Matteo Re nuovo comandante della Polizia Locale della Provincia di Piacenza

È Matteo Re il nuovo Comandante della Polizia Locale della Provincia di Piacenza: è stato nominato con l’odierno Decreto presidenziale n. 22/2025, “in considerazione dell’esperienza maturata nell’ambito del Corpo di Polizia ed in particolare nelle funzioni di controllo faunistico/ambientale, della elevata qualificazione professionale, nonché dei risultati raggiunti nell’espletamento delle funzioni di polizia stradale e giudiziaria, collaborando con le altre Forze di Polizia e su delega della Procura della Repubblica”.

Formatosi come Guardia Ecologica Volontaria, dopo servizio ventennale come Agente di Polizia Locale in Lombardia, Matteo Re è giunto alla Polizia Locale della Provincia di Piacenza con trasferimento nel 2019.

Laurea magistrale in Scienze della Pubblica Amministrazione, Re – classe 1975 – ha svolto servizio come Agente del Nucleo Ittico Venatorio e, dal 2021 con il grado di Ispettore, come Responsabile prima del Nucleo Stradale, poi del Nucleo di Tutela Faunistica ed infine come Vicecomandante. Tra gli incarichi, anche quello di “Esperto professionale per l’emergenza Peste Suina Africana”.

«Ringrazio l’Amministrazione Provinciale – è il commento del neo Comandante della Polizia Locale della Provincia di Piacenza, Matteo Re – per l‘importante incarico assegnatomi. Spero di essere all’altezza della responsabilità che il ruolo comporta, responsabilità cui andranno tutto il mio impegno e la mia dedizione».

Nel compito di Comandante della Polizia Locale Provinciale di Piacenza Matteo Re succede a Luigi Rabuffi, che ha raggiunto in questi giorni i requisiti pensionistici.

 

 

 




Box arancioni. Il Comune di Piacenza respinge con fermezza le dichiarazioni diffuse dall’Associazione Altvelox

Il Comune di Piacenza respinge con fermezza le dichiarazioni diffuse dall’Associazione Altvelox in merito alla campagna “AttentaMente”, che prevede l’installazione di box arancioni allo scopo di fungere da deterrente rispetto all’alta velocità sulle strade urbane. “Dichiarazioni che l’amministrazione considera diffamatorie e offensive e si riserva ogni azione nelle sedi competenti a tutela dell’immagine dell’ente e della correttezza dell’azione amministrativa”.
“È bene ribadire che i box arancioni non sono autovelox attivi e, di conseguenza, non elevano sanzioni, ma costituiscono un efficace strumento di prevenzione allo scopo di ridurre velocità nell’interesse primario della sicurezza stradale e della tutela della vita umana”.
“Non esistono soltanto le istanze di chi lamenta multe ingiuste; esistono prima di tutto le esigenze degli utenti deboli della strada — pedoni, ciclisti, bambini, anziani, peraltro anch’essi rappresenti da svariate associazioni — che hanno il sacrosanto diritto di muoversi in città in sicurezza. È a loro che l’Amministrazione guarda, ed è per loro che è stata avviata la campagna “AttentaMente”. Un obiettivo, quest’ultimo, che si fatica davvero a immaginare come ingiusto”.
“L’associazione Altvelox sostiene di voler combattere quei Comuni che “fanno cassa” sfruttando il tema della sicurezza stradale con sanzioni ingiuste. A Piacenza il presupposto è del tutto sbagliato: qui non c’è alcun progetto finalizzato a comminare multe. Semmai esattamente il contrario: puntare al massimo della tutela della vita delle persone con il minimo delle sanzioni possibile e immaginabile. Non c’è alcun inganno: i box arancioni, ben visibili e riconoscibili, con tanto di segnaletica stradale, non contengono autovelox attivi ma hanno già dimostrato – dati alla mano – di produrre un effetto concreto, inducendo gli automobilisti a ridurre la velocità. A regime, con tutte le autorizzazioni e le modalità previste per legge, verrà installato un autovelox attivo a rotazione. Tutto ciò, come è evidente, ha l’unica finalità di prevenire gli incidenti provocati dall’alta velocità sulle strade urbane senza ricorrere a strutture “fisiche” ben più costose e impattanti come i dossi, ad esempio, che hanno controindicazioni serie. Una su tutte: rendono pericoloso il transito dei mezzi di soccorso o di polizia, ovvero gli unici che hanno pieno diritto, come è ovvio che sia, a viaggiare veloci nell’interesse della collettività”.
“È dunque legittimo domandarsi: quale sarebbe l’obiettivo di chi attacca questa iniziativa? Consentire forse agli automobilisti di correre a velocità folli nelle strade urbane?”.
“Contrariamente a quanto sostenuto da Altvelox, l’Amministrazione comunale ha fornito la documentazione richiesta attraverso l’accesso agli atti, fatta eccezione per una minima parte della richiesta, formulata in termini troppo generici e non circostanziati. È pertanto totalmente falso affermare che non sia stato dato riscontro adeguato o trasparente”.
“Si ricorda, inoltre, che la stessa associazione è già stata oggetto di una denuncia per diffamazione da parte del Prefetto di Belluno, circostanza che conferma la tipologia di comunicazione particolarmente aggressiva e fuorviante adottata nei confronti delle istituzioni.
L’Amministrazione comunale di Piacenza conferma con decisione che il progetto “AttentaMente” è stato avviato con l’unico obiettivo di rafforzare la sicurezza sulle strade cittadine e tutelare la vita dei cittadini, senza finalità sanzionatorie o di altra natura”.




Giunta Tarasconi in ritiro a Morfasso

E’ iniziato questa mattina l’ormai tradizionale ritiro della giunta comunale sulle colline piacentine. Dopo Valnure, Valtrebbia e Valtidone, quest’anno è stata scelta l’alta Valdarda e in particolare l’agriturismo Ca del Conte in località Rocchetta di Morfasso.
Partenza da Piacenza intorno alle 7,30, circa un’ora di viaggio, check-in, caffè e via ai lavori secondo uno schema ormai più che collaudato: ognuno dei nove assessori ha circa un’ora per la sua relazione, dati alla mano, per fare il punto della situazione rispetto alle varie deleghe.
Come da consuetudine, si parte dalle risorse e dalla loro gestione. Il primo a parlare, dunque, è sempre l’assessore al Bilancio. Dopo tre ritiri con Marco Perini alla guida dell’assessorato in questione, quest’anno è stata la volta di Gianluca Ceccarelli.
Tra i vari argomenti toccati dal suo intervento e legati al bilancio 2025 emerge come “la programmazione e la gestione dei processi di entrata e di spesa siano ampiamente sotto controllo da parte dell’amministrazione”. “Nella parte di spesa corrente – ha proseguito Ceccarelli. – risulta infatti impegnato l’84% delle risorse assegnate senza vincolo di destinazione e su cui l’ente ha una capacità propria di previsione, con una somma totale disponibile, al 27 agosto, pari a circa 17 milioni e mezzo al netto dei fondi della missione 20.
Di questi 17,5 milioni, poco meno di 11 milioni sono riferiti a spese di personale e spese per indennità di funzione organi istituzionali che vengono impegnati mensilmente”. “Conseguentemente – ha precisato l’assessore – la percentuale dell’impegnato salirebbe a circa il 94%. Un dato ottimo”.
“L’avanzo disponibile applicato alla spesa corrente – aggiunge Ceccarelli – risulta già impegnato per l’87%, ed è un dato decisamente significativo. Mentre con riferimento all’andamento delle entrate libere (parte corrente) si rileva un andamento pari a 66,44% degli accertamenti rispetto allo stanziato”.
E ancora, per quanto riguarda le spese per investimento, risulta impegnato il 68,2% delle risorse stanziate e si sta procedendo anche con la progettazione per la manutenzione delle strade utilizzando l’avanzo disponibile applicato al bilancio. Tra i due interventi più importanti previsti, la riqualificazione di via Einaudi e strada Caorsana.
Nella relazione non è mancato un riferimento alla predisposizione dei documenti di bilancio 2026-2028: “E’ obiettivo dell’amministrazione tenere conto degli impatti, sia sulla parte corrente sia su quella per investimenti, derivanti dai progetti Pnrr e da tutte le altre opere la cui chiusura è prevista nel triennio stesso”.
L’assessore alla Cultura e al Turismo Christian Fiazza ha iniziato la sua relazione partendo dai recenti dati sui flussi turistici del primo semestre 2025; dati positivi che vedono Piacenza fare meglio, in proporzione, di Parma e Reggio. “Segno che la strategia adottata sul medio e lungo periodo – ha commentato Fiazza – sta dando i suoi frutti grazie al coinvolgimento sempre più efficace e sinergico di tutti gli attori presenti sul territorio territorio”.
Fiazza ha poi proseguito spiegando che, per la prima volta, l’amministrazione ha investito anche sugli Stati generali dei Cammini religiosi della Via Francigena in collaborazione con il Consorzio Promo Piacenza Emilia: una collaborazione che porterà a incrementare l’offerta turistica di qualità, puntando quindi a migliorare ulteriormente i risultati nel prossimo futuro.
Nel solco della continuità, inoltre, il Comune “ha confermato l’impegno – ha detto l’assessore Fiazza – sugli eventi più apprezzati dal pubblico, come Piacenza Summer Cult, Dal Mississipi al Po, Piacenza Jazz Fest e il Festival della Nebbia, senza dimenticare il ciclo di incontri dedicati alla Generazione Z che, nel suo terzo anno, porterà in città altri grandi nomi del nostro tempo. L’intenzione è quella di riproporre tutte queste iniziative nelle prossime stagioni perfezionandole ulteriormente, puntando sempre più in alto”.
La relazione è proseguita con un importante sguardo al futuro che vedrà uno sforzo particolarmente mirato alla valorizzazione di alcuni “tesori di casa nostra finora rimasti in secondo piano”. E non si tratta di progetti spot: l’intenzione, ha sottolineato l’assessore, è quella di dare continuità a tale valorizzazione in modo che sia a disposizione dei piacentini e dei visitatori in modo permanente”.
L’assessore Simone Fornasari, con deleghe al Marketing territoriale, Commercio e Digitalizzazione, ha aperto il suo intervento parlando di grandi eventi (che hanno caratterizzato la prima metà del mandato con un indotto straordinario sotto tutti i punti di vista). La strategia è quella di proseguire su questa linea con un obiettivo chiaro e preciso: “Alzare il livello delle iniziative con la consapevolezza che, così facendo, si contribuisce in modo concreto alla crescita complessiva della città”. Superlavoro, dunque, per portare a Piacenza eventi di caratura nazionale e internazionale, puntando anche sulla’Arena Daturi come spazio cruciale e destinato a diventare, nei prossimi anni, sempre più importante; già a partire dall’estate 2026 per la quale è in fase di valutazione “un evento di alto livello”.
Sul fronte digitalizzazione, si lavora “sul potenziamento della sicurezza informatica implementando i sistemi di gestione delle informazioni interne ed esterne”. “Si punta molto – ha spiegato Fornasari – sull’innovativo progetto del Gemello digitale grazie al quale l’amministrazione mira a creare una piattaforma digitale dinamica e integrata capace di raccogliere i dati fisici dal territorio (come ad esempio la segnaletica, il verde, il patrimonio edilizio, l’arredo urbano eccetera) restituendo una mappatura digitale georeferenziata e costantemente aggiornata”. E tutte queste informazioni, ha proseguito l’assessore, saranno integrate con le banche dati già in uso dall’ente, in particolare con il SIT (Sistema informativo territoriale), permettendo di avere nuove forme di analisi, monitoraggio e programmazione. “Questo strumento – ha precisato Fornasari – consente di fare simulazioni di scenario, ad esempio sui flussi di traffico, sulle trasformazioni urbane e altro ancora.
Per quanto riguarda il commercio, l’assessore ha spiegato che si prosegue con impegno il lavoro dell’Hub Urbano riconosciuto dalla Regione a luglio di quest’anno: “Siamo in attesa dei bandi della Regione per mettere in atto le azioni e le strategie condivise con la Cabina di regia”.
Dopo Fornasari è stata la volta di Francesco Brianzi, assessore con delega a Politiche giovanili, Università e Progetti europei. E’ partito subito anticipando ai colleghi i risultati della ricerca “Giovani e lavoro a Piacenza” che verrà presentata alla cittadinanza il prossimo 12 settembre nell’ambito del Festival del Pensare contemporaneo. “Conoscere le aspettative e le prospettive dei giovani di Piacenza – ha detto – non solo era uno dei pilastri delle linee programmatiche di mandato dell’amministrazione ma anche un punto fondamentale nella costruzione delle strategie e delle politiche nel prossimo futuro”. In questo solco, l’assessore ha illustrato le prossime azioni attuative del Protocollo Atenei e il lancio della nuova aula studio presso Too (ex Spazio 2) per i giovani delle scuole e delle università.
Sul fronte dei finanziamenti europei, Brianzi ha ribadito l’importanza del grande lavoro degli uffici in termini di attuazione e rendicontazione dei progetti Pnrr e Atuss sottolinenando l’importanza di accompagnare questa fase, particolarmente delicata alla luce della chiusura dell’attuale settennato di programmazione europea e in vista del prossimo.
Per quanto riguarda l’Agenda 2030, ulteriore delega dell’assessore, l’ultimo Rapporto di Sostenibilità -portato all’attenzione dell’intera Giunta – ha rappresentato oltre il 90% di indicatori positivi: “Non ci fermiamo qui: avanti con la misurazione, il lavoro sugli indicatori meno positivi, e la nuova sperimentazione dell’Agenda Locale 2030, con l’ingresso dei parametri di sostenibilità negli strumenti programmatici del Comune. Non solo controllo strategico ma anche programmazione basata sui dati, in raccordo con tutti i servizi comunali”.




Rimossa l’edicola di piazza Borgo

Questa mattina è stata rimossa l’ex edicola di piazza Borgo.
La concessione risultava scaduta dal 2018 e il chiosco era in stato di abbandono e degrado.
Sul posto è intervento personale del Comune e di Iren per la rimozione del manufatto e dei rifiuti al suo interno oltre che per il ripristino e la pulizia del luogo.




Box arancioni: l’associazione Altvelox ha presentato una denuncia querela

Nuovo capitolo nella vicenda dei box arancioni installati sulle strade di Piacenza.
Altvelox, l’Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada, ha infatti depositato una denuncia-querela in relazione al progetto comunale “Attenta-mente”, contestando quella che definisce una “trasparenza negata” e ipotizzando reati a carico dell’amministrazione.
L’atto, presentato il 27 agosto alla Questura di Belluno dal presidente pro tempore Gianantonio Sottile Cervini, chiama in causa il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, il vicesindaco Matteo Bongiorni, il dirigente della Polizia Locale Mirko Mussi, il responsabile del progetto “Noi Sicuri” Paolo Goglio e altri eventuali soggetti.
Al centro della contestazione vi sono le scatole arancioni collocate sui pali dell’illuminazione pubblica e presentate come strumenti di prevenzione per la sicurezza stradale. Secondo Altvelox, tali strutture non contengono dispositivi elettronici omologati e non hanno alcuna capacità sanzionatoria, generando nei cittadini “la falsa percezione di un controllo attivo”.
L’associazione denuncia inoltre che, a fronte di un accesso agli atti, il Comune e la Polizia Locale avrebbero omesso di fornire i documenti richiesti: decreti ministeriali di omologazione, contratti di appalto e delibere relative al progetto. Una mancanza che – si legge nella nota – violerebbe i principi di trasparenza amministrativa sanciti dalla legge e ribaditi dall’ANAC.
Altvelox richiama anche diverse pronunce giurisprudenziali, tra cui la sentenza 113/2015 della Corte Costituzionale, che richiede la certificata affidabilità metrologica per ogni dispositivo di rilevazione, e la sentenza 10505/2024 della Cassazione, che attribuisce la competenza all’omologazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Presupposti che, secondo l’associazione, nel caso piacentino non sarebbero stati rispettati.
Alla luce di queste circostanze, l’associazione ha chiesto che la Procura accerti le eventuali responsabilità penali, contabili e amministrative dei soggetti coinvolti, trasmettendo il fascicolo anche all’ANAC e alla Corte dei Conti.
«La sicurezza stradale non si tutela con scatole vuote che imitano autovelox – dichiara il presidente Sottile Cervini – ma con dispositivi omologati, trasparenza degli atti e campagne educative fondate su basi scientifiche e giuridiche. Ogni scorciatoia è un tradimento della fiducia dei cittadini».




Avvocatura comunale. Dopo la sentenza del TAR arriva un legale “in prestito” dalla Regione

La Giunta comunale di Piacenza, in attuazione delle disposizioni del TAR dell’Emilia-Romagna sezione di Parma e comunque nelle more del ricorso al Consiglio di Stato deliberato dal Comune per la riforma della sentenza stessa, ha approvato oggi un accordo con la Regione Emilia-Romagna per assicurare la piena operatività dell’Avvocatura mediante l’utilizzo di personale dirigenziale in convenzione nel rispetto del Contratto collettivo nazionale vigente.
L’accordo prevede l’utilizzo parziale dell’avvocato Stefano Argnani, dirigente dell’Avvocatura regionale, che dal 1° settembre al 31 dicembre di quest’anno assumerà il ruolo di dirigente avvocato del Comune di Piacenza. L’avvocato Argnani continuerà a mantenere il proprio rapporto di lavoro con la Regione, svolgendo in convenzione il 30% della propria attività a favore dell’ente di Palazzo Mercanti.
Nella stessa seduta la Giunta comunale ha modificato il proprio piano del fabbisogno di personale prevedendo un apposito concorso pubblico per l’assunzione di un dirigente avvocato a tempo indeterminato. Ciò sempre in attuazione delle disposizione del Tar di Parma e comunque in attesa dell’esito del ricorso al Consiglio di Stato.
La scelta di ricorrere a questa forma di collaborazione istituzionale risponde alla duplice esigenza di garantire, da un lato, la continuità e l’autonomia dell’Avvocatura civica e, dall’altro, di assicurare la regolarità organizzativa dell’ente, in attesa della conclusione del concorso pubblico per la copertura stabile della posizione di dirigente avvocato a tempo indeterminato o delle decisioni del Consiglio di Stato.
Una nota trasmessa da ANCI nazionale ha confermato la piena applicabilità dell’istituto del “personale utilizzato in convenzione” anche a ruoli dirigenziali con specifica professionalità, come quello dell’Avvocatura, sottolineandone la validità quale strumento di flessibilità organizzativa tra enti pubblici.
Con questa soluzione, l’Amministrazione comunale, pur ritenendo fondate le scelte espresse in precedenza e su cui si fonda il ricorso al Consiglio di Stato, ha dato seguito agli obblighi derivanti dalle decisioni del Tar, salvaguardando al contempo l’efficienza e la continuità del servizio legale, elemento essenziale per la tutela degli interessi dell’ente e della collettività.




Pontenure. Dopo la sfiducia al sindaco Giuseppe Carini, nominato il commissario prefettizio

A poco più di un anno dall’insediamento, termina anticipatamente l’amministrazione comunale di Pontenure guidata da Giuseppe Carini, eletto il 9 giugno 2024 con la lista civica di centro-destra “Cambiamo Pontenure”.
La decisione è arrivata a seguito dell’approvazione, da parte della maggioranza assoluta dei consiglieri comunali, di una mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino, presentata ai sensi dell’art. 52 del Testo Unico degli Enti Locali (T.U.E.L.).
Alla luce di quanto accaduto, nella giornata di oggi – martedì 26 agosto 2025 – il prefetto di Piacenza, Patrizia Palmisani, ha disposto la sospensione degli organi comunali e ha nominato il vice prefetto vicario, Attilio Ubaldi, come commissario per la provvisoria gestione del Comune, in attesa dell’insediamento di un commissario straordinario.
È stata inoltre avviata la procedura di scioglimento del Consiglio comunale, con contestuale informazione al Ministero dell’Interno, che dovrà ora formulare una proposta al Presidente della Repubblica per la nomina del commissario straordinario, incaricato di guidare l’ente fino al primo turno elettorale utile.
La fine anticipata del mandato di Carini arriva in un contesto politico turbolento, segnato da tensioni interne alla maggioranza e crescenti critiche sulla gestione amministrativa.
Ubaldi dovrà affrontare un momento reso complicato dalla ormai vicina chiusura del ponte sulla via Emilia.




Argini del Po, intervengono gli assessori Bongiorni e Groppelli: “A breve riapertura ai pedoni”

Gli argini del fiume Po, e in particolare quelli di difesa spondale, rappresentano un tema di grande delicatezza sul quale, negli ultimi giorni, si è acceso il dibattito pubblico con particolare riferimento alla segnaletica stradale che vieta il transito non solo ai veicoli ma anche a ciclisti e pedoni. Proprio in ragione della delicatezza del tema, è in corso un costante confronto tra Comune di Piacenza e Aipo – l’ente direttamente responsabile della gestione degli argini – al fine di individuare il miglior equilibrio tra due esigenze fondamentali: da un lato la tutela dell’infrastruttura come opera essenziale per la sicurezza idraulica del territorio, dall’altro la possibilità di garantirne una fruizione corretta e rispettosa da parte della comunità locale.
“Tale equilibrio – spiega il vicesindaco e assessore alla Viabilità Matteo Bongiorni – deve tener conto delle diverse responsabilità che si intrecciano: la difesa idraulica, l’accessibilità dei frontisti che vi svolgono attività, e gli aspetti legati alla viabilità. Se infatti, per ragioni oggettive di sicurezza e di dimensioni del sedime arginale, non è ipotizzabile un utilizzo per il traffico veicolare ordinario, è altrettanto evidente che gli argini costituiscono un luogo naturale di frequentazione e socialità per la cittadinanza”. “In questa direzione e conformemente alle disposizioni di Aipo – prosegue Bongiorni – gli uffici comunali hanno già provveduto a rimodulare le Ordinanze, consentendo nuovamente il transito e la fruizione pedonale. Resta solo da aggiornare la segnaletica, intervento che sarà completato nei prossimi giorni. A breve, quindi, i cittadini potranno tornare a passeggiare lungo il fiume”.
E su tale scelta si esprime anche l’assessore all’Ambiente Serena Groppelli: “E’ una scelta che si inserisce nella prospettiva più ampia del progetto VenTo, la ciclovia che ambisce a collegare Torino a Venezia lungo il Po e che prevede Piacenza come una delle tappe principali. Un’infrastruttura di grande valore, capace di unire sicurezza, sostenibilità e valorizzazione del nostro patrimonio naturale e culturale”. “Nell’attesa che questo progetto continui il suo percorso di realizzazione – conclude Groppelli – resta comunque una sensibilità condivisa quella di favorire, sempre nel rispetto della sicurezza idraulica, la fruizione e la valorizzazione del Po e dei suoi argini, patrimonio identitario della nostra comunità”.




Piazza Cittadella. Il Comune riceve la risposta di Piacenza Parcheggi e la ritiene “evasiva” sulle garanzie bancarie

E’ stata ricevuta dagli Uffici comunali nella giornata di oggi, 25 agosto 2025, la risposta di Piacenza Parcheggi in merito alla diffida inviata alla società stessa 31 giorni fa da parte del Comune che, contestualmente, ha avviato la procedura di risoluzione del contratto di concessione per la realizzazione e gestione del parcheggio interrato di piazza Cittadella nonché per la gestione degli spazi sosta a pagamento in città.
Come già comunicato, la diffida si basa essenzialmente su due ordini di motivi: i ritardi nella realizzazione dell’opera e la mancata presentazione di garanzie aggiornate in merito al finanziamento dell’opera.
Sul tema dei ritardi contestati, è intervenuto il Tribunale di Piacenza che, “inaudita altera parte”, ha accolto il ricorso del concessionario con relativa richiesta di sospensiva del procedimento avviato dal Comune e ha fissato un’udienza il prossimo 4 settembre; udienza per la quale lo stesso Comune si è preparato inviando, come richiesto dal giudice, le proprie memorie difensive.
Sul tema delle garanzie bancarie, invece, la risposta ricevuta oggi da Piacenza Parcheggi è al vaglio degli uffici competenti ma, a una prima analisi, risulta quantomeno evasiva.
Nei prossimi giorni verranno svolti gli approfondimenti e le valutazioni del caso che, naturalmente, non potranno prescindere dalle decisioni del Tribunale che assumono un rilievo fondamentale. Ad oggi, infatti, il provvedimento di accoglimento della richiesta di sospensiva avanzata dal concessionario riguarda l’intera procedura di risoluzione avviata dal Comune nonostante lo stesso provvedimento del giudice faccia riferimento solo alla contestazione dei ritardi e non a quella relativa alla mancata presentazione di garanzie bancarie aggiornate.




Zandonella: “Mezzi elettrici modificati e velocità folli in città: servono più controlli della polizia locale”

“L’episodio accaduto nelle ultime ore, con un monopattino che sfrecciava a 60 km/h sullo Stradone Farnese e il cui conducente si è ferito con fratture multiple, è l’ennesima conferma di quanto sto denunciando da tempo: la situazione in città è fuori controllo anche per quanto riguarda monopattini elettrici e bici motorizzate. Questi mezzi – spesso modificati – vengono utilizzati di frequente senza alcuna regola, mettendo a rischio la sicurezza stradale di pedoni, biciclette e auto”.
A dichiararlo è Luca Zandonella, consigliere comunale della Lega, che da tempo solleva il problema: “Già in passato avevo segnalato l’aumento preoccupante di questi mezzi modificati in circolazione: ho anche presentato una mozione in consiglio comunale la scorsa primavera, approvata poi a grande maggioranza, che chiedeva di emettere ordinanze di limitazione al transito nelle aree ad alto afflusso pedonale. La giunta Tarasconi, per voce del vicesindaco Bongiorni, si è impegnata ad intervenire, ma al momento stiamo ancora tutti aspettando atti concreti. Inoltre, i controlli fatti finora sono insufficienti rispetto alla reale portata del problema: ho recentemente svolto un accesso agli atti per sapere quante bici motorizzate sono state controllate nel 2025; ebbene, in 7 mesi sono state solamente 6 le violazioni riscontrate, di cui 4 a seguito di incidenti stradali. Serve che il Sindaco dia l’indicazione di effettuare un piano di controlli costanti da parte della Polizia Locale – continua Zandonella – per verificare sia la regolarità dei mezzi, sia il corretto utilizzo, come ad esempio l’obbligo del casco per i monopattini. In altre città, grazie a operazioni mirate, sono stati sequestrati numerosi mezzi irregolari: lampante è l’esempio di Milano dove a luglio sono stati controllati 71 mezzi e ben 54 erano irregolari e tolti dalla circolazione. Anche Piacenza deve andare in questa direzione. Non possiamo aspettare che ci scappi il morto per intervenire.”




Per l’ex scuderia di Maria Luigia “Serve un confronto pubblico, non decisioni autoritarie”

La discussione attorno al progetto comunale di recupero e riuso dell’ex scuderia di Maria Luigia e alla sistemazione delle piazze Casali e Cittadella continua a suscitare polemiche e prese di posizione. Dopo le critiche espresse da cittadini e associazioni, e la dura reazione del PD locale che le ha bollate come “tardive e strumentali”, l’architetto Stefano Benedetti interviene per chiarire le ragioni del dissenso.
Secondo Benedetti, le contestazioni non sono affatto intempestive: le obiezioni e le proposte alternative sarebbero state avanzate fin dal momento in cui il progetto è stato reso noto, subito dopo l’abbandono dell’ipotesi di demolire e ricostruire in sito il mercato rionale di piazza Casali. Non si tratta – puntualizza – di prese di posizione politiche, ma di valutazioni culturali e ambientali.
Punti critici individuati:
Il mercato rionale non è fatiscente: sottoposto a manutenzioni recenti, è ancora in buono stato e pienamente funzionante. Fino a tre anni fa il Comune prevedeva di ricostruirlo in sito per valorizzare l’ex chiesa del Carmine.
La nuova vegetazione prevista (46 alberi in piazza Casali) rischia di occultare la vista del Carmine e non migliorerà il microclima della vicina piazza Cittadella, destinata a trasformarsi in una piastra di cemento sopra un parcheggio interrato.
Uso improprio della scuderia: destinare la navata a ospitare banchi del mercato significherebbe snaturarne la conformazione basilicale, trasformando lo spazio in un centro commerciale e cancellandone la percezione architettonica.
Benedetti sottolinea che qualunque intervento sulla scuderia deve rispettarne il valore storico e architettonico, privilegiando funzioni compatibili come spazio museale-espositivo o auditorium, data anche la vicinanza con il Museo di Palazzo Farnese.
Sul piano urbanistico, evidenzia come la legge richieda regole generali e non deroghe occasionali, orientate alla conservazione degli elementi identitari e compatibili con la città storica. Per questo propone una soluzione alternativa:
mantenere l’attuale mercato rionale (eliminando solo corpi aggiunti incongrui),
spostarlo in futuro nell’edificio militare di piazza Casali liberato dal trasferimento del 2° Reggimento Pontieri,
predisporre un progetto unitario per piazza Casali e piazza Cittadella, come richiesto dalla Soprintendenza ma mai realizzato, trasformandole in un grande giardino che valorizzi le architetture storiche.
La rinuncia al parcheggio sotterraneo e il riuso dell’autosilo abbandonato di via X Giugno come parcheggio pubblico rientrano nelle proposte avanzate.
Infine, l’architetto richiama la necessità di indagini archeologiche e georadar, più volte sollecitate ma mai svolte, definendone la mancata esecuzione una “grave irresponsabilità”.
“Gli interventi su una delle più importanti piazze storiche di Piacenza – conclude – non possono essere portati avanti con atti autoritari e sbrigativi, ma richiedono ragionevolezza, approfondimenti tecnici e un vero confronto con i cittadini. Riaprire il dialogo sarebbe una dimostrazione di democrazia e di cura della città”.

Il testo integrale dell’intervento di Benedetti

INTERVENTO DI RECUPERO E RIUSO DELL’EX SCUDERIA DI MARIA LUIGIA E PROGETTO UNITARIO DELLE PIAZZE CITTADELLA E CASALI

La dura nota del PD locale pubblicata su Libertà del 9 agosto scorso polemizzava con le opinioni pubblicamente espresse da cittadini e Associazioni contro il progetto comunale di recupero e riuso dell’ex scuderia di Maria Luigia, definendole tardive e strumentali.

Successivamente l’Assessora Fantini su Libertà del 19 agosto affermava che il progetto comunale che prevede la demolizione del mercato rionale di piazza Casali e il suo trasferimento nell’ex scuderia è una rigenerazione con finalità culturali, coerente con la filosofia che caratterizza gli interventi di “metamorfosi” attuati in luoghi e architetture europei di particolare valore storico o monumentale.

Le accuse della nota PD sono fuori luogo perché le numerose manifestazioni pubbliche di contrarietà a questo progetto non sono né tardive né strumentali.

Non sono tardive perché le critiche argomentate e le proposte alternative a questo progetto sono state espresse e più volte ribadite fin dal momento in cui l’Amministrazione lo ha reso noto, dopo aver abbandonato di fatto l’ipotesi di demolire e ricostruire in sito il mercato rionale di piazza Casali.

Non sono politiche e tanto meno strumentali ma sono di natura culturale e ambientale.

Riguardano l’uso che il Comune vuole fare dell’ex scuderia, nonché il repentino abbattimento degli alberi eseguito non appena si è diffusa la notizia dell’inizio di una nuova raccolta di firme contrarie al taglio. Evidentemente la Giunta temeva una reazione di massa dell’opinione pubblica paragonabile a quella avvenuta nell’estate 2024 in occasione del taglio degli alberi di piazza Cittadella e, per meglio proteggere il cantiere dell’ex scuderia, ha fatto erigere una recinzione corazzata.

A proposito della demolizione del mercato rionale di piazza Casali e del suo trasferimento nell’ex scuderia, sintetizzo qui alcune questioni a mio giudizio ineludibili nella predisposizione e realizzazione di questo progetto.

Non è vero che l’attuale mercato rionale è fatiscente come qualcuno ha scritto; è stato sottoposto a manutenzione straordinaria in anni recenti; è in buono stato di conservazione ed è perfettamente funzionante.

Fino a tre anni fa il Comune aveva un progetto diverso, fra l’altro inserito nel bando periferie: demolire il mercato coperto per ricostruirlo traslato di qualche metro allo scopo di creare una piazzetta e render meglio visibile la parte absidale dell’ex chiesa del Carmine.

L’attuale progetto comunale di sistemazione di piazza Casali prevede che questa sia piantumata con 46 alberi che, in contrasto con l’obiettivo di liberare la vista dell’ex chiesa del Carmine, la nasconderanno completamente e non miglioreranno in nessun modo il microclima di piazza Cittadella quando sarà diventata il coperchio pavimentato, completamente esposto al sole, del parcheggio interrato.

La collocazione dei banchi e degli impianti del mercato rionale nella scuderia a mio avviso è sbagliata perché arredi e strutture impediranno la percezione e la fruizione di questo ambiente nella sua integrità.

Qualunque nuovo uso della scuderia deve rispettarne sia il valore storico, mediante un intervento di restauro, sia quello architettonico e d’uso scegliendo funzioni compatibili con le caratteristiche dello spazio interno. La presenza dei banchi e dei relativi accessori per la vendita e somministrazione di alimenti e bevande nella navata centrale impedirà la visione e la fruizione dell’ambiente nella sua interezza. L’impianto basilicale sarà cancellato. L’organizzazione spaziale sarà quella di un centro commerciale con banchi centrali e percorsi laterali, geometricamente possibile, ma incompatibile con la valorizzazione degli elementi architettonici e dello spazio unitario che hanno dato forma alla scuderia e ne rendono riconoscibile la funzione originale. Nel progetto tali elementi architettonici scompaiono o risultano subalterni ai nuovi arredi.

L’apprezzamento dell’Assessora Fantini verso le nuove forme e trasformazioni d’uso introdotte da rinomati architetti in ambienti storici appartiene alla sfera del gusto e della cultura personale.

A volte tali interventi hanno prodotto risultati pregevoli, altre volte hanno assunto dimensioni, conformazioni e canoni estetici dominanti rispetto alle architetture e agli spazi storici alterando le proporzioni, gli usi e i valori artistici di quella parte di città e cancellando la memoria della sua formazione.

Nel nostro contesto la legge stabilisce che: è compito del Comune definire le regole generali delle trasformazioni urbane nella città storica, regole che non devono essere inventate volta per volta, ma pensate e scritte prima di progettare e che devono valere in tutta la città. Le regole generali sono finalizzate alla conservazione degli elementi identitari e degli usi che hanno formato o sono compatibili con la città storica; possono ovviamente essere corrette in modo motivato, ma non sotto forma di deroghe caso per caso, bensì di integrazioni delle norme generali vigenti.

A giudizio mio e di altri cittadini che condividono queste valutazioni la vocazione dell’ex scuderia, semplice ma pregevole architettura è, per la sua posizione a fianco del museo di palazzo Farnese e per la conformazione a basilica, quella di spazio museale-espositivo, auditorium; ritengo inoltre che la soluzione più funzionale e rispettosa dei valori storici e urbani delle piazze Cittadella e Casali sia:

conservare il mercato rionale esistente eliminando i due corpi aggiunti laterali;

spostarlo nell’edificio militare frontistante in piazza Casali quando il 2° Reggimento Pontieri sarà trasferito, come previsto, nei nuovi edifici appositamente costruiti e ristrutturati nell’ex caserma Artale di via Emilia Pavese;

predisporre, in ottemperanza alle direttive della Soprintendenza mai rispettate dal Comune, un progetto unitario delle due piazze; la mia opinione è che la scelta migliore sarebbe trasformarle in un unico giardino, con la duplice funzione di zona di rispetto e valorizzazione delle architetture storiche e di spazio verde accogliente, paesaggisticamente piacevole e fruibile da parte di residenti, studenti e turisti, rinunciando alla costruzione del parcheggio sotterraneo di piazza Cittadella e recuperando come parcheggio pubblico l’autosilo abbandonato di via X Giugno.

Dal 2008 le Amministrazioni Comunali hanno spesso cambiato i propri progetti riguardanti le due piazze, in alcuni casi chiedendo anche variazioni del bando periferie che li finanziava. Dunque rivedere le decisioni è possibile.

Gli interventi su una delle più importanti piazze storiche di Piacenza non possono essere eseguiti con atti autoritari e sbrigativi ma richiedono ragionevolezza, approfondimenti tecnici, storici, e consultazioni pubbliche che sono stati carenti o elusi, come, per esempio, le indagini georadar più volte sollecitate da cittadini, Comitati e Associazioni necessarie per accertare la presenza nel sottosuolo di strutture antiche o di condutture. Non farle è una decisione gravemente irresponsabile.

Riaprire un confronto con la cittadinanza su una questione di tanto rilevante interesse pubblico sarebbe una dimostrazione di democrazia e di volontà di cura della città.




È morta Michela Bravaccini, capo nucleo delle guardie zoofile Enpa Piacenza

Si è spenta a 52 anni, dopo una malattia, Michela Bravaccini, capo nucleo delle guardie zoofile dell’Ente nazionale protezione animali di Piacenza. Originaria di Cervia e da tempo residente a Castellarquato, era un punto di riferimento per l’attività di tutela e recupero degli animali nel territorio piacentino.
Instancabile il suo lavoro a tutela degli animali con svariati interventi in tutta la provincia come quello recente che aveva portato al sequestro di un allevamento di Lagotti a Fiorenzuola. Decine gli interventi contro il maltrattamenti di animali che avevano portato alla denuncia ed alla condanna degli autori di questi reati.
Bravaccini era anche impegnata sul fronte dell’associazionismo locale in particolare a Castell’Arquato.

Ai famigliari di Michela le sentite condoglianze della redazione di Quotidiano Piacenza Online.

Numerosi i messaggi di cordoglio sui social a partire da quelli delle sezioni di Enpa di varie province italiane.
A Piacenza Laura Chiappa, presidente di Legambiente in un post su Facebook ha scritto: “Buon viaggio Miki, sei stata una fantastica combattente, dal cuore gentile, il sorriso sempre pronto ed il polso di ferro. Non ti sei mai arresa davanti a nulla e nessuno per difendere chi non ha voce, sempre pronta ad andare ovunque un animale avesse bisogno.
Ci mancherai e soprattutto Piacenza sarà un po più povera ed i suoi animali più indifesi senza di te, anche se sono certa che ovunque tu sia ora, ti starai già dando da fare”