Denunciato per porto abusivo di armi: sequestrato un coltello durante un controllo notturno
I carabinieri del Radiomobile di Piacenza, nella notte del 25 settembre 2025, hanno sequestrato un coltello a un cittadino straniero trovato in possesso di un’arma pericolosa senza giustificazione legale. L’intervento è avvenuto nei pressi di via Conciliazione, dove i militari, impegnati in un normale controllo del territorio, hanno fermato due uomini sospetti.
Il controllo, iniziato intorno alle 2.30, ha riguardato i due conoscenti che viaggiavano insieme su un monopattino elettrico. Durante l’ispezione, uno dei due, un 33enne straniero residente in città, ha consegnato spontaneamente un coltello a serramanico, di tipo comunemente utilizzato come utensile da taglio. L’arma è stata immediatamente sequestrata e l’uomo denunciato a piede libero per “porto abusivo di oggetti atti a offendere”.
Nel frattempo i militari hanno proceduto a controllare anche il secondo uomo, un 43enne piacentino, nei confronti del quale è risultata pendente una notifica di inottemperanza emessa dalla Divisione polizia anticrimine della questura di Piacenza. L’uomo è stato quindi invitato a presentarsi il mattino successivo presso gli uffici della questura.
NAS: Controlli ai food truck: sanzionati due operatori in Val Nure
Nell’ambito dell’operazione “Estate Tranquilla 2025”, disposta su tutto il territorio nazionale dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, i Carabinieri del NAS di Parma hanno intensificato nelle scorse settimane i controlli igienico-sanitari sulle attività di street food, anche con l’obiettivo di prevenire e contrastare i rischi legati al botulino alimentare, connessi a una non corretta preparazione, conservazione e somministrazione dei cibi.
In provincia di Piacenza, in Val Nure, i militari hanno riscontrato irregolarità in due food truck. In un caso è stata comminata una sanzione di 1.000 euro per carenze igieniche dovute alla presenza di sporco vetusto su pavimenti e piani di lavoro. Nel secondo esercizio è scattata invece una sanzione di 516 euro per il mancato conferimento di oli e grassi esausti a soggetti autorizzati allo smaltimento.
Morfasso, uomo disperso durante un’escursione: in corso le ricerche del Soccorso Alpino
Sono iniziate nel tardo pomeriggio di oggi le operazioni di ricerca di un 45enne disperso nei boschi di Morfasso, in alta Val d’Arda. L’allarme è scattato poco dopo le 18:30, quando la Centrale Operativa del 118 ha attivato il Soccorso Alpino e Speleologico dell’Emilia-Romagna.
L’uomo si era inoltrato nel bosco insieme ad alcuni amici per una battuta di funghi, ma ha perso l’orientamento. Durante l’allontanamento avrebbe anche riportato una caduta, con un colpo alla testa e un trauma a una spalla, riuscendo comunque a segnalare la sua situazione.
Sul posto sono state inviate più squadre del SAER: quattro della stazione Monte Alfeo e due della stazione Monte Orsaro, impegnate nelle ricerche via terra in una zona particolarmente impervia, caratterizzata da fitta vegetazione e ripidi pendii, in località Predalbora. L’attività viene coordinata attraverso la triangolazione dei segnali telefonici, con il supporto della Guardia di Finanza.
A fianco degli uomini sul terreno operano anche i vigili del fuoco, che stanno utilizzando droni dotati di tecnologia IMSI Catcher, in grado di agganciare i segnali dei cellulari. In volo verso l’area di ricerca è inoltre un elicottero dell’Aeronautica Militare decollato da Cervia, a bordo del quale si trova un tecnico del CNSAS per ampliare il raggio d’azione con lo stesso sistema di localizzazione. Le operazioni sono ancora in corso e non si esclude che possano protrarsi nelle ore serali. Seguiranno aggiornamenti.
(Immagini di repertorio)
Corte Brugnatella (PC): disinnescato ordigno bellico da 230 chili
È stato completato con successo l’intervento degli artificieri dell’Esercito del 2° reggimento genio pontieri di Piacenza, chiamati a disinnescare un ordigno bellico nel territorio di Corte Brugnatella (Pc). Si trattava di una bomba d’aereo da 500 libbre (circa 230 chili), con oltre 120 chili di esplosivo ad alto potenziale e due spolette, una di “naso” e una di “coda”. Risalente alla seconda guerra mondiale, era stata rinvenuta dagli operai impegnati nella costruzione del nuovo ponte a Ponte Lenzino-Rovaiola, lungo il fiume Trebbia.
Per garantire la sicurezza, è stata istituita un’area di interdizione di circa 900 metri, con evacuazione dei residenti, chiusura delle strade e sospensione del traffico aereo.
L’operazione, coordinata dalla Prefettura di Piacenza e dal Comando forze operative Nord di Padova, ha coinvolto anche forze dell’ordine, vigili del fuoco e Croce rossa. Dopo la rimozione dei sistemi di innesco, la bomba è stata trasportata nella cava di Albarola, a Vigolzone (Pc), dove è stata fatta brillare in sicurezza.
Dall’inizio dell’anno il 2° reggimento genio pontieri ha effettuato 160 interventi di bonifica, distruggendo 4 bombe d’aereo, una bomba di profondità navale e oltre 230 ordigni di vario tipo nelle province di Emilia e Toscana. Un’attività costante che testimonia il ruolo fondamentale dell’Esercito nella tutela del territorio.
Piacenza: giuramento per sette finanzieri
Nella mattinata del 23 settembre, presso la sede del Comando Provinciale, 7 appartenenti alle Fiamme Gialle piacentine hanno prestato il solenne giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana innanzi al Comandante Provinciale Col. Massimo Amadori
La cerimonia ha coinvolto sette militari, di cui cinque finanzieri provenienti dai corsi di formazione presso le Scuole Allievi Finanzieri e due sovrintendenti risultati vincitori dei rispettivi concorsi interni e promossi, con merito, al grado superiore.
Nel corso dell’evento, breve ma denso di significato, i militari hanno rinnovato la propria fedeltà alla Repubblica, confermando l’impegno a rispettare la Costituzione e le leggi e ad adempiere con disciplina e onore i doveri connessi allo status di militari, a difesa della Patria e a salvaguardia delle libere Istituzioni.
Il Comandante Provinciale, Colonnello Massimo Amadori, ha richiamato i valori che devono ispirare l’azione quotidiana di ogni finanziere: senso del dovere, disciplina, lealtà, onore, spirito di sacrificio e appartenenza all’Istituzione. Ha inoltre rivolto ai militari l’augurio di conseguire sempre nuove soddisfazioni personali e professionali, al servizio dei cittadini e della tutela della legalità economico-finanziaria.
Bobbio: 90enne scivola vicino al ponte Gobbo. Interviene l’elisoccorso
Attimi di paura nel pomeriggio di oggi a Bobbio, dove un uomo di 90 anni, originario del posto, è scivolato vicino al ponte Gobbo, finendo sul greto del Trebbia, forse a causa di un malore. L’allarme è scattato poco dopo le 17.30. La Centrale Operativa del 118 ha inviato sul posto la stazione Monte Alfeo del Soccorso Alpino, insieme ai vigili del fuoco e ai sanitari dell’ambulanza di Marsaglia e dell’ospedale di Bobbio. L’anziano è stato stabilizzato e immobilizzato su barella spinale, quindi trasportato fino al punto di atterraggio dell’eliambulanza di Parma, allestito in un campo vicino al ponte.
Le operazioni si sono concluse con il trasferimento del paziente a bordo dell’elisoccorso, grazie alla sinergia tra tecnici del SAER, vigili del fuoco, sanitari e carabinieri.
Tre furti in un giorno in altrettanti nei supermercati della provincia
Ieri, domenica 21 settembre, i carabinieri della provincia di Piacenza sono stati chiamati a intervenire in tre distinti episodi legati a furti e tentati furti nei supermercati di Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni. Tutti i fatti si sono verificati nell’arco della stessa giornata.
Il primo intervento è avvenuto intorno alle 10.30 a Fiorenzuola d’Arda, dove una giovane coppia ha sottratto alcune bottiglie di liquore in un supermercato di via Ciarlesi, riuscendo poi a dileguarsi. I militari hanno acquisito le immagini della videosorveglianza e la titolare del punto vendita farà l’inventario utile per la denuncia. Sono in corso accertamenti per identificare i responsabili.
Nel primo pomeriggio, verso le 13.30, a Castel San Giovanni, in località La Gatta, un gruppo di circa otto persone aveva predisposto carrelli colmi di generi alimentari pronti per essere portati via. Alla vista del personale e dei carabinieri i soggetti hanno abbandonato la merce e sono fuggiti a bordo di due utilitarie. Sono in corso le ricerche per rintracciarli.
Il terzo episodio è avvenuto intorno alle 18, sempre a Castel San Giovanni. Nei pressi di via Fratelli Bandiera, tre uomini hanno tentato di allontanarsi con un carrello di alcolici da un supermercato. Ne è nata una lite con il responsabile del punto vendita, durante la quale il carrello è stato rovesciato in strada. I tre si sono poi dati alla fuga a piedi. Grazie ai controlli nell’area sono stati identificati due giovani, cittadini stranieri già segnalati nel pomeriggio per un episodio analogo. Nessuna persona è rimasta ferita.
Confiscati beni per 330 mila euro a un imprenditore piacentino
Confiscati beni per oltre 330 mila euro a un imprenditore piacentino nell’ambito di un’inchiesta per reati tributari. Il provvedimento è stato eseguito dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Piacenza, su disposizione della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bologna.
Le misure patrimoniali derivano da una sentenza di condanna definitiva emessa dal Tribunale Distrettuale di Bologna. Il procedimento era nato da controlli sulla società amministrata dall’imprenditore, nei quali erano emerse gravi irregolarità fiscali. In particolare, erano state accertate annotazioni di fatture per prestazioni di manodopera inesistenti, riconducibili a operazioni fittizie.
L’intervento, portato a termine dai finanzieri della Tenenza di Fiorenzuola d’Arda, ha consentito di confiscare disponibilità finanziarie e un immobile a Cortemaggiore, per un valore complessivo superiore ai 100 mila euro. A ciò si aggiunge il vincolo disposto su un quinto degli stipendi futuri dell’uomo, o sul trattamento di fine rapporto in caso di cessazione lavorativa, fino a raggiungere l’importo totale stabilito in oltre 330 mila euro.
Due persone salvate dai carabinieri e una 29enne denunciata dopo un incidente
Notte con svariati interventi per i carabinieri del Comando Provinciale di Piacenza, supportati dalle pattuglie delle S.I.O. del IV Battaglione di Mestre.
Tra giovedì 18 e venerdì 19 settembre, intorno alle 23, una pattuglia della Stazione di Pontenure è intervenuta in Strada per Muradello per un incidente tra due auto. La zona è stata messa in sicurezza e una persona, che lamentava dolore al petto, è stata affidata alle cure del 118.
Durante i rilievi la conducente di una delle vetture, una 29enne piacentina, è stata invitata a sottoporsi all’alcoltest e al controllo sull’uso di sostanze stupefacenti, ma si è rifiutata. Un comportamento che, secondo il Codice della Strada, equivale alla guida in stato di ebbrezza. La donna è stata denunciata a piede libero, le è stata ritirata la patente e l’auto è stata sottoposta a fermo amministrativo ai fini della confisca.
Il coordinamento tra la Centrale Operativa, le pattuglie impegnate sul territorio e i sanitari del 118 ha invece permesso di affrontare due situazioni critiche nell’arco di poche ore e due persone sono state affidate alle cure ospedaliere prima che potessero compiere gesti irreparabili. I militari sono stati infatti chiamati a intervenire in due distinti episodi che hanno visto protagonisti uomini in forte stato di alterazione e con intenzioni autolesionistiche.
Il primo intervento è avvenuto a Grazzano Visconti, poco dopo la mezzanotte, quando un uomo ha manifestato l’intenzione di togliersi la vita all’interno di una struttura ricettiva. All’arrivo dei carabinieri l’uomo, visibilmente agitato e in apparente stato di ebbrezza, ha colpito con la testa una colonna tentando un gesto estremo. I militari sono riusciti a bloccarlo in sicurezza e ad affidarlo alle cure del 118, che lo ha trasferito al pronto soccorso di Piacenza per l’osservazione clinica.
Quasi in contemporanea, poco prima dell’una, una pattuglia è stata inviata a Monticelli d’Ongina dopo la segnalazione di messaggi preoccupanto inviati da un uomo a una conoscente. All’interno dell’abitazione i carabinieri hanno trovato il protagonista in evidente stato di stordimento, presumibilmente dovuto all’assunzione di alcol e farmaci. Anche in questo caso è stato messo in sicurezza e trasportato all’ospedale di Fiorenzuola per gli accertamenti del caso.
Immigrazione clandestina. Nei guai il titolare di un CAF e un commercialista piacentino
La polizia di Stato di Piacenza, coordinata dalla procura, ha eseguito questa mattina misure cautelari nei confronti di un commercialista e del titolare di un Centro di Assistenza Fiscale (C.A.F.) della città. I due sono accusati di aver messo in piedi un sistema illecito per favorire l’ingresso di cittadini stranieri in Italia attraverso il Decreto Flussi, con guadagni stimati oltre un milione di euro.
L’inchiesta è partita nel febbraio 2024, quando un cittadino straniero si è rivolto alla Prefettura di Piacenza per verificare l’autenticità di un nulla osta rilasciato a un suo parente. L’uomo aveva dichiarato di aver pagato 4.000 euro per ottenerlo. Da lì sono scattati gli accertamenti, con perquisizioni e il sequestro di documenti cartacei e informatici.
Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile, con il supporto della Guardia di Finanza e dell’Ufficio Immigrazione, i due indagati avrebbero fabbricato 141 nulla osta falsi.
Il titolare del C.A.F., ritenuto la mente dell’organizzazione, sfruttava le richieste delle aziende del territorio che cercavano manodopera, gonfiando le domande oltre le reali necessità. In alcuni casi arrivava persino a falsificare la firma degli imprenditori per inoltrare ulteriori richieste.
Il commercialista, da parte sua, certificava falsamente la solidità economica delle aziende coinvolte, che spesso non avrebbero avuto le risorse per assumere nemmeno un lavoratore. Per ogni pratica riceveva poche centinaia di euro, pagate con ricariche PostePay.
Una volta ottenuti i nulla osta in eccesso, il titolare del C.A.F. li rivendeva all’estero, soprattutto in Egitto, a prezzi che potevano arrivare a 12.000 euro per ciascun documento.
In totale sono diciotto le ditte finite sotto la lente degli investigatori; sarebbero state ingannte dal titolare del CAF. Convinte di aumentare le probabilità di ottenere i lavoratori di cui avevano bisogno, firmavano richieste che non avrebbero comunque potuto sostenere sul piano economico.
Al termine delle indagini, il giudice ha disposto per il titolare del C.A.F. il divieto di dimora nella provincia di Piacenza, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e il divieto di esercitare attività legate all’intermediazione di manodopera estera.
Per il commercialista è scattata invece la sospensione dall’esercizio della professione.
Gli investigatori ritengono che la rete criminale, attiva anche nei Paesi d’origine dei migranti, abbia incassato oltre un milione di euro grazie alla vendita dei nulla osta ottenuti fraudolentemente.
Murelli (Lega): “Inchiesta nulla osta, basta a chi continua a spalancare le porte all’immigrazione clandestina”
«L’inchiesta di Piacenza è l’ennesima conferma: attorno all’immigrazione clandestina c’è chi specula e si arricchisce. Un Caf e un commercialista hanno trasformato il Decreto Flussi in un mercato nero di nulla osta, rivenduti a migliaia di euro, con guadagni per oltre un milione. Una vergogna che dimostra come il sistema sia stato usato e abusato da chi pensa solo al profitto, senza scrupoli e senza rispetto per la legge».
Lo afferma la senatrice Elena Murelli (Lega), ringraziando «la Polizia e la Guardia di finanza che hanno smascherato questo scandalo: senza il loro intervento decine di ingressi irregolari sarebbero andati a buon fine».
La senatrice conclude: «La Lega dice basta a questi traffici e a chi continua a spalancare le porte all’immigrazione clandestina. Difendiamo la sicurezza, il lavoro e la legalità: tolleranza zero per chi lucra sulla pelle degli italiani e dei migranti irregolari. Chi sbaglia paga, e paga caro. Come Lega andiamo avanti: meno clandestini, più controlli, più sicurezza per i cittadini e più sostegno alle nostre imprese sane, quelle che rispettano le regole».
Nella Bassa piacentina sequestrati 34 chili di alimenti scaduti per animali
I carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (Nas) di Parma hanno effettuato un controllo igienico-sanitario in un bazar etnico della Bassa piacentina.
Durante l’ispezione sono stati trovati 34 chilogrammi di prodotti destinati ad animali da compagnia già scaduti, quindi non più idonei alla vendita.
Il materiale, del valore commerciale di circa 100 euro, è stato sottoposto a sequestro amministrativo. Al titolare dell’attività è stata contestata una violazione che comporta una sanzione di 500 euro.
Truffe online: 77 episodi ricostruiti in Italia, 12 nel piacentino
Un’operazione dei Carabinieri della Stazione di Rivergaro, coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza, ha fatto luce su ben 77 episodi di truffa online avvenuti tra il 2020 e il 2022 in diverse province italiane, da Brescia a Torino, passando per Lecce e Savona, con 12 casi accertati nel Piacentino.
Grazie alle prime denunce raccolte dai militari, l’attività investigativa ha portato il G.I.P. del Tribunale di Piacenza a disporre il sequestro preventivo di oltre 128mila euro, considerati il profitto delle condotte illecite.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i truffatori pubblicavano annunci di vendita falsi su piattaforme online, spingendo ignari acquirenti a versare denaro su conti correnti o carte prepagate intestate a prestanome. Le somme venivano poi prelevate o trasferite rapidamente, rendendo difficile seguirne il percorso.
Le indagini hanno rivelato una vera e propria organizzazione: al vertice c’erano promotori e coordinatori, responsabili del reclutamento di complici e della gestione dei flussi di denaro; a supporto, autisti che accompagnavano i complici agli sportelli per ritirare il contante; infine, i prestanome, spesso in difficoltà economiche, che aprivano conti o attivavano carte in cambio di piccole somme.
Grazie a perquisizioni, accertamenti bancari e postali, acquisizione di immagini e analisi di tabulati, i Carabinieri sono riusciti a ricostruire ruoli e responsabilità. In totale, sono 23 le persone denunciate all’Autorità giudiziaria: 18 uomini e 5 donne, di età compresa tra i 30 e i 75 anni, residenti principalmente nelle province di Brescia e Bergamo, con due soggetti nel Piacentino.
I militari sottolineano che questo risultato è il frutto di un lavoro lungo e meticoloso, che ha unito strumenti tecnologici e metodi tradizionali di indagine, mantenendo un costante raccordo con le autorità competenti.