Al liceo Bruno Cassinari una mostra-concorso d’arte sul tema delle dipendenze (a partire dalle sigarette)

L’arte si è fatta strumento di consapevolezza al Liceo artistico Bruno Cassinari. Occasione: l’arrivo a Roma del progetto LILT “Via Francigena on foot” che, nella “Giornata mondiale senza tabacco”, ha visto il “pellegrino della salute” Filippo Arcelloni concludere in S. Pietro i 40 giorni di cammino-evento di sensibilizzazione ad attività fisica e corretti stili alimentari.

L’istituto piacentino, che ha seguito passo passo gli sviluppi dell’iniziativa, ha così deciso di “metterci del proprio” e, in collaborazione con AUSL Piacenza, di coinvolgere gli studenti in un progetto che ne mettesse a frutto competenze e capacità grafiche ma, soprattutto, fungesse da stimolo ad una riflessione condivisa nei confronti delle dipendenze.

L’iniziativa ha preso le mosse da un questionario ad hoc che gli studenti, coadiuvati dai docenti, hanno realizzato e sottoposto, in forma anonima agli studenti delle classi seconde e terze del Liceo, indagine che ha fatto emergere come il fumo rappresenti oggi per i giovani la prima e più diffusa forma di dipendenza. Partendo da questo dato, gli alunni della terza grafica A e B sono stati invitati a produrre un elaborato grafico che traducesse in immagine loro esperienze dirette, riflessioni e messaggi a tema. Divisi in 9 gruppi, hanno così dato fondo alla creatività. Una giuria composta dal giornalista Gaetano Rizzuto e da Max Casaroli, art director e docente dell’Istituto Europeo di Design, decretato i vincitori.

“Non è stata una scelta semplice – ha spiegato Max Casaroli -: tutti gli studenti si sono impegnati in un percorso ragionato e strutturato che, complice il confronto di gruppo, ha portato ad una resa comunicativa matura ed efficace. Ogni opera rispecchia un messaggio chiaro, incisivo, e riesce a far breccia con immediatezza e capacità sull’astante. Se dunque si può dire che tutti, oltre all’iniziativa stessa, risultino vincitori, la nostra preferenza – ha concluso Casaroli – è infine ricaduta sull’opera che coniuga al meglio originalità, equilibrio, efficacia del messaggio e matura qualità realizzativa”.

Questi i ragazzi vincitori: Laura Semeraro, Elisabet Bartoletti, Tommaso Satta e Isabella Vercesi. Il quartetto ha ricevuto un buono per l’acquisto di materiale didattico-artistico, ma ad uscirne vincenti sono davvero stati l’idea, l’iniziativa e una sempre maggiore condivisione e rete d’interesse tra associazioni piacentine, enti e scuole. Qualcosa che sottolinea soddisfatto anche il presidente LILT Piacenza Franco Pugliese:

“Davvero il vincitore morale è l’entusiasmo dei ragazzi e la sensibilità della scuola, dall’AUSL, e di quanti hanno seguito e sostenuto il progetto di sensibilizzazione alla prevenzione promosso da LILT. Attenzioni che, lungo i 1000 chilometri percorsi dall’iniziativa – ha dichiarato il medico -, vanno dal presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi a tutte le amministrazioni, gli istituti scolastici e le realtà associative che hanno con entusiasmo fatto proprio il messaggio di ‘Via Francigena on foot’ attraverso mezza Italia. L’arrivo e la conclusione romana del progetto, partecipatissimo di pubblico, è stato quest’oggi cifra e dimostrazione del fatto che stiamo facendo bene, che far squadra può dare tanto in termini di risultato, ma soprattutto – ha concluso – che le nuove generazioni si confermano una risorsa e una speranza cui dare sempre più voce”.

Soddisfazione per la buona riuscita della giornata è stata espressa anche dalla Dirigente Scolastica Sabrina Mantini: “ll fumo di tabacco è ancora oggi il più frequente e pericoloso fattore di rischio per la salute, provoca oltre 80.000 morti ogni anno in Italia, nonché patologie varie che determinano elevati costi sanitari e sociali. L’abitudine al fumo si acquisisce molto precocemente e si consolida in una vera e propria dipendenza durante gli anni di frequenza scolastica, tra i 12 e i 18 anni. E’ fondamentale pertanto sviluppare azioni efficaci a livello comunitario e in ambito scolastico per prevenire l’iniziazione al fumo tra i giovani.

Ogni iniziativa di riflessione sulla problematica permette di contrastare in modo efficace l’avvio di pericolose abitudini fornendo informazioni e aiutando i giovani a sviluppare le abilità utili a sapersi difendere dalle pressioni sociali che spingono ad iniziare a fumare, permettendo di rifiutare l’offerta o sapendo comprendere i rischi del fumo scegliendo al contrario sani stili di vita.

Il progetto ha portato tutte le classi partecipanti del nostro Istituto a maturare una riflessione sul rispetto di sé e degli altri, punto di partenza per il conseguimento di una cultura della salute e i risultanti dell’iniziativa possono dunque essere considerati ottimi.”

Infine l’esperta di nordic walking Lisa Berte, co-ideatrice della proposta didattica, ha parlato di:

“Un piccolo segno che risponde con entusiastico coinvolgimento a un tema meritorio quanto di profondo valore. La sensibilità dimostrata dai ragazzi, l’originalità e qualità dei lavori, ma soprattutto il loro impegno e concreto interesse per la salute è qualcosa che fa bene alla comunità tutta. Un’attenzione che rilancia forte a Piacenza il netto segnale che prendersi cura di sé e delle persone care è una priorità condivisa. A partire proprio da chi si appresta a diventare consapevole, coinvolto e proattivo membro della nostra società”.




Dalla Cisl Funzione Pubblica 5 domande ai candidati sindaci

C’è una categoria che, forse più di altre, è influenzata dalle elezioni amministrative, quella dei dipendenti comunli. Per questo la Cisl funzione pubblica ha rivolto cinque domande ai canditati in merito al modo cui pensano di guidare la macchina comunale e come intendono organizzare gli uffici e gli impiegati dell’ente locale. Ecco le domande.

“Qualsiasi amministrazione, di qualunque colore e sfumatura, appena insediata e per il suo intero mandato, avrà la necessità di trovare supporto nel lavoro e nelle competenze espresse dal personale del Comune e, per questo, crediamo sia dunque necessario che ogni lista faccia conoscere a quest’ultimo e alla Città tutta, quale sia la loro idea di “Ente Futuro”.

 A tale proposito, pensiamo possa essere utile aprire il dibattito con cinque domande :

Anni di retorica sui ‘dipendenti pubblici fannulloni’ e alcuni spiacevoli casi limitati a pochi singoli casi che hanno ingigantito lo stereotipo dei ‘furbetti del cartellino’ sono stati motivo di deterioramento del rapporto di fiducia verso la struttura comunale da parte della cittadinanza e anche, per alcuni versi, del mondo politico cittadino. Indipendentemente dagli schieramenti, non sono stati rari i casi di accuse dirette al personale comunale da parte del mondo politico (alcuni anche recenti e sui quali attendiamo tutt’oggi risposta); al riguardo, qual è la vostra posizione? Come eventualmente intendete migliorare la situazione?

Un diffuso senso di scoraggiamento rispetto alla possibilità di crescita professionale aleggia nei corridoi e negli uffici dell’Ente, prova ne sia che dai dipendenti ci pervengono numerose richieste di chiarimenti sulle vie percorribili per spostarsi su altri enti (il fenomeno è così palese che l’Amministrazione ha posto una serie di limiti e impedimenti molto forti), chiediamo dunque: con quali interventi si pensa di rilanciare l’attrattività -in termini lavorativi- del Comune e qual è l’idea di crescita professionale che si intende attuare per il personale in servizio?

Polizia Locale, Educativi e personale addetto al contatto diretto con il pubblico, sono da sempre la prima linea d’incontro fra cittadinanza e Comune; per tale motivo, molti progetti di miglioramento dei servizi alla città vedono queste strutture e professionalità come naturale leva d’intervento. Su questo punto, quali politiche incentivanti e di crescita prevedete per i dipendenti che, di fatto, ne determineranno il successo?

Ricollegandoci alla domanda precedente, esiste un’attività silenziosa ma costante e ad elevatissima professionalità che non assurge mai all’onore delle cronache, ossia l’attività amministrativa che fa da supporto all’intera tecnostruttura del Comune: che va dagli acquisti e gare d’appalto alla progettazione, gestione del personale, servizi informatici, gestione tributi e mille altre funzioni. Per questi dipendenti, che rendono possibile l’espressione dell’attività del Comune restando sempre dietro alle quinte, cosa prevedete? Come credete sia possibile migliorare la loro situazione anche in termini di riconoscimenti?
Ad oggi, l’organizzazione dell’Ente vede/vedrà diverse posizioni dirigenziali ricoperte ad interim e, molte delle Posizioni Organizzative che svolgono ruoli fondamentali per il funzionamento della Città (nonché relativo personale afferente), accusano situazioni di carichi lavorativi tali da rendere faticoso il rispetto dei tempi di legge nel dare risposta alla cittadinanza: ritenete sia possibile migliorare l’organizzazione del Comune? Come?

Questi interrogativi devono trovare risposte vere, concrete e realizzabili, che i lavoratori del Comune di Piacenza attendono.

Qualsiasi sia lo schieramento vincente nelle prossime consultazioni elettorali,  dovrà avere  come priorità  la valorizzazione di  quell’incredibile bagaglio di esperienze e professionalità che anima quel patrimonio -spesso ingiustamente sminuito- che chiamiamo semplicemente “il Comune”, ma che, invero, è il motore di ogni azione sul territorio della nostra amata Città”.




La “sacerdotessa maudite” del rock Patti Smith a Piacenza per festeggiare i 500 anni di S.Maria di Campagna

Tutto è nato quasi per caso un anno fa, durante una riunione del Comitato organizzativo per le celebrazioni per i 500 anni di Santa Maria di Campagna. Come ha raccontato padre secondo Ballati, guardiano e rettore dei frati minori di S Maria di Campagna, durante la conferenza stampa di oggi – dopo una lunga riunione, alla domanda se qualcuno avesse ancora qualche proposta, Maria Teresa Sforza Fogliani ha lanciato un’idea tanto ambiziosa quanto impegnativa: “perché non portare a Piacenza Patti Smith” vista la profonda vicinanza spirituale dell’artista statunitense a San Francesco, che considera come propria guida.

Dopo un attimo di sbandamento i presenti, hanno appoggiato la proposta a partire dal presidente Corrado Sforza Fogliani che l’ha definita “una cosa bella per la città”. Così la Banca di Piacenza è riuscita, in accordo con i frati, ad iniziare il non facile percorso per portare nella nostra città la ”sacerdotessa maudite del rock”.

Tramite la sua agente italiana la proposta di uno spettacolo in basilica è arrivata oltreoceano e Patti Smith l’ha accolta più che favorevolmente. Così martedì 28 giugno, alle ore 21.15, nel piazzale antistante la Basilica di Santa Maria di Campagna, si terrà un’esibizione di poesia e musica intitolata “An evening of poetry and music”. La serata probabilmente vedrà coinvolta oltre a Patti Smith anche un paio di chitarristi e probabilmente il figlio della cantautrice. Patti Smith che ha rivoluzionato il rock fin dagli anni ’70, è considerata dalla rivista Rolling Stone tra i primi 50 artisti di tutti i tempi.

Il comitato per i 500 anni ha pensato fin dall’inizio che il luogo deputato per valorizzare i 500 anni fosse il sagrato e lo spazio antistante la Basilica di Santa Maria di Campagna. Anche per volere dell’artista non sarà un maxi concerto ma un’esibizione di poesia e musica per Santa Maria di Campagna e per la città di Piacenza.

I posti non saranno purtroppo tantissimi (si parla di 400/500 posti), questo anche per poter spostare l’evento all’interno della Basilica in caso di maltempo. Considerando che il concerto sarà totalmente gratuito ed offerto dalla Banca di Piacenza è probabile che i posti vengano “bruciati in poche ore”. Le prenotazioni si apriranno lunedì 13 giugno attraverso il sito della Banca www.bancadipiacenza.it comunicando i propri dati e seguendo le istruzioni per l’accesso.

L’ingresso sarà garantito solo a coloro che si prenotino e che ricevano una conferma dalla Banca della disponibilità – soggetta anche alle condizioni atmosferiche del giorno di svolgimento dell’evento. Per informazioni si può scrivere a relaz.esterne@bancadipiacenza.it.




Giuseppe Conte a Piacenza per supportare Stefano Cugini e ApP

Fra i big della politica arrivati a Piacenza per questa campagna elettorale oggi si conta anche l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle. Il movimento, guidato a Piacenza da Sergio Dagnino, come è noto appoggia il candidato sindaco Stefano Cugini.

Conte è stato coinvolto in una delle tappe “Zaino in Spalla” di ApP ed è sceso fra la gente per ascoltare i bisogni delle persone. Si è recato prima in zona Farnesiana al cantiere condominio

“Quello di alternativa per Piacenza – ha detto – è un progetto politico che è nato non da un tavolo non improvvisato all’ultimo minuto, ma che contiene i nostri principi e i nostri valori”.




Cugini: “Ben venga un’agenzia pubblica per il controllo degli insediamenti produttivi”

Si è parlato di lavoro, ambiente, logistica e sviluppo del territorio nel confronto tra candidati sindaci promosso dalle organizzioni sindacali Cgil, Cisl e Uil alla Camera del Lavoro.

In particolare in merito allo sviluppo economico è stata lanciata la proposta di un’Agenzia pubblica con un ruolo di coordinamento tra tutti gli attori del territorio per attrarre insediamenti produttivi di qualità.

“Ho cominciato la mia esperienza di partecipazione proprio all’interno dei comitati consultivi misti dell’Ausl come volontario ospedaliero – ha risposto il candidato di ApP Stefano Cugini – quello di un tavolo dove i soggetti hanno pari dignità è lo stesso principio che sta alla base di Alternativa per Piacenza, motivo per cui, non posso che essere d’accordo con l’Agenzia, un elemento fondamentale del prossimo quinquennio ma non solo.

Sempre secondo il principio che una migliore qualità del lavoro significa anche migliore qualità della vita, crediamo sia fondamentale puntare sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Apposta, nel nostro Libro Giallo c’è la realizzazione di un polo d’infanzia 0-6 anni all’interno del polo logistico”.

Alla luce delle difficoltà messe in risalto dalla pandemia, il prossimo sindaco avrà un ruolo determinante nei confronti dell’Ausl sul tema delle cure territoriali, strettamente correlato a quello del nuovo ospedale. Poi c’è il grande tema del welfare per anziani e bambini.

“La platea che ci ascolta – ha detto Cugini – ha alcuni elementi per farsi un giudizio su quello che ho fatto negli anni da assessore ai servizi sociali; noi dobbiamo avere un’amministrazione non prona, ma proattiva verso l’Ausl. Sociale e sanitario devono andare a braccetto. Nella Conferenza Sociale Sanitaria i distretti devono fare uno scatto in avanti di responsabilità, non guardare al proprio interesse ma ragionare globalmente. Nel programma abbiamo previsto una consulta cittadina per far capire che il sistema territoriale non è antagonista dell’ospedale ma la faccia della stessa medaglia. Parlando di welfare ho un grande orgoglio cioè avere avuto l’opportunità di inaugurare l’asilo di via Sbolli a gestione pubblica e sugli anziani mi sono impegnato moltissimo per il piano di risanamento Asp e la definizione dell’ex pensionato albergo”.

Sollecitato sul tema del polo logistico e sulla visione dell’intero comparto, Cugini ha ribadito che “nel programma abbiamo inserito l’idea del comitato locale di logistica etica per dare un volto nuovo alla logistica esistente. Ma non solo: fondamentale saranno il rispetto dei contratti, l’applicazione delle normative di sicurezza sui luoghi di lavoro, degli orari ordinari e straordinari, il potenziamento dei protocolli di legalità, degli appalti in essere. Siamo convinti – ha detto – che sia necessaria una vera commissione antimafia, non farlocca come è adesso, perché l’atteggiamento deve essere quello delle antenne alzate e non della rimozione come se nulla fosse stato”.

Infine il tema ambientale che è l’anima del Libro Giallo di ApP: “il nostro programma – ha concluso Cugini – è esso stesso una svolta ambientale. Mobilità, riforestazione, riqualificazione del piano energetico nel quale devono essere coinvolte tutte le realtà. Per abbattere l’inquinamento occorre accelerare l’attuazione del Pums, creare delle corsie dedicate al trasporto pubblico locale, attivare un piano dove la prevalenza dei pedoni sia massiccia rispetto alle auto. Certamente tutto questo resta sullo sfondo se non si lavora insieme sul cambio di paradigma culturale dei singoli cittadini.”




A cena con la scienza: si è parlato di carne sintetica ma si è mangiato nostrano

Che fossimo dei privilegiati, per le possibilità che abbiamo di accesso non solo a cibo salubre e in giusta quantità, ma anche molto buono, lo sapevamo. Il mondo però ha il problema di riuscire ad alimentare una popolazione in crescita con risorse finite, la scienza si pone dunque l’obiettivo di trovare soluzioni valide. Agnese Codignola nota giornalista scientifica, con trascorsi nella ricerca chimica e farmacologica, non ha mancato di sottolinearlo nella sua relazione “Saremo sintetici: il futuro della carne sarà in laboratorio?” nel corso della quale ha sapientemente approfondito il tema della carne sintetica dialogando con il nutrito pubblico presente al secondo appuntamento di A Cena Con La scienza che si è tenuto venerdì 27 maggio presso l’Agriturismo Boschi Celati di Fossadello (Pc). “La carne sintetica, ossia prodotta in laboratorio, è ben diversa dai cibi ultra processati che non hanno chimicamente nulla a che vedere con la carne ed è una possibile via. Anzi, è una realtà che in posti come Singapore vede già lo sviluppo commerciale di cibi a base di pollo prodotto in laboratorio. Si tratta tecnicamente di carne di pollo in tutto e per tutto – ha spiegato Codignola – i test sui consumatori hanno rilevato che le persone non distinguono il prodotto in laboratorio da quello derivante dall’animale macellato. Le comunità religiose che prevedono modalità di macellazione particolari si sono dovute interrogare se fosse un alimento ammesso oppure e no e hanno deciso che era compatibile, dato che di fatto non vi è macellazione alcuna.  Ma la svolta è che si tratta di un alimento sano e con impatti ambientali ridottissimi. Il futuro non può prescindere da questa possibilità che la scienza sta delineando per poter alimentare più persone con cibo salubre”. Nell’incontro è stato ribadito come l’uomo sia un onnivoro e quindi necessiti delle cosiddette proteine nobili. “È tutto sommato coerente anche con l’idea di sviluppo dell’agricoltura che si debbano valutare forme di “allevamento” moderno e con questo senza scartare aprioristicamente quelle in laboratorio che potrebbero essere una sorta di ulteriore evoluzione, per certi aspetti, dell’agricoltura stessa – ha sottolineato Michele Lodigiani, coordinatore di A Cena Con la Scienza –  anche se qui siamo tutti abbastanza convinti che la bontà della carne oggi disponibile grazie alla nostra agricoltura e al nostro saper fare, che è insieme tecnica e tradizione, permarrà, probabilmente riservandosi uno spazio di eccellenza. Che la scienza dia il suo contributo per poter reperire proteine nobili indispensabili per un’alimentazione equilibrata è coerente anche con il percorso che l’agricoltura stessa ha fatto in passato, specializzandosi e cogliendo le opportunità della tecnica applicata in campo che oggi ci garantiscono un’agricoltura che valorizza e rispetta l’ambiente pur essendo produttiva”.  Il ragionamento, ancora una volta è stato spunto di riflessione su una comunicazione pubblicitaria in grado di far percepire come salubri alimenti che di fatto non lo sono, come quelli ricchi di sale e addizionati perché ultra processati, e come dannosi altri che invece possono cogliere opportunità individuate dal progresso come furono gli Ogm, davvero vittime di una ingiustificata gogna mediatica. Che il futuro del futuro possa essere la carne di insetto in laboratorio è un pensiero che non è parso appassionare alcuno dei presenti i quali, data l’ora, hanno preferito adire le tradizionali vie della squisita cucina territoriale offerta dall’agriturismo.

Il ciclo, che quest’anno ha come filo conduttore il rapporto fra uomo, animali e cibo, proseguirà il 17 giugno all’agriturismo il Vallone di Alseno, con Don Mirko Dalla Torre che affronterà l’argomento sotto l’aspetto filosofico, anche attraverso un’analisi critica delle tesi animaliste. Seguiranno due incontri dopo la pausa estiva: il 9 settembre Filippo de Braud parlerà degli sviluppi di una ricerca di estremo interesse che sta conducendo sugli effetti della restrizione calorica nella cura dei tumori, per chiudere a fine settembre con Alberto Grandi che parlerà di quanto la “narrazione” sul cibo corrisponda alla realtà e di quanto invece sia frutto delle mistificazioni del marketing.

 




Welfare, Tarasconi: “Nominerò un assessore per il welfare e un dirigente qualificato”

«Nominerò un assessore competente nel settore del welfare e soprattutto nominerò un dirigente che sia capace di motivare il personale, che sia capace di rispondere alle esigenze concrete del settore». E’ un passaggio chiave dell’intervento che la candidata sindaca del centrosinistra Katia Tarasconi ha fatto di fronte a una folla di oltre 300 persone sul Facsal, arrivate per assistere a un incontro dedicato proprio al tema del welfare in tutte le sue declinazioni. Un incontro che ha visto sul palco, oltre a Katia Tarasconi, anche Serena Groppelli, capolista di Piacenza Coraggiosa che ha organizzato l’evento”, e l’ospite d’onore Elly Schlein, vicepresidente della Regione e anima del progetto politico di Coraggiosa.

«Noi siamo diversi sul tema del welfare, siamo diversi dal centrodestra – ha sottolineato Tarasconi al microfono – E per capirlo basta guardare a quel che fa la Regione Emilia-Romagna, che è una delle migliori d’Europa in questo settore ed è un esempio che tanti seguono o tentano di seguire. E noi, amiche e amici, noi siamo la Regione Emilia-Romagna».

Ed è su questa linea che si è mosso l’intervento, applaudissimo, di Elly Schlein: «Il Comune può fare tantissimo in tema di welfare – ha detto – E’ un momento nel quale, grazie al Pnrr stanno arrivando risorse importanti, ma servono amministratrici come Katia Tarasconi, come Serena Groppelli, servono persone che abbiano una visione che tiene insieme alla necessità di rispondere all’aumento delle diseguaglianze che abbiamo avuto soprattutto in un territorio come Piacenza, che ha sofferto in modo particolare la pandemia. Servono risposte sempre più commisurate ai bisogni delle persone, una risposta capillare, nei quartieri, una risposta di prossimità. E’ un momento in cui c’è la necessità che siano le amministrazioni ad andare verso i bisogni, verso le fragilità, verso gli anziani, che sono rimasti sempre più soli proprio durante le fasi più dure della pandemia, ma anche verso le persone con disabilità che hanno vissuto due anni terribili. I servizi che i Comuni possono attivare con il supporto della Regione offrono opportunità importanti per la ricucitura del tessuto sociale»

Un Comune capace di garantire nei quartieri una presenza qualificata dei servizi sociali è anche il concetto che ci tiene a esprimere la capolista Serena Groppelli. «Il cittadino merita di essere accompagnato durante l’iter di sostegno – ha detto – e deve essere accompagnato da presenze qualificate, in grado di decodificarne il bisogno e non di disperderlo, cosa che invece troppo spesso accade con gli sportelli sociali».

E ancora: «Vogliamo più asili nido perché è impensabile che una donna debba scegliere tra l’essere madre e l’essere lavoratrice. La società ci chiede di lavorare come se non avessimo figli e di curare nostri figli come se non avessimo un lavoro. E’ il falso mito del multitasking femminile, che unito ad una minor retribuzione a parità di occupazione, obbliga troppo spesso le donne a lasciare il lavoro nei primi anni di vita dei figli».

 




Covid a Piacenza: continua il calo dei contagi (-23,7%)

A Piacenza continua la riduzione dei nuovi contagi da Covid19; il report settimanale pubblicato dall’Azienda Usl di Piacenza segna un ulteriore  -23,7% rispetto ai sette giorni precedenti. I nuovi casi sono 497.
La diminuzione dei contagi è generalizzata: la media regionale è -31,1%, quella nazionale -25,5% e quella lombarda -32,2%.
Se si analizzano i nuovi positivi su 100mila abitanti, il tasso di incidenza locale (175 casi) è sovrapponibile a quello lombardo (176) sempre decisamente inferiore alla media emiliano-romagnola (239) e italiana (240).

I tamponi effettuati la scorsa settimana si sono ridotti, passando da 5464 a 4948, proprio in funzione del minor numero di casi. Scende anche la percentuale dei nuovi positivi rispetto al numero di test eseguiti (dal 11,9% al 10%).

Continuano i monitoraggi periodici nelle Cra. Lo screening di questa settimana registra un dato molto incoraggiante: c’è solo una nuova diagnosi tra gli ospiti, nessuna tra gli operatori.

Per quanto riguarda le fasce d’età delle nuove diagnosi, l’incidenza scende per tutte le categorie.

Il numero delle persone in isolamento passa da 1076 a 777.

Un altro indicatore favorevole è quello che riguarda le Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale: le richieste medie giornaliere scendono da 16,7 a 12, con 84 segnalazioni complessive (la settimana scorsa erano state 117).

Anche la situazione della rete ospedaliera evidenzia un netto calo. La media giornaliera degli accessi in Pronto soccorso per pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid rimane subisce un decremento, con 2 ingressi al giorno (erano 6 la scorsa settimana). La media dei ricoveri è in calo: domenica 29 maggio erano 45. La media settimanale è 55.
In Terapia intensiva non sono ricoverati pazienti positivi. I decessi della settimana sono stati 4.

Per quanto riguarda la vaccinazione, si è ormai arrivati a una situazione di plateau. L’attività è stazionaria, senza progressi sensibili nel tasso di copertura della popolazione. Nella settimana scorsa sono state fatte 750 somministrazioni, in particolare IV dosi (a Piacenza ne sono state fatte complessivamente 4.689).

Sul sito www.covidpiacenza.it sono indicati giorni e orari di apertura dei centri vaccinali.

In riferimento alla IV dose, si ricorda che al momento la somministrazione del second booster è possibile solo previa prenotazione, tramite i consueti canali, nelle sedute dedicate. La quarta dose è riservata, come prevedono le direttive nazionali, a tre categorie: gli anziani dagli 80 anni in su, le persone tra i 60 e i 79 anni (quindi nati dal 1943 al 1962) se affette da specifiche patologie critiche indicate dal ministero della Salute, e infine gli ospiti dei presidi residenziali per anziani (Cra e Rsa).
L’elenco delle patologie è consultabile sul sito www.covidpiacenza.it. Si utilizza un vaccino mRNA.
Per poter ricevere il secondo booster occorre aver completato il ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose), seguito dalla terza dose (di richiamo), dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi da quest’ultima. È escluso chi ha contratto l’infezione dopo la dose ‘booster’.
A Piacenza, per prenotare la quarta dose, il cittadino può:
– chiamare il numero 800.651.941
– rivolgersi a uno sportello Cup
– utilizzare il proprio Fascicolo sanitario elettronico
– andare in farmacia.

Aggiornamento Emergenza profughi provenienti dall’Ucraina

Attualmente sono 1.706 i profughi per i quali è stato emesso il codice STP (stranieri temporaneamente presenti); sono invece 1.680 quelli presenti sul territorio.
I tamponi eseguiti sono 1.362; 22 i positivi finora accertati.

I profughi sono per la maggior parte donne (69%). Tra le classi d’età più rappresentate ci sono quella tra 19 e 49 anni (759) e i minori fino a 18 anni (710)

L’ambulatorio per la presa in carico dei profughi ucraini è collocato al Laboratorio Analisi dell’ospedale di Piacenza.
Qui, in via Taverna 49, è attivo un CENTRO ACCOGLIENZA SANITARIA PROFUGHI provenienti dall’UCRAINA. Orari e giorni di apertura sono aggiornati sul sito www.ausl.pc.it
L’obiettivo è quello di concentrare il più possibile le attività sanitarie dedicate a questa specifica utenza.
Dopo la registrazione della presenza in Questura, i profughi provenienti dall’Ucraina sono quindi invitati a recarsi nella stessa giornata (e comunque non oltre 48 ore) nel centro per una presa in carico dal punto di vista sanitario. Alla fine del percorso, gli operatori rilasciano il certificato necessario per la successiva richiesta del permesso di soggiorno.
I controlli sanitari sono previsti sia per minori sia per gli adulti.




“Il Credito Popolare fondamentale per lo sviluppo di un’economia sostenibile”

Si è parlato di economia sostenibile questa sera al PalabancaEventi di via Mazzini: occasione, la presentazione – organizzata dalla Banca di Piacenza in Sala Panini – dei volumi “Manifesto del Credito Popolare sull’economia sostenibile” e “La cooperazione come alternativa: sostenibilità, economia circolare e oltre”, curati dal segretario generale di Assopopolari Giuseppe De Lucia Lumeno.

Manrico Bissi ha posto l’accento sul ruolo delle Banche Popolari come cerniera dei sistemi economico, sociale e istituzionale, facendo rilevare come il Manifesto elaborato dal Credito Popolare sull’economia sostenibile (che si connette agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu) sia la testimonianza e, nello stesso tempo, la prova che il sistema delle Popolari vive col territorio e per il territorio. «Nel primo libro – ha spiegato l’arch. Bissi – viene presentata una ricerca della Bce, uno stress-test di come reagirebbero i mercati produttivo e bancario di fronte a due scelte fatte in base ai modelli di sviluppo da qui al 2050: o continuare nelle strategie produttive attuali senza considerare la sostenibilità, oppure tenere conto dei problemi ambientali e investire in tecnologia per ridurre le emissioni e contrastare il cambiamento climatico; in buona sostanza, attuare una conversione del sistema economico-produttivo». In questo secondo caso è chiaro che le imprese subirebbero dei contraccolpi nell’immediato, che entro il 2050 si trasformerebbero però in benefici. Al contrario, far finta di niente porterà a un punto di rottura che provocherà danni enormi nel prossimo futuro. Quindi, investire in sostenibilità oggi significa evitare problemi domani.

Ma in tutto questo che ruolo hanno le Popolari? «Una funzione fondamentale nell’accesso al credito – ha argomentato l’arch. Bissi – perché essendo banche legate al territorio sono vicine alle imprese che investono anche e soprattutto in sostenibilità. Non solo. Gli Istituti Popolari, banche cooperative, sono molto attenti al sociale. E con la pandemia sono stati in prima linea, attraverso le moratorie, nel garantire liquidità a famiglie e imprese». Il relatore ha concluso il suo intervento ricordando uno dei passaggi dell’introduzione che il presidente di Assopopolari Corrado Sforza Fogliani ha scritto nell’introduzione al primo libro del dott. De Lucia: “Ma mentre il clima pare – in più parti e da più parti – essere diventato il cavallo di Troia di una ideologia anticapitalista e antioccidentale, il nostro Manifesto indica con grande concretezza gli obiettivi di sviluppo sostenibile che la cooperazione bancaria persegue: da quello di porre fine alla povertà in tutte le sue forme a quello di volere che si intraprenda un’azione urgente per combattere il cambiamento del clima; da quello di garantire l’accesso ai servizi energetici, economici ed affidabili e così via”. «No dunque – ha sottolineato l’arch. Bissi – all’ambientalismo come ideologia, ma economia di mercato vista non come problema, ma come soluzione».

Gianmarco Maiavacca dal canto suo ha fatto cenno al differente approccio delle multinazionali al problema della sostenibilità, dovuto al fatto che risentono meno delle conseguenze del cambiamento climatico, soffermandosi poi sull’organizzazione e sull’attività del Credito Popolare a sostegno dei territori d’insediamento.

 




La Barbieri gioca la carta Cavanna: in caso di vittoria l’inventore delle Usca sarà assessore alla salute

Sul filo di lana, a due settimane dal voto, il sindaco uscente di Piacenza cerca di spianarsi la strada verso la riconferma e cala un carico di tutto rispetto sul tavolo elettorale: il professor Luigi Cavanna, l’inventore – durante la fase più terribile del Covid – delle squadre mediche domiciliari (tecnicamente chiamate Usca).

Se Patrizia Barbieri sarà nuovamente primo cittadino istituirà un insolito (nel panorama dei comuni italiani) assessorato alla salute e vi metterà a capo il primario di oncologia, suo carissimo amico. Aluni mesi fa il nome di Cavanna era spuntato nel toto candidati come possibile avversario della Barbieri per il centro-sinistra, ma non se ne fece nulla.

Il medico piacentino nell’ormai lontano 2001 fu candidato alla Camera dei deputati per l’Ulivo, ma venne sconfitto da Tommaso Foti che vinse con 44.998 (47,14%) contro i 43.075 (45,13%) di Cavanna.

In anni più recenti (2020) invece fu candidato nel suo paese d’origine, Ferriere, in una lista civica a fianco del senatore Agogliati (Forza Italia) salvo poi ritirarsi. La sua famiglia proviene dalla frazione montana di Bolgheri di Centenaro.

Ora invece arriva la novità “last minute” che rischia di far saltare il banco proprio per la popolarità del medico già nominato cavaliere al merito della Repubblica (per quanto fatto durante la pandemia).

L’annuncio è stato dato, a sorpresa, questo pomeriggio  durante una conferenza stampa nel point elettorale di via Cavour con il medico accanto all’avvocato Patrizia Barbieri.

Il professor Cavanna (69 anni) nei prossimi mesi andrà ufficialmente in pensione e l’assessorato potrebbe essere un modo nuovo e diverso per mettere a frutto la sua esperienza.

«Per tanti anni – ha detto Cavanna – sono stato critico verso le amministrazioni locali ad esempio per tutte le incertezze sul nuovo ospedale e poi perché dicevo che (sul fronte sanitario ndr) Parma e Reggio Emilia avevano sempre qualcosa in più di noi. Piacenza ha delle grandi potenzialità in ambito sanitario. I medici, gli infermieri, i volontari hanno lavorato tanto in questi anni e tanto è stato fatto per la nostra sanità.

A Modena c’è l’azienda ospedaliera Universitaria e quindi ci sono fondi per la ricerca che vuol dire innovazione, avere personale dedicato, infrastrutture potenziate. A Reggio c’è un istituto di carattere scientifico che riceve un bel po’ di fondi per la ricerca. Parma, come Modena, ha l’azienda ospedaliera universitaria. Piacenza invece no. Ci si può mettere nel filone dei colleghi ma è una differenza su cui riflettere. A Piacenza non abbiamo una Pet, macchinario utile non solo per i pazienti oncologici ma per tante patologie. La sfida che mi propone il sindaco Barbieri con l’assessorato ala salute è una sfida importante. Nella mia storia credo di essermi sempre impegnato per la mia città. Da questa città ho ricevuto tutto in ambito di carriera e ho dato tutto quello che potevo. Ed ora ho l’opportunità di potermi impegnare da un punto di vista di coordinamento. Ci aspettano anni molti “sfidanti” ma pieni di incognite. Abbiamo una guerra a pochi chilometri, una pandemia che non è finita e ha lasciato tanti morti dietro di sé ma anche disoccupazione, povertà, disagio. Nella mia vita lavorativa mi sono sempre battuto per i più deboli.

L’assessorato alla salute deve coordinare il lavoro tra Regione, Università di Parma, le istituzioni locali, i professionisti, il volontariato. Se la sindaca vincerà ce la metterò tutta come ho sempre fatto nel mio lavoro.Certamente vogliamo una Piacenza più bella, più verde, una piacenza “che vola” ma attenzione perché se ci ammaliamo ci casca il mondo addosso. Puntare sulla salute vuol dire puntare sulla produzione, sulla cultura, sull’economia. Grazie! Colgo questa opportunità con impegno. Nessuno mi aveva mai fatto una proposta del genere ed è per me segno di grande fiducia. Come dire di no! Mi vergognerei a rifiutare».




Federico Pizzarotti e Alessandro Fanni in Sant’Ilario per parlare di innovazione

C i saranno il sindaco uscente di Parma Presso Federico Pizzarotti, Alessandro Fanni, CEO e R&D Director di Cshark, startup innovativa nel settore IT e la candidata sindaca di Piacenza Katia Tarasconi all’Auditorium Sant’Ilario per parlare di “Città, imprese e innovazione”

L’evento organizzato dall’Associazione Piacenza Oltre isarà moderato da Paolo Rizzi, coordinatore del Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica di Piacenza.

Alessandro Fanni è balzato agli onori delle cronache nel gennaio scorso, quando lanciò in orbita grazie al razzo vettore Falcon-9 di Space-X di Elon Musk Pilot 1, il primo nano satellite di una futura “costellazione” di apparecchi orbitanti attorno alla Terra collocati nella termosfera e in grado dialogare tra loro col fine di raccogliere dati per realizzare future applicazioni innovative. Il 28enne piacentino ha avuto il sostegno di Microchip, Asimof, Ono e Black-Iot.

Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, porterà la sua esperienza di amministratore (dopo due mandati da sindaco) e di come ha saputo innovare il territorio in 10 anni, da quando si candidò la prima volta nel 2012 per il MoVimento 5 Stelle, salvo poi rompere con “Grillo e soci” e ripresentarsi alle successive amministrative alla guida di una civica “Effetto Parma”, lista con cui si aggiudico ampliamente il secondo mandato.

 




La Fanfara dei carabinieri Lombardia regala una partitura “perduta” a Fiorenzuola

Dalla Fanfara del III Reggimento carabinieri Lombardia un dono per la città di Fiorenzuola: la partitura per banda di “Mi sum ad Fiurinsöla”. Il maresciallo capo Andrea Bagnolo, Maestro e direttore dell’ensemble dell’Arma, ha infatti riarrangiato il canto popolare, suonato come omaggio alla città in occasione dell’esibizione dello scorso 21 maggio, voluta dall’Associazione nazionale carabinieri (Anc) di Fiorenzuola.

La locale sezione Anc presieduta da Rino Russotto, che raccoglie i carabinieri in congedo del capoluogo della Valdarda, nei giorni scorsi aveva organizzato il concerto della Fanfara per la “Festa di primavera” della Proloco, in una piazza Molinari che ha registrato il pieno di pubblico. «Volevamo fare un omaggio alla città nella quale da anni siamo inseriti con le nostre attività di volontariato e che sempre ci sostiene – spiega il segretario di sezione Luigi Trespidi -. Così abbiamo chiesto al capo Fanfara, Maestro Andrea Bagnolo, se con gli orchestrali avrebbe potuto eseguire il brano popolare “Mi sum ad Fiurinsöla”. Abbiamo cercato ovunque uno sparito per banda del canto da poter trasmettere alla Fanfara ma sembrava davvero introvabile. Grazie ad un’insegnante di Fiorenzuola siamo riusciti a recuperare le note per la fisarmonica e da lì il Maestro Bagnolo è riuscito, con grande professionalità, a riarrangiarlo per tutti gli strumentisti. Ora la partitura per banda, della quale pare non vi fosse traccia anche tra i più esperti della storia locale di Fiorenzuola, è stata donata al Comune».

Nei giorni scorsi il presidente e il segretario di sezione dell’Associazione nazionale carabinieri hanno incontrato il sindaco Romeo Gandolfi, consegnando una copia rilegata dello sparito. «Il primo cittadino ha accolto con entusiasmo l’iniziativa e ora si pensa ad un luogo per custodirlo e nel quale possa essere a disposizione del pubblico – spiega Russotto -. La nostra associazione ha conservato una copia digitale delle note per banda del canto popolare, a disposizione delle formazioni che ne fossero interessate».

L’esibizione della Fanfara del 21 maggio, presentata dal giornalista Leonardo Trespidi, ha registrato un grande successo di pubblico: i fiorenzuolani hanno assistito ed applaudito ad un concerto di poco più di un’ora che ha spaziato da brani di famosi compositori come James Barnes con Alvamar Overture e Johann Strauss con Radetzky Marsh. Applauditissima l’esecuzione di The Typewriter, pezzo entrato nella storia con Jerry Lewis, composta da Leroy Anderson, con protagonista del brano la “Olivetti Linea 98”: macchina da scrivere, fedele ed indispensabile compagna dei carabinieri fino agli anni ’90, quando venne sostituita dai più moderni computer. Non è mancato un omaggio alle Terre Verdiane con il Va pensiero. Gran chiusura con, oltre a “Mi sum ad Fiurinsöla”, la marcia d’ordinanza dell’Arma dei carabinieri e l’Inno di Mameli. A dare il pieno appoggio all’iniziativa, oltre all’Amministrazione comunale e alla Proloco, il comando Provinciale dell’Arma (presente il colonnello Paolo Abrate), il comando di Compagnia e della Stazione di Fiorenzuola (con il tenente colonnello Biagio Bertoldi e il maresciallo Raffaello Gnessi), la Prefettura e la Questura.