Progetto Vega Azioni educative, sport e animazione di strada per la sicurezza urbana integrata

Il progetto Vega, promosso dal Comune di Piacenza con il sostegno della Regione Emilia-Romagna nell’ambito dell’Accordo di programma per la sicurezza (L.R. 24/2003), porta avanti azioni educative rivolte ai giovani, attraverso l’organizzazione di attività sportive e animazione di strada, oltre a interventi per il presidio del territorio tramite l’installazione di impianti di videosorveglianza pubblica, l’attivazione di operatori Street Tutor e opere di riqualificazione urbana.
“L’attività educativa e di prevenzione rivolta ai giovani, mirata all’inclusione sociale e a tutelare ragazze e ragazzi da situazioni di marginalità, disagio e frequentazioni fuorvianti – sottolinea il sindaco Katia Tarasconi – è una componente fondamentale nelle politiche per la sicurezza urbana, che a un puntuale e rigoroso controllo del territorio deve affiancare progetti capaci di far germogliare l’appartenenza alla comunità e il senso civico, soprattutto in una fascia d’età delicata come quella dell’adolescenza”. Una dimensione di sicurezza intesa in senso partecipativo, che nell’educativa di strada trova una prospettiva nuova e foriera di risultati concreti, come ha evidenziato anche il comandante della Polizia Locale Mirko Mussi.
Le azioni educative e di animazione sono affidate a Laboratorio di Strada ODV, in rete con la cooperativa sociale L’Arco e il centro sociale Papa Giovanni XXIII Onlus, mentre Sport Senza Frontiere, associazione impegnata sul tema dell’inclusione sociale, ha in carico la parte sportiva in rete con Street is Culture, ASD Boxe Piacenza e Aldeia. L’obiettivo è quello di coinvolgere i giovani in un percorso educativo e partecipativo.
Vega si rivolge in particolare ai gruppi di ragazze e ragazzi dagli 11 ai 29 anni che frequentano gli spazi aperti di quartieri cittadini, proponendo loro gratuitamente attività educative e sportive motivanti e coinvolgenti, che consentano di instaurare relazioni costruttive con adulti che possano fungere da riferimento e costituiscano un accompagnamento ai servizi per i giovani che offre la città.
L’obiettivo è quello di promuoverne il benessere e lo sviluppo di competenze relazionali e di cittadinanza attiva, prevenire comportamenti scorretti o pericolosi, educare alla cura degli spazi comuni e contribuire alla coesione sociale delle comunità.
Oltre ai giovani, Vega intende rivolgersi anche alla comunità rappresentata da educatori, genitori, insegnanti, cittadini e istituzioni, destinatari di iniziative di sensibilizzazione e incontro tra diverse generazioni basate sull’instaurarsi di rapporti di fiducia e ascolto attivo con i giovani, oltre che di costruzione di un lavoro di rete all’interno della comunità.
Tra le azioni di riqualificazione, all’interno del Centro di Aggregazione Polivalente “Spazio4.0” del Comune di Piacenza è prevista la realizzazione di un campo da volley, la collocazione di un tavolo da ping pong outdoor, interventi di sistemazione dell’area verde e il ripristino del terreno di gioco del campo da calcio.
Ad annunciarlo, nel corso della conferenza stampa odierna, l’assessore alle Politiche Giovanili Francesco Brianzi, che ha rinnovato “il ringraziamento alla Regione Emilia Romagna, in particolare al responsabile dell’Area Sicurezza Urbana e Legalità Gian Guido Nobili, per il sostegno al progetto che ha un valore complessivo di oltre 220 mila euro e si articola, come previsto, su diverse zone della città, in sinergia con la Polizia Locale e in risposta anche alle criticità segnalate dall’approfondita indagine sul tema della sicurezza condotta nei mesi scorsi, per conto del Comune, da Poleis, da cui emergeva la percezione diffusa di un’aggregazione giovanile potenzialmente correlata ad atti di vandalismo, disturbo della quiete pubblica o aggressività. Grazie all’esperienza e alle competenze di tutte le realtà in campo, cui va un ringraziamento sincero, sarà più facile intercettare questi contesti e instaurare un dialogo che andrà anche ad affrontare, in modo diretto, questioni come le dinamiche di genere”.
A rimarcare come il progetto Vega sia frutto di un importante lavoro di squadra, l’assessore alle Politiche Educative e allo Sport Mario Dadati, che ha sottolineato “la collaborazione preziosa con tutta la rete di associazioni ed enti del terzo settore che si sono rese disponibili con entusiasmo e generosità per affrontare, insieme, la sfida della responsabilità educativa, rafforzando l’impegno e la sensibilità che il nostro territorio sta dimostrando in merito ai valori di coesione sociale, condivisione e capacità di fare squadra che lo sport esprime”.
Le attività educative e sportive al via dalla prossima settimana
Il calendario delle attività prevede la compresenza di proposte educative, animative e sportive in determinati punti della città, dalle 15.30 alle 18.30 (nei mesi estivi dalle 16 alle 19), fino alla fine di luglio. Ragazze e ragazzi troveranno nei loro luoghi di incontro diverse proposte, da quelle aggregative, partecipative ed educative a quelle sportive.
Ogni lunedì, gli educatori di Laboratorio di Strada Odv e l’associazione sportiva Street is Culture propongono un pomeriggio di skate e rap sul Pubblico Passeggio, nei pressi del Liceo Respighi.
Ogni martedì, gli educatori della Cooperativa L’Arco e gli istruttori della palestra di pugilato dilettantistico Boxe Piacenza faranno conoscere più da vicino a ragazze e ragazzi la disciplina del pugilato nell’area pedonale di via Negri.
Ogni mercoledì, gli operatori di Progetto Ops saranno presenti insieme a Street is Culture per offrire la possibilità di provare lo skate e cimentarsi nel rap in zona Baia del Re.
Ogni giovedì, gli educatori della Cooperativa L’Arco si affiancano all’Asd Aldeia per far conoscere a tutti gli interessati e le interessate l’arte brasiliana della capoeira in strada in zona Baia del Re.
Ogni venerdì, gli educatori di Laboratorio di Strada Odv e gli istruttori di Boxe Piacenza porteranno a far conoscere questo sport nei pressi di piazzale Libertà.
Le proposte sportive alterneranno momenti dimostrativi e partecipativi, proponendo incontri stimolanti, con l’obiettivo di avvicinare i giovani e far crescere in loro l’interesse verso una o più discipline sportive.
Accanto a queste, gli educatori e animatori di strada offriranno un punto di riferimento e di incontro ai giovani, condividendo con loro tempo, esperienze, attività ludiche, e costruendo relazioni. Alle ragazze, nello specifico, sarà rivolto un percorso fotografico, per conoscersi, raccontarsi e valorizzarsi, a cura di Giulia Russo. Dal mese di aprile gli educatori e animatori saranno presenti anche la sera e nei mesi estivi si organizzeranno uscite sul territorio con i giovani.
Come spiega Lorenzo Decarli, referente di Laboratorio di strada ODV: “L’educativa di strada è un approccio che, nel corso degli anni, ha assunto un’importanza crescente nel contesto delle politiche educative e sociali. Questo tipo di intervento è concepito come una risposta ai bisogni emergenti di una società sempre più complessa e frammentata, in cui il ruolo della comunità nella crescita dei giovani è messo alla prova da fenomeni di marginalizzazione, esclusione e disagio sociale. Attraverso il servizio dell’educativa di strada vogliamo trasmettere ai ragazzi una sensazione di essere a casa: un luogo dove si sentano al sicuro, accolti e a proprio agio. Quando sono in strada con gli educatori, provano un benessere autentico, una serenità che nasce dal clima che si crea insieme. Il gioco, il calciobalilla, la musica, la merenda non sono solo attività, ma strumenti per costruire un ambiente informale e accogliente. L’obiettivo è che questa sensazione non rimanga legata solo ai momenti dell’educativa di strada, ma diventi qualcosa che i ragazzi riconoscono, ricercano e ricreano anche in altri contesti. Perché ciò che davvero desiderano è sentirsi accolti, ascoltati e voluti bene”
Aggiunge Elena Giliberti, Direttore Generale di Sport Senza Frontiere: “Da 15 anni utilizziamo lo sport come strumento educativo, nella sua capacità attrattiva e di trasformazione. L’attività sportiva è un potente generatore di inclusione e integrazione, aiuta i ragazzi a creare relazioni positive, senso di appartenenza, fiducia in se stessi, esercitando il loro diritto a “partecipare, giocando secondo le regole”. La guida di istruttori esperti, anche in strada, porta lo sport a diventare efficace mezzo di educazione alla legalità, al rispetto per se stessi, gli altri e il contesto in cui vivono”.
Le realtà coinvolte
Laboratorio di Strada Odv è un’Organizzazione di Volontariato che collabora con il gruppo informale Educatori di Strada. Dal 2012 realizzano interventi di educativa di strada e territoriale a Piacenza e provincia, promuovendo il benessere dei giovani tra gli 11 e i 25 anni tramite un approccio di prossimità, ascolto e costruzione di relazioni significative. Grazie al sostegno di 290 donatori, le due realtà hanno messo in strada APEcart, un mezzo di comunità che trasforma gli spazi giovanili in luoghi di aggregazione e crescita, ricreando un salotto aggregativo urbano dove i ragazzi possano sentirsi a casa. www.educatoridistrada.it.
Cooperativa sociale L’Arco opera a Piacenza e provincia dal 1995, offrendo servizi socio-educativi, psicologici e di sviluppo comunitario per minori, giovani e comunità locali. Dal 1998 realizza interventi di animazione di strada a bordo dell’Arcobus, con cui fa tappa nelle vie di paesi e città per promuovere contesti di socialità e coinvolgere in attività costruttive gruppi di ragazze e ragazzi che abitano quei luoghi. Piazze, giardini e bar sono i contesti informali in cui gli educatori attivano processi educativi e in cui lavorano per rimotivare i giovani, stimolare la loro partecipazione alla vita di comunità e valorizzare le risorse di ciascuno. www.arcopiacenza.it.
Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, attraverso Progetto Ops, svolge dal 2015 sul territorio di Piacenza attività di riduzione del danno e attività di promozione e prevenzione del disagio giovanile nei luoghi di aggregazione e del divertimento. Durante le uscite, l’Unità di strada utilizza un furgone attrezzato e distribuisce materiale sanitario sterile, materiale su sostanze e sessualità e generi di conforto. Svolge inoltre un supporto educativo e, se necessario, un orientamento ai vari servizi presenti in città. A partire dal 2021, insieme ad altre realtà del territorio, svolge attività di educativa di strada rivolta ai giovani, per favorire momenti di aggregazione e prevenzione. www.libera-mente.org.
Sport Senza Frontiere ETS da oltre 15 anni si occupa di inclusione sociale, contrasto alla povertà educativa e benessere psico fisico attraverso lo sport. Si rivolge soprattutto a bambini/bambine e adolescenti in gravi condizioni di disagio socio-economico e a rischio esclusione sociale e ai loro nuclei familiari. L’associazione è operativa a Napoli, Roma, Milano, Torino, Bergamo, Novara, Bari, Domusnovas e Trento. www.sportsenzafrontiere.it
Street is Culture è un’associazione sportiva dilettantistica che opera su tutto il territorio nazionale, riconosciuta dal Coni e affiliata al centro sportivo italiano. I suoi istruttori qualificati e con esperienza educativa propongono diverse discipline: urban art, breaking, bmx, skateboarding, blading, streetball, parkour e music box. S.I.C. è una realtà interdisciplinare che propone percorsi educativi con un’impronta artistica e sportiva, che promuove valori di socializzazione e socialità urbana e contribuisce alla riqualificazione degli spazi attraverso interventi di rigenerazione urbana. L’obiettivo è quello di insegnare ai ragazzi a perseguire le proprie passioni e realizzare i propri progetti. https://streetisculture.com/
A.s.d. Boxe Piacenza è un Associazione Sportiva Dilettantistica affiliata alla Federazione Pugilistica Italiana (FPI) al CONI e all’ACSI, fondata a Piacenza nel 1968 dal Maestro Bruno Orsi. Ha sede a Piacenza, dove la guida è affidata a Maestro Campanini Nicola, e a Castel San Giovanni, con il Maestro Rizzi Stefano. Ha lo scopo di diffondere la pratica del pugilato a tutti i livelli, agonistico e non agonistico, consentendo ai ragazzi e agli adulti di acquisire i valori fondanti del nostro sport ovvero, rispetto, impegno, dedizione, sacrifico e umiltà, valori importantissimi anche nella vita quotidiana. Oltre alle competizioni l’associazione ha un forte propensione all’inclusione e attraverso il volontariato dei dirigenti e collaboratori è attiva e promuove progetti di integrazione sociale in modo da favorire l’interazione tra persone di diverse estrazioni sociali e culturali.
Attualmente sono circa 200 gli iscritti divisi nei vari corsi e l’organico prevede 6 istruttori certificati. https://www.facebook.com/boxepiacenza/
A.s.d. Aldeia è una associazione sportiva dilettantistica riconosciuta dal CONI e affiliata all’AICS. Ha la finalità di diffondere la Capoeira (patrimonio immateriale UNESCO dal 2014) e, più in generale, le manifestazioni socio-culturali e sportive Afro-Brasiliane. Attraverso la Capoeira, praticanti delle più diverse nazionalità, età, ed estrazioni sociali convergono in uno scambio interattivo veicolato dall’arte-lotta. Tra i benefici della pratica della Capoeira annoveriamo: espressione creativa, integrazione sociale, coerente sviluppo psico-fisico-motorio, musicalità, cooperatività fra i giocatori-praticanti.
Per informazioni
Attività di animazione ed educative: Servizio Piacenza Giovani n. 0523-492516/492390 politichegiovanili@comune.piacenza.it
Attività sportive: Ufficio Sport n. 338-4304583 – sport@comune.piacenza.it




Caso Vezzulli: il Comune di Piacenza impuga la sentenza del TAR

Il Comune di Piacenza tira dritto per la sua strada e, come era prevedibile, presenta ricorso contro la sentenza del TAR di Parma che ha parzialmente accolto il ricorso di Elena Vezzulli, per svariati anni a capo dell’avvocatura comunale e successivamente spostata ad altro incarico, dopo i contrasti con i vertici dell’amministrazione sulla vicenda della falsa fideiussione. Una consecutio puramente temporale, secondo palazzo Mercanti, che ha sempre giustificato la propria scelta con motivazioni meramente organizzative, smentendo ogni tentativo di voler legare questo cambiamento di incarico con le vicissitudini legate Piacenza Parcheggi e alla polizza poi rivelatasi falsa (su cui la stessa Vezzulli aveva sollevato alcuni interrogativi in una apposita relazione datata 5 gennaio 2023).

Vediamo qui di seguito le motivazioni che la Giunta Tarasconi da alla scelta di impugnare davanti al Consiglio di Stato la sentenza del tribunale amministrativo regionale.

«Riorganizzare un ente come il Comune di Piacenza ha rappresentato un’importante operazione fortemente voluta dall’attuale amministrazione al solo scopo di modernizzare e migliorare il funzionamento dell’ente stesso. Operazione decisamente complessa, per certi versi una vera rivoluzione organizzativa, che tuttavia aveva e ha un unico obiettivo finale: maggiore efficienza nella risposta alle esigenze della comunità di cui tutti noi facciamo parte come cittadini.

E’ questa la ragione per la quale sono stati decisi numerosi cambiamenti interni, sia logistici sia nell’attribuzione di ruoli e funzioni.

Alcuni di questi cambiamenti, anche se decisamente impattanti per il personale e la gestione degli spazi, non hanno suscitato l’interesse degli organi di informazione; altri invece l’hanno fatto.

E’ il caso dell’istituzione di un nuovo settore dedicato alla Prevenzione e sicurezza all’interno del Comune. Settore la cui guida è stata affidata alla dirigente Elena Vezzulli che per ben più di due decenni è stata a capo dell’Avvocatura comunale.

Una scelta ponderata che si è fondata su due motivi squisitamente tecnici.

Il primo motivo riguarda la necessità di dar seguito a un parere di Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, nel quale si fa chiaro e preciso riferimento all’opportunità che all’interno degli enti pubblici i dirigenti ruotino tra i settori per garantire rinnovamento e imparzialità, evitando permanenze eccessivamente prolungate nella stessa funzione.

Il secondo motivo riguarda, appunto, la lunga esperienza maturata dalla dirigente ritenuta particolarmente indicata per il nuovo incarico di notevole rilievo all’interno dell’ente; un rilievo che trova riscontro anche nella “pesatura” economica della nuova posizione dirigenziale, tant’è che alla dirigente in questione è stata riconosciuta un’indennità superiore a quella che avrebbe percepito presso l’Avvocatura.

Queste, e solo queste, sono le ragioni di una scelta organizzativa che l’amministrazione ha operato in totale trasparenza, nell’esercizio delle funzioni che le sono attribuite. Ogni altra narrazione rischia di essere fuorviante e imprecisa.

In tale contesto, che era doveroso inquadrare, si inserisce il ricorso presentato al Tar di Parma dalla dirigente contro il Comune di Piacenza. Venerdì 14 marzo i giudici amministrativi si sono espressi stabilendo che chi è alla guida dell’Ufficio Avvocatura debba essere in possesso sia dell’abilitazione all’esercizio della professione forense, sia della qualifica di dirigente presso l’ente comunale. La scelta dell’ente, invece, è stata quella di affidare il ruolo di coordinatore dell’Ufficio in questione a una “Elevata qualificazione”, che è naturalmente avvocato. Scelta, quest’ultima, praticata in modo analogo anche da altri enti comunali sul territorio nazionale e che, anche per questa ragione, il Comune sosterrà nel proporre ricorso al Consiglio di Stato.

Nel frattempo, come è doveroso, l’ente si sta attivando per attenersi alla decisione dei giudici amministrativi. E lo farà, da un lato, nel pieno rispetto delle disposizioni e, dall’altro, con uno sguardo rivolto al prossimo futuro per garantire stabilità e continuità al funzionamento del Comune».




Ponte sull’Arda a Cortemaggiore, al via entro l’anno i lavori di manutenzione straordinaria

Passi avanti per la realizzazione dei lavori di manutenzione straordinaria che interesseranno il ponte sul torrente Arda che si trova lungo la Strada Provinciale n. 26 di Busseto, nel centro abitato di Cortemaggiore.

È stato approvato oggi, da parte della Provincia di Piacenza, il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica dell’intervento: il PFTE dovrà poi essere sottoposto alla Conferenza dei Servizi (entro il prossimo aprile) ai fini dell’acquisizione di tutte le autorizzazioni necessarie per consentire l’attuazione delle opere previste per il manufatto, che non è vincolato in termini monumentali ma è vincolato in termini paesaggistici in quanto ubicato sul torrente Arda.

Illustrato preventivamente al Comune di Cortemaggiore nel corso di un incontro tenutosi lo scorso 27 febbraio, l’intervento prevede diverse tipologie di opere che consentiranno di migliorare strutturalmente il manufatto e l’installazione di nuove barriere di sicurezza stradale.

L’importo complessivo dell’intervento è pari a 700.000 euro mentre la durata dei lavori (al via entro l’anno) non potrà superare i 150 giorni, durante i quali il traffico sarà regolato – come avviene ora – con un senso unico alternato per minimizzare gli inevitabili disagi alla circolazione.

Patrizia Calza, consigliera provinciale con delega alla Viabilità, sottolinea che «L’intervento, programmato nell’annualità 2025 del vigente Programma Triennale dei lavori Pubblici 2025-2027, permetterà di adeguare staticamente il ponte nei confronti dei carichi stradali e di adeguare sismicamente l’opera. Una volta completati i lavori sarà possibile rimuovere le limitazioni che dal dicembre 2021 prevedono il senso unico alternato regolato da impianto semaforico e il restringimento della carreggiata ad un’unica corsia di marcia. Si tratta quindi di un intervento atteso e importante, a conferma del fatto che l’Amministrazione provinciale continua ad avere come priorità la sicurezza e la modernizzazione delle infrastrutture del territorio».




In Municipio l’incontro istituzionale per il gemellaggio di fede tra Piacenza e Cascia

La sala del Consiglio comunale in Municipio ha ospitato quest’oggi l’incontro istituzionale con la delegazione di Cascia, per l’avvio del gemellaggio di fede, di pace e di accoglienza nel nome di Santa Rita. Un legame spirituale che celebra l’unione tra due comunità nell’abbraccio tra il Santuario umbro e la Chiesa piacentina. Accanto alla sindaca Katia Tarasconi e al prefetto Paolo Ponta, erano presenti il primo cittadino di Cascia, Mario De Carolis, padre Giustino Casciano, rettore della Basilica di Santa Rita a Cascia, il vicario generale della Diocesi di Piacenza – Bobbio monsignor Giuseppe Basini e il responsabile della comunità piacentina dei Figli di Sant’Anna, padre Jarbson Batista. All’incontro hanno inoltre partecipato la presidente del Consiglio comunale Paola Gazzolo, alcuni consiglieri e una folta rappresentanza della giunta comunale, nonché autorità civili, militari e religiose delle due città.
“Oggi – ha sottolineato il sindaco Katia Tarasconi – è una giornata di grande significato per Piacenza, che accoglie con cuore aperto la delegazione di Cascia, per avviare questo gemellaggio che unisce le nostre comunità nel nome di Santa Rita. Un legame che non è solo spirituale, ma che rappresenta anche un gesto di pace, di condivisione e di reciproco sostegno tra le nostre città. Siamo particolarmente felici di questo incontro che celebra una tradizione di fede che travalica i confini locali, ma che ci unisce nel nostro cammino di speranza. Grazie alla presenza del primo cittadino di Cascia, Mario De Carolis, di padre Giustino Casciano e di tutti gli altri ospiti, possiamo sentire la forza di questa unione che guarda al futuro, promuovendo valori di accoglienza e fratellanza”.
“Il gemellaggio di fede con Piacenza – ha dichiarato il sindaco di Cascia, Mario De Carolis – è per noi motivo di grande gioia, poiché sancisce un’ulteriore unione tra due realtà che condividono non solo la devozione alla Santa, ma anche una lunga tradizione di solidarietà e di pace. L’auspicio è che questo abbraccio diventi una pietra miliare per le nostre comunità, un cammino condiviso che continui a far crescere l’amore per Santa Rita, simbolo di speranza per tutti. Grazie alla sindaca Tarasconi, alla Diocesi di Piacenza – Bobbio e a tutti i piacentini per aver reso possibile questo momento storico”.
Domenica 16 marzo, a partire dalle ore 9, presso il Santuario di Santa Rita sullo Stradone Farnese, avverrà la solenne accensione della Fiaccola della Pace e del Perdono, simbolo dei festeggiamenti in onore di Santa Rita del 22 maggio e del messaggio sempre attuale di speranza e di dialogo tra i popoli incarnato dalla santa degli impossibili.




Il TAR accoglie (parzialmente) il ricorso dell’avvocato Vezzulli sul ridimensionamento dell’Avvocatura

Non passa un giorno senza che la vicenda di piazza Cittadella, con annessi e connessi, non procuri un qualche grattacapo all’attuale amministrazione comunale guidata da Katia Tarasconi. E’ di oggi la notizia che il TAR ha dato parzialmente ragione all’avvocato Elena Vezzulli, già a capo dell’avvocatura comunale, ed arrivata a scontrarsi con i vertici di Palazzo Mercanti proprio in seguito alla fideiussione bancaria presentata da Piacenza Parcheggi e poi rivelatasi falsa. La Vezzulli era stata spostata ad altro incarico attraverso una riorganizzazione del Comune che aveva in sostanza limitato il campo di azione  dell’avvocatura. Contro la decisione la Vezzulli aveva presentato ricorso al TAR, assistita dagli avvocati Sandro Mainardi e Marco Sgroi.

Il tribunale amministrativo per l’Emilia Romagna, sezione staccata di Parma, si è espresso con una sentenza pubblicata in data odierna.

Al centro della disputa vi era la delibera della Giunta comunale n. 155 dell’11 luglio 2024, che approvava la revisione della macrostruttura e del funzionigramma dell’Ente, inclusa la revisione dell’assetto degli incarichi di Elevata Qualificazione (EQ). La Vezzulli contestava, tra l’altro, l’istituzione di una nuova posizione dirigenziale “Prevenzione e Sicurezza” e la modifica dell’assetto dell’Avvocatura comunale, e riteneva illegittima la soppressione della figura apicale del Dirigente Avvocato cassazionista, ruolo da lei precedentemente ricoperto. Modifiche a suo giudizio finalizzate a rimuoverla dall’avvocatura e sosteneva  che l’affidamento degli incarichi dell’avvocatura comunale a una figura di “EQ” anziché a un dirigente non fosse adeguatamente motivato.

Il Comune di Piacenza, difeso dagli avvocati Giancarlo Altavilla e Alberto Pizzoferrato aveva eccepito il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, sostenendo che la controversia rientrasse nella competenza del giudice ordinario in quanto attinente alla gestione del rapporto di lavoro. Inoltre l’amministrazione comunale difendeva la legittimità della riorganizzazione, anche alla luce di un parere dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) che aveva evidenziato l’obbligo di rotazione del dirigente posto al vertice dell’Avvocatura.

Il TAR di Parma ha dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo su alcuni atti impugnati, indicando il giudice ordinario come competente per deliberazioni riguardanti la pesatura delle posizioni dirigenziali e la nomina di nuovi difensori del Comune. Tuttavia, il Tribunale Amministrativo ha parzialmente accolto il ricorso introduttivo, il primo e il terzo ricorso per motivi aggiunti.

Nella sentenza il TAR scrive che «il Collegio … ritiene che nel caso di specie l’Amministrazione non abbia adeguatamente garantito, con il dovuto rigore, l’Avvocatura civica attraverso i presidi legali necessari ad assicurarne in concreto l’autonomia e l’indipendenza, tenuto conto delle intrinseche limitazioni alle funzioni dell’organo di vertice della struttura. Nel caso concreto, infatti, le guarentigie di autonomia ed indipendenza dell’Avvocatura pubblica non emergono dagli atti di riorganizzazione impugnati che allo scopo non risultano, come già si è avuto modo di osservare, nemmeno supportati dai presupposti dagli stessi enunciati».

Il ricorso introduttivo è stato accolto in parte, dichiarato improcedibile in parte (limitatamente all’impugnazione della preposizione di un dirigente amministrativo all’Avvocatura comunale) e respinto in parte (riguardo all’istituzione del nuovo Settore “Prevenzione e Sicurezza”). I motivi aggiunti sono stati accolti nei limiti specificati nella motivazione della sentenza, portando all’annullamento parziale degli atti impugnati. La sentenza sottolinea la centralità dell’art. 23 della Legge professionale (L. n. 247/2012), che disciplina l’organizzazione degli uffici legali degli enti pubblici e richiede la garanzia di autonomia e indipendenza degli avvocati interni. Il TAR ha evidenziato come la figura apicale dell’Avvocatura comunale debba possedere poteri dirigenziali per garantire tale autonomia

La sentenza ha inoltre rilevato delle criticità nella sostituzione del dirigente avvocato con un funzionario “EQ”, in violazione dei principi di autonomia e indipendenza sanciti dalla Legge professionale. Il TAR ha contestato la motivazione addotta dal Comune, basata sull’ordinanza cautelare del Tribunale e sul parere dell’ANAC, evidenziando che tali atti non imponevano la sostituzione del dirigente con una figura di “EQ.

La decisione del TAR di Parma, pur non accogliendo integralmente le richieste della ricorrente, evidenzia la necessità di garantire l’autonomia e l’indipendenza dell’Avvocatura comunale e del suo vertice, in linea con la normativa di riferimento. Il parziale accoglimento del ricorso e l’annullamento di alcuni atti rappresentano un punto a favore della tesi di Elena Vezzulli riguardo alla riorganizzazione dell’ufficio legale del Comune di Piacenza. La vicenda potrebbe avere ulteriori sviluppi, considerando il rinvio di alcune questioni al giudice ordinario e la possibilità di impugnazione della sentenza del TAR davanti al Consiglio di Stato. L’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (UNAEP) era intervenuta ad nel giudizio a sostegno delle ragioni dell’avvocato Vezzulli. Le spese di lite sono state poste a carico del Comune di Piacenza, ad eccezione di quelle nei confronti dell’UNAEP, che sono state compensate.




«Il Comune non è in possesso delle delibere bancarie ma abbiamo garanzie sufficienti per considerarli bancabili»

«Lo volete o non lo volete questo parcheggio sotterraneo? Sono appena stata a Cannes (per il MIPIM n.d.r.) e lì ci sono parcheggi sotterranei ovunque. Solo da noi non si riesce a fare».

Questo sfogo a favore di giornalisti del sindaco  Katia Tarasconi ha chiuso ieri il lungo pomeriggio della Commissione comunale 1 e 2  richiesta dalla minoranza per fare chiarezza sulla vicenda del cantiere di Piazza Cittadella. Una seduta, iniziata e finita in ritardo, protrattasi per quasi due ore, che come c’era da aspettarsi si è, in alcuni momenti, infiammata in particolare quando si sono toccati temi da sempre caldi come la bancabilità e la procedura che avrebbe in corso la prefettura per valutare un’eventuale interdittiva. Per questo versante vi lasciamo a quanto scritto dal collega Giovanni Volpi (leggi qui).  Vediamo invece di occuparci proprio del tema bancabilità, emerso con forza durante l’incontro.

Alcune fra le tante e dettagliate domande poste dai commissari di minoranza sono, a loro giudizio, rimaste senza una risposta esaustiva, tanto che l’ex sindaco Patrizia Barbieri ha lanciato l’idea di costituire una commissione permanente di controllo, con cadenza mensile, per avere aggiornamenti continui e non «dover essere costretti a venire a sapere le cose solo attraverso accessi agli atti» di cui peraltro gli uffici comunali si sarebbero lamentati, arrivando ormai a getto continuo.

La Barbieri, nel suo intervento di apertura tra le altre domande poste, ha chiesto di sapere se la bancabilità c’è o meno. «Non ho ancora avuto la possibilità di capire se questa bancabilità c’è o meno. Continuo a sentire delle rassicurazioni sulla bancabilità ma la documentazione della bancabilità dov’è? Chi ce l’ha? Vorrei avere i documenti! Avete visto cos’è successo sulla fideiussione. Mi sono andata a vedere le sedute del consiglio del 31 luglio 2023. I consulenti avevano detto “ricordatevi la bancabilità prima di tutto. Se non c’è la bancabilità non potete consegnare le aree”. Voglio vederla la bancabilità, non che mi dite “c’è”».

Una prima risposta è arrivata dall’attuale RUP (responsabile unico del procedimento), il terzo in ordine di tempo, da poco subentrato in questo delicato incarico, l’architetto Emanuela Schiaffonati.

«Riguardo alla bancabilità sostengo quanto sostenevano i RUP precedenti. Abbiamo garanzie sufficienti a considerarli bancabili. Il rischio è tutto a carico del concessionario».

Chiarimento che non ha per nulla convinto né Patrizia Barbieri né l’avv. Sara Soresi (FdI) che in chiusura di seduta è tornata sull’argomento chiedendo, al riguardo, una risposta precisa al RUP : «Esistono le delibere bancarie o c’è solo la dichiarazione dell’advisor? Il comune è in possesso delle delibere bancarie si o no? Le banche hanno reso disponibili dieci milioni previsti si o no?».

Concetto rimarcato anche dall’avvocato Barbieri «Sulla bancabilità io voglio sapere se abbiamo finalmente una delibera non una certificazione che va tutto bene. C’è una delibera? Non è vero come ha affermato il RUP che il rischio è a carico del concessionario. Non so se vi rendete conto della situazione che comporterebbe l’eventuale mancanza di bancabilità!».

Nella suo intervento finale il RUP ha ribattuto «Sulla bancabilità ho già spiegato prima, non è cambiato nulla rispetto alla precedente affermazione. Non è una mia opinione».

A questo punto è intervenuta la presidente della commissione 2 Caterina Pagani (Piacenza Oltre) che ha ricordato al RUP quale era stata la domanda precisa dei commissari: «E’ stato chiesto se ci sono le delibere bancarie o no».

La risposta del RUP a questo punto è stata secca «Non le abbiamo acquisite».

A proposito del RUP il consigliere Massimo Trespidi ha chiesto come mai la scelta per terzo RUP cambiato nel giro di pochi mesi sia caduto proprio sull’architetto Schiaffonati, che nel comune di Piacenza ricopre un incarico dirigenziale legato al patrimonio e non ai lavori pubblici. Il consigliere Soresi si è invece chiesta se il RUP, come previsto dal codice degli appalti il nuovo RUP  sia in possesso di un’esperienza di almeno 5 anni nell’ambito delle attività di programmazione, progettazione, affidamento o esecuzione di appalti e concessioni di servizi e forniture. L’architetto Schiaffonati ha risposto dicendo di aver lavorato nel settore dell’edilizia scolastica e quindi di essersi ampiamente occupata di appalti. Prima di approdare a Piacenza la professionista era stata alle dipendenze della provincia di Reggio Emilia nel ruolo di Istruttore direttivo Tecnico presso il servizio unità speciale per la sismica e l’edilizia scolastica.

Il consigliere Andrea Fossati  prendendo la parola si è detto dispiaciuto per questa «mancanza di fiducia nei tecnici dell’ente». «La città – ha proseguito – avrebbe bisogno di un dibattito maggiormente costruttivo.  Oggi non c’è stato confronto politico ma si sono lanciati attacchi, dubbi».

Un concetto ribadito oggi, attraverso un comunicato stampa, dai capigruppo di maggioranza in consiglio comunale a Piacenza,  Andrea Fossati, Boris Infantino, Luca Dallanegra, Caterina Pagani, Claudia Gnocchi.

«L’attuale maggioranza – scrivono –  esprime forte preoccupazione per il clima di delegittimazione che continua a colpire i dipendenti comunali, sempre più spesso oggetto di attacchi strumentali da parte dell’opposizione di centrodestra.

Il confronto politico è legittimo, ma deve restare su un piano istituzionale e rispettoso. Durante la commissione su Piazza Cittadella, invece, si è andati oltre, con atteggiamenti intimidatori e attacchi personali che nulla hanno a che fare con il dibattito politico. Questo atteggiamento denota una grave mancanza di fiducia da parte del centro-destra nei confronti della macchina comunale e di chi vi opera con professionalità. 

Per quanto riguarda la recente nomina dell’architetto Schiaffonati, precisiamo che si tratta di una figura con esperienza all’interno degli uffici comunali e senza alcuna incompatibilità. Continuare a mettere in discussione ogni scelta amministrativa con insinuazioni prive di fondamento non solo è scorretto, ma contribuisce a creare un clima di sfiducia che danneggia la città intera.

Chiediamo a tutte le forze politiche di mantenere il confronto nei giusti termini, evitando strumentalizzazioni e attacchi personali. La critica politica è legittima, ma deve basarsi su argomentazioni concrete, non su pregiudizi e delegittimazioni. Piacenza ha bisogno di una politica che costruisce, non di polemiche sterili».

In chiusura di commissione, ieri sera, l’architetto Schiaffonati sul tema dei cartelli dei cantiere incompleti segnalati da Trespidi, ha assicurato di aver già scritto nei giorni scorsi all’azienda per segnalare le difformità che se permarranno verranno sanzionate. Ha anche anticipato che nell’ambito del sopralluogo in cantiere (previsto nella giornata odierna ndr) avrebbe verificato: «La cosa è attenzionata».




«Piacenza crede davvero nella Via Francigena?»

La tratta piacentina della via Francigena e delle vie Romee è al contempo un’opportunità ed una sfida. La sua attrattiva non risiede solo nei pellegrini in viaggio verso Roma, ma anche negli escursionisti e turisti che esplorano la storia e i paesaggi piacentini. Tuttavia, per mantenere e sviluppare questo potenziale, è cruciale un impegno comune che unisca enti pubblici, privati e cittadini, costruendo un sistema strategico e integrato.
Piacenza come crocevia: un’opportunità da non perdere
Piacenza si trova lungo uno dei tracciati più affascinanti e storicamente rilevanti della Via Francigena, testimoniato dalle tappe descritte nel diario di viaggio del vescovo Sigerico. «Piacenza è crocevia di cammini antichi e di nuove opportunità turistiche» afferma Giampietro Comolli, presidente pro tempore del Comitato Tratta Piacenza vie Romee e Via Francigena Italia pro Unesco. «Tuttavia – aggiunge – la domanda da porsi è: la città crede davvero nella Via Francigena?».
Il Comitato Tratta Piacenza ha recentemente presentato alla BIT di Milano un nuovo progetto che coinvolge l’intera città, promuovendo la cartoguida dei cammini all’interno delle mura rinascimentali. Un’iniziativa che mira a trasformare Piacenza non solo in un punto di transito, ma in una vera destinazione. La mappa, realizzata con il sostegno della Banca di Piacenza, offre un’ampia gamma di servizi locali per turisti e pellegrini, evidenziando la ricchezza del territorio, dalle colline dell’alta Val Ceno e Val Taro fino ai passi appenninici liguri.
Tuttavia, come sottolinea Comolli «il cuore pulsante della Tratta Piacenza resta il guado di Sigerico sul fiume Po. Senza una barca operativa e un sistema di attracco sicuro, Piacenza rischia di essere tagliata fuori dai percorsi principali».

La crisi del Guado di Sigerico: una barriera da superare
Il guado di Sigerico, che da secoli rappresenta un passaggio fondamentale sulla Via Francigena, è oggi in una situazione precaria. Il traghettatore Danilo Parisi, che da oltre 20 anni garantisce il passaggio dei pellegrini, si trova a fronteggiare una crisi dovuta alla distruzione della sua barca durante l’ultima piena del Po. La comunità si è mobilitata con una raccolta fondi. Giampietro Comolli avverte che questa non è una soluzione a lungo termine: «Non possiamo continuare a tamponare le emergenze. Serve una strategia strutturale per garantire la sicurezza del guado e la continuità del servizio».
Il problema principale non è solo la barca, ma la mancanza di un pontile solido e sicuro, come evidenziato dagli studi dell’AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po).
«Occorre un pontile ben ancorato e un sistema di alaggio per proteggere la barca durante le piene del fiume – continua Comolli. – Solo così possiamo assicurare che Piacenza resti parte integrante della Via Francigena».

E’ necessario fare sistema
La costruzione di un sistema efficace richiede la collaborazione di tutti: dai comuni coinvolti alla Regione, dall’AIPO agli albergatori, agli operatori turistici locali. «Fare sistema è fondamentale – dichiara Comolli. – Non possiamo continuare a curare solo il nostro piccolo orticello. La tratta Piacenza può crescere solo se tutti gli attori coinvolti si impegnano a lavorare insieme, cosa che fino ad ora non si è purtroppo mai verificata».
Una delle soluzioni proposte riguarda l’utilizzo dei fondi raccolti per non solo acquistare una nuova barca, ma per creare un’infrastruttura solida e duratura. L’AIPO ha già avviato progetti di rinaturazione lungo le rive del Po che potrebbero includere anche la realizzazione di un nuovo attracco sicuro a Calendasco. «Questo potrebbe risolvere definitivamente i problemi legati alle piene del fiume – afferma Comolli -. Un progetto di questo tipo, che guarda al futuro, garantirebbe la continuità del servizio e permetterebbe a Piacenza di mantenere il suo ruolo centrale sulla Via Francigena. Senza barca la città di Piacenza rischia di essere tagliata fuori: infatti diventa più naturale, non solo consigliato, passare da Pavia a Fidenza usando le corriere, il treno, il pullman o la bici+treno, penalizzando la nostra provincia».

Il ruolo del traghettatore: un bando per il futuro
Oltre a garantire la sicurezza del guado, c’è una questione importante da affrontare: chi sostituirà Danilo Parisi quando non sarà più in grado di proseguire?
«Danilo non è eterno, – sottolinea Comolli – serve un bando per formare un nuovo traghettatore che possa garantire il servizio in futuro. Non possiamo lasciare che tutto dipenda dalla buona volontà di una sola persona».
Questo nuovo traghettatore non dovrebbe essere un volontario, ma un professionista remunerato, per garantire la sostenibilità del servizio nel lungo periodo. «Il guado di Sigerico ha un valore troppo grande per Piacenza e per il turismo locale per essere lasciato al caso» conclude Il presidente del Comitato Tratta Piacenza.




Edifici scolastici al centro della variazione di bilancio approvata dal Consiglio Provinciale di Piacenza

Il Consiglio Provinciale ha approvato ieri una variazione di bilancio che ha toccato diverse aree d’intervento, con particolare attenzione agli edifici scolastici.
Uno dei principali provvedimenti riguarda il finanziamento della nuova palestra nell’ex area demaniale Pontieri. Inizialmente previsto a 3,3 milioni di euro, il costo dell’opera è salito a 4 milioni. La Provincia ha ipotizzato il ricorso a un mutuo o, in alternativa, l’utilizzo dell’avanzo di bilancio già accantonato, a seconda di quanto risulterà conveniente a livello di tassi d’interesse.

Ulteriori risorse, pari a circa 400.000 euro, saranno destinate all’acquisto dei moduli didattici attualmente utilizzati dai licei Colombini e Respighi. La conclusione dell’operazione è prevista entro aprile 2025. Inoltre, sono stati stanziati oltre 400.000 euro per sostenere interventi PNRR già in esecuzione, con specifiche assegnazioni di 290.000 euro per il Liceo Respighi, 71.000 euro per l’ex Ipsia Leonardo da Vinci e 60.000 euro per la segreteria del Raineri Marcora.

Alcuni investimenti, come la costruzione di un nuovo edificio didattico a Castel San Giovanni (stimato a 2,6 milioni di euro), slitteranno al 2026, in linea con il Documento Unico di Programmazione approvato lo scorso dicembre.
In tema di inclusione, il bilancio provinciale prevede anche un incremento di 52.000 euro per il trasferimento regionale a favore degli alunni disabili, con fondi destinati ai Comuni.

Per quanto riguarda la viabilità, sono stati reiscritti i fondi statali previsti dal D.M. 123/2020 per i lavori di riqualificazione della Strada Provinciale n. 6 di Carpaneto, con un finanziamento di 1 milione di euro. Anche le risorse per le funzioni fondamentali sono state adeguate, con un aumento complessivo di 315.599 euro per il 2025, 329.563 euro per il 2026 e 696.304 euro per il 2027.

Il Consiglio Provinciale ha inoltre approvato un protocollo d’intesa con Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Provincia e i Comuni di Castel San Giovanni e Sarmato, per la soppressione dei passaggi a livello sulla linea Alessandria-Piacenza. È prevista la costruzione di un cavalcavia e una viabilità di ricucitura, ma l’attuazione dipenderà dalla disponibilità delle risorse necessarie.

Di rilievo anche l’accordo con il Comune di Ferriere per la riqualificazione dell’ex caserma dei Carabinieri. L’edificio sarà messo a disposizione del Comune per partecipare al bando della Presidenza del Consiglio per la riqualificazione di aree dismesse, che potrebbe consentire un finanziamento per la ristrutturazione. In caso di successo, l’immobile resterà a disposizione del Comune per 30 anni; in caso contrario, tornerà nelle mani della Provincia.

Infine, il Consiglio ha riconosciuto la legittimità di un debito fuori bilancio di 7.054,74 euro, derivante da una sentenza della Corte d’Appello di Bologna.

La seduta è stata aperta, come di consueto, dalle comunicazioni dei consiglieri, con discussioni su temi come le difficoltà di accesso alla telefonia mobile nelle aree montane (Bonini), la nuova gestione della raccolta rifiuti (Morganti, Ferri, Calza), la collocazione del nuovo ospedale nell’area 5 (Morganti, Ferri) e le modalità di convocazione della CTSS (Morganti).
Durante la riunione, la presidente della Provincia Monica Patelli ha presentato Monica Penserini, la nuova dirigente del Servizio “Istruzione, Pari Opportunità, Stazione Unica Appaltante, Acquisti,” esprimendo un augurio di buon lavoro e ringraziando il dirigente uscente, Andrea Tedaldi, per il suo impegno.




Nove studenti stranieri di Intercultura “alla scoperta di Piacenza

Piacenza è stata scelta come il luogo da conoscere da una rappresentanza dei 500 studenti stranieri nell’ambito della loro permanenza di quest’anno in Italia con Intercultura.

Sono 9 gli adolescenti che hanno scelto di trascorrere una settimana nella nostra città per conoscere una parte diversa del nostro Paese rispetto a quella dove stanno trascorrendo il loro anno “italiano”, accolti da una famiglia e inseriti in una scuola locale.

Nel corso di questa “settimana di scambio”, le scuole e le famiglie del territorio possono sperimentare, per un breve periodo, l’esperienza di aprire la propria “casa” al mondo, ospitando un giovane di un’altra cultura.

Dal 22 al 30 marzo i ragazzi, guidati dai volontari del Centro locale di Piacenza, avranno la possibilità di vivere in una nuova famiglia, frequentare un’altra scuola, conoscere nuovi luoghi e stili di vita rispetto a quelli che hanno iniziato a interiorizzare e ad amare, dal loro arrivo in Italia lo scorso settembre.

I ragazzi che hanno scelto Piacenza sono Kasey dalla Nuova Zelanda, Abdil dalla Turchia, Bibiana dalla Slovacchia, Duru dalla Turchia, Dante dalla Croazia, Minou dalla Germania, Elijanah dalla Germania, Zhouran dalla Cina e Miriam dalla Germania arrivano dalle città di Matera, Nuoro, Palermo, Taranto, Siracusa Sud, Catania, Messina, Treviglio e Gallipoli.

Per loro, i volontari di Piacenza hanno messo a punto un programma molto intenso, intitolato “Piacere Piacenza…un territorio da scoprire” pensato per far conoscere e vivere il “tesoro” del territorio

Guide d’eccezione saranno gli studenti stranieri che a settembre sono arrivati a Piacenza, accolti da una famiglia e inseriti in una scuola locale. Sono Maria, Emi, Laila, Jaidee, Celeste e Alberto e arrivano rispettivamente da Brasile, Giappone, Danimarca, Thailandia, Perù e Costa Rica.

 I ragazzi visiteranno la città di Piacenza e lo splendido borgo di Bobbio. Inoltre, avranno modo di visitare le città di Milano e Firenze.

Una parte importante della settimana di scambio sarà dedicata all’aspetto didattico: sono previsti momenti di incontro con gli studenti e di confronto interculturale. Presso l’Istituto Alberghiero “ITAS Rainieri-Marcora” e il Campus Agroalimentare Rainieri i ragazzi avranno modo di conoscere gli studenti e i professori e imparare molto della cultura culinaria caratteristica del nostro territorio.

Infine, l’altro aspetto fondamentale di questa settimana sarà l’ospitalità nelle famiglie locali che permetterà agli studenti di confrontare stili di vita, usi e costumi diversi rispetto alla zona dove stanno trascorrendo il loro anno in Italia.




Aprono martedì 18 marzo, le iscrizioni ai nidi d’infanzia per l’anno educativo 2025- 2026

Apriranno martedì 18 marzo, le iscrizioni ai nidi d’infanzia facenti parte del sistema integrato territoriale e al servizio sperimentale Edugate, per l’anno educativo 2025-2026. Ci sarà un mese di tempo, sino al 18 aprile compreso, per compilare e trasmettere online la domanda di ammissione, esclusivamente tramite il portale ECivis, con link diretto dal sito www.comune.piacenza.it/nidi-infanzia dove saranno rese disponibili tutte le informazioni necessarie e la guida completa per gli utenti.
Fondamentale, per accedere, disporre di credenziali Spid o Cie, di un indirizzo di posta elettronica e di un numero di telefono cellulare attivo, nonché ricordare che il genitore o tutore che compila il modulo risulterà anche intestatario dei successivi pagamenti.
Per garantire un supporto utile alle famiglie, verranno messe a disposizione non solo le guide alla compilazione redatte in italiano, inglese, arabo e ucraino, ma quest’anno è prevista anche la presenza di mediatori linguistico-culturali presso l’Ufficio Nidi di viale Beverora 59 in tre date già definite: giovedì 3 aprile dalle 15 alle 17 per la lingua ucraina, giovedì 10 aprile dalle 15 alle 17 in inglese, venerdì 11 aprile dalle 9.30 alle 12.30 in arabo. Nel periodo di accoglimento delle iscrizioni, per tutti i cittadini interessati è possibile ricevere informazioni e supporto presso le postazioni all’ingresso della sede di viale Beverora 59, previo appuntamento telefonico contattando l’Ufficio Nidi allo 0523-492509 e 0523-492577 (dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 13, il lunedì e giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30), o scrivendo a nidi.infanzia@comune.piacenza.it. Agli stessi recapiti si può richiedere di organizzare il supporto di mediazione linguistica anche per altri idiomi.

Si conferma, come preziosa opportunità per conoscere più da vicino gli spazi che ospitano i nidi d’infanzia e il servizio Edugate, l’ormai tradizionale Open Day: l’appuntamento è per sabato 22 marzo, dalle 9.30 alle 18.30. “L’accesso sarà libero in tutte le sedi – spiega l’assessore alle Politiche per l’Infanzia Nicoletta Corvi – senza necessità di prenotazione. Questo per favorire, da parte delle famiglie, la massima libertà di movimento e la possibilità di andare alla scoperta di un più ampio numero di strutture, iniziando a familiarizzare con gli ambienti che potrebbero, tra pochi mesi, accogliere i loro bimbi”. Recapiti e indirizzi sono consultabili sul sito web comunale nella pagina dedicata, per tutte le realtà che apriranno le loro porte ai potenziali futuri utenti: i nidi comunali Arcobaleno, Girotondo, Pettirosso, Vallera, Cervini, le sezioni aventi sede presso Nostra Signora di Lourdes e al polo Mirra, il servizio Edugate per la fascia 1-6 anni; i nidi in convenzione Affa La Giraffa, Casa Morgana, Casa Turchina, Nido del Facsal, Giardino dei Colori, Lilliput, l’Oasi, Marco Polo, S. Eufemia, Il Giardino di Alice e le sezioni convenzionate del Mirra.

IL NUOVO REGOLAMENTO
Possono presentare domanda di ammissione ai nidi d’infanzia i genitori dei bambini residenti a Piacenza, nati tra il 1° gennaio 2023 e il 31 maggio 2025, mentre si va dal 1° gennaio 2020 al 31 agosto 2024 per il Servizio sperimentale Edugate.

La graduatoria verrà stilata in base ai criteri definiti dal Regolamento per l’accesso ai Servizi educativi per l’Infanzia, approvato dal Consiglio comunale il 17 febbraio. “Grazie all’esperienza acquisita dagli uffici nel corso degli anni, alle segnalazioni da parte dei cittadini e alle criticità rilevate sia dal Comune, sia dalle famiglie – sottolinea l’assessore Corvi – abbiamo aggiornato il Regolamento in direzione di una maggiore semplicità e ulteriore trasparenza, tenendo conto anche di cambiamenti sociali che determinano, spesso, nuove tipologie di contratti lavorativi. L’obiettivo è stato quello di ridurre al massimo i rischi di ambiguità interpretativa nell’attribuzione dei punteggi, anche con riferimento all’articolazione oraria dell’impiego dei genitori. Abbiamo modificato, inoltre, le modalità di gestione delle liste d’attesa, che adesso sono suddivise in modo distinto tra le tre fasce d’età inserite nei nidi (lattanti da 0 a 12 mesi, piccoli da 12 a 24 mesi, grandi da 24 a 36 mesi) e non più ancorate alla struttura scelta, ma ordinate in base al punteggio attribuito”.

“Se, in precedenza, si potevano esprimere sino a tre preferenze nella scelta del nido aggiunge l’assessore – ora le abbiamo raddoppiate portandole a sei, equiparando il nido part-time agli altri servizi. Questo aumenta le probabilità che una famiglia idonea all’ammissione possa essere inserita in una struttura di suo gradimento, ritenuta funzionale alle proprie esigenze, garantendo uno scorrimento più agevole delle graduatorie e maggiore coerenza tra l’ordine definito dai punteggi e l’effettivo accesso al servizio. Un’altra novità, mirata ad assicurare tempi più celeri ai nuclei in attesa, riguarda l’introduzione del termine di 5 giorni entro cui le famiglie ammesse al nido devono dare riscontro scritto al Comune in merito all’accettazione o meno del posto, che si considera decaduto in caso di mancata risposta. Se riteniamo la rete dei servizi educativi un patrimonio collettivo, quale è, occorre la collaborazione di tutti per tutelarne l’efficienza e la disponibilità”.

IL NUOVO ANNO EDUCATIVO
Per l’anno educativo 2025-2026, il sistema integrato dei nidi d’infanzia garantisce una copertura per 622 posti, di cui 308 per nuove iscrizioni: 66 per i lattanti, 136 per i piccoli, 85 per i grandi e 15 per il nido part-time. A questi numeri si aggiungono quelli per i bambini dai 3 ai 6 anni presso Edugate, che per questa fascia d’età ha una capienza di 38 posti, di cui 4 disponibili quest’anno per le nuove iscrizioni.




Piacenza: i bagni pubblici di piazza Cavalli diventano a pagamento

Tassare i bagni pubblici non è una novità dei giorni nostri, se è vero che – stando alla narrazione di Svetonio – l’imperatore romano Vespasiano, in carica fra tra il 69 e il 79 d.C., proprio per giustificare la gabella da lui imposta pronunciò la celebre frase “pecunia non olet” e legò indissolubilmente il suo nome non a gesta eroiche ma ai gabinetti dell’Urbe.

Il “gettone per la pipì” approda ora a Piacenza dopo la scelta “quasi bipartisan” del consiglio comunale di Piacenza che lo scorso novembre ha deliberato (con i voti favorevoli della maggioranza e della civica Barbieri-Liberi ma con quelli contrari di Fratelli d’Italia e Lega) l’introduzione di un pagamento di 50 centesimi per accedere ai bagni pubblici i piazza Cavalli, riaperti lo scorso giugno dopo i lavori di ristrutturazione che li hanno totalmente riqualificati. Lo scopo dei consiglieri comunali che hanno avvallato questa scelta è quello di «preservare al meglio il decoro e la sicurezza dei locali rispetto a un investimento importante sostenuto dall’ente».

Stando alla nota del Comune «i tornelli contribuiranno a gestire e limitare gli ingressi a chi ha realmente bisogno dei servizi igienici».

D’ora in poi dunque per entrare «ogni utente dovrà versare 50 centesimi di euro ad ogni accesso, e potrà farlo sia con monete sia tramite Pos contact-less, ovvero appoggiando all’apposito sensore la tessera Bancomat, la carta di credito o anche il cellulare qualora abilitato».

Il comunicato non specifica – come si immagina – se questo mezzo euro (che tradotto nel vecchio conio corrisponde a circa mille lire) servirà a coprire le spese di pulizia continuativa dei bagni. Perché il pagamento ci può anche stare (ed ormai nelle stazioni è la regola) ma deve avere come contropartita quella di offrire locali ineccepibili.

Si sa invece che dalle 16 alle 20, sette giorni su sette, e nelle due mattinate dei giorni di mercato (mercoledì e sabato) dalle 10 alle 13 «è già attivo il servizio di guardianìa che garantisce il presidio con un addetto».  I bagni sono invece aperti tutti i giorni dalle 6 alle 20.

Resta da vedere come accoglieranno la novità dell’ingresso a pagamento anziani, deboli di prostata e soprattutto ambulanti che rischiano un consistente esborso per far fronte alle giornate di mercato.




A Villa Verdi per sperimentare nuovi percorsi cicloturistici

Ad una settimana esatta dal passaggio formale di Villa Verdi nelle proprietà dello Stato, in attesa che incominci il nuovo corso della casa del Maestro si contano i primi arrivi di turisti ciclisti e fra loro artisti e musicisti.
In un bel sabato di sole quasi primaverile davanti alla Villa è arrivato anche un gruppetto accompagnato da un esperto di percorsi in bici come Angelo Nani, amico del Comitato Giuseppe Verdi-Il suo tempo e la sua terra. Nani con la Fiab sta provando un “ itinerario verdiano ufficiale” nelle terre piacentine del maestro da collegare con quello di Busseto e con Cremona. Insomma prove tecniche di trasmissione …