Castel San Giovanni. Inseguimento nella notte: denunciato un 27enne. Guidava senza patente

Tarda serata movimentata quella del 24 aprile a Castel San Giovanni, dove i carabinieri della Stazione di Borgonovo Val Tidone sono stati protagonisti di un inseguimento che si concluso con una denuncia, il sequestro di un’auto e il ritrovamento di sostanza stupefacente.
Intorno alle 22:30, una pattuglia ha notato una utilitaria in via Oberdan e ha deciso di procedere con un controllo. Ma alla vista dei militari, il conducente ha improvvisamente accelerato nel tentativo di sfuggire alla verifica. Ne è nato un breve inseguimento terminato poco dopo, con il blocco del veicolo e dei due occupanti.
Alla guida si trovava un 27enne di origine marocchina, residente a Castel San Giovanni, che non ha mai conseguito la patente di guida. Con lui viaggiava un 35enne operaio afghano, anche lui residente nella stessa cittadina. I carabinieri hanno accertato che l’auto era priva di copertura assicurativa, il che ha comportato il sequestro amministrativo del mezzo e le sanzioni previste dal Codice della Strada.
Nel corso della perquisizione, i militari hanno inoltre trovato alcune sigarette artigianali contenenti hashish in possesso del passeggero. La droga è stata sequestrata e catalogata.
Il 27enne è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, mentre l’amico 35enne è stato segnalato alla Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.




Piacenza: smantellata rete di spaccio

La Squadra Mobile della Questura di Piacenza, in collaborazione con l’U.P.G.S.P. di Piacenza e la Squadra Mobile di Pavia, ha inferto un duro colpo al traffico di stupefacenti nella città, eseguendo tra il 21 e il 22 aprile scorso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e un decreto di perquisizione a carico di cinque cittadini stranieri. Le persone coinvolte sono indagate a vario titolo per spaccio di sostanze stupefacenti, possesso di armi e favoreggiamento.
L’operazione è il risultato di un’approfondita indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza. Questa attività rappresenta uno sviluppo di una più ampia inchiesta riguardante gli scontri tra gruppi di cittadini nordafricani per il controllo del mercato della droga a Piacenza.
Al centro dell’indagine si trovava la rete di spaccio gestita da un gruppo di egiziani. Uno dei due presunti capi era già noto alle forze dell’ordine, essendo stato arrestato in flagranza di reato per spaccio di cocaina, hashish, oppiacei e benzodiazepine ben due volte nei mesi di agosto e settembre del 2024. Attualmente, era sottoposto al divieto di dimora nella Provincia di Piacenza.
L’inchiesta ha preso il via da un intervento della Polizia Locale di Piacenza nel giugno del 2024. In quell’occasione, l’uomo era stato fermato in via Colombo dopo un breve inseguimento e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e per il porto di due coltelli con tracce di stupefacenti. Durante la fuga, lo spacciatore aveva perso il suo telefono cellulare, un elemento che si è rivelato cruciale per le indagini. L’analisi del dispositivo e le successive testimonianze hanno permesso agli investigatori della Squadra Mobile di ricostruire l’intera rete di spaccio.
Le indagini hanno rivelato come l’indagato avesse continuato la sua attività illecita a Piacenza, offrendo cocaina in cambio di denaro o prestazioni sessuali. Gli inquirenti sono riusciti a identificare anche i suoi complici, anch’essi attivi nel traffico di droga, che sono stati a loro volta sottoposti a procedimento penale.
Un elemento significativo emerso dall’indagine è il coinvolgimento del principale indagato in un’altra vicenda di cronaca: egli risulterebbe essere uno dei principali corruttori del medico di base arrestato ad agosto per corruzione e spaccio. L’egiziano si riforniva dal medico di ricette per farmaci stupefacenti, che poi rivendeva al dettaglio.
Nonostante lo smantellamento della rete di approvvigionamento di farmaci illegali, l’uomo aveva continuato a spacciare cocaina. Il 23enne egiziano era quindi destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e, poiché senza fissa dimora, erano state avviate le ricerche per rintracciarlo.
L’uomo è stato infine individuato la sera del 21 aprile 2025 dalle Volanti della polizia durante un intervento per una lite con altri cittadini nordafricani, dimostrando una palese violazione della misura cautelare a cui era sottoposto. La Squadra Mobile è intervenuta per eseguire l’arresto e le perquisizioni a suo carico e dei suoi complici. In quella circostanza, è stato anche denunciato all’Autorità Giudiziaria per lesioni aggravate causate durante la lite.
Le perquisizioni successive, estese agli altri quattro indagati (tre cittadini nordafricani e un albanese di età compresa tra i 20 e i 35 anni), hanno portato al sequestro di due grossi machete, un modesto quantitativo di hashish e i dispositivi informatici degli indagati.
L’uomo arrestato è stato portato nella casa circondariale locale. Una volta risolte le sue pendenze con la giustizia, la sua posizione sarà valutata dall’Ufficio Immigrazione per gli eventuali provvedimenti di competenza. Le indagini proseguiranno per fare luce sul ruolo degli altri componenti della sua rete criminale.




Frode fiscale e riciclaggio: la Finanza sequestra oltre 20 milioni di euro

Un’operazione della Guardia di Finanza di Piacenza, su delega della Procura Europea (EPPO) – Uffici di Napoli e Bologna ha portato al sequestro preventivo di beni mobili, immobili, quote societarie e denaro per un valore complessivo di oltre 20, finalizzato alla confisca.
Nel mirino delle Fiamme Gialle è finito un uomo residente nel Piacentino, ritenuto al centro di un sistema criminale dedito alla commercializzazione illecita di prodotti energetici e petroliferi, con gravi reati connessi di frode all’IVA, riciclaggio e associazione per delinquere. I beni, sebbene formalmente intestati a familiari e persone di fiducia, sono risultati nella sua piena e diretta disponibilità.
Il sequestro ha riguardato: un prestigioso stabilimento balneare in una nota località turistica ligure, sei immobili di pregio nel Piacentino, 66 tra fabbricati, capannoni e pertinenze, 77 terreni distribuiti tra le province di Piacenza, Milano, Brindisi, Novara, Cuneo, Alessandria e Chiavari, oltre a otto società con sedi a Piacenza e Milano, nove autovetture (tra cui una Ferrari 488, una Porsche 911 Carrera 4, due Porsche Macan, un’Audi RSQ8 e un’Audi Q3), tre motocicli e numerosi conti correnti.

L’indagine, coordinata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Piacenza, si inserisce in un più ampio contesto investigativo che, nel marzo 2024, aveva già portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale composta da 59 soggetti e 13 imprese, con ramificazioni in Italia e all’estero. Il gruppo era specializzato nell’importazione e nella distribuzione in evasione totale di accise e IVA di prodotti energetici di provenienza straniera.
Grazie al lavoro congiunto con i reparti di Roma, Napoli e Verbania, e al supporto tecnico del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, i finanzieri piacentini hanno ricostruito una fitta rete di interposizioni fittizie e intestazioni fraudolente, individuando sette soggetti segnalati alla Procura per riciclaggio e occultamento di beni.
L’operazione, sottolinea la Guardia di Finanza, rientra nella strategia di contrasto alle frodi fiscali e al crimine organizzato, con l’obiettivo di aggredire i patrimoni illeciti e ristabilire le condizioni di equità nel sistema economico. Le frodi in materia di accise e IVA, infatti, oltre a danneggiare le entrate statali e dell’Unione Europea, distorcono la concorrenza e favoriscono l’infiltrazione delle organizzazioni criminali nell’economia legale.




Piena del Po, livello record a Piacenza

Il Po ha toccato livelli record a Piacenza. Nella mattinata di sabato 19 aprile il colmo della piena ha raggiunto la quota massima di 8,16 metri, il livello più alto registrato dal 2019 a oggi. Un dato che testimonia la forza di un’ondata di piena che sta transitando lentamente ma inesorabilmente lungo il tratto emiliano del Grande Fiume, mettendo alla prova le strutture di contenimento e l’intero sistema di protezione civile.
L’area più esposta resta quella golenale, dove – per precauzione – una trentina di persone sono state evacuate. A Piacenza lo spiegamento di forze è stato massiccio. Oltre cento i volontari intervenuti nelle ultime 24 ore, provenienti anche dai gruppi locali di Calendasco, Castelvetro e Castel San Giovanni, insieme ai tecnici dell’Agenzia provinciale di Protezione civile e dell’Aipo. Fondamentale anche il supporto delle associazioni di soccorso, come Anpas e Croce Rossa, e di alcune imprese specializzate.
Tre gli interventi principali effettuati nel territorio piacentino, tutti risolti prima che potessero causare danni a persone o abitazioni. In località Mortizza, nel comune di Calendasco, sono stati tamponati con sacchi di sabbia due chiaviche e un fontanazzo che minacciavano di allagare la zona.
Nel frattempo, la piena sta defluendo verso la provincia di Parma, dove il colmo è atteso in serata, per poi proseguire nel reggiano. Secondo l’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), nelle prossime 24 ore verrà superata la soglia di allerta 3 anche a Casalmaggiore, Boretto e Borgoforte, al confine tra Emilia-Romagna e Lombardia.
La Regione ha confermato per domani l’allerta rossa nelle aree di pianura di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Allerta arancione invece per la pianura e la costa ferrarese, in prossimità del Delta. Nonostante non siano previsti fenomeni meteorologici particolarmente intensi, si attendono rovesci e temporali nelle ore pomeridiane, in attenuazione dalla sera.
A Bologna resta attivo il Centro operativo regionale (Cor), mentre l’evoluzione della situazione viene seguita minuto per minuto dall’Agenzia regionale di Protezione civile in collaborazione con Arpae.




Anziano minaccia di gettarsi nel Po in piena. Messo in sicurezza da agenti della polizia locale

Un uomo intenzionato a compiere un gesto estremo si è lanciato nel Po in piena maè stato salvato oggi pomeriggio dalla polizia locale di Piacenza.
Il fatto è accaduto nell’area golenale di via Nino Bixio, sotto il ponte ferroviario.
La pattuglia della polizia locale intervenuta era stata allertata poco prima da personale della Protezione civile che aveva notato, lungo l’argine del fiume, la presenza di un anziano che sembrava intenzionato a togliersi la vita.
Gli uomini in divisa, colta la segnalazione, si sono messi alla sua ricerca. Hanno individuato l’auto ma non l’uomo che si era nel frattempo nascosto. Successivamente lo hanno rintracciato e lo hanno convinto a desistere e non gettarsi in acqua.
L’anziano è stato affidato al personale del 118 e successivamente condotto all’ospedale di Piacenza per accertamenti.




Il Po preoccupa: attesa l’ondata di piena a Piacenza

Si alza il livello del Po e cresce la preoccupazione lungo le sponde piacentine del Grande Fiume. Dopo 48 ore di forti precipitazioni, l’ondata di piena – attualmente in transito dal Piemonte – sta facendo registrare livelli idrometrici in rapido innalzamento. Nella tarda mattinata di venerdì 18 aprile, il Po ha toccato quota 6,72 metri a Piacenza, alle 13,30,  restando in fase di allerta arancione. Il colmo della piena, stimato in circa 7,90 metri, è atteso nelle prime ore della notte.
La Prefettura di Piacenza, in stretto coordinamento con Aipo, Protezione civile, Vigili del Fuoco, Polizia Locale e le amministrazioni comunali rivierasche, ha disposto una serie di interventi precauzionali. A partire dalle 23 di giovedì è stata chiusa al traffico via Nino Bixio, già interessata da infiltrazioni d’acqua, mentre pattuglie della Polizia Locale hanno monitorato per tutta la notte l’evolversi della situazione.
Con ordinanza firmata dal sindaco Katia Tarasconi, sono state disposte evacuazioni per famiglie e attività produttive situate nelle aree golenali. Tra i soggetti coinvolti figurano il complesso Chikos/Quincy in strada dell’Aguzzafame, la storica chiesa degli Appestati, la società Canottieri Nino Bixio – dove la piscina interna risulta completamente allagata –, alcune abitazioni in località Mortizza e diverse ditte con sede nella zona della Finarda.
Situazioni critiche anche in altri comuni rivieraschi: a Castelvetro è stato disposto lo sgombero delle aree golenali, mentre a Sarmato il sindaco Claudia Ferrari ha invitato i residenti a non utilizzare i piani terra delle abitazioni.
Il fiume, intanto, trascina a valle detriti di ogni tipo: tronchi, materiali ingombranti. Lungo l’argine proseguono i controlli da parte delle forze dell’ordine e della Protezione Civile, mentre si valuta la posa di paratie mobili per contenere eventuali fuoriuscite d’acqua.
La Protezione Civile regionale ha emesso un’allerta rossa per piene dei fiumi nelle province di Piacenza e Parma, arancione per Reggio Emilia e gialla nelle restanti zone fluviali dell’Emilia-Romagna. Le criticità maggiori si concentrano nelle pianure occidentali, dove i livelli del Po sono superiori alla soglia 3.
Se da un lato la situazione richiede massima prudenza, dall’altro lato arriva un dato rassicurante: grazie alle abbondanti piogge e nevicate degli ultimi mesi, l’Osservatorio Utilizzi Idrici dell’Autorità di Bacino ha confermato che non ci saranno problemi di siccità per l’estate 2025.
La tendenza resta comunque monitorata, soprattutto alla luce delle ulteriori precipitazioni attese nei prossimi giorni anche a carattere nevoso sulle Alpi.
Intanto, in attesa del passaggio del colmo della piena e del suo transito previsto a Pontelagoscuro tra il 20 e il 21 aprile, la parola d’ordine resta una sola: prudenza.
Il comunicato della Regione
Maltempo. Confermata l’allerta rossa anche per domani nella pianura piacentina e parmense per il passaggio della piena del Po, prevista in serata e che viene monitorata minuto per minuto da Protezione civile e AIPo. A Bologna aperto il Centro operativo regionale, in esaurimento le criticità riscontrate ieri in provincia di Piacenza
Allerta arancione nella pianura reggiana, stanno defluendo anche le piene nei tratti arginati di Secchia e Reno

Bologna – Il passaggio della piena del Po, dovuta alle forti piogge di questi giorni nell’Italia nord-occidentale, continua a essere monitorato minuto per minuto dall’Agenzia regionale di Protezione civile e da AIPo (Agenzia interregionale per il fiume Po). A Bologna è aperto e attivo il COR, il Centro operativo regionale, ed è stata confermata anche per domani, sabato 19 aprile, l’allerta rossa nell’area della pianura piacentina e parmense. L’inizio del passaggio del colmo di piena è previsto per la serata di oggi e durerà anche nelle prime ore della notte. L’allerta è invece arancione per la pianura reggiana di Po.

I livelli del Po sono attesi con livelli superiori alle soglie 3 nelle pianure occidentali, superiori alle soglie 2 nelle pianure centrali e superiori alle soglie 1 nelle pianure orientali e nel Delta. Così come prosegue il lento esaurimento delle piene generate dalle piogge dei giorni precedenti nei tratti arginati di Secchia e Reno, con livelli ancora superiori alle soglie 1. Nelle zone montane e collinari centro-occidentali non si escludono occasionali fenomeni franosi sui versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, a seguito delle precipitazioni dei giorni precedenti.

Nelle ultime ore, i tecnici dell’Ufficio territoriale di Piacenza dell’Agenzia regionale di Protezione Civile e circa una trentina di volontari sono stati impegnati in una serie di interventi nel piacentino. I comuni più interessati sono stati San Giorgio Piacentino, Ponte dell’Olio, Castel San Giovanni e Carpaneto a causa delle criticità dei torrenti Riglio, Chiavenna e Luretta e dei rii Carona e Ogone. La notte è stata, comunque, superata senza ulteriori aggravi rispetto a ieri. Rimangono isolate alcune case sparse in località Veggiola a Ponte dell’Olio, mentre a Castel San Giovanni sono state evacuate alcune persone a causa di alcune esondazioni del Carona.
Per quanto concerne la diga di Mignano, nonostante il superamento della soglia di attenzione, la regolazione ha fatto sì che non si siano verificate criticità nel tratto di valle in Val d’Arda.




Piena del Po: chiusa via Nino Bixio

La piena del Po è attesa per la giornata di oggi a Piacenza e la situazione viene tenuta costantemente sotto osservazione. Alle 23 di ieri, in via precauzionale, è stata chiusa via Nino Bixio. Nel corso della notte una pattuglia della Polizia Locale ha monitorato la situazione.
Nella serata di ieri è stata notificata l’ordinanza di evacuazione e sgombero, firmata dal sindaco, alle famiglie e imprese/attività insediate nelle aree golenali (circa una decina).
Da stamattina sono ripresi i controlli lungo l’argine e le aree golenali da parte delle pattuglie in stretto contatto con la Protezione Civile.




Due nuove moto elettriche per la polizia locale di Piacenza

Sono state consegnate stamani, giovedì 15 aprile, davanti al Municipio, alla presenza del vice sindaco Matteo Bongiorni e del comandante della Polizia Locale Mirko Mussi, le due nuove moto elettriche pronte a entrare a far parte del parco mezzi del Comando di Polizia Locale di Piacenza.
L’acquisto delle due motociclette, in parte finanziato con risorse della Regione Emilia-Romagna a valere sul bando finalizzato alla “realizzazione di progetti sperimentali di innovazione o di progetti di rilievo regionale, volti al miglioramento delle attività di polizia locale”, ha comportato un costo pari a 62.434,72 euro (iva compresa), così ripartito: 51.610,25 euro di contributo regionale (82,7% del totale), 10.824,47 euro (17,3%).
Prodotte dall’azienda statunitense Zero Motorcycles e progettate per pattugliare sia su strada che fuoristrada, le due moto sono leggere, veloci e dotate della tecnologia più sofisticata e all’avanguardia, riuscendo a garantire – grazie al gruppo propulsore 100% elettrico, silenzioso ed esente da emissioni – vantaggi unici rispetto ai veicoli a combustione interna. L’autonomia in ciclo urbano è di 288 km, con una ricarica rapida da 6kW risolvibile in poco più di un’ora.
Realizzato dalla Bertazzoni di Collecchio (Parma), l’allestimento delle due moto per gli usi di polizia prevede: barre para motore, paramani, piastra portapacchi, due valigie rigide laterali con relativi telaietti, blocchi di chiusura, sirena elettronica bitonale, lampeggianti frontali e asta telescopica con faro superiore entrambi omologati a tecnologia a LED con luci crociera. Nonché una telecamera FullHD Dash Cam in 4K impermeabile per posizionamento dietro al parabrezza del motociclo con apposito sostegno, ideale per acquisire su memoria locale filmati a colori ad alta definizione. Sui motocicli, in dotazione al Nucleo Motociclisti/Pronto Intervento, sarà presente l’etilometro portatile Safir e un defibrillatore semiautomatico, in grado di garantire un rapido intervento in caso di sinistri stradali con arresti cardiocircolatori delle persone purtroppo coinvolte (codice blu).




Controlli antidroga della polizia davanti alle scuole

Nella mattinata di mercoledì 16 aprile 2025, la questura di Piacenza ha messo in atto un servizio straordinario di controllo del territorio per contrastare in particolare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici.
L’operazione ha coinvolto gli agenti delle Volanti, il Reparto Prevenzione Crimine Emilia-Romagna e l’unità cinofila della Questura di Milano, con controlli mirati nelle aree maggiormente frequentate dagli studenti nelle prime ore del mattino.
Le pattuglie hanno operato in zona Cheope (via IV Novembre, via Tononi e giardini vicino all’Istituto Marconi), nel giardino pubblico Carlo Alberto dalla Chiesa tra via Negri e via Ancillotti, e nei pressi dell’Istituto Romagnosi in via Cavour. Proprio nel giardino di via Negri l’unità cinofila ha rinvenuto, nascosti vicino a una torretta gioco per bambini, alcuni frammenti di sostanza solida di colore marrone, verosimilmente hashish, per un peso complessivo di circa 5 grammi.
La droga è stata immediatamente sequestrata dagli operatori, mentre i giovani presenti nell’area verde sono stati identificati per accertamenti. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza degli studenti e scoraggiare ogni attività illecita in prossimità delle scuole.




Spacciatore arrestato in viale Dante grazie alla collaborazione dei cittadini

La polizia ha arrestato per spaccio di droga un cittadino tunisino di 35 anni, colto in flagranza di reato nella zona di viale Dante a Piacenza. L’operazione, condotta dagli agenti della sezione antidroga della Squadra Mobile, è stata possibile anche grazie alla fondamentale collaborazione dei cittadini.
Nella serata di sabato, i poliziotti stavano monitorando via Leonardo da Vinci, area segnalata per attività di spaccio, quando hanno notato il sospettato subito dopo una presunta cessione di cocaina a due acquirenti, in fase di identificazione. Alla vista degli agenti, l’uomo è fuggito a bordo di una bicicletta elettrica modificata per funzionare come un ciclomotore, innescando un inseguimento per le vie cittadine.
Determinante si è rivelato l’intervento di un automobilista, che ha accolto la richiesta degli agenti – “Segui quella bici!” – contribuendo all’individuazione e al fermo dello spacciatore. L’uomo, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti specifici, è stato trovato in possesso di 840 euro in contanti, in banconote di piccolo taglio.
Durante la fuga, il trentacinquenne si era disfatto di un involucro contenente dieci dosi di cocaina (per un peso complessivo di 4,3 grammi), prontamente recuperato grazie alla segnalazione telefonica di un altro cittadino, che aveva osservato la scena dalla finestra di casa e allertato il 113.
L’uomo è stato arrestato e associato alle celle di sicurezza in attesa del rito direttissimo. Sono in corso ulteriori indagini per ricostruire la rete di spaccio, anche alla luce di precedenti attività monitorate nel mese di marzo dalla Squadra Mobile, che aveva già segnalato due assuntori legati al pusher.
Al termine del procedimento giudiziario, lo straniero sarà preso in carico dall’Ufficio Immigrazione per l’avvio delle procedure di espulsione. A suo carico anche diverse sanzioni per violazioni al Codice della Strada, e la bicicletta elettrica modificata è stata sequestrata con finalità di confisca.




Schianto tra due Tir sull’A21, traffico paralizzato tra Piacenza e Castel San Giovanni

Grave incidente nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 14 aprile, lungo l’autostrada A21, in direzione Torino, all’altezza di San Nicolò. Due mezzi pesanti si sono scontrati per cause ancora da accertare: uno di essi era una bisarca che trasportava una grossa piattaforma aerea, ribaltatasi sulla carreggiata a seguito dell’impatto.
Lo schianto è avvenuto intorno alle 19 al chilometro 154, tra i caselli di Piacenza Ovest e Castel San Giovanni. I due conducenti dei camion sono rimasti feriti, ma secondo le prime informazioni non sarebbero in pericolo di vita. A destare particolare preoccupazione è stato il ribaltamento del carico eccezionale, che ha reso ancora più complesse le operazioni di soccorso e messa in sicurezza.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 con mezzi da Piacenza e Parma, insieme alle squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale, che hanno operato con due automezzi. Presenti anche gli agenti della polizia stradale di Alessandria per i rilievi e la gestione della viabilità.
L’autostrada è stata chiusa nel tratto compreso tra Piacenza Ovest e Castel San Giovanni per consentire l’intervento dei soccorritori e la rimozione dei veicoli incidentati. Inevitabili i pesanti disagi per gli automobilisti, con traffico completamente paralizzato per diverse ore.
La dinamica dell’incidente è ora al vaglio delle forze dell’ordine, che dovranno chiarire come sia potuto avvenire uno scontro tanto violento in un tratto rettilineo dell’autostrada.




Viola il divieto di avvicinamento e viene trovato con un coltello: 41enne finisce in carcere

Nonostante fosse già sottoposto a misure cautelari per stalking, ha continuato a frequentare i luoghi da cui gli era stato ordinato di stare lontano. L’ennesima violazione è avvenuta con un coltello in tasca, a pochi metri dall’abitazione della vittima. Ora, per un 41enne, si sono aperte le porte del carcere.
A deciderlo è stato il giudice per le undagini preliminari del tribunale di Piacenza, che ha firmato un’ordinanza di aggravamento delle misure cautelari, convertendole in custodia cautelare in carcere. L’uomo era già destinatario, dallo scorso 30 gennaio, di un divieto di avvicinamento all’ex fidanzata, di divieto di dimora in un comune della Bassa piacentina e dell’obbligo di firma quotidiano presso una stazione dei carabinieri della provincia di Modena, dove risulta residente.
Tuttavia, secondo quanto accertato dai militari dell’Arma, l’indagato ha ignorato sistematicamente tutte le prescrizioni: non si è mai presentato alla firma, ha continuato a vivere nel comune da cui doveva allontanarsi e si è recato più volte nei pressi dell’abitazione della vittima.
La situazione è precipitata il 4 aprile, quando i Carabinieri lo hanno fermato a circa 100 metri dalla casa della donna, trovandolo in possesso di un coltello lungo 20 centimetri, di cui 9 di lama. Un episodio che ha fatto scattare l’immediata richiesta di aggravamento della misura, ritenendo le condotte dell’uomo come «espressione di una totale indifferenza alle prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria» e di un concreto rischio di recidiva.
Il 41enne è stato così rintracciato dai carabinieri e accompagnato al carcere delle Novate, dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria.