Presentato il calendario 2025 dei carabinieri

E’ stato presentato questa mattina a Piacenza, come negli altri comandi provinciali dei carabinieri d’Italia, il Calendario Storico dell’Arma edizione 2025, realizzato con il contributo dell’artista Marco Lodola e dello scrittore Maurizio de Giovanni.

“I Carabinieri e i giovani” è il tema del nuovo Calendario Storico, realizzato con il contributo di celebri personaggi dello scenario artistico-letterario italiano, Marco Lodola e Maurizio de Giovanni; il primo che ha curato la veste grafica dell’opera è considerato un artista poliedrico del Nuovo Futurismo e della Pop Art italiana, mentre il secondo, scrittore partenopeo di successo, è noto per le collane de “Il Commissario Ricciardi”, “I Bastardi di Pizzofalcone”, “Mina Settembre”.

Come ha spiegato il colonnello Pierangelo Breda (sotto l’intervista), comandante provinciale dei carabinieri piacentini i testi che accompagnano le 12 tavole descrivono un dialogo epistolare fra un Maresciallo Comandante di Stazione, vedovo, e suo figlio, studente alle prese con le sfide del quotidiano e con il dolore, condiviso con il padre, per la scomparsa della madre. Il Maresciallo utilizza come chiave di dialogo alcuni racconti del suo lavoro, parlando di alcuni episodi di servizio che toccano temi come il bullismo, le dipendenze, la salvaguardia dell’ambiente e del rispetto per l’altro, l’inclusività e la solitudine sociale.

Riesce così a superare gli ostacoli e le difficoltà ricorrenti nel rapporto comunicativo fra adulti e ragazzi con un metodo tanto astuto quanto discreto: conoscendo l’abitudine del ragazzo di sfogliare album di foto che ritraggono anche la madre scomparsa, decide di inserire dei bigliettini al suo interno, chiedendogli di toglierli se letti e, quindi, graditi.

In questo modo, Maurizio de Giovanni riesce a romanzare il rapporto fra nuove generazioni e legalità, con un linguaggio diretto ed empatico, riassumendo l’amore paterno, i valori e la fiducia nelle giovani generazioni in una sorta di testamento morale.

Le tavole, invece, raffigurano, nell’inconfondibile stile pop di Marco Lodola, carabinieri delle varie articolazioni dell’Arma e figure giovanili, nella versione cartacea delle “sculture luminose” che lo hanno reso celebre nel mondo.

Il calendario vuole valorizzare i giovani, bene inestimabile per tutti e investimento prezioso per il futuro del Paese, richiamando una delle principali attività preventive svolta dall’Arma a loro favore, gli incontri nelle scuole sulla “Cultura delle legalità”, che ambiscono a promuovere conoscenza della legge e cultura civica.

Un’opportunità unica e privilegiata di cui far tesoro per sviluppare nelle giovani generazioni la sensibilità verso le tematiche sociali più avvertite, della legalità e dei temi ambientali, e accrescere la consapevolezza del proprio prezioso ruolo per la crescita sociale, economica e democratica del Paese.

La tavola del mese di novembre, attraverso la rappresentazione di un militare per ciascuna Forza Armata, è dedicata alla “Difesa” e ai suoi valori. La scelta del mese coincide con la ricorrenza della “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate”, che celebriamo il 4 novembre, quest’anno suggellata dalla cerimonia nella città di Venezia e dal “Villaggio della Difesa” allestito al Circo Massimo dal 1 al 4 novembre, in cui i cittadini potranno scoprire le nostre Forze Armate.

La grande curiosità che suscita il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di 1.200.000 copie e tradotto in otto lingue straniere (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo) oltre che in sardo e friulano, è una chiara dimostrazione della stima e della gratitudine di cui gode l’Istituzione da parte della comunità. L’elevato significato dei suoi contenuti ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro quanto nelle scuole e nei luoghi di aggregazione sociale, quasi a testimonianza del fatto che “accanto ad ogni cittadino c’è un Carabiniere”. La pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 92° edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.

Oltre al Calendario, è stata pubblicata anche l’edizione 2025 dell’Agenda la cui opera rappresenta la continuità editoriale del Calendario, riportando le storie di de Giovanni come apertura di ogni singolo mese. Altre due opere completano l’offerta editoriale dell’anno 2025, un calendario da tavolo, dedicato anche quest’anno al tema “I Carabinieri nei Borghi più Belli d’Italia” e realizzato con gli scatti dei comuni dello stivale più suggestivi e ricchi di tradizioni, da Nord a Sud. L’intero ricavato della vendita del calendarietto da tavolo è devoluto, come accaduto negli anni precedenti, all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri. Il Planning da tavolo è invece incentrato sul tema “L’impegno internazionale dei Carabinieri. Il ricavato di tale prodotto editoriale sarà devoluto nuovamente ad un ospedale pediatrico, individuato quest’anno nel Santobono di Napoli. L’attività di cooperazione e i teatri operativi”, con la finalità di illustrare la delicata e preziosa attività che l’Arma svolge fuori il territorio nazionale, assolvendo con professionalità e dedizione sia ai compiti di stability policing che di sicurezza e vigilanza alle sedi diplomatiche, un impegno altamente apprezzato dalla comunità internazionale. Dagli anni ’90 ad oggi sono circa 60 i carabinieri piacentini che hanno preso parte a missioni di pace.

Il colonnello Breda ha anche ricordato come quest’anno cada l’80° dell’uccisione del brigadiere piacentino Alberto Araldi, il comandante Paolo, carabiniere e partigiano italiano, medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Un “eroe vicino” con una storia cinematografica: compiva incursioni nelle polveriere nazi-fasciste travestito con divise e anche con camion rubati al nemico.




L’Ostreria Fratelli Pavesi fra i 16 nuovi Bib Gourmand della Guida Michelin Italia

In anteprima sul lancio della 70ª edizione della Guida MICHELIN Italia, che si terrà a Modena il prossimo 5 novembre, Michelin svela i nomi dei nuovi ristoranti Bib Gourmand.
Nella Guida MICHELIN Italia 2025 sono 16 i nuovi Bib Gourmand per un totale di 250 ristoranti. Fra questi entra l’Ostreria Fratelli Pavesi – La Faggiola di Gariga di Podenzano (PC).
Il Bib Gourmand, ovvero la faccia sorridente dell’Omino Michelin che si lecca i baffi, è il pittogramma che indica un ristorante che propone una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo ad un ottimo rapporto qualità-prezzo. Lo scopo del team degli ispettori è scoprire nuovi Bib Gourmand in tutti gli angoli d’Italia, dalle grandi città ai piccoli centri raggiungibili per strade sterrate.

Infatti, 9 delle 16 novità 2025 sono ristoranti selezionati e inseriti nella Guida MICHELIN in corso d’anno e che, oggi, ricevono la distinzione del Bib Gourmand.

Il rapporto qualità-prezzo è certamente un elemento essenziale nella selezione, ma prioritaria è la passione per la tavola che crea l’atmosfera dei ristoranti Bib Gourmand, in cui si gustano ricette spesso ispirate alla tradizione.

“Tra le novità della selezione 2025 -spiega Sergio Lovrinovich, Direttore della Guida MICHELIN Italia – troviamo il Ronchi Rò di Dolegna del Collio, un’antica cascina situata sul confine sloveno, che propone una cucina ispirata ai piatti tradizionali della regione e promuove i produttori e i fornitori artigianali locali. A Podenzano troviamo poi l’Ostreria Fratelli Pavesi, che offre piatti della tradizione piacentina talvolta anche in veste moderna mentre, a Teramo, trova spazio la cucina internazionale di Oishi, che unisce alla cucina giapponese i prodotti del mediterraneo. Infine, Bro’s Trattoria a Scorrano, Lecce, dove il must è il forno a legna nel quale si cuociono quasi tutte le specialità presenti nel menu giornaliero: ricette rigorosamente tradizionali, da accompagnare con le pucce salentine, il tipico pane locale, e ottimi antipasti.”

La rivelazione dei nuovi Bib Gourmand è, come ormai consuetudine, un’anteprima della MICHELIN Guide Ceremony Italy, la cui 70^ edizione si terrà il 5 novembre al Teatro Pavarotti-Freni di Modena.

Durante quest’evento, particolarmente atteso da tutti gli addetti ai lavori e dagli appassionati del settore – e che sarà trasmesso live sui canali Facebook e YouTube di Michelin – verrà svelata la selezione 2025 per l’Italia. Si scopriranno così i nuovi ristoranti Stellati, le nuove Stelle Verdi ma anche i Premi Speciali MICHELIN, nati per celebrare la diversità dei mestieri dell’industria della ristorazione e i ristoranti premiati con il riconoscimento lanciato durante la scorsa edizione: il premio Passion Dessert, nato per premiare l’alta qualità delle esperienze proposte attraverso i dolci ai propri clienti.

I 16 nuovi Bib Gourmand per la Guida MICHELIN Italia 2025:

Osteria La Pimpinella Bra CN PIEMONTE
Osteria Veglio La Morra CN
Magazzino 52 Torino TO
Fratelli Bruzzone Torino TO
Osteria Numero 2 Stradella di Bigarello MN LOMBARDIA
Da Felice Chiavari GE LIGURIA
Ronchi Rò Dolegna del Collio GO FRIULI-VENEZIA GIULIA
Osteria dell’Accademia Montegridolfo RN EMILIA-ROMAGNA
L’Ostreria Fratelli Pavesi Podenzano PC
Antica Locanda di Sesto Ponte a Moriano LU TOSCANA
Trattoria della Fortuna Monterotondo RM LAZIO
Oishi Teramo TE ABRUZZO
Osteria dei Maltagliati Torano Nuovo TE
Vez San Marzano di San Giuseppe TA PUGLIA
Bros’ Trattoria Scorrano LE
Ostaria Pignatelli Napoli NA CAMPANIA

Le regioni con più Bib Gourmand sono:

Emilia-Romagna 33

Piemonte 31

Lombardia 25

Toscana 25

Veneto 18

La nuova selezione sarà disponibile sul sito della Guida MICHELIN e sulle app iOS e Android a partire dalle ore 15.00 del 5 novembre. E’ possibile scaricare l’app gratuita per esplorare e prenotare tutti i ristoranti Michelin e gli hotel più unici ed emozionanti del mondo.




Augusto Pagani torna a presiedere l’Ordine dei medici di Piacenza

Si sono svolte nei giorni 26, 27 e 28 ottobre – in modalità telematica ed elettronica – le elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo Albo Medici, della Commissione per gli Iscritti all’Albo Odontoiatri e del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Piacenza per il quadriennio 2025-2028. 898 i medici e 122 gli odontoiatri che hanno partecipato al voto, che ha visto l’affermazione, per quanto riguarda il Consiglio direttivo, della lista “Partecipazione, dialogo e collaborazione”.

All’esito dello spoglio sono risultati eletti, per quanto riguarda i Medici: Augusto Pagani (503 voti), Raffaella Bertè (494), Maurizio Bianco (492), Carolina Prati (485), Sara Resi (483), Maurizio Contini (479), Daniela Aschieri (477), Anteo Baricchi (477), Giovanni Aragona (476), Silvia Peveri (475), Nicola Arcelli (468), Greta Gregori (462), Chiara Maffi (460), Chiara Zanzani (459) e Claudiu Roberto Boneff (452). Per quanto riguarda la Commissione degli Odontoiatri sono risultati eletti: Antonio Tosciri (94 voti), Stefano Milani (89), Lucia Quaroni (84), Stefano Pavesi (82) e Marco Zuffi (82). Per il Collegio dei Revisori dei Conti sono infine risultati eletti Giuseppe Scagnelli (389 voti) e Luca Pilla (375). Eletto quale Revisore supplente Gianluca Cogni (334 voti).

Di seguito i voti ottenuti dai candidati della lista “Per un Ordine al servizio di tutti”: Mauro Gandolfini (307), Massimo Ambroggi (287), Daniela Serena (286), Ernesta Pasetti (285), Roberto Sacchetti (282), Umberto Gandi (270), Giuseppe Civardi (270), Daniela Petraglia (261), Giovanni Centenaro (261), Daniela Padrini (259), Sara Cardinali (256), Marcello Valdini (253), Giovanni Tolomeo (251), Christine Zancani (243), Salvatore Mazzara (240).

Entro otto giorni verrà convocata la seduta per l’assegnazione delle cariche elettive. Il Consiglio direttivo è costituito da 17 membri, quindici medici insieme ai due candidati più votati della Commissione Albo Odontoiatri.

 




Inaugurato il Parco Agrovoltaico dell’ Università Cattolica di Piacenza

E’ stato inaugurato in strada dell’Anselma questo pomeriggio il Parco Agrovoltaico dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore nel campus di Piacenza. Si tratta di un moderno impianto formato da 774 pannelli con una potenza di picco pari a oltre 500 kWp. Dopo la benedizione del vescovo monsignor Adriano Cevolotto, si è tenuto il taglio del nastro da parte di Elena Beccalli (vedi intervista sotto), Magnifico Rettore dell’Università Cattolica. Successivamente le autorità civili e militari presenti si sono spostate nell’auditorium Gian Carlo Mazzocchi, dove sono intervenuti Marco Allena, preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza, Marco Trevisan, preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Domenico Simeone, preside della facoltà di Scienze della formazione, e il professore Stefano Amaducci, ordinario di agronomia e coltivazioni erbacee e reponsabile scientifico di questo progetto (vedi intervista).




Europa Verde. “Dispiacere per l’abbattimento dell’autostazione di piazza Cittadella”

I candidati di Europa Verde Paolo Pantrini e Vanda Campregher intervengono con un comunicato sull’abbattimento dell’ex autostazione dei bus di piazza Cittadella.

“Esprimiamo il nostro più profondo dispiacere per l’abbattimento dell’autostazione di piazza Cittadella. Come Europa Verde abbiamo da sempre espresso contrarietà al progetto di parcheggio interrato e come candidati all’assemblea legislativa regionale ci impegniamo ad adottare un diverso modo di fare politica e rappresentare i cittadini.
Crediamo infatti che chi ha l’onore e la responsabilità di ricoprire un incarico pubblico debba sentirsi custode del patrimonio comune che gli è affidato e dedicare la propria attenzione a tutelarlo e valorizzando. Purtroppo così non è stato e Piacenza non ha più un prezioso esempio di architettura razionalista, luogo del cuore nella memoria di tanti concittadini.
Crediamo inoltre che gli organi decisionali delle pubbliche istituzioni non debbano calare sui territori astratti progetti avulsi dalle comunità che quei territori li vivono orientandosi verso innovazione e cambiamento fini a sè stessi bensì garantire benessere e qualità della vita nella quotidianità dei cittadini attraverso riqualificazioni che prima di distruggere tengano in conto l’esistente valutandone la conservazione e le funzioni. Le città sono luoghi di vita non infrastrutture da efficientare.
Non smetteremo poi mai di ricordare come la democrazia, anche in un sistema rappresentativo, non sia solo la scheda nell’urna ogni cinque anni ma la partecipazione consapevole alle scelte importanti che riguardano la propria città, provincia, Regione, Paese. Un amministratore non può non riconoscere il ruolo di corpi intermedi come le associazioni e i comitati, non può non prendere in considerazione la voce dei cittadini espressa attraverso manifestazioni e raccolte firme”.




Lunedì 21 ottobre il sindaco Tarasconi incontra le associazione “a difesa di piazza Cittadella”

Italia Nostra (sezione di Piacenza), FATe, Archistorica, Laboratorio Popolare per la Cultura e per l’Arte, Legambiente Piacenza, Attac Piacenza e Delegazione dei cittadini firmatari del ricorso rispondono pubblicamente al sindaco sull’incontro  fissato lunedì 21 ottobre sul tema di piazza Cittadella.

“In merito alla comunicata sua disponibilità ad un incontro ristretto il 21 ottobre, rivolto alle associazioni e ai cittadini che l’avevano precedentemente invitata all’incontro pubblico dell’8 ottobre scorso, in S.Ilario, nel confermarle la nostra presenza, chiediamo cortesemente se previsto un collegamento in streaming o una eventuale registrazione per consentire ai cittadini interessati, e che lo desiderano, la possibilità di assistere o ascoltare nel modo più trasparente possibile, all’incontro. (* Su questo punto vedi sotto)

In secondo luogo, in attesa dell’udienza convocata dal Presidente del Tribunale per il prossimo 28 ottobre, in cui il collegio incaricato si esprimerà sull’accoglimento o meno del reclamo presentato dalla Piacenza Parcheggi SpA, le saremmo grati se favorisse la sospensione temporanea dei lavori in Piazza Cittadella, compresa la demolizione dell’autostazione. Lavori che – nel caso di mancato accoglimento del reclamo – risulterebbero quantomeno inutili, attesa la irrealizzabilità del progetto approvato perché le piante non potrebbero essere abbattute in ossequio dell’Ordinanza attualmente vigente del Giudice Antonino Fazio. 

In terzo luogo gradiremmo conoscere la composizione della delegazione dell’Amministrazione all’incontro del 21 ottobre (assessori e tecnici presenti) e possibilmente l’articolazione dello stesso, in termini di temi trattati e di tempi disponibili per il loro svolgimento.

* Il sindaco nel confermare l’incontro previsto ci ha comunicato che “trattandosi di un incontro di ascolto/informativo, in questo caso non è previsto il collegamento streaming”.  Prendiamo atto della decisione dell’amministrazione anche se il collegamento, anche con mezzi nostri e senza costi, avrebbe potuto costituire un’opportunità di trasparenza e partecipazione dei cittadini interessati, che non possono presenziare all’incontro”.

 

 

 




Cerimonia di avvicendamento del Comandante del 2° Reggimento Pontieri

Si è svolta oggi, nella caserma “Ten. Filippo Nicolai” di Piacenza, la cerimonia di avvicendamento del comandante del 2° Reggimento Genio Pontieri tra il colonnello Fabio Frattolillo, cedente, e il parigrado Daniele Paradiso, subentrante, alla presenza del Comandante della Brigata Genio, Generale di Brigata Gianluca Dello Monaco e delle principali autorità civili e militari della città.

Il Generale Dello Monaco, nel suo intervento, ha ricordato le numerose attività operative e addestrative dei Pontieri durante i due anni di comando del Colonnello Frattolillo: dai concorsi di personale e mezzi per le attività di pubbliche calamità, sia durante l’emergenza alluvione in Emilia Romagna a maggio 2023, sia per l’emergenza maltempo nel novembre scorso a favore della Prefettura di Prato, ai contributi forniti nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure” per il controllo del territorio, in passato sulla piazza di Roma e attualmente su quella di Piacenza e Parma. Importanti anche i lavori infrastrutturali che hanno interessato svariate caserme e depositi munizioni dell’Esercito e quelli che stanno interessando la caserma “Nicolai” e il comprensorio “Ex Piazza d’Armi” – caserma “Artale”.

L’Alto Ufficiale ha inoltre menzionato l’impegno profuso dal Reggimento nell’ambito addestrativo con particolare riferimento alle esercitazioni: “Argo 2023” svoltasi a Piacenza sul fiume Po e “Argo 2024” appena conclusa a Roma sul fiume Tevere, con l’impiego del materiale da Ponte Galleggiante Motorizzato (PGM) per il superamento del corso d’acqua da parte delle unità di manovra della Forza Armata, e alle attività svolte nel montaggio del nuovo ponte “Janson”, nuovo ponte logistico dell’Esercito, collaudato dal Reggimento nel 2022, acquisito per sostituire progressivamente il materiale da ponte Bailey, rispondente alle nuove esigenze degli attuali scenari operativi.

Il Reggimento ha tra i suoi compiti fondamentali quello del supporto alla mobilità, ruolo cruciale nei moderni campi di battaglia. La capacità di superare gli ostacoli e le interruzioni sono componenti essenziali dell’addestramento dei pontieri impiegabili anche in operazioni a favore della comunità in casi di emergenza.

Il Reparto inoltre ha operato in contesti internazionali quali: Slovacchia, Kosovo e Libano, ed ha effettuato oltre 500 interventi nell’ambito della bonifica da ordigni residuati bellici risalenti ai due conflitti mondiali.

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Conclusi i lavori di riqualificazione dell’ex oratorio di Vallerenzo

Incastonato tra le colline di Pecorara, tappa preziosa per i pellegrini delle antiche vie francigene, l’ex oratorio della Madonna della Misericordia e di San Lodovico di Vallerenzo è una perla culturale e architettonica dell’Alta Val Tidone. Come tale è curata e tutelata, pronta grazie ai nuovi lavori di restauro ad essere ulteriormente valorizzata. Si è concluso infatti nelle scorse settimane l’intervento di riqualificazione e risanamento strutturale realizzato dal Comune di Alta Val Tidone grazie al finanziamento del Gal del Ducato.

“Dopo il recupero dell’ex oratorio grazie all’intervento della Banca di Piacenza e del compianto Presidente Corrado Sforza Fogliani – ricorda il Sindaco Franco Albertini – oggi si porta a termine un intervento che permette di mettere in sicurezza questa perla del nostro territorio, tutelandola e valorizzandola. L’ex oratorio è ubicato sulla via dei Feudi Imperiali, uno dei tanti antichi cammini presenti sulle nostre colline che ogni anno attraggono pellegrini, visitatori e turisti in numero sempre maggiore. Per questo era doveroso rendere questo oratorio, che è tappa preziosa di questi cammini, ancora più bello e fruibile. Ringrazio quindi il Gal del Ducato per il prezioso supporto e come Comune faremo ancora di più per valorizzarlo”

I lavori, per un valore di 80mila euro, hanno interessato il restauro degli intonaci interni e quello del prospetto principale sud, il restauro della pavimentazione interna, l’esecuzione di un sistema di protezione dall’umidità proveniente dall’esterno e di regimentazione delle acque. E inoltre la pulitura delle cornici all’imposta della volta a botte, della cornice con decoro pittorico dalla pala d’altare e le decorazioni dell’altare.

 




Il comune di Piacenza si costituirà contro l’ordinanza del giudice che ha “salvato” gli alberi di piazza Cittadella

Il Comune di Piacenza si schiera formalmente contro l’ordinanza del giudice Antonino Fazio che aveva (almeno per il momento) “salvato” gli alberi di piazza Cittadella dal possibile abbattimento e sosterrà il reclamo di Piacenza Parcheggi, contro l’ordinanza cautelare del Tribunale. Allo scopo ha ingaggiato un avvocato del foro di Bologna (vedi sotto) stanziando poco più di 11.500 euro. Del resto lo stesso sindaco Katia Tarascono ha più volte ribadito che la sua amministrazione sul progetto del parcheggio interrato e sul rifacimento della piazza non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro. Questo il comunicato diffuso dall’ufficio stampa.

“Anche l’Amministrazione comunale si costituirà di fronte al Tribunale di Piacenza, a sostegno del reclamo depositato il 9 ottobre dalla società Piacenza Parcheggi contro l’ordinanza emessa il 24 settembre scorso, con cui si sancisce il divieto di procedere al taglio degli alberi in piazza Cittadella nell’ambito del progetto di riqualificazione e realizzazione del parcheggio interrato.
La decisione è stata formalizzata oggi dalla Giunta con una delibera che fa riferimento anche alle motivazioni del provvedimento giudiziario, in cui “sono obiettivamente presenti valutazioni e considerazioni, anche di carattere tecnico-amministrativo, che sembrano esondare nel merito amministrativo riservato alla competenza comunale o di altre amministrazioni al ramo tecnico ambientale competente” e “che appaiono, peraltro, fondate su presupposti errati o tali da mettere in discussione la correttezza delle procedure amministrative poste in essere nel corso del tempo”.
Oltre agli effetti amministrativi, in materia di edilizia e urbanistica, che l’ordinanza del Tribunale potrà avere sulle scelte dell’Ente, la decisione dell’Amministrazione deriva anche dalle valutazioni esposte da Piacenza Parcheggi. Il concessionario dell’opera ha infatti evidenziato nel reclamo l’impossibilità, qualora il provvedimento cautelare del Tribunale venisse confermato, di procedere alla realizzazione del parcheggio – oggetto del contratto di costruzione e cessione – così come previsto dal progetto approvato, a seguito delle procedure ad evidenza pubblica già concluse. Come riportato anche nella delibera odierna della Giunta comunale, Piacenza Parcheggi stima che i costi per portare comunque a compimento la costruzione del silos interrato diventerebbero “eccessivamente onerosi per mantenere l’equilibrio economico-finanziario” dell’opera. Di qui il rischio di possibili conseguenze di grave impatto sul bilancio pluriennale del Comune e di una paralisi dell’azione amministrativa.
Per l’intervento ad adiuvandum, in linea con l’articolo 105 del Codice di Procedura Civile, l’Amministrazione ha affidato mandato al professor Giuseppe Caia, legale del Foro di Bologna e all’avvocato Emilia Bridelli, coordinatrice dell’Avvocatura comunale, per un importo di 11.579,04 euro comprensivi di tutti gli oneri. La complessità della materia dal punto di vista tecnico e giuridico, unitamente ai richiami nell’ordinanza del Tribunale alla normativa costituzionale, internazionale ed europea, così come il profilo interdisciplinare tra i diversi settori giuridici in causa, ha reso infatti necessario l’affiancamento di un legale esterno, di comprovata esperienza e specializzazione nelle tematiche oggetto del contenzioso”.




In undici mila a San Damiano per la Aeronautica Militare Balloon Cup. Esibizione delle Frecce Tricolori

Cielo, colori, famiglie. Si potrebbe riassumere con queste tre parole la seconda giornata della Aeronautica Militare Balloon Cup in corso a San Damiano in provincia di Piacenza. I colori sono stati quelli del Tricolore disegnato dai dieci piloti della Pattuglia  Acrobatica nazionale che hanno dato spettacolo, come sempre, ai comandi dei loro Aermacchi MB.339, spinti al limite della fisica ed impegnati in millimetrici incroci. Nel pomeriggio a dipingere il cielo sono state invece le variopinte mongolfiere che si sono sfidate nella competizione o che hanno permesso a tanti spettatori di provare qualche emozionante minuto di volo vincolato. Apprezzato anche lo spettacolo con musica, trampolieri e mini mongolfiere che si è ripetuto più volte nel corso della giornata, strizzando un occhio soprattutto ai più piccoli. Perché questa tre giorni è stata soprattutto una festa per le famiglie che rappresentavano gran parte delle circa 11 mila persone confluite oggi nell’aeroporto piacentino. Tante le attività pensate per i bambini, con svariati laboratori per costruire mongolfiere in miniatura, con palloncini e bicchieri di carta, o aquiloni bianchi e rossi che si sono poi librati punteggiando il cielo sopra la pista.

Molto apprezzato l’accampamento storico con infermeria da campo, tende e riproduzioni di aerei della prima guerra mondiale, fra cui un biplano, costruito seguendo i progetti dell’asso dell’aviazione Francesco Baracca, arrivato in volo. Gettonatissimi anche i simulatori di volo come ambita la possibilità di salire a bordo di elicotteri e velivoli presenti in esposizione per testare l’ebrezza dei  piloti.

Chissà che questa balloon cup non possa diventare un appuntamento fisso per Piacenza negli anni a venire. In ogni caso è stata una prova generale per il futuro Flying Museum che qui dovrebbe sorgere a breve e che nelle intenzioni dovrebbe proprio essere creato con l’idea di diventare un polo di attrazione per le famiglie interessate ad una inusuale gita fuori porta.

Non è mancato qualche rilevante problema di viabilità, nei momenti antecedenti l’esibizione delle Frecce, ma del resto era prevedibile che le strade di campagna che portano alla ex base aeronautica avrebbero subito qualche contraccolpo. Non sarebbe stata una brutta idea spegnere il semaforo a Mucinasso, ad esempio, che creava inutili e lunghe code fino alla Farnesiana.Così come un maggior presidio delle polizie locali avrebbe probabilmente potuito fluidificare il traffico. Alla fine molti hanno comunque potuto assistere al sorvolo degli aerei blu, ammirandone le evoluzioni.

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Nasce a Piacenza il comitato Giuseppe Verdi – Il suo tempo, la sua terra

Dieci imprenditori e amici piacentini hanno costituito il comitato “Giuseppe Verdi – Il suo tempo, la sua terra” con sede a Piacenza, uno dei territori di elezione, di vita e di passioni, di residenza stabile per oltre 50 anni del grande Maestro, dal 1848 al 1901.  La presentazione è avvenuta presso la ex chiesa di San Giuliano.

Come ha illustrato Manrico Bissi presidente Archistorica e uno dei fondatori del Comitato, è uno dei luoghi più antichi di Piacenza: chiesa e refettori fondati alla fine dell’ VIII°  secolo, posto lungo la via Francigena che attraversa il centro di Piacenza. Fu trasformata urbanisticamente diventando il primo asilo pubblico, detto Giardino d’Infanzia nel 1867,  grazie al sostegno economico di Giuseppe Verdi e all’opera pedagogica di don Carlo Uttini, cugino della mamma di Verdi.  Come ha sostenuto Giampietro Comolli, presidente del comitato, uno dei tanti esempi del mecenatismo del maestro Verdi soprattutto in provincia di Piacenza e sconosciuti ai piacentini. Il maestro Verdi ha tenuto per molti decenni rapporti stretti con luoghi e persone fra Piacenza, Milano, Cremona diventando benefattore e mecenate per opere importanti. La scelta del luogo di presentazione non è stato quindi casuale ma fermamente voluto a testimonianza del legame affettivo, famigliare, intimo e di benefattore che Verdi ha sempre avuto per la famiglia di origine.

L’asilo d’infanzia, insieme all’ appartamento e al tavolo della cena presso l’ex hotel san Marco, la saletta d’attesa  riservata a piano terra alla stazione ferroviaria di Piacenza, l’impegno per la prima strada provinciale che univa Villanova con Cremona nella bassa piacentina, la casa della madre a Saliceto di Cadeo e al castello Barattieri di san Pietro in Cerro, i salotti e gli uffici di diversi professionisti piacentini che curavano le pratiche del Maestro, il banco del consiglio provinciale, il mercato in piazza Cavalli sotto l’orologio della camera di commercio e l’atrio dell’hotel come sede di contrattazione dei prodotti agricoli sono alcuni degli ambienti cittadini frequentati dal Maestro e ancora oggi testimoni di quando si spostava dalla residenza di Villa Verdi a sant’Agata.  Oggi la chiesa di san Giuliano non esiste più: qualche stucco ai muri, i gessi di qualche cornice di quadri, la navata unica a sesto pieno, il busto di padre Uttini e una targa posta da piacentini illustri restano a testimoniare il valore sociale civile umano dell’opera benefica sostenuta da Giuseppe Verdi e dalla famiglia della madre.  Uno dei tanti luoghi che a Piacenza città e provincia ricordano e segnano il passaggio e  la vita di Giuseppe Verdi.

Il comitato, appunto, come hanno sottolineato tutti i presenti fondatori e anche già nuovi aderenti, nasce da stimoli forti che sono arrivati ultimamente da tanti piacentini e non piacentini (anche milanesi, genovesi, cremonesi) per rappresentare e stigmatizzare l’epoca pubblica della storia italiana coincidente con la prolifica vita professionale e vita privata domestica e amicale in terra piacentina (dal 1848 fino alla morte avvenuta nel 1901 a Milano) di Giuseppe Verdi, cioè quel periodo in cui Piacenza diventa La Primogenita fino all’alba del XX° secolo. Un tempo storico in cui anche la musica e certi personaggi politici (anche piacentini) hanno contribuito al Risorgimento italiano.

Significativo l’intervento dell’assessore a cultura e turismo del comune di Piacenza, Christian Fiazza, che ha portato «il totale sostegno di tutta la amministrazione» ricordando che sul tema Verdi, Piacenza ha perso molti treni «bisogna – ha detto – saper recuperare, fare sistema su progetto concreto, con i tempi necessari, con l’aiuto positivo di tutti. Il Comitato può e deve essere il soggetto unitario di confronto e di proposta per tutte le iniziative “pro Verdi” da fare, ad iniziare dal docufilm di Leopardi e Avati in fase di realizzazione sul territorio piacentino. Intanto per Natale ci sarà un piccolo evento con protagonista Verdi e i giovani musicisti piacentini. Questo va nel segno della massima collaborazione».  

Il comitato vuole essere un “tavolo di confronto” e di proposizione, volontario e indipendente, autonomo e rispettoso del lavoro già avviato da altri in merito all’opera verdiana, un comitato culturale e storico, senza finalità commerciali, senza pubblicità, senza operazioni di carattere promozionale di eventi musicali. Vuole soprattutto fare “sistema” e non squadretta, mai contro qualcuno, mai fomentatore di “querelle anagrafiche”. Il comitato vuole essere una presenza concreta di sostegno delle opere materiali, reali, vitali che il Maestro ha voluto, ha acquistato, ha promosso per il territorio piacentino (ma non solo),  per i rapporti con amici e la ospitalità a tavola nella sua Villa di sant’Agata e, soprattutto, come agricoltore, allevatore, innovatore in campagna e nei rapporti locali fra contadini e proprietari terrieri.

Solo cultura, arte, passione, interesse, valore dell’Uomo Verdi,  un sodalizio o circolo che possa anche sostenere le altre associazioni che organizzano iniziative e attività specifiche. Ci sono alcuni libri importanti che descrivono “vita, stile, pensiero, epoca, arte” di Giuseppe Verdi, come quello di Pièrre Milza edito nel 2001. Il principale obiettivo di recuperare, condividere e risaltare quella parte di vita “attiva sociale civile” piacentina di Verdi, il legame per oltre 50 anni di vita ad una terra produttiva e ai sentimenti e modi di vivere di un territorio padano senza dimenticare anche i contatti con altre città limitrofe come Milano, Genova, Cremona per le opere di filantropia e mecenatismo del Maestro. Un tema importante e centrale sarà il mondo agricolo, conviviale, alimentare, umano, amicale che Verdi ha intrattenuto nelle terre originarie della famiglia del padre e della madre.

Il  Comitato ha già individuato alcuni temi di lavoro, emersi per voce di associazioni piacentine di territorio presenti all’incontro  (come strada dei sapori, consorzi, enti pubblici, scuole, imprese, associazioni solidali e di ciclisti, agricoltori). Fra le tante proposte emerse, la priorità sarà data al futuro di Villa Verdi che deve diventare pubblica, alla eliminazione del degrado ambientale in cui versano la Villa ed altri luoghi, alla cartellonistica di un itinerario verdiano, al recupero ed esposizione al pubblico di tutti i carteggi presenti nei bauli del Maestro  e attualmente archiviati, al rilettura delle lettere private, ai momenti storici risorgimentali e vissuti dal Maestro come cittadino ma anche come rappresentate pubblico del territorio piacentino, alle eventuali tesi di laurea universitarie che saranno seguite e curate con i diversi conservatori e teatri.  Il Comitato ha un sogno, quello di rivedere attivo e frequentato l’appartamento di Verdi in città, l’ex hotel san Marco utilizzato dal conservatorio Nicolini, conoscendo perfettamente le enormi barriere amministrative e di gestione, ma l’obiettivo non viene accantonato.

Il Comitato si fa anche strumento degli enti istituzionali pubblici e degli enti musicali piacentini (soprattutto centri didattici e accademici e scuole) attraverso la ricerca di rapporti nuovi anche con altre strutture collettivi anche fuori Piacenza. Ogni obiettivo, scopo deve avere come motore sempre il sostegno la figura “uomo del suo tempo e della sua terra” del maestro Verdi in ogni forma.