Nas: gravi carenze igienico-sanitarie in un salone di acconciatura a Piacenza

I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (N.A.S.) di Parma hanno recentemente condotto un’ispezione presso un salone di acconciatura a Piacenza, nell’ambito di una serie di controlli mirati alla tutela della salute pubblica. Durante l’operazione sono emerse numerose irregolarità, che hanno portato al sequestro di prodotti e attrezzature.

In particolare, sono state sequestrate 102 confezioni di cosmetici, poiché le etichette non riportavano le informazioni obbligatorie in lingua italiana, violando le normative vigenti. Inoltre, gli ispettori hanno rilevato diverse criticità igienico-sanitarie: i servizi igienici del salone erano ricoperti di sporcizia accumulata e ragnatele, la biancheria pulita era esposta a possibili contaminazioni e mancava una postazione idonea per le attività di tintura, sprovvista del necessario sistema di aspirazione.

Un’altra infrazione riguardava l’uso promiscuo dell’area destinata alla preparazione delle tinture, dove sono stati trovati un frigorifero e stoviglie private, utilizzati per scopi alimentari, compromettendo l’adeguatezza dell’ambiente lavorativo.

L’indagine ha inoltre rivelato che nel salone era attiva, senza autorizzazione comunale, un’attività di onicotecnica, ovvero di ricostruzione e decorazione delle unghie. Anche qui, i militari hanno proceduto al sequestro di strumenti professionali, tra cui una fresa per unghie e tre lampade UV. Durante l’ispezione, una coadiuvante familiare familiare, priva della necessaria qualifica di estetista, è stata sorpresa a svolgere queste mansioni, nonostante sia richiesta una specifica abilitazione per tale attività.

A seguito delle violazioni riscontrate, il titolare del salone e la coadiuvante familiare sono stati sanzionati con multe per un totale di 2.304 euro. I controlli delle forze dell’ordine proseguiranno per garantire il rispetto delle normative igienico-sanitarie e la tutela della salute dei consumatori.




Mucca cade in un dirupo. Salvata dai vigili del fuoco con l’elicottero

Un intervento complesso e delicato ha impegnato per gran parte della giornata i vigili del fuoco di Piacenza, accorsi per soccorrere una mucca caduta in un dirupo tra i boschi di Ottone e Gorreto, al confine tra Emilia-Romagna e Liguria. La segnalazione è arrivata questa mattina da un allevatore della zona, preoccupato per la sorte dell’animale, che era scivolato in una zona impervia e non riusciva a risalire.

La situazione si è rivelata ancora più critica poiché la mucca era gravida e, dopo essere rotolata per diversi metri, si era accasciata sul fondo del dirupo, incapace di muoversi. Senza l’intervento tempestivo dei soccorsi, l’animale avrebbe probabilmente perso la vita. Dopo diverse ore di tentativi, è stato richiesto l’intervento di un elicottero Drago, giunto da Bologna, che ha reso possibile il recupero.

I vigili del fuoco hanno raggiunto la mucca da terra e l’hanno imbragata con una speciale rete, collegata all’elicottero. Il velivolo ha poi sollevato l’animale, trasportandolo in una zona sicura, dove è stato consegnato al proprietario in buone condizioni di salute.

L’operazione, durata diverse ore, ha richiesto un grande coordinamento e attenzione per evitare ulteriori traumi alla mucca. Grazie alla professionalità dei soccorritori.




Non si ferma all’alt dei carabinieri. Inseguita ed arrestata

Una donna di 24 anni è stata arrestata dai carabinieri dopo un rocambolesco inseguimento, iniziato a Castel San Giovanni e conclusosi a Borgonovo Val Tidone. L’episodio è avvenuto nella notte del 22 marzo 2025, quando la giovane, alla guida di un’auto in compagnia di una sua amica di 30 anni, non ha rispettato l’alt intimato da una pattuglia dei carabinieri in località Dogana Po, nei pressi del casello autostradale.

Erano circa le 2 di notte quando i militari dell’Arma, impegnati in un controllo stradale, hanno cercato di fermare il veicolo. Tuttavia, la conducente, incappucciata, ha ignorato l’ordine e ha dato il via a una fuga spericolata. L’inseguimento è proseguito a tutta velocità attraverso il centro abitato di Castel San Giovanni, dove l’auto ha affrontato alcune rotonde contromano, per poi continuare lungo la statale 412 in direzione di Borgonovo Val Tidone.

Il tentativo di fuga è terminato in via Agazzari a Borgonovo Val Tidone, dove i carabinieri sono riusciti a bloccare il veicolo dopo che questo ha speronato un’auto in sosta. La passeggera è riuscita a scappare a piedi, ma è stata successivamente identificata e denunciata per resistenza a pubblico ufficiale.

La perquisizione del veicolo e della 24enne, un’operaia piacentina, non ha rivelato il possesso di sostanze illecite o armi. Tuttavia, dalle verifiche è emerso che l’auto era sottoposta a fermo amministrativo per mancata revisione. Oltre alle numerose violazioni del codice della strada, la giovane è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale e posta agli arresti domiciliari su disposizione dell’autorità giudiziaria.




Caporalato nella bassa piacentina: arrestati due cittadini stranieri

Due cittadini stranieri, rispettivamente di 53 e 27 anni, sono stati arrestati nella mattina del 19 marzo 2025, con l’accusa di sfruttamento del lavoro e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’indagine, condotta dai carabinieri della Stazione di Cortemaggiore e dal Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Piacenza, ha portato all’emissione di una misura di custodia cautelare in carcere, dopo mesi di indagini iniziate nell’estate del 2024.

I due arrestati, residenti in un comune della provincia piacentina, avrebbero approfittato della vulnerabilità di alcuni connazionali, impiegandoli come braccianti agricoli in condizioni di sfruttamento estremo. Gli operai erano costretti a lavorare fino a 12 ore consecutive nei campi, spesso sotto temperature superiori ai 30 gradi, senza ferie o giorni di riposo. Il tutto in violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, poiché i lavoratori non erano dotati dei dispositivi di protezione previsti e non avevano effettuato i corsi obbligatori.

La retribuzione? Soli 5 euro all’ora, ben al di sotto dei minimi contrattuali. Ma non finisce qui: i due arrestati avrebbero trattenuto ulteriori somme ai lavoratori, giustificando queste “deduzioni” con presunti costi di locazione e spese burocratiche. Alla fine, gli operai guadagnavano tra i 200 e i 500 euro al mese, cifre del tutto sproporzionate rispetto agli sforzi richiesti.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il sistema di sfruttamento era gestito attraverso una società intestata alla moglie del 53enne e coinvolgeva lavoratori di età compresa tra i 25 e i 67 anni, tutti connazionali degli arrestati. Inoltre, i due avrebbero richiesto tra gli 8 e i 10 mila euro a chi desiderava ottenere un permesso di soggiorno temporaneo. Una volta scaduto il permesso, i lavoratori venivano mantenuti in uno stato di irregolarità e sfruttati ulteriormente, senza mai ricevere il supporto promesso.

A peggiorare la situazione, uno dei due arrestati avrebbe minacciato le vittime per impedire loro di collaborare con le autorità, una volta scoperto che le indagini erano in corso. Durante le perquisizioni, i carabinieri hanno sequestrato materiale amministrativo e informatico ritenuto utile per approfondire l’inchiesta.

Il fenomeno del caporalato, ben noto nel settore agricolo, emerge ancora una volta come una piaga che mina la dignità e i diritti dei lavoratori. I due arrestati sono stati condotti al carcere delle Novate, dove resteranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

(Immagine creata con AI)




Incidente mortale a Casaldonato

Incidente agricolo mortale nel pomeriggio di oggi in una zona boschiva a Casaldonato (PC). Un uomo stava svolgendo lavori agricoli quando il mezzo si è ribaltato.

Sul posto è giunta una squadra di tecnici della stazione monte Alfeo oltre all’equipaggio di EliParma, l’autoinfermieristica e ambulanza Croce Rossa Farini, Vigili del Fuoco e Carabinieri.

I sanitari purtroppo non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del 62enne, residente a Ferriere.




Controlli straordinari dei carabinieri: otto denunce

Un servizio straordinario di controllo del territorio condotto dai carabinieri del Comando Provinciale di Piacenza ha portato all’identificazione di 215 persone e al controllo di 190 veicoli. Nel corso delle operazioni, svolte nelle ultime 72 ore in città e provincia, sono state emesse otto denunce, ritirate tre patenti e sequestrati circa 25 grammi di sostanze stupefacenti. Tre persone sono state segnalate alla Prefettura come assuntori di droga.

L’operazione, che ha coinvolto 35 carabinieri con il supporto degli equipaggi del Radiomobile delle tre Compagnie, aveva l’obiettivo di contrastare i fenomeni di criminalità diffusa, con un’attenzione particolare alla sicurezza reale e percepita dai cittadini.

Denunce e sequestri

A Fiorenzuola d’Arda, i carabinieri hanno denunciato per ricettazione un ambulante sessantenne, sorpreso a vendere, durante il mercato dell’antiquariato e dell’usato a Cadeo, 13 uniformi da soccorritore del 118 e due divise della Croce Rossa Italiana, tutte appartenenti all’AUSL di Reggio Emilia. L’uomo non è stato in grado di giustificare il possesso del materiale, che è stato prontamente sequestrato.

Sempre a Fiorenzuola, un trentenne straniero è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, sorpreso senza biglietto su un treno regionale, ha rifiutato di fornire le proprie generalità e ha assunto un comportamento molesto sia nei confronti del controllore che degli altri passeggeri. La sua resistenza è proseguita anche con i carabinieri intervenuti, causando un’interruzione della circolazione ferroviaria per circa 40 minuti.

Armi e violenza

Nel corso di un controllo stradale a Piacenza, un ventiduenne piacentino è stato denunciato per porto ingiustificato di armi e uso di atto falso: a bordo della sua auto, i militari hanno rinvenuto un coltello a serramanico, e le targhe del veicolo sono risultate alterate. Sempre in città, un altro giovane di 22 anni è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza alcolica, dopo essere stato fermato e trovato positivo all’alcol test. La patente gli è stata ritirata.

In via Pietro Cella, invece, un ventisettenne disoccupato è stato sorpreso in possesso di arnesi da scasso, che sono stati sequestrati. L’uomo è stato denunciato per possesso ingiustificato di tali strumenti.

A Gragnano Trebbiense, un operaio trentatreenne in stato di ebbrezza ha creato scompiglio all’interno di un negozio, rivolgendo minacce ai clienti e ai carabinieri intervenuti. L’uomo ha anche tentato di aggredire un passante prima di essere bloccato. È stato denunciato per violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

Droga e spaccio

Infine, due automobilisti di 24 e 50 anni sono stati fermati a Piacenza e trovati in possesso di circa 17 grammi di hashish e cocaina. Entrambi sono stati segnalati come assuntori di droga e le loro patenti ritirate. In un altro caso, due giovani di 25 e 26 anni sono stati fermati a San Nicolò a Trebbia a bordo di un’utilitaria senza documenti identificativi. La perquisizione ha portato alla scoperta di 440 euro, considerati provento di spaccio, quattro cellulari e due involucri di cellophane contenenti residui di cocaina. I due sono stati denunciati per spaccio e soggiorno illegale, mentre una donna di 51 anni, che aveva precedentemente acquistato la droga, è stata segnalata come assuntrice alla Prefettura.




Guardia di Finanza: sequestrati beni per 250 mila euro a Piacenza. Smantellato gruppo criminale legato a traffico di droga

Importante colpo inferto alla criminalità organizzata nel piacentino. La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un valore complessivo di 250 mila euro, tra immobili e auto di grossa cilindrata, appartenenti a un gruppo criminale attivo nel traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è stata condotta dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Piacenza su mandato della Procura della Repubblica locale.

Il blitz ha portato al sequestro di una casa situata nelle vicinanze del centro città e due auto di lusso, beni che risultavano intestati a prestanome ma che, attraverso indagini approfondite, sono stati ricondotti ai reali proprietari: due individui già noti alle forze dell’ordine. Entrambi sono accusati di trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e traffico di droga, reati che hanno permesso loro di accumulare un patrimonio ingente, nonostante i redditi dichiarati fossero del tutto esigui.

L’operazione, coordinata dalla Procura di Piacenza e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, ha messo in luce come i due soggetti, insieme ad altre 16 persone coinvolte nell’indagine, avessero immesso sul mercato locale oltre 5 kg di cocaina, anfetamina, hashish e marijuana. Le investigazioni patrimoniali e finanziarie hanno inoltre dimostrato che i beni sequestrati erano stati acquistati con i proventi dell’attività illecita, completamente sconosciuti al Fisco.

Grazie a controlli incrociati sui beni immobiliari e mobiliari, estesi anche ai familiari e ai congiunti dei due indagati, la Guardia di Finanza ha individuato e sequestrato un’abitazione di lusso e due veicoli di alta gamma, tra cui una coupé sportiva e una berlina di grossa cilindrata. Nonostante questi beni fossero formalmente intestati a terze persone, le indagini hanno dimostrato che i due arrestati ne avevano il pieno controllo e li avevano acquistati grazie ai profitti del traffico di droga.

L’intero bottino, stimato in 250 mila euro, verrà ora confiscato e destinato al patrimonio dello Stato. Questo intervento rappresenta un ulteriore tassello nella strategia della Guardia di Finanza di aggredire i patrimoni illeciti dei gruppi criminali, privandoli delle risorse accumulate attraverso attività illegali.

L’inchiesta ha portato alla luce un vero e proprio sistema di spaccio che operava nelle piazze di Piacenza, con 18 persone finite nel mirino della magistratura. Diciassette di loro sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre uno è soggetto all’obbligo di dimora. Oltre al sequestro dei beni, sono stati recuperati più di 5 kg di sostanze stupefacenti, pronti per essere distribuiti sul mercato locale.

L’operazione congiunta tra Guardia di Finanza e Procura di Piacenza dimostra ancora una volta l’efficacia di un lavoro sinergico nella lotta alla criminalità organizzata, in particolare nel contrasto al traffico di droga e al riciclaggio di denaro sporco. Grazie a questo intervento, è stato inferto un duro colpo a un gruppo criminale che sembrava aver costruito un impero sulle spalle del mercato nero della droga.




Carabinieri Nas. Ispezioni nei supermercati

I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (N.A.S.) di Parma, nell’ambito dei controlli a tutela
della salute pubblica, hanno effettuato ispezioni igienico-sanitarie presso duesupermercati situati
rispettivamente in provincia di Piacenza e di Reggio Emilia, rilevando irregolarità e contestando
sanzioni amministrative per un importo complessivo di 5.000 euro.
In particolare, in un supermercato della Val Nure, in provincia di Piacenza, l’attività ispettiva ha portato
alla rilevazione di sporcizia all’interno della cella frigorifera, con presenza di eccessivo ghiaccio dovuto
al non corretto funzionamento dell’attrezzatura, nonché l’omessa applicazione delle procedure di
autocontrollo in materia di decongelamento dei prodotti da forno.
A seguito delle irregolarità riscontrate, al legale responsabile dell’esercizio sono state contestate
violazioni amministrative, con l’irrogazione di sanzioni pecuniarie per un importo complessivo di 3.000
euro.




Diablo rinchiuso senza cibo né acqua. Salvato dai carabinieri

Un cane rottweiler rinchiuso, senza cibo nè acqua, denutrito, è stato salvato dai carabinieri.
Il fatto è avvenuto in una frazione di Borgonovo Val Tidone: il proprietario del cane, un 27enne piacentino, è stato denunciato, ieri, dai carabinieri della stazione di Borgonovo Val Tidone per maltrattamenti di animali.
Tutto è partito dalla segnalazione di alcuni abitanti della zona, che sentivano continui guaiti dell’animale, tenuto rinchiuso in stato di abbandono all’interno di una stanza di un edificio senza acqua né cibo. Due carabinieri ed il comandante della locale stazione si sono recati sul luogo ed hanno avvertito i lamenti di “Diablo”, un giovane cane “rottweiler”, rinchiuso in un bugigattolo privo di finestre e con la porta chiusa a chiave.
I militari hanno pertanto richiesto l’intervento di una guardia zoofila del canile di Montebolzone di Agazzano (PC) che ha prestato immediato soccorso all’animale. L’animale versava in totale stato di abbandono e in condizioni igienico sanitarie precarie e visibilmente denutrito, senza acqua nella ciotola.
Attraverso i dati estrapolati dal microchip, i carabinieri di Borgonovo Val Tidone sono riusciti a risalire all’identità del padrone del cane: un giovane 27enne disoccupato, di fatto senza una fissa dimora che aveva soggiornato per qualche tempo nell’abitazione accanto al bugigattolo. “Diablo” invece è stato affidato in custodia giudiziale al responsabile del canile di Montebolzone di Agazzano, dove verrà curato ed accudito.




Ventenne arrestato per spaccio davanti alla stazione ferroviaria di Piacenza

Un’operazione congiunta della Guardia di Finanza e dalla Polizia Ferroviaria di Piacenza ha portato, ieri 13 marzo, all’arresto di un 20enne di origine albanese, trovato in possesso di numerose dosi di cocaina, pronte ad essere immesse sul mercato.

I controlli si sono concentrati nell’area antistante la stazione di Piacenza con l’impiego anche di unità cinofile. Agli agenti non è sfuggito il comportamento sospetto di un giovane, che ha più volte cercato di sfuggire ai controlli. E’ stato comunque fermato e trovato in possesso di circa 30 grammi di cocaina, suddivisa in cinque dosi. Il controllo è stato esteso anche al veicolo e all’alloggio del ragazzo presso un affittacamere della città, dove sono stati rinvenuti altri 80 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e materiale utile per confezionare le dosi di droga.

Per il 20enne è scattato l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente ed è stato portato in carcere.




La polizia arresta due spacciatori: nascondevano tre etti di cocaina fra le lenzuola del loro letto

Nella mattinata di ieri, gli investigatori della Squadra Mobile, con l’ausilio dell’unità cinofila della questura di Milano, hanno eseguito una perquisizione in un’abitazione situata nel quartiere Roma a Piacenza, zona già teatro di precedenti interventi nelle settimane precedenti.

Grazie al fiuto del cane antidroga Lara, è stato possibile rinvenire e sequestrare un importante quantitativo di cocaina, arrestando due persone, condotte poi in carcere.

All’arrivo dei poliziotti davanti all’abitazione un uomo che si trovava nei pressi dell’ingresso ha tentato di nascondersi in camera da letto, dove si trovava la compagna, e di liberarsi di qualcosa che aveva con sé. E’ stato però immediatamente bloccato. Grazie al fiuto dell’unità cinofila, nascosti fra le lenzuola, sono stati subito trovati e sequestrati quasi tre etti di cocaina, oltre ad un bilancino e materiale per il confezionamento. lenzuola,

I due arrestati sono anche stati trovati in possesso di 1600 euro, provento dell’attività illecita.

La droga, rivenduta al dettaglio, avrebbe potuto fruttare più di 25.000 euro, e l’ipotesi investigativa è  proprio che la cocaina fosse destinata ad alcuni spacciatori attivi sulla piazza piacentina. A finire in manette due quarantenni,  privi di precedenti specifici ed insospettabili. Si tratta di una cittadina italiana ed un cittadino marocchino, che dormivano proprio nella stanza ove è stata sequestrata la cocaina.

Le indagini proseguono per ricostruire la rete di acquirenti dei due arrestati, ed i canali di approvvigionamento degli stupefacenti.




Tentati furti in viale Dante. Per i Liberali “Persiste l’allarme sicurezza in città”

Secondo i Liberali Piacentini «persiste l’allarme sicurezza in città. Ancora vengono riferiti episodi di “danni o tentati furti a raffica” in Viale Dante, una zona nevralgica di Piacenza».

«Già da tempo – continua la nota dell’associazione – i Liberali Piacentini dicono che la questione deve essere maggiormente attenzionata da tutte le autorità preposte. Comune in primis di cui si chiede il ripristino dell’Assessorato alla sicurezza già presente nella precedente giunta di centro destra».

«E’ un problema – sostengono i Liberali – che ormai sta interessando città importanti dell’Emilia, tra cui Parma, molto vicina a noi, in cui gli episodi di violenza si susseguono ogni giorno e di cui si sono interessati (data la loro gravità) anche organi d’informazione nazionale. Ed il contagio, data la vicinanza con Piacenza, è molto probabile. Ciò che provocherebbe nella nostra città ulteriore allarme con episodi ben più gravi di quelli a cui stiamo assistendo».

Ancora una volta i Liberali tengono a sottolineare «che la sicurezza è uno dei capisaldi della libertà che permette al cittadino di lavorare, circolare, attendere alle normali occupazioni in piena tranquillità».

«Ed è per questo – concludono – che puntualmente ritorniamo sull’argomento affinché si provveda al più presto a mettere in campo tutte le necessarie azioni per dare ai cittadini quella sicurezza che meritano, anche a fronte di quanto agli stessi viene richiesto in tasse ed imposte di vario genere che dovrebbero servire anche a far fronte a questo problema ormai non più tollerabile».