Fungaiolo si perde allo Zovallo. Trovato dal Soccorso Alpino

Momenti di paura per un fungaiolo di 65 anni residente in provincia di Piacenza.
Insieme ad un amico é andato a funghi nella zona di P.sso dello Zovallo, comune di
Ferriere. Parcheggiata la loro autovettura si sono divisi ed ognuno si è recato verso
una zona compresa fra il P.sso dello Zovallo e M.te Ragola, ma all’ora stabilita per
il ritrovo il sessantacinquenne non si presenta. Erano circa le 13.30 quando
l’amico, preoccupato, ha dato l’allarme al 112. Sul posto sono stati inviati il Soccorso
Alpino stazione di Piacenza, i Vigili del fuoco e i carabinieri. Durante
l’avvicinamento all’area indicata dall’amico un tecnico del CNSAS residente in
zona e grande conoscitore del territorio è riuscito a contattare telefonicamente il
disperso e dalle informazioni ricevute ha circoscritto la zona individuandola
nell’area di Crocette, già nel comune di Bedonia (PR). Zona per altro confermata
dalla triangolazione delle celle telefoniche. La squadra del CNSAS con il mezzo
fuoristrada ha raggiunto il disperso e lo hariportato, illeso, nel parcheggio dove ad
attenderlo c’era l’amico.




Grave incidente a un biker in località Rovaiola Sopra

Grave incidente per un biker sbalzato in una scarpata per circa 50 metri: sul posto sono intervenuti anche i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Emilia Romagna. L’incidente è accaduto in località Rovaiola Sopra tra l’omonimo ponte e Corte Brugnatella di Marsaglia (PC): alcuni motociclisti hanno visto la moto lungo la strada mentre il conducente, un 68enne di Pavia, era stato sbalzato giù per la scarpata per circa 50 metri fermandosi in un tratto particolarmente impervio vicino al fiume Trebbia. I soccorsi sono subito sono stati allertati e la stazione monte Alfeo è giunta sul posto con l’equipe di EliMilano e vigili del fuoco: mentre le squadre di terra hanno raggiunto il luogo in cui si trovava l’infortunato, l’elisoccorso ha verricellato a terra l’equipe medica e il Tecnico di elisoccorso SAER che hanno somministrato l’ossigeno al paziente e lo hanno stabilizzato. Quest’ultimo è stato successivamente posizionato sulla barella e verricellato a bordo dell’elicottero per essere trasportato in codice 3 avanzato all’ospedale Maggiore di Parma in rianimazione. I tecnici del Soccorso Alpino, dopo aver imbragato e messo in sicurezza l’equipe medica, li hanno recuperati lungo il tratto impervio per riportarli sulla strada. Erano presenti anche i Carabinieri di Bobbio




Cade e si infortuna in località Pomarolo di Ferriere

Questa mattina la stazione Alfeo è stata attivata per intervenire in località Pomarolo nel comune di Ferriere (PC) dove un 48enne di Piacenza, a seguito di una caduta, ha riportato un grave trauma ad un arto inferiore. L’evento è accaduto lungo il torrente Grondana: sul posto i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Emilia Romagna hanno supportato le operazioni di trasporto del paziente – lungo un tratto scosceso – fino all’ambulanza della Pubblica Assistenza di Farini che si era fermata al ponte soprastante. All’uomo è stato stabilizzato l’arto incidentato ed è stato preso in carico dall’ambulanza.  Presenti anche i vigili del fuoco di Bobbio.




Incendio in una cascina tra Fontana Fredda e Fiorenzuola

Un incendio è divampato nel pomeriggio di oggi in una cascina situata tra Fontana Fredda e Fiorenzuola. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del Fuoco di Fiorenzuola con due mezzi e i colleghi del comando di Piacenza con tre automezzi. Sono in corso accertamenti per chiarire le cause dell’incendio che potrebbe essere partito da alcune rotoballe di fieno. Le fiamme hanno danneggiato la struttura.




Carabinieri del NAS arrestano primario a Piacenza per truffa e peculato

I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Parma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Piacenza, hanno arrestato un medico primario dell’Ospedale “Guglielmo da Saliceto” di Piacenza, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale piacentino.

Il dirigente medico, Direttore di Unità Operativa Complessa, è gravemente indiziato di peculato continuato e truffa aggravata ai danni dell’Azienda Usl di Piacenza. Secondo le indagini, avviate nel marzo 2025, il professionista – pur formalmente autorizzato all’attività intramoenia e beneficiario di un’indennità annua di esclusività pari a circa 18.000 euro – avrebbe effettuato prestazioni mediche private in giornate e orari non autorizzati, in alcuni casi coincidenti con il normale orario di servizio.

Le visite, non registrate e non comunicate alla struttura sanitaria, venivano svolte in totale autonomia, con prenotazioni gestite direttamente sul telefono cellulare personale e pagamenti effettuati solo in contanti, eludendo ogni tracciabilità e i canali ufficiali previsti per l’attività privata in ospedale.

Un episodio emblematico riguarda il periodo tra il 17 e il 22 maggio 2025, durante il quale il medico avrebbe effettuato 37 visite, incassando 3.510 euro. Il compenso medio per ciascuna prestazione era di circa 100 euro.

Le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno inoltre evidenziato che il medico si sarebbe appropriato anche di farmaci destinati alla dotazione ospedaliera, utilizzandoli per i pazienti seguiti privatamente, in alcuni casi omaggiandoli.

Nel corso della perquisizione domiciliare, effettuata questa mattina con il supporto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Piacenza, i militari hanno rinvenuto e sequestrato 30.950 euro in contanti.

Al termine degli accertamenti, l’indagato è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Le indagini proseguono per verificare eventuali ulteriori episodi e coinvolgimenti.




Cadeo, arrestato giovane spacciatore: sequestrate dosi di cocaina e hashish

Nel primo pomeriggio di lunedì 30 giugno, i Carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda hanno arrestato un giovane di 29 anni, accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione si è svolta a Cadeo, in Strada Sant’Anna, dove alcuni cittadini avevano segnalato movimenti sospetti alle forze dell’ordine.
I militari dell’Aliquota Radiomobile, giunti rapidamente sul posto, hanno individuato un uomo che, alla loro vista, ha tentato di darsi alla fuga. Bloccato dopo un breve inseguimento, è stato identificato come uno straniero senza fissa dimora sul territorio italiano.
La perquisizione personale ha permesso di rinvenire oltre 17 grammi di cocaina, suddivisi in 24 dosi pronte per lo spaccio, e circa 4 grammi di hashish, anch’essi già confezionati in due dosi. Tutta la droga è stata sequestrata e repertata.
Dopo le formalità di rito, il giovane è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Piacenza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Camion si ribalta lungo il Passo Penice (PC). Interviene il Soccorso Alpino

Nel pomeriggio di oggi la stazione Monte Alfeo del Soccorso Alpino è stata attivata dalla Centrale Operativa del 118 per un incidente avvenuto in una zona boschiva nei pressi della strada statale 481, lungo il Passo Penice, nel territorio comunale di Bobbio (PC).
Un camion che stava percorrendo la salita si è ribaltato, probabilmente a causa del peso del carico che ha compromesso la stabilità del mezzo, facendolo finire fuori strada nella boscaglia sottostante. Alla guida un uomo di 62 anni, originario di Lecco, che fortunatamente è rimasto all’interno della cabina senza essere sbalzato all’esterno.
Sul posto sono intervenuti i tecnici del Soccorso Alpino che hanno collaborato con l’équipe tecnica e sanitaria dell’elisoccorso EliParma. Dopo le prime valutazioni mediche, è stato deciso di trasportare l’infortunato, cosciente e collaborativo, all’ospedale Maggiore di Parma per accertamenti.
Presenti anche i Vigili del Fuoco e i carabinieri di Bobbio, oltre al personale dell’ambulanza intervenuto per i primi soccorsi.




Aggressione shock ai giardini di via Ottolenghi: tre giovani accoltellati

Attimi di incomprensibile violenza nella tarda serata di sabato 28 giugno, nei giardini pubblici di via Ottolenghi, nel quartiere Galleana di Piacenza. Tre giovani di origine cingalese sono rimasti feriti da coltellate inferte da un gruppetto di coetanei – presumibilmente di origine nordafricana – che, secondo numerose testimonianze, si sarebbero accaniti contro le vittime senza alcuna ragione apparente.
Il fatto è avvenuto intorno alle 23, in un’area verde a quell’ora ancora frequentata da famiglie, bambini e gruppi di amici in cerca di refrigerio nella calda serata estiva.
I tre aggressori sarebbero arrivati ai giardini a bordo di monopattini elettrici, individuando subito le loro vittime, sedute tranquillamente su una panchina. Poco prima dell’attacco – sempre secondo quanto riferito da alcuni testimoni– uno di loro avrebbe urlato in tono provocatorio: «Dove sono i piacentini?», per poi estrarre un’arma da taglio e colpire i tre giovani.
Sul posto sono intervenute rapidamente le volanti della questura, supportate da una pattuglia del Nucleo Radiomobile dei carabinieri. Ma all’arrivo delle forze dell’ordine, i tre assalitori si erano già dileguati, facendo perdere le proprie tracce.
I feriti, tutti coscienti, sono stati medicati sul posto dagli operatori sanitari del 118 e successivamente trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Piacenza. Nessuno di loro sarebbe in pericolo di vita. I giovani hanno riferito di non conoscere i loro aggressori e di non aver avuto alcun tipo di scontro o contatto con loro prima dell’assalto.
Le indagini, affidate alla polizia, sono in corso. Gli investigatori stanno analizzando le testimonianze raccolte e le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per risalire all’identità degli autori dell’aggressione. Non si esclude alcuna ipotesi, ma al momento tutto fa pensare a un gesto insensato, probabilmente dettato da rabbia, disagio o volontà di intimidazione.
Un episodio inquietante che riaccende i riflettori sul tema della sicurezza e fa seguito alla rissa della scorsa settimana in via IV Novembre.
(Foto di repertorio)




Coltellate in via Ottolenghi, Fratelli d’Italia: “Ora basta veramente”

“La violenza è sempre sbagliata, specialmente se efferata come avvenuto in via Ottolenghi, oltre che del tutto gratuita e immotivata. Un episodio inquietante, ma non il primo, che fa la fotografia di una città che, a differenza di quanto alcune “anime belle” si ostinano a sostenere, non è affetta dal razzismo, ma dalla delinquenza e dal degrado” lo scrive il coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia, commentando il gravissimo episodio verificatosi nella serata di sabato in via Ottolenghi, dove alcuni nord africani hanno aggredito a coltellate altri ragazzi presenti nell’area verde, passando armati in mezzo a tutti gli astanti.
“E’ del tutto intollerabile che in una città come Piacenza il solo uscire dalla propria abitazione per recarsi in un giardino, oppure passeggiare in via Dante o nei pressi di piazza Cittadella, sia diventato un rischio per la propria incolumità. Spiace – rimarcano gli esponenti locali del partito di Giorgia Meloni – che vi sia in corso in questi giorni un tentativo di “politicizzare” vicende che attengono a tutt’altri ambiti, con il vergognoso e squallido tentativo di ascrivere al centrodestra il clima di intolleranza che si appalesa. Pare invece, a fronte della ennesima resa dei conti stile “O.K. Corral”, che il problema sia il tentativo peloso di minimizzare una situazione che ha assunto una gravità senza precedenti e che richiede, da parte di tutte le persone di buon senso, una reazione di prevenzione decisa e di dura repressione. Ora basta, si, ma basta veramente.”




Far west notturno a Piacenza: violenta rissa in via IV Novembre con due giovani feriti

Momenti di grande tensione e violenza si sono registrati nella tarda serata di ieri, mercoledì 25 giugno, in via IV Novembre, tra piazzale Genova e via Tononi, nei pressi del palazzo Cheope. Intorno alle 23, una rissa di gruppo ha coinvolto numerosi giovani e richiesto l’intervento di polizia, carabinieri e soccorritori del 118.

Due ragazzi di origine nordafricana, entrambi sui vent’anni, sono rimasti feriti e trasportati in ospedale con diversi traumi. Uno di loro, in particolare, avrebbe riportato lesioni gravi. Ma il bilancio potrebbe essere più ampio: ci sarebbero anche altre persone ferite, tra cui almeno un giovane italiano e, secondo alcune fonti, una ragazza.

Sui fatti stanno indagando i carabinieri del Norm, che al momento non escludono nessuna ipotesi. Le testimonianze raccolte sul posto raccontano versioni contrastanti: secondo alcuni, tutto sarebbe partito da una rapina ai danni dei due nordafricani — derubati di portafogli e telefono mentre si trovavano in auto nei pressi di un bar. A questa prima aggressione sarebbe seguita una vera e propria “spedizione punitiva”, con decine di persone che avrebbero preso parte allo scontro armate di cinghie, bottiglie e oggetti contundenti.

Altri testimoni parlano invece di un’aggressione premeditata da parte di un gruppo di italiani, alcuni dei quali descritti con maglie nere e atteggiamenti apertamente ostili verso gli stranieri. Secondo alcuni testimoni avrebbero gridato di “voler ripulire la città”.

C’è anche chi ha parlato di un possibile collegamento fra quanto accaduto ed una manifestazione che si era tenuta poco prima in piazzale Genova, organizzata dalla Curva Nord Piacenza 1919 ed intitolata “Tutti in strada contro il degrado” ma al momento si tratta di una mera ipotesi.

C’è anche chi parla di un’escalation alimentata da una “challenge” lanciata via social, rivolta in modo provocatorio contro i nordafricani. Da qui, secondo questa versione, la partecipazione improvvisa di altri gruppi, tra cui anche giovani di origine albanese. Altri ancora ribaltano il racconto: sarebbero stati alcuni ragazzi nordafricani ad aggredire per primi con armi improprie, tra cui bastoni e addirittura un machete.

Si spera che le forze dell’ordine possano chiarire al più presto l’esatta dinamica degli eventi, anche attraverso l’analisi di immagini di videosorveglianza e la raccolta di ulteriori testimonianze. La rissa infatti si è svolta davanti ad attoniti piacentini che erano usciti per trovare un po’ di refrigerio.

L’ipotesi di una rissa per motivi razziali ha fatto rimbalzare la notizia su svariate testate nazionali. Piacenza ancora una volta conquista dunque la ribalta nazionale per un brutto episodio di cronaca.

Sull’argomento intanto ci sono da registrare varie reazioni. 




Scoperta a Piacenza una fabbrica clandestina di sigarette: sequestrate 14 tonnellate di Marlboro contraffatte

Un’importante operazione transnazionale contro la produzione illecita di tabacchi lavorati ha coinvolto il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Piacenza, in collaborazione con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna, la Polizia rumena e l’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (OLAF). L’operazione si è svolta sia in Italia sia in Romania, culminando nella scoperta di un vero e proprio impianto industriale clandestino attivo nel capoluogo piacentino.
Il blitz è scattato in un capannone situato nella zona industriale di Piacenza, dove gli investigatori hanno rinvenuto una fabbrica abusiva completamente attrezzata per la produzione di sigarette contraffatte. Il sequestro è stato imponente: 14 tonnellate di sigarette a marchio “Marlboro”, prive del contrassegno dei Monopoli di Stato, oltre 10 tonnellate di tabacco grezzo e numerosi macchinari sofisticati per il confezionamento dei pacchetti.
Due le persone ritenute responsabili: una è stata arrestata, l’altra denunciata a piede libero alla Procura della Repubblica di Piacenza con le accuse di contrabbando e contraffazione di marchi.
L’indagine ha preso avvio dall’analisi di dati e segnalazioni raccolte anche grazie alla cooperazione internazionale di polizia, coordinata da OLAF. Le informazioni hanno fatto emergere l’esistenza di una rete criminale con base in Romania, attiva nella produzione e distribuzione illegale di sigarette destinate al mercato europeo. Il tabacco, acquistato in Polonia, veniva trasportato su gomma fino a Piacenza, dove veniva lavorato e confezionato per l’immissione sul mercato.
I riscontri raccolti in Italia sono stati condivisi in tempo reale con le autorità rumene, che in contemporanea hanno eseguito perquisizioni e sequestri nel proprio territorio. Il bilancio delle operazioni in Romania è ancora più eclatante: 25 tonnellate di sigarette contraffatte sequestrate, oltre ad armi da fuoco, e l’arresto di diversi membri di un pericoloso sodalizio criminale.
A supporto dell’intervento sul territorio piacentino, le Fiamme Gialle bolognesi hanno potuto contare sull’assistenza operativa dei colleghi del Comando Provinciale di Piacenza, che hanno garantito anche la sicurezza dell’area grazie all’impiego delle unità “baschi verdi”.
Le sigarette sequestrate, oltre a rappresentare un grave danno per l’erario, risultano potenzialmente pericolose per la salute dei consumatori, essendo prive di ogni controllo di qualità e dei requisiti previsti dalla normativa europea.




Fuga nei campi a Costa Pelata: sequestrati cocaina, eroina, hashish e un taser

Una tranquilla mattinata d’estate si è trasformata in una nuova operazione antidroga a San Giorgio Piacentino. In località Costa Pelata, zona rurale caratterizzata da strade secondarie e campi coltivati, i carabinieri della Stazione locale hanno portato a termine un importante sequestro di sostanze stupefacenti.
Durante un servizio mirato al contrasto dello spaccio, i militari hanno notato un giovane – presumibilmente tra i 20 e i 30 anni – aggirarsi con fare sospetto lungo un viottolo agricolo. Alla vista della pattuglia in divisa, l’uomo ha gettato a terra uno zaino ed è fuggito a piedi nei campi di grano, riuscendo a far perdere le proprie tracce grazie anche alla vegetazione alta e alla conformazione del terreno.
All’interno dello zaino, recuperato dai carabinieri, sono stati rinvenuti quasi 250 grammi di cocaina, circa 160 grammi di eroina, 35 grammi di hashish, 5.880 euro in contanti, un taser funzionante e tutto il materiale per il confezionamento delle dosi: bilancini di precisione, bustine e nastro adesivo.
Secondo una prima stima, lo stupefacente avrebbe potuto generare ricavi per oltre 40mila euro sul mercato nero. Un quantitativo che fa ipotizzare un’attività di spaccio ben strutturata, forse con ramificazioni nei comuni limitrofi.
Gli investigatori sospettano che la zona di Costa Pelata, appartata e poco trafficata, possa essere stata utilizzata come punto di stoccaggio o scambio tra fornitori e pusher. Sono in corso accertamenti per verificare eventuali collegamenti con altri sequestri avvenuti nella provincia e con le reti di micro-spaccio attive soprattutto nei luoghi frequentati da giovani nei fine settimana.