Il Vescovo Cevolotto in Consiglio Comunale: “Piacenza è cambiata”

Questo pomeriggio il vescovo mons. Adriano Cevolotto è intervenuto in Municipio a Piacenza ed ha incontrato il consiglio comunale.

Cevolotto si è rivolto ai consiglieri, al sindaco ed alla giunta

«Un cordiale saluto a tutti e a tutte. Mi introduco in questo Consiglio con rispetto, il rispetto che si deve ad un luogo simbolico della democrazia locale; espressione di una volontà popolare che le ha affidato il dovere di pensare e provvedere ad un bene che è di tutti e di ciascuno, proprio perché è “bene comune”. Qui si combatte la logica, purtroppo diffusa, che il bene da perseguire sia di una parte: il mio o il nostro. Qui invece l’obbiettivo è di dare nome al bene di tutti.

Per questa ragione esprimo il ringraziamento per l’invito che mi avete rivolto e che interpreto come riconoscimento di quella realtà – la comunità cristiana che rappresento – che è radicata nel territorio e nella vita delle persone, indipendentemente, possiamo dire, dalle convinzioni di fede. Le parrocchie, in modo particolare, sono spazi di accoglienza e di sostegno, luoghi di riferimento per chiunque lo voglia, lo scelga, senza condizioni confessionali.

Ieri sera ho concluso la Visita pastorale alle ultime parrocchie del Comune e quello che oggi con semplicità vi condivido è uno sguardo sulla realtà che ho incontrato. Non ho mai avuto la presunzione di dettare agende o di assegnare i compiti agli altri, tanto meno alle istituzioni civili. Ma sono convinto che la comune attenzione alle persone possa farci ritrovare sulla strada del servizio per questa città e per questo territorio.

Sappiamo bene che ogni città capoluogo svolge un ruolo di riferimento che va oltre i confini geografici di competenza. Anche all’Amministrazione Comunale e al Consiglio Comunale di Piacenza inevitabilmente giungono richieste che coinvolgono il territorio. Di questa responsabilità ne siete consapevoli di sicuro. In questa occasione mi preme ricordare che la città non può pensarsi che nel suo territorio. A tale riguardo penso alle tante persone e famiglie che vivono appartenenze plurime: magari in città durante la settimana e in collina o in montagna durante i fine settimana o in alcune stagioni dell’anno. Tutto il territorio della nostra provincia ci appartiene, reciprocamente. È un invito a tenere insieme tutte le parti, perché non si può separare il bene di una parte dal bene delle altre.

1. C’è un primo dato con cui ho fatto i conti visitando la città: la città è cambiata; le comunità parrocchiali si sono modificate per la presenza consistente di famiglie immigrate. Il volto della nostra città ha assunto caratteristiche radicalmente diverse, perché non siamo più nella fase di qualche decennio fa nella quale arrivavano le persone da altri continenti che si trattava di accogliere. Ora queste persone e queste famiglie hanno qui la loro residenza. Qui il futuro loro e dei loro figli. Parliamo, e lo sappiamo bene, di oltre il 20% di persone immigrate nel comune di Piacenza! Una persona ogni cinque ha un’origine nell’immigrazione. Se fino a qualche tempo fa l’emergenza era di andare incontro a delle povertà, oggi, pur perdurando questa esigenza, possiamo dire che il nostro rapporto con chi è arrivato tra noi si sta modificando. Quasi in una forma di slogan potremmo riassumere: “non cosa fare per…?”, ma “come costruire una convivenza con…?”. Questa è la sfida. Per tutti.

E proprio per evitare fraintendimenti, cioè che io pensi a qualcun altro, vi dico che ce lo stiamo ripetendo anche noi, comunità cristiana. La cosa ci riguarda. La nostra comunità cristiana è costituita sempre più da battezzati di diverse provenienze culturali, linguistiche, da differenti tradizioni religiose. Sono parte della comunità cristiana che è in Piacenza–Bobbio, non sono di passaggio. Li possiamo, anzi, li dobbiamo sentire una parte del volto della nostra Chiesa. Non sono persone che dobbiamo aiutare perché si trovano in una situazione di qualche necessità, ma sono una risorsa, lo devono essere. Non possono essere e rimanere un problema.

Allo stesso modo, incontrando scuole, società sportive e altre aggregazioni mi sono reso conto che questo fatto è evidente ovunque. La presenza di ragazzi e di giovani di queste origini sta già descrivendo non quello che sarà domani, ma il nostro oggi. Il compito allora da parte di tutti è di far crescere la coscienza di una responsabilità, in forza di una reale appartenenza a questa città, a questo territorio, a questa nazione.

La nostra città si è trasformata anche per la presenza di studenti universitari che in questi decenni sono cresciuti offrendo prima di tutto opportunità di scambio non solo nazionali, ma sempre più internazionali. Proviamo a pensare al numero degli studenti dell’Università cattolica, del Politecnico, della Facoltà di medicina in inglese, del Conservatorio. Mi capita spesso, passeggiando per la città, di sentire giovani che parlano in inglese o in qualche altra lingua e capisco che non fanno parte di famiglie immigrate: sono studenti. Ecco da questo mondo ci pervengono domande che in parte ho raccolto in questa Visita. Una comunità accogliente dona e riceve insieme. Al contrario, ogni forma di chiusura si ripercuote anche sulla comunità che accoglie. La impoverisce.

2. Il secondo dato che vorrei condividere con voi è quello delle emergenze. Le emergenze sono di fatto le sfide che dobbiamo affrontare. Ci sono delle emergenze che non sono più tali perché permangono da troppo tempo. Non ci è permesso di cronicizzarle pena di rimanere noi stessi vittime. Vorrei condividere con voi quello che ho avuto modo di incontrare e vedere in questi mesi.

a. Innanzitutto quella che chiamiamo emergenza abitativa. Non può consolarci il fatto che sia un problema diffuso in molte parti d’Italia. La fatica, che in alcuni casi si trasforma in vera e propria impossibilità, di trovare alloggi ha dei legami con altri aspetti della vita. Con il lavoro: pensiamo al lavoro precario, il lavoro povero richiesto dal nostro territorio. C’è una domanda ma impastata con l’incertezza di offrire garanzie. Anche per trovare un alloggio. Il problema dell’emergenza abitativa ha anche a che fare con lo studio. La ricerca di un alloggio per gli studenti fuori sede è drammatica, anche per i costi che non possono essere ritenuti popolari. L’emergenza abitativa ha a che fare anche con le nuove situazioni sociali, famigliari, personali. Condizioni molto più democratiche e trasversali come nel caso di improvvise crisi economiche, per la perdita di lavoro, per fallimenti professionali o imprenditoriali, oppure collegate alle crisi famigliari: penso in particolare ai padri separati. Intuiamo allora come questa emergenza abitativa si intrecci con altre emergenze, con altre problematiche.

b. Come seconda emergenza vorrei indicare quella educativa. Essa riguarda l’accesso allo studio e all’apprendimento. Le fasce più vulnerabili sono legate all’ambiente dell’immigrazione. Dobbiamo esserne consapevoli. Dentro a questo bisogno penso anche alle risposte che ho incontrato in molte parrocchie, in molti oratori per i ragazzi: le varie forme di doposcuola, di sostegno allo studio fatte da tanti volontari, giovani o pensionati, che così mettono a frutto le loro competenze, la loro storia, la loro passione. Ma penso anche alle offerte per gli adulti, soprattutto per le donne: a cui si dà la possibilità di imparare la lingua che oggi, più che mai, è necessaria non solo per aprire qualche prospettiva di lavoro, ma anche nel loro compito educativo verso le nuove generazioni. Rischiano di essere la catena debole, quanto invece dovrebbero essere la forza nell’ambito educativo familiare. Quindi è quanto mai meritevole ogni forma di iniziativa che agevola questo apprendimento. L’emergenza educativa la possiamo leggere anche in tanti fatti che vanno dagli episodi di cronaca, con le micro aggregazioni trasgressive e violente, ai dati di disagio scolastico che ci vengono appunto da insegnanti o da dirigenti scolastici. Le agenzie educative incrociano tutte queste povertà, le forme di disagio. È evidente la necessità, diciamo pure l’obbligo, che ci sia un lavoro d’insieme. Non possiamo affrontare un fenomeno così ampio, a mani nude, ognuno per conto proprio. Dobbiamo attrezzarci insieme. Ma forse, anzi senza forse, è l’emergenza genitoriale ciò che è prioritaria e che ci interpella tutti.

c. La terza emergenza è quella delle povertà. Stanno crescendo: qualche giorno fa ho sentito i numeri offerti da coloro che nelle Caritas parrocchiali incontrano le persone settimanalmente. Sempre di più le povertà raggiungono anche le famiglie, le persone originarie di Piacenza. Povertà economiche, necessariamente non più importanti di una povertà relazionale e di senso che colpisce i più fragili psicologicamente e gli anziani. Oltre ai centri di ascolto, che per fortuna non mancano, c’è un ascolto da mettere al centro. Credo sia la domanda più urgente, che io avverto come comunità cristiana, che ci viene rivolta e che ci interpella. Qui non occorre essere degli specialisti, è necessario essere umani.

Rispetto ai numeri in aumento dobbiamo registrare tuttavia un numero considerevole di persone che vivono il volontariato come scelta di vita, come scelta ordinaria. È una ricchezza, è un patrimonio che non possiamo permetterci di disperdere. Esso si concretizza a vari livelli: in quella grande area che è la cura, la cura alle persone, la cura ai più fragili, ai più deboli; il volontariato presente nelle realtà aggregative, sportive, culturali. È necessario favorire questa logica del dono e della prossimità, nelle nuove generazioni. Prendere coscienza di tale debolezza tra i giovani ci impone un impegno per far crescere la bellezza della cultura del dono. Questa cultura parte da lontano. Il volontariato va incrementato anche in chi generalmente chiede un sostegno, ma che può imparare a donare a sua volta, perché tutti hanno la possibilità di offrire del tempo e delle competenze. È già presente e sono convinto che sia uno dei modi di dare dignità ad ogni persona.

3   La nostra città è anche custode di un grande patrimonio culturale. Un patrimonio da preservare, da conservare, da promuovere. Non è solo una questione di turismo e perciò economica, aspetto sicuramente importante, lo sappiamo bene. Ritengo che questo patrimonio sia una possibilità, un bene che riguarda la vita di chi abita questa storia. Essi possono e devono essere i primi fruitori di un patrimonio così bello e così prezioso. Non possiamo ridurci ad essere gli uscieri dei monumenti storici. Dovremmo essere i primi piuttosto a promuovere, per noi, la bellezza, la scoperta di ciò che ci fa gustare la profondità della vita. Non possiamo dare per scontato che chi risiede in città sappia anche vivere di questo suo patrimonio. La vita diventa di qualità anche nella misura in cui riusciamo a valorizzare e a vivere ciò in cui noi siamo immersi.

La cura delle testimonianze storiche impegna anche la cura urbanistica. L’ho già consegnato in un’omelia a Sant’Antonino: la necessità di riqualificare zone dismesse, per esempio dalle Forze Armate o da qualche sito industriale o produttivo. Questo porterebbe a rendere ancora più bella la nostra città e quindi a viverci meglio. In questo credo siamo chiamati tutti a cercare di guardare, di pensare, di costruire la bellezza in mezzo a noi.

4. Se finora ci siamo soffermati sulle zone della nostra convivenza caratterizzate dalle ‘mancanze’, è onesto richiamare anche quei luoghi dove operano energie positive, sulle quali possiamo e dobbiamo puntare. Penso cioè a tutte quelle che oggi vengono chiamate buone pratiche.  Mi preme sottolineare allora che quando sono arrivato ho trovato in città un processo importante e prezioso di avvio di reti istituzionali. Penso all’Emporio solidale, al progetto “Insieme Piacenza”, ad “Energia in comune”, al sostegno che è stato dato dalle associazioni di categoria per mantenere viva la cattedrale. Sono progetti i cui benefici si possono vedere nei risultati ottenuti. Nei numeri che sono stati dati e che vengono continuamente aggiornati. Ma sono convinto che il beneficio più importante sia nella mentalità che sta crescendo, e che ci fa sentire parte di un contesto la cui forza sta nel fatto di tenere insieme le risorse. Il superamento del particolarismo aiuta a mettere a fuoco il bene più grande da individuare e da raggiungere.

5. Concludo, in questo luogo che idealmente raccoglie tanti valori condivisi, non solo per la nostra città ma anche per ciò che solo all’apparenza è lontano, esprimendo la gioia per i segni di pace che abbiamo iniziato ad intravvedere nel vicino Oriente. Le tregue non sono la conclusione di un conflitto, ma possono diventare inizi carichi di speranza.

Allora auspico che anche attraverso il vostro confronto e il vostro operare cresca anche a Piacenza e sempre di più una cultura di pace. Grazie».

 




Legambiente: “Ben venga la raccolta differenziata puntuale a Piacenza”

Nei giorni scorsi sono state sollevate varie critiche al nuovo sistema di raccolta puntuale dei rifiuti a Piacenza. In città sono state segnalate molte criticità con rifiuti abbandonati per strada.  L’opposizione in consiglio comunale all’unisono (Alternativa per Piacenza, Centro Destra e Liberali) ha chiesto la convocazione della Commissione 4 per audire i vertici di Iren Ambiente e Atesir e i tecnici delle società proprio su questo tema. Intanto Legambiente Piacenza – circolo Emilio Politi, ha diffuso un comunicato con cui difende questa nuova modalità di raccolta.

Questo il testo. “A seguito del recente avvio della fase transitoria del nuovo sistema di raccolta differenziata da parte di IREN e dell’Amministrazione comunale a Piacenza, come Legambiente riteniamo importante ricordare che tale sistema di raccolta porta a porta a tariffa puntuale è la base fondamentale per dare un ulteriore stimolo alla differenziazione dei rifiuti e alla loro riduzione, insieme alla riduzione degli imballaggi al riuso ed al riciclo.

È quindi un passo in avanti, assolutamente positivo, che chiediamo da anni e che appoggiamo, anche considerando la necessità di allinearci con i capoluoghi e comuni più virtuosi dell’Emilia Romagna, ben 111 al 2023, che da anni la applicano.

Ovviamente, come tutti i cambiamenti, richiede un impegno iniziale da parte di tutti, sia nel differenziare correttamente i materiali, soprattutto la raccolta dell’umido che ancora troppi pochi cittadini fanno, sia nel correggere le criticità che si presentano.

Una cosa è certa, nel tempo i risultati si vedono e ce lo dicono proprio quei comuni e città dove da tempo il sistema è applicato, come i 6 Comuni del piacentino, Podenzano, San Giorgio, Cortemaggiore, San Pietro in Cerro, Carpaneto e Sarmato, tutti tra l’80 ed il 90% di RD, o Reggio Emilia all’83% e Ferrara all’87,9%

Le tariffe si abbassano, facendo ottenere un risparmio in bolletta, nel tempo diminuisce la spesa dei rifiuti anche per il Comune, migliora la qualità dei materiali differenziati e si va nella direzione di quell’economia circolare che è la chiave per diminuire i rifiuti di cui Piacenza è grande produttrice con 824 Kg a testa (CRF Rapporto Ecosistema Urbano 2024).

Certo la transizione al nuovo sistema può creare certamente qualche iniziale problema e quindi occorre assumere adeguati correttivi, tenendo nel giusto conto i suggerimenti dei cittadini.

Sul tema dell’utilizzo dei bidoncini dell’indifferenziato ad esempio, che sta creando tanta discussione in città, è questione sia di abitudine da parte dei cittadini che di organizzazione nella raccolta da parte del gestore e del Comune. Il rifiuto indifferenziato prodotto può essere davvero poco se ci si abitua a smaltire correttamente i materiali, ed il tema dei pannolini può essere risolto attraverso il bonus ‘svuotature’ aggiuntivo.

E’ comunque necessario ed opportuno, per superare le criticità legate a questo cambio di passo nel differenziare, aumentare gli sforzi da parte dell’Amministrazione e di IREN sia nell’informazione, anche a livello di quartiere e parrocchie, circoli, oltre a dépliant e spot, sia nell’attuare i correttivi necessari nel periodo di transizione, ascoltando le criticità iniziali evidenziate dai cittadini.

Un grande aiuto a risolvere il tema della raccolta dell’indifferenziato fatta dagli utenti deboli come gli anziani o del decoro rispetto all’esposizione dei bidoncini in strada è certamente la predisposizione di ecoisole nei vari quartieri, come già fatto a Parma, dove poter conferire, con la tessera, l’indifferenziato direttamente, senza doverlo esporre per strada nei giorni di ritiro, aumentando pertanto la flessibilità per i cittadini.

Un ruolo poi altrettanto importante lo giochiamo noi come Piacentini attraverso la nostra

disponibilità al cambiamento di consolidate abitudini e tanto senso civico, nella consapevolezza che il maggior impegno, soprattutto iniziale, verrà compensato sia da una minore spesa nella bolletta familiare sia dai benefici alla città ed all’ambiente attraverso la riduzione dell’inquinamento che i rifiuti provocano, sia che siano abbandonati sia che siano conferiti in discariche o inceneritori, permettendone così il riciclo.

Siamo certi che la strada finalmente intrapresa porterà frutti positivi se tutti, cittadini gestore ed Amministrazione, collaboreremo insieme alla sua realizzazione”.

 

 




Piazza Plebiscito ormai ridotta a parcheggio (nonostante i divieti)

Come abbiamo già avuto modo di documentare con precedenti articoli, a Piacenza alcuni cartelli stradali sembrano avere un valore relativo ed in altre occasioni sono mal posizionati o equivocabili. Un po’ come sembra accadere in piazza Plebiscito, ad una cinquantina di metri proprio dal Municipio di Piacenza. Abbiamo spiegato (leggi qui) come questo luogo porti con sé un “peccato originario” il fatto di essere nato come “avanzo di demolizioni” e non sia invece frutto di un preciso progetto. Per questo, nonostante svariati tentativi, la piazza continua ad essere uno spazio poco vissuto dai piacentini, non sempre ben frequentata, e area sgambamento per cani (essendo l’unica area verde presente in centro storico). Recentemente poi sembra tornata ad essere un parcheggio, come lo fu in passato. Sul lato sinistro della piazza, in precedenza, erano previsti spazi per portatori di handicap ed alcuni posti per il parcheggio della stampa in occasione di conferenze in Municipio. Con l’introduzione dell’APU e l’entrata in funzione delle telecamere la scritta che consentiva la sosta ai giornalisti è sparita (coperta da un adesivo bianco) ma in compenso le auto sono rimaste, anzi sono aumentare. E qui nasce il primo problema legato ai cartelli. Sul lato opposto , di fianco ai chiostri, è presente un inequivocabile cartello di rimozione forzata vigente 24 ore su 24 con la specifica che il divieto vale su tutta la piazza. Peccato però che, a parte qualche multa, rimozioni se ne vedano assai poche e molte delle vetture da noi fotografate (nel corso dei mesi) siano una presenza costante. Sul lato sinistro invece non è presente nessun cartello legato al divieto di sosta. Evidentemente quando è stato coperto quello che consentiva la sosta alla stampa nessuno ha pensato di sostituirlo con uno che esplicitasse la vigenza della rimozione forzata (tranne negli stalli per invalidi). E’ invece presente un cartello (peraltro storto) che indica l’area pedonale con il transito consentito agli invalidi, alle forze dell’ordine e per il carico/scarico (in orari predeterminati). A rigor di logica dunque le auto in sosta che non rientrino in questa categoria dunque dovrebbero essere sia rimosse sia multate per essere entrate in area pedonale. Cosa come non dovrebbero essere tollerate le auto costantemente parcheggiate sui marciapiedi limitrofi.

Come sempre nulla di male ci sarebbe nel decidere che quell’area deve essere destinata a parcheggio, magari al servizio dei locali e negozi circostanti. Sarebbe una scelta, condivisibile o meno. Come sarebbe una scelta quella di mettere mano ad una vera progettazione o riqualificazione di una piazza che anche a Natale ha dimostrato di non funzionare. Qui erano state posizionate una giostrina e le casette in legno delle associazioni. Queste ultime hanno registrato un afflusso di visitatori talmente scarso  che, anche nei week-end sono rimaste, spesso, tristemente chiuse.

La presenza di cartelli non chiari e la mancanza di rimozioni forzate costanti per “educare” i trasgressori, favorisce l’uso di quel luogo come parcheggio e rientra a pieno titolo nella “teoria delle finestre rotte”,  generando cattive abitudini .  Perché le regole, se ci sono, vanno fatte rispettare puntualmente ed appieno. Altrimenti … è meglio toglierle.

 




Via al cantiere per restaurare la facciata del Duomo: durerà 8 mesi

Partirà in questi giorni l’intervento di restauro che interesserà la facciata della  cattedrale e che mira a risolvere importanti criticità evidenziate dalla caduta di materiale lapideo staccatosi in corrispondenza del quadrante superiore destro (il 6 gennaio 2024).

Tale caduta di materiale ha costretto alla parziale recinzione e delimitazione al transito sul sagrato e totale impedimento del passaggio dal portone sud.

La costruzione del Duomo di Piacenza iniziata nel 1122

Il Duomo, la cui costruzione si attesta a partire dal 1122 in varie fasi edilizie fino alla metà del XIII secolo, presenta fronti esterni caratterizzati dal largo impiego di pietra arenaria come materiale di rivestimento, una roccia sedimentaria fortemente soggetta a degrado nei cicli di gelo e disgelo e a causa degli agenti atmosferici in generale.

I restauri cosiddetti “scalabriniani” di fine ’800 hanno modificato intensamente l’aspetto della Cattedrale; a rafforzare il principio applicato nei restauri dell’epoca – cioè il ripristino e la sostituzione – era la mancanza di tecnologie o prodotti che consentissero una maggiore conservazione della materia storica, l’unica strada da percorrere si manifestava quindi nella rimozione di materiale degradato e nella sua sostituzione o invasive ri-lavorazioni. L’intervento ai fronti esterni portò alla più vasta perdita di materiale scolpito, furono sostituiti più di 30 mc di arenarie in facciata e più di 300 ml di marmo veronese sui lati longitudinali, ed utilizzate tecniche invasive di abrasione, scalpellamento, parziale demolizione delle pietre o inserimento di materiali degradabili o non compatibili come ferro ossidabile, cemento, mattoni nuovi.

Gli interventi in facciata si erano resi indispensabili per il grave assetto dei conci e per la presenza di un quadro fessurativo importante soprattutto in corrispondenza del rosone e delle gallerie colonnate.

Inoltre si optò per la rimozione di tutti gli elementi decorativi estranei all’epoca di origine della Cattedrale: vengono eliminati quindi l’orologio e ripristinati i protiri eliminando gli “orpelli” barocchi.

A seguire la facciata fu interessata nel 1975 – a seguito di ulteriori cadute di materiale – da un intervento urgente volto a eliminare le parti pericolanti e transennare il passaggio. A seguire tra il ’78 ed il ’79 vennero svolti lavori di riparazione e consolidamento del rosone e dei baldacchini.

L’intervento di restauro.

Nel mese di febbraio scorso si è provveduto ad un’ispezione ravvicinata con cestello elevatore dalla quale è emersa una situazione di degrado diffuso risultato della vulnerabilità della pietra arenaria (proveniente dalle cave di Pianello e Bobbio), combinata all’azione degli agenti atmosferici. La diocesi si è attivata quindi per l’immediato reperimento delle risorse necessarie all’intervento che complessivamente ammonta a 380.000 €.

Concorrono a copertura della somma fondi derivanti dalla firma dell’8 per mille alla chiesa cattolica e della Fondazione Opera della Cattedrale, oltre a ulteriori risorse si spera arrivino dal MIC e di sponsor privati intenzionati a custodire e  a valorizzare i beni culturali della nostra città.

L’intervento si pone in continuità con quelli effettuati a partire dal 2009-2010 riguardanti i fronti sud, fino ai più recenti restauri delle absidi e della cappella del battistero sul fronte di via Vescovado.

Lo storico degli interventi eseguiti ha portato alla costituzione di un protocollo di intervento testato e verificato in cantiere grazie a numerose indagini svolte su paramenti, malte e tecniche operative. Il cantiere avrà una durata di otto mesi, e oltre agli interventi di consolidamento delle arenarie, comprenderà anche operazioni generali di pulizia dei portali.




In Municipio la delegazione di Cascia per avviare il gemellaggio nel nome di Santa Rita

Il sindaco Katia Tarasconi ha ricevuto oggi il vicesindaco di Cascia, Gino Emili, e il rettore del Santuario dedicato a Santa Rita nel capoluogo umbro, padre Giustino Casciano, per un primo incontro sulle celebrazioni ufficiali – in calendario nei prossimi mesi – del gemellaggio che nell’anno in corso unirà questo importante punto di riferimento spirituale, simbolo di fede in ogni continente, alla chiesa di Santa Rita sullo Stradone Farnese.

Ad accompagnare gli ospiti in Municipio, il responsabile della comunità piacentina dei Figli di Sant’Anna, padre Jarbson Batista, che l’anno scorso aveva chiesto per il Santuario cittadino il riconoscimento formale come luogo di devozione, assegnato ogni anno dal Comune di Cascia e dal Santuario umbro a un’unica realtà nel mondo.

“E’ motivo di sincera emozione e ci rende orgogliosi – ha sottolineato la sindacail sindaco Katia Tarasconi – sapere che tra tante candidature provenienti anche da altri Paesi è stata accolta quella della comunità piacentina, profondamente legata alla figura di Santa Rita. Ci prepariamo con la massima disponibilità e con entusiasmo a questa collaborazione e non vediamo l’ora di accogliere nuovamente, in sinergia con la Diocesi, la delegazione umbra che in marzo sarà a Piacenza per lo scambio della Fiamma della Pace e del Perdono, simbolo di ideali e valori universali”.

Anche il primo cittadino, nei mesi scorsi, aveva sostenuto la candidatura del Santuario cittadino scrivendo a sua volta una lettera di appoggio alla richiesta inviata da padre Jarbson Batista a Cascia, facendo appello alle radici di una presenza storica e alla forza della tradizione: “Come non pensare alla fila interminabile di auto, bici e persone che il 22 maggio attendono la rituale benedizione portando in dono un fiore o un’offerta? E’ la manifestazione più eclatante di una devozione che in realtà per molti concittadini rappresenta un gesto quotidiano di speranza e di conforto. Credo che il filo che ci legherà a Cascia in quest’anno giubilare sarà un segno prezioso per noi tutti”.




Rabuffi (ApP) accende i riflettori su alcune spese del Comune di Piacenza

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del consigliere comunale di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi che accende i riflettori su alcune spese effettuate dal Comune di Piacenza nell’ultimo mese e soprattutto sulle ingenti somme investite in parcelle di legali dopo lo spostamento dell’avv. Vezzulli dall’avvocatura comunale ad altro incarico.

“Mentre i piacentini hanno atteso l’arrivo del nuovo anno festeggiando in piazza Cavalli, a Palazzo Mercanti l’anno vecchio si chiudeva, sul piano dei conti, con fuochi d’artificio di grande effetto. Uno spettacolo pirotecnico che, nell’ambito del bilancio, ha visto sparare “botti” da migliaia di euro.

In primis i 50.000€ al Piacenza Calcio, che il 19 dicembre scorso li ha richiesti come contributo straordinario al Comune e che 4 giorni dopo (alla velocità della luce) se li è visti immediatamente concedere (DGC n. 333 del 23/12/2024). Riconoscimento che rappresenta per il sistema associativo piacentino (non solo quello sportivo) un precedente importante che porterà tante altre società a bussare legittimamente alle porte del Comune.

Seguono i 18.479,75€ per l’affidamento di un incarico professionale legale di rappresentanza e difesa dell’Ente avanti al TAR di Parma (DGC 327 del 23/12/2024 e DD 3962 del 30/12/2024) per resistere alla richiesta di annullamento del c.d. “Appaltone” (PPP) da parte di una società ricorrente. Appaltone (PPP) per il quale il 30/12/2024 (DD n. 3988) sono stati inoltre impegnati 18.300€ per affidamento diretto di servizio di supporto al RUP.

L’ennesimo affidamento legale certifica, peraltro, che l’effetto boomerang legato al “trasferimento dell’Avv. Vezzulli dall’Avvocatura comunale ad altra struttura” colpisce nuovamente le finanze comunali, chiudendo l’anno con il “botto”. Tanto che nel 2024 risultano impegnati a bilancio, per la suddetta attività, oltre 150.000€, contro meno di 7.000€ nel 2022 e poco più di 4.000€ nel 2023 quando la gestione/rappresentanza dell’Ente era totalmente in capo all’Avvocatura comunale. Tutto ciò senza considerare le consulenze legali, imputate su altri capitoli di bilancio (tra dicembre 2023 e dicembre 2024), per un importo di circa 100.000€.

Tra le tante altre spese previste a cavallo del nuovo anno, da segnalare – per la sua entità – 108.276€ di spese condominiali straordinarie su un unico immobile di via Farnesiana (di cui 76.685,97€ sul 2024 e il resto nel 2025) per effettuare lavori di ripristino di un lastrico solare (DD 3958 del 24/12/2024). Spesa sicuramente necessaria ma assai onerosa per i piacentini…

Se, sul fronte della spesa, i “botti di fine anno” sono stati impegnativi, sul fronte delle entrate il “colpo” è in canna.

Nonostante un mio specifico accesso agli atti del 1/1/2025 (tanto per iniziare bene l’anno…) il Comune non ha ancora trasmesso, a tutt’oggi, la documentazione attestante l’avvenuto versamento – da parte del Concessionario dei parcheggi di superficie – dell’importo a favore del Comune di Piacenza del canone minimo garantito (annualità 2024) pari a 850.000€ (così come rideterminato dall’art. 3 dell’Atto aggiuntivo e modificativo del contratto) oltre l’IVA di legge. Termine contrattualmente previsto, in un’unica rata, entro il 31 dicembre 2024.

Tantomeno è stata trasmessa, come richiesto espressamente, copia della polizza fideiussoria valida (visti i precedenti, meglio specificarlo…) per il periodo 01/01/2025 – 31/12/2025, a garanzia del canone minimo garantito a favore del Comune di Piacenza “anno 2025”, di 800.000 € oltre IVA di legge.

Atteso che il termine massimo previsto per il rilascio di atti/documenti da parte degli Uffici comunali risulta ormai scaduto (5 giorni), viene il dubbio che la documentazione non sia agli atti del Comune o non vi sia proprio.

In attesa che questo “dubbio” venga chiarito colgo l’occasione per augurare a tutte le piacentine e a tutti i piacentini un 2025 ricco di pace e di serenità, con la speranza che il Nuovo Anno ci dispensi da nuovi terrificanti “botti”…




Il Comune di Piacenza vince contro la Lidl. I parcheggi di via Calciati e via Emilia Pavese restano gratuiti

L’accesso ai parcheggi di pertinenza dei supermercati Lidl di via Calciati e di via Emilia Pavese non può essere a pagamento ma, al contrario, deve essere libero e gratuito per i clienti come stabilito per i parcheggi, per l’appunto, pertinenziali.

Così hanno deciso i giudici del Tar di Parma con la prima sentenza del 2025 pubblicata oggi, 7 gennaio, a seguito dell’udienza di merito che si è tenuta il 4 dicembre scorso. Sentenza che accoglie appieno la tesi difensiva del Comune di Piacenza, rappresentato e difeso dagli avvocati Emilia Bridelli e Paolo Cabrini, e rigetta i ricorsi presentati da Lidl Italia srl contro i provvedimenti adottati dal Comune stesso.

Due i ricorsi (il 151 e il 169 del 2024) riguardanti, come detto, i parcheggi pertinenziali dei supermercati di via Calciati e di via Emilia-Pavese. Aree diverse, casi identici; motivo per il quale il collegio dei giudici amministrativi ha deciso di unificarne la trattazione, esprimendosi poi su entrambi con un’unica sentenza, la numero 1 di quest’anno.

Con particolare riferimento all’area di via Calciati, la vicenda legata al parcheggio del supermercato Lidl aveva suscitato un acceso dibattito pubblico nel corso dell’anno da poco concluso; dibattito ulteriormente alimentato dalla decisione, da parte della proprietà del supermarket, di installare sbarre agli accessi dell’area accompagnate da tabelle con scritte che lasciavano poco spazio al dubbio: “Parcheggio clienti Lidl”. Le stesse tabelle riportavano un tariffario in base al quale, chi avesse utilizzato gli stalli di sosta oltre i 90 minuti dall’accesso, avrebbe dovuto pagare 10 euro all’ora. In altre parole, secondo Lidl, i parcheggi di sua proprietà (via Calciati e via Emilia Pavese), dovrebbero essere utilizzati solo dai clienti dei relativi negozi per un massimo di un’ora e mezza; dopodiché, i clienti stessi sarebbero tenuti a pagare in base al tariffario esposto.

Un’iniziativa che, secondo il Comune, risulta in contrasto con i titoli edilizi. Per quanto riguarda via Calciati, infatti, nel 2018 il Consiglio comunale aveva autorizzato il cambio di destinazione d’uso dell’area in questione da residenziale a commerciale a condizione che venisse realizzato un parcheggio pertinenziale ad uso pubblico e gratuito.

E proprio sulla base di tale condizione (identica anche per la struttura di via Emilia Pavese) l’ente comunale aveva ordinato che i parcheggi pertinenziali, in quanto tali, rimanessero ad uso gratuito. I motivi sono sostanzialmente due. Primo: per avviare un’attività che di fatto è di natura commerciale (come quella di un parcheggio a pagamento) è necessaria una specifica autorizzazione che risulta mancante. Secondo: l’autorizzazione a costruire i supermercati era subordinata alla realizzazione di parcheggi pertinenziali che, per definizione, devono essere di libero accesso e gratuiti.

E’ contro tali ordinanze che Lidl Italia ha presentato ricorso. Tuttavia, pur riconoscendo alla società il “comprensibile intento di garantire la fruizione dei parcheggi ai soli utenti dei supermercati”, i giudici della sezione di Parma del Tribunale amministrativo regionale hanno ritenuto che la società stessa abbia “mutato le destinazioni pertinenziali” delle aree di sosta “realizzando, con il sistema di sbarre automatiche e la previsione di un corrispettivo per la sosta eccedente il novantesimo minuto, un’attività di parcheggio a pagamento non contemplata dai titoli edilizi”.

Il Tar si è dunque pronunciato definitivamente sui ricorsi riuniti rigettandoli entrambi.




Adottato il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA)

L’Amministrazione comunale ha adottato con delibera di Giunta il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, un documento strategico che mira a rendere Piacenza una città più inclusiva, accessibile e accogliente per tutti i cittadini. Questo piano rappresenta un impegno concreto verso il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità, degli anziani e di chiunque si trovi in condizioni di fragilità.

“Il PEBA rappresenta uno strumento a lungo termine e una vera e propria ‘cassetta degli attrezzi’ – spiega l’assessore all’Urbanistica Adriana Fantini – utile sia per questa amministrazione sia per quelle future”.

Il percorso che ha portato alla compilazione del PEBA è stato caratterizzato da tappe fondamentali, a partire dalla conferenza stampa di lancio del 29 aprile, seguita dalla presentazione pubblica del 29 maggio. Sono stati inoltre organizzati momenti di partecipazione attiva, come la passeggiata urbana per individuare le criticità dal punto di vista dei cittadini, e corsi di formazione e workshop rivolti sia ai liberi professionisti che ai dipendenti comunali per promuovere una progettazione inclusiva e condivisa. Questo percorso ha visto la partecipazione di Nicoletta Corvi, assessore alle Politiche per l’infanzia, la solidarietà, l’abitazione e l’inclusione sociale, e Miriam Stefanoni, garante comunale dei diritti delle persone con disabilità.

Il Tavolo Disabilità ha seguito costantemente il processo, e il prossimo incontro, già calendarizzato, si terrà dopodomani, giovedì 9 gennaio. Il 15 gennaio invece il Piano verrà illustrato alle Commissioni consiliari 2 e 3, rispettivamente “Assetto e utilizzazione del territorio” e “Servizi sociali”. A seguire, il 17 gennaio, si terrà la presentazione pubblica del PEBA rivolta a tutta la cittadinanza. Questa presentazione sarà funzionale a illustrare la mole di lavoro svolto e a stimolare osservazioni che saranno possibili dopo la pubblicazione del PEBA. Le osservazioni raccolte saranno controdedotte, e solo successivamente il Piano sarà portato in Consiglio Comunale per la discussione e il voto finale.

Il PEBA del Comune di Piacenza si concentra sull’area interna al centro storico, con particolare attenzione alla “città pubblica”, ovvero gli spazi e gli edifici di interesse collettivo. Sul fronte urbano, il piano prevede un’analisi approfondita dei percorsi pedonali per identificare e provare a risolvere – ove possibile – le criticità come marciapiedi stretti o danneggiati, l’assenza di attraversamenti pedonali sicuri e ostacoli che impediscono il passaggio. L’obiettivo è costruire una rete organica di percorsi accessibili che colleghino i principali edifici pubblici e le aree strategiche della città, garantendo una vera accessibilità per tutti.

Gli interventi sull’edilizia pubblica si concentreranno su scuole, teatri, uffici comunali e spazi culturali, come il Palazzo Gotico e il Teatro Municipale. Le soluzioni includono l’introduzione di rampe, ascensori, segnaletica inclusiva e l’eliminazione di ostacoli strutturali. Sono oggetto di analisi anche i parchi e gli spazi verdi, per i quali si propongono soluzioni per assicurare comfort ambientale e piena fruibilità da parte di tutti. Il PEBA non si rivolge unicamente a persone con disabilità motorie, ma considera anche le esigenze di chi ha disabilità sensoriali o cognitive, proponendo soluzioni mirate per ciascuna categoria.

“Si punta a entrare in una logica nuova e multidisciplinare – afferma l’assessore Fantini – in cui l’attenzione all’accessibilità universale diventi parte integrante del bagaglio culturale di tutti coloro che, a vario titolo, intervengono nella città”. E prosegue: “Il Piano dialoga in parallelo con gli strumenti urbanistici vigenti, oggi con il PSC e domani con il PUG, accogliendo di quest’ultimo due importanti sfide: l’accessibilità e la sicurezza urbana. Inoltre, questo primo PEBA del Comune di Piacenza si inserisce nel contesto valoriale dell’Agenda 2030,  facendo propria la massima: ‘Leave no one behind’, valorizzando i diritti delle persone con disabilità e opponendosi a ogni forma di discriminazione, per promuovere una città davvero inclusiva per tutti”.




Lotteria Italia 2024. Tutti i biglietti vincenti. Piacenza a bocca asciutta. Primo premio venduto a Somaglia (Lo)

Venduto a Somaglia (LO) il primo premio di 5 milioni. L’elenco di tutti i 280 biglietti vincenti della Lotteria Italia 2024 sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli www.adm.gov.it.

Dal momento della loro pubblicazione decorrerà il termine di 180 giorni per la presentazione dei biglietti vincenti e il ritiro dei relativi premi.

Le modalità per riscuotere i premi corrispondenti sono indicate nel “Regolamento per l’assegnazione dei premi della Lotteria Italia 2024” sul sito dell’Agenzia www.adm.gov.it.

Di seguito l’elenco delle serie e dei numeri estratti:

PRIMA CATEGORIA

 

Serie Numero Località Prov. Premio
T 173756 Somaglia LO 5.000.000
T 378442 Pesaro PU 2.500.000
G 330068 Palermo PA 2.000.000
G 173817 Torino TO 1.500.000
S 185025 Dolo VE 1.000.000

 

SECONDA CATEGORIA
Serie Biglietto Venduto a Premio
S 030585 DISTRIBUTORE LOCALE MONTENERO DI BISACCIA (CB) 100.000
C 439458 AVELLINO (AV) 100.000
M 217442 MASSAFRA (TA) 100.000
D 138065 FOLIGNO (PG) 100.000
M 442388 BELLUNO (BL) 100.000
Q 330398 FOGGIA (FG) 100.000
L 320913 ISPICA (RG) 100.000
D 052288 DISTRIBUTORE LOCALE GREVE IN CHIANTI (FI) 100.000
I 265285 ROMA (RM) 100.000
B 431066 SPINEA (VE) 100.000
B 475642 OMEGNA (VB) 100.000
I 479949 MONTEPULCIANO (SI) 100.000
I 336915 IVREA (TO) 100.000
E 322777 BORGOSESIA (VC) 100.000
I 336889 VALMADRERA (LC) 100.000
Q 311109 VIDIGULFO (PV) 100.000
O 115657 CERVIA (RA) 100.000
I 459455 SORRENTO (NA) 100.000
N 336716 RAPOLANO TERME (SI) 100.000
B 357353 MILANO (MI) 100.000
F 174624 SOLAROLO (BO) 100.000
M 051648 DISTRIBUTORE LOCALE BISCEGLIE (BT) 100.000
I 319235 ROMA (RM) 100.000
D 381854 LASTRA A SIGNA (FI) 100.000
I 050919 DISTRIBUTORE LOCALE CIAMPINO (RM) 100.000
TERZA CATEGORIA
Serie Biglietto Venduto a Premio
A 151684 DISTRIBUTORE LOCALE SESTO FIORENTINO (FI) 50.000
C 044674 DISTRIBUTORE LOCALE FROSINONE (FR) 50.000
T 196683 MILANO (MI) 50.000
D 474835 CATANIA (CT) 50.000
AA 244340 RIVENDITORE ONLINE 50.000
P 166756 CIGOGNOLA (PV) 50.000
S 224728 MILANO (MI) 50.000
R 480926 MONTERONI D ARBIA (SI) 50.000
S 182139 MONFALCONE (GO) 50.000
T 150085 ORTA DI ATELLA (CE) 50.000
D 119183 BOLOGNA (BO) 50.000
A 467555 MODENA (MO) 50.000
L 086138 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 50.000
R 225972 AREZZO (AR) 50.000
M 114512 SETTIMO TORINESE (TO) 50.000
E 416029 MILANO (MI) 50.000
A 130487 DISTRIBUTORE LOCALE ORVIETO (TR) 50.000
L 012086 DISTRIBUTORE LOCALE LACCHIARELLA (MI) 50.000
M 325035 TERLIZZI (BA) 50.000
G 115853 ROMA (RM) 50.000
B 044418 DISTRIBUTORE LOCALE BERCETO (PR) 50.000
D 400957 GALLICANO NEL LAZIO (RM) 50.000
L 317618 RIMINI (RN) 50.000
S 168154 NAPOLI (NA) 50.000
N 107783 BENTIVOGLIO (BO) 50.000
T 111407 GIUSSANO (MB) 50.000
M 331007 PALERMO (PA) 50.000
O 204982 MANTOVA (MN) 50.000
M 334431 CASALECCHIO DI RENO (BO) 50.000
AA 332493 RIVENDITORE ONLINE 50.000
R 396533 LONATO DEL GARDA (BS) 50.000
I 309460 MILANO (MI) 50.000
B 489578 LECCO (LC) 50.000
Q 144614 OSIO SOPRA (BG) 50.000
C 429417 QUARTO (NA) 50.000
I 045735 ODERZO (TV) 50.000
F 422767 FIRENZE (FI) 50.000
A 153253 DISTRIBUTORE LOCALE ACQUAVIVA DELLE FONTI (BA) 50.000
L 428347 VILLAFRANCA TIRRENA (ME) 50.000
E 032176 DISTRIBUTORE LOCALE ANDRIA (BT) 50.000
M 325384 SCAFATI (SA) 50.000
E 290218 IMOLA (BO) 50.000
M 308922 PERUGIA (PG) 50.000
S 216034 ANAGNI (FR) 50.000
N 221932 SAN GIORGIO A CREMANO (NA) 50.000
D 192247 BARILE (PZ) 50.000
T 151126 MILLESIMO (SV) 50.000
C 375767 POMPEI (NA) 50.000
P 319570 MORI (TN) 50.000
A 472983 FUCECCHIO (FI) 50.000
QUARTA CATEGORIA
Serie Biglietto Venduto a Premio
P 393145 CORIGLIANO ROSSANO (CS) 20.000
B 341438 GENOVA (GE) 20.000
R 385148 PIETRAVAIRANO (CE) 20.000
N 467188 GENOVA (GE) 20.000
D 206837 SOAVE (VR) 20.000
T 064967 PIEVE SANTO STEFANO (AR) 20.000
Q 300683 TORRE DEL GRECO (NA) 20.000
B 023643 DISTRIBUTORE LOCALE VECCHIANO (PI) 20.000
N 352312 ROMA (RM) 20.000
A 225423 SASSARI (SS) 20.000
I 007690 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
C 120643 CRISPANO (NA) 20.000
F 105193 ALLUMIERE (RM) 20.000
I 117108 GALATINA (LE) 20.000
B 429461 FIRENZE (FI) 20.000
T 194134 CIVITELLA D’AGLIANO (VT) 20.000
A 187499 DISTRIBUTORE LOCALE TORTORETO (TE) 20.000
I 424436 SESTO SAN GIOVANNI (MI) 20.000
N 164641 VAREDO (MB) 20.000
T 478774 TORINO (TO) 20.000
M 355049 TORINO (TO) 20.000
L 439043 RICCIONE (RN) 20.000
G 178758 BASTIA UMBRA (PG) 20.000
I 163257 ORVIETO (TR) 20.000
E 444488 ACQUAVIVA DELLE FONTI (BA) 20.000
T 221203 DESIO (MB) 20.000
M 222526 FERRARA (FE) 20.000
S 456187 VASTO (CH) 20.000
O 039680 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
G 042116 CATANIA (CT) 20.000
A 205419 TEANO (CE) 20.000
D 459766 MILANO (MI) 20.000
Q 017327 DISTRIBUTORE LOCALE FABRO (TR) 20.000
B 028105 DISTRIBUTORE LOCALE POLIGNANO A MARE (BA) 20.000
F 171310 NOVARA (NO) 20.000
R 427000 VALMONTONE (RM) 20.000
Q 304862 ROMA (RM) 20.000
E 176146 VIBO VALENTIA (VV) 20.000
O 404522 PALESTRINA (RM) 20.000
R 213333 ODERZO (TV) 20.000
I 114969 SCISCIANO (NA) 20.000
F 145263 NOCERA UMBRA (PG) 20.000
N 380966 BOLOGNA (BO) 20.000
C 159069 RIMINI (RN) 20.000
AA 146053 RIVENDITORE ONLINE 20.000
E 274925 CAMPIGLIA MARITTIMA (LI) 20.000
G 201898 TERNI (TR) 20.000
G 282916 SIRACUSA (SR) 20.000
I 264286 LAVELLO (PZ) 20.000
O 460171 CIRIÈ (TO) 20.000
T 150563 TAORMINA (ME) 20.000
T 218243 CASTIONE ANDEVENNO (SO) 20.000
S 346327 CESENATICO (FC) 20.000
P 191303 SALA CONSILINA (SA) 20.000
L 244752 CAMPI BISENZIO (FI) 20.000
P 279098 MERANO (BZ) 20.000
E 473454 NUMANA (AN) 20.000
I 394717 CORMANO (MI) 20.000
E 464891 CASTELFORTE (LT) 20.000
R 124888 MILAZZO (ME) 20.000
T 336904 GUIDONIA MONTECELIO (RM) 20.000
R 211535 ROMA (RM) 20.000
D 223036 ROMA (RM) 20.000
O 244511 CIVITAVECCHIA (RM) 20.000
U 195814 BAGNOLO CREMASCO (CR) 20.000
D 011121 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
R 376119 MILANO (MI) 20.000
P 203433 MASSA (MS) 20.000
C 121414 PIOMBINO (LI) 20.000
R 012826 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
R 296645 SAN VITTORE OLONA (MI) 20.000
T 293112 MILANO (MI) 20.000
P 029328 DISTRIBUTORE LOCALE CASTELNUOVO SCRIVIA (AL) 20.000
Q 290327 CESENA (FC) 20.000
I 408441 DOLO (VE) 20.000
M 288367 CATANIA (CT) 20.000
C 457303 ROMA (RM) 20.000
B 015936 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
O 334326 COMACCHIO (FE) 20.000
A 099000 ALTOFONTE (PA) 20.000
Q 268826 SIMAXIS (OR) 20.000
I 159032 ANAGNI (FR) 20.000
O 325399 GIOVE (TR) 20.000
A 175078 DISTRIBUTORE LOCALE MISANO ADRIATICO (RN) 20.000
R 371110 OLEGGIO (NO) 20.000
G 135911 MILANO (MI) 20.000
A 107166 DISTRIBUTORE LOCALE SANTARCANGELO DI ROMAGNA (RN) 20.000
Q 491433 PALERMO (PA) 20.000
L 245768 VIGEVANO (PV) 20.000
D 451539 BARLETTA (BT) 20.000
D 447435 ZOLA PREDOSA (BO) 20.000
O 091106 DISTRIBUTORE LOCALE LEGNANO (MI) 20.000
N 151682 AFFI (VR) 20.000
M 246170 CASTROCIELO (FR) 20.000
O 026883 DISTRIBUTORE LOCALE GONARS (UD) 20.000
R 007176 DISTRIBUTORE LOCALE CASTEL RITALDI (PG) 20.000
A 236045 VILLAFRANCA DI VERONA (VR) 20.000
N 079072 DISTRIBUTORE LOCALE AVELLINO (AV) 20.000
O 283380 PONTE NELLE ALPI (BL) 20.000
A 252754 MILANO (MI) 20.000
Q 401091 LUCCA (LU) 20.000
O 389452 BOTTICINO (BS) 20.000
B 416543 BARLETTA (BT) 20.000
I 072524 GENOVA (GE) 20.000
M 272767 VITERBO (VT) 20.000
O 443024 PADOVA (PD) 20.000
T 342085 ROMA (RM) 20.000
S 292840 VITERBO (VT) 20.000
A 121181 DISTRIBUTORE LOCALE SESTO FIORENTINO (FI) 20.000
A 038275 CASTIGLIONE OLONA (VA) 20.000
D 463722 COMACCHIO (FE) 20.000
P 450622 MODENA (MO) 20.000
M 491435 LICATA (AG) 20.000
Q 004168 DISTRIBUTORE LOCALE SAN GIOVANNI VALDARNO (AR) 20.000
AA 236741 RIVENDITORE ONLINE 20.000
C 423571 CASORIA (NA) 20.000
E 320015 ANAGNI (FR) 20.000
L 297051 LEVICO TERME (TN) 20.000
G 029002 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
E 463331 TARANTO (TA) 20.000
F 447517 CURTI (CE) 20.000
A 367279 SAN MARTINO SICCOMARIO (PV) 20.000
L 258958 CIGLIANO (VC) 20.000
AA 032180 RIVENDITORE ONLINE 20.000
Q 410348 ALVITO (FR) 20.000
R 035753 SEGRATE (MI) 20.000
I 485883 VENEZIA (VE) 20.000
O 423504 CERNUSCO SUL NAVIGLIO (MI) 20.000
S 293307 FAGAGNA (UD) 20.000
D 120946 BARI (BA) 20.000
L 176197 ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) 20.000
B 331751 TORRICELLA VERZATE (PV) 20.000
F 220576 GENOVA (GE) 20.000
A 320999 SAN SALVATORE DI FITALIA (ME) 20.000
B 212865 ROMA (RM) 20.000
U 001334 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
P 185330 CIVITELLA IN VAL DI CHIANA (AR) 20.000
L 278239 LUCIGNANO (AR) 20.000
B 388039 CALVI DELL UMBRIA (TR) 20.000
G 348990 TERNI (TR) 20.000
G 284386 GUBBIO (PG) 20.000
G 151078 RONDISSONE (TO) 20.000
P 417991 SAN ZENONE AL LAMBRO (MI) 20.000
N 311733 FARA IN SABINA (RI) 20.000
S 375763 ROMA (RM) 20.000
O 001710 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
D 351692 CASARANO (LE) 20.000
Q 184491 MAGLIANO SABINA (RI) 20.000
I 272354 RONCOFERRARO (MN) 20.000
AA 073175 RIVENDITORE ONLINE 20.000
P 245541 ENNA (EN) 20.000
S 238989 ROMA (RM) 20.000
L 140779 BERTINORO (FC) 20.000
S 457686 BELLARIA IGEA MARINA (RN) 20.000
A 174717 DISTRIBUTORE LOCALE SAN NICOLA LA STRADA (CE) 20.000
F 477408 NAPOLI (NA) 20.000
C 132181 CEGLIE MESSAPICA (BR) 20.000
D 423728 SAN SEVERINO MARCHE (MC) 20.000
I 030159 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
AA 257217 RIVENDITORE ONLINE 20.000
AA 015256 RIVENDITORE ONLINE 20.000
D 242142 MILANO (MI) 20.000
I 077915 PADOVA (PD) 20.000
R 481432 NAPOLI (NA) 20.000
O 254771 BOLLATE (MI) 20.000
M 067730 AREZZO (AR) 20.000
R 393889 ROVERETO (TN) 20.000
E 138615 COLOGNO MONZESE (MI) 20.000
I 235690 CEGLIE MESSAPICA (BR) 20.000
M 499231 MILANO (MI) 20.000
M 290067 ROMA (RM) 20.000
D 098128 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
E 467515 SAN ZENONE AL LAMBRO (MI) 20.000
D 031215 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
R 320295 OSTRA (AN) 20.000
L 341801 MESSINA (ME) 20.000
L 207062 CANZANO (TE) 20.000
G 071881 DISTRIBUTORE LOCALE PRATO (PO) 20.000
Q 157168 BENTIVOGLIO (BO) 20.000
Q 329950 MONTICHIARI (BS) 20.000
I 347822 PESCARA (PE) 20.000
A 270577 MOGGIO UDINESE (UD) 20.000
Q 127256 MILANO (MI) 20.000
E 293493 SERRAVALLE PISTOIESE (PT) 20.000
D 311610 GIUGLIANO IN CAMPANIA (NA) 20.000
O 320541 BOLOGNA (BO) 20.000
Q 203226 CUNEO (CN) 20.000
F 494756 ROMA (RM) 20.000
I 468851 SAN MINIATO (PI) 20.000
I 157977 VILLARBOIT (VC) 20.000
B 189342 MESAGNE (BR) 20.000
Q 044926 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
N 445610 SALA CONSILINA (SA) 20.000
G 394402 BUSSOLENO (TO) 20.000
M 479982 CASTIGLIONE DEI PEPOLI (BO) 20.000
N 342401 TORINO (TO) 20.000
M 041952 DISTRIBUTORE LOCALE ROMA (RM) 20.000
T 404382 ROMA (RM) 20.000
Q 270923 BAGHERIA (PA) 20.000
P 007303 DISTRIBUTORE LOCALE MONDOLFO (PU) 20.000

 

 

 

 

 

 

 




Cives, l’incontro con Cecilia Sala rinviato a data da destinarsi

L’incontro “Storie dal conflitto”, previsto per il 17 gennaio all’interno del corso di formazione Cives, è rinviato a data da destinarsi. Lo comunicano gli organizzatori del corso in seguito alla notizia della carcerazione di Cecilia Sala, ospite prevista per la serata, nel carcere di Evin a Teheran.

“Uno dei motivi che ci ha spinto a dedicare un’edizione del nostro corso di formazione al tema dell’informazione – affermano gli organizzatori – sta nel desiderio, nel nostro piccolo, di parlare di come la libertà di stampa sia perseguitata. Il bilancio di Reporters sans frontières dice che a dicembre 2024 sono in carcere nel mondo 550 giornalisti, il 7% in più dell’anno scorso. L’ultima è Cecilia Sala, fermata il 19 dicembre in Iran e tuttora reclusa nel carcere di Evin per aver svolto il proprio lavoro di giornalista, con l’obiettivo di raccontare storie di vita vera ‘dal basso’ in un paese che è il 176° al mondo su 180 per libertà di stampa”.

“L’appello, anche da parte nostra, alle autorità competenti è quello di fare tutto il possibile per riportare Cecilia in Italia nel più breve tempo possibile – proseguono gli organizzatori di «Cives» – assicurandosi che la sua reclusione avvenga nel rispetto della sua incolumità fisica e morale. Auspichiamo inoltre che alla vicenda continui ad essere garantito il massimo riserbo sui mezzi d’informazione, al fine di non interferire nelle delicate operazioni diplomatiche. L’evento del 17 gennaio è rinviato a data da destinarsi, con l’augurio di avere la giornalista Cecilia Sala con noi nei prossimi mesi”.




Il Giubileo della speranza a Bobbio e a Piacenza si apre domenica 29 dicembre

Il Giubileo 2025 si è aperto nella basilica di San Pietro a Roma il 24 dicembre con papa Francesco. Domenica 29 dicembre, è la volta della Porta Santa della Cattedrale di San Giovanni in Laterano, che il 9 novembre ha celebrato i 1700 anni della dedicazione. Il 1° gennaio 2025, solennità di Maria Santissima Madre di Dio, viene aperta la Porta Santa della basilica papale di Santa Maria Maggiore. Infine, domenica 5 gennaio sarà aperta la Porta Santa della basilica papale di San Paolo fuori le Mura. Queste ultime tre Porte Sante saranno chiuse entro domenica 28 dicembre del prossimo anno.

Domenica 29 dicembre, in tutte le Cattedrali e Concattedrali, i Vescovi celebreranno l’eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare. Nella nostra diocesi il ritrovo sarà a Bobbio alle ore 10.30 in San Colombano e da qui ci si recherà in cammino alla Concattedrale per la messa; a Piacenza, sempre il 29, “statio” alle ore 16 nella basilica di Sant’Antonino e da qui si procederà verso la Cattedrale dove è in programma l’eucaristia; entrambe le celebrazioni saranno presiedute dal vescovo mons. Adriano Cevolotto.

In Cattedrale e nella Concattedrale verranno esposte le Croci del Giubileo realizzate dall’artista Giovanni Alberti.

L’Anno Santo si chiuderà nelle diocesi domenica 28 dicembre 2025. Il Giubileo terminerà con la chiusura della Porta Santa della basilica di San Pietro in Vaticano il 6 gennaio 2026, Epifania del Signore.

“Spes non confundit”, “La speranza non delude”: è il titolo della Bolla con cui papa Francesco ha indetto il Giubileo del 2025. Alla celebrazione del 29 dicembre verrà consegnata ai presenti la Lettera per l’Anno santo scritta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto dal titolo “Finché c’è speranza c’è vita”.

Quello di papa Francesco è un invito a farci coinvolgere in prima persona, come se ci chiamasse per nome. “È necessario, quindi, porre attenzione al tanto bene che è presente nel mondo per non cadere nella tentazione di ritenerci sopraffatti dal male e dalla violenza. Ma i segni dei tempi, che racchiudono l’anelito del cuore umano, bisognoso della presenza salvifica di Dio, chiedono di essere trasformati in segni di speranza” (par. 7 della Bolla pontificia).

Il settimanale Il Nuovo Giornale ha diffuso a fine novembre tra i suoi lettori e nelle parrocchie uno Speciale di 108 pagine con approfondimenti ed interviste dedicati ai temi del Giubileo. In apertura, un intervento del vescovo mons. Cevolotto ed una sintesi della Bolla del Papa.

Che cos’è la speranza?

“Tutti sperano – scrive il Pontefice -. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio. Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità. Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza”.

Il pellegrinaggio e l’indulgenza

Quando si parla di Giubileo, la mente va immediatamente al pellegrinaggio e all’indulgenza.

Il cammino, metafora dell’esistenza e della ricerca del senso della vita, è elemento imprescindibile di ogni Anno Santo. “Le chiese giubilari, lungo i percorsi e nell’Urbe, potranno essere oasi di spiritualità dove ristorare il cammino della fede e abbeverarsi alle sorgenti della speranza, anzitutto accostandosi al sacramento della Riconciliazione, insostituibile punto di partenza di un reale cammino di conversione”, sottolinea il Papa al paragrafo 5 della Bolla.

L’indulgenza “permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio” ed è “esperienza piena di perdono”, che “non può che aprire il cuore e la mente a perdonare”. L’indulgenza risana le ferite causate dal peccato a livello personale, nelle relazioni interpersonali e nel rapporto con la società e il Creato. Il significato dell’indulgenza viene spiegato anche nella sua Lettera del Vescovo.

L’indulgenza è un di più di misericordia, una sovrabbondanza che, dopo il perdono sacramentale nella confessione, aiuta e sostiene ogni fedele a crescere ulteriormente nel bene e a vivere il Vangelo.

“Il peccato «lascia il segno», porta con sé delle conseguenze. Dunque permangono, nella nostra umanità debole e attratta dal male, dei «residui del peccato». Essi vengono rimossi dall’indulgenza, sempre per la grazia di Cristo, il quale, come scrisse San Paolo VI, è «la nostra indulgenza”. (Papa Francesco, Bolla del Giubileo 2025)

Le iniziative per bambini, ragazzi e giovani

Diversi sono i momenti da vivere a livello diocesano e a Roma rivolti a bambini, adolescenti e giovani.

Giubileo dei bambini

“Cercatori di speranza” è il tema del pomeriggio di domenica 19 gennaio pensato per i bambini che frequentano le scuole elementari. Per i ragazzi delle medie l’appuntamento sarà nel pomeriggio del 12 aprile. Entro le ore 15.15 i bambini con i loro accompagnatori si ritroveranno in tre strutture (al chiuso) del centro storico di Piacenza. Da qui si recheranno in piazza Cavalli per un momento di incontro fra i vari gruppi per incamminarsi poi verso la Cattedrale dove verranno accolti dal vescovo mons. Cevolotto. A seguire, dialogo e preghiera insieme. Conclusione verso le 17.45.

Iscrizioni entro il 13 gennaio sul sito della diocesi.

Il Giubileo degli adolescenti

Sono aperte fino al 15 gennaio, sul sito della Pastorale giovanile diocesano (pagiop.net), le iscrizioni al Giubileo degli adolescenti che si svolgerà a Roma dal 25 al 27 aprile. La proposta è rivolta a tutte le ragazze e i ragazzi cresimati fino ai diciassettenni.

Il programma di massima prevede la partenza in pullman da Piacenza alle 6 del 25 aprile, l’arrivo a Roma nel primo pomeriggio, la preghiera della Via Lucis alle 18 e la serata insieme; sabato 26 preghiera con il Vescovo in mattinata, momenti di animazione in alcune piazze di Roma e festa, nel pomeriggio, serata insieme; domenica 27 messa alle ore 10.30 presieduta da papa Francesco e rientro a Piacenza. Quota di partecipazione euro 220.

Il Giubileo dei giovani

“Pellegrini di speranza” è il tema del Giubileo dei giovani (18-35 anni) in programma a Roma dal 28 luglio al 3 agosto. La proposta della Pastorale giovanile vocazionale diocesana prevede il viaggio in pullman, momenti di festa e incontro con diverse realtà, il dialogo con il vescovo mons. Adriano Cevolotto, la partecipazione il 1° agosto al sacramento della riconciliazione al Circo Massimo e sabato 2 alla veglia a Tor Vergata con papa Francesco; domenica 3 messa con il Papa e rientro a Piacenza. Quota di partecipazione euro 390. Iscrizioni entro il 15 marzo sul sito pagiop.net.

Altre proposte per i giovani

Il Servizio diocesano di Pastorale giovanile propone gli esercizi spirituali con don Carlo Pagliari, responsabile del Servizio di Pastorale giovanile e del Centro vocazionale della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, dal 28 al 30 marzo al Seminario vescovile di Bedonia per i giovani dai 18 ai 35 anni (info e iscrizioni su pagiop.net).

Viaggio a Vienna sulle tracce di Franz Jägerstatter con l’Azione Cattolica diocesana dall’1 al 4 maggio, per i giovani dai 18 ai 30 anni. Quota di partecipazione: euro 355,00 (caparra di euro 100,00) Iscrizioni fino al 1° febbraio su acpiace.net. Obiettore di coscienza, Jägerstatter venne messo a morte per essersi rifiutato di arruolarsi nell’esercito nazista. È stato beatificato nel 2007 da papa Benedetto XVI.

Domenica 1° giugno a Roveleto di Cadeo dalle 16 alle 23 Festa di tutti i giovani “Open Horizons: sentieri di speranza”. Le informazioni saranno disponibili su pagiop.net.

Gli appuntamenti in diocesi

Domenica 29 dicembre 2024

Apertura dell’Anno Santo in diocesi

A Bobbio: alle ore 10.30 ritrovo nella basilica di San Colombano, processione verso la Concattedrale e celebrazione eucaristica.

A Piacenza: alle ore 16 ritrovo nella basilica di Sant’Antonino, processione verso la Cattedrale e celebrazione eucaristica.

Domenica 19 gennaio 2025 in diocesi

Giornata giubilare dei bambini dei primi anni del percorso di iniziazione cristiana

Info www.diocesipiacenzabobio.org

Sabato 12 aprile 2025 in diocesi

Giornata giubilare dei cresimandi – Info www.diocesipiacenzabobio.org

Dal 25 al 27 aprile 2025 a Roma

Giubileo degli adolescenti

Per cresimati, fino ai 17 anni. Info e iscrizioni Servizio diocesano pastorale giovanile vocazionale – www.pagiop.net

Dal 28 luglio al 3 agosto 2025 a Roma

Giubileo dei giovani (18-35 anni)

Iscrizioni aperte in diocesi fino al 15 marzo al Servizio diocesano pastorale giovanile vocazionale – www.pagiop.net

Dal 3 al 5 ottobre 2025 (4 ottobre in giornata)

Pellegrinaggio diocesano a Roma con il Vescovo

Si può richiedere il programma completo all’Ufficio diocesano pellegrinaggi (tel. 0523.308335 – ufficiopellegrinaggi@curia.pc.it).

Chiese giubilari nella diocesi

 Nella diocesi sono chiese giubilari, nelle quali si può ricevere l’indulgenza:

  • Cattedrale Santa Maria Assunta in Piacenza
  • Concattedrale Santa Maria Assunta in Bobbio
  • Santuario Basilica Madonna di San Marco Madre della Consolazione a Bedonia (PR)

Chiese penitenziali nella diocesi

Per vivere appieno il Giubileo, i fedeli sono invitati ad accostarsi al sacramento della riconciliazione. Ciascun sacerdote, in ogni luogo, può amministrarlo. Tuttavia, all’interno della nostra diocesi, sono state individuate alcune “chiese penitenziali” dove sono stabilmente presenti sacerdoti a disposizione per le confessioni. Tali chiese offrono ai pellegrini comoda possibilità di accedere al perdono sacramentale. Pur distinguendosi, per facoltà, dalle “chiese giubilari”. Queste chiese possono costituire un “punto di partenza” o una tappa del pellegrinaggio giubilare verso le chiese giubilari presenti in diocesi o altri luoghi giubilari presenti nel mondo.

Cattedrale di Santa Maria Assunta in Piacenza

Chiesa madre di tutti i fedeli della diocesi

I sacerdoti del Capitolo della Cattedrale, unitamente ad altri sacerdoti coadiutori, assicurano la presenza nella cappella della penitenzieria quotidianamente.

Concattedrale di Santa Maria Assunta in Bobbio

Nella Concattedrale ogni sabato mattina è assicurata la presenza di un confessore e, a richiesta, nelle altre giornate. Ogni mese è garantita l’adorazione eucaristica comunitaria.

Basilica Santuario Santa Maria di Campagna a Piacenza

La Comunità dei frati minori francescani assicura la presenza di confessori tutti i giorni, ad eccezione del lunedì, dalle ore 9.30 alle 11.45 e dalle ore 16 alle 18.30

Chiesa di Santa Rita a Piacenza

La Comunità dei Figli di Sant’Anna assicura la presenza di confessori tutti i giorni (ore 9-12 e 16-19). Adorazione eucaristica ogni giovedì dopo la messa delle 19, con canti e riflessioni sulla speranza, e ogni primo venerdì del mese per tutto il giorno.

Santuario Beata Vergine della Consolazione Madonna di San Marco a Bedonia

Ogni giorno sono disponibili nel Seminario, sacerdoti per le confessioni. Le comunità del Santuario e del Seminario di Bedonia promuovono, in occasione dell’Anno giubilare, l’adorazione eucaristica mensile nell’ultimo lunedì del mese dalle 21 alle 22.




ANPAS Piacenza: nel 2024 svolti oltre 41.000 servizi

Anpas Comitato Provincia di Piacenza, coordinata da Paolo Rebecchi, anche questo dicembre si appresta a chiudere l’anno con numeri imponenti, che denotano un’attività incessante su temi e servizi differenti. Le Pubbliche Assistenze ANPAS della Provincia di Piacenza, sono oggi così dislocate:

P.A. Cortemaggiore; P.A. Val d’Arda a Fiorenzuola, Lugagnano e Vernasca; P.A. Val Vezzeno a Gropparello;
P.A. Croce Verde a Morfasso; P.A. San Giorgio Piacentino che nel suo logo richiama anche i territori di
Pontenure, Carpaneto e Podenzano; P.A. Valnure con le sedi di Ponte Dell’Olio, Ferriere, Rivergaro; P.A.
Valtrebbia a Travo; P.A. Val Tidone – Val Luretta di Castel San Giovanni; P.A. Monticelli d’Ongina, Caorso e
Castelvetro; P.A. Carpaneto Soccorso e P.A. Croce Bianca a Piacenza.
Il 2024 ha visto un carico di lavoro più o meno in linea con l’anno precedente, ed ha fatto registrare oltre 41.000 servizi che includono quelli ordinari (22.000) e quelli in emergenza (19.000).
Tutto ciò è stato possibile con un impegno profuso da oltre 1500 Volontari e 50 dipendenti, a bordo di 60 ambulanze e 40 mezzi adibiti a servizi vari e /o di Protezione Civile.
Le attività includono soccorso in caso di calamità, trasporto e soccorso sanitario in Convenzione 118, assistenza agli anziani e alle persone con disabilità, interventi di Protezione Civile, attività nelle Sale Radio, progetti di supporto a situazioni di difficoltà e/o di disagio sociale, accompagnamento di pazienti dializzati, gestione di ambulatori per esami del sangue, sostegno agli equipaggi in servizio con attività di complemento,
come pulizie dei locali e cucina, fundraising per autofinanziamento, sviluppo del Gruppo Giovani,
divulgazione della cultura contro la violenza a 360°, cultura della prevenzione, rispetto per gli animali.
Il 2024 è stato l’anno del 120mo anniversario di fondazione del movimento nazionale di ANPAS e della proclamazione della prima Giornata Nazionale delle Pubbliche Assistenze ANPAS. Per l’occasione, ciascun territorio ha partecipato all’evento illuminando di arancione – il colore simbolo di ANPAS – un monumento di riferimento del proprio Comune e per oltre una settimana ogni sezione locale ha organizzato iniziative e gazebo informativi volti a valorizzare e riconoscere la preziosa attività dei volontari.
Nel 2024 ANPAS Piacenza è stata capofila di due innovativi progetti riguardanti tematiche prioritarie per
l’organizzazione: la sicurezza degli equipaggi e l’inclusione sociale.

Il Comitato provinciale piacentino è impegnato nel progetto Opa (Osservazione, Prevenzione, Azione): “Il percorso formativo sta proseguendo a livello regionale e persegue l’obiettivo di prevenire le aggressioni e le situazioni potenzialmente rischiose per gli operatori del soccorso” afferma Paolo Rebecchi. “Attraverso un
team di professionisti intendiamo accrescere la consapevolezza di volontari e dipendenti su riferimenti
normativi e comportamenti da adottare per evitare eventuali conflitti”.
Durante l’anno è stato realizzato il progetto “Conoscere per conoscersi e farsi conoscere” che è stato
premiato alla Convention nazionale ANPAS “Convers-Azioni”. Il percorso ha coinvolto ANPAS Croce Bianca e
due realtà del territorio piacentino: il centro socio riabilitativo diurno “La Girandola” e il centro ricreativo
sociale “Club dei piccoli Rio Torto” di Borgonovo.“
La squadra di Coordinamento oltre a Rebecchi, vede impegnati costantemente i Responsabili di Protezione Civile Giorgio Villa e Oreste Guglielmetti, il Responsabile Regionale Operativo Mauro Prati, la Segreteria di Coordinamento con Maria Vittoria Rabaglia, Emanuela Vincini, Beatrice Braghi e Maria Frino. Francesco Fermi si occupa della Comunicazione e del Coordinamento dei Comunicatori delle varie realtà, mentre Gabriele
Toloni Coordina “il complesso mondo della Formazione” anche a livello Regionale; Claudia Boselli
Responsabile del Coordinamento Amministrativo con Marco Scarzanella e Monica Angiolini, si occupano del supporto alle Associazioni per le “complesse” rendicontazioni economiche. L’ Avv. Alessandro Miglioli, Presidente di Croce Bianca, in caso di necessità, sostiene le varie realtà sulle tematiche di carattere legislativo.
Queste sono solo alcune delle risorse importanti del movimento. Un altro fiore all’occhiello è il Gruppo Giovani Coordinato da Beatrice Casella.
Il volontariato, sottolinea il coordinatore “è parte fondante del sistema welfare del nostro paese. Per questo motivo auspichiamo nuove sinergie sul territorio. In particolare nel 2025 rinnoveremo la convenzione conl’Ausl di Piacenza, al fine di consentire alle nostre Associazioni di sostenersi”. Sempre nel corso dell’anno ANPAS Piacenza ha proseguito la collaborazione con alcune realtà del territorio, tra le quali il Centro antiviolenza di Piacenza e l’associazione ucraina “Nadia Odv”. Prioritario per il Comitato provinciale di ANPAS
Piacenza è avvicinare sempre più persone al volontariato. “Il gruppo giovani è in costante crescita. Investendo nella formazione e nei ragazzi possiamo garantire la continuità e l’eccellenza dei servizi per il futuro” conclude il Coordinatore Paolo Rebecchi.