«Il Natale cambia davvero il nostro modo di affrontare la vita quotidiana?»

Gesù è luce, una luce che irrompe nel buio dell’angoscia e porta liberazione dove c’è oppressione. È in sintesi il messaggio lanciato dal vescovo mons. Adriano Cevolotto all’omelia della messa nella notte di Natale in Cattedrale. Nelle diverse celebrazioni – al mattino del 25 dicembre al carcere delle Novate e, a seguire, in Cattedrale a Piacenza e nella Concattedrale di Bobbio – si è interrogato sul rapporto tra il mistero dell’incarnazione – Dio che nasce nella storia – e la nostra vita di tutti i giorni.

La messa della Notte in Cattedrale

Il 31 dicembre 2023 – sintetizziamo le sue parole alla messa della Notte – ci eravamo augurati, come faremo anche tra pochi giorni, felice anno nuovo. Ma è evidente che l’anno che ormai si sta concludendo è stato attraversato da tante tenebre di morte. È il caso, per Piacenza, della recente morte della 13enne Aurora Tila e delle tante distruzioni che avvengono nel mondo e sembrano non avere fine; ed è anche il buio generato da un crescente numero di situazioni, personali o familiari nelle quali si è rotto l’equilibrio affettivo, relazionale ed economico. Situazioni a volte vissute nella solitudine, in cui non s’intravede un futuro. Che fare? Il modo di reagire più infantile sarebbe quello di nasconderci – noi, in prima persona – o di nasconderci la difficile realtà per illuderci che non esista. Oppure ci possiamo illudere di essere onnipotenti, ma ben presto sperimentiamo fragilità e solitudine.

Che senso ha allora – si è chiesto – scambiarci l’augurio di buon Natale e di felice anno nuovo sapendo che qualche giorno di tenebre ci aspetterà?

Augurare buon Natale non è augurare che non ci siano giorni di tenebre, ma che in essi risplenda una luce, la luce di Dio che, amandoci, viene a cercarci in ogni angolo buio della terra. La verità del Natale è questa: sperimentare di essere figlio, figlia cercato/a dal Suo amore invincibile.

Mons. Cevolotto ha espresso anche la sua preoccupazione per le nuove generazioni che vengono cresciute nell’illusione ingannevole di essere senza limiti né regole, spesso senza riconoscere il valore e la necessità di avere un adulto accanto a loro. Le situazioni dolorose vengono rimosse per non stare male. I giovani sono circondati dalla tecnologia ma la vera abilità non è semplicemente quella di far funzionare gli ingranaggi della vita, ma di ricercarne il senso, scoprendo il bene che ci viene incontro e ci interroga.

La messa in carcere

Al mattino di Natale mons. Cevolotto ha celebrato la messa al carcere delle Novate.

Papa Francesco ha dato inizio al Giubileo della speranza nella notte del 24 dicembre nella basilica di San Pietro a Roma, per poi aprire la seconda Porta Santa il 26 mattina nel carcere romano di Rebibbia. Nelle singole diocesi l’Anno santo si apre domenica 29 dicembre ma con la messa in carcere mons. Cevolotto ha voluto idealmente avviarlo a Piacenza: qui – ha detto in sintesi – la speranza è e dev’essere di casa. Da soli noi non riusciamo a mantenerla viva. È Gesù la nostra speranza, Colui che assicura un futuro a partire dal suo amore che non viene meno. Lui – ha aggiunto – è la luce che ci permette di fare verità su noi stessi. Verità su ciò che siamo stati, sulle nostre responsabilità ma anche sul nostro futuro con la sua capacità di aprire strade nuove e insperate. È la speranza che tiene viva la vita e apre il futuro. Mons. Cevolotto, a questo proposito, ha ricordato le parole di don Oreste Benzi, il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII: “non chiedere a chi bussa da dove viene, ma dove vuole andare”.

Dio, sul piano storico, – ha detto ancora – è entrato nel mondo dalla sua periferia. Betlemme, infatti, era una periferia di Gerusalemme che invece era ed è il centro della fede del popolo ebraico. Ed anche la Galilea, dove si trova Nazaret, il luogo in cui Gesù è cresciuto, è la periferia di Israele e rappresenta un incrocio tra tante culture. Anche il carcere, di fatto, è uno dei luoghi di periferia di una città e della società e, se vale la logica di quel primo Natale di duemila anni fa, è uno dei luoghi preferiti da Dio per venire in mezzo a noi.

La messa nel giorno di Natale a Piacenza e a Bobbio

Che cos’è veramente il Natale che noi abbiamo rivestito di sentimenti, di doni e di festa, di luci? – si è chiesto mons. Cevolotto alla messa in Cattedrale a Piacenza e, nel tardo pomeriggio, nella Concattedrale di Bobbio.

Siamo immersi – ha precisato – in una cultura caratterizzata dalla ricerca esasperata dello straordinario. Si vuole uscire dalla routine per cercare emozioni forti che siano in grado di dare gusto e sapore alle nostre giornate. La vita quotidiana, invece, viene vista come fonte di stress. Ma così facendo si impoverisce e si rende ancora più stressante la vita di ogni giorno con le sue relazioni e tutti i suoi impegni.

La liturgia del Natale – ha aggiunto il Vescovo – ci porta a scoprire il rapporto tra la festa e la vita quotidiana, tra Betlemme, il luogo della nascita di Gesù e dell’annuncio di questa nascita dato ai pastori, e Nazaret, dove lui stesso trascorrerà tanti anni della sua vita.

Come sarà il nostro 7 gennaio – ha aggiunto il Vescovo – quando si ritornerà a vivere il lavoro, la famiglia, le nostre responsabilità educative? Se il Dio che nasce a Betlemme è il Dio con noi che entra nella nostra storia, che cosa potrà cambiare nel nostro modo di affrontare la vita quotidiana? Il valore dell’esistenza sta nelle pieghe dei momenti semplici e nella loro cura; è lì che si manifesta la forza della luce dell’incontro con Dio, la bellezza di quell’inizio straordinario. Natale, paradossalmente, trova il suo valore nel momento in cui si conclude.

Dio – ha concluso il Vescovo – ci dona il suo amore attraverso la porta della nostra umanità, non fuori del nostro tempo, ma in questo tempo in cui ci è dato di vivere, non in una comunità celeste e astratta, ma nella compagnia di fratelli e sorelle che ci ha messo accanto. Dio non ci lascia mai a terra, sempre ci risolleva. È Lui la nostra speranza e con la sua luce illumina il nostro cammino quotidiano.

 




È morta la mamma del vescovo mons. Cevolotto

Questa mattina, giovedì 26 dicembre, alla Casa del clero di Treviso è morta la signora Carla Brugnaro, mamma del vescovo mons. Adriano Cevolotto.

“Il presbiterio, il vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio e l’intera Chiesa di Piacenza-Bobbio – ha scritto in una lettera a sacerdoti, diaconi e religiosi il vicario generale don Giuseppe Basini – si stringono con affetto fraterno al vescovo Adriano e ai suoi familiari in questo momento di sofferenza e, nella speranza della risurrezione, assicurano la preghiera, fonte di consolazione e di pace”.

Le esequie si terranno lunedì 30 dicembre alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di Roncade (TV).  Per chi volesse partecipare, sarà disponibile un pullman che partirà alle 10.30 dal parcheggio dello Stadio “Garilli” di Piacenza e farà sosta in piazza sant’Antonino alle 10.40. Per segnalare la propria adesione occorre contattare all’Ufficio diocesano pellegrinaggi: 0523-308335; ufficiopellegrinaggi@curia.pc.it.

Nel trigesimo della morte, domenica 26 gennaio 2025, alle ore 18.30 nella Cattedrale di Piacenza, il Vescovo presiederà la messa in suffragio di sua mamma Carla.

Sabato 28 dicembre alle ore 19.30 in Cattedrale a Piacenza al termine della messa prefestiva è in programma il rosario nel quale si pregherà per la defunta.

 




Da oggi alla Befana botti vietati a Piacenza

“Botti” al bando dalla vigilia di Natale al 7 gennaio, anche quelli di libera vendita, e divieto di vetro e lattine fuori dai locali in occasione del Capodanno, non solo in piazza ma in tutto il centro storico.

Il Comune di Piacenza, con l’ordinanza 854 del 24 dicembre 2024, vieta dunque l’uso di petardi, botti e fuochi d’artificio di qualsiasi tipo, anche se in commercio liberamente, per tutta la durata per periodo di festività natalizie, Epifania compresa. Questa misura è stata adottata tenendo conto del crescente utilizzo dei cosiddetti materiali esplodenti non solo nelle ore che coincidono con l’arrivo dell’anno nuovo ma anche nei giorni precedenti e successivi; un utilizzo che comporta seri rischi per la sicurezza delle persone e degli animali, oltre a potenziali danni al patrimonio sia pubblico che privato.

Il sindaco Katia Tarasconi evidenzia l’importanza di questi provvedimenti, sottolineando che «gli incidenti legati all’uso improprio di petardi e fuochi d’artificio sono in aumento con conseguenze che possono rivelarsi davvero gravi».

Il divieto entra dunque in vigore da oggi 24 dicembre 2024 fino al 7 gennaio 2025 e riguarda tutto il territorio comunale.

In parallelo, con l’ordinanza n. 855 emanata sempre oggi, il Comune introduce misure specifiche per garantire la sicurezza durante la manifestazione di Capodanno in Piazza Cavalli che si svolgerà dalle ore 19 del 31 dicembre fino all’1 e 30 del 1° gennaio 2025. L’ordinanza vieta il consumo e la somministrazione di bevante in contenitori di vetro e lattine al di fuori dei pubblici esercizi, l’utilizzo di spray urticanti (anche se liberamente in commercio) e l’accensione di fuochi d’artificio e petardi nell’area dell’evento, ovvero piazza Cavalli, ma anche nelle zone limitrofe. Nel dettaglio: via Cavour, via XX Settembre, piazza San Francesco, via San Donnino, via Sopramuro, largo Battisti, corso Vittorio Emanuele, vicolo Perestrello, piazzetta e largo Sant’Ilario, via Illica, via Calzolai, piazzetta Grida, piazzetta Pescheria, piazzetta Mercanti, via Mazzini e via Cittadella.

All’evento di Capodanno (intitolato “Voglio tornare agli anni ‘90”) sono attese circa tremila persone e i divieti – che hanno l’obiettivo di prevenire possibili incidenti e disordini – saranno in vigore a partire già dalle ore 18 del 31 dicembre fino alle 6 del mattino del primo gennaio.

Le violazioni delle ordinanze comporteranno sanzioni amministrative che vanno da 25 a 500 euro.

«Mi raccomando – dice il sindaco – cerchiamo di divertirci insieme usando prima di tutto il buon senso nel rispetto delle persone, con particolare riguardo nei confronti delle categorie più fragili, avendo cura dei nostri animali e anche della città e dei suoi spazi. E’ casa nostra: trattiamola come tale. Auguri di cuore a tutti!».




Scambio degli auguri in prefettura

Nella mattinata di ieri 18 dicembre, il Prefetto Paolo Ponta ha ricevuto in Prefettura il Vescovo della Diocesi di Piacenza e Bobbio Mons. Adriano Cevolotto che, nell’ambito della Visita Pastorale si è recato nei diversi Uffici della Prefettura.

Al termine della visita, il Prefetto ha incontrato tutti i dipendenti dell’Ufficio Territoriale del Governo per lo scambio degli auguri natalizi.

A seguire, nel pomeriggio, alla presenza delle Autorità Civili, Militari e Religiose, si è svolto in Prefettura il tradizionale scambio degli auguri.

Durante la partecipata cerimonia il Prefetto ha proceduto alla consegna dei diplomi delle Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferite con Decreto del Presidente della Repubblica a quattro concittadini piacentini.

Gli insigniti sono:

Cavalier Brigadiere Capo Massimo Castignoli

Il Brigadiere Capo Massimo Castignoli arruolatosi nel 1995 nel corpo della Guardia di Finanza dal 07/02/2012 è in forza al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Piacenza. Per il servizio svolto durante la carriera ha ricevuto 11 ricompense di carattere morale: 2 encomi solenni, 4 encomi semplici e 5 elogi.

Al di fuori dell’attività professionale si è particolarmente distinto per dedizione e impegno nell’ambito dell’iniziativa di raccolta fondi organizzata lo scorso febbraio 2022 in Piacenza in risposta all’appello internazionale del Governo della Guinea Bissau e volta all’acquisto di macchinari per il monitoraggio e il controllo dei pazienti in terapia intensiva necessari per fronteggiare la crisi pandemica da Covid.

Cavalier Francesca Guzzoni

La Signora Francesca Guzzoni dopo aver prestato servizio come Vigilatrice Penitenziaria presso il Carcere di Piacenza e come impiegata tributaria presso l’Ufficio del Registro di Cremona ha svolto la propria attività professionale presso l’Agenzia delle Entrate di Cremona in qualità di Funzionario Tributario fino al 1° agosto 2024 data in cui è stata posta in quiescenza. Nel corso dei suoi oltre 40 anni di servizio, ha sempre fornito un apporto significativo e determinante in tutte le attività, mostrando alto senso del dovere e di responsabilità. Al di fuori dell’attività lavorativa ha ricoperto la carica di consigliere comunale in Comune di Castelvetro Piacentino dal 1994 al 1998.

Cavalier Fabrizio Masini

Il Signor Fabrizio Masini dal 1980 ha operato nell’ambito della Federazione Coldiretti ricoprendo nel tempo diversi incarichi prima presso Coldiretti Firenze poi presso Coldiretti Piacenza.

In quiescenza dal 2023 da gennaio 2024 svolge l’attività di consulente bancario per Coldiretti Piacenza e dal luglio 2024 di consulente bancario per SIMEC , società di mediazione creditizia nell’area di Piacenza Parma e Lodi. Tutt’ora continua la propria attività in AGRIFI Emilia mantenendo anche la nomina nel Comitato Tecnico nonché di consulente per Sicuragro Società a partecipazione coldiretti operante nel settore assicurativo.

Cavalier  Pier Luigi Tassi

Il Sig. Pier Luigi Tassi inizia il suo percorso lavorativo come dipendente nel 1963 prestando la propria attività fra l’altro presso l’Alfa Romeo di Arese e alla Tectubi di Podenzano (PC). Successivamente nel 1983 è cofondatore della ditta IK Italiana snc con lo scopo di offrire un servizio di qualità per Piacenza e provincia nel settore delle forniture di materiale per ufficio, divenendone poi nel 1992 unico titolare.

Oggi ricopre il ruolo di legale rappresentante della quarantennale IK Italiana nel cui ambito si pone quale figura fondamentale nella gestione giornaliera dell’attività.

In sala per allietare la serata gli studenti del Conservatorio statale di musica “G. Nicolini” di Piacenza – Classe di Canto Lirico della Professoressa Ilaria Geroldi hanno eseguito alcuni brani di opere liriche.

Il pianista ha accompagnato il Vice Brigadiere dell’Arma dei Carabinieri Michele Brega per l’esecuzione dell’Inno nazionale.

Gli studenti dell’Istituto Raineri Marcora di Piacenza hanno curato il momento di brindisi augurale mentre gli alunni del Liceo Artistico Statale Bruno Cassinari di Piacenza hanno realizzato le creazioni decorative poste nell’androne del Palazzo della Prefettura.




Il museo di storia naturale lascia il posto nuovi corsi di laurea del Politecnico

La Giunta ha approvato oggi il testo dell’accordo tra Comune di Piacenza, Polo territoriale del Politecnico e Camera di Commercio dell’Emilia per il potenziamento dell’offerta formativa universitaria nel territorio cittadino e la valorizzazione del Museo di Storia Naturale di Piacenza.

Il documento sancisce la collaborazione tra le istituzioni coinvolte per raggiungere un duplice obiettivo: da una parte, l’insediamento nei 1.400 metri quadri del Padiglione Perreau dell’Urban Center di due nuovi percorsi accademici afferenti all’ateneo milanese – il corso di laurea magistrale Landscape Architecture – Land Landscape Heritage e, in via sperimentale, la nuova laurea triennale in Ingegneria in lingua inglese; dall’altra – scrive la Giunta in un comunicato – “la ricollocazione del Museo civico di Storia Naturale in una sede più centrale e funzionale che garantisca maggiore visibilità e una più ampia fruizione sia in termini di afflusso turistico, sia da parte della cittadinanza”. Per consentire la realizzazione, in tempi brevi, delle operazioni di smantellamento e adeguamento dei locali interni all’Urban Center, a seguito della delibera odierna è stata inoltre disposta dal Servizio Cultura la sospensione delle attività del Museo di Storia Naturale a partire dal 7 gennaio 2025.

L’accordo approvato dalla Giunta, che verrà siglato ufficialmente nelle prossime settimane, formalizza l’impegno condiviso di Comune, Politecnico e Camera di Commercio, ratificando quanto già reso noto in precedenza. Le spese relative ai lavori di riqualificazione necessari per le esigenze dell’Università saranno a carico dell’ateneo, così come le procedure di trasferimento delle collezioni museali e gli oneri riguardanti gli arredi del nuovo padiglione dell’ex Macello concesso in uso, stabiliti d’intesa con l’Amministrazione comunale e previo parere favorevole della Soprintendenza competente.

La Camera di Commercio metterà a disposizione i locali ad oggi inutilizzati del Palazzo del Governatore, consentendo al Comune le necessarie verifiche tecniche e provvedendo a proprie spese alla riparazione degli antoni del Palazzo del Governatore prospicienti piazza Cavalli, nonché alla sistemazione della copertura e alla ripassatura del tetto.

L’Amministrazione comunale, una volta eseguiti gli accertamenti relativi all’idoneità degli spazi concessi in uso dalla Camera di Commercio dell’Emilia, provvederà alla messa in opera di eventuali interventi di manutenzione straordinaria che si rendessero necessari, il cui costo potrà essere detratto dal canone d’affitto richiesto laddove si configurino come migliorie durevoli per l’edificio.

“Il Comune istituirà inoltre un Comitato scientifico di alto profilo, chiamato a seguire tutte le fasi del riallestimento museale, assicurandone la qualità scientifica e la correttezza metodologica”.

Come deliberato dal Consiglio comunale il 19 novembre scorso, già a partire dal 1° gennaio 2025 il padiglione “ex ghiacciaia” dell’Urban Center sarà a disposizione del Politecnico per procedere, previa autorizzazione della Soprintendenza, al trasferimento delle collezioni museali.




La presenza dei lupi sul territorio piacentino al centro del Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica

Questa mattina si è riunito, presieduto dal prefetto Paolo Ponta, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con la partecipazione del sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, del presidente della Provincia Monica Patelli e dei vertici delle Forze dell’Ordine.

All’ordine del giorno la problematica della presenza dei lupi sul territorio piacentino. Al riguardo il comandante dei carabinieri forestali Gruppo di Parma, il colonnello Pier Luigi Fedele, ha elaborato un rapporto basato su rilievi scientifici, in base al quale il lupo svolge un importante ruolo di equilibrio della fauna selvatica, riducendo il numero dei cinghiali (anche contenendo, con la eliminazione delle carcasse, la diffusione  della peste suina africana), di caprioli e di altre specie che sono la causa di gravi incidenti stradali anche mortali e di danni all’agricoltura, nonché il numero delle nutrie, le cui tane indeboliscono le sponde di corsi d’acqua, con rischio di allagamento dei centri abitati per cedimento.

Per quanto riguarda l’avvistamento dei lupi in vicinanza dei centri abitati, essa è dovuta principalmente alla cattiva gestione dei rifiuti o addirittura all’abitudine ingenua di alcune persone di depositare per gli stessi animali del cibo per nutrirli. Non si registrano comunque in questo territorio denunce per attacchi all’uomo.

Nell’evenienza di avvicinamento alle case potranno essere poste in essere azioni di contenimento mediante cattura o narcosi, in attesa di ulteriori disposizioni regionali e nazionali.

Per quanto riguarda la predazione dei cani da caccia, non si può escludere che essa sia invece dovuta ai cinghiali o ad una “attitudine” appresa da un branco nel corso di “battute” di caccia al cinghiale.  In ogni caso è stato messo in evidenza come i danni da predazione del lupo siano risarciti integralmente e che tali danni siano abbondantemente compensati dagli effetti positivi per l’agricoltura e la sicurezza stradale derivanti dal contenimento della fauna selvatica. Sul tema inoltre la Prefettura ha inviato ai sindaci una circolare che trasmette sia l’elaborato scientifico dei carabinieri forestali sia un documento che riporta le “Buone pratiche per una corretta convivenza con il lupo in aree agricole e antropizzate”, con informazioni anche sui finanziamenti regionali per la realizzazione di dotazioni anti-predazione con la consulenza di un tecnico specializzato a favore di agricoltori e allevatori.

Nel solco di una attenta disamina della condizione complessiva della sicurezza di questo territorio, nello specifico dei furti in abitazione, l’andamento statistico dei fatti di reato e dei fenomeni sociali, ha registrato un decremento dei furti nel capoluogo di più del 30%, riduzione accertata anche nel comprensorio di Castel San Giovanni, mentre si assiste a un lieve innalzamento dei medesimi per il Comune di Fiorenzuola d’Arda e Cadeo. Al riguardo saranno intensificati i servizi di vigilanza in provincia da parte delle Forze dell’Ordine al fine di migliorare anche la percezione di sicurezza da parte dei cittadini.

Vista l’imminenza delle festività natalizie, è stato analizzato il dispositivo di controllo già attualmente in essere, per valutarne l’adeguatezza e calibrarlo ai prevedibili incrementi dei flussi di traffico in ambito stradale, autostradale e ferroviario, per i quali saranno predisposti specifici servizi, oltre a quelli pianificati nelle precedenti riunioni di coordinamento.




Il 25 dicembre alle 12 le campane delle chiese piacentine suoneranno a festa. Le celebrazioni con il Vescovo a Natale

La diocesi di Piacenza-Bobbio accoglie l’accorato invito alla preghiera rivolto da papa Francesco in occasione dell’Angelus di domenica 8 dicembre: “Continuiamo a pregare per la pace, nella martoriata Ucraina, in Medio Oriente – Palestina, Israele, Libano, adesso la Siria -, in Myanmar, Sudan e dovunque si soffre per la guerra e le violenze. Faccio appello ai Governanti e alla Comunità internazionale, perché si possa arrivare alla festa del Natale con un cessate-il-fuoco su tutti i fronti di guerra”.

L’invito, rivolto a tutte le Comunità pastorali della diocesi, è pregare ogni giorno con la preghiera composta dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana: “Signore, che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, che vieni sulla terra per portare luce nelle tenebre, dona al mondo la pace. Donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace. Donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Amen”.

Mercoledì 25 dicembre, solennità del Santo Natale, in tutte le chiese della diocesi suoneranno le campane alle ore 12 per dare simbolicamente voce al canto degli angeli nel Vangelo: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama” (Luca 2,14).

Inoltre, mercoledì 1° gennaio, in occasione della 58a Giornata mondiale della pace, alle ore 11 in Cattedrale il vescovo mons. Adriano Cevolotto presiederà la messa. Al termine eleverà la supplica alla Beata Vergine Maria per invocare il dono della pace; ai presenti verrà consegnato il messaggio di papa Francesco per la Giornata della pace.

Le celebrazioni con il Vescovo

Sono numerose le celebrazioni del tempo di Natale presiedute dal vescovo mons. Adriano Cevolotto.

Martedì 24 dicembre, in Cattedrale a Piacenza alle 22.30 veglia di preghiera; alle 23 il Vescovo presiede la messa della notte di Natale.

Mercoledì 25 dicembre, alle ore 9 celebra la messa nel carcere di Piacenza alla presenza di volontari e rappresentanti delle associazioni impegnati alle Novate. In Cattedrale alle ore 11 presiede la messa del giorno di Natale; al termine impartirà la benedizione papale. In tutte le chiese della diocesi suoneranno le campane alle 12 per dare simbolicamente voce al canto degli angeli nel Vangelo: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama” (Luca 2,14). Alle 17 nella Concattedrale a Bobbio mons. Cevolotto presiede i secondi vespri e la messa di Natale.

Giovedì 26 dicembre, memoria di Santo Stefano, primo martire, messa in Cattedrale alle ore18.30 in onore del beato alpino don Secondo Pollo.

Domenica 29 dicembre alle 10.30 a Bobbio apertura del Giubileo: “statio” in San Colombano e processione per la Concattedrale dove ci sarà la messa; alle 16 apertura del Giubileo in Cattedrale: “statio” nella basilica di Sant’Antonino e processione per la Cattedrale dove sarà celebrata la messa.

Martedì 31 dicembre, alle ore 18.30 in Cattedrale, il Vescovo presiede la celebrazione eucaristica con il canto del Te Deum in ringraziamento per l’anno trascorso.

Mercoledì 1° gennaio, Giornata mondiale della pace, alle 11 in Cattedrale presiede la messa nella solennità di Maria SS. Madre di Dio. Al termine eleverà la supplica alla Beata Vergine Maria per invocare il dono della pace; ai presenti verrà consegnato il messaggio di papa Francesco per la Giornata della pace. Alle 17.30 nella Concattedrale di Bobbio presiede i secondi vespri e l’eucaristia.

Lunedì 6 gennaio, solennità dell’Epifania, alle 11 in Cattedrale il Vescovo celebra la “Festa delle Genti” con le comunità dei migranti; viene proclamata, secondo la liturgia, la data della Pasqua. Vengono benedetti i bambini.




Qualità della vita 2024: Piacenza scivola al 33° posto

Bergamo conquista la prima posizione nella classifica del Sole 24 Ore delle province in cui si vive meglio in Italia. La vicina città lombarda conquista tre posizioni rispetto al 2023 e sale in molti fra i novanta parametri presi in considerazione dalla annuale ricerca del giornale economico, totalizzando 640,50. Seguono a ruota Trento e Bolzano, lontane e molto diverse rispetto alla nostra provincia ma subito dopo viene Cremona che dista una quarantina di chilometri da Piacenza ma ben 29 posizioni in classifica, un abisso. La nostra provincia quest’anno è infatti ulteriormente scesa in basso passando dalla ventiseiesima posizione del 2023 alla trentatreesima del 2024. Bologna è nona, Milano dodicesima, Forlì-Cesena conquista 27 posizioni ed arriva al tredicesimo posto, Brescia al ventesimo, Modena al 21°, Parma al 26°, Ravenna al 27°, Reggio Emilia al 28°, Lodi al 29°. Molte aree limitrofe dunque fanno meglio ma in regione c’è anche chi sta peggio di noi come Rimini 42° ma in risalita, Ferrara (51°).

I numeri di Piacenza

La provincia di Piacenza con una popolazione di 283.650 registra come dato positivo il saldo migratorio (11 contro una media di 5) che la pone al secondo posto in Italia. E’ invece fra le peggiori province italiane per indice del clima(102° su 107). Il dato viene ricavato in base a 10 parametri climatici (elaborazione Sole 24 Ore su dati 3Bmeteo, 2013-2023): 467 punti contro una media di 590.

La qualità della vita per i giovani è fra le migliori in Italia (7° posto) mentre invece non sembra essere una città a misura di bambini (60°) e anziani (57°).

Maluccio il fronte giustizia e sicurezza che pone Piacenza a metà classifica (46°), così così affari e lavoro (38°), ambienti e servizi (40°), cultura e tempo libero (37°).

Nella voce ricchezza e consumi la nostra provincia è al 19° posto. Pesano molto i canoni di locazione (56°), le mensilità di stipendio per comprare casa (58°), il trend del Pil pro capite
(79°), la disuguaglianza del reddito netto (94°), pensionati con reddito pensionistico di basso importo (48°). Piacenza invece si conferma ai vertici nazionali per depositi bancari delle famiglie consumatrici  (3° con 45.504 euro pro capite – fonte Banca d’Italia). Un dato che fa da contraltare alla presenza di tante famiglie con Isee basso (41°) e all’elevato numero di protesti (46°).




Acquisizione definitiva di Villa Verdi da parte dello Stato

“Un’ottima notizia, attesa da tempo. Siamo pronti a fare la nostra parte per la tutela di questo luogo unico, dove il più celebre compositore italiano, Giuseppe Verdi, visse per circa cinquant’anni e scrisse musica immortale. Un luogo che è patrimonio di tutti, non solo dell’Emilia-Romagna”.

Queste le parole del presidente della Regione, Michele de Pascale, e dell’assessore alla Cultura, Gessica Allegni, alla notizia dell’acquisizione definitiva, da parte dello Stato, dell’ultima dimora del Maestro, dopo la firma da parte del Ministero della Cultura del decreto di esproprio del complesso a Villanova sull’Arda, nel piacentino.

“Non è solo una dimora di campagna diventata museo, è un luogo simbolo della musica e della cultura italiana. Per questo- proseguono de Pascale e Allegni -, Villa Verdi deve tornare ad avere l’importanza e la visibilità che merita e non a caso è stata censita tra le realtà dell’Emilia-Romagna interessate dalla legge regionale per il riconoscimento e la valorizzazione delle ‘Case e studi delle persone illustri’. Continueremo nel nostro impegno per la salvaguardia di questo complesso, elemento di spicco del grande patrimonio culturale, artistico e paesaggistico che contraddistingue la nostra regione”.

Il complesso di Villanova sull’Arda, circondato da sei ettari di parco, era stato voluto dal compositore come residenza dove tornare dopo i molteplici impegni in giro per l’Europa. Della tenuta, ampliata e sistemata nel 1849, è stata visibile fino alla chiusura solo una parte: la stanza di Giuseppina Strepponi (seconda moglie di Verdi), con gli arredi originali, la camera da letto-studio di Verdi, e altre due sale con documenti, fotografie e copie di opere verdiane.




Gestione calore, il Tar respinge il ricorso contro il Comune di Piacenza

“I motivi di ricorso sono infondati e vanno respinti”. Si conclude così la sentenza del Tar di Parma i cui giudici erano chiamati a esprimersi nel merito del ricorso proposto da Renovit Public Solutios Spa contro il Comune di Piacenza e nei confronti di Getec Italia Spa. Ricorso con il quale la società Renovit chiedeva l’annullamento di due provvedimenti comunali riguardanti la proroga dell’appalto in corso per la gestione calore degli edifici comunali da parte di Getec in attesa della gara che porterà alla gestione unificata in project financing di una serie di servizi fondamentali per i cittadini e per il Comune (illuminazione pubblica, semafori, fibra ottica, reti digitali e investimenti in materia di “smart city”) con un notevole risparmio nei prossimi anni.

Nel dettaglio, il primo provvedimento di cui Renovit chiedeva l’annullamento è la determinazione dirigenziale numero 1343 del 14 maggio 2024 che ha ad oggetto il “servizio energia con fornitura del vettore energetico, gestione, conduzione e manutenzione ordinaria e straordinaria e riqualificazione tecnologica degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva negli edifici di proprietà o nella disponibilità del Comune di Piacenza”, affidamento, tramite rinegoziazione contrattuale mediante proroga (…) alla società Getec Italia S.P.A (…) dal 16 maggio 2024 al 15 maggio 2027 ”.

Il secondo provvedimento oggetto del ricorso è la delibera di Giunta numero 61 del 2024 unicamente nella parte in cui demanda “al competente Dirigente del Settore Sviluppo del Patrimonio, in relazione al contratto d’appalto sulla gestione calore, attualmente in corso di esecuzione e in scadenza in data 30/04/2024, sussistendo il carattere di eccezionalità correlato alla fase di valutazione [delle proposte di PPP ricevute], di procedere con una proroga” del servizio in essere”.

Con riferimento a entrambi i provvedimenti comunali di cui si chiedeva l’annullamento, i giudici della Sezione di Parma del Tribunale Amministrativo Regionale – dopo aver già respinto la richiesta di sospensiva degli stessi provvedimenti – si sono pronunciati “definitivamente” respingendo il ricorso.




Emilia Romagna: ecco la nuova giunta regionale

Michele De Pascale lo aveva promesso la scorsa settimana durante la visita a Piacenza ed oggi ha ufficialmente annunciato la squadra che lo affiancherà nella guida della regione Emilia Romagna. Con lui, nel ruolo di vicepresidente c’è il piacentino Vincenzo Colla a cui saranno anche confermate le deleghe della scorsa legislatura. In totale sono sei donne e cinque uomini. Una squadra formata dal presidente, da 10 assessori e da un sottosegretaria alla Presidenza, che vede otto nuovi ingressi e quattro conferme. E’ questa la nuova Giunta dell’Emilia-Romagna, guidata dal presidente della Regione, Michele de Pascale, eletto alle scorse elezioni regionali del 17 e 18 novembre. De Pascale l’ha illustrata in conferenza stampa oggi in Regione, a Bologna, e sarà operativa già da dopodomani, venerdì 13 dicembre: dopo la prima seduta dell’Assemblea legislativa al mattino, che segnerà l’avvio della legislatura, de Pascale sarà pienamente insediato e convocherà la prima seduta della Giunta. A seguire, alle 15, l’incontro con il Patto per il Lavoro e per il Clima, sempre in Regione.

 “In primo luogo, ci tengo fare un ringraziamento tutt’altro che formale a tutti i componenti della precedente Giunta regionale guidata da Stefano Bonaccini, che hanno assicurato con serietà e senso di sacrificio, fino all’ultimo giorno, e anche in questa fase di transizione, il massimo del supporto e dell’attività alla Regione- ha esordito de Pascale-. La composizione di una Giunta non è mai un esercizio facile, lo è a maggior ragione in un territorio come quello dell’Emilia-Romagna dove il centrosinistra e la nostra coalizione hanno un radicamento e una classe dirigente di indiscutibile qualità: il Presidente può attingere a un parterre di uomini e donne, figure politiche e tecniche di grandi capacità, talento e serietà, questo è un aspetto non scontato che fa parte del patrimonio valoriale intrinseco di questa regione”.

 “Delle 11 nomine che compongono la squadra e la cui responsabilità di scelta è totalmente personale – ha proseguito il presidente -, 6 sono donne e 5 uomini: una squadra composta in maniera perfettamente equilibrata, poiché il rispetto del principio di parità è stato per me un criterio fondamentale nello scegliere i componenti della Giunta. Oggi annunciamo le deleghe per titolo, poi verranno precisate in maniera più specifica e dettagliata nell’atto di nomina della Giunta. Per me terrò la delega alla Protezione civile, al contrasto del dissesto idrogeologico, difesa del suolo e della Costa e gestione della ricostruzione, temi che seguirò insieme alla sottosegretaria; si tratta di una scelta politica ben precisa, un messaggio chiaro, entrambi veniamo da territori maggiormente colpiti dall’alluvione e sulla sicurezza del territorio, come ho già detto diverse volte, intendiamo metterci la faccia in prima persona”.

 “Da venerdì- ha concluso de Pascale- gli assessori e le assessore saranno subito al lavoro sul territorio per ascoltare e dare risposte e soluzioni da Piacenza a Rimini. Il principio collaborativo di confronto costante con tutto il sistema regionale sarà la nostra cifra, come dimostra l’incontro con tutte le parti sociali riunite nel Patto per il Lavoro e il Clima che ho convocato subito dopo la prima seduta dell’Assemblea, venerdì pomeriggio”.

La nuova Giunta e le relative deleghe: 

Michele de Pascale, presidente, con deleghe al contrasto al dissesto idrogeologico, Difesa del suolo e della Costa, Protezione civile, ricostruzione post alluvione;
Vincenzo Colla, (già assessore regionale)  vicepresidente e assessore a Sviluppo economico e green economy, Energia, Formazione professionale, Università e Ricerca;
Gessica Allegni (già sindaca di Bertinoro in provincia di Forlì), assessore a Cultura, Parchi e Forestazione, Pari opportunità;
Davide Baruffi, carpigiano (già sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna dal 2020) assessore a Programmazione strategica e Attuazione del programma, Programmazione fondi europei, Bilancio, Patrimonio, Personale, Montagna e aree interne;
Isabella Conti (ex sindaco di San Lazzaro di Savena assessore a Welfare, Terzo settore, Politiche per l’infanzia, Scuola;
Sarà un tecnico, Massimo Fabi (attuale commissario straordinario dell’Ausl di Parma e  direttore generale di Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma) il nuovo assessore alle Politiche per la salute;
Roberta Frisoni (assessore al Demanio, Urbanistica, Pnrr e Mobilità nel Comune di Rimini), assessora a Turismo, Commercio, Sport;
Alessio Mammi (reggiano, assessore uscente, il secondo più votato alle regionali) è confermato alla guida di Agricoltura e Agroalimentare, Caccia e Pesca, Rapporti con la Ue;
Elena Mazzoni (M5S, consigliere comunale a Reggiolo – provincia di Reggio Emilia, insegnante)  sarà assessore a Agenda Digitale, Legalità, Contrasto alle povertà;
Giovanni Paglia (ravennate, ex deputato), assessore a Politiche abitative, Lavoro, Politiche giovanili;
Irene Priolo (bolognese, già Vicepresidente della Regione e presidente ad interim), assessore a Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture;
Manuela Rontini (ravennate), sottosegretario alla Presidenza.




Arena Daturi. Via libera alla riqualificazione

E’ stato approvato il progetto esecutivo dell’Arena Campo Daturi che prevede infrastrutture necessarie all’organizzazione di eventi occasionali e attività di intrattenimento. Gli Uffici tecnici comunali hanno dunque dato l’ok definitivo al progetto per la realizzazione di impiantistica, illuminazione di sicurezza, riqualificazione del fabbricato delle tribune e dei servizi, riordino di parte delle pavimentazioni dei percorsi e la realizzazione di una nuova rampa di accesso.

Per quanto riguarda quest’ultima, si tratta di una struttura in metallo posta lungo la scarpata parallela a via Brigata Piacenza, già oggetto di una revisione avvenuta lo scorso settembre, che ha previsto una migliore integrazione con il verde presente secondo le indicazioni della Soprintendenza. Il nuovo percorso pedonale “per tutti” è necessario a garantire un ingresso più agevole all’area, il cui disegno definitivo consentirà dunque, grazie alla pendenza dell’8% e a pianerottoli di sosta, un accesso “dolce”. La struttura leggera in metallo sarà mitigata grazie all’ambientazione nella sagoma della scarpata e sarà circondata da nuovo verde.

In generale si provvederà alla riqualificazione degli accessi esistenti sia mediante il ripristino delle pavimentazioni (anche grazie alla creazione di una piccola piazzetta dalla quale partiranno i vari camminamenti), sia con l’integrazione di parapetti mancanti e la sostituzione di parte dei selciati con pavimento architettonico in ghiaietto di miglior resa estetica e ben integrato al contesto.

Il progetto – che verrà realizzato nel prossimo anno – prevede anche la sistemazione del verde secondo quanto previsto dallo specifico Regolamento comunale in Ambito Pubblico. E in particolare si procederà alla sostituzione di tre alberi e di un cespuglio che saranno compensati con dieci nuovi esemplari di tigli selvatici (tilla cordata). In accordo con la Soprintendenza, la posizione del nuovo filare di alberi – recita la relazione – “riordina anche l’esistente disordine del verde nella zona oggetto d’intervento e soprattutto favorisce la valorizzazione percettiva di Palazzo Farnese dalla zona dell’Arena”.