Mezzo agricolo si ribalta nei boschi sopra Bettola. 82enne perde la vita

Incidente mortale nel pomeriggio di oggi in una zona boschiva di Costa di Groppo Ducale, nel comune di Bettola (PC), nei pressi del sentiero 043. Il mezzo agricolo, su cui si trovava un uomo di 82 anni, si è ribaltato ed è precipitato in un canalone. L’anziano è morto Sul colpo. Sul posto sono intervenuti i tecnici della stazione Monte Alfeo del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Emilia-Romagna, supportati dall’elisoccorso decollato da Parma, dalle ambulanze di Farini e Gropparello, dai Carabinieri e dai Vigili del Fuoco.
Dopo il nulla osta delle autorità e l’espletamento degli atti di polizia giudiziaria, i tecnici del Soccorso Alpino hanno proceduto al recupero della salma. Le operazioni si sono rivelate particolarmente complesse a causa della natura impervia del terreno, che ha reso necessario l’utilizzo di un sistema a contrappeso per il trasporto del corpo, poi affidato alle onoranze funebri.
L’esatta dinamica dell’incidente è al vaglio dei carabinieri.




Sottratti 300mila euro a un anziano imprenditore: due donne indagate per truffa aggravata

Avrebbero sottratto quasi 300mila euro a un anziano imprenditore piacentino approfittando della sua fiducia e della sua vulnerabilità emotiva, con un’articolata attività fraudolenta basata su finte promesse di vita comune e simulati progetti di convivenza. Due donne di 56 e 66 anni sono ora indagate per truffa aggravata, appropriazione indebita e circonvenzione di incapace, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza e portata avanti dai carabinieri di Rivergaro.
Su richiesta della Procura, il Giudice per le indagini preliminari, Erisa Pirgu, ha disposto nei confronti delle due indagate la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Piacenza e l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Contestualmente, è stato disposto anche il sequestro preventivo di un immobile e di beni mobili – tra cui gioielli, arredi e biciclette – per un valore complessivo di circa 50mila euro, ritenuti acquistati con i fondi sottratti alla vittima.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la vicenda ha avuto inizio nell’ottobre 2022, quando l’anziano, oggi in pensione, ha conosciuto una delle due donne. Il legame si è rapidamente intensificato, tanto da indurlo a pensare a una futura convivenza. In questo contesto, la donna avrebbe cominciato a chiedere denaro per affrontare presunte difficoltà economiche: problemi familiari, opportunità immobiliari, emergenze con ex compagni o creditori. A rafforzare la credibilità di queste richieste sarebbe intervenuta la seconda donna, presentata come un’amica o una consulente, ma in realtà complice convivente.
Tra gli episodi più rilevanti, l’acquisto di un appartamento, pagato in parte con soldi dell’imprenditore ma formalmente intestato a una delle due indagate. Ma le richieste non si sono fermate: secondo quanto accertato dai carabinieri, l’uomo avrebbe versato anche 10 mila euro per una falsa emergenza legale, 50 mila euro per aiutare un figlio della donna e altri 20 mila euro per lavori mai eseguiti.
Le due indagate, secondo gli investigatori, avrebbero utilizzato tecniche manipolative per ottenere il denaro, alternando rassicurazioni affettive a pressioni psicologiche. A far scattare l’allarme è stato il figlio dell’imprenditore, preoccupato per l’isolamento crescente del padre e per gli strani movimenti sui conti correnti. La sua segnalazione, avvenuta nel febbraio 2025, ha dato il via a un’approfondita indagine che ha fatto emergere un quadro dettagliato e inquietante.
Il sequestro preventivo disposto dal giudice mira a tutelare il patrimonio della persona offesa, mentre le misure cautelari imposte alle due donne – divieto di dimora nel Piacentino e obbligo di firma – sono già state eseguite dai militari. Le indagini restano aperte per verificare eventuali ulteriori responsabilità e approfondire l’origine di tutti i fondi distratti.




Acquistano Rolex da 60 mila euro con soldi falsi: due giovani denunciati

Un orologio di lusso del valore di oltre 60.000 euro, una compravendita apparentemente vantaggiosa, una sala riunioni d’albergo e due giovani ma esperti malviventi: sono questi gli ingredienti della truffa messa a segno lo scorso novembre a Piacenza con la tecnica del “rip-deal”, smascherata dalla Polizia di Stato dopo un’indagine accurata condotta dalla Squadra Mobile piacentina.
La vittima, residente in un’altra città, aveva messo in vendita il prezioso orologio attraverso i social network, attirando l’attenzione di due uomini che si erano presentati come collezionisti facoltosi e si erano detti pronti ad acquistare il bene per 135.000 euro in contanti. Dopo un primo incontro conoscitivo, avvenuto a Parma nel settembre 2024, i presunti acquirenti avevano fissato lo scambio a Piacenza, in un noto albergo cittadino.
Durante l’incontro, i truffatori si erano presentati con una macchinetta conta-banconote e con mazzette di denaro apparentemente valido: in realtà solo la prima banconota di ogni fascetta era autentica, mentre il resto era costituito da carta straccia. Dopo aver ricevuto l’orologio, i due si erano dileguati con la scusa di andare a prendere dello spumante per festeggiare l’affare.
La vittima, resasi conto dell’inganno, ha sporto denuncia presso la Procura della Repubblica di Piacenza, che ha affidato le indagini agli investigatori della Squadra Mobile. Grazie alle immagini di videosorveglianza dell’hotel e alla collaborazione con altre questure, è stato possibile identificare i due autori. Si tratta di un 26enne di nazionalità serba e di un 22enne originario della provincia di Treviso, entrambi senza fissa dimora. I fotogrammi sono stati confrontati con colpi analoghi avvenuti in Lombardia e in Toscana, confermando un modus operandi collaudato.
La vittima ha riconosciuto entrambi i truffatori, ora raggiunti da un avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura piacentina. Si tratta di veri e propri professionisti del raggiro, abili nel creare identità fittizie sui social e nel muoversi con rapidità prima che le vittime possano comprendere l’inganno.




Croara. Perde il controllo dell’auto e finisce in bilico su un canale

Incidente nel pomeriggio di oggi, domenica 27 aprile, lungo la Provinciale 40, nel territorio di Gazzola.
Una cinquantenne alla guida di una Volkswagen Tiguan, ha perso improvvisamente il controllo del mezzo nel tratto tra Statto e Croara, poco distante dal golf club.
La vettura, dopo aver sbandato, ha abbattuto il guard rail e si è arrestata in bilico sull’orlo di un canale senza acqua a margine della carreggiata.
Per fortuna il conducente è uscito illeso dopo aver spaccato il finestrino.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Piacenza, che hanno provveduto a mettere in sicurezza il veicolo per evitarne la caduta. Presenti anche i sanitari del 118 e l’ambulanza della Pubblica Assistenza Valnure.
I carabinieri della stazione di Pianello hanno effettuato i rilievi del caso e sarà valutato anche il risultato dell’alcol test.




Giovane minacciato con un coltello da 26enne al “Grill Contest” di Rivergaro

Tensione nella notte al “Grill Contest” di Rivergaro, la kermesse gastronomica in corso sul lungo Trebbia dal 24 al 27 aprile. Intorno alle 5 del mattino del 25 aprile, durante i festeggiamenti, un giovane di 26 anni, residente a Gazzola, ha minacciato un ragazzo di 20 anni del posto brandendo un coltello, scatenando momenti di grande paura tra i presenti.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della stazione di Marsaglia, supportati dai colleghi della stazione di Bettola, impegnati nei servizi di vigilanza per la sicurezza della manifestazione. Secondo le prime ricostruzioni, tra i due sarebbe nato un alterco degenerato in pochi istanti, culminato nell’esibizione dell’arma.
Alcuni partecipanti, accortisi della pericolosa escalation, hanno allertato le pattuglie, che sono riuscite a bloccare tempestivamente l’aggressore e a sequestrare il coltello, ora custodito presso la caserma di Marsaglia. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito.
Il 26enne è stato denunciato per porto abusivo di arma e minaccia aggravata. I carabinieri proseguono le indagini per chiarire con precisione le cause che hanno portato all’episodio.
KNonostante l’accaduto, il “Grill Contest”, evento che ogni anno richiama centinaia di appassionati di barbecue e cucina all’aperto, è ripreso regolarmente sotto la sorveglianza rafforzata delle forze dell’ordine.




92enne sventa tentativo di truffa

È grazie alla lucidità e alla prontezza di una 92enne piacentina che la polizia di Stato è riuscita a sventare un tentativo di truffa ai danni di una persona anziana, arrestando uno dei responsabili.
Nel pomeriggio del 24 aprile, intorno alle 16, la Sala Operativa ha ricevuto una segnalazione da parte di una signora che, intuendo di essere vittima di una truffa, era ancora in linea telefonica con i malintenzionati. Fingendosi carabinieri, i truffatori le avevano comunicato che suo figlio era stato coinvolto in un incidente stradale in cui un bambino era rimasto ferito, e che per evitare conseguenze penali avrebbe dovuto versare 8.500 euro a un loro incaricato che si sarebbe presentato a casa a breve.
La donna, ben informata sulle tecniche di raggiro grazie alle campagne di prevenzione promosse da forze dell’ordine e stampa, non si è fatta ingannare: ha subito avvisato il nipote, che abita nelle vicinanze, e contemporaneamente ha contattato la polizia. È riuscita, inoltre, a intrattenere i truffatori al telefono per circa un quarto d’ora, consentendo agli agenti della Squadra Mobile, in abiti civili, di raggiungere rapidamente la zona e predisporre un piano di intervento.
Quando i truffatori hanno intuito che la vittima non sarebbe caduta nella trappola, hanno interrotto la chiamata. Tuttavia, gli agenti avevano già circondato l’area e fermato alcuni sospetti. Tra loro un 48enne napoletano, già noto per reati analoghi e sottoposto a obbligo di dimora a Napoli in seguito a un arresto avvenuto a Torino il 14 aprile scorso, sempre per truffe ai danni di anziani con lo stesso modus operandi.
L’uomo, che si trovava nei pressi dell’abitazione monitorando i movimenti in attesa di istruzioni dai complici, è stato condotto in questura e denunciato all’autorità giudiziaria per tentata truffa aggravata in concorso. Sono in corso indagini per identificare gli altri membri della banda.




Controlli del NAS Parma in Val Tidone: sequestri e sanzioni a tutela del vino piacentino

Proseguono i controlli del NAS Carabinieri di Parma per garantire la sicurezza alimentare e la tracciabilità nel comparto vitivinicolo, settore strategico per l’economia piacentina e per il Made in Italy. Nell’ambito di un’attività congiunta con l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi (ICQRF) – Ufficio di Bologna, i militari hanno effettuato un’ispezione in Val Tidone, nel cuore della provincia di Piacenza.
Durante l’ispezione igienico-sanitaria, condotta presso una ditta specializzata nella produzione, imbottigliamento e commercializzazione di vini, sono emerse diverse irregolarità. In particolare, i Carabinieri del NAS hanno rilevato il mancato aggiornamento dei registri dematerializzati di carico e scarico, obbligatori per la tracciabilità dei flussi produttivi. Inoltre, sono stati trovati contenitori vinari non correttamente identificati ed etichettati, in violazione delle normative vigenti.
Al titolare dell’attività sono state contestate violazioni amministrative, con sanzioni per un totale di 3.500 euro.
Il controllo in Val Tidone rientra in una più ampia strategia di tutela della filiera agroalimentare avviata dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. L’obiettivo è salvaguardare la qualità dei prodotti locali, proteggere i consumatori e garantire un mercato leale per i produttori regolari.
Le ispezioni proseguiranno anche nei prossimi mesi, con particolare attenzione ai territori ad alta vocazione vitivinicola come la provincia di Piacenza.




Castel San Giovanni. Inseguimento nella notte: denunciato un 27enne. Guidava senza patente

Tarda serata movimentata quella del 24 aprile a Castel San Giovanni, dove i carabinieri della Stazione di Borgonovo Val Tidone sono stati protagonisti di un inseguimento che si concluso con una denuncia, il sequestro di un’auto e il ritrovamento di sostanza stupefacente.
Intorno alle 22:30, una pattuglia ha notato una utilitaria in via Oberdan e ha deciso di procedere con un controllo. Ma alla vista dei militari, il conducente ha improvvisamente accelerato nel tentativo di sfuggire alla verifica. Ne è nato un breve inseguimento terminato poco dopo, con il blocco del veicolo e dei due occupanti.
Alla guida si trovava un 27enne di origine marocchina, residente a Castel San Giovanni, che non ha mai conseguito la patente di guida. Con lui viaggiava un 35enne operaio afghano, anche lui residente nella stessa cittadina. I carabinieri hanno accertato che l’auto era priva di copertura assicurativa, il che ha comportato il sequestro amministrativo del mezzo e le sanzioni previste dal Codice della Strada.
Nel corso della perquisizione, i militari hanno inoltre trovato alcune sigarette artigianali contenenti hashish in possesso del passeggero. La droga è stata sequestrata e catalogata.
Il 27enne è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, mentre l’amico 35enne è stato segnalato alla Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.




Piacenza: smantellata rete di spaccio

La Squadra Mobile della Questura di Piacenza, in collaborazione con l’U.P.G.S.P. di Piacenza e la Squadra Mobile di Pavia, ha inferto un duro colpo al traffico di stupefacenti nella città, eseguendo tra il 21 e il 22 aprile scorso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e un decreto di perquisizione a carico di cinque cittadini stranieri. Le persone coinvolte sono indagate a vario titolo per spaccio di sostanze stupefacenti, possesso di armi e favoreggiamento.
L’operazione è il risultato di un’approfondita indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza. Questa attività rappresenta uno sviluppo di una più ampia inchiesta riguardante gli scontri tra gruppi di cittadini nordafricani per il controllo del mercato della droga a Piacenza.
Al centro dell’indagine si trovava la rete di spaccio gestita da un gruppo di egiziani. Uno dei due presunti capi era già noto alle forze dell’ordine, essendo stato arrestato in flagranza di reato per spaccio di cocaina, hashish, oppiacei e benzodiazepine ben due volte nei mesi di agosto e settembre del 2024. Attualmente, era sottoposto al divieto di dimora nella Provincia di Piacenza.
L’inchiesta ha preso il via da un intervento della Polizia Locale di Piacenza nel giugno del 2024. In quell’occasione, l’uomo era stato fermato in via Colombo dopo un breve inseguimento e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e per il porto di due coltelli con tracce di stupefacenti. Durante la fuga, lo spacciatore aveva perso il suo telefono cellulare, un elemento che si è rivelato cruciale per le indagini. L’analisi del dispositivo e le successive testimonianze hanno permesso agli investigatori della Squadra Mobile di ricostruire l’intera rete di spaccio.
Le indagini hanno rivelato come l’indagato avesse continuato la sua attività illecita a Piacenza, offrendo cocaina in cambio di denaro o prestazioni sessuali. Gli inquirenti sono riusciti a identificare anche i suoi complici, anch’essi attivi nel traffico di droga, che sono stati a loro volta sottoposti a procedimento penale.
Un elemento significativo emerso dall’indagine è il coinvolgimento del principale indagato in un’altra vicenda di cronaca: egli risulterebbe essere uno dei principali corruttori del medico di base arrestato ad agosto per corruzione e spaccio. L’egiziano si riforniva dal medico di ricette per farmaci stupefacenti, che poi rivendeva al dettaglio.
Nonostante lo smantellamento della rete di approvvigionamento di farmaci illegali, l’uomo aveva continuato a spacciare cocaina. Il 23enne egiziano era quindi destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e, poiché senza fissa dimora, erano state avviate le ricerche per rintracciarlo.
L’uomo è stato infine individuato la sera del 21 aprile 2025 dalle Volanti della polizia durante un intervento per una lite con altri cittadini nordafricani, dimostrando una palese violazione della misura cautelare a cui era sottoposto. La Squadra Mobile è intervenuta per eseguire l’arresto e le perquisizioni a suo carico e dei suoi complici. In quella circostanza, è stato anche denunciato all’Autorità Giudiziaria per lesioni aggravate causate durante la lite.
Le perquisizioni successive, estese agli altri quattro indagati (tre cittadini nordafricani e un albanese di età compresa tra i 20 e i 35 anni), hanno portato al sequestro di due grossi machete, un modesto quantitativo di hashish e i dispositivi informatici degli indagati.
L’uomo arrestato è stato portato nella casa circondariale locale. Una volta risolte le sue pendenze con la giustizia, la sua posizione sarà valutata dall’Ufficio Immigrazione per gli eventuali provvedimenti di competenza. Le indagini proseguiranno per fare luce sul ruolo degli altri componenti della sua rete criminale.




Frode fiscale e riciclaggio: la Finanza sequestra oltre 20 milioni di euro

Un’operazione della Guardia di Finanza di Piacenza, su delega della Procura Europea (EPPO) – Uffici di Napoli e Bologna ha portato al sequestro preventivo di beni mobili, immobili, quote societarie e denaro per un valore complessivo di oltre 20, finalizzato alla confisca.
Nel mirino delle Fiamme Gialle è finito un uomo residente nel Piacentino, ritenuto al centro di un sistema criminale dedito alla commercializzazione illecita di prodotti energetici e petroliferi, con gravi reati connessi di frode all’IVA, riciclaggio e associazione per delinquere. I beni, sebbene formalmente intestati a familiari e persone di fiducia, sono risultati nella sua piena e diretta disponibilità.
Il sequestro ha riguardato: un prestigioso stabilimento balneare in una nota località turistica ligure, sei immobili di pregio nel Piacentino, 66 tra fabbricati, capannoni e pertinenze, 77 terreni distribuiti tra le province di Piacenza, Milano, Brindisi, Novara, Cuneo, Alessandria e Chiavari, oltre a otto società con sedi a Piacenza e Milano, nove autovetture (tra cui una Ferrari 488, una Porsche 911 Carrera 4, due Porsche Macan, un’Audi RSQ8 e un’Audi Q3), tre motocicli e numerosi conti correnti.

L’indagine, coordinata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Piacenza, si inserisce in un più ampio contesto investigativo che, nel marzo 2024, aveva già portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale composta da 59 soggetti e 13 imprese, con ramificazioni in Italia e all’estero. Il gruppo era specializzato nell’importazione e nella distribuzione in evasione totale di accise e IVA di prodotti energetici di provenienza straniera.
Grazie al lavoro congiunto con i reparti di Roma, Napoli e Verbania, e al supporto tecnico del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, i finanzieri piacentini hanno ricostruito una fitta rete di interposizioni fittizie e intestazioni fraudolente, individuando sette soggetti segnalati alla Procura per riciclaggio e occultamento di beni.
L’operazione, sottolinea la Guardia di Finanza, rientra nella strategia di contrasto alle frodi fiscali e al crimine organizzato, con l’obiettivo di aggredire i patrimoni illeciti e ristabilire le condizioni di equità nel sistema economico. Le frodi in materia di accise e IVA, infatti, oltre a danneggiare le entrate statali e dell’Unione Europea, distorcono la concorrenza e favoriscono l’infiltrazione delle organizzazioni criminali nell’economia legale.




Piena del Po, livello record a Piacenza

Il Po ha toccato livelli record a Piacenza. Nella mattinata di sabato 19 aprile il colmo della piena ha raggiunto la quota massima di 8,16 metri, il livello più alto registrato dal 2019 a oggi. Un dato che testimonia la forza di un’ondata di piena che sta transitando lentamente ma inesorabilmente lungo il tratto emiliano del Grande Fiume, mettendo alla prova le strutture di contenimento e l’intero sistema di protezione civile.
L’area più esposta resta quella golenale, dove – per precauzione – una trentina di persone sono state evacuate. A Piacenza lo spiegamento di forze è stato massiccio. Oltre cento i volontari intervenuti nelle ultime 24 ore, provenienti anche dai gruppi locali di Calendasco, Castelvetro e Castel San Giovanni, insieme ai tecnici dell’Agenzia provinciale di Protezione civile e dell’Aipo. Fondamentale anche il supporto delle associazioni di soccorso, come Anpas e Croce Rossa, e di alcune imprese specializzate.
Tre gli interventi principali effettuati nel territorio piacentino, tutti risolti prima che potessero causare danni a persone o abitazioni. In località Mortizza, nel comune di Calendasco, sono stati tamponati con sacchi di sabbia due chiaviche e un fontanazzo che minacciavano di allagare la zona.
Nel frattempo, la piena sta defluendo verso la provincia di Parma, dove il colmo è atteso in serata, per poi proseguire nel reggiano. Secondo l’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), nelle prossime 24 ore verrà superata la soglia di allerta 3 anche a Casalmaggiore, Boretto e Borgoforte, al confine tra Emilia-Romagna e Lombardia.
La Regione ha confermato per domani l’allerta rossa nelle aree di pianura di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Allerta arancione invece per la pianura e la costa ferrarese, in prossimità del Delta. Nonostante non siano previsti fenomeni meteorologici particolarmente intensi, si attendono rovesci e temporali nelle ore pomeridiane, in attenuazione dalla sera.
A Bologna resta attivo il Centro operativo regionale (Cor), mentre l’evoluzione della situazione viene seguita minuto per minuto dall’Agenzia regionale di Protezione civile in collaborazione con Arpae.




Anziano minaccia di gettarsi nel Po in piena. Messo in sicurezza da agenti della polizia locale

Un uomo intenzionato a compiere un gesto estremo si è lanciato nel Po in piena maè stato salvato oggi pomeriggio dalla polizia locale di Piacenza.
Il fatto è accaduto nell’area golenale di via Nino Bixio, sotto il ponte ferroviario.
La pattuglia della polizia locale intervenuta era stata allertata poco prima da personale della Protezione civile che aveva notato, lungo l’argine del fiume, la presenza di un anziano che sembrava intenzionato a togliersi la vita.
Gli uomini in divisa, colta la segnalazione, si sono messi alla sua ricerca. Hanno individuato l’auto ma non l’uomo che si era nel frattempo nascosto. Successivamente lo hanno rintracciato e lo hanno convinto a desistere e non gettarsi in acqua.
L’anziano è stato affidato al personale del 118 e successivamente condotto all’ospedale di Piacenza per accertamenti.