Rissa fra giovani di via IV Novembre. Arrestato il sedicenne, presunto accoltellatore

Nel pomeriggio di giovedì 9 Gennaio 2025 ufficiali e agenti appartenenti della polizia locale di Picenz hanno dato esecuzione all’esecuzione dell’ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal gip Chiara Alberti del tribunale per i minorenni dell’Emilia Romagna, nei confronti di un 16enne accusato del reato di tentato omicidio in concorso e del porto senza giustificato motivo di un coltello da cucina con lama di 12,5 cm.

La vicenda per cui il ragazzo (per il quale vale il principio della “presunzione di innocenza” fino ad eventuale condanna) è accusato è quella avvenuta il giorno 12 Dicembre 2024. Una pattuglia della polizia locale di Piacenza era impegnata a presidiare le aree esterne dell’Istituto scolastico “Isii G. Marconi” in quanto a seguito di attività investigativa vi era il timore che si potesse verificare una rissa tra studenti. Gli agenti, attratti da alcune grida, si sono avvicinati ad un capannello di giovani ed hanno appurato che vi era appena stata  una colluttazione tra due ragazzi, con tanto di coltello. La vittima, un 15enne, era stato medicato al pronto soccorso, per lesioni compatibili con l’uso di un’arma bianca, giudicate guaribili in 30 giorni.

Il Comando di polizia locale di Piacenza, ha svolto una serie di indagni, anche in collaborazione i carabinieri del comando provinciale di Piacenza e sotto il coordinamento della procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni dell’Emilia-Romagna. Sono state eseguite perquisizioni domiciliari a poche ore dai fatti, per rintracciare l’autore dell’accoltell’mento che si era reso irreperibile. Il giorno successivo, il 13 dicembre 2024, il minorenne si è presentato spontaneamente presso il comando di polizia locale.

Sempre nella stessa giornata gli investigatori, recatisi sul luogo dell’aggressione insieme a militari Genio Pontieri di Piacenza (dotati di metal detector) avevano trov’to a circa 30 metri di distanza un coltello, sottoposto a sequestro. Confrontato con le immagini riprese da alcuni video acquisiti agli atti, parrebbe essere proprio quello utilizzato per il ferimento della vittima.

Successivamente sono stati sentiti vari minori che avevano assistito alla colluttazione. Un’attività lunga e complessa che ha permesso di costruire un quadro chiaro e completo di quanto accaduto e che ha consentito al giudice per le indagini preliminari di raccogliere tutti gli elementi ritenuti utili per disporre la misura cautelare. Il minorenne ora si trova in regime di custodia presso l’istituto per i minori a Bologna.




I Nas sanzionano rosticceria etnica di Piacenza per carenze igienico – sanitarie

I carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (N.A.S.) di Parma hanno recentemente effettuato un’ispezione igienico – sanitaria presso una rosticceria etnica situata a Piacenza città.

Nel corso del controllo sono emerse carenze igienico – sanitarie all’interno del locale cucina. Le verifiche hanno evidenziato sporcizia vetusta sulle attrezzature, sui piani di lavoro e sulle piastrelle delle pareti. Sono stati inoltre rinvenuti taglieri usurati e vetusti utilizzati per le lavorazioni alimentari. Gli impianti frigoriferi e congelatori risultavano interessati da un’eccessiva formazione di ghiaccio. È stata rilevata la presenza di alimenti confezionati collocati direttamente sul pavimento, in evidente violazione delle normative igieniche. Sono stati inoltre trovati materiali e oggetti non attinenti all’attività accumulati negli spazi di lavoro.

A seguito delle irregolarità riscontrate, al legale responsabile dell’attività è stata contestata una violazione amministrativa che comporta l’irrogazione di una sanzione pecuniaria pari a 1.000 euro.

L’operazione rientra nelle attività ordinarie di controllo svolte dai Carabinieri del NAS per garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza alimentare e tutelare la salute pubblica.




Soresi: “ragazzini sul tetto dell’ex Motel K2, edificio abbandonato e pericolante”

“L’ex Motel K2 si trova in stato di abbandono ormai da diversi anni: le transenne e le recinzioni sono divelte, le finestre e le porte d’ingresso sono ormai distrutte ed aperte, rendendo così agevole l’accesso indiscriminato nell’area”.

“Mi è stato segnalato – afferma Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale – che alcuni ragazzi, anche molto giovani, sono soliti recarsi all’interno dell’edificio, spingendosi fin sul tetto”.

“L’ingresso nell’immobile – prosegue la capogruppo – è altamente pericoloso: l’edificio appare pericolante ed inoltre l’accesso sul tetto comporta forti rischi. È necessario intervenire al più presto per prevenire possibili disgrazie”.

Soresi ha depositato interrogazione urgente chiedendo all’Amministrazione di prevedere e/o intensificare i controlli in zona a mezzo della polizia locale nonché di sottoporre la problematica al Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al fine di prevedere/intensificare i controlli nella zona interessata. La capogruppo domanda altresì se l’Amministrazione sia a conoscenza di eventuali e futuri lavori di ristrutturazione aventi per oggetto l’edificio di cui alla presente interrogazione.

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La Guardia di finanza di Piacenza scopre frode attraverso i bonus edili: due arresti

Scoperta, dalla Guardia di finanza di Piacenza, una frode fiscale milionaria, nel settore dell’edilizia, per indebite percezioni pubbliche attraverso l’utilizzo abusivo di crediti fiscali relativi ai cosiddetti “Bonus Facciate”, “Bonus ristrutturazione” ed “Ecobonus”.

L’attività ha preso le mosse dall’analisi ed elaborazione dei flussi di fatturazione relativi a filiere di imprese connotate da elevati profili di rischio, promosse dal comando regionale Emilia Romagna, e dalle direttive operative del comando provinciale, finalizzate al contrasto dei più radicati schemi di frode fiscale.

I finanzieri del gruppo di Piacenza, sotto il coordinamento della procura della Repubblica di Piacenza, hanno individuato una società edile piacentina che nel corso di due periodi d’imposta aveva aumentato esponenzialmente il proprio volume d’affari grazie all’effettuazione di un consistente numero di lavori ammessi alle agevolazioni fiscali del “bonus facciate, “ecobonus” e “bonus ristrutturazione”, nonostante quest’ultima fosse sostanzialmente priva di un’adeguata struttura aziendale che giustificasse la realizzazione di un tale volume degli affari. Successivamente, è stata monitorata la proiezione operativa dell’azienda, in maniera da confrontare i sospetti maturati sulla base delle evidenze storiche, con elementi riferiti al reale profilo produttivo dell’azienda.

Le indagini hanno riguardato oltre 100 cantieri sparsi in tutta la provincia, e hanno permesso di verificare l’ingente sovrafatturazione dei lavori rispetto a quanto effettivamente eseguito.

Il quadro probatorio ricostruito dai finanzieri ha dunque consentito all’Autorità Giudiziaria di promuovere un’azione tesa ad interrompere le condotte illecite ipotizzate, mediante l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti dei principali responsabili, il sequestro preventivo di beni finalizzato alla confisca per equivalente per circa 2 milioni di euro oltre alla perquisizione delle ulteriori imprese coinvolte.

Nel complesso, oltre ai due autori (denunciati anche per autoriciclaggio), sono state individuate 7 società orbitanti all’interno del sofisticato meccanismo fraudolento – riconducibili ai medesimi responsabili – ed un commercialista che, in violazione dell’art. 132 del Testo Unico Bancario, è stato segnalato per il reato di abusiva attività finanziaria.

L’azione posta in essere dalla Guardia di Finanza è orientata a contrastare le frodi fiscali in tutte le loro declinazioni, con particolare riferimento ai circuiti fraudolenti volti alle indebite compensazioni e agli altri illeciti connessi alla circolazione di crediti d’imposta fittizi favorendo la necessaria mission di legalità sul territorio, per una più equa ripartizione del prelievo impositivo tra i cittadini.




Affitti brevi. Controlli antiterrorismo della polizia a Piacenza

Visti i numerosi eventi politici, culturali e religiosi in programma su tutto il territorio nazionale e tenuto conto dell’evoluzione della difficile situazione internazionale, sono stati intensificati i controlli nell’ambito delle cosiddette “locazioni brevi”, al fine di prevenire rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica in relazione all’eventuale alloggiamento di persone pericolose e/o legate ad organizzazioni criminali o terroristiche.

I titolari delle strutture ricettive hanno l’obbligo di identificare personalmente la clientela al momento dell’accesso nella struttura, con la verifica di un documento idoneo ad attestarne l’identità e che, nelle 24 ore successive all’arrivo e comunque entro le sei ore successive all’arrivo nel caso di soggiorni non superiori alle 24 ore, gli stessi gestori devono comunicare alla questura territorialmente competente le generalità delle persone effettivamente alloggiate, come previsto dall’art. 109 Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

Tale comunicazione avviene attraverso il portale Alloggiati web, le cui credenziali, su richiesta del titolare della struttura ricettiva, vengono rilasciate direttamente dalla questura territorialmente competente.

Nell’ambito di tale contesto, come anche indicato da una Direttiva Ministeriale, sul territorio piacentino sono stati effettuati diversi controlli presso strutture ricettive, nel corso dei quali, personale in divisa qualificato, ha verificato la corretta modalità di ricezione della clientela.

Durante tali operazioni sono state controllate 16 strutture ricettive presenti in questa giurisdizione non rilevando alcuna anomalia.

Tali controlli proseguiranno anche nei prossimi mesi a tutela sia dei gestori che della sicurezza pubblica, fermo restando che nel caso non si ottemperi a quanto previsto dalla norma il titolare della struttura ricettiva verrà denunciato penalmente dall’art. 17 T.U.L.P.S..




Arresto per maltrattamenti in famiglia

Nella mattinata del 2 gennaio, la Squadra Mobile ha rintracciato un cittadino italiano di 51 anni, a carico del quale risultava pendente un Ordine di Carcerazione, dovendo espiare la pena di 2 anni e 10 mesi di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia posti in essere, nel corso di diversi anni, nei confronti della ex moglie, concretizzati con continue minacce e vessazioni di natura psicologica e con l’aggravante di aver agito alla presenza del figlio minore di 18 anni.
L’uomo è stato rintracciato presso il proprio domicilio in un paese della provincia di Piacenza e dopo le formalità di rito è stato condotto presso la locale Casa Circondariale.

Sempre nella mattinata del 2 la Squadra Volante nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, ha proceduto nella all’identificazione di un magrebino di 25 anni residente in città. Il giovane in via Colombo alla vista della polizia ha tentato di nascondersi.
Il ragazzo è stato trovato in possesso di alcuni frammenti di Hashish del peso totale di gr. 1.50.
La sostanza stupefacente è stata
sequestrata ed il soggetto segnalato quale assuntore alla competente Autorità Amministrativa nonché sanzionato per la violazione di cui all’art. 75 DPR 309/1990 (detenzione di sostanza stupefacente per uso personale).




Gravi carenze igieniche in un ristorante della Bassa. Attività sospesa

Nell’ambito delle attività di controllo intensificate durante il periodo delle festività natalizie, i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Parma hanno effettuato, nella mattinata di sabato, un’ispezione igienico-sanitaria presso un ristorante etnico situato nella Bassa Piacentina.
L’intervento, mirato a garantire il rispetto delle normative igienico-sanitarie e la sicurezza alimentare in
un momento di maggiore afflusso della clientela, ha evidenziato gravi irregolarità.

Sono infatti state riscontrate gravi carenze igienico-sanitarie. Sotto le attrezzature e i piani di lavoro è stato rilevato sporco accumulato da tempo, mentre le materie prime risultavano ammassate, talvolta direttamente a contatto con il pavimento. La cappa di aspirazione della cucina presentava accumuli di grasso ed unto, che in alcuni punti risultavano percolanti. Nelle celle e unità refrigeranti è stata osservata un’eccessiva formazione di ghiaccio, e le vetrine refrigeranti destinate alla lavorazione del pesce crudo erano prive dei rilevatori di  temperatura obbligatori.
È stata inoltre riscontrata una diffusa presenza di infestanti del tipo blattoidei sotto le attrezzature e i piani di lavoro. Le procedure previste dal sistema H.A.C.C.P. per il monitoraggio e la lotta contro
animali infestanti non erano state applicate, configurando una grave omissione nella gestione della
sicurezza alimentare. A ciò si aggiunge l’omesso aggiornamento del registro degli ingredienti e delle
sostanze potenzialmente allergeniche, essenziale per garantire la tutela dei consumatori affetti da allergie o intolleranze alimentari.
A seguito delle criticità riscontrate, i Carabinieri del NAS hanno richiesto l’intervento del personale della locale Azienda U.S.L., il quale, condividendo le valutazioni dei militari, ha disposto la
sospensione immediata dell’attività del ristorante.
Al titolare sono state contestate violazioni amministrative che comportano sanzioni pecuniarie per un importo complessivo di 5.000 euro.




Sequestrate dai NAS 153 trombette giocattolo prive della marchiatura CE

Nella Bassa Piacentina, i Carabinieri del NAS di Parma, nell’ambito dei controlli sugli articoli natalizi disposti su tutto il territorio nazionale dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, hanno effettuato un’ispezione igienico-sanitaria presso un esercizio commerciale. Durante l’ispezione, sono state sottoposte a sequestro amministrativo 153 confezioni di giocattoli (trombette giocattolo), per un valore commerciale complessivo di circa 500 euro, poiché prive in etichetta della marcatura obbligatoria “CE”, necessaria a garantire la conformità ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa europea.
Al legale responsabile dell’esercizio commerciale è stata contestata una violazione amministrativa che comporta una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.
Nelle scorse settimane, i Carabinieri del NAS di Parma hanno effettuato controlli analoghi anche nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena. Presso due esercizi commerciali, uno nella Bassa Reggiana e uno nella Bassa Parmense, sono state sequestrate complessivamente 338 confezioni di articoli non conformi, tra cui giocattoli privi della marcatura “CE” e candele per torte sprovviste delle diciture obbligatorie, per un valore complessivo di circa 1.000 euro. Ai responsabili sono state contestate sanzioni amministrative per un totale di 8.000 euro.
L’attività svolta si inserisce in un piano di prevenzione mirato a garantire la sicurezza dei prodotti destinati ai consumatori, in particolare durante le festività natalizie, periodo caratterizzato da un incremento degli acquisti di articoli ludici e ricreativi. I Carabinieri del NAS ricordano l’importanza di verificare sempre la presenza della marcatura “CE” e di acquistare prodotti certificati, invitando i cittadini a segnalare eventuali situazioni sospette o anomalie.




Polizia: due arresti in città

Nella mattinata di ieri, 27 dicembre, la Squadra Mobile di Piacenza ha rintracciato un cittadino italiano di 57 anni, a cui carico vi era un ordine di carcerazione, dovendo espiare la pena di 9 mesi di reclusione per reati contro il patrimonio riguardanti l’emissione di assegni bancari senza copertura. L’uomo risultava irreperibile da diverse settimane, ma le indagini della Sezione Reati contro il Patrimonio hanno permesso di rintracciare il ricercato in un paese della Provincia dove aveva trovato dimora. E’ stato portato in carcere.

Nella notte di ieri la Squadra Volante nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, ha proceduto all’identificazione di due giovani di 20 anni che apparivano in evidente stato di alterazione psicofisica. Nel corso del controllo uno dei due è risultato particolarmente ostile verso gli agenti che, dopo gli accertamenti del caso, lo hanno multato per ubriachezza (art. 688 c.p.).

Durante i servizi predisposti per le festività, personale della Squadra Volante nel pomeriggio del 22 dicembre ha effettuato alcuni controlli nella zona di via Colombo dove, nei pressi di una barberia, è stato rintracciato un cittadino di etnia balcanica di 43 anni  segnalato dalla Centrale Operativa della Questura come soggetto munito di braccialetto elettronico perché gravato della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex moglie.

I poliziotti dopo averlo identificato lo hanno arrestato poiché destinatario della misura restrittiva della custodia cautelare in carcere per il reato di atti persecutori posti in essere nei confronti della donna. E’ stato portato presso la locale Casa Circondariale.




A Piacenza, nel 2024, i carabinieri hanno effettuato 45 interventi al giorno

Si è tenuto questa mattina, presso il comando provinciale di via Beverora, il tradizionale incontro di fine anno con la stampa che è stato anche l’occasione per tracciare il bilancio dell’attività dell’Arma a Piacenza negli ultimi dodici mesi.

Nel 2024 le pattuglie dei carabinieri della provincia di Piacenza hanno complessivamente percorso 1.893.756 chilometri in servizi di controllo del territorio e preventivi, ed hanno effettuato 14.587 interventi (quasi 45 al giorno).

Servizi svolti ogni giorno nell’arco delle 24 ore, sia in città che in provincia, con l’impiego dei comandi stazione e degli equipaggi del Radiomobile. Nel corso dei 19.018 servizi esterni, sono state controllate 66.555 persone e 46.182 veicoli.

Un’attività di prevenzione che ha riguardato anche il settore della sicurezza stradale. 2186 sono stati gli interventi effettuati per sinistri stradali, mentre 2155 sono state le contravvenzioni al Codice della Strada, di cui 132 per guida in stato di ebbrezza alcolica o per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Numeri non fini a sé stessi, che consentono di dare una dimensione e consistenza all’attività preventiva e di controllo ogni giorno messa in campo dai carabinieri di Piacenza.

Sempre sul piano della prevenzione, è stata posta particolare attenzione all’attività di sensibilizzazione e formazione dei giovani sul tema della legalità, con particolare riferimento al bullismo ed ai rischi legati al cyber-bullismo, nonché all’uso consapevole dei social media (sono già stati svolti 23 degli 88 incontri programmati per l’intero anno scolastico).

Inoltre presso le municipalità, nelle parrocchie, nei centri per anziani e presso altre associazioni e luoghi di aggregazione, sono stati organizzati incontri per informare la popolazione sui rischi e sui reati più diffusi quali le truffe e i furti in abitazione. Un modo per dare al cittadino consigli semplici ed efficaci, ma anche per ricordare loro che, in caso di dubbio, chiamare il 112 è la soluzione migliore e più rapida per ricevere aiuto. La telefonata al 112 è tanto più efficace quanto più è tempestiva. Meglio chiamare immediatamente, anche con elementi frammentari da integrare o rettificare con telefonate successive, piuttosto che aspettare di avere un quadro completo di situazione.

Una maggior consapevolezza dei rischi e dei servizi da attivare in caso di bisogno, consente al cittadino di proteggersi con maggior efficacia, ma anche all’Arma di offrire una risposta più aderente e tempestiva.

In ambito di prevenzione, è poi risultato strumento fondamentale anche quello della collaborazione e delle sinergie con le componenti specialistiche dell’Arma, ed in particolare N.A.S. e Nucleo Ispettorato del Lavoro. I controlli svolti nei vari settori hanno infatti permesso, in molti casi, di evidenziare carenze o inadempienze che, se trascurate, avrebbero potuto avere conseguenze anche gravi. Nel corso dell’anno i carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro hanno eseguito 165 ispezioni in città e provincia a ditte, cantieri edili e attività, sia a tutela dei lavoratori occupati, che dell’utenza.

Attività di supporto alla popolazione e di repressione dei reati

Nel 2024 il cittadino ha contattato il numero di emergenza 112 per ben 118.430 volte. In 1.352 casi si è trattato di richieste di soccorso. Grazie alle 29 Stazioni Carabinieri sparse su tutto il territorio della provincia sono state ricevute 19.264 persone. Ad ognuna di esse è stata garantita accoglienza ed attenzione, anche quando si è trattato di un semplice sfogo o per richiedere un consiglio.

Nel 2024 l’indicatore complessivo della delittuosità in provincia ha avuto una leggera, positiva flessione (9.349 reati al 23 dicembre 2024 contro 9.865 in tutto il 2023), mentre per quanto riguarda l’azione di contrasto: 2.061 delitti hanno presunti autori noti (quasi uno su quattro).

L’Arma, anche in virtù della sua capillare presenza su tutto il territorio, ha la responsabilità di procedere per l’83% dei reati che accadono in provincia.

Delitti non di rado gravi, che richiedono prontezza e competenza. Nell’anno in corso i Carabinieri di Piacenza hanno dovuto procedere per due efferati omicidi, verificatisi uno in città ed un altro in provincia, riuscendo in breve tempo e sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria, ad individuarne i presunti responsabili, poi tratti in arresto.

Altro impegno, anch’esso non trascurabile, è quello che deriva da fatti del quotidiano, come ad esempio gli interventi richiesti per liti e dissidi che, nell’anno in corso, sono stati ben 3.215. Un’attenzione particolare è stata indirizzata alle fasce deboli, sempre più spesso vittime di violenze di genere. Sempre costante e viva, infatti, l’attenzione e l’impegno che l’Arma piacentina pone nell’attività di prevenzione e contrasto a questo spregevole fenomeno, attraverso il ricorso a tutti gli strumenti disponibili per evitare che comportamenti violenti degenerino in condotte più gravi. 168 sono stati il totale dei reati “codice rosso”, 96 il totale dei provvedimenti eseguiti (67 divieto di avvicinamento e 29 persone arrestate).

Potenziamento della Struttura

Molta attenzione e risorse sono state dedicate all’aggiornamento professionale dei carabinieri in servizio in questa provincia, sia mediante corsi di aggiornamento professionale sia con periodi di istruzione svolti nell’ambito dei reparti di appartenenza. Con riguardo ai corsi formativi, particolare valenza hanno avuto quelli svolti presso gli istituti di formazione dell’Arma, la cui struttura e durata consente di ottenere una elevata specializzazione anche in settori innovativi e complessi. Ben 148 Carabinieri di ogni grado, hanno preso parte a 23 corsi su temi che spaziano dalle nuove tecnologie investigative alla criminalità informatica, dalla guida in condizioni di emergenza alla tutela delle fasce deboli, dal contrasto alla corruzione alle tecniche di aggressione dei patrimoni illeciti, dalla sicurezza sui luoghi di lavoro all’utilizzo del taser.

Nei prossimi mesi, grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale di Podenzano, verranno completati i lavori del nuovo presidio dell’Arma in quella importante area del territorio provinciale, portando così a 30 il numero delle Stazioni.

Infine, nell’anno in corso, 3 Carabinieri di questa provincia hanno partecipato a missioni internazionali. Un impegno, quello svolto all’estero in missioni di mantenimento della pace o di stabilizzazione, che consente al personale di accrescere in maniera significativa le proprie competenze e di acquisire sensibilità che troveranno utile applicazione anche una volta rientrati in Patria.

Attività preventiva e repressiva, ma non solo

Il Comando Provinciale Carabinieri di Piacenza, anche nel 2024, ha dedicato particolare attenzione e cura alla propria storia e alla memoria dei Carabinieri che, in questa provincia, hanno sacrificato la loro vita per il bene comune e per la salvaguardia dei principi Costituzionali.

Il 30 settembre 2024, presso la Chiesa di San Mario e San Giovanni Battista di Vigolzone è stata celebrata la santa messa in suffragio del Vice Brigadiere M.O.V.C. alla memoria Luca Di Pietra, deceduto tragicamente in servizio 10 anni fa a Castel San Giovanni. A lui, sarà inoltre intitolata proprio la Stazione Carabinieri di Podenzano.

La Provincia di Piacenza ha un legame forte con l’Arma dei Carabinieri, testimoniato anche dalla straordinaria figura di un Carabiniere piacentino M.O.V.M. alla memoria, ovvero il Brigadiere Alberto Araldi, già comandante partigiano noto con il nome di battaglia di “Paolo”. Nato a Ziano Piacentino (PC) il 18 gennaio 1912, si arruolò nell’Arma nel 1930 per poi, all’indomani dell’8 settembre del ’43, entrare a far parte del movimento clandestino di resistenza. Già dal dicembre dello stesso anno entrerà a far parte della I^ Divisione Piacenza, assumendo dapprima la qualifica gerarchica partigiana di “Capo Distaccamento” e poi di “Comandante di Brigata”. In quella veste, memorabili furono le sue imprese. Un eroe, ma anche un personaggio cinematografico. Specialista nel sottrarre armi ai nazifascisti, compiva le sue azioni tramite camuffamenti che gli consentivano di entrare nelle polveriere nemiche, depredandole di armi e munizioni. Azioni spregiudicate, ai limiti dell’immaginazione, che gli valsero l’ammirazione sia dei colleghi che di gran parte della popolazione. In occasione degli 80 anni dalla sua tragica morte (avvenuta per fucilazione il 6 febbraio 1945), il Comando Provinciale con il supporto delle scuole e di altre istituzioni locali, sta preparando un ricco calendario di iniziative per ricordarne la figura, anche con l’obbiettivo di indicare, soprattutto ai giovani, un eroe a loro vicino. Un eroe di questa terra cresciuto con i loro stessi orizzonti negli occhi, in grado di muoverne i sentimenti verso ideali di giustizia e di impegno civile.




Infortunio per una cinquantunenne di Rivergaro sul monte Osero

Incidente su monte Osero per una cinquantunenne residente a Rivergaro: i tecnici della stazione monte Alfeo sono arrivati sul posto per soccorrere l’infortunata.

Poco dopo mezzogiorno e mezza il Soccorso Alpino e Speleologico Emilia Romagna è stato attivato per una donna che, a seguito di una rovinosa caduta, ha riportato un trauma ad una caviglia che le ha impedito di proseguire in autonomia e in sicurezza. L’incidente è accaduto lungo uno dei sentieri che dall’abitato di Montosero porta sull’omonimo monte (sito tra la val Perino e la val Nure, sul confine tra i comuni di Bettola e Farini, in provincia di Piacenza). Una squadra della monte Alfeo è giunta sul posto per prestare le prime cure all’infortunata mentre è stato attivato EliPavullo per la sua evacuazione. Sono intervenuti anche gli operatori della Croce Rossa di Farini con un’ambulanza. La paziente è stata verricellata a bordo di EliPavullo e trasportata all’abitato di Montosero dove è stata presa in carico dall’ambulanza della Croce Rossa con gli operatori di Farini. La donna è stata portata all’ospedale di Piacenza.

 

 

 




Controlli dei Nas. Blatte in una pasticceria della bassa Val d’Arda

Nell’ambito di una campagna di controlli disposta su tutto il territorio nazionale dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, i Carabinieri del N.A.S. di Parma hanno recentemente intensificato le attività di vigilanza igienico-sanitaria presso pasticcerie e panifici delle province di Parma, Modena, Reggio Emilia e Piacenza.
L’operazione, finalizzata a garantire la sicurezza alimentare e il rispetto delle normative in materia di etichettatura e igiene, ha riguardato in particolare i prodotti tipici delle festività natalizie, come panettoni, pandori e dolci artigianali.
Gli esiti delle ispezioni hanno evidenziato numerose irregolarità, portando all’emissione di sanzioni, sequestri amministrativi e diffide per sanare le non conformità.
In provincia di Piacenza sono del le criticità emerse.
Bassa Val d’Arda:
In una pasticceria, sono state rilevate gravi carenze igieniche, tra cui la presenza di insetti blattoidei, ragnatele e superfici vetuste. Le celle frigo erano prive di manutenzione e taglieri usurati. L’attività è stata immediatamente sospesa dalla locale Azienda USL. I Carabinieri del N.A.S. hanno inflitto una sanzione di 1.000 euro ed emesso una diffida per l’etichettatura incompleta.
Val Luretta:
In una panetteria, i pandori e panettoni artigianali erano privi dell’indicazione del “Q.U.I.D.” (Quantitative Ingredient Declaration – Dichiarazione Quantitativa degli Ingredienti) e dell’elenco degli allergeni. La sanzione comminata ammonta a 666 euro, accompagnata da una diffida. (Foto di repertorio)