Karate, quattordici medaglie per la Yama Arashi a Rimini

Rimini terra di conquista per la Yama Arashi, che in Romagna coglie quattordici medaglie nel karate nel contesto della fiera internazionale “Rimini Wellness” con la disputa del Campionato nazionale Assoluto WKA di karate tradizionale con le specialità kata (forme codificate) e kumite (combattimento).
Guidate dal maestro Imerio Gerevini, le giovani promesse piacentine hanno conquistato 5 ori, 6 argenti e 3 bronzi. Nelle gare a squadre, nuovo successo per il team del kata (composto da Filippo Soresi e dalle sorelle Melissa e Mayra Puscas) e quarto posto all’esordio per Marta Alliotta, Romaisae Azami  e Dafne Zilocchi.
Grazie a loro, anche le altre quattro medaglie d’oro individuali (Filippo Soresi, Marta Aliotta, Melissa Puscas (nel kata) e Dafne Zilocchi (nel kumite); per quest’ultima, anche l’argento nel kata, con altri secondi posti firmati da Alliotta e Azami nel kumite e da Davide Dragonj, Asmaa Benhnama e Mayra Puscas nel kata. Infine, i tre bronzi, tutti in quest’ultima specialità: terzi posti per Kate Lin, Romaisae Azami e Roberta Maestroni.

 




Piacenza. I servizi pre e post scuola non saranno più gestiti dai volontari Auser e diventeranno a pagamento

E’ stata una lettera a firma del professor Antonino Furnari, responsabile della Direzione didattica 7° Circolo a sollevare una nuovo vespaio attorno alla vicenda dei servizi che per tanti anni sono stati gestiti dai volontari Auser di Piacenza. Una quindicina di giorni fa c’era stata la prima puntata  con uno stop and go: dapprima la collaborazione con i volontari era stata sospesa e dopo pochi giorni era ripartita ma già da allora si era intuito che si sarebbe trattato di un prolungamento di breve durata. La missiva inviata dal dirigente alle famiglie ha invece messo nero su bianco il fatto che il pre e post scuola non sarà più gestito dai “nonni volontari” dell’Auser (o almeno non solo da loro) e soprattutto diventerà a pagamento. Un esborso per nulla banale che secondo le previsioni potrebbe aggirarsi sui 25/30 euro per ciascuna delle due fasce orarie quella in ingresso (7:30 – 8:30 Plesso Pezzani e 7:30 – 8:00 Plesso XXV Aprile) e quella in uscita (16:30 – 17:30 Plesso Pezzani e 16:00 – 17:00 Plesso XXV Aprile). Chi volesse optare per entrambe dovrebbe corrispondere intorno ai 50 euro. Ma perché le famiglie dovranno l’anno venturo pagare ciò che fino ad oggi era gratuito? Verrebbe da dire a causa di tagli decisi dal Comune ma l’assessore Nicoletta Corvi fornisce la sua versione in un comunicato stampa (vedi sotto) che cerchiamo di riassumere e tradurre in linguaggio semplice.

Innanzitutto chiarisce come la convenzione con l’Auser si chiuderà definitivamente al termine della attuale proroga che durerà fino al 31 agosto. Dopo tale data a gestire il servizio di vigilanza e di attraversamento davanti alle scuole potranno essere eventuali nuovi soggetto (ammesso che si trovino), come associazioni di volontariato, di promozione sociale etc. compreso ovviamente la stessa Auser. E’ probabile che le condizioni organizzative della nuova convenzione siano diverse dalla attuali e dunque bisognerà vedere se l’Auser sarà ancora interessata a proseguire il rapporto.
A cambiare radicalmente sarà soprattutto il pre e post scuola che veniva svolto anch’esso da volontari Auser e che ora potrebbe essere affidato – almeno in parte – ad “esperti” che peraltro dovrebbero venir contattati e selezionati direttamente dai presidi delle scuole a cui il Comune ha “girato” l’onere.
L’assessore Corvi giustifica l’affidamento del servizio di accoglienza e riconsegna dei bambini a personale specializzato da un lato con la volontà di liberare i volontari “da responsabilità eccessive e non congrue” dall’altro “consentire al tempo di pre e post scuola di essere un tempo proficuo, in cui poter offrire attività educative e di tempo libero diversificate, attrattiva”. Un’affermazione questa che lascia intendere come oggi quello offerto dai volontari fosse poco più che un servizio di posteggio, evidentemente poco proficuo ancorché gratuito. Con gli esperti in campo invece questi momenti pre e post diverranno un servizio qualificato che darà risposte continuative ai bisogni delle famiglie. E visito che, come si è soliti dire, “la qualità si paga”, i genitori dovranno allentare  cordoni della borsa.

Una scelta quella della giunta guidata da Katia Tarasconi che sta provocando svariate reazioni politiche.

Soresi (FdI): “Tagliare il servizio Auser rappresenta una scelta insensata, che va totalmente contro l’interesse dell’intera comunità”

” Ho appreso poco fa, da alcuni genitori rimasti increduli e sinceramente arrabbiati, del taglio definitivo del servizio Auser per il Pre-scuola e Post-scuola. A partire da settembre, infatti, si legge nella comunicazione pervenuta alle famiglie, “il servizio sarà a carico delle famiglie”.

L’Amministrazione ha quindi definitivamente deciso di tagliare i costi del servizio Auser, nonostante l’Assessore Corvi, nemmeno un mese fa, avesse pubblicamente annunciato la ripresa dei servizi sospesi. Ancora una volta questa Amministrazione decide scientemente non solo di non aiutare le famiglie (risale a qualche mese fa il secco no ad una mia interrogazione con cui chiedevo il riconoscimento di un voucher alle tantissime famiglie escluse dalle graduatorie per l’ingresso agli asili nido) ma addirittura di far gravare su di esse ulteriori costi.

Tagliare il servizio Auser rappresenta una scelta insensata, che va totalmente contro l’interesse dell’intera comunità: risparmiare su pensionati e famiglie – da un lato – e sperperare sul superfluo – dall’altro – è indice non solo di scarsa lungimiranza ma di totale interesse e rispetto per la cittadinanza tutta.

Servizio pre e post scuola, Zandonella (Lega): “A causa dei tagli del comune, i costi ricadranno sulle famiglie”

“A seguito della comunicazione della Direzione Didattica del 7°Circolo di Piacenza indirizzato ai genitori degli alunni in merito all’attivazione del servizio pre e post scuola dell’A.s. 2024/2025, interviene il consigliere della Lega Luca Zandonella: “Le scelte scellerate dell’amministrazione Tarasconi in merito al taglio degli anziani Auser si ripercuotono sui cittadini: leggere che, a partire dal nuovo anno scolastico, il servizio pre e post scuola sarà a carico delle famiglie – circa 30 euro al mese – lascia sbalorditi. Sbalorditi perchè l’amministrazione Tarasconi ha a disposizione una montagna di risorse da gestire, grazie alle scelte effettuate in questi due anni di mandato, come decidere di aumentare l’irpef comunale, come mettere a pagamento l’accesso alle pratiche per i professionisti, come aumentare i costi di accesso ai vari servizi comunali, ad esempio l’ingresso alle piscine. Il bilancio comunale è florido e la giunta Tarasconi decide di tagliare sui rimborsi spese degli anziani piacentini dell’Auser: una vergogna assoluta a cui bisogna porre rimedio, tornando sui propri passi. In un periodo storico non facile, si aumentano ulteriormente i costi a carico delle famiglie: è questa la sensibilità della sinistra alla guida della città? Cambiare idea è sintomo di intelligenza: ce la farà l’amministrazione Tarasconi a farlo?” 

Questo il comunicato stampa dell’assessore Corvi

“Purtroppo ancora una volta devo intervenire a correggere notizie raffazzonate che mirano a creare polemica ed allarme ma che nella realtà delle cose non trovano alcun fondamento.

Come ho più volte ribadito nel corso delle ultime settimane, il servizio dei volontari e delle volontarie Auser proseguirà come annunciato fino alla fine dell’anno scolastico ed educativo. La convenzione con Auser stessa, che scadrà al 30 giugno, verrà infatti prorogata a fine agosto proprio per consentire la continuità dei servizi e degli interventi in atto.

Sempre nelle ultime settimane ho comunicato che questi mesi sarebbero stati dedicati a predisporre il nuovo Avviso finalizzato a individuare associazioni di volontariato e di promozione sociale che possano rendere disponibili volontari e volontarie a supporto delle scuole e di altri servizi al cittadino che fruiscono dello stesso supporto. Auser certamente potrà partecipare all’Avviso anche a fronte della disponibilità significativa di volontari e dell’esperienza maturata che ha consentito di mantenere ad oggi una proficua collaborazione con l’Amministrazione tesa a potenziare e diversificare le risposte alla cittadinanza.

Abbiamo quindi avviato un costruttivo confronto con i dirigenti scolastici proprio al fine di rilevare eventuali criticità e priorità per definire in maniera condivisa l’indirizzo da assumere per l’impostazione del nuovo avviso, nella parte ovviamente riguardante nello specifico l’ambito scuola.

Oltre a identificare con i dirigenti le necessità dei vari plessi riferite ai servizi di accoglienza e di riconsegna dei bambini e delle bambine, ai cosiddetti vigilini preposti al presidio e alla sorveglianza delle aree esterne e degli attraversamenti, abbiamo anche affrontato i servizi di pre e post scuola individuando l’opportunità di affiancare ai volontari e alle volontarie anche la presenza di personale specializzato, come peraltro abbiamo già sperimentato nei servizi di pre e post scuola avviati quest’anno 2023/2024 su iniziativa dell’amministrazione, per alcune scuole dell’infanzia. La scelta di individuare in maniera libera ed autonoma da parte dei singoli dirigenti soggetti del territorio in grado di garantire la copertura del pre e post scuola con proprio personale specializzato va in una doppia direzione: da una parte tutelare e sollevare da responsabilità eccessive e non congrue i volontari e le volontarie impegnati che si sono trovati a gestire spesso situazioni un pò complesse e delicate e che invece, con questa modalità organizzativa potranno davvero essere a sostegno e in affiancamento, più sereni rispetto ad una gestione dei bambini e dei gruppi, soprattutto se numerosi, a volte veramente difficile e onerosa; dall’altra consentire al tempo di pre e post di essere un tempo proficuo, in cui poter offrire attività educative e di tempo libero diversificate, attrattive per i bambini e le bambine nella loro ulteriore permanenza all’interno della scuola.

Sempre con i dirigenti abbiamo concordato che in queste settimane potessero raccogliere il bisogno delle famiglie e le disponibilità di soggetti territoriali alla gestione del servizio di pre e post scuola. La scelta di identificare una tariffa, ancorché contenuta, a carico delle famiglie a copertura del costo del personale specializzato, va nella direzione di valorizzare il servizio, mettendolo effettivamente a disposizione di chi ha la necessità di trovare risposte continuative ai propri bisogni, in una logica di corresponsabilità tra le famiglie, la scuola, i soggetti gestori e il volontariato”.




La manifattura a Piacenza: produzione stabile, fatturato in aumento

Si è chiuso sugli stessi valori del 2023 il primo trimestre 2024 per la produzione della manifattura piacentina; un’assoluta stabilità sui volumi che, in ogni caso, si contrappone al deciso calo registrato in Emilia-Romagna, dove la produzione è risultata in calo del 3,7%.

In questo contesto di replica dei volumi provinciali 2023 spicca, però, l’aumento del fatturato, cresciuto complessivamente del 3,0% (a livello regionale, al contrario, si registra una flessione del 3,5%), e del 2,8% sui mercati esteri (-1,1% il dato regionale).

A evidenziare questi andamenti sono le analisi dell’ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia sui risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale sulle piccole e medie imprese, che evidenziano comunque criticità sugli ordinativi totali; i dati evidenziano, infatti, un calo dell’1,3% (il dato regionale è in flessione del 2,1%), dato che però peggiora sui mercati esteri (-7,9%), rispetto ad una crescita, seppur moderata, dello 0,1% regionale.

Il grado di utilizzo degli impianti risulta dell’82,3% (quasi otto punti al di sopra della media regionale) e 21,6 sono le settimane di produzione assicurata dalla consistenza del portafogli ordini alla fine del trimestre, contro una media regionale di 11,8.

FOCUS ARTIGIANATO

Per l’artigianato manifatturiero, nel primo trimestre 2024, rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente, si evidenzia un rallentamento nella produzione del 2,8% (migliore del -4,8% regionale), con un contemporaneo rallentamento degli ordinativi complessivi del 2,1% (il dato regionale è -4,7%) e di quelli esteri del 6,9% (rispetto al calo regionale del 5,0%). Il fatturato scende complessivamente dell’1,6% (contro un -4,9% regionale) e dell’8,5% sui mercati esteri (-5,2% il dato regionale). Il grado di utilizzo degli impianti, infine, con il 70,3% appare inferiore al dato complessivo dell’industria a Piacenza (82,3%), sebbene si riveli di poco superiore alla media regionale del 69,6%. Le settimane di produzione assicurata dalla consistenza del portafogli ordini alla fine del trimestre sono 7,2, praticamente in linea con la media regionale.




L’Antonino d’oro 2024 a a Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni della casa famiglia “Santa Lucia”

I Canonici del Capitolo della Basilica di Sant’Antonino martire, sono lieti di annunciare che hanno deciso di assegnare il premio “Antonino d’oro 2024” a Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni, responsabili della casa famiglia “Santa Lucia” inaugurata nel 1993 nel cremasco e trasferita nel 1996 a Caorso (PC). Appartengono all’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi (1925-2007) definito da Benedetto XVI “infaticabile apostolo della carità”, di cui è in corso il processo di beatificazione.

Lodovica Ghezzi è nata a Piacenza nel 1964. E’ stata la prima piacentina ad iniziare il cammino nella Comunità Papa Giovanni XXIII. Attualmente riveste il ruolo di Responsabile territoriale della Comunità per la Lombardia che aggrega anche le provincie di Piacenza, Parma, Trento e Bolzano ed è Vice responsabile generale della Comunità. Ha fatto parte del Consiglio e della Giunta della Caritas Diocesana.

Mauro Carioni è nato Crema nel 1961. Ha conosciuto la Comunità e don Oreste in un’esperienza di volontariato del 1977. Nel febbraio ’81 ha iniziato il servizio civile in una casa famiglia nel riminese e nel contempo anche il periodo di verifica vocazionale. Dall’ 1982 è membro della Comunità. E’ stato il primo Responsabile territoriale per la Lombardia dal 1983 al 1987. Oltre che impegnato nell’attività di casa famiglia ha svolto diversi incarichi a livello amministrativo centrale della Comunità dove collabora tutt’ora. Ha fatto parte della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali.

Mauro e Lodovica si sono sposati nel 1993, hanno 4 figli naturali (oggi di 30, 28, 25, 15 anni) ed attualmente accolgono 5 persone (8, 13, 19, 25, 68 anni). Tante ne sono passate dall’apertura della casa famiglia. Con diverse di loro rimane un forte legame familiare di tipo parentale. Ogni loro attività dall’anno 2000 è condivisa con Silvia Righini, anch’essa membro della Comunità Papa Giovanni XXIII e parte della loro casa.

«Il conferimento del premio – scrive il Capitolo dei Canonici della Basilica di Sant’Antonino –vuole essere un atto di stima e di gratitudine nei confronti di una coppia di sposi che, da trent’anni a questa parte, ha fatto della generosa accoglienza della vita e della condivisione con i più deboli la propria missione. Riteniamo significativo lasciarci pro-vocare dalla loro testimonianza umana e cristiana perché ci può aiutare a mettere in discussione la visione di famiglia intesa come una realtà chiusa e privatistica, per riscoprirne invece la missione di essere un luogo generativo e tutelante per tutti, in particolare per i più vulnerabili. Un luogo vitale in cui ogni persona sia accolta e rispettata nella sua dignità, considerata non solo come bisognosa di prestazioni di servizi ma apportatrice di preziose risorse umane e spirituali di grande utilità per tutti. L’esperienza di Lodovica e Mauro rappresenta quindi un significativo richiamo rivolto a tutti noi a vivere e a costruire relazioni profondamente umane in una realtà sociale che, al contrario, spesso discrimina e scarta i più deboli. In questa prospettiva, emerge chiaramente la bellezza racchiusa nella loro scelta di aprire la casa famiglia “Santa Lucia”, nata dall’idea di don Oreste “di dare una famiglia a chi non ce l’ha”. Come per ogni “casa famiglia” l’obiettivo è quello di garantire accoglienza, assistenza, cura e reinserimento sociale di persone svantaggiate. Con la capacità di unire, in un equilibrio dinamico, il lavoro educativo professionale con il lavoro di cura tipico delle relazioni familiari».

«Per tali motivi il Capitolo dei Canonici ha valutato opportuno conferire a Lodovica e Mauro tale onorificenza e con loro a tutti i membri dell’associazione che vivono nel territorio piacentino e all’intera Comunità Papa Giovanni XXIII. La Comunità Papa Giovanni XXIII è un’associazione di fedeli di diritto pontificio, che da cinquant’anni è impegnata a contrastare l’emarginazione e la povertà. Il 25 marzo 2004, esattamente vent’anni fa, il Pontificio Consiglio per i laici ne ha approvato definitivamente gli Statuti e la Carta di fondazione. Oggi la Comunità, ogni giorno, ‘siede a tavola’ con oltre 41 mila persone nel mondo, grazie a più di 500 realtà di condivisione tra case famiglia, mense per i poveri, centri di accoglienza per i disabili, comunità terapeutiche, Capanne di Betlemme per i senzatetto, Comunità Educativa coi Carcerati, per le vittime della tratta di esseri umani, famiglie aperte e case di preghiera. La Comunità opera anche attraverso progetti di emergenza umanitaria e di cooperazione allo sviluppo, ed è presente nelle zone di conflitto (oggi Ucraina, Palestina, Colombia) con un proprio corpo nonviolento di pace, “Operazione Colomba”, per promuovere la crescita di una mentalità di pace. Per questo motivo sta proponendo di istituire il Ministero della Pace e dal 2006 partecipa alle Nazioni Unite facendosi portavoce degli ultimi del mondo. In sinergia con altre realtà concorre a creare le fondamenta della “Società del Gratuito”, per impostare tutta la vita a fare scelte partendo dalle membra più deboli. Sono infatti loro che assumono un ruolo determinante nella costruzione di una nuova società perché aiutano a comprendere che ognuno detiene il bene dell’altro e che nel bene comune sta anche il bene del singolo.

Alla luce dell’impegno e della testimonianza di questa Associazione, riteniamo importante per la nostra Chiesa e città, fare tesoro delle parole di Papa Francesco contenute nel Messaggio per la 61ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni (19.03.2024): «Svegliamoci dal sonno, usciamo dall’indifferenza, apriamo le sbarre della prigione in cui a volte ci siamo rinchiusi! Appassioniamoci alla vita e impegniamoci nella cura amorevole di coloro che ci stanno accanto e dell’ambiente che abitiamo. Ve lo ripeto: abbiate il coraggio di mettervi in gioco! Don Oreste Benzi, sempre dalla parte degli ultimi e degli indifesi, ripeteva che nessuno è così povero da non aver qualcosa da dare, e nessuno è così ricco da non aver bisogno di ricevere qualcosa».

Il premio “Antonino d’oro”, giunto alla 39^ edizione, viene annualmente sponsorizzato e patrocinato dalla Famiglia Piasinteina. Verrà consegnato personalmente dal vescovo Adriano Cevolotto a Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni giovedì 4 luglio nella Basilica Sant’Antonino a conclusione della solenne celebrazione eucaristica delle ore 11.00.

La gratitudine della Comunità Papa Giovanni XXIII 

La Comunità Papa Giovanni XXIII esprime la sua profonda gratitudine per il conferimento del premio “Antonino d’Oro” 2024 a Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni, responsabili della casa famiglia “Santa Lucia”. Il prestigioso riconoscimento, giunto alla 39ª edizione, è stato assegnato dai canonici del Capitolo della Basilica di Sant’Antonino martire di Piacenza, come segno di stima e apprezzamento per il loro impegno trentennale nell’accoglienza e nella condivisione con i più deboli.

Lodovica e Mauro accolgono con incredulità la notizia: «Siamo sorpresi di meritarci questo riconoscimento, e grati al Capitolo dei Canonici della Basilica di Sant’Antonino per la stima accreditataci. Siamo una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII ed il nostro unico merito è di scegliere ogni giorno di appartenere a questa grande famiglia comunitaria che ha scelto, per Vocazione, di stare dalla parte degli ultimi condividendo con loro la vita. Il nostro impegno, personale ed associativo, nel territorio ci ha reso visibili, ma la nostra forza è nell’essere comunione tra noi e con Dio. Accettiamo con gratitudine questo premio per testimoniare a tutti il bello di essere famiglia accogliente e che la solidarietà è un bene prezioso che dà significato alla vita. Sant’Antonino, che ha testimoniato con il sangue la sua passione per Cristo, ci accompagni e ci sostenga nel nostro cammino quotidiano».




Dopo la ristrutturazione riaprono i bagni pubblici di piazza Cavalli

Aprono ufficialmente i nuovi servizi igienici pubblici di piazza Cavalli, più precisamente di piazzetta Pescheria, totalmente rinnovati e ristrutturati, secondo i principi dell’accessibilità. Indirizzo in linea con il percorso che porterà all’adozione del Peba (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche) del Comune di Piacenza entro l’anno in corso.

I bagni di piazzetta Pescheria saranno aperti dalle 6 del mattino sino alle 8 di sera ogni giorno della settimana, sette giorni su sette. E per quanto riguarda l’orario di chiusura, sarà possibile modificarlo a seconda di specifiche esigenze come ad esempio eventi di piazza che rendano necessaria la fruibilità dei servizi igienici più a lungo.

I lavori di ristrutturazione, affidati alla ditta Edil Losa Srl di Gragnano Trebbiense, hanno riguardato ogni aspetto degli ambienti in questione e dei relativi impianti, che risultavano vetusti e quindi necessitavano un totale rifacimento. Gli spazi (che hanno nuove finiture, serramenti, pavimenti, illuminazione, sanitari, lavandini) sono stati adeguati in modo più funzionale: ora i cittadini avranno a disposizione un bagno per uomini, uno per donne (ognuno dei quali con tre toilette) e soprattutto è stato realizzato un bagno autonomo riservato a persone con disabilità.

L’ingresso ai servizi è stato spostato dalla posizione originaria (ovvero nella galleria di palazzo Mercanti) a piazzetta Pescheria ed è stato attrezzato con una pedana costruita ad hoc con pendenza limitata che azzera le barriere architettoniche consentendo un accesso agevole, tramite porta automatica, anche a persone in carrozzina, con problemi di deambulazione o con passeggini e carrozzine. Il “vecchio” ingresso è ora utilizzato come passaggio di servizio per il personale addetto alle pulizie, che sarà impegnato tre volte al giorno, ogni giorno della settimana.

Si sta ora lavorando nella direzione di affinamento della gestione, nell’ottica di contrastare eventuali utilizzi impropri e preservare maggiormente gli spazi. Al di là delle pulizie ordinarie, non si esclude un rafforzamento di presenza di personale a presidio dei locali, soprattutto nei momenti di maggior utilizzo o di eventi. È stata inoltre predisposta l’impiantistica per l’installazione di tornelli automatici, e si stanno valutando preventivi e soluzioni più idonee.

Il tutto cercando di ragionare anche in vista di una gestione omogenea dei diversi servizi igienici pubblici della città, in modo da migliorarne progressivamente le condizioni.




Arisi giornalista: il desiderio di raccontare con ironia e senza mettersi mai in cattedra

«Ho amato il professor Arisi: persona unica, irripetibile che rimanda ad un altro personaggio unico, Corrado Sforza Fogliani. Piacenza li ha persi e mancano tanto. Mi consola il pensiero – richiamando l’urne dei forti del poeta di Zante (le tombe dei grandi di cui parla il Foscolo nei Sepolcri come luoghi destinati a celebrare il passato da cui trarre stimoli per operare nel presente, ndr) – di considerarli tra i grandi uomini da cui prendere esempio». Con queste parole Carlo Giarelli, medico chirurgo e saggista, ha concluso il suo intervento alla “Giornata Arisi”, che da 11 anni la Banca di Piacenza promuove in ricordo del più grande critico d’arte che Piacenza abbia mai avuto. In Sala Panini del PalabancaEventi, davanti a un pubblico numeroso e in presenza delle figlie del Professore, il dott. Giarelli ed Emanuele Galba hanno raccontato il Ferdinando Arisi giornalista: da insuperabile divulgatore qual era, amava infatti scrivere articoli per i giornali, nei quali trattava argomenti a tutto campo e non solo in quello dell’arte.

Il prof. Giarelli ha dapprima ricordato alcuni aspetti biografici di Arisi meno conosciuti. Nato nel 1920 a San Polo, studiò al Collegio Alberoni («conserverà sempre la fede») per poi laurearsi, nel 1946, alla Cattolica di Milano in Lettere classiche, a cui seguì la frequentazione di un corso di perfezionamento in Storia dell’arte. «Aveva la vocazione – ha spiegato l’oratore – di trasferire agli altri il suo sapere». E forse non tutti sanno che dava lezioni private a Piacenza, in via Giordano Bruno. E che nel 1947 a San Polo, in un locale messo a disposizione dal parroco don Stefano Fumagalli, Arisi assecondò la richiesta di alcuni reduci di guerra di insegnare loro i rudimenti delle materie più importanti per poter arrivare al conseguimento del diploma (di scuola media inferiore, che ottennero poi all’Istituto Casali) «chiedendo solo ai suoi allievi di portare ognuno, in inverno, un pezzo di legna per la stufa». Il Professore – che aveva insegnato a Piacenza alle Medie inferiori e al Classico – ottenne in seguito la cattedra di Storia dell’Arte alla Cattolica di Brescia. «È stato – ha puntualizzato il dott. Giarelli – il più grande studioso d’arte a Piacenza e tra i maggiori a livello italiano e internazionale». Il relatore ha quindi sottolineato le doti umane di Arisi, la sua capacità di misurarsi con tutti. «Mai cattivo e mai polemico, usava socraticamente l’arte dell’ironia».

Venendo all’Arisi giornalista, il prof. Giarelli ne ha evidenziato le ottime qualità: «Desiderava raccontare ma senza mettersi mai in cattedra. Esprimeva le cose in modo semplice e nei suoi pezzi inseriva spesso qualche frase in dialetto mescolata ad alcune parole in un latino maccheronico. Era, anche quando proponeva articoli, spontaneo e ironico. Poteva scrivere su qualsiasi giornale, ma aveva scelto La Cronaca. Perché? Per due motivi: perché era un giornale libero e lui era un uomo libero e perché era amico di coloro che collaboravano con il quotidiano, a partire da Vito Neri, Ernesto Leone, Corrado Sforza Fogliani».

Il giornalista Emanuele Galba ha dal canto suo raccontato l’Arisi collaboratore de La Cronaca: «Spesso veniva in redazione di persona e portava i pezzi, scritti a macchina, non a una redattrice qualsiasi ma a Laura Bricchi, sua nipote, che si occupava proprio delle pagine culturali. Passava sempre a salutarmi e si dimostrava non solo collaboratore, ma attento lettore del giornale, segnalandomi magari qualche errore nel quale eravamo incorsi e dandomi preziosi spunti anche a livello di argomenti da trattare». Al centro del suo intervento Galba (dell’Ufficio Relazioni esterne della Banca) ha citato alcuni articoli per esemplificare come non scrivesse solo d’arte, dimostrando in molte occasioni il piglio del cronista (frequenti le notizie in esclusiva di quadri di artisti piacentini – Panini soprattutto e Boselli – battuti in famose case d’aste, Sotheby’s piuttosto che Semenzato, a cifre importanti) e il gusto per le curiosità (per esempio, la griffe della “Robe di Kappa” che ricorda un quadro di Giacobbi o l’errore nell’atto di battesimo di Panini scritto con due enne, Pannini). Intervento che si è aperto con la lettura di uno splendido articolo scritto da Vito Neri su La Cronaca del 14 novembre 2010 (“La fratellanza è senza età”) in occasione dei 90 anni di Arisi, festeggiati dalla Banca a Palazzo Galli, dove si parla dell’“attitudine affabulatoria” del Professore “meglio ancora narrativa, ironica e persuasiva, con tutte le parole al posto giusto per dire le cose giuste, la semplicità del cuore, la franchezza dell’animo, la dotta semplicità della scrittura”. E intervento che si è chiuso ricorrendo ancora a Vito Neri: nella “quasi prefazione” (così l’aveva chiamata) del libro che aveva iniziato a scrivere pochi giorni prima di morire dedicato alle “Tre meraviglie di Piacenza e altri frammenti” («quasi una premonizione – ha osservato Galba – rispetto alla mostra immersiva che sta nascendo in queste ore, Icônes, PalabancaEventi dal 15 giugno al 7 luglio, con due tesori piacentini che corrispondevano alle scelte di Neri e Arisi, l’Ecce Homo e il Tondo di Botticelli, allora la Signora di Klimt non era ancora stata ritrovata») si racconta di un incontro in casa del critico d’arte dove Ferdinando capì che Vito aveva in testa un libro. Neri confermò chiedendogli se lo aiutava. “Fu prontissimo e generoso come sempre – si legge nel testo citato -: «Lo facciamo insieme» e mi diede una gran manata sulla schiena. I suoi 92 anni ce lo hanno portato via. Lui che sembrava eterno e ci aveva insegnato che la fratellanza non ha età”.

La serata si era aperta con una poesia in dialetto scritta (e declamata ieri) da Ernestino Colombani, che l’ha ritrovata per caso proprio in questi giorni, in occasione dell’82° compleanno di Arisi. Parsunagg’ ad cà nossa.

A tutti i partecipanti è stato consegnato il volume edito dalla Banca nel 2016 e curato da Mariaclara Strinati “Ferdinando Arisi – Una vita per raccontare”, ampia raccolta di articoli del Professore.




Capelli: “Chiederemo il riconteggio delle 160 schede bianche e nulle”

E’ stato un testa a testa fino all’ultimo voto, lo scarto è stato minimo. “Perdere per 42 voti fa male, è ovvio, ancora di più se si considera che Civiltà Castellana non aveva l’appoggio dei colossi della politica, Fratelli d’Italia e Lega” è il commento di Carlo Capelli che ha seguito lo spoglio dal point di via Mazzini. “I castellani hanno creduto in noi, nelle nostre proposte realizzabili, nei nostri progetti: la nostra squadra ha lavorato con entusiasmo pensando allo sviluppo di Castello. Se chi governa vorrà prendere spunto dalle nostre proposte, noi le metteremo a disposizione”.
In tutto 160 schede tra bianche e nulle che hanno indotto il gruppo a chiederne il riconteggio all’ufficio elettorale.
Un clima tuttavia particolarmente teso che ha convinto Capelli a dare mandato al suo legale di depositare un esposto in merito a presunte irregolarità ai seggi.
“Mi hanno raggiunto voci preoccupanti – ha spiegato – non vogliamo accusare nessuno ma è giusto che gli organi competenti facciano chiarezza e verifichino la fondatezza o meno delle voci che, se confermate, sarebbero gravi, oltre che un segnale preoccupante per il nostro territorio”.




Nuova presentazione, a Piacenza, per “I Superbi” che racconta la congiura ai danni di Pier Luigi Farnese

“I Superbi”, scritto da Corrado Occhipinti Confalonieri, a due mesi dalla sua uscita, scala le classifiche e diventa un vero e proprio best-seller tanto da arrivare alla sua seconda ristampa. Sabato 15 giugno l’autore – la cui famiglia vanta antiche radici piacentine – festeggerà il successo della sua fatica letteraria  con una seconda presentazione nella nostra città programmata alle 17,00 presso la libreria Romagnosi. L’incontro sarà condotto da Antonia Giorgi con letture di Irma Zanetti.

I Superbi racconta la vera storia della contessa Elisabetta Confalonieri, che con il marito Gianluigi è stata protagonista del tardo Rinascimento. Basato su fatti storici e personaggi realmente esistiti, il romanzo è ambientato in un Rinascimento nepotista, spietato, sanguinario, combattuto solo dalla forza dei sentimenti di donne come Elisabetta. Così la descrive l’umanista e biografo Lodovico Domenichi nel suo saggio La nobiltà delle donne del 1552: «Mostra una certa schiettezza e generosità in tutti i suoi costumi, con cui le cose noiose e avverse pazientemente sopporta; e ritrovandosi in altezza e felicità non è punto sopra l’humana misura levata».

Piacenza, settembre 1545. La città emiliana accoglie il suo primo duca Pier Luigi Farnese – figlio naturale di Papa Paolo III – che fin da subito semina malcontento tra i patrizi locali per la sua volontà di recidere i fili col passato. Nonostante i consigli alla prudenza di suo padre, il duca Farnese impone tributi, confisca feudi e pretende fedeltà assoluta dagli Anguissola, dai Pallavicino, dai Landi e dagli stessi Confalonieri. Abbastanza perché i nobili piacentini, i ‘cappellazzi’, percepiscano il duca – che nel frattempo si inimica anche l’imperatore Carlo V – come un tiranno e diano vita ad una congiura per destituirlo.

Chiamato a partecipare al complotto vi è anche il conte Gianluigi Confalonieri. La moglie Elisabetta – donna saggia dallo spirito forte e indipendente – cerca di farlo desistere: infrangere il giuramento di fedeltà al duca sarebbe un atto di lesa maestà, punibile con la damnatio memoriae.  Ma, nonostante i suoi avvertimenti, Gianluigi si fa coinvolgere in un intrigo più grande di lui e molto pericoloso, che lo condanna a subire la vendetta dei Farnese. Ad andarci di mezzo sarà anche la felicità di Ortensia, l’amata figlia dei conti Confalonieri. Elisabetta, suo malgrado, si trova quindi a prendere le redini della famiglia e riparare a Noto, in Sicilia, dove i Confalonieri, discendenti di san Corrado, santo patrono della città siciliana, sono accolti e protetti. A Noto crescono anche i nipoti di Elisabetta, Giovanna e Fabrizio Paveri Fontana. Elisabetta ha sempre lottato per diffondere il culto di san Corrado, di cui solo dopo 39 anni dall’omicidio di Pier Luigi, i Farnese, placata la loro sete di vendetta, permisero la diffusione fuori dalla città netina. I Confalonieri poterono così consacrare alla storia il loro avo più illustre.

L’autore

Corrado Occhipinti Confalonieri è nato a Milano nel 1965. Laureato in Scienze politiche con tesi in storia del Risorgimento, ha preso la specializzazione in Diritto ed economia dell’Unione europea. È autore di alcuni saggi, fra gli ultimi quelli sulla storia della peste del 1348 Gabriele Musso e l’angelo della morte (“Bollettino storico piacentino”, 2019, 2); su Jean Monnet alla Società delle Nazioni (“Rivista di studi politici internazionali”, 2021, 1); sulla Veduta di Roma al Maca di Mantova (“Civiltà mantovana”, 2022, 1; 2023, 1). Collabora con i mensili “BBC History” e “Medioevo”. Intervista personaggi noti sul loro rapporto con la spiritualità per il settimanale “Maria con te” (Edizioni San Paolo). Si occupa anche di divulgazione storica sui social (Instagram, Facebook, X) su cui riscuote un ampio seguito. Il suo primo romanzo La moglie del santo (Minerva edizioni) è best seller, ha vinto il premio speciale Italia medievale (2019), il premio Migliore copertina del gruppo Facebook “Thriller storici e dintorni” (2019) ed è stato inserito dal Salone del libro di Torino nel percorso dei libri sull’amore (2021). I superbi. Una donna fra amori e vendette è il suo secondo romanzo.




L’ex pilota Riccardo Patrese ospite illustre alla 28esima Silver Flag

In un’atmosfera pronta ad accendersi tra ottani, passione e rimandi ad un passato illustre nella prossima Silver Flag non poteva mancare chi ha più di una storia da raccontare, una storia pronta ad imboccare le curve del tempo con la traiettoria più idonea: insieme a partecipanti ed appassionati ci sarà anche Riccardo Patrese.

L’ex pilota padovano, con una carriera difficilmente sintetizzabile in poche righe ed una cultura motoristica sconfinata, sarà ospite – per la prima volta – nel paddock di Castell’Arquato. E a proposito di cultura il raffronto con l’evento di eccellenza in questo contesto: il Goodwood Festival of Speed. «Mi aspetto di vedere tanti appassionati ed altrettante belle auto. La differenza in quello che vedo negli amanti di auto inglesi? Hanno una cultura delle auto più radicata, una conoscenza più ampia: non avendo un marchio loro conoscono tutto di tutti mentre noi, a livello sportivo, permeiamo tutto sotto il marchio Ferrari. In questi ultimi anni ci si sta appassionando di più e l’entusiasmo sta salendo: in un Minardi Day non si va soltanto per una casa automobilistica ma perché c’è anche tanto altro».

Non solo ritrovi di auto e appassionati ma anche le sale cinematografiche possono aiutare nel conservare una fetta di motorismo sportivo, con un’importante missione affidata ai giovani. «Sono usciti film come “Rush” e quello più recente su Ferrari: anche i giovani possono apprezzare quello che era il passato e come si è arrivati ad un’evoluzione. È importante che non solo i miei coetanei si ritrovino in questi ed altri eventi perché dovranno essere i giovani a tramandare».

Tra le parole di Patrese scorrono chicane e rettilinei nel Gran Premio del Tempo. «Le auto di allora erano molto più fragili di quelle odierne, si creavano autentiche leggende in gare di endurance che erano piuttosto diverse da quelle attuali ma non possiamo tornare indietro. Guidare auto dove piedi, mani e sedere facevano la differenza ti dava un gusto particolare: una volta sentivi il piacere della sfida, oggi si è più aiutati dall’elettronica e c’è un margine d’errore più grande ma questo ha portato tanta gente in più ad avvicinarsi ad auto più sportive. Manifestazioni come la Silver Flag permettono di rivivere macchine con il novantanove percento di elettronica in meno».

Tra i tanti pensieri che si mescolano, come il rimando ad una Formula 1 «che era molto più carismatica, oggi è tutto più politicamente corretto anche nelle interviste», una certezza  che quasi fa cambiare il tono della voce di Riccardo Patrese. «Se dovessi scegliere un’auto per la salita sceglierei una Ferrari GTO, una macchina che anche quando ero in attività ho mirato più volte senza mai portarla a casa. Ho guidato quella di Nick Mason a Goodwood: magari l’avessi presa all’epoca, ora ha un valore quasi inarrivabile».




Elezioni. Le reazioni dei partiti

Elezioni amministrative; Fratelli d’Italia “Premiati dagli elettori i nostri candidati” 

“Facendo seguito alla importantissima affermazione di Fratelli d’Italia alle elezioni europee, siamo a salutare con entusiasmo il successo nella gran parte dei comuni al voto dei candidati e degli esponenti di Fratelli d’Italia” lo scrive in una nota il coordinamento provinciale di FdI: “Nei comuni in cui il centrodestra si è schierato con i simboli sono arrivati risultati lusinghieri, con particolare riferimento a Podenzano e Farini, espugnate dai candidati indicati da Fratelli d’Italia segnatamente Riccardo Sparzagni e Marco Paganelli”. “Va inoltre rimarcato – prosegue la nota del coordinamento provinciale di FdI – come nella partita più importante, ovvero quella del comune di Castel San Giovanni, gli elettori hanno ben compreso quale fosse la lista che rappresentava il nostro partito ed i nostri valori, quella di Valentina Stragliati dove, non a caso, il più votato dei candidati è risultato l’on. Tommaso Foti”.

Elezioni Europee 2024: Un Trionfo Storico per l’Alleanza Verdi Sinistra

“L’Alleanza Verdi Sinistra celebra oggi un risultato storico alle elezioni europee, avendo ottenuto il 6,68% dei voti e riportando, dopo anni, 6 rappresentanti al Parlamento Europeo. Questo straordinario successo segna una tappa fondamentale nella nostra lotta per  un’Europa più verde e più giusta.
A Piacenza, i cittadini hanno confermato questo trend positivo, premiandoci con il 7,17% dei
consensi. Questi dati dimostrano che la nostra visione di un futuro sostenibile e equo è condivisa da una parte sempre più ampia della popolazione.
Siamo particolarmente orgogliosi del forte sostegno ricevuto dai giovani, tra i quali abbiamo
ottenuto il 16% dei voti, e dagli studenti fuori sede, dove abbiamo superato il 40%. Questo
dimostra che le nuove generazioni sono con noi nella battaglia per un cambiamento reale e
duraturo.
Nonostante la soddisfazione per il nostro risultato, non possiamo ignorare il preoccupante livello di astensionismo, con un’affluenza inferiore al 50%. Questo è un segnale chiaro che c’è ancora molto lavoro da fare per coinvolgere e motivare i cittadini a partecipare attivamente alla vita democratica.
In attesa di scoprire in maniera definitiva chi saranno i rappresentanti eletti al parlamento europeo, possiamo solo sperare che questo risultato sia un punto di partenza, non un punto di arrivo. La strada sarà lunga e difficile, e richiede l’impegno e la partecipazione di tutti. Invitiamo quindi chiunque condivida i nostri ideali e desideri contribuire al cambiamento a unirsi a noi. È possibile tesserarsi direttamente sul nostro sito o contattarci sui nostri canali social.
Grazie a tutti coloro che hanno creduto in noi e ci hanno sostenuto. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore”.




Dall’Ausl di Piacenza  richieste di pagamento di ticket risalenti anche a otto anni fa

Sono svariati i piacentini che negli ultimi mesi hanno ricevuto da parte dell’Ausl di Piacenza avvisi di mancato pagamento relativi a ticket di prestazioni sanitarie. A marzo nostri lettori ci avevano segnalato raccomandate contenenti la richiesta di saldare vecchie visite od esami. Alcuni fra loro sostenevano di aver regolarmente pagato, altri di essere esenti, altri ancora di non aver mai usufruito della prestazione citata nella lettera. A fronte di più lamentele avevamo interpellato l’azienda sanitaria per capire se vi fosse stata una qualche anomalia nel sistema ma l’ufficio stampa ci aveva risposto a stretto giro, dopo una verifica interna, e ci aveva assicurato che non vi era stata alcuna anomalia. «Nei giorni scorsi – ci avevano scritto – l’Azienda ha inviato alcune comunicazioni per ticket di prestazioni ambulatoriali del 2016-2017 che non risultano pagate. Nel testo della lettera sono indicati i riferimenti dell’Ufficio competente (Recupero crediti) al quale i cittadini possono rivolgersi per chiarire la propria posizione».

Non tutti sanno che a differenza di quanto avviene per i tributi (che si prescrivono nel termine breve di cinque anni), il termine di prescrizione per i ticket sanitari è quello ordinario di dieci anni.

Sarebbe interessante capire come mai in un mondo in cui computer, informatica ed intelligenza artificiale la fanno da padrona all’azienda sanitaria piacentina siano necessari ben otto anni per accorgersi che un cittadino non aveva, al momento della prestazione, pagato il dovuto o non godeva dell’esenzione presunta. Una tempistica che avrà una inoppugnabile spiegazione tecnica ma che non si può dire “utente friendly”.

Gran parte dei cittadini ricevendo il bollettino di sollecito a distanza di così tanti anni ha difficoltà a ricostruire l’accaduto e a trovare copia delle quietanze e, nel dubbio, procede al pagamento.

Abbiamo però raccolto la testimonianza di un funzionario di una banca piacentina che, a fine maggio, ha ricevuto una richiesta di pagamento pari a 51,15 euro per una visita specialistica effettuata presso l’ospedale di Piacenza a fine agosto 2018. «Mi ricordo benissimo quella visita anche se sono passati sei anni. Avevo avuto un problema di salute e, preoccupato, mi ero rivolto ad un medico dell’ospedale che mi aveva visitato, per fortuna rassicurandomi. Sapevo di aver pagato con un Mav. Sono dunque rimasto molto perplesso davanti all’avviso di mancato pagamento. Fortunatamente, come bancario, ho consultato facilmente il sistema ed ho trovato traccia del pagamento. Dopo vari tentativi andati a vuoto sono riuscito a parlare con l’ufficio recupero crediti dell’Ausl di Piacenza ed ho spiegato all’impiegata che io quel ticket lo avevo pagato. Non è stato semplice convincerla però, alla fine, ha dovuto arrendersi davanti all’evidenza documentale che le ho inoltrato. La vicenda per me dovrebbe essersi chiusa definitivamente. Non tutti però lavorano in banca. Quanti di noi stampano e conservano in cartaceo gli estratti conto? Per un normale cittadino ricostruire movimenti così lontani può diventare complicato. Richiedere estratti conto storici alla banca può costare quanto il pagamento del ticket, senza contare il tempo che si perde. Visto le sorprese che arrivano via posta, quando si ha a che fare con l’Ausl, a questo a punto, è meglio “fare all’antica” e stampare copia di qualunque pagamento. Non si sa mai».




Elezioni Europee. A Piacenza affluenza al voto al 43,15%

Elezioni europee, alle ore 19 di oggi, domenica 9 giugno l’affluenza ai seggi (107) nel Comune di Piacenza si attesta al 43,15%. Dei 75.473 cittadini in possesso della tessera elettorale (35.862 uomini, 39.611 donne) quelli che, tra ieri e oggi entro le ore 19, si sono recati alle urne per esprimere il proprio voto sono stati infatti 32.564. In occasione delle elezioni europee del 2019 – quando però si era votato solo la domenica – la percentuale degli elettori era stata il 60,64% (45.512 elettori su 75.053 aventi diritto). Si ricorda che oggi, domenica 9 giugno, i seggi resteranno aperti dalle 7 alle 23, ora dopo la quale – oltre ad avere il dato relativo alla percentuale di affluenza dei votanti – inizierà lo scrutinio dei voti.

Nella circoscrizione nord orientale, in cui è compresa l’Emilia Romagna, la percentuale alle 19 era pari al 45,48%, in Emilia Romagna al 49,98 ed in provincia di Piacenza del 46,80%.

Oggi gli sportelli Quic di viale Beverora, in concomitanza con l’apertura dei seggi (quindi sino alle 23), rimangono a disposizione dei cittadini per il rilascio di tessere elettorali e documenti di identità, con orari straordinari e prolungati di apertura al pubblico. Agli operatori sarà possibile rivolgersi esclusivamente per attività connesse alle finalità di voto, non per altre pratiche. Si ricorda che la tessera elettorale è il documento ufficiale con cui i cittadini dello Stato italiano possono votare. È un documento personale e permanente, valido sino all’esaurimento degli spazi previsti per le timbrature a prova dell’avvenuta partecipazione al voto (18 in totale). La tessera elettorale deve essere presentata al seggio insieme a un documento di riconoscimento: per questo motivo, prima delle elezioni, è importante controllare di possedere la tessera elettorale e l’indirizzo in essa riportato. E’ possibile richiedere il duplicato della propria tessera elettorale presso il Quic di viale Beverora  57 nei casi di furto, smarrimento, deterioramento della tessera, esaurimento degli spazi previsti per l’apposizione del timbro del seggio elettorale.