I SuperEroiAcrobatici sono sbarcati in pediatria all’ospedale di Piacenza

Questa mattina a Piacenza sono arrivati i supereroi. Grazie alla collaborazione tra Ausl di Piacenza, associazione SuperEroiAcrobatici e Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo, i bimbi presenti all’Ospedale di Piacenza hanno vissuto un’esperienza indimenticabile, potendo conoscere Spiderman, Ironman, Capitan America, Superman, Flash, Robin, Wonder Woman e tanti altri supereroi che hanno fatto una sorprendente apparizione calandosi dal tetto della Pediatria per portare un messaggio speciale di forza e coraggio.

Dopo la spettacolare discesa, i supereroi hanno visitato Pediatria e neonatologia, accompagnati dal direttore Giacomo Biasucci, che ha voluto ringraziare chi ha reso possibile questa mattinata di gioia.

«Accogliamo con gratitudine l’arrivo dei supereroi, già visto in tanti ospedali italiani – ha commentato del direttore del dipartimento Materno infantile – Per Piacenza è la prima volta e siamo sicuri che l’iniziativa sarà accolta con sorrisi ed emozione dai bambini e dai ragazzi ricoverati nel nostro ospedale. Ogni attività che possa migliorare l’esperienza di degenza dei piccoli pazienti ha un impatto positivo sul loro benessere psicologico e sul loro percorso di cura. Il ricovero ospedaliero, sebbene necessario per la salute, è spesso accompagnato da ansia e paura, ed è fondamentale offrire momenti di distrazione e sollievo, che stimolano la loro forza interiore e aiutano bimbi e famiglie ad affrontare le difficoltà del trattamento. Attività come quella di oggi sono preziose perché contribuiscono a creare un ambiente più sereno e accogliente, facilitando anche il processo di guarigione».

A vestire i panni dei supereroi sono stati i volontari dell’associazione senza scopo di lucro SuperEroiAcrobatici. «Il nostro desiderio più grande è far brillare una scintilla di gioia nel cuore di ogni bambino e delle loro famiglie – ha sottolineato Anna Marras, fondatrice dell’associazione  – Vogliamo che, anche solo per un momento, i piccoli pazienti si sentano invincibili, proprio come i loro supereroi preferiti. La malattia può essere un avversario terribile, ma noi siamo qui per ricordare loro che hanno una forza straordinaria dentro di sé, e che non sono soli in questa battaglia. Ogni saluto dalla finestra, ogni sorriso e abbraccio nei reparti porta con sé un messaggio semplice ma potentissimo: “Tu sei un supereroe, e i veri supereroi non si arrendono mai”. Ogni volta che entriamo in un reparto e vediamo gli occhi dei bambini illuminarsi, capiamo che stiamo facendo qualcosa di straordinario. Non c’è niente al mondo che possa ripagare la felicità che proviamo nel vedere il sorriso sui loro volti. Questa è la vera magia dei SuperEroiAcrobatici».

“Ci riempie di orgoglio donare un sorriso a questi ragazzi – ha aggiunto Andrea Giuseppe Tiberti, presidente nazionale della Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo – Per noi esistono le persone e la tutela della loro salute e del loro benessere: il nostro impegno è quotidiano ed è rivolto ai nostri soci e alle realtà che sosteniamo”.




Terminati i lavori al ponte in località Taravelli di Ferriere

Terminato il rifacimento del ponte in località Taravelli sulla strada di bonifica Ferriere-Rocca in Comune di Ferriere. Nella serata di ieri (martedì 3 dicembre) è arrivato il Certificato di Collaudo che attesta la buona riuscita dei lavori e la stabilità del nuovo ponte sul rio del Lago Moo. Il comune appena possibile può revocare l’ordinanza di chiusura della strada.

E’ il Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Luigi Bisi a riferire: “E’ una buona notizia, il ponte a Taravelli di Ferriere si può riaprire. Manca solo l’asfalto che verrà realizzato appena possibile e che comporterà una brevissima richiusura ma intanto, non appena verrà revocata l’ordinanza di chiusura da parte del Comune di Ferriere, il nuovo ponte potrà essere percorso. Tutto questo per ridurre al mimino il disagio degli utenti e mantenere come prioritaria la sicurezza. E’ infatti comprensibile che il percorso viabilistico alternativo – aperto apposta per permettere il collegamento tra l’abitato di Toni e Rocca-Chiesa/I Cerri nei mesi di chiusura del ponte – abbia creato qualche disagio ma non va dimenticato che, oltre ad aver fatto quanto di meglio si poteva fare con le risorse disponibili, le procedure sono state eseguite in tempi celeri. Ci tengo a ringraziare, oltre al personale consortile e alla Regione Emilia Romagna che ci ha celermente finanziato, i cittadini e le imprese locali che hanno sopportato un periodo di disagio”.

IL FINANZIAMENTO DEL NUOVO PONTE

L’opera è stata finanziata per 350 mila euro dalla Regione Emilia Romagna e per la parte restante dal Consorzio di Bonifica di Piacenza.

IL NUOVO PONTE

Il nuovo ponte ha un’unica campata ed è lungo circa 18 metri e mezzo e alto circa 11. Si tratta di una struttura fatta da due spalle (le parti laterali di sostegno dell’impalcato) in cemento armato che poggiano su 28 pali lunghi tra gli 8,5 e i 12 metri sempre in cemento armato. Mentre la struttura dell’impalcato è realizzata con 5 travi prefabbricate in cemento amato precompresso.

Il VECCHIO PONTE

Il vecchio ponte è stato chiuso alla viabilità il giorno 17 aprile dello scorso anno perché ritenuto non più in sicurezza. La strada fu realizzata negli anni ’70 del secolo scorso dall’allora Consorzio di bonifica montana dell’Appennino Piacentino, oggi confluito nel Consorzio di Bonifica di Piacenza, con i finanziamenti posti in essere dai decreti del M.A.F. (Ministero Agricoltura e Foreste) n. 2173 del 3/12/1963, n. 916 del 28/10/1966 e n. 410/614 del 5/4/1972. Il ponte aveva 5 campate ed era complessivamente lungo quasi 20 metri e alto circa 11. La situazione del manufatto era andata via via peggiorando fino a diventare pericoloso. Per questo, ovviamente dando priorità assoluta all’incolumità delle persone che l’attraversavano, il Consorzio di Bonifica ha agito tempestivamente e su due fronti. Da un lato, sono stati chiesti alla Regione Emilia Romagna i fondi necessari alla realizzazione di un nuovo ponte perché con le sole risorse consortili non sarebbe stato possibile farvi fronte. Ma dall’altro è stato studiato un percorso viabilistico alternativo che, seppur provvisionale e temporaneo, ha permesso di riattivare il collegamento tra l’abitato di Toni e Rocca-Chiesa/I Cerri.




Assegnato l’appalto per il restauro delle ex Scuderie di Maria Luigia

L’appalto integrato per la progettazione esecutiva, l’esecuzione dei lavori di restauro e rifunzionalizzazione delle ex Scuderie di Maria Luigia, in piazza Casali, è stato aggiudicato al raggruppamento temporaneo composto dalle aziende piacentine Impresa Cogni Spa (capofila) e Impredima Srl, nonché dalla milanese Magistri Srl., per l’importo di 2.868.970,93 euro, a seguito di un ribasso pari all’11,870%.

Il recupero e la restituzione alla città dell’immobile rientrano nel più ampio piano di rigenerazione urbana avviato da tempo dall’Amministrazione comunale, sulla base del finanziamento ottenuto con la candidatura al cosiddetto “Bando Periferie” del 2016, finalizzato alla creazione di uno spazio aperto in continuità tra piazza Casali e piazza Cittadella che consenta, nel contempo, di mettere in connessione i profili monumentali di Palazzo Farnese, sede dei Musei Civici, e del complesso del Carmine che oggi ospita il Laboratorio Aperto.

L’edificio delle ex Scuderie, tutelato come bene storico e architettonico, era originariamente parte della caserma Nino Bixio, proprietà dell’Agenzia del Demanio, che lo ha ceduto al Comune di Piacenza nel dicembre 2023, a seguito del Programma di valorizzazione per il trasferimento, agli enti territoriali, di immobili appartenenti al patrimonio culturale dello Stato, come previsto dal Decreto legislativo 85 del 2010.

Il progetto definitivo, redatto dallo studio Policreo di Parma e posto a base di gara, prevede un importante intervento di recupero e consolidamento strutturale, con l’obiettivo di una nuova destinazione d’uso funzionale, nel rispetto filologico di tutti gli aspetti di valenza storica. All’interno, troverà sede uno spazio urbano fruibile dai cittadini, con particolare attenzione anche all’attrattività turistica, dove possano essere ospitate attività di promozione della cultura e delle eccellenze e locali, in cui il forte richiamo alle tipicità e ai prodotti DOP del territorio rappresentino un elemento caratterizzante di sostenibilità.

La progettazione esecutiva riguarderà interventi alle facciate, alla copertura e al piano terra, dove sarà trasferito il mercato coperto cittadino. Qui sarà sviluppata, infatti, una parte di promozione e vendita dei prodotti enogastronomici tipici, in considerazione del fatto che Piacenza è l’unica provincia in Europa ad aver ottenuto il riconoscimento di ben tre salumi di origine protetta (salame, coppa, pancetta) e  ha un patrimonio enogastronomico dall’indiscusso valore culturale che le assegna il primato quale capitale dei prodotti DOP. Lo spazio sarà valorizzato e sarà l’occasione per una reale fruizione che consentirà di divulgarne la storia e farne godere la bellezza.

L’intervento di restauro delle ex Scuderie fa parte, come evidenziato, di una strategia più vasta, finalizzata alla creazione di un unico spazio aperto centrato sull’area delle piazze Casali e Cittadella, la cui riqualificazione – volta a valorizzarne i monumenti e unificare, in particolare, Palazzo Farnese e il complesso del Carmine – sarà realizzata anche attraverso la demolizione (senza ricostruzione) dell’attuale sede del mercato coperto.

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Mattia, uscito dal coma, sta percorrendo i primi passi di una nuova vita nel centro di riabilitazione di Fiorenzuola

Abbiamo raccontato ieri, su queste pagine, la bella storia di solidarietà di tanti fiorenzuolani che hanno risposto all’appello di Sabrina Fruttero, una mamma residente in provincia di Cuneo il cui figlio è stato recentemente ricoverato presso preso il reparto di medicina riabilitativa intensiva dell’ospedale di Fiorenzuola. Tante persone si sono rese disponibili ad andare a trovare in ospedale Mattia, 38 anni, durante la settimana, per chiacchierare con lui, fargli compagnia, permettergli di fare qualche videochiamata con i genitori, in attesa che mamma o papà, nei week end arrivino nella nostra provincia dal Piemonte. Un piccolo miracolo natalizio che fa seguito ad un alto grande miracolo, la sopravvivenza del giovane che ad un certo punto i medici avevano dato per spacciato.

Tutto era incominciato qualche mese fa con quella che sembrava una normale influenza accompagnata da relativa febbre (in presenza però di una pregressa immunodeficienza). Invece si trattava di una grave polmonite da pneumococco, con un quadro clinico che è improvvisamente peggiorato. Durante una notte la famosa saturazione dell’ossigeno, che tutti noi abbiamo imparato a conoscere durante al Covid, è crollata al 65%. Il giovane è stato portato in ospedale con l’ambulanza e ricoverato in rianimazione. I medici hanno prospettato un’evoluzione infausta ai genitori, con poche possibilità di sopravvivenza. Anche nel caso in cui avesse superato l’infezione la prognosi era quella di probabili danni cerebrali “devastanti”.

La signora Sabrina, con la forza che solo le mamme sanno mettere in campo, non si è data per vinta. Dopo una decina di giorni, quando le cose sembravano andare già leggermente meglio, ha chiesto ai medici il permesso di far ascoltare un po’ di musica con gli auricolari a Mattia, che era in coma. Improvvisamente il trentottenne si è risvegliato. Sono seguiti giorni di un lento ma progressivo miglioramento: è riuscito a respirare autonomamente, ad assumere cibo frullato, a bere, a non aver più bisogno della dialisi. Il passo successivo è stato quello di conquistare nuovamente la parola anche se con un filo di voce. Gli stessi medici hanno definito questo suo “risalire” un vero e proprio miracolo e lo hanno infine giudicato idoneo ad una riabilitazione di terzo livello. Così dopo un mese di rianimazione ed un mese in reparto a Savigliano giovedì è approdato a Fiorenzuola presso l’unità spinale un tempo ospitata a Villa Verdi, per intraprendere un nuovo e difficile cammino.

 «Gli è stata regalata una nuova vita, un nuovo percorso – commenta mamma Sabrina. – La nonna, da lassù, lo ha protetto e gli ha dato una possibilità di rinascita. Lo avevano dato per spacciato e mi avevano detto che se anche si fosse svegliato sarebbe stato un vegetale, probabile candidato per un trapianto di reni. Invece da una settimana ha anche ripreso a parlare, sottovoce ma parla. Come ogni figlio, quando non ho capito una cosa mi ha subito mandato a quel paese; abbiamo riso tutti e due».

I due genitori di Mattia vivono in provincia di Cuneo dove lavorano entrambi. Vivono separati ma sono in ottimi rapporti. «In tutto ciò che è stato fatto per Mattia il papà Massimo è sempre stato presente. Nonostante siamo separati abbiamo sempre lavorato e collaborato per il suo bene».

Si alterneranno nei week-end al fianco del figlio. Massimo raggiungerà Piacenza il prossimo fine settimana. Sabrina, che ha un nuovo marito, un figlio di 19 anni ed una figlia di 13 verrà  con loro fra quindici giorni per essere di nuovo accanto al figlio. Durante la settimana però Mattia è solo.

«A Mattia piace sorridere. Gli piace regalare sorrisi ed anche riceverli. E’ una persona solare, empatica. Per questo ho lanciato l’appello su Facebook» racconta la madre che non si aspettava tante risposte

«Credevo che mi avrebbero scritto in due o tre. Invece hanno commentato una novantina di persone e già dieci si sono organizzate per andarlo a trovare, altre mi hanno contattato in privato. C’è un signore che ha avuto il fratello in coma, una signora che lavora in un’erboristeria qui vicino che ha dato disponibilità in pausa pranzo, una che ha organizzato un gruppo whatsapp ed è già andata in ospedale. Mi hanno chiesto se avesse bisogno di cibo, shampoo, vestiti. in questo momento difficile per lui è già importante se va qualcuno ogni tanto a fargli un saluto, un sorriso. E’ bello questo paese, Fiorenzuola, con persone così umane in un’epoca in cui tutti corrono e pensano per sé. E’ il regalo d natale più bello che potevo ricevere. Non so davvero come ringraziare tutti».




Liberali Piacentini: “Allarme sicurezza. I cittadini vivono sotto scacco per una delinquenza dilagante”

Secondo l’Associazione Liberali Piacentini cresce l’allarme sicurezza in città e in provincia. «Questa volta – scrivono i Liberali –  il grave problema riguarda i furti nelle abitazioni».

A loro giudizio la sindaca minimizzerebbe di fonte ad un problema che invece c’è.

Per l’Associazione «a questo punto, oltre che giusto è necessario parlare di allarme. Infatti è ormai da troppo tempo che i piacentini vivono sotto scacco per una delinquenza dilagante che colpisce a tutti i livelli: privati cittadini, esercenti commerciali ecc… Si ribadisce ancora una volta che la sicurezza è uno dei capisaldi della libertà, poiché un individuo non può sentirsi libero se non può stare in casa, circolare, lavorare, in piena tranquillità con il timore di essere aggredito, derubato o minacciato. Per non dire di peggio»

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La situazione, divenuta intollerabile, deve essere affrontata a tutti i livelli istituzionali per cui l’Associazione Liberali Piacentini ribadisce ancora una volta (lo ha già fatto nel 2023 e nel settembre di quest’anno) la necessità di istituire (a questo punto anche a livello provinciale per i Comuni più importanti del territorio) un Assessorato alla sicurezza (già presente nel comune capoluogo nella precedente giunta di centro-destra) che si coordini con tutti gli Organi preposti per tenere monitorato questo allarmante fenomeno, offrendo anche le soluzioni necessarie quanto meno a limitarlo, essendo ormai non più tollerato dall’intera popolazione (le videocamere servono, ma non sono certo sufficienti. E poi non si può chiedere ai privati cittadini di pagare di tasca propria per avere sicurezza e cioè un servizio che dovrebbe essere necessariamente dato dalle pubbliche autorità).




Emilia Romagna, Anas: senso unico alternato temporaneo lungo la SS 10 “Padana Inferiore”

Nell’ambito delle ispezioni infrastrutturali eseguite da Anas, con riferimento alle Linee Guida di cui al DM 204/22, sono previste limitazioni temporanee lungo la strada statale 10 “Padana Inferiore” in corrispondenza del ponte sul Po, località Castelvetro Piacentino, in provincia di Piacenza.

Da lunedì 2 a mercoledì 4 dicembre – salvo condizioni meteo avverse – sarà istituito il senso unico alternato dal km 216,750 al km 217,250.

In orario diurno il traffico sarà regolato da movieri al fine di limitare i disagi alla circolazione, anche in relazione all’effettiva evoluzione dei flussi veicolare da e verso Cremona.

Dell’attuazione del dispositivo si è data preventiva informativa alla Prefettura competente, alle Forze di Polizia ed ai Comuni coinvolti, nonché ai gestori della rete autostradale limitrofa.




Michele de Pascale proclamato nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna

Michele de Pascale è stato proclamato nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna dalla Corte d’Appello di Bologna, che ha certificato e formalizzato il risultato delle elezioni del 17-18 novembre. A seguito di ciò il neo presidente ha ricevuto una telefonata di congratulazioni da parte della presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, che è stata occasione per un confronto sui temi della gestione del post alluvioni, della ricostruzione e della realizzazione delle opere per la messa in sicurezza del territorio, in linea con quanto sempre dichiarato da de Pascale sia durante la campagna elettorale sia subito dopo le elezioni.

“A seguito della proclamazione, ho ricevuto una telefonata di congratulazioni da parte della Presidente del Consiglio. Ho ringraziato la Presidente del Consiglio per la cortesia di questa telefonata. Il colloquio è stata anche l’occasione di affrontare alcuni temi di urgente impegno da parte della Regione Emilia-Romagna e del Governo, primo fra tutti quello della gestione del post alluvioni – ha commentato de Pascale –. Si possono legittimamente avere opinioni diverse su come sono andate le cose in questo anno e mezzo, ma chiuderci in questo dibattito rischia di non produrre alcun risultato, ho invece rappresentato con grande determinazione, la necessità di un cambio di passo di tutti gli enti coinvolti inclusi Regione e Governo, del quale dobbiamo essere insieme protagonisti e responsabili. Serve una maggiore operatività nei lavori di messa in sicurezza con maggiori poteri di deroga, così come è necessario semplificare ed accelerare le procedure di indennizzo.
Sono consapevole che ci saranno divergenze con il Governo su diversi temi che affronteremo nei prossimi anni, ma sul tema della gestione del post alluvione sono veramente convinto che serva un Patto Repubblicano tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti, Comuni compresi ovviamente.
La presidente ha ascoltato in maniera molto cordiale e, penso, con interesse le mie riflessioni, e mi ha confermato che, compatibilmente con un’agenda che comprendo essere molto complicata, nelle prossime settimane ci vedremo di persona a Palazzo Chigi.
Nel frattempo, fuori da qualsiasi speculazione e scontro politico che in questa fase, lo ribadisco, è dannoso alimentare, per me è importante condividere alcune riflessioni anche con le parti economiche e sociali della nostra regione, per cercare assieme un nuovo assetto della gestione post alluvioni che rappresenta in assoluto l’obiettivo primario, sia sul versante dell’accelerazione delle opere, sia sul versante dell’accelerazione delle procedure di indennizzo, come peraltro richiesto da tutte le parti sociali e anche dai comitati degli alluvionati che hanno manifestato qualche giorno fa”.




Gli strani casi di Cecilia Pop

Questa mattina  l’aula consiliare del Municipio ha ospitato la conferenza stampa di presentazione del programma di educazione civica di Acer che ha per protagonista il nuovo personaggio della serie di libri gialli per ragazzi che verranno distribuiti nelle scuole. Si tratta di Cecilia Pop, ispirata alla vera mediatrice sociale Cecilia Rattotti e ai “casi” che quotidianamente risolve nel suo lavoro. A illustrare i dettagli dell’iniziativa, alla presenza della platea dei 35 bambini delle classi quarte e quinte che compongono il Consiglio degli alunni del 4° Circolo didattico, sono intervenuti il sindaco Katia Tarasconi, l’assessore alle Politiche Educative Mario Dadati, il presidente di Acer Marco Bergonzi e la responsabile dell’ufficio stampa dell’Azienda Casa Sabrina Coronella, autrice dei libri insieme all’insegnante Lucia Sperzagni. Per Acer erano inoltre presenti, il vicepresidente Andrea Pezzani, il direttore generale Stefano Cavanna, la consigliera Ilaria Rossi e la mediatrice sociale Cecilia Rattotti. Ad accompagnare gli alunni, le docenti Fabiola Ferrara, referente del progetto, Laura Merli, Elisabetta Mazzoni e Federica Caminati. A nome dei suoi compagni di scuola è intervenuto Pietro Rossetti, presidente del Consiglio degli alunni del 4° Circolo didattico.




I cartelli stradali hanno valore? In largo Brigata Piacenza parrebbe di no!

Seconda puntata di Quotidiano Piacenza Online dedicata ai divieti teoricamente vigenti sulle strade piacentine che di fatto non vengono fatti rispettare. Dopo esserci occupati ieri di via IV Novembre oggi ci spostiamo in Largo Brigata Piacenza, la strada che costeggia il lato sinistro di palazzo Farnese. Si tratta di una via la cui tranquillità è stata letteralmente sconvolta dal cantiere per la costruzione del parcheggio sotterraneo di piazza Cittadella. In questa strada sarebbe in vigore l’ordinanza sindacale n. 582 del 10/09/2024 (leggi qui) che stabilisce dalle ore 07:00 del giorno 16/09/2024 – fino a fine lavori – il senso unico di marcia con direzione da viale Risorgimento a piazza Cittadella e la rimozione forzata al di fuori delle apposite strisce. All’imbocco della strada sono posizionati, su appositi pali, due cartelli che indicano appunto il divieto di sosta con rimozione ed il senso unico. Non si capisce dunque il perché di altri due cartelli gialli quadrati da cantiere con nastri di plastica biancorossa, posizionati per terra più avanti, all’altezza di una strettoia per indicare un’ulteriore rimozione. Sembrerebbe quasi che siano li a dire che nella restante parte si può parcheggiare salvo in quel passaggio meno ampio, dove la presenza di auto impedirebbe il transito dei pullman dirottati nella strada causa cantiere.

Nonostante in questo Largo ogni giorno vengano parcheggiate decine di auto in qualunque spazio libero, compresi i prati le multe e le rimozioni sembrano latitare. Si era anche sparsa la voce (priva però di conferme ufficiali) che Largo Brigata Piacenza dovesse servire per restituire alla cittadinanza parte di quei 220 posti persi con la partenza del cantiere (circa 70 in piazza Cittadella e 150 a barriera Milano).

A fine agosto il sindaco Katia Tarasconi e gli assessori ai lavori pubblici Matteo Bongiorni e al commercio Simone Fornasari, nell’imminenza del via libera ai lavori, avevano assicurato che si sarebbero trovati posti alternativi a quelli cancellati. Ad inizio ottobre è stata data notizia della riapertura del parcheggio di via Benedettine capace di ospitare circa 70 auto, grossomodo lo stesso numero precedentemente presente davanti a palazzo Farnese. Siamo verso fine novembre e all’appello mancano ancora altri 150 posti, un’assenza che diviene via via più grave con l’avvicinarsi dello shopping natalizio. Questi ulteriori spazi di sosta nell’area nord della città sembrano esere scomparsi dai radar e forse anche dall’agenda della giunta Tarasconi.

L’ampliamento dei posti in largo Brigata Piacenza, potrebbe dunque essere una – seppur parziale – risposta a questa carenza provocata dai lavori di scavo. Se così fosse viene da chiedersi perché quest’area di sosta non venga ufficializzata attraverso un’ordinanza ad hoc e non vengano coperti i cartelli posizionati all’ingresso della strada, verso viale Risorgimento e magari disegnati i relativi stalli di sosta. Se invece ai lati di quella striscia d’asfalto vige ancora il divieto e non c’è intenzione di eliminarlo, sarebbe buona cosa farlo rispettare appieno. Perché come ha scritto il cardinal Richelieu «Fare una legge e non farla rispettare equivale ad autorizzare la cosa che si vuole proibire».

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I cartelli stradali hanno valore a Piacenza? In via IV Novembre parrebbe di no!

A Piacenza ci sono una serie di cartelli stradali che paiono avere nessuno o scarso valore. E’ il caso, ad esempio, di via IV Novembre, come ci ha segnalato un gruppo di abitanti. Nel tratto fra la rotonda di via Alberici e quella di viale Patrioti, sul lato destro della strada vi è un inequivocabile cartello che indica come dalle ore 5 alle ore 8 di tutti i giorni, da martedì a venerdì, la sosta sia vietata con rimozione forzata per permettere lo spazzamento con i mezzi meccanici (che in realtà passano solo il martedì ed il venerdì, motivo per cui i giorni indicati andrebbero corretti). Così come è, esteso a quattro giorni su sette, si tratta di un divieto poco sensato; sarebbe più logico stabilire (come avviene in molte altre città) giorni specifici per la pulizia delle strade, ad esempio ogni mercoledì, ogni primo e terzo martedì del mese etc.

Il divieto però è tanto esteso quanto teorico, come ci hanno confermato gli stessi residenti. Nessuno si ricorda di aver assistito ad rimozioni in anni recenti. Al di là del fatto che mettere divieti  senza farli rispettare non è un gran esempio per la cittadinanza, c’è un problema concreto legato al mancato spostamento delle auto. Non parliamo di tre o quattro macchine ma di circa una novantina. Trattandosi di un viale alberato le foglie dei tigli, soprattutto nel periodo autunnale, cadono copiose e si accumulano, così come la lanuggine in primavera. Poiché le vetture non vengono mai tolte, la moto-spazzatrice non riesce a fare efficacemente  il suo lavoro. Anzi il mezzo di Iren è costretto a posizionarsi in mezzo ad una strada che nelle prime ore del mattino è già molto trafficata. Così i bus sono per passare, a loro volta, devono spostarsi nell’altra corsia e si creano spesso lunghe file oltre a una potenziale situazione di pericolo.

Gli operatori ecologici e gli abitanti avrebbero segnalato più volte la cosa agli uffici competenti, senza però sortire alcun effetto. Così le foglie si ammucchiano, insieme alle brutte abitudini di chi tanto sa di rimanere comunque impunito.

(Foto scattate in diversi giorni all’alba)

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Presentato il progetto firmato da Stefano Boeri Interiors per il recupero dell’ex convento di Santa Chiara

Prende forma il recupero dell’ex convento di Santa Chiara. Lo ha illustrato oggi in Municipio, davanti alla commissione consiliare appositamente convocata, l’architetto Stefano Boeri che ne ha firmato la progettazione con lo studio multidisciplinare Stefano Boeri Interiors, realizzando l’incarico di progettare la nuova vita del grande complesso duecentesco in centro città da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che ne è proprietaria.

Nel futuro dell’ex convento sullo Stradone Farnese – circa 12mila metri quadrati, di cui 8.500 di area verde – c’è una riconversione alle funzioni di studentato e di residenze riservate a soggetti fragili o con disabilità: in tutto circa trecento posti a disposizione, immersi nella natura. Un’operazione il cui costo, all’attuale stato del progetto, è quantificata in venticinque milioni di euro e resa possibile mediante uno specifico fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso, le cui quote sono sottoscritte da primari investitori istituzionali, fondazioni di origine bancaria, casse di previdenza e istituti bancari e la cui gestione è affidata a Investire SGR spa.

Il progetto attuale, realizzato in stretto dialogo con la Soprintendenza, è stato predisposto dallo studio Stefano Boeri Interiors fondato dall’architetto Stefano Boeri con l’architetto Giorgio Donà, con la consulenza in un gruppo di professionisti piacentini: gli ingegneri Paolo Milani e Silvio Carini per la parte strutturale, l’architetto Pier Giorgio Armani per la parte architettonica e di restauro e l’architetto Isabella Tampellini che ha curato la pratica edilizia per la variante urbanistica.

«Per l’ente che presiedo questo è un giorno particolarmente significativo – sottolinea il presidente della Fondazione Roberto Reggi, che ha affiancato l’architetto Boeri alla presentazione in Municipio -. È il passo definitivo verso la realizzazione di un intervento determinante  che ha richiesto un lavoro importante su diversi fronti: quello progettuale vero e proprio, che ci soddisfa appieno per la sua qualità architettonica e ambientale firmata dallo Stefano Boeri Interiors, e per il quale ringraziamo anche la supervisione della Soprintendenza, che ha condiviso il progetto; quello sociale, che ci consente allo stesso tempo di supportare l’offerta universitaria a Piacenza, la rete di social housing per le persone fragili e la restituzione alla città di una parte importante del centro storico, rendendola luogo aperto vivo; e infine il lavoro in corso per strutturare l’architettura finanziaria dell’operazione, che permetterà alla comunità e alla Fondazione di valorizzare un prestigioso complesso monumentale di proprietà ricavando nel contempo rendimenti finanziari molto significativi».

IL PROGETTO.

Un sistema interconnesso di cortili e giardini pensili, il restauro dei fabbricati storici esistenti dove sorgeranno nuove residenze per gli studenti e un edificio creato ex novo che ospiterà un centro socio-riabilitativo: questi sono gli elementi cardine del progetto di recupero dell’ex convento di Santa Chiara firmato da Stefano Boeri Interiors.

«Il progetto per il restauro e recupero dell’ex Convento di Santa Chiara è una sfida appassionante per ridare a Piacenza un luogo dedicato all’ospitalità, allo studio e alla generosità sociale. Gli edifici restaurati e recuperati in accordo con la Soprintendenza torneranno a circoscrivere un sistema sofisticato di corti, cortili e spazi aperti, ciascuno con una sua funzione» commenta l’architetto Stefano Boeri, fondatore di Stefano Boeri Interiors.

«Il progetto di recupero dell’ex Convento di Santa Chiara diventa l’occasione per valorizzare un ambiente unico nel suo genere, costellato da una moltitudine di spazi al servizio degli utenti e al tempo stesso accessibili dalla cittadinanza. Luoghi aperti alla partecipazione e adattabili alle diverse esigenze, come l’anfiteatro aperto ad incontri e manifestazioni, spazi per il tempo libero, per la cultura e luoghi privati e dedicati a studenti ed operatori. Tutto questo all’interno di una cornice che, con rispetto e sobrietà, vuole ricucire e creare un nuovo rapporto tra le diverse sedimentazioni storiche che hanno, nel tempo, caratterizzato la particolarità e unicità di questo luogo e le future occasioni sociali, culturali e quindi architettoniche che si aggiungeranno» sottolinea l’architetto Giorgio Donà, partner e direttore di Stefano Boeri Interiors.

Il restauro

L’intervento di restauro dei fabbricati storici esistenti, che porterà alla realizzazione di 241 alloggi per studenti (tra stanze doppie e singole), si propone di preservare e valorizzare le caratteristiche storico-architettoniche del complesso duecentesco recuperando i materiali e le finiture originali ed eliminando le modifiche apportate tra gli anni Trenta e Settanta del secolo scorso.

Il corpo est del complesso, ricostruito tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, che ha mantenuto meglio di tutte le altre parti le sue caratteristiche d’origine, verrà ricostruito insieme ai corpi nord, sud e ovest, maggiormente compromessi. La forma volumetrica e architettonica primordiale di queste strutture verrà ripristinata, ma adattata per rispondere alle nuove esigenze funzionali dell’immobile. Le arcate dei portici seicenteschi e ottocenteschi torneranno a essere dei percorsi coperti dei quali sarà nuovamente possibile apprezzare le peculiarità storico-architettoniche. Il corpo ovest sarà collegato all’edificio denominato “Bugandaia” e al portico adiacente tramite una struttura vetrata, che garantirà, così, un percorso dal chiostro continuo e coperto.

La “Sala capitolare”, adiacente alla Chiesa di Santa Chiara, diventerà al piano terra uno spazio comune a disposizione degli studenti, mentre i piani superiori saranno adibiti ad alloggi.

I piccoli fabbricati bassi situati sul lato est del complesso saranno, invece, demoliti per far posto a una serie di residenze studentesche che avranno l’accesso diretto dal cortile.

Il tetto dei piccoli fabbricati diverrà la “Terrazza Comune”, uno spazio verde ricco di alberi e arbusti a completa disposizione degli studenti per lo studio, il relax, il tempo libero ecc.

Il nuovo edificio

Alle spalle dello storico chiostro centrale nascerà il nuovo edificio che ospiterà il centro socio-riabilitativo residenziale (C.S.R.R.) “dopo di noi” destinato a oltre 48 soggetti fragili.

La struttura verrà integrata nel contesto per mezzo di una reinterpretazione moderna degli elementi architettonici del complesso esistente. Rispettando l’altezza del corpo seicentesco, la neo-struttura si svilupperà su tre piani fuori terra e un piano interrato. Al piano terra, all’interno di un volume vetrato, saranno collocate le aree comuni come la reception, la sala da pranzo, la palestra e l’area di ricevimento ospiti. I due piani superiori accoglieranno, invece, i nuclei residenziali per gli studenti.

Il tetto dell’edificio verrà trasformato in un Giardino Terapeutico: una varietà di piante sarà selezionata da esperti agronomi al fine di permettere agli ospiti di vivere un’esperienza di benessere che si integri nell’ambito del loro percorso riabilitativo psicofisico.

Il sistema interconnesso di cortili

Con l’intento di celebrare anche l’originaria vocazione ortiva della struttura, la natura è elemento centrale e funzionale del progetto. Il verde offerto dai giardini pensili e dai corridoi verdi di connessione, realizzati sopra il nuovo Centro Socio-Riabilitativo Residenziale e sulla Terrazza Comune ricavata sopra i piccoli fabbricati va, infatti, ad estendere ulteriormente le già presenti superfici verdi e l’ombreggiamento offerto dal sistema dei cortili: il “Cortile del Teatro”, il “Cortile della Convivialità” e il “Cortile del trompe-l’oeil”, oltre allo storico chiostro centrale.

Il “Cortile del Teatro” sarà uno spazio unico. Un teatro all’aperto caratterizzato da grandi pilastri in mattoni originariamente progettati come fondazioni di un edificio mai realizzato, che diventeranno gli elementi scenografici del teatro ricavato nella depressione del terreno, dove sarà realizzata anche la tribuna per gli spettatori e, al piano interrato, saranno ricavate delle aule polifunzionali.

Il Cortile della convivialità, adiacente all’area dei piccoli fabbricati, sarà un’area verde attrezzata con tavoli e sedute da esterno. Un luogo per la socializzazione dove svolgere attività di studio o di svago.

Il “Cortile del trompe-l’oeil” realizzato di fianco al centro riabilitativo, visibile dall’ingresso principale sullo Stradone Farnese, sarà caratterizzato da una sagoma architettonica che riporta al centro le tracce di un affresco della fine del XVIII secolo – inizio XIX sul muro di cinta meridionale.

Lo storico chiostro centrale, con il suo camminamento perimetrale, sarà un luogo di aggregazione aperto a tutti per eventi culturali, concerti e spettacoli.

L’ARCHITETTURA FINANZIARIA DEL PROGETTO

Per la realizzazione del progetto al suo stato attuale, e sulla base dei costi correnti dell’edilizia, si stima un costo complessivo di 25 milioni di euro.

L’architettura finanziaria dell’intervento ne prevede la realizzazione tramite un fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso. Tale fondo impiegherà le risorse finanziarie raccolte, comprese quelle provenienti da primari e qualificati investitori istituzionali, le quali si innestano in un più ampio progetto che prevede la riqualificazione urbana di più aree situate in varie parti dell’Italia, nell’ottica dello sviluppo di alloggi per gli studenti a tariffe sostenibili, prestando particolare attenzione per le operazioni di interesse pubblico e sviluppate secondo principi di sostenibilità in linea con le best practice in materia di finanza responsabile (ESG).

L’attenzione e la vocazione agli aspetti sociali, consente al fondo comune di investimento di operare per ottimizzare il rendimento da riconoscere ai propri investitori. Gli obiettivi di rendimento del fondo sono assolutamente interessanti e allineati alle migliori opportunità offerte dal mercato, per analoghe tipologie di investimento.

Il fondo di investimento immobiliare è gestito da Investire SGR, società di asset e investment management leader in Italia nella gestione di fondi di investimento immobiliari, specializzata, tra l’altro, nello sviluppo di residenze universitarie che contribuiscono a colmare il divario tra domanda e offerta di posti letto per studenti a tariffe affordable.  La SGR ha da subito mostrato interesse verso l’operazione e a questo scopo è stata avviata la ricerca di risorse finanziare per la realizzazione della ristrutturazione dell’ex Convento di Santa Chiara.

Immagini: Courtesy Stefano Boeri Interiors

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Celebrazione della patrona dell’Arma dei Carabinieri, Maria “Virgo Fidelis”

Oggi i carabinieri hanno festeggiato la loro Patrona, Maria “Virgo Fidelis”, richiamando la promessa e l’insegnamento che più rappresenta la missione di ogni carabiniere: “Nei secoli fedele”.

Presso la Chiesa parrocchiale di San Giovanni in Canale a Piacenza, alla Santa Messa, officiata dal Vescovo Emerito della Diocesi di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio, erano presenti il Prefetto Paolo Ponta, la Presidente della Provincia Monica Patelli, l’Assessore Nicoletta Corvi del Comune di Piacenza, il Questore Ivo Morelli, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Massimo Amadori e il Comandante del Polo di Mantenimento Pesante, Generale di Brigata Roberto Cernuzzi oltre ai Sindaci della Provincia e i vertici delle istituzioni del territorio e delle associazioni con cui l’Arma collabora.

Al termine della celebrazione liturgica, il Comandante Provinciale, colonnello Pierantonio Breda ha ringraziato le autorità e la cittadinanza presente, che si è voluta unire ai carabinieri della Provincia in un momento di preghiera e di riflessione. Il comandante ha annunciato che nel 2025 l’Arma della Provincia si impegnerà anche a valorizzare la figura di un eroico piacentino: il Brigadiere Alberto Araldi, eroe della Resistenza noto con il nome di battaglia “Comandante Paolo”. Il graduato è stato decorato con la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria per le epiche imprese compiute. Il carabiniere era uno specialista nel sottrarre armi ai nazifascisti e compiva le sue azioni tramite camuffamenti che gli consentivano di entrare nelle polveriere nemiche per depredarle di munizioni. A breve sarà presentato un calendario di eventi ed iniziative – dirette soprattutto ai giovani – che saranno realizzati unitamente alle municipalità interessate, al mondo della scuola e alle principali istituzioni culturali cittadine. Il colonnello Breda ha anche ricordato che nell’anno in corso è stato commemorato il decimo anniversario della morte del Vice Brigadiere Luca Di Pietra, rimasto ucciso nel corso di un inseguimento a Castel San Giovanni. Nell’anno in corso, durante il quale i carabinieri della Provincia hanno pattugliato per 1.833.768 chilometri le strade del territorio, i militari sono stati costretti ad ingaggiare diversi inseguimenti e 9 carabinieri sono rimasti feriti. Nello stesso periodo l’Arma ha risposto 103.424 volte al 112. In 12.583 casi è stato necessario disporre l’intervento immediato di una pattuglia e in 18.307 volte i cittadini hanno ricevuto assistenza presso una Stazione dell’Arma.

Al termine dell’intervento, il Comandante Provinciale ha ringraziato il Campus Agroalimentare di Piacenza “Raineri-Marcora”, rappresentato dal professore Filippo Lindi e il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Nicolini”, rappresentato dal Direttore Roberto Solci per la collaborazione fornita per la realizzazione dell’evento. L’accompagnamento musicale è stato curato dagli studenti Manuel Cotti (tromba), Alessia Califano (flauto) e Michele Mazzoni (organo) del Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Nicolini”. L’Inno alla Virgo Fidelis è stato cantato dal brigadiere Michele Brega, in servizio alla Stazione Carabinieri di Borgonovo Val Tidone, tenore amatoriale che ritualmente intona l’Inno nazionale nelle principali solennità.