della transizione ecologica.

I Carabinieri forestali si prendono cura della nostra meravigliosa provincia, ricca di inestimabili bellezze naturali, esprimendo la “prossimità ambientale” dell’Arma.

Un impegno intenso, riconosciuto dal Presidente della Repubblica con la concessione, oggi a Roma, della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Bandiera dell’Arma.

Ulteriore aspetto di sicurezza per la nostra società sono gli investimenti economici.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’opportunità per l’Italia e l’Arma, in piena unità d’intenti con la Prefettura, la Magistratura e le altre Forze di polizia, rivolgerà la massima attenzione, di prevenzione e investigativa, per proteggere dalla potenziale aggressività degli interessi criminali le ingenti risorse stanziate.

Consentitemi di concludere il mio intervento con una riflessione sul nostro complicato presente e sul ruolo che l’Arma deve svolgere, unitamente a tutte le altre Istituzioni, per assicurare un futuro radioso al nostro Paese.

In particolare, ritengo perfettamente attagliate al nostro oggi le considerazioni di Noah HARARI nel libro “Homo Deus: una breve storia sul futuro”.

È uno scritto che approccia storicamente la condizione umana, individuando alcuni eventi di portata globale che colpiscono ciclicamente l’homo sapiens.

Quando avevo letto il libro nel 2015, avevo ritenuto “poco probabili” le valutazioni che presentava.

Ma, vi devo dire che HARARI, già 7 anni fa, aveva previsto ciò che abbiamo vissuto e stiamo vivendo.

Infatti, lo scrittore individua le PANDEMIE quale elemento che affligge l’umanità da sempre e continuerà a farlo. Fortunatamente, evidenzia però che le pandemie, a differenza dei secoli scorsi, possono oggi essere meglio superate grazie alla conoscenza scientifica.

E invero, abbiamo visto tutti come, grazie alla ricerca in campo sanitario, in soli 10 mesi, siamo riusciti a produrre i vaccini che ci hanno consentito di superare il COVID.

In merito alla pandemia, mi preme sottolineare che, durante i 2 anni di emergenza sanitaria, nessuna delle Stazioni Carabinieri di Piacenza ha cessato le proprie attività.

Una scelta istituzionale corale, condivisa dai Carabinieri di ogni grado, tutti consapevoli della necessità di raggiungere ovunque ogni cittadino, perché nessuno si sentisse abbandonato.

Nell’emergenza, abbiamo proseguito i nostri servizi di prevenzione e di contrasto al crimine.

Inoltre, abbiamo concorso al controllo delle misure anti-Covid.

Ma abbiamo fatto anche tutto il possibile per corrispondere alle più immediate esigenze dei cittadini.

Abbiamo fatto la spesa per quelli in quarantena e soli.

Abbiamo distribuito tablet alle famiglie, affinché i ragazzi potessero seguire le lezioni a distanza.

Abbiamo assistito gli anziani nel ritiro delle pensioni e nelle prenotazioni on-line delle vaccinazioni, raggiungendoli a casa nelle zone più isolate della nostra provincia.

Come ho già avuto modo di dire, abbiamo imparato anche a sorridere dietro la mascherina.

È stato il nostro modo di prenderci cura della Provincia di Piacenza in difficoltà, insieme con tutte le altre Istituzioni.

E questo, è stato un impegno non privo di rischi.

Ad oggi, sono 144 i Carabinieri di Piacenza contagiati dal Covid, di cui 7 sono stati ricoverati in gravi condizioni. Alcuni, purtroppo, hanno riportato ripercussioni permanenti per la salute.

A loro va il nostro riconoscente pensiero e la nostra vicinanza, che accomuno al ricordo di tutti i Caduti in ambito nazionale.

Tornando al libro di HARARI, altra costante che affligge ciclicamente l’umanità è, purtroppo, la GUERRA.

Devo dire che, nel 2015, anche questo lo ritenevo poco probabile, soprattutto per l’Europa di cui facciamo parte.

Sfortunatamente, le vicissitudini degli ultimi mesi ci hanno fatto sentire, vicini come non mai, il conflitto Russo-Ucraino e lo spettro della minaccia nucleare.

È una guerra che ha forti ripercussioni sulla nostra quotidianità e sull’impegno di tutte le Istituzioni. 

Infatti, anche a Piacenza, in sinergia con la Prefettura e le altre Forze di polizia; unitamente all’AUSL, ai Comuni, alle scuole e alle associazioni del 3° settore e religiose, i Carabinieri sono da 3 mesi coinvolti nelle delicate attività di assistenza ai profughi ucraini.

Inoltre, l’Arma è al fianco delle altre Forze Armate italiane, pronta ad operare nello scacchiere internazionale, secondo gli impegni del nostro Paese.

Concludo citando Dostoevskij, il quale ha affermato che “Il segreto dell’esistenza umana non è vivere per vivere, ma avere qualcosa per cui vivere”.

Ebbene, devo dire che noi Carabinieri siamo molto fortunati, in quanto la nostra missione ci dà tante, ottime, ragioni per vivere tutti i giorni, aiutando con orgoglio i nostri cittadini e il nostro Paese.

Viva l’Italia, viva tutte le Sue Istituzioni che oggi ci sono vicine, viva l’Arma dei Carabinieri».

Così invece si è espressa il sindaco Patrizia Barbieri.

«Nutro profonda gratitudine nei confronti degli uomini e delle donne dell’Arma dei carabinieri, che partecipano alle azioni coordinate di controllo del territorio. Tutti i passaggi di crisi possono essere quelli delle scelte decisive. Onore all’Arma dei Carabinieri che compie 208 anni dalla sua fondazione!».




Incontro della lista “Katia Tarasconi – Lista Civica per Piacenza per parlare di cultura, formazione e sicurezza

“Cultura, formazione e sicurezza: Piacenza per la legalità. Parliamo di spazi, politiche giovanili, musica, sociale e Terzo Settore”. Era questo il titolo dell’incontro che si è tenuto ieri presso la Sosteria, organizzato da Katia Tarasconi – Lista Civica per Piacenza.

L’evento è stato aperto proprio da Katia Tarasconi, candidata Sindaco di Piacenza, che ha sottolineato l’importanza di ascoltare i residenti, perché «solo attraverso il loro contributo è possibile individuare e definire le reali difficoltà in termini di sicurezza e sviluppare adeguate soluzioni».

Ha poi preso la parola Umberto Nicolini, architetto, LabQUS Laboratorio Qualità Urbana e Sicurezza che, forte della propria esperienza professionale e di ricerca nell’ambito della progettazione urbanistica ha confermato lo stretto legame tra la qualità degli spazi pubblici e la qualità delle relazioni sociali: in questo senso, l’architetto ha spiegato come il negare problemi di sicurezza equivale a non dare voce ad un bisogno delle persone e contribuisce, negativamente, ad una percezione deviata della sicurezza.

Sono poi intervenuti Claudia Ferrari, Sindaco di Sarmato, Filippo Zangrandi, Sindaco di Calendasco (PC), Patrizia Calza, Sindaco di Gragnano (PC) che hanno portato esempi concreti e virtuosi tratti dalla loro esperienza amministrativa, su alcune buone pratiche in cui, da spazi e luoghi restituiti alla cittadinanza sono partiti percorsi e progetti di recupero, educativi e formativi, sulle relazioni tra abitanti, in particolare adolescenti e giovani, per far crescere il loro senso di appartenenza alle loro comunità e territori.

Ha chiuso i vari interventi Francesco Brianzi, musicista, docente, candidato Consigliere Comunale, che a partire dalla sua esperienza ha ribadito l’importanza, del Terzo Settore e dell’associazionismo sul territorio, e del fondamentale ruolo di “cabina di regia” a cui le pubbliche amministrazioni non possono sottrarsi, sottolineando la forza trasformativa e creativa in ambito sociale della cultura, della musica ed in generale di tutte le espressioni artistiche, volta a creare città e comunità sostenibili.

Hanno moderato l’incontro Eleonora Bagarotti, giornalista, e Niccolò Morelli, sociologo, portando spunti e contenuti su temi sociali e focalizzandosi sulla marginalità e sull’importanza della comunicazione nonché di una partecipazione inclusiva nella costruzione dei rapporti tra cittadini. L’evento è stato animato dagli interventi musicali di Martina Zoppi.




Giardino: “La Barbieri e l’attuale centrodestra non sono la squadra migliore per Piacenza”

Il consigliere uscente Michele Giardino, esponente della Buona Destra e candidato nella Lista Liberali-Terzo Polo risponde al sindaco uscente Patrizia Barbieri che ieri accogliendo il deputato Lollobrigida di Fratelli d’Italia,avrebbe dichiarato “I Liberali sono una stampella della sinistra e ce l’hanno con noi”.

Questa la presa di posizione di Giardino.

«Siccome nella lista dei Liberali ci sono anche io, insieme ad altri nove esponenti della Buona Destra Piacenza, permettetemi di precisare una cosa.
Da oltre tre anni sono fortemente critico nei confronti dell’amministrazione comunale e della maggioranza a trazione sovranista che l’ha retta. Le critiche, inizialmente mosse all’interno della stessa maggioranza, non sono servite a nulla. La sindaca ha preferito tirare a campare, preoccupata solo di non inimicarsi il consenso di Fratelli d’Italia e Lega. Il governo della città è risultato, agli occhi di chi scrive, decisamente inadeguato ai bisogni e alle aspettative della cittadinanza.
Da un certo momento in poi (che individuo, come ho già scritto, a partire dalla timida gestione della pandemia), le critiche di chi scrive hanno iniziato ad esondare rispetto ai riti stanchi e sterili della maggioranza. Eppure, la giunta Barbieri ha continuato a traccheggiare, tra una lamentela della sindaca su certi assessori e una reprimenda della stessa sui consiglieri comunali di maggioranza. Per dirla con De Andrè, le contromisure della prima cittadina si limitarono all’invettiva.
Per quanto riguarda me, è chiaro che la fiducia nei suoi confronti sia venuta meno. Ed è stato quindi chiaro e conseguente operare per cercare di offrire alla città una proposta liberale autentica e non artata.
Perché dovremmo sottacere tutto questo? Noi di Buona Destra non ce l’abbiamo con la Barbieri e il centrodestra. Noi semplicemente riteniamo che la Barbieri e l’attuale centrodestra non siano la squadra migliore per dare a Piacenza le risposte migliori.
Sulla strada abbiamo incontrato gli amici Liberali, delusi anch’essi dalla sindaca e dalla maggioranza che l’ha sostenuta. Abbiamo trovato buone ragioni per correre insieme e un candidato sindaco stimato e apprezzato in tutta Italia, Corrado Sforza Fogliani.
Nel correre, corriamo il rischio di favorire la sinistra?! Quindi cosa avremmo dovuto fare? Non partecipare alla competizione elettorale per non disturbare la sindaca uscente? O forse avremmo dovuto sostenere la Barbieri turandoci il naso, in nome di un presunto legame di sangue a destra?
Noi corriamo, noi ci sottoponiamo al giudizio degli elettori, arricchendo così l’offerta democratica. Ai piacentini la nostra proposta interesserà? Se ne farà una ragione la Barbieri. La nostra proposta non convincerà i piacentini? Ce ne faremo capaci noi.
Questo è il bello della democrazia!
Ora ciascuno pensi a terminare la propria campagna elettorale. Il traguardo è ormai davanti a tutti, siamo in dirittura di arrivo.
E le stampelle, come si sa, non aiutano a correre».




Zanardi (Fdi): “Riduzione della pressione fiscale e sicurezza”

La consigliera comunale uscente e candidata per Fratelli d’Italia Gloria Zanardi interviene nella sempre più accesa arena elettorale piacentina per difendere l’operato della giunta uscente e tracciare le linee di governo futuro, se gli elettori confermeranno il centrodestra alla guida della città.

“In questa campagna elettorale, dove gli avversari si limitano a criticare senza esporre idee e proposte, è necessario porre l’attenzione sul lavoro svolto dall’amministrazione di centrodestra e sull’impegno a continuare in quella direzione” apre così il suo intervento Gloria Zanardi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia e candidata consigliere alle elezioni amministrative di Piacenza.

“Tra i vari temi, la riduzione della pressione fiscale. Abbiamo garantito servizi senza mettere le mani nelle tasche dei piacentini e così continueremo a fare.

La precedente amministrazione di sinistra aveva inserito una clausola per completare l’ultimo bilancio che, semplificando, così suonava: se non ce la facciamo noi a fare quadrare i conti, ci salveremo con l’aumento dell’addizionale IRPEF sulle spalle dei cittadini. E invece noi abbiamo revocato quella decisione con un risparmio per le tasche dei piacentini di oltre 10 milioni di euro.

Poi la TARI: nonostante il nuovo metodo tariffario di Arera, abbiamo mantenuto invariata la tariffa, oltre agli sconti alle attività economiche danneggiate dalla pandemia.

Inoltre abbiamo applicato l’esenzione per le nuove occupazioni di suolo pubblico e l’ampliamento dei dehors dei pubblici esercizi di somministrazione, con sconti pari a un totale di 1 milione e 8.

Ma non solo. IMU: prima abbiamo approvato la riduzione per i negozi sfitti da almeno due anni e, successivamente, ulteriori riduzioni per immobili locati a canone libero e concordato, per i fabbricati in ristrutturazione o nuovi insediamenti, oltre all’azzeramento della stessa per gli immobili invenduti delle imprese di costruzione”.

Zanardi così chiosa: “E mentre l’amministrazione Barbieri faceva tutto questo, i nostri avversari politici, a livello locale ed ai piani “più alti”, portavano avanti la scellerata riforma del catasto per fare cassa sul settore immobiliare, già sistematicamente tartassato, prevedendo il passaggio dal catasto reddituale al catasto patrimoniale”.

“Anche la sicurezza per Fratelli d’Italia è prioritaria. Ma nessuno vuole fare lo sceriffo, non è il nostro compito, non è nelle nostre competenze – prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia – Abbiamo aumentato le telecamere per prevenzione e controllo.

Sono stati installati i nuovi parcometri con la targa evitando la commercializzazione dello scontrino e vicende correllate.

Ci batteremo affinché venga ripristinata l’operazione “Città sicure” con l’impiego dei militari, unitamente alle Forza dell’Ordine.

Sarà un nostro obiettivo rafforzare la Polizia Locale affinché sia ancora più presente per contrastare spaccio, prostituzione e commercio abusivo.

E aumentaremo maggiormente l’illuminazione nei luoghi pubblici, per evitare zone d’ombra e per perché se se ne incentiva la frequentazione, migliora la sicurezza”.

Gloria Zanardi (FdI) così conclude: “Con il centrodestra principi e valori saldi si sono tramutati in fatti. E abbiamo sempre lavorato nell’esclusivo interesse della città, senza voli pindarici tra pop corn, gonfiabili ed aereoporti. Così Fratelli d’Italia, a sostegno del sindaco Barbieri, continuerà a fare, perché proprio “fare” è la nostra parole d’ordine”.




Nicola Curtarelli è il nuovo presidente di Arci Piacenza

Avvicendamento al vertice del comitato territoriale Arci di Piacenza: Nicola Curtarelli è il nuovo presidente pro-tempore, subentra ad Alessandro Fornasari che ha guidato ininterrottamente l’associazione per oltre vent’anni. È questo l’esito della riunione dei giorni scorsi del consiglio provinciale Arci, che da un lato ha preso atto delle dimissioni dalla carica di Alessandro Fornasari – già autosospesosi alcune settimane fa – per motivi di trasparenza e correttezza istituzionale nei confronti del corpo associativo, alla luce del suo impegno politico e della sua candidatura alla carica di consigliere comunale nelle fila di Piacenza Coraggiosa, e dall’altro ha provveduto a indicare la nuova figura di presidente in Nicola Curtarelli.
“Ho accettato questa responsabilità – ha detto Curtarelli – con grande entusiasmo e consapevole del momento difficile che sta attraversando il mondo del terzo settore. Arci Piacenza un’associazione viva, plurale, impegnata nella difesa dei diritti e nella diffusione di una cultura libera, autonoma e indipendente. Per il futuro l’impegno è a migliorare l’organizzazione e la comunicazione, ma soprattutto vorremmo dare forza al contributo di tante e tanti giovani che si riconoscono oggi nei nostri valori e che hanno voglia di metterli in pratica animando associazioni e circoli: sentiamo la responsabilità di dare una risposta ai segnali di entusiasmo che riceviamo. A nome di tutto il direttivo ringrazio Alessandro, con cui nei mesi scorsi abbiamo costruito questo avvicendamento, per l’impegno e la passione con cui ha guidato il comitato negli anni della sua lunga presidenza, e siamo certi di potere contare sul suo contributo anche in futuro”.
Quella che si apre è comunque una fase di transizione verso il congresso del prossimo autunno, nella prospettiva del quale le attuali dimissioni di Alessandro Fornasari rappresentano un passaggio che anticipa di qualche mese una decisione che avrebbe comunque avuto luogo. Spetterà quindi al prossimo congresso la nomina del nuovo presidente che rimarrà in carica per i successivi quattro anni.

Alessandro Fornasari
Alessandro Fornasari

 




Tarasconi immagina una Piacenza senza barriere

«Una Piacenza senza barriere, bella, accogliente e inclusiva per tutti. E per tutti intendo tutte le persone senza distinzioni, quelle senza disabilità e quelle con disabilità. Perché è proprio partendo dal concetto che le persone con disabilità sono persone a tutti gli effetti semplicemente con esigenze diverse, e non malati da curare, è partendo da questo concetto che si progetta una città migliore per tutti, più bella e curata per chiunque, anche per chi viene da fuori come turista o visitatore. E per farlo non dobbiamo inventare niente: basta imparare e copiare da chi già ha fatto tanta strada in questa direzione».

Katia Tarasconi, candidata sindaca del centrosinistra a Piacenza, teneva particolarmente all’incontro di ieri sera all’auditorium della cooperativa il Germoglio di via Bubba. «Ci tenevo tantissimo – spiega – perché Annalisa è un esempio da seguire ed è una donna straordinaria». Annalisa è Annalisa Rabitti, assessora di Reggio Emilia con deleghe alla Cultura, alle Pari opportunità e alla Città senza barriere, una peculiarità di quel Comune.

Mamma di un ragazzo disabile, sorella di un adulto disabile, Annalisa Rabitti è arrivata a Piacenza a raccontare la sua storia e quella del suo assessorato che tanto ha fatto parlare, anche a livello nazionale, per una serie di progetti decisamente innovativi che negli ultimi anni hanno cambiato il volto di Reggio rendendola una delle città più “inclusive” d’Italia.

«Quando si parla di disabilità – ha spiegato di fronte a un folto pubblico – e si tende a considerare solo l’aspetto sanitario. Eppure questo aspetto, pur esistendo come esiste per le persone senza disabilità, è l’ultimo che le persone disabili prendono in considerazione durante le loro giornate. E se ci pensate è così anche per le persone senza disabilità: non è che passiamo la vita pensando di finire in ospedale. Passiamo la vita pensando alle cose “normali”, che sono le stesse cose che pensano anche le persone con disabilità: spostarci da un luogo all’altro, lavorare, ascoltare musica, incontrare persone, fare sport, fare sesso, magari anche fare shopping o andare al ristorante».

Annalisa Rabitti, con un’energia positiva che ha contagiato tutti i presenti, ha spiegato (con cognizione di causa, ed è questo il suo valore aggiunto) che non ha più senso quindi limitarsi a parlare solo di abbattimento delle cosiddette barriere architettoniche; ha senso invece parlare di “benessere ambientale” che significa riprogettare le città in ottica, certo, di efficienza e fruibilità per chi ha delle disabilità (scivoli, rampe, percorsi), ma significa riprogettarle in modo che siano anche belle, belle per tutti. «Bello, efficiente e fruibile non sono concetti incompatibili» ha detto, ed ecco perché a Reggio hanno impostato un percorso di formazione per oltre 200 architetti in modo che i lavori nuovi, le nuove costruzioni, i nuovi spazi pubblici o il rifacimento di quelli esistenti siano improntati non solo alla fruibilità (che finora è andata di pari passo con un’estetica “da ospedale”) ma anche alla bellezza, «che è e deve essere un diritto di tutti».

«L’incontro con la fragilità – ha detto Rabitti – è un incontro estremamente generativo: migliora le cose per tutti. Se un luogo è fruibile per chiunque, e lo è in modo piacevole oltre che funzionale, si favorisce l’inclusione di chi finora è stato escluso, si favorisce la “normalizzazione” delle relazioni tra persone, si crea integrazione».

L’evento di ieri, durato circa un’ora, è proseguito con la presentazione dei principali progetti realizzati e in corso di realizzazione a Reggio Emilia. Una carrellata affascinante che, come ha spiegato l’assessora Rabitti, è nata da un lungo e faticoso processo di ascolto e partecipazione. «Ho rotto le scatole a tutti» ha detto con un sorriso. E questo suo rompere le scatole ha portato alla realizzazione del progetto “Non sono perfetto ma sono accogliente” che ha coinvolto i commercianti e gli esercenti in modo che, grazie anche a bandi comunali, rendessero più accessibili i loro negozi e i loro locali («perché le persone con disabilità sono clienti che magari hanno anche voglia di spendere ma devono averne la possibilità»). E ancora, la caparbietà di Annalisa Rabitti ha portato al rifacimento della cucina del carcere, all’adeguamento di quasi tutti gli autobus del trasporto pubblico, all’inserimento in anagrafe di una serie di informazioni sensibili e cruciali per i cittadini con disabilità (compresi i gusti, le abitudini: «Tutte informazioni fondamentali qualora dovessero rimanere senza le persone che le conoscono già perché si sono occupate di loro per tutta la vita»), e addirittura a una “scuola di tifo” in collaborazione con gli ultras della Reggiana.

Sono stati raccontati questi e tanti altri progetti, molti dei quali incentrati sull’arte e sulla cultura e tutti nati dall’ascolto e dalle idee di una moltitudine di soggetti con le competenze e le esperienze più svariate. «E a tutti coloro con cui abbiamo avuto a che fare – ha spiegato Rabitti – abbiamo chiesto di proporre un progetto realizzabile subito e uno che invece rappresentasse un sogno. E’ così che ci siamo mossi».

«Ed è così che intendiamo muoverci anche noi quando amministreremo Piacenza – ha detto Tarasconi – Intendiamo impostare una reale co-progettazione con tutto il terzo settore mantenendo però una regia pubblica che abbia visione e che dia la direzione».




Il Club Veicoli Storici Piacenza ha reso omaggio alla Giornata Tricolore

Oltre un centinaio di persone hanno partecipato all’edizione del 2022 della “Giornata Tricolore – Memorial Antonio Tagliaferri”, raduno di gioielli storici che ha richiamato quasi settanta veicoli tra auto e moto d’epoca. L’evento organizzato dal Club Veicoli Storici Piacenza, con il patrocinio del comune di Ponte dell’Olio, si è svolto tradizionalmente il 2 giugno, Festa della Repubblica.

La manifestazione a calendario Asi ha avuto inizio alle 8.30 nel bellissimo borgo di Grazzano Visconti, dove le vetture e le moto si sono radunate per l’iscrizione, prima di partire per il percorso studiato per scoprire le bellezze di due vallate: Val Nure e Val Trebbia. Nel mezzo anche una sosta nel centro storico di Ponte dell’Olio, dove tutti i partecipanti sono stati accolti dal pubblico e dal sindaco Alessandro Chiesa.

Nelle vie centrali erano in bella mostra auto e moto d’epoca e tra questi hanno attirato attenzione i pezzi più datati, come la Moto Guzzi GT “Norge” del 1930, la Sport 14 dello stesso anno oppure la GT 16 del ’31, ma anche una moto BSA del 1929. Tra le auto, la più “agè”, una Fiat 509 del 1932.

“E’ stato un piacere accogliere il Club Veicoli Storici Piacenza – ha commentato il sindaco Chiesa – è stata una bella occasione per offrire lustro al nostro paese, in una location storica come il nostro borgo che ha richiamato tante persone ad ammirare le auto e le moto dei partecipanti. E’ stato un ottimo strumento di promozione territoriale, in quanto, grazie anche alla visita al salumificio, è stata offerta la possibilità di mettere in vetrina le nostre realtà economiche. Ci piacerebbe continuare questa collaborazione e ci sarà sempre la nostra piena ospitalità per queste iniziative. Aspettiamo gli amici del Club anche per il prossimo anno”.

I partecipanti al raduno hanno infatti avuto la possibilità di visitare il salumificio Bignami di Ponte dell’Olio, dove ad attenderli erano i proprietari dell’azienda che dopo una visita guidata, hanno organizzato una degustazione di prodotti tipici, tra salumi e formaggi.

Dopo questo momento di scoperta dei processi produttivi e delle eccellenze del territorio, la carovana di auto e moto storiche ha ripreso il percorso in un viaggio che li ha portati al Bagnolo e un passaggio nella Val Trebbia prima di tornare a Grazzano per il pranzo al ristorante il Biscione.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito di questa manifestazione – hanno commentato i rappresentanti del Club Veicoli Storici Piacenza – abbiamo raccolto tante adesioni e abbiamo offerto l’opportunità di far conoscere il nostro territorio. Ringraziamo tutti i partecipanti, il salumificio Bignami e il sindaco Chiesa per l’ospitalità. Grazie anche allo sponsor Assiprime. E ora diamo appuntamento alla nostra prossima iniziativa: la “Bobbio – Penice in moto” in programma il 26 giugno”.




Patrizia Barbieri: “Mi sono presa cura dei piacentini di fronte alla pandemia; è la grande opera di cui vado più fiera”

Il sindaco uscente Patrizia Barbieri, attraverso un comunicato, risponde a chi in questi giorni l’ha criticata per non aver realizzato alcuna grande opera in questi suoi cinque anni di governo a Piacenza.

“Non ho mai utilizzato il Covid come argomento di campagna elettorale – scrive la Barbieri -, convinta che tutti dovessimo portare il dovuto rispetto e attenzione a una comunità che più di tante altre ha sofferto dell’emergenza sanitaria e delle sue conseguenze. Ma di fronte a chi ironizza o a chi oggi rinfaccia alla mia Amministrazione di non aver lasciato una grande opera tangibile, non posso che rispondere che l’essermi presa cura della comunità piacentina, aver cercato di tutelarla, di proteggerla, di sostenerla nelle difficoltà e di programmare il suo futuro, è stata ed è la grande opera di cui vado più fiera”.

Il Sindaco Patrizia Barbieri ha deciso di non accettare più in silenzio gli attacchi provenienti, non solo dalla sinistra, di non aver lasciato in eredità per questi anni di Amministrazione qualcosa di tangibile in città. “Chi ironizza, critica e attacca – continua la candidata del centrodestra – evidentemente ha trascorso troppo tempo nei suoi comodi uffici in questi anni, a pontificare dai social, senza accorgersi di ciò che Piacenza ha attraversato e sta ancora attraversando: il dramma sanitario, famiglie devastate da dolore e improvvise perdite umane, le conseguenze psicologiche e sociali dell’isolamento, l’impatto sull’economia, il blocco dei cantieri, i negozi chiusi per sempre, le nuove fragilità e povertà. Di fronte a tutto ciò, e molto altro, oggi si rinfaccia di non aver costruito magari un ponte, proprio da chi, oltretutto, in tema di ponti non ha un passato glorioso da ricordare a Bettola e dintorni”.

“Abbiamo fatto di tutto per prenderci cura dei piacentini – rivendica Patrizia Barbieri – Abbiamo cercato di tutelare gli anziani, le persone più fragili, di dare un’assistenza ai disabili, alle famiglie e ai bambini, anticipando molte delle decisioni nazionali e creando un sistema Piacenza riconosciuto ovunque per efficienza ed efficacia. Abbiamo lavorato sulle nuove povertà, sulle emergenze economiche, sul sostegno alle nostre attività economiche e al tessuto socio-economico insieme alle categorie e ai cittadini. E in tutto questo, non abbiamo rinunciato a guardare al futuro dei piacentini, a dargli idee e progetti per ripartire, partendo dai giovani e per i giovani, curando gli anziani e i più fragili. Settantasei milioni e mezzo di progetti finanziati per la città, interventi progettati e alcuni già in fase di realizzazione – dal nuovo campus scolastico all’ex Laboratorio Pontieri alla nuova Facoltà di Medicina in Lingua Inglese che troverà sede definitiva all’ex ospedale militare di viale Malta, dal trasporto rapido di massa con mezzi elettrici al nuovo ospedale, all’affermarsi di Piacenza come città d’arte e turistica – sono molto più di un’opera tangibile, buona solo per farsi una foto in campagna elettorale; sono un investimento sulla nostra città e sul suo futuro che è già in corso”.




Il PD: “La candidata Barbieri non ha cose concrete da presentare agli elettori”

Con l’avvicinarsi della data del voto si intensificano gli scambi di “accuse” fra diversi schieramenti e la campagna elettorale, fin qui giocata tutto sommato con fairplay, si alza leggermente di tono.

Al segretario provinciale del PD Carlo Berra ed alla segretaria cittadina Renza Malchiodi non sono decisamente piaciute le parole pronunciate ieri dalla Barbieri ed ecco la loro risposta.

“Il suo Partito sarà anche Piacenza, come dice il suo slogan elettorale, ma Patrizia Barbieri sceglie un comizio di Fratelli d’Italia per tentare di gettare discredito sul Pd con attacchi personali a Paola De Micheli e Paola Gazzolo: una volta di più la Sindaca uscente cerca di sfuggire alle proprie responsabilità istituzionali indicando presunte mancanze altrui, facendo come di consueto lo scaricabarile. Premesso che il Pd è orgoglioso delle sue rappresentanti, il tema è che al Sindaco competono scelte per la città. Al Sindaco compete l’attuazione del Programma presentato agli elettori. È il Sindaco chiamato a presentare il rendiconto. Ha ragione Katia Tarasconi quando afferma che un Sindaco bravo è quello che lascia una città migliore di come l’ha trovata e almeno un’opera che non ha bisogno di spiegazioni. Pur nella consapevolezza che la pandemia ha duramente colpito Piacenza, così come il resto del mondo, ricordiamo che altri Comuni hanno saputo reagire e portare a termine opere e continuare a garantire servizi alle loro comunità. Piacenza chiude cinque anni di Amministrazione Barbieri con soldi pubblici non spesi a favore della città: 8 milioni di avanzo in cassa e 2 milioni di fondi Covid da restituire a Roma. Questa è la triste realtà, e di questo ci dispiace, per le occasioni perse per il bene della città e dei suoi abitanti”.         

 




Francesco Lollobrigida (FdI) a Piacenza : “Ferma opposizione al reddito di cittadinanza”

«A Piacenza come in ogni altro luogo Fratelli d’Italia è dalla parte dei cittadini, con concretezza, per una politica orientata al futuro ma ancorata a solide radici e valori».

E’ quanto ha affermato Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, intervenendo ai Giardini di via Emmanueli a sostegno dei candidati del partito di Giorgia Meloni e del sindaco Patrizia Barbieri.

«In politica è sempre una questione di scelte – ha evidenziato Lollobrigida – e così come a Piacenza abbiamo messo al servizio dell’Amministrazione comunale di centrodestra le nostre donne ed i nostri uomini, è dalla fondazione di Fratelli d’Italia che ci siamo distinti per coerenza, con una opposizione patriottica ai governi che si sono susseguiti, portando il nostro contributo di idee nell’interesse del Paese ma nel rispetto del mandato datoci dagli elettori e, quindi, mai con la sinistra e mai con i 5 Stelle».

Diversi i temi affrontati, tra i quali Lollobrigida ha voluto rimarcare «la ferma opposizione ad un reddito di cittadinanza che non aiuta chi ha realmente bisogno, come anziani e persone affette da disabilità, ma che disincentiva il lavoro e la crescita del Paese».

L’esponente di Fratelli d’Italia ha quindi sottolineato come «è fondamentale votare il 12 giugno per Fratelli d’Italia: serve ad evitare il ricorso al ballottaggio ed è il voto più utile per la Piacenza che guarda al futuro».

Nel fare il suo in bocca al lupo alla candidata sindaco Barbieri il Capogruppo di Fratelli d’Italia ha rivendicato come «anche grazie al contributo dei nostri rappresentanti locali si è scelta una politica fiscale che non ha messo le mani nelle tasche dei cittadini». L’incontro, che si era aperto con l’intervento di diversi candidati che hanno esposto il programma di Fratelli d’Italia, si è concluso con il saluto del sindaco Patrizia Barbieri che ha rivendicato «l’efficacia di un’azione amministrativa che, nonostante la pandemia, ha saputo distinguersi per obiettivi ambiziosi ma al contempo realistici. Non abbiamo lasciato indietro nessuno, nè mai lo faremo. Nei prossimi 5 anni una attenzione particolare la riserberemo agli anziani, che sono una risorsa per la città».




Pillon: “Andare contro al politicamente corretto è molto scomodo”

Non lasciava molto spazio all’immaginazione il titolo dell’incontro organizzato dal candidato al Consiglio comunale di Piacenza Massimo Polledri: “La dittatura del gender fluid e del politicamente corretto. A chi conviene? Mettiamoci la testa.”

Per affrontare l’argomento è tornato a Piacenza il senatore leghista Simone Pillon, cattolico conservatore, membro del “Cammino neocatecumenale”, noto per rappresentare istanze ultra-conservatrici.

Ad introdurre l’incontro è stato il giornalista Renato Farina.

Pillon si è subito addentrato nel tema: «Politicamente corretto significa l’abrogazione della possibilità di pensare, di agire altrimenti . Se non sei nel perimetro del politicamente corretto sei fuori dal consesso civile e sei scomunicato. Sta succedendo recentemente con Gattuso, già espulso dal Tothenam e adesso osteggiato in Spagna per un accenno di pensiero critico sul matrimonio omosessuale in passato».

Secondo il senatore «il Papa ha detto parole molto chiare e molto precise sul gender mettendole anche in primo piano, sul gender, come condizione che disumanizza. Da qui, i media hanno iniziato una operazione molto particolare:  per due giorni ho letto su alcune prime pagine di giornali che la fidanzata di Damiano dei Maneskin, denunciava il fatto che in Italia non c’è il diritto di aborto e si è dovuta sottoporre a domande scomode su quando le è accaduto. E’ stato riportato come se fosse un pensiero tranquillo: questo è esempio del politicamente corretto».

Ha continuato il senatore Pillon «ci tengo a ringraziare Massimo Polledri che è uno che non molla mai, perché andare contro al politicamente corretto è molto scomodo, e lui non si è mai tirato indietro. Siamo a una svolta della storia e anche dell’antropologia: l’uomo tenta la scalata e si mette al posto di Dio, vuole una nuova creazione. Mi hanno colpito moltissimo le immagini del pastore John Sherwood che a Londra è stato arrestato per aver letto la Bibbia, con l’accusa di aver fatto un discorso di odio, e adesso è sotto processo, per aver letto la Genesi.

È successo a Londra,capitale della libertà che ci insegna la democrazia, la libertà di espressione, nell’aprile 2021. La nuova creazione  pretende che non ci sia più maschio e femmina, perché il maschile e il femminile ti danno il senso di qualche cosa che non hai scelto tu, nessuno di noi ha scelto di essere l’uno o l’altra, questo e un segno che è una decisione presa da altri. Ma c’è un nuovo Dio che si vuole imporre è questo Dio è l’uomo, che vuole addirittura avere il controllo sulla natura più profonda. Invito anche a vedere il film “La teoria svedese dell’amore”, in cui viene mostrata una società in cui i bambini nascono o con l’utero in affitto o con la cessione del seme maschile via internet. Una società in cui si è rinunciato all’idea di padre e di madre, in cui crescendo i bambini passano 10 ore a scuola, al rientro trovano più il padre e la madre ma trovano una donna, che potrebbe essere la madre biologica. Una società in cui gli anziani muoiono e ci sono gli uffici comunali che ricercano i figli, i parenti per avvisare e non trovano nessuno disposto a dare sepoltura ai propri cari… perché non sono neanche più loro cari. In questo film si vede una società in cui viene dimenticato il padre, la madre, la famiglia e viene dimenticato Dio, una società morta, di uomini soli e manipolabili. Allora la soluzione è parlarne, incontrarsi e noi siamo qui per questo, testimoniare con coerenza, oltre che per sostenere Massimo Polledri al consiglio comunale di Piacenza per le elezioni del 12 giugno».

Il “benvenuto” a Pillon da Arcigay Piacenza

Intanto su Facebook Davide Bastoni, presidente di Arcigay Lambda Piacenza, medico, supporter di Alternativa per Piacenza attraverso un video su Facebook ha voluto dare un suo ironico benvenuto a Pillon:

https://www.facebook.com/603256919/videos/1131766047383638/




Oltre 320 da tutta Italia le candidature al bando “Fare Teatro” di Bottega XNL

Entra nel vivo “Bottega XNL”, il progetto di teatro e cinema di XNL Piacenza, ideato e diretto da Paola Pedrazzini. Nei giorni scorsi ha preso il via la prima edizione di “Fare Teatro”, il corso di alta formazione diretto per l’edizione 2022 da Marco Baliani e finalizzato alla realizzazione di un’inedita versione di Antigone di Sofocle, che andrà in scena in prima nazionale al Festival di Teatro Antico di Veleia il 19, 20 e 21 luglio.

Al corso partecipano 21 allievi, selezionati dallo stesso Baliani sulla base delle risposte al Bando lanciato nel marzo scorso: con una partecipazione andata ben al di là delle più ottimistiche aspettative, sono arrivate oltre 600 mail di interesse e 321 candidature da tutta Italia. Alto il livello artistico dei candidati, provenienti in prevalenza da Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Campania, Sicilia e Puglia: neodiplomati di scuole di teatro, allievi, ex allievi e giovani professionisti intenzionati a cogliere l’occasione di una formazione di altissimo livello. Sotto la guida di Marco Baliani gli attori porteranno in scena un’opera prima in una cornice prestigiosa come il Festival di Teatro Antico di Veleia.

«L’avventura di “Fare Teatro” inizia sotto i migliori auspici – commenta Roberto Reggi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano che, in XNL, ha il proprio principale progetto culturale –. Il valore artistico di questo percorso formativo lasciava prevedere un’ampia partecipazione al Bando, ma le oltre 320 candidature in un solo mese rappresentano una sorta di record che ci ha piacevolmente sorpreso. Ma quel che più conta, al di là dei numeri, è che a questi giovani venga data un’opportunità concreta di crescita personale e professionale».

IL PROGETTO. Dal 30 maggio gli allievi frequentano per tutto il giorno, al secondo piano di Palazzo XNL, il corso intensivo Fare Teatro, impostato sul modello dello storico corso Fare Cinema realizzato con Bellocchio a Bobbio a partire dal quale Paola Pedrazzini ha ideato Bottega XNL come «Un luogo in cui il “Maestro” tramanda i propri saperi a giovani che vogliono fare dell’arte teatrale il proprio ‘mestiere’. Così come avveniva nelle antiche botteghe rinascimentali (da qui il nome “Bottega”) l’apprendimento si realizza nel fare: in questo caso, nel prendere parte al processo creativo intorno al progetto di Antigone – dice Pedrazzini – “Fare Teatro” innesca e sintetizza un circuito virtuoso di formazione-produzione-fruizione artistica e culturale: dà vita cioè a una progettualità laboratoriale finalizzata a confluire non in un saggio o in un esercizio di stile, ma in un’opera teatrale originale che verrà presentata a Veleia, e così restituita alla comunità di spettatori. In questi primi giorni di laboratorio ho visto condiviso il mio entusiasmo per il progetto in Marco Baliani e negli sguardi di questi 21 talentuosi attori, impegnati in un percorso di ricerca di sé e del senso profondo della meravigliosa tragedia di Sofocle».

L’originalità del progetto Fare Teatro è ben interpretata da Marco Baliani, che così spiega il lavoro con gli allievi: «Un corso di formazione teatrale esercita la sua valenza se è capace di trasmettere saperi ed esperienze, di fare tesoro – da parte dei partecipanti – delle modalità con cui metterò in campo i miei esercizi, le mie visioni, la poetica, le cose apprese in anni e anni di lavoro. Ma deve essere anche il luogo in cui maieuticamente accade il contrario: c’è un sapere che proviene anche dall’attore che partecipa al processo formativo. Basta esser capaci di stare reciprocamente in ascolto. Il corso-laboratorio che si è aperto qui a Piacenza è un luogo di scambio e di scoperte. Solo così ha senso mettere al centro del percorso le figure mitiche di Antigone, Creonte, Ismene, Tiresia e tutti gli altri.  L’Antigone di Sofocle diventa mappa di parole, gesti, azioni, idee, suggestioni, fino a trovare nel testo e nella storia quei sensi nascosti che ancora riverberano in noi, nel presente. E mostrarli poi come esito della ricerca compiuta.

È un compito difficile, richiede agli attori partecipanti un impegno che va molto oltre la pur necessaria capacità interpretativa. Chiede agli attori di essere artisti a tutto campo, capaci di autorialità nelle scelte e nelle proposte, intessendo con me un dialogo costante ma anche contraddittorio, vivo, creativo».

ANTIGONE. Con queste premesse, l’Antigone che verrà presentata in prima nazionale a Veleia non può che essere ben più che uno spettacolo: un progetto artistico vivo di ricerca teatrale.

Perché proprio l’Antigone? Così spiega Paola Pedrazzini: «Per la prima edizione di Fare Teatro ho pensato di proporre il progetto a Marco Baliani e gli ho proposto di realizzare il corso lavorando sull’Antigone di Sofocle, sia per la bellezza assoluta e la sconcertante attualità della tragedia, sia perché trovavo e trovo stimolante l’idea che Baliani si cimenti di nuovo con Antigone a distanza di trent’anni dall’”Antigone delle città” (il progetto ispirato alla tragedia di Sofocle che il regista diresse nel capoluogo emiliano per ricordare la strage di Bologna) e che questa volta lo faccia partendo da Sofocle e nel contesto di un’area archeologica»..

Così lo presenta Baliani: «“L’armata degli Argivi, sconfitta, è ripartita stanotte”: questo annuncia Ismene alla sorella Antigone. La città di Tebe si è da poco risvegliata dall’incubo dell’assedio e della guerra, il nemico sconfitto ha abbandonato la pianura. È a questo punto del giorno, trascorsa appena una notte, che comincia l’Antigone di Sofocle. Nel metterla in scena si è soliti dedicarsi interamente al senso delle parole pronunciate dai protagonisti e dal coro, parole alte, parole di poesia. Così agendo il logos diviene padrone della scena, cercando la chiave di lettura giusta che possa esaltare la forza e la pregnanza di quelle parole. Il testo diventa un lavoro di interpretazione registica, si cercano scenografie che illuminino le sostanze espresse in parole, e agli attori viene chiesta l’interpretazione adeguata a quel disegno registico. Il mio approccio è diverso, per certi versi è agli antipodi. Parto dai corpi, non dalle parole, quelle arriveranno dopo, parto dalla materialità concreta di quei corpi tebani, appena scampati al massacro.

La guerra è da poco trascorsa, cosa resta nei corpi dei cittadini dopo che il pericolo è passato? Difficile indicare un solo sentire, le guerre portano a comportamenti privi di qualsiasi senso di umanità, oppure a improvvisi slanci di solidarietà, a gesti eroici o disperati, tutto si mescola negli animi, i corpi sono scossi turbati, le voci che escono dalle gole risentono ancora dell’urlo, del richiamo esasperato, della foga nell’uccidere, del terrore di essere stuprate. La mia ricerca con gli attori sarà quella di trovare quelle voci che escono da quei corpi tormentati. Sono quelle voci che dovranno pronunciare le parole della tragedia. La tragedia è dunque il tentativo disperato di rimediare al caos della vita attraverso parole, di permettere agli animi di distanziarsi dalla terribilità dell’esperienza di guerra, cercando un senso alla desolazione, senza rifuggire in altre contrade ma affrontando di petto i conflitti che la guerra ha innescato».

GLI “ALLIEVI”. Gli allievi scelti da Marco Baliani, tra le centinaia di candidature presentate al Bando, hanno fra i 22 e i 34 anni d’età. Risulta una nutrita componente da Milano, ma ci sono anche presenze dal Lazio e dalla Sicilia e c’è un giovane piacentino tra i selezionati. Questo dunque l’elenco dei partecipanti al Corso: Alessandro Apostoli (Verona), Francesca Barbieri (Roma), Silvia Bertocchi (Milano), Elia Bonzani (Reggio Emilia), Lorenzo Carpinelli (Ravenna), Raffaele De Vincenzi (Perugia), Carlo Fabbri (Roma), Marcella Faraci (Reggio Emilia), Giorgia Favoti (Milano), Ludovica Ferraro (Milano), Dania Grechi (Bologna), Cristina Maffia (Padova), Francesca Muscatello (Genova), Marica Nicolai (Modena), Michele Nisi (Roma), Marta Ossoli (Brescia), Matteo Sangalli (Milano), Leonardo Tanoni (Piacenza), Davide Tortorelli (Fidenza), Massimo Vazzana (Palermo), Giulia Visaggi (Milano).

I “MAESTRI”. Ad affiancare Marco Baliani nel percorso formativo, Baliani e Pedrazzini hanno voluto la costumista premio Ubu Emanuela Dall’Aglio, l’attore ronconiano, decano del Teatro italiano (fu Orlando nello storico spettacolo di Ronconi) Massimo Foschi, la giovane promessa del teatro italiano Petra Valentini, il compositore e musicista Mirto Baliani.

Maestri d’eccezione che rendono ancora più unico il percorso formativo degli allievi e più prezioso lo spettacolo dell’Antigone a Veleia.

(Foto Del Papa)