Besurica: tornei di Macchiavelli per dire basta alla maleducazione di alcuni giovani

E’ da qualche tempo che alla Besurica gruppi di giovani si ritrovano, di notte, in particolare nella zona dei giardini di via Marzioli.
Non ci sarebbe nulla di male se non ché questi ragazzi e ragazze, fra cui anche svariati minorenni, non sembrano avere particolare rispetto né per le altre persone né per le cose. Così oltre a robusti schiamazzi lasciano dietro di sé sporcizia e disordine. Avrebbero anche scambiato il parchetto per un circuito motociclistico, girando per i vialetti con le loro due ruote motorizzate ed in più avrebbero bruciato libri ed urinato nell’area verde. Gli abitanti vista l’infruttuosità delle segnalazioni fatte alle autorità, hanno pensato di muoversi in prima persona.
Sul gruppo WhatsApp di quartiere è così nata un’idea spontanea per cercare di porre fine alla situazione. Sulle panchine dei giardini d’ora in avanti, dalla prima serata fino a mezzanotte, si siederanno gli abitanti adulti della Besurica che daranno vita ad agguerriti tornei di Macchiavelli e burraco.
Niente discutibili ronde di quartiere dunque, ma un modo civile e pacifico per riappropriarsi di luoghi destinati alla comunità, insegnando – si spera – a chi è carente nei fondamentali della buona creanza, che la cosa pubblica la si può usare senza rovinarla.




Castel San Giovanni: ubriaco molesta personale ospedaliero e aggredisce i carabinieri, arrestato

Momenti di caos si sono verificati nel primo pomeriggio di mercoledì 30 aprile presso l’ospedale di Castel San Giovanni, quando un uomo di 34 anni, di origine straniera e residente in paese, in evidente stato di ebbrezza, ha dato in escandescenze, rendendo necessario l’intervento dei carabinieri della locale stazione.
L’uomo, secondo quanto ricostruito, avrebbe iniziato a importunare il personale sanitario con insulti e spintoni, il tutto culminato in un calcio che ha danneggiato una porta del nosocomio. Nonostante i sanitari non abbiano riportato ferite e abbiano preferito non presentare querela, la situazione è rapidamente degenerata con l’arrivo dei militari dell’Arma, allertati dal personale in difficoltà.
Giunti sul posto, i carabinieri hanno trovato il 34enne disteso a terra nella hall d’ingresso dell’ospedale. Alla richiesta di spiegazioni, l’uomo ha reagito con una serie di insulti e frasi offensive, rivolgendosi in particolare con toni sessisti a una militare donna presente.
Nonostante i ripetuti tentativi di riportarlo alla calma, l’uomo ha continuato a opporre una viva resistenza, rifiutandosi categoricamente di seguire i militari in caserma per la notifica di alcuni atti giudiziari pendenti a suo carico. Una volta condotto negli uffici della caserma, il suo comportamento violento non si è placato, anzi, ha continuato a minacciare gli operatori e a colpire con pugni porte e finestre della sala d’attesa.
Nemmeno l’intervento del padre, chiamato dai Carabinieri nella speranza di una sua collaborazione per calmare il figlio, ha sortito l’effetto desiderato. L’uomo, in preda a un’agitazione crescente, ha reagito con ulteriore violenza, scagliando sedie e sbattendo ripetutamente la testa contro il muro, mettendo seriamente a rischio la propria incolumità e impedendo il normale svolgimento delle attività d’ufficio.
A quel punto, constatata la condotta pericolosa e il clima di tensione ormai insostenibile, i militari non hanno avuto altra scelta che procedere all’arresto in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo è stato successivamente trasferito presso la Casa Circondariale di Piacenza, anche in considerazione delle sue precarie condizioni psico-fisiche alterate dall’abuso di alcolici, e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.




Giovane escursionista morsa da un cane su un sentiero vicino al bivacco di Monte La Penna

Un tranquillo pomeriggio di escursione si è trasformato in un’emergenza oggi, quando una ragazza di 27 anni, residente nella provincia di Piacenza, è stata morsa da un cane nei pressi del bivacco di Monte La Penna, nel comune di Bettola (PC). L’incidente, che l’ha resa incapace di proseguire il suo cammino, ha reso necessario l’attivazione dei soccorsi.
Immediatamente allertata, una squadra della stazione monte Alfeo del Soccorso Alpino si è portata sul luogo. I tecnici del Soccorso Alpino hanno raggiunto la giovane escursionista l’hanno adagiata su una barella portantina.
Il delicato trasporto della paziente si è svolto lungo un sentiero impervio, superando un dislivello di circa 170 metri fino a raggiungere la località Forlini. Ad attendere la ragazza infortunata si trovava un’ambulanza, il cui personale sanitario ha preso in carico la 27enne per il successivo trasporto in ospedale.




Controlli dei NAS alle farmacie: sanzioni nella Bassa Piacentina per irregolarità gestionali

Proseguono i controlli dei Carabinieri del NAS di Parma, impegnati in attività ispettive finalizzate a garantire la tutela della salute pubblica e la corretta gestione dei farmaci, con particolare attenzione al rispetto delle normative sanitarie e commerciali.
Negli ultimi giorni, i militari hanno effettuato ispezioni igienico-sanitarie presso due farmacie situate nella Bassa Piacentina, riscontrando diverse irregolarità.
In una prima farmacia, i NAS hanno accertato la dispensazione di medicinali ad uso umano senza la necessaria prescrizione medica, oltre alla mancata comunicazione all’autorità comunale dell’attivazione di un distributore automatico di prodotti parafarmaceutici collocato all’esterno del locale. Al legale rappresentante sono state contestate violazioni amministrative per un totale di 5.964 euro.
Nel corso di un’altra ispezione, in una seconda farmacia della stessa zona, sono emerse criticità legate alla mancata apposizione del timbro sulle documentazioni relative alla vendita di farmaci con ricetta non ripetibile, e alla gestione non conforme delle procedure di autocontrollo per il monitoraggio degli infestanti. Anche in questo caso, al responsabile dell’esercizio sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 2.400 euro.
Le attività di verifica dei Carabinieri del NAS proseguiranno regolarmente sul territorio, con l’obiettivo di garantire il rispetto delle normative in materia sanitaria e la sicurezza dei cittadini.
(Foto di repertorio)




Saluto di commiato al Colonnello Angelo Balletta

Nella mattinata odierna, presso la sede del Comando Provinciale dei Carabinieri di Piacenza, si è svolta la cerimonia di commiato in onore del tenente colonnello Angelo Balletta, che lascia il servizio attivo per raggiunti limiti di età, dopo quasi 40 anni di onorato servizio. Arruolatosi nell’Arma nel 1986 come carabiniere ausiliario, ha dapprima prestato servizio in Sicilia e poi, nel 1988 ha superato il concorso per Allievi Sottufficiali. Al termine del previsto iter formativo ha svolto servizio in diverse province dell’Emilia Romagna, maturando una variegata esperienza operativa, fino a conseguire il grado di Maresciallo Capo nel 2000. E’ poi in quell’anno che, risultato vincitore di concorso, viene nominato Sottotenente ed inizia la carriera da Ufficiale, avendo così spaziato in tutti i ruoli dell’Istituzione. Tra gli incarichi ricoperti da ufficiale prima del suo arrivo a Piacenza, spiccano il comando del Nucleo Operativo e Radiomobile di Comacchio (FE), il comando della Compagnia di Borgo Val di Taro (PR) ed il comando del N.A.S. di Parma. Incarico, quest’ultimo, che lo ha visto protagonista per circa 8 anni di importanti indagini nel settore della Sanità Pubblica. Dal 2016 ha retto il comando dell’Ufficio Comando del Provinciale di Piacenza dove, grazie all’esperienza maturata in ruoli e incarichi sempre più impegnativi e complessi, si è distinto come punto di riferimento e guida per colleghi e dipendenti. Tra le onorificenze che hanno contraddistinto la sua carriera militare spiccano la Medaglia Mauriziana e la Medaglia d’Oro al Merito di Lungo Comando. Al saluto del tenente colonnello Balletta, che nella circostanza ha festeggiato il suo 60° compleanno, hanno partecipato con vivo affetto tutti i militari del Provinciale, che hanno così inteso riconoscergli la loro stima e la loro gratitudine.
Nel suo discorso di commiato, il tenente colonnello Balletta ha espresso profonda gratitudine verso l’Arma dei Carabinieri e a tutti coloro che hanno condiviso con lui un percorso non solo professionale, ma di vita. Parole sentite e commosse, specie quando si è rivolto ai suoi diretti collaboratori ed al colonnello Breda, suo comandante diretto per quasi tre anni. Tre anni intensi dove al rapporto professionale si è affiancata una sincera stima e amicizia reciproca.
Il colonnello Pierantonio Breda, dopo averne sinteticamente riassunto la carriera, ha rivolto al tenente colonnello Balletta un sentito ringraziamento a nome suo e dell’Istituzione, augurandogli ogni gioia per il suo futuro da “pensionato” nel quale, ha voluto sottolinearlo, continuerà a servire la collettività con lo stesso spirito ma con una nuova uniforme, quella della Protezione Civile di Parma.




Mezzo agricolo si ribalta nei boschi sopra Bettola. 82enne perde la vita

Incidente mortale nel pomeriggio di oggi in una zona boschiva di Costa di Groppo Ducale, nel comune di Bettola (PC), nei pressi del sentiero 043. Il mezzo agricolo, su cui si trovava un uomo di 82 anni, si è ribaltato ed è precipitato in un canalone. L’anziano è morto Sul colpo. Sul posto sono intervenuti i tecnici della stazione Monte Alfeo del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Emilia-Romagna, supportati dall’elisoccorso decollato da Parma, dalle ambulanze di Farini e Gropparello, dai Carabinieri e dai Vigili del Fuoco.
Dopo il nulla osta delle autorità e l’espletamento degli atti di polizia giudiziaria, i tecnici del Soccorso Alpino hanno proceduto al recupero della salma. Le operazioni si sono rivelate particolarmente complesse a causa della natura impervia del terreno, che ha reso necessario l’utilizzo di un sistema a contrappeso per il trasporto del corpo, poi affidato alle onoranze funebri.
L’esatta dinamica dell’incidente è al vaglio dei carabinieri.




Sottratti 300mila euro a un anziano imprenditore: due donne indagate per truffa aggravata

Avrebbero sottratto quasi 300mila euro a un anziano imprenditore piacentino approfittando della sua fiducia e della sua vulnerabilità emotiva, con un’articolata attività fraudolenta basata su finte promesse di vita comune e simulati progetti di convivenza. Due donne di 56 e 66 anni sono ora indagate per truffa aggravata, appropriazione indebita e circonvenzione di incapace, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza e portata avanti dai carabinieri di Rivergaro.
Su richiesta della Procura, il Giudice per le indagini preliminari, Erisa Pirgu, ha disposto nei confronti delle due indagate la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Piacenza e l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Contestualmente, è stato disposto anche il sequestro preventivo di un immobile e di beni mobili – tra cui gioielli, arredi e biciclette – per un valore complessivo di circa 50mila euro, ritenuti acquistati con i fondi sottratti alla vittima.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la vicenda ha avuto inizio nell’ottobre 2022, quando l’anziano, oggi in pensione, ha conosciuto una delle due donne. Il legame si è rapidamente intensificato, tanto da indurlo a pensare a una futura convivenza. In questo contesto, la donna avrebbe cominciato a chiedere denaro per affrontare presunte difficoltà economiche: problemi familiari, opportunità immobiliari, emergenze con ex compagni o creditori. A rafforzare la credibilità di queste richieste sarebbe intervenuta la seconda donna, presentata come un’amica o una consulente, ma in realtà complice convivente.
Tra gli episodi più rilevanti, l’acquisto di un appartamento, pagato in parte con soldi dell’imprenditore ma formalmente intestato a una delle due indagate. Ma le richieste non si sono fermate: secondo quanto accertato dai carabinieri, l’uomo avrebbe versato anche 10 mila euro per una falsa emergenza legale, 50 mila euro per aiutare un figlio della donna e altri 20 mila euro per lavori mai eseguiti.
Le due indagate, secondo gli investigatori, avrebbero utilizzato tecniche manipolative per ottenere il denaro, alternando rassicurazioni affettive a pressioni psicologiche. A far scattare l’allarme è stato il figlio dell’imprenditore, preoccupato per l’isolamento crescente del padre e per gli strani movimenti sui conti correnti. La sua segnalazione, avvenuta nel febbraio 2025, ha dato il via a un’approfondita indagine che ha fatto emergere un quadro dettagliato e inquietante.
Il sequestro preventivo disposto dal giudice mira a tutelare il patrimonio della persona offesa, mentre le misure cautelari imposte alle due donne – divieto di dimora nel Piacentino e obbligo di firma – sono già state eseguite dai militari. Le indagini restano aperte per verificare eventuali ulteriori responsabilità e approfondire l’origine di tutti i fondi distratti.




Acquistano Rolex da 60 mila euro con soldi falsi: due giovani denunciati

Un orologio di lusso del valore di oltre 60.000 euro, una compravendita apparentemente vantaggiosa, una sala riunioni d’albergo e due giovani ma esperti malviventi: sono questi gli ingredienti della truffa messa a segno lo scorso novembre a Piacenza con la tecnica del “rip-deal”, smascherata dalla Polizia di Stato dopo un’indagine accurata condotta dalla Squadra Mobile piacentina.
La vittima, residente in un’altra città, aveva messo in vendita il prezioso orologio attraverso i social network, attirando l’attenzione di due uomini che si erano presentati come collezionisti facoltosi e si erano detti pronti ad acquistare il bene per 135.000 euro in contanti. Dopo un primo incontro conoscitivo, avvenuto a Parma nel settembre 2024, i presunti acquirenti avevano fissato lo scambio a Piacenza, in un noto albergo cittadino.
Durante l’incontro, i truffatori si erano presentati con una macchinetta conta-banconote e con mazzette di denaro apparentemente valido: in realtà solo la prima banconota di ogni fascetta era autentica, mentre il resto era costituito da carta straccia. Dopo aver ricevuto l’orologio, i due si erano dileguati con la scusa di andare a prendere dello spumante per festeggiare l’affare.
La vittima, resasi conto dell’inganno, ha sporto denuncia presso la Procura della Repubblica di Piacenza, che ha affidato le indagini agli investigatori della Squadra Mobile. Grazie alle immagini di videosorveglianza dell’hotel e alla collaborazione con altre questure, è stato possibile identificare i due autori. Si tratta di un 26enne di nazionalità serba e di un 22enne originario della provincia di Treviso, entrambi senza fissa dimora. I fotogrammi sono stati confrontati con colpi analoghi avvenuti in Lombardia e in Toscana, confermando un modus operandi collaudato.
La vittima ha riconosciuto entrambi i truffatori, ora raggiunti da un avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura piacentina. Si tratta di veri e propri professionisti del raggiro, abili nel creare identità fittizie sui social e nel muoversi con rapidità prima che le vittime possano comprendere l’inganno.




Croara. Perde il controllo dell’auto e finisce in bilico su un canale

Incidente nel pomeriggio di oggi, domenica 27 aprile, lungo la Provinciale 40, nel territorio di Gazzola.
Una cinquantenne alla guida di una Volkswagen Tiguan, ha perso improvvisamente il controllo del mezzo nel tratto tra Statto e Croara, poco distante dal golf club.
La vettura, dopo aver sbandato, ha abbattuto il guard rail e si è arrestata in bilico sull’orlo di un canale senza acqua a margine della carreggiata.
Per fortuna il conducente è uscito illeso dopo aver spaccato il finestrino.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Piacenza, che hanno provveduto a mettere in sicurezza il veicolo per evitarne la caduta. Presenti anche i sanitari del 118 e l’ambulanza della Pubblica Assistenza Valnure.
I carabinieri della stazione di Pianello hanno effettuato i rilievi del caso e sarà valutato anche il risultato dell’alcol test.




Giovane minacciato con un coltello da 26enne al “Grill Contest” di Rivergaro

Tensione nella notte al “Grill Contest” di Rivergaro, la kermesse gastronomica in corso sul lungo Trebbia dal 24 al 27 aprile. Intorno alle 5 del mattino del 25 aprile, durante i festeggiamenti, un giovane di 26 anni, residente a Gazzola, ha minacciato un ragazzo di 20 anni del posto brandendo un coltello, scatenando momenti di grande paura tra i presenti.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della stazione di Marsaglia, supportati dai colleghi della stazione di Bettola, impegnati nei servizi di vigilanza per la sicurezza della manifestazione. Secondo le prime ricostruzioni, tra i due sarebbe nato un alterco degenerato in pochi istanti, culminato nell’esibizione dell’arma.
Alcuni partecipanti, accortisi della pericolosa escalation, hanno allertato le pattuglie, che sono riuscite a bloccare tempestivamente l’aggressore e a sequestrare il coltello, ora custodito presso la caserma di Marsaglia. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito.
Il 26enne è stato denunciato per porto abusivo di arma e minaccia aggravata. I carabinieri proseguono le indagini per chiarire con precisione le cause che hanno portato all’episodio.
KNonostante l’accaduto, il “Grill Contest”, evento che ogni anno richiama centinaia di appassionati di barbecue e cucina all’aperto, è ripreso regolarmente sotto la sorveglianza rafforzata delle forze dell’ordine.




92enne sventa tentativo di truffa

È grazie alla lucidità e alla prontezza di una 92enne piacentina che la polizia di Stato è riuscita a sventare un tentativo di truffa ai danni di una persona anziana, arrestando uno dei responsabili.
Nel pomeriggio del 24 aprile, intorno alle 16, la Sala Operativa ha ricevuto una segnalazione da parte di una signora che, intuendo di essere vittima di una truffa, era ancora in linea telefonica con i malintenzionati. Fingendosi carabinieri, i truffatori le avevano comunicato che suo figlio era stato coinvolto in un incidente stradale in cui un bambino era rimasto ferito, e che per evitare conseguenze penali avrebbe dovuto versare 8.500 euro a un loro incaricato che si sarebbe presentato a casa a breve.
La donna, ben informata sulle tecniche di raggiro grazie alle campagne di prevenzione promosse da forze dell’ordine e stampa, non si è fatta ingannare: ha subito avvisato il nipote, che abita nelle vicinanze, e contemporaneamente ha contattato la polizia. È riuscita, inoltre, a intrattenere i truffatori al telefono per circa un quarto d’ora, consentendo agli agenti della Squadra Mobile, in abiti civili, di raggiungere rapidamente la zona e predisporre un piano di intervento.
Quando i truffatori hanno intuito che la vittima non sarebbe caduta nella trappola, hanno interrotto la chiamata. Tuttavia, gli agenti avevano già circondato l’area e fermato alcuni sospetti. Tra loro un 48enne napoletano, già noto per reati analoghi e sottoposto a obbligo di dimora a Napoli in seguito a un arresto avvenuto a Torino il 14 aprile scorso, sempre per truffe ai danni di anziani con lo stesso modus operandi.
L’uomo, che si trovava nei pressi dell’abitazione monitorando i movimenti in attesa di istruzioni dai complici, è stato condotto in questura e denunciato all’autorità giudiziaria per tentata truffa aggravata in concorso. Sono in corso indagini per identificare gli altri membri della banda.




Controlli del NAS Parma in Val Tidone: sequestri e sanzioni a tutela del vino piacentino

Proseguono i controlli del NAS Carabinieri di Parma per garantire la sicurezza alimentare e la tracciabilità nel comparto vitivinicolo, settore strategico per l’economia piacentina e per il Made in Italy. Nell’ambito di un’attività congiunta con l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi (ICQRF) – Ufficio di Bologna, i militari hanno effettuato un’ispezione in Val Tidone, nel cuore della provincia di Piacenza.
Durante l’ispezione igienico-sanitaria, condotta presso una ditta specializzata nella produzione, imbottigliamento e commercializzazione di vini, sono emerse diverse irregolarità. In particolare, i Carabinieri del NAS hanno rilevato il mancato aggiornamento dei registri dematerializzati di carico e scarico, obbligatori per la tracciabilità dei flussi produttivi. Inoltre, sono stati trovati contenitori vinari non correttamente identificati ed etichettati, in violazione delle normative vigenti.
Al titolare dell’attività sono state contestate violazioni amministrative, con sanzioni per un totale di 3.500 euro.
Il controllo in Val Tidone rientra in una più ampia strategia di tutela della filiera agroalimentare avviata dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. L’obiettivo è salvaguardare la qualità dei prodotti locali, proteggere i consumatori e garantire un mercato leale per i produttori regolari.
Le ispezioni proseguiranno anche nei prossimi mesi, con particolare attenzione ai territori ad alta vocazione vitivinicola come la provincia di Piacenza.