Un urlo per gli alberi di piazza Cittadella. Si intitolava così la manifestazione organizzata questo pomeriggio in piazzetta Mercanti, per dare voce a quei 15 alberi sani abbattuti per far spazio al cantiere del discusso parcheggio sotterraneo. Piante che qualcuno ha definito eroiche per essere sopravvissute settant’anni in mezzo all’asfalto e che oggi non ci sono più. L’urlo da parte dei circa duecento manifestanti c’è stato ed è stato un momento liberatorio, catartico. Altrettanto simbolica è stata la costruzione sul selciato della piazza di un albero di carta, formato dai fogli con le seimila firme dei cittadini che chiedevano di salvare quegli alberi. Voci inascoltate come quelle delle di altre 27mila e 400 persone che hanno firmato la petizione online.
Videoservizio ed intervista.
Piacenza, la città che non ama scendere in piazza
C’è una verità che, a Piacenza, emerge con forza da alcune vicende di cronaca ed attualità. Nonostante la morte della tredicenne Aurora abbia per giorni avuto enorme eco sui giornali, sui TG nazionali e soprattutto sui social sollevando ondate di commozione ed indignazione, ieri sera alla fiaccolata in sua memoria sono scese in strada trecento persone scarse, lasciando un scia di delusione fra i famigliari della ragazzina che si aspettavano ben altro abbraccio collettivo da parte della città. Allo stesso modo sono state oltre seimila le firme raccolte di persona, nei banchetti, contro il taglio degli alberi di piazza Cittadella e 27.431 quelle della petizione lanciata online su Change.org. Eppure questo pomeriggio in piazzetta Mercanti, sotto il Municipio, alla manifestazione indetta per gridare lo sdegno contro l’avvenuto taglio di 15 alberi sani erano presenti 200 persone scarse. I numeri, né in un caso né nell’altro, tolgono valore alla voglia di farsi sentire e di esprimere pubblicamente i propri penseri ma certo sono lo specchio di questa città dove, specie d’autunno e d’inverno, tutto viene avvolto e reso ovattato dalla nebbia. Una Piacenza brumosa che vede, giudica e pensa ma che preferisce tenere per sé il proprio sentire, al pari di quegli splendidi giardini che restano nascosti dietro le facciate dei suoi austeri palazzi. Attenzione però a non confondere questa (forse anche eccessiva) riservatezza con indifferenza ed indolenza. Per quanto poco manifeste ci sono sensibilità collettive che sarebbe saggio non ignorare.
Corteo in memoria di Aurora per le vie del centro di Piacenza
La sorella Vicki l’aveva annunciata attraverso i social e stasera si è tenuta la fiaccolata in memoria di Aurora Tila, la tredicenne morta precipitando dal settimo piano del palazzo di via IV Novembre, spinta – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – dall’ex fidanzatino di due anni più grande. Domani Aurora avrebbe compiuto 14 anni, un’età che le è stata negata per sempre.
Ci si poteva forse aspettare una partecipazione più massiccia a questa manifestazione organizzata dal collettivo femminista Resisto ed invece per le vie del centro di Piacenza, scandendo slogan e mostrando cartelli e striscioni, hanno sfilato alcune centinaia di persone. Complice un battage non particolarmente capillare la partecipazione ha deluso la stessa famiglia, come ha confessato la madre Morena parlando con i giornalisti. Assenti le istituzioni, i rappresentanti politici, presenti invece tanti giovani.
Partito da piazza Duomo, scortato da un ingente servizio di polizia, il corteo si è concluso nel tratto finale del Facsal, davanti al Respighi, dove era stato allestito un maxi schermo su cui scorrevano foto ed immagini di Aurora, accompagnate dalla musica e chiuse da una frase “La Principessa più bella del paradiso. Ti amiamo Aurora.
La sorella Viktoria in testa alla fiaccolata portava con sé un mazzo di fiori mentre la mamma Morena al guinzaglio conduceva il cane di famiglia. Uno sprazzo di normale vita quotidiana in una vicenda assurda che si fatica a comprendere ed accettare. A testimoniare la loro vicinanza sono intervenute anche Maria Cristina Del Capo e Debora Pomarelli, rispettivamente mamma e sorella di Elisa, assassinata nel 2019 da quello che riteneva essere un amico.
Nuovi semafori in piazzale Marconi e via Emilia Parmense. Domani lavori e limitazioni al traffico
Sarà realizzata domani, sabato 9 novembre, la segnaletica orizzontale a supporto dei nuovi impianti semaforici a chiamata per l’attraversamento pedonale in piazzale Marconi, di fronte alla stazione ferroviaria e in via Emilia Parmense, nei pressi della rotatoria tra l’Università Cattolica, strada dell’Anselma e via Delle Novate.
Per consentire l’esecuzione dei lavori, si renderanno necessarie alcune limitazioni alla circolazione. Tra le 7.30 e le 9.30, in particolare, all’intersezione con la rotatoria in questione in via Emilia Parmense, il traffico in ingresso sarà deviato lungo il percorso via delle Novate – via degli Spinoni – via Divisione Partigiana Piacenza e via Radini Tedeschi, mentre potranno transitare senza restrizioni i veicoli diretti fuori città.
In piazzale Marconi, invece, tra le 9.30 e le 13 potranno verificarsi rallentamenti lungo le vie limitrofe, dovuti ai restringimenti di carreggiata.
Risorse dalla dismissione della centrale nucleare di Caorso (Pc): saranno destinate a interventi green lungo il Po
Un accordo tra Regione Emilia-Romagna e Sogin (la società che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi) per dare una prima attuazione ai progetti definiti nell’ambito del “Contratto di Fiume Media Valle del Po”.
È stata firmata stamattina, a Bologna, l’intesa che rappresenta il primo passo per destinare risorse derivanti dalla dismissione della centrale nucleare di Caorso a interventi di riqualificazione e riequilibrio ambientale nei territori che si affacciano lungo il Grande fiume, in provincia di Piacenza.
Si tratta in tutto di 10 comuni, da Castel San Giovanni a Villanova d’Arda, che nei prossimi mesi saranno chiamati a definire le modalità di impiego delle risorse e le priorità di finanziamento attraverso uno specifico percorso di partecipazione.
L’accordo, siglato dalla presidente della Regione e dall’amministratore delegato di Sogin, Gian Luca Artizzu, è frutto delle previsioni normative che consentono alle Regioni in cui si trovano siti nucleari in dismissione di promuovere intese per individuare e attuare misure di compensazione e riequilibrio ambientale.
Nell’ambito del Tavolo della Trasparenza della Centrale di Caorso, la scelta condivisa già nel 2023 è stata quella di utilizzare i fondi disponibili proprio per valorizzare il corridoio ecologico del Po e sviluppare un progetto organico di attrattività del territorio fluviale. All’accordo seguirà un protocollo attuativo, condiviso con tutte le istituzioni coinvolte, per disciplinare gli ambiti di intervento, i rispettivi compiti e l’importo economico per realizzare le misure che saranno definite.
Il Contratto di Fiume Media Valle del Po
Un vero e proprio patto di collaborazione tra enti e soggetti diversi, per tutelare, promuovere e valorizzare quel tratto del “Grande Fiume” che attraversa il piacentino, il cremonese e il lodigiano. È il “Contratto di Fiume Media Valle del Po”, il primo in Italia che vede il coinvolgimento di due Regioni, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, e interessa 34 comuni sulle sponde lombarde ed emiliane, tra cui 10 nel territorio piacentino: Castel San Giovanni, Sarmato, Rottofreno, Calendasco, Piacenza, Caorso, Castelvetro Piacentino, Monticelli d’Ongina, San Pietro in Cerro e Villanova d’Arda. E ancora: l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, l’Aipo, tre Consorzi di Bonifica e due Società di gestione dell’acqua. Fulcro dell’accordo, frutto di un lungo processo partecipativo, è il Programma d’azione, una raccolta di 94 proposte territoriali riconducibili a tre ambiti tematici: qualità e sicurezza del Po, tutela e uso sostenibile del territorio fluviale, promozione e valorizzazione turistica.
Il tribunale accoglie il reclamo di Piacenza Parcheggi: via libera all’abbattimento delle 15 piante di piazza Cittadella
Le speranze di riuscire a salvare i 15 alberi di piazza Cittadella sono state spazzate via quest’oggi dal Tribunale di Piacenza che ha accolto il reclamo di Piacenza Parcheggi, appoggiato anche dal Comune, contro l’ordinanza del giudice Antonino Fazio che aveva invece ritenuto ammissibile il ricorso di Legambiente e di alcuni cittadini ed aveva fermato il taglio delle storiche piante.
A stretto giro è arrivato il commento di Legambiente Piacenza.
“Registriamo con estrema amarezza l’Ordinanza emessa oggi dal tribunale di Piacenza con la quale ha accolto il reclamo presentato da Piacenza Parcheggi avverso alla Ordinanza ex art. 700 c.p.c. assunta in data 29/09/2024 dal giudice Fazio. La profonda amarezza non è esclusivamente legata all’esito della causa ma soprattutto alle motivazioni, almeno da una prima lettura, che hanno portato il collegio ad accogliere il reclamo.
Ci pare in primis, da una prima veloce lettura che approfondiremo, che con questa pronunzia la Magistratura, almeno una parte di essa, abbia perso una occasione importante per sostenere gli obbiettivi della difesa dell’ambiente e quindi dei cittadini, rendendo finalmente efficace la modifica dell’articolo 9 della Costituzione.
Ci appare evidente che l’interpretazione assunta dal Tribunale circa l’oggettività del danno derivante dal taglio delle piante sia identificata solo con la dimostrazione quantitativa puntuale e materiale dello stesso; in sostanza si richiederebbe di dimostrare di quanti gradi aumenterebbe la superficie della piazza senza gli alberi, di quanti effetti l’aumento della temperatura produrrebbe alla salute, ecc. al fine di giudicare “irrimediabile” l’effetto dell’intervento. In tal modo eludendo di fatto i chiari orientamenti e le raccomandazioni scientifiche consolidate a livello nazionale e internazionale. La considerazione che le ragioni dei ricorrenti potessero essere validate solo attraverso la dimostrazione “quantitativa” e scientifica dei gradi in più producibili con il taglio delle piante e dei danni osservabili sulla salute dei cittadini, al di la del contraddire totalmente l’impianto innovativo logico e giuridico dell’ordinanza del giudice Fazio, relega il principio di precauzione ad un puro esercizio teorico e sostanzialmente inefficace ai fini della tutela della salute dei cittadini.
Ci dispiace ma non possiamo concordare con tale interpretazione, che purtroppo rivela quanto ancora parte della cultura giuridica, oltre che quella politica, sul rispetto dell’ambiente sia rimasta insensibile e arretrata.
La precauzione così come la prevenzione, a nostro modesto parere, deve agire non solo dove il danno è certo, ma anche possibile e/o probabile ed intervenire evitando che tali danni e/o anche soli rischi possano manifestarsi.
Ci pare che così non stia accadendo a Piacenza in generale e in Piazza Cittadella in particolare. Ancora una volta la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, resta un corollario rispetto alla tutela degli interessi economici, se pur legittimi, dei privati.
Fa davvero soffrire immaginare l’abbattimento delle 15 piante monumentali ma ancor di più farà male l’impatto sanitario e psicologico sui cittadini di questa pronunzia e della scelta del Comune di costituirsi contro i propri stessi cittadini; anche quello non sarà misurabile ma certamente molto grave”.
Katia Tarasconi vice presidente Anci Emilia-Romagna
Il Sindaco di Imola e neo-presidente di ANCI Emilia-Romagna Marco Paneri ha completato le nomine dell’ufficio di presidenza dell’Associazione che unisce i comuni della regione.
Vicepresidente vicario sarà Filippo Giorgetti, sindaco di Bellaria Igea-Marina, mentre assumono la carica di vicepresidenti Alan Fabbri sindaco di Ferrara, Fabio Fecci sindaco di Noceto (PR) e Katia Tarasconi sindaco di Piacenza.
“Sapere di poter contare sul vostro sostegno rafforza tutta la struttura: vi auguro buon lavoro e sin d’ora sono disponibile per ogni necessità, certo che insieme daremo un contributo utile per l’Associazione e le nostre comunità” è l’augurio del Presidente Panieri.
Emergenza smog, scattano le limitazioni aggiuntive anche a Piacenza
Scatta anche a Piacenza, così come nelle altre province della regione Emilia-Romagna, l’emergenza legata al superamento dei livelli di Pm10 in base all’odierno bollettino di previsione e controllo emesso da Arpae.
Martedì 5 e mercoledì 6 novembre, pertanto, si estendono anche ai mezzi diesel Euro 5 le consuete restrizioni al traffico veicolare già in atto, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, per le tipologie di mezzi più inquinanti.
Si attivano inoltre le misure emergenziali relative al divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle, nonché il divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili.
Restano in vigore, come già previsto stabilmente sino al 31 marzo 2025: lo stop ad abbruciamenti di residui vegetali (salvo deroghe), il divieto di qualsiasi tipologia di combustione all’aperto a scopo di intrattenimento, quali falò tradizionali o fuochi d’artificio (ad eccezione dei barbecue) e lo stop a camini aperti e impianti a biomassa legnosa di classe inferiore a 3 stelle per il riscaldamento domestico, nel caso in cui sia presente un sistema alternativo.
Si ricorda, infine, per tutto il periodo della stagione termica, l’obbligo di mantenimento delle temperature fino a un massimo di 19° C nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto e nelle attività commerciali, scendendo a 17° C nei luoghi sede di attività industriali ed artigianali. Sono esclusi da queste indicazioni gli ospedali e le case di cura, le scuole ed le strutture che ospitano attività sportive.
14 ragazzi del Raineri Marcora a Valencia. Da studenti Erasmus ad “angeli del fango”
«Siamo venuti a Valencia per lavorare come pasticceri, receptionist, nei maneggi ed invece ci siamo trovati nel bel mezzo di questa disastrosa alluvione».
Per un gruppo di 14 studenti piacentini dell’istituto Raineri Marcora, e per due insegnanti che li accompagnano, l’esperienza dell’Erasmus in Spagna si sta rivelando molto più complicata del previsto come ci ha raccontato una di loro, Nicole Perotti, diciotto anni.
«Abbiamo avuto davvero molta paura ma per nostra fortuna la zona in cui viviamo è a circa quindici chilometri dall’area colpita che si trova al di là dell’autostrada. Può sembrare incredibile ma qui da noi non è nemmeno piovuto. C’è stato e c’è ancora molto vento ma nessuna precipitazione».
Anche i vostri genitori, a Piacenza, si saranno preoccupati …
«Decisamente. Anche perché da lontano è difficile immaginare che una zona sia stata pesantemente colpita dalla Dana, con le precipitazioni di un anno concentrate in poche ore e le tante vittime e che un’altra area confinante non sia stata toccata. Viviamo in un collegio Universitario dove resteremo fino alla fine del periodo previsto, a metà novembre. Certo ora bisognerà capire se e quando tutta la città potrà tornare alla normalità, anche le aree colpite. Al momento ci stiamo informando sulla possibilità di andare a dare una mano».
Angeli del fango piacentini a Valencia?
«Se fosse possibile lo faremmo molto volentieri. Tutta questa vicenda ci ha colpito profondamente. Qui è stato proclamato il lutto nazionale. Sono un po’ cambiate le prospettive di questa esperienza. Per questo, ad esempio, non abbiamo festeggiato Halloween. Davanti ad una tragedia come questa non ci sembrava davvero il caso»
Durante le fasi più critiche dell’emergenza cosa avete fatto?
«Siamo rimasti chiusi qui nel collegio universitario. Quando la situazione è un po’ migliorata abbiamo fatto una scappata in un vicino supermercato a comprare bottiglie d’acqua che in realtà scarseggiavano, come molti generi di prima necessità. Adesso, pur rimanendo ancora l’allerta meteo, siamo usciti. Nei prossimi giorni vedremo. In tutto questo abbiamo avuto il costante supporto dei nostri professori, Luigi Pollini e Ludovico Lucarelli. Hanno sempre cercato di aiutarci ed essere presenti per tutti i nostri bisogni».
Un’esperienza forte per dei ragazzi così giovani. Quanti anni avete e che classe fate?
«Abbiamo praticamente tutti diciotto anni e siamo di quinta, oltre ad alcuni ragazzi di quarta agraria».
Cosa pensi vi porterete a casa da questo vostro Erasmus?
«In generale ci ha fatto crescere tutti, molto, sia a livello personale sia sotto il profilo lavorativo. Poi è successo quel che è successo e va beh… anche questo fa parte del diventare adulti».
1 di 5
Presentato il calendario 2025 dei carabinieri
E’ stato presentato questa mattina a Piacenza, come negli altri comandi provinciali dei carabinieri d’Italia, il Calendario Storico dell’Arma edizione 2025, realizzato con il contributo dell’artista Marco Lodola e dello scrittore Maurizio de Giovanni.
“I Carabinieri e i giovani” è il tema del nuovo Calendario Storico, realizzato con il contributo di celebri personaggi dello scenario artistico-letterario italiano, Marco Lodola e Maurizio de Giovanni; il primo che ha curato la veste grafica dell’opera è considerato un artista poliedrico del Nuovo Futurismo e della Pop Art italiana, mentre il secondo, scrittore partenopeo di successo, è noto per le collane de “Il Commissario Ricciardi”, “I Bastardi di Pizzofalcone”, “Mina Settembre”.
Come ha spiegato il colonnello Pierangelo Breda (sotto l’intervista), comandante provinciale dei carabinieri piacentini i testi che accompagnano le 12 tavole descrivono un dialogo epistolare fra un Maresciallo Comandante di Stazione, vedovo, e suo figlio, studente alle prese con le sfide del quotidiano e con il dolore, condiviso con il padre, per la scomparsa della madre. Il Maresciallo utilizza come chiave di dialogo alcuni racconti del suo lavoro, parlando di alcuni episodi di servizio che toccano temi come il bullismo, le dipendenze, la salvaguardia dell’ambiente e del rispetto per l’altro, l’inclusività e la solitudine sociale.
Riesce così a superare gli ostacoli e le difficoltà ricorrenti nel rapporto comunicativo fra adulti e ragazzi con un metodo tanto astuto quanto discreto: conoscendo l’abitudine del ragazzo di sfogliare album di foto che ritraggono anche la madre scomparsa, decide di inserire dei bigliettini al suo interno, chiedendogli di toglierli se letti e, quindi, graditi.
In questo modo, Maurizio de Giovanni riesce a romanzare il rapporto fra nuove generazioni e legalità, con un linguaggio diretto ed empatico, riassumendo l’amore paterno, i valori e la fiducia nelle giovani generazioni in una sorta di testamento morale.
Le tavole, invece, raffigurano, nell’inconfondibile stile pop di Marco Lodola, carabinieri delle varie articolazioni dell’Arma e figure giovanili, nella versione cartacea delle “sculture luminose” che lo hanno reso celebre nel mondo.
Il calendario vuole valorizzare i giovani, bene inestimabile per tutti e investimento prezioso per il futuro del Paese, richiamando una delle principali attività preventive svolta dall’Arma a loro favore, gli incontri nelle scuole sulla “Cultura delle legalità”, che ambiscono a promuovere conoscenza della legge e cultura civica.
Un’opportunità unica e privilegiata di cui far tesoro per sviluppare nelle giovani generazioni la sensibilità verso le tematiche sociali più avvertite, della legalità e dei temi ambientali, e accrescere la consapevolezza del proprio prezioso ruolo per la crescita sociale, economica e democratica del Paese.
La tavola del mese di novembre, attraverso la rappresentazione di un militare per ciascuna Forza Armata, è dedicata alla “Difesa” e ai suoi valori. La scelta del mese coincide con la ricorrenza della “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate”, che celebriamo il 4 novembre, quest’anno suggellata dalla cerimonia nella città di Venezia e dal “Villaggio della Difesa” allestito al Circo Massimo dal 1 al 4 novembre, in cui i cittadini potranno scoprire le nostre Forze Armate.
La grande curiosità che suscita il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di 1.200.000 copie e tradotto in otto lingue straniere (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo) oltre che in sardo e friulano, è una chiara dimostrazione della stima e della gratitudine di cui gode l’Istituzione da parte della comunità. L’elevato significato dei suoi contenuti ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro quanto nelle scuole e nei luoghi di aggregazione sociale, quasi a testimonianza del fatto che “accanto ad ogni cittadino c’è un Carabiniere”. La pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 92° edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.
Oltre al Calendario, è stata pubblicata anche l’edizione 2025 dell’Agenda la cui opera rappresenta la continuità editoriale del Calendario, riportando le storie di de Giovanni come apertura di ogni singolo mese. Altre due opere completano l’offerta editoriale dell’anno 2025, un calendario da tavolo, dedicato anche quest’anno al tema “I Carabinieri nei Borghi più Belli d’Italia” e realizzato con gli scatti dei comuni dello stivale più suggestivi e ricchi di tradizioni, da Nord a Sud. L’intero ricavato della vendita del calendarietto da tavolo è devoluto, come accaduto negli anni precedenti, all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri. Il Planning da tavolo è invece incentrato sul tema “L’impegno internazionale dei Carabinieri. Il ricavato di tale prodotto editoriale sarà devoluto nuovamente ad un ospedale pediatrico, individuato quest’anno nel Santobono di Napoli. L’attività di cooperazione e i teatri operativi”, con la finalità di illustrare la delicata e preziosa attività che l’Arma svolge fuori il territorio nazionale, assolvendo con professionalità e dedizione sia ai compiti di stability policing che di sicurezza e vigilanza alle sedi diplomatiche, un impegno altamente apprezzato dalla comunità internazionale. Dagli anni ’90 ad oggi sono circa 60 i carabinieri piacentini che hanno preso parte a missioni di pace.
Il colonnello Breda ha anche ricordato come quest’anno cada l’80° dell’uccisione del brigadiere piacentino Alberto Araldi, il comandante Paolo, carabiniere e partigiano italiano, medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Un “eroe vicino” con una storia cinematografica: compiva incursioni nelle polveriere nazi-fasciste travestito con divise e anche con camion rubati al nemico.
L’Ostreria Fratelli Pavesi fra i 16 nuovi Bib Gourmand della Guida Michelin Italia
In anteprima sul lancio della 70ª edizione della Guida MICHELIN Italia, che si terrà a Modena il prossimo 5 novembre, Michelin svela i nomi dei nuovi ristoranti Bib Gourmand.
Nella Guida MICHELIN Italia 2025 sono 16 i nuovi Bib Gourmand per un totale di 250 ristoranti. Fra questi entra l’Ostreria Fratelli Pavesi – La Faggiola di Gariga di Podenzano (PC).
Il Bib Gourmand, ovvero la faccia sorridente dell’Omino Michelin che si lecca i baffi, è il pittogramma che indica un ristorante che propone una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo ad un ottimo rapporto qualità-prezzo. Lo scopo del team degli ispettori è scoprire nuovi Bib Gourmand in tutti gli angoli d’Italia, dalle grandi città ai piccoli centri raggiungibili per strade sterrate.
Infatti, 9 delle 16 novità 2025 sono ristoranti selezionati e inseriti nella Guida MICHELIN in corso d’anno e che, oggi, ricevono la distinzione del Bib Gourmand.
Il rapporto qualità-prezzo è certamente un elemento essenziale nella selezione, ma prioritaria è la passione per la tavola che crea l’atmosfera dei ristoranti Bib Gourmand, in cui si gustano ricette spesso ispirate alla tradizione.
“Tra le novità della selezione 2025 -spiega Sergio Lovrinovich, Direttore della Guida MICHELIN Italia – troviamo il Ronchi Rò di Dolegna del Collio, un’antica cascina situata sul confine sloveno, che propone una cucina ispirata ai piatti tradizionali della regione e promuove i produttori e i fornitori artigianali locali. A Podenzano troviamo poi l’Ostreria Fratelli Pavesi, che offre piatti della tradizione piacentina talvolta anche in veste moderna mentre, a Teramo, trova spazio la cucina internazionale di Oishi, che unisce alla cucina giapponese i prodotti del mediterraneo. Infine, Bro’s Trattoria a Scorrano, Lecce, dove il must è il forno a legna nel quale si cuociono quasi tutte le specialità presenti nel menu giornaliero: ricette rigorosamente tradizionali, da accompagnare con le pucce salentine, il tipico pane locale, e ottimi antipasti.”
La rivelazione dei nuovi Bib Gourmand è, come ormai consuetudine, un’anteprima della MICHELIN Guide Ceremony Italy, la cui 70^ edizione si terrà il 5 novembre al Teatro Pavarotti-Freni di Modena.
Durante quest’evento, particolarmente atteso da tutti gli addetti ai lavori e dagli appassionati del settore – e che sarà trasmesso live sui canali Facebook e YouTube di Michelin – verrà svelata la selezione 2025 per l’Italia. Si scopriranno così i nuovi ristoranti Stellati, le nuove Stelle Verdi ma anche i Premi Speciali MICHELIN, nati per celebrare la diversità dei mestieri dell’industria della ristorazione e i ristoranti premiati con il riconoscimento lanciato durante la scorsa edizione: il premio Passion Dessert, nato per premiare l’alta qualità delle esperienze proposte attraverso i dolci ai propri clienti.
I 16 nuovi Bib Gourmand per la Guida MICHELIN Italia 2025:
Osteria La Pimpinella
Bra
CN
PIEMONTE
Osteria Veglio
La Morra
CN
Magazzino 52
Torino
TO
Fratelli Bruzzone
Torino
TO
Osteria Numero 2
Stradella di Bigarello
MN
LOMBARDIA
Da Felice
Chiavari
GE
LIGURIA
Ronchi Rò
Dolegna del Collio
GO
FRIULI-VENEZIA GIULIA
Osteria dell’Accademia
Montegridolfo
RN
EMILIA-ROMAGNA
L’Ostreria Fratelli Pavesi
Podenzano
PC
Antica Locanda di Sesto
Ponte a Moriano
LU
TOSCANA
Trattoria della Fortuna
Monterotondo
RM
LAZIO
Oishi
Teramo
TE
ABRUZZO
Osteria dei Maltagliati
Torano Nuovo
TE
Vez
San Marzano di San Giuseppe
TA
PUGLIA
Bros’ Trattoria
Scorrano
LE
Ostaria Pignatelli
Napoli
NA
CAMPANIA
Le regioni con più Bib Gourmand sono:
Emilia-Romagna 33
Piemonte 31
Lombardia 25
Toscana 25
Veneto 18
La nuova selezione sarà disponibile sul sito della Guida MICHELIN e sulle app iOS e Android a partire dalle ore 15.00 del 5 novembre. E’ possibile scaricare l’app gratuita per esplorare e prenotare tutti i ristoranti Michelin e gli hotel più unici ed emozionanti del mondo.
Augusto Pagani torna a presiedere l’Ordine dei medici di Piacenza
Si sono svolte nei giorni 26, 27 e 28 ottobre – in modalità telematica ed elettronica – le elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo Albo Medici, della Commissione per gli Iscritti all’Albo Odontoiatri e del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Piacenza per il quadriennio 2025-2028. 898 i medici e 122 gli odontoiatri che hanno partecipato al voto, che ha visto l’affermazione, per quanto riguarda il Consiglio direttivo, della lista “Partecipazione, dialogo e collaborazione”.
All’esito dello spoglio sono risultati eletti, per quanto riguarda i Medici: Augusto Pagani (503 voti), Raffaella Bertè (494), Maurizio Bianco (492), Carolina Prati (485), Sara Resi (483), Maurizio Contini (479), Daniela Aschieri (477), Anteo Baricchi (477), Giovanni Aragona (476), Silvia Peveri (475), Nicola Arcelli (468), Greta Gregori (462), Chiara Maffi (460), Chiara Zanzani (459) e Claudiu Roberto Boneff (452). Per quanto riguarda la Commissione degli Odontoiatri sono risultati eletti: Antonio Tosciri (94 voti), Stefano Milani (89), Lucia Quaroni (84), Stefano Pavesi (82) e Marco Zuffi (82). Per il Collegio dei Revisori dei Conti sono infine risultati eletti Giuseppe Scagnelli (389 voti) e Luca Pilla (375). Eletto quale Revisore supplente Gianluca Cogni (334 voti).
Di seguito i voti ottenuti dai candidati della lista “Per un Ordine al servizio di tutti”: Mauro Gandolfini (307), Massimo Ambroggi (287), Daniela Serena (286), Ernesta Pasetti (285), Roberto Sacchetti (282), Umberto Gandi (270), Giuseppe Civardi (270), Daniela Petraglia (261), Giovanni Centenaro (261), Daniela Padrini (259), Sara Cardinali (256), Marcello Valdini (253), Giovanni Tolomeo (251), Christine Zancani (243), Salvatore Mazzara (240).
Entro otto giorni verrà convocata la seduta per l’assegnazione delle cariche elettive. Il Consiglio direttivo è costituito da 17 membri, quindici medici insieme ai due candidati più votati della Commissione Albo Odontoiatri.