Premio Internazionale Pensare Contemporaneo a Byung-chul Han

Grande successo in occasione della seconda edizione del Festival del Pensare Contemporaneo, che si sta svolgendo a Piacenza da giovedì 19 a lunedì 23 settembre con una notevole partecipazione di pubblico. Dialoghi, interviste, lezioni pratiche di pensiero e concerti filosofici diffusi accompagnano ad approfondire il dibattito sul contemporaneo per reimparare a pensare e portare la meraviglia dentro di noi, in linea con il tema di quest’anno: Vivere la meraviglia. Tra stupore e spavento. Novità di questa edizione è il Premio Internazionale Pensare Contemporaneo, istituito dai promotori del Festival. Si tratta di un riconoscimento assegnato a una personalità di rilievo che grazie agli studi, le opere e la divulgazione ha saputo influenzare in maniera significativa a livello internazionale il pensiero e la visione sulla società contemporanea.

Il premio sarà conferito al filosofo e docente sudcoreano Byung-chul Han, per la sua acuta analisi della società contemporanea e la sua capacità di mettere in luce le contraddizioni e le sfide del nostro tempo, offrendo riflessioni originali e profonde sul vivere nell’era digitale. La cerimonia di assegnazione del premio si terrà l’ultimo giorno del Festival, lunedì 23 settembre, a Palazzo Gotico, alle ore 21.30, come momento finale della cerimonia di chiusura del Festival, nel corso della quale Byung-chul Han terrà la lectio magistralis Lo spirito della speranza.

“Grazie al Festival del Pensare contemporaneo, Piacenza si sta affermando come luogo d’eccellenza dell’approfondimento e del confronto sui temi cruciali della nostra epoca. Una sfida coraggiosa il cui esito non era scontato ma che si è rivelata vincente anche in questa seconda edizione del Festival. È un grande onore quindi poter ospitare e premiare nella nostra città uno dei più grandi filosofi di questo tempo. Un pensatore moderno in grado di indagare nel profondo le dinamiche in costante evoluzione dell’uomo contemporaneo e le interazioni dell’era digitale che stiamo vivendo”, dichiara la sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi.

  “La scelta di Byung-chul Han come vincitore del Premio Internazionale Pensare Contemporaneo riflette perfettamente lo spirito del Festival. Le sue opere ci invitano a riflettere sulla società della stanchezza e della trasparenza, in cui l’eros è in agonia e l’espulsione dell’Altro impedisce la salvezza del bello. Han accompagna a riscoprire la contemplazione, la cura e la speranza in un mondo sempre più frenetico e instabile. Siamo felici di poter offrire al pubblico del Festival l’opportunità di ascoltare dal vivo le sue riflessioni filosofiche”, dichiarano Alessandro Fusacchia, curatore del Festival del Pensare Contemporaneo e Andrea Colamedici, direttore filosofico.

“Il Festival del Pensare Contemporaneo, alla sua seconda edizione ci conferma che la qualità paga. La qualità dei relatori e delle relatrici, la qualità dei temi attorno ai quali vengono a dialogare e parlare a Piacenza, la qualità dell’attenzione di migliaia di persone incuriosite e interessate, che investono tempo, testa e cuore per ascoltare e partecipare. Per questo abbiamo deciso di istituire un Premio con cui ancorare in maniera più significativa il Festival alla sua dimensione internazionale e trasformarlo negli anni in un appuntamento di richiamo per sempre più persone da tutta Italia e anche dal mondo”, afferma il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi.

LA LECTIO

Uno spettro ci perseguita: la paura. Siamo costantemente esposti a scenari apocalittici: pandemie, guerre mondiali, la catastrofe climatica. Immagini della fine del mondo e della civiltà umana vengono evocate con sempre maggiore urgenza. Con timore, ci troviamo di fronte a un futuro desolante. Presi dalla gestione continua delle crisi, la vita si riduce a una questione di pura sopravvivenza.

Ma è proprio in questi momenti di paura e disperazione che la speranza sorge come una fenice dalle ceneri. Solo la speranza può restituirci una vita che vada oltre la semplice sopravvivenza. La paura isola gli individui, li chiude in sé stessi; la speranza, al contrario, unisce le persone e crea comunità. Essa apre un orizzonte di senso che rianima e ispira la vita. Nutre la fantasia e ci permette di immaginare ciò che ancora deve venire. Rende possibile l’azione, infondendo al nostro mondo scopo e significato. La speranza è la sorgente che ci libera dalla disperazione collettiva e ci restituisce un futuro.

BYUNG-CHUL HAN

Nato a Seul, insegna Filosofia e Studi Culturali alla Universität der Künste di Berlino. Le sue analisi, orientate prevalentemente alla critica delle implicazioni politiche e psico-sociali del neoliberismo, lo rendono uno dei filosofi contemporanei più interessanti e più seguiti a livello internazionale. Ha pubblicato con la casa editrice italiana nottetempo: La società della stanchezza (2012, 2020), Eros in agonia (2013, 2019), La società della trasparenza (2014), Nello sciame (2015, 2023), Psicopolitica (2016), L’espulsione dell’Altro (2017), Filosofia del buddhismo zen (2018, 2022), La salvezza del bello (2019), Che cos’è il potere? (2019), Topologia della violenza (2020), La scomparsa di riti (2021), Sano intrattenimento (2021), Elogio della terra (2022), Perché oggi non è possibile una rivoluzione (2022), Iperculturalità (2023) e Vita contemplativa (2023).

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

L’evento è ad accesso gratuito con prenotazione sul sito www.pensarecontemporaneo.it, effettuando prima la procedura di registrazione sul sito del Festival, a partire dalle ore 12.00 di domenica 22 settembre.

Saranno messi a disposizione 300 posti su prenotazione e i restanti posti saranno riempiti fino a capienza massima in ordine di arrivo. All’ingresso saranno organizzate due file: una per chi ha prenotato il biglietto, che potrà accedere alla sale presentando il QRcode a partire da 45 minuti e fino e non oltre 15 minuti prima dell’inizio; una seconda fila per chi non ha la prenotazione, che potrà accedere alla sala fino a capienza massima e una volta garantito l’accesso ai prenotati.

Per chi non riuscisse a entrare a Palazzo Gotico, l’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sul maxischermo in Piazza Cavalli (se le condizioni meteo lo consentiranno) e/o presso il secondo piano del Centro per le arti contemporanee XNL Piacenza (via Santa Franca, 36).

La lectio si terrà in lingua tedesca con la traduzione simultanea in italiano.




Motociclista cade su sentiero. Trasportato a Parma in eliambulanza

Nel pomeriggio la stazione monte Alfeo è stata attivata dalla Centrale Operativa Emilia Ovest del 118 per un motociclista caduto su un sentiero in zona boschiva in località Torrazza (in Alta Val Tidone, PC) nelle vicinanze del santuario. L’uomo, classe 1986 residente a Pieve Porto Morone (Pavia), era con amici quando ha urtato un sasso cadendo rovinosamente e riportando un trauma ad un braccio e all’anca. Sul posto sono giunti i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Emilia Romagna, tra cui era presente un medico, che hanno prestato i primi aiuti al ferito insieme agli operatori sanitari dell’auto infermieristica  di Castel Sangiovanni.
Una volta giunto EliParma, per l’evacuazione del paziente,  i tecnici del SAER lo hanno caricato a bordo: l’uomo è stato trasportato all’ospedale Maggiore di Parma.
Sul posto erano presenti anche I Vigili del Fuoco di Val Tidone e l’ambulanza di Borgo Nuovo Piacentino.




Controlli sulle strade e nei locali della bassa piacentina

I carabinieri hanno effettuato un servizio straordinario venerdì, 20 settembre 2024, nel territorio dei Comuni di Monticelli d’Ongina e Castelvetro Piacentino, sulle strade di accesso ai due centri urbani della “bassa”, lungo la statale che conduce in provincia di Cremona, nei centri cittadini, ma anche sui luoghi solitamente frequentati da giovani del luogo.

Due pattuglie della stazione di Monticelli d’Ongina, con il supporto del Radiomobile della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda hanno concentrato la loro azione di controllo a partire da poco dopo le 21,30 sino alle 4,30 del mattino dopo, effettuando alcuni posti di controllo e verifiche in luoghi di aggregazione.

Nel dispositivo messo in atto, preziosissima è stata la collaborazione di “Helly”, un’unità cinofila della Guardia di Finanza di Piacenza, specializzata nella ricerca di stupefacenti.

Sono cinquantadue le persone controllate e trentaquattro i veicoli sottoposti a verifiche. Sono stati ispezionati 4 locali pubblici, controllati 32 avventori ed effettuate alcune perquisizioni personali. Durante i posti di controllo sono state comminate alcune contravvenzioni per violazioni al codice della strada, mentre tutti gli automobilisti sottoposti al test alcolemico sono risultati negativi.




La polizia arresta due spacciatori e un ladro

Nella mattinata di ieri, la Squadra Mobile nel corso di una perquisizione domiciliare ha rinvenuto dosi di cocaina ed hashish nell’abitazione di due soggetti, cittadini egiziani ventenni in regola sul territorio nazionale e pregiudicati per spaccio. In casa avevano anche alcuni coltelli. Sono stati entrambi arrestati in flagranza.
Nella nottata odierna, grazie alle indicazioni di alcuni cittadini le Volanti hanno arrestato per tentato furto pluriaggravato un cittadino egiziano senza fissa dimora, che aveva infranto con una grata la vetrina di un tabaccaio in piazza Duomo. Era stato messo in fuga dal sistema di allarme e dall’arrivo di testimoni. Regolare sul Tn e pregiudicato per reati specifici, è stato arrestato dalle Volanti e trovato in possesso di un’ascia ed un punteruolo, utilizzati per tentare l’effrazione e scardinare la grata




Domenica a Piacenza il Memorial Bowl “per Francesca”, torneo quadrangolare di Flag Football

Dopo la nazionale di rugby la nostra città torna ad ospitare e valorizzare il “coté” femminile dello sport al massimo livello. Domenica 22 settembre, la celebrazione del Memorial Bowl “per Francesca”, torneo quadrangolare di Flag Football –  giunto alla seconda edizione – porterà a Piacenza, presso il Centro Sportivo C. Mazzoni di Via dell’Agricoltura alcune delle squadre di Flag Football femminile più quotate del panorama nazionale federale: Lions Bergamo, Frogs Legnano, Skorpions Varese e Panthers Parma, laureatesi campionesse d’Italia 2024 nello scorso giugno.

Diverse, tra le atlete delle squadre che parteciperanno al quadrangolare, fanno o hanno fatto parte della nazionale italiana espressa dalla Federazione Nazionale Fidaf – che ha ben figurato nei mondiali IFAF svoltisi nell’agosto scorso a Lahti in Finlandia.

Tra di esse, Marta Mengo, atleta nelle Bergamo Lions e titolare azzurra, che nel 2022 ha perso la madre, Francesca Tonnarelli Grassetti, a causa di una neoplasia.

Marta, ha trovato la forza di reagire coinvolgendo il padre Ottavio e il fratello Edoardo nel progetto di una manifestazione di Flag Football – sport per il quale Francesca aveva il brevetto di coach di 1° livello e di arbitro – che ne celebrasse l’impegno e la memoria.

La prima edizione si svolse nel febbraio 2023 e quest’anno, dopo una serie di rinvii, con l’aiuto di alcuni concittadini amici della famiglia ed estimatori di Francesca, si è ottenuta l’ospitalità dalle società Piacenza Rugby Club e Wolverines Piacenza American Football presso il Centro Sportivo di Via dell’Agricoltura.

Il Flag Football – sport che nel nostro Paese è promosso dalla Federazione Italiana di American Football – esordirà come disciplina olimpica a Los Angeles nel 2028 e sta suscitando grande interesse tra gli operatori sportivi per le caratteristiche di novità e sostenibilità della affascinante disciplina.

Il “Flag” condivide, oltre alla palla ovale, le giocate strategiche con i passaggi di palla spettacolari, con il Football americano. Si tratta infatti di uno sport senza contatto, per cui i “placcaggi” vengono sostituiti dall’azione di rimozione (flag pulling) di una delle due “bandiere” (flags) – in realtà due fasce di tessuto – attaccate con una cintura alla vita del portatore di palla, una su ciascun fianco.

Scopo della squadra che è in attacco è quello di avanzare sul campo attraverso una serie di giocate fino a raggiungere la zona di meta (endzone) difensiva avversaria mentre i giocatori in difesa tentano ovviamente di stoppare la “conquista” di terreno impossessandosi, appunto, della bandierina dell’atleta in possesso di palla.

Quella del 2° Memorial Bowl “per Francesca” rappresenta dunque un’occasione unica e proficua per chi fosse interessato o anche solo incuriosito dal Flag Football, per osservare dal vivo una disciplina sportiva facile da imparare, istruire e praticare, adatta a bimbi, maschi e femmine, giovani e adulti perché non prevede contatto fisico e può essere praticato anche in squadre miste.

Studenti e laureati in Scienze motorie, Insegnanti di educazione fisica, operatori / istruttori nelle società sportive e/o dei centri estivi, genitori e figlie/figlie, giovani e adulti, maschi e femmine, potranno ammirare le ottime atlete partecipanti nella pratica di un’attività sportiva innovativa e spettacolare.

Il Flag Football è uno sport di squadra e si presta ottimamente per innovare, ad esempio, le lezioni di educazione fisica già nella scuola primaria, in quanto offre varie opportunità di sperimentare a livello didattico, tecnico e metodico.  E’ ideale per introdurre alla pratica sportiva anche i ragazzi che per motivi fisici, psichici o comportamentali faticano ad inserirsi nelle discipline sportive più comuni e competitive.

Si può praticare a livello di competizione ricreativa ma anche – come mostreranno le ragazze che parteciperanno al quadrangolare in Via dell’Agricoltura – agonistico a costi sostenibili –  i numeri delle squadre sono simili al volley, si gioca in semplice tenuta sportiva con la sola aggiunta della cintura che regge le due bandierine (flags) sui fianchi,  –  in spazi aperti o anche in palestra.

Le gare di domenica si svolgeranno con una formula – detta “bowl” (concentramento). La fase eliminatoria verrà svolta a partire dalle ore 10:30 con due partite disputate in contemporanea su due campi da gioco.

Nel pomeriggio, a partire, indicativamente dalle 14:30 la “finalina” per il 3° e 4° posto e verso le 15:20 la finale per il Trofeo II° Memorial Bowl “per Francesca”.

Seguirà una breve cerimonia di saluti e riconoscimenti ai partecipanti.

Gli organizzatori informano che l’ingresso al Centro Sportivo C. Mazzoni sarà aperto a tutti.

Poiché i campi da gioco non dispongono di tribune raccomandano agli intervenuti di restare ad osservare a distanza di sicurezza e, a chi volesse approfondire la conoscenza del Flag Football di rivolgersi agli stewards per trovare gli interlocutori del caso.




Samantha Cristoforetti “fa volare” il Festival Pensare Contemporaneo

Era uno fra gli incontri più attesi di questa seconda edizione del Festival del Pensare Contemporaneo e l’astronauta Samantha Cristoforetti non ha deluso le aspettative. Al suo arrivo in piazza Cavalli è stata accolta con trasporto ed affetto dalle persone presenti.

«È bello naturalmente sentire tanto, tanto interesse, tanto tanto calore. Spero che abbiamo potuto soddisfare anche le aspettative delle tante persone che sono che sono venute per ascoltare qualche curiosità sulle mie esperienze nello spazio.

«Nel mio piccolo io seguo un progetto che si chiama Leo Cargo Return Service. Con due aziende in parallelo, stiamo sviluppando dei veicoli per trasportare cargo nelle orbite basse terrestri. Quindi là dove c’è la stazione spaziale internazionale ma anche la stazione spaziale cinese. In futuro ci saranno stazioni spaziali private. Vogliamo iniziare ad acquisire capacità nostre autonome, europee, partendo dalla capacità di trasportare cargo. Poi, naturalmente, il mio vero sogno nel cassetto è che sia un primo passo per sviluppare anche delle astronavi capaci di portare equipaggi».

 




Al via la seconda edizione del Festival  del Pensare Contemporaneo

E’ iniziata questo pomeriggio, a Piacenza, la seconda edizione del Festival  del Pensare Contemporaneo che si snoderà, dal 19 al 23 settembre, con ottanta eventi e centosessanta ospiti. Il pomeriggio si è aperto con una parata per le vie del centro storico (dal Cortile di Palazzo Farnese a Piazza Cavalli) con trampolieri ed acrobati e con tanti giovani in maglietta rossa a suon di tamburo. In piazza Cavalli prime file occupate dalle autorità e dietro i primi partecipanti di questo evento che hanno ascoltato i primi ospiti, di tutto rispetto, saliti sul palco a partire da Dargen D’amico ad Arisa passando per Paolo di Paolo, Roberto Angelini, Pier Cortese, Murubutu e Chiara Valerio.  Qui potete trovare il programma completo.

Nei giorni del Festival approderanno a Piacenza protagonisti indiscussi del panorama mondiale culturale e digitale, politici, filosofi, scienziati, storici, attivisti, musicisti, economisti, sportivi, giornalisti, danno vita a un’ottantina di incontri, tutti gratuiti, sui temi più diversi e coinvolgenti, ospitati in contemporanea in 14 luoghi della città: Palazzo Farnese, Palazzo Gotico, Piazza Cavalli, Palazzo Rota Pisaroni, Galleria Ricci Oddi, Chiesa del Carmine, il Centro per le Arti Contemporanee XNL, il Teatro Gioia, Teatro Filodrammatici Auditorium Fondazione Piacenza e Vigevano, Sala dei Teatini, Palabanca eventi.




Davide Villa entra nel cda di Piacenza Expo al posto di Erika Colla

Cambio nel consiglio di amministrazione di Piacenza Expo. A seguito delle dimissioni presentate nei giorni scorsi dalla vicepresidente, dott.ssa Erika Colla, che ha rinunciato al proprio incarico in seno all’organo di governo della società fieristica piacentina per impegni di natura professionale, il consiglio di amministrazione, riunitosi ieri alla presenza del collegio sindacale, ha nominato per cooptazione quale nuovo componente il dott. Davide Villa, commercialista e revisore contabile piacentino, presidente del CdA della filiale svizzera  di Casella Autogru, del Collegio dei Revisori di Confindustria Emilia Romagna e componente del Consiglio Direttivo Giovani Industriali di Confindustria Piacenza. La nomina, a seguito di consultazione con l’assetto societario, è stata effettuata a norma di statuto con delibera di cooptazione approvata dal Collegio Sindacale.

Nel corso della seduta del Consiglio di Amministrazione, il Presidente Giuseppe Cavalli ha rivolto un ringraziamento alla dimissionaria Vicepresidente, Erika Colla, per il prezioso operato svolto e per il positivo contributo professionale offerto a Piacenza Expo, rivolgendo al contempo un augurio di buon lavoro al neo Consigliere, Davide Villa.

“Sono onorato – ha dichiarato il nuovo componente della governance – di entrare a far parte del Consiglio di Amministrazione di Piacenza Expo, società fieristica che riveste un ruolo di grande importanza per la promozione e la valorizzazione del tessuto produttivo del territorio. Metto a disposizione di Piacenza Expo la mia esperienza e le mie competenze professionali, in un’ottica di costruttiva collaborazione con i colleghi del Consiglio di Amministrazione e di tutta la struttura operativa della società”.




Lunedì al PalabancaEventi la presentazione dell’opera prima della scrittrice Angelica Saltarelli

Lunedì 23 settembre, alle 18, nuovo appuntamento culturale al PalabancaEventi di via Mazzini: in Sala Panini la presentazione dell’opera prima di una giovanissima, la dott. Angelica Saltarelli, che per la Santelli Editore ha pubblicato “Eva, la costola di Dio”. Il volume sarà presentato dall’autrice in dialogo con il giornalista del Corriere della Sera Paolo Baldini.

L’opera (genere, narrativa) più che un libro è una metafora della vita umana rappresentata appunto da Eva, una giovane donna che, mentre cammina su una spiaggia, trova una bottiglia in cui è contenuta una pergamena sulla quale sono scritte cinque mete, le quali la porteranno ad affrontare un cammino che le consentirà di scoprire una delle poche cose che ancora non sa: chi è davvero.

Ingresso con prenotazione (prenotazionieventi@bancadipiacenza.it; 0523 542441; telefonare nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì, 9-13 / 15-17).




Secondo Sara Soresi la soluzione di via Maculani per il terminal bus “fa acqua da tutte le parti”

Riceviamo e pubblichiamo una nota della capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia Sara Soresi sul terminal bus trasferito da piazza Cittadella a via Maculani per far spazio al cantiere per la costruzione del parcheggio sotterraneo.

“La soluzione, individuata da questa Amministrazione, di trasferire i bus nel parcheggio di Via Maculani, così togliendo 110 posti gratuiti, sta avendo diverse ripercussioni su cittadini, studenti, lavoratori ed utenti Ausl: da giorni, infatti, in tanti mi scrivono lamentando l’impossibilità di poter posteggiare nelle vicinanze per andare al lavoro o per sottoporsi a visita medica.

Dall’altro lato, da lunedì, ricevo segnalazioni da parte di studenti ed autisti degli autobus che ritengono che la soluzione adottata da Palazzo Mercanti sia poco pratica ed agevole.

In particolare, mi comunicano che mancano idonee pensiline sotto cui i ragazzi possano ripararsi nelle giornate di pioggia. Alcuni autisti mi riferiscono che in Piazza Cittadella, invece, oltre ad essere prevista la possibilità di riparo, gli autobus potevano arrivare qualche minuto in anticipo, permettendo agli studenti di salire a bordo ed attendere la partenza al caldo ed al coperto. Ciò non può evidentemente avvenire In Via Maculani a causa della carenza di spazio, con la conseguenza che i ragazzi, oltre a dover percorrere più strada a piedi, devono attendere al freddo, a volte sotto la pioggia battente.

Mi rendo conto che non sia semplice individuare soluzioni che accontentino tutti e che (mi auguro) la predisposizione di una pensilina potrà essere prevista, tuttavia mi domando: perché attendere l’inizio della scuola? Perché l’Amministrazione ha atteso così tanto tempo per attivarsi nella ricerca di nuovi posteggi, considerando che le aree di Piazza Cittadella sono state consegnate al concessionario nel mese di luglio e che, comunque, si è trattato di una consegna ritardata, che avrebbe dovuto avvenire mesi e mesi fa?

Del cantiere di Piazza Cittadella si parla (aimè) da oltre un anno, pertanto credo che l’Amministrazione avrebbe dovuto e potuto attivarsi per tempo, limitando così – per quanto possibile – i disagi per i piacentini”.




Fra scarpe e borse l’avventura della signora Romana dura da 61 anni

Nuova puntata della rubrica l’Azienda del mese nata dalla collaborazione editoriale fra PiacenzaOnline e Confcommercio Piacenza. Come sempre il nostro giornale cerca di farvi conoscere più da vicino realtà storiche o di particolare interesse fra quelle iscritte all’associazione di strada Bobbiese.

Ci sono a Piacenza alcune attività che con il passare del tempo sono diventate un vero simbolo della città al pari di una statua, di un edificio storico. Fra questi punti di riferimento c’è senza ombra di dubbio Piccadilly, negozio di scarpe ed abbigliamento avviato nell’ormai lontano 1963 dalla signora Romana Garilli. Una realtà che ha attraversato mode ed epoche e che la titolare continua a portare avanti in prima persona, con tenacia ed orgoglio, nonostante le 86 primavere che ha sulle spalle.  La incontriamo in Galleria San Francesco, a pochi metri da piazza Cavalli, sotto i portici del Terzo Lotto che lei ha visto nascere e che è sempre stato il fulcro del suo lavoro.

«Siamo state le seconde ad aprire qui, subito dopo Monterumici. Non avevano ancora finito i lavori. Avevo aperto con una socia. Eravamo due ventenni, non sapevamo niente di scarpe. Mio padre aveva una panetteria, prima a San Lazzaro e poi in via Scalabrini. Io ero la più grande di tre figli, due femmine ed un maschio. Quando mio padre si ammalò di una grave allergia che gli impediva di panificare, mio fratello era a militare e così toccò a me prendere le redini dell’attività. Ma dopo un po’ mi stancai di dovermi alzare alle due del mattino. Non era il mestiere per me. Conobbi una giovane a Riccione e scoprii che era anche lei piacentina. Nacque un’amicizia e decidemmo di aprire assieme un negozio di scarpe. Restammo socie per sei/sette anni poi lei preferì avviare una profumeria in via Daveri e io continuai da sola. Era il periodo del boom economico ma le cose non erano comunque facili anche perché era un settore totalmente nuovo per noi e qualche fregatura l’abbiamo presa, come quando un rappresentante di una importante ditta di Firenze ci convinse ad acquistare 600 paia di sandali. Tanti considerando che avevamo appena aperto».

Si approfittò della vostra inesperienza insomma …

 «Era pieno di “volponi”. Vedevano due ragazze giovani e tentavano di approfittarne. Ma non tutti erano così, anzi. In grande parte i fornitori erano piccoli calzaturifici con cui si costruivano rapporti di fiducia ed amicizia. Pensi che uno di loro, di Parabiago, ci mandò il suo ragioniere per qualche giorno per insegnarci a tenere i libri contabili. Negli anni molti hanno chiuso e sono rimaste le grandi aziende con cui le relazioni sono cambiate, sono diventate un po’ più impersonali».

Scarpa dopo scarpa, il suo giro d’affari è cresciuto e da un singolo negozio in affitto è arrivata ad averne parecchi, con anche la proprietà dei muri.

«La mia fortuna l’hanno fatta due o tre dipendenti storiche. Erano bravissime a vendere, più brave di me. Una è rimasta per oltre trent’anni finché si è ammalata. Oggi è difficile, se non impossibile trovare personale così. Ad un certo punto ho capito che dovevo espandermi, lo spazio del primo negozio non bastava più. Mio marito era contrario, mi diceva di non farlo. Io invece presi un negozio in via XX Settembre.E poi ebbi una seconda intuizione. In aeroporto vidi tante signore eleganti che avevano borse e bagagli con la grande F di Fendi disegnata. Aprii un negozio monomarca. Non ce ne erano neppure a Milano. Fu un successo. Con mio marito aprimmo in seguito l’Emporio con i prodotti Prada. Sono arrivata ad avere sei o sette negozi, compreso uno a Bergamo ed uno a Ibiza».

Poi cosa è successo?

«Purtroppo due eventi quasi contemporanei ed ugualmente drammatici. Io avevo lasciato progressivamente le redini dell’attività a mio figlio che risiedeva in Svizzera e lui si avvaleva per la gestione quotidiana di una collaboratrice che purtroppo ha portato a notevoli ammanchi economici e di conseguenza anche a problemi amministrativi e fiscali. Come se questo non bastasse in seguito ad un semplice incidente d’auto si è scoperto che mio figlio aveva una malattia molto grave di cui, fino ad allora nessuno si era accorto. Non credevo di chiudere la mia vita in maniera così tragica, una situazione che non pensavo di meritare. Ho sempre fatto tutto per mio figlio, “respiravo per lui” e vederlo in questa condizione a nemmeno 50 anni  ….  Ma mi devo far forza, non devo crollare. E’ sempre stato un ragazzo buono. Lo sgridavo perché faceva sconti a tutti, troppi sconti».

Davanti a questa situazione perché non ha preso la decisione di smettere, trovando un modo per sistemare le posizioni che ha ancora aperte e andandosene in pensione. A 86 anni sarebbe più che giustificata.

«Innanzitutto per un motivo di orgoglio. Non posso concepire l’idea di mandare a pallino quello che ho costruito in questi anni. Avrei risorse per vivere ma voglio continuare e sistemare tutto.  Mio marito, i miei fratelli sono morti. Non ho altri parenti. A parte mio figlio sono sola. Il negozio per me è una distrazione, mi costringe a pensare ad altro ad accantonare per un attimo un dolore che è troppo grande. Alla domenica, quando sono in casa … divento matta.  Certo se dovessi ammalarmi anche io, non so cosa succederebbe, a chi potrei appoggiarmi. Spero che la salute continui a sostenermi».

Non per piaggeria ma la signora Romana non sembra assolutamente aver superato (abbondantemente) gli ottant’anni. La si potrebbe facilmente scambiare per una settantenne ed anche una in gamba. Tanto che a quest’età vorrebbe porre rimedio a quello che definisce un suo piccolo errore.

«Quando mio figlio ha avuto l’incidente, mentre andava in aeroporto, era con la mia auto che ne è uscita malconcia. Abbiamo deciso di rottamarla e io ho scelto di non rinnovare la patente. Ora me ne pento amaramente ed ho quasi intenzione di fare le pratiche per riprenderla. Ogni volta che devo buttare le scatole vuote – e sono tante – è un problema. Se avessi nuovamente la macchina, avrei risolto. Non per fare viaggi lunghi ma per queste piccole attività o magari per fare un giro in campagna alla domenica. Mi aiuterebbe ad arrangiarmi un po’. Io non mi arrendo».

Un’affermazione che la signora Romana accompagna con un sorriso che rivela la dolcezza sepolta dietro ad un volto apparentemente severo. Decisa la è, al di là di qualunque dubbio. Al contempo è una persona che nonostante le avversità sa cogliere quanto di bello e positivo c’è nella quotidianità.

«Spesso si dice che i piacentini sono chiusi. Le dirò però che io sto avendo tante dimostrazioni di affetto anche da semplici clienti. Non me lo sarei mai aspettato. C’è una signora che tutte le sere passa qui da me in negozio  per sapere come sto. Un gesto piccolo che mi dà una enorme forza. Come il signore che è appena uscito e che mi ha fatto i complimenti per il negozio, dicendomi che lui viene a comprare qui da me, da un’altra provincia. Mi ripagano di più cose così rispeto a grandi incassi. Tanto più in un mondo come questo che è totalmente diverso».

Cosa è cambiato rispetto al passato?

«Molto, moltissimo. Oggi aprire un negozio e mandarlo avanti è davvero difficile sia perché c’è la concorrenza dell’online, sia perché sono cambiate le persone. E’ anche complicato trovare personale motivato e preparato. C’è chi pretende subito tutto e poi arriva un cliente e nemmeno lo saluta. Sul fronte degli acquirenti una volta si aveva il negozio di fiducia e si andava lì per generazioni. Oggi i giovani vengono solo se hai una determinata marca. Io, dopo quello che è successo, ho tenuto tanti marchi popolari, anche fra i ragazzi, e ho deciso di lasciarne altri storici come Hogan o Stella McCartney. Diego Dalla Valle lo avevo conosciuto personalmente ed ho lavorato per una vita vendendo le loro scarpe. Ho dovuto fare delle scelte. Se sono ancora in piedi è un miracolo. Fossi stata una persona fragile non so dove sarei andata a finire.  Recentemente ho partecipato a MICAM, una fiera del settore a Milano. Erano stupiti che fossi ancora in giro alla mia età.

Tornando alla clientela, al sabato capita spesso che vengano coppie ad acquistare ed inizino a discutere fra loro perché al marito piace una scarpa e alla moglie un’altra e viceversa. Fanno foto con il telefonino, le mandano alla mamma o ad un’amica per avere un parere e magari escono dopo mezz’ora senza aver acquistato nulla. Sono indecisi. Una volta venivano le ragazze, negli anni ’70, da sole, e provavano ad infilarsi gli stivali (che erano di moda). Non ci riuscivano perché erano troppo stretti e difficili da calzare. Li pagavano e me li lasciavano qui per allargarli. C’era un rapporto di fiducia cliente negoziante che un po’ si è perso. Adesso, davanti alle scene che raccontavo poco fa, fatico a stare zitta. Alla fine però mi taccio. A 80 anni il mondo un po’ l’ho conosciuto!»




Costruzioni: fatturato in lieve aumento per le imprese piacentine nel secondo trimestre 2024

Nel secondo trimestre 2024 il fatturato del settore delle costruzioni evidenzia a Piacenza una variazione tendenziale di lieve crescita; un +0,3%, sostanzialmente in linea con il dato regionale, che evidenzia un aumento dello 0,4%.

Stabile l’artigianato, con un bilancio comunque migliore rispetto al calo regionale dello 0,4%.

I dati sono evidenziati dall’indagine dell’ufficio Studi della Camera di commercio dell’Emilia sulle piccole e medie imprese, dalla quale emerge che, con riferimento all’andamento del volume d’affari rispetto al secondo trimestre 2023, le imprese registrano una sostanziale stabilità.